Marinette
arcuò il sopracciglio, enfatizzando il suo stupore alla
notizia.
Non
poteva accettare il passaggio.
Non
poteva e non doveva.
Già,
decisamente fuori discussione.
Sentiva
la fatalità annegarla nel caso, quasi fosse una punizione
per la sua forzata latitanza.
Si
sentiva alle strette, come un gatto braccato in un angolo di un vicolo
cieco.
Non
era poi così difficile capire chi fosse il mandante di
quello scherzo privo di gusto, soprattutto dopo il discorso di quella
mattina, eppure sapeva di non poter far nulla per rimediare a quella
situazione.
Se
c'era qualcosa in cui la ragazza eccelleva, cucina a parte, era lo
sprofondare nel panico più estremo e , se durante la
rimpatriata non era andata poi così male, la corvina
iniziò a fiutare la catastrofe imminente.
Alya
l'avrebbe pagata cara.
Dunque
allungò la mano nella borsa, rovistando frettolosamente,
alla ricerca del cellulare... ma venne prontamente fermata dal giovane
modello. Nei suoi occhi un velo plumbeo.
-Mari,
non ho la minima intenzione di importunarti e, se la mia presenza ti
disturba, posso sempre andarmene- sospirò Adrien con
rassegnazione - L'unica cosa che mi premeva era vedere una cara amica,
sparita nel nulla per anni e Alya mi aveva semplicemente chiesto di
riaccompagnarti al ristorante. Non era un appuntamento e sai bene che
non sono nemmeno uno stalker.-
Il
senso di colpa pervase la coscienza della corvina, con la stessa
velocità di una potente neurotossina.
Forse Adrien
non aveva tutti i torti.
Forse si
era davvero posta nel peggiore dei modi e non aveva capito cosa
realmente il ragazzo volesse da lei.
Forse la
teatralità adolescenziale l'aveva sopraffatta, riportandola
a memorie che non voleva rivangare. Forse.
Forse doveva
calare il ponte levatoio anche solo per un istante. Non voleva farle
del male, dopo tutto.
Dunque
sospirò, lasciando che lo sguardo scivolasse sul pavimento,
pentendosi del suo carattere impulsivo e tutt'altro che positivo.
Scusandosi con un filo di voce.
-Non
preoccuparti- tagliò corto lui, volgendo lo sguardo verso la
stanza gremita di gente -ora goditi il momento e, se vorrai, ti
accompagnerò al ristorante-.
Il
momento...
Il
suo umore era decisamente sprofondato nell'entroterra, nonostante la
presenza di lui la rendesse fin troppo felice... certo questo non lo
avrebbe ammesso.
Il
biondo le posò delicatamente una mano sulla spalla.
Era
sincero, Marinette poteva sentirlo e per un istante tornò a
vederlo come quel ragazzino troppo preso dai photoshoot per rendersi
conto di lei.
Cosa
diavolo le era successo?
Forse
la sua migliore amica non aveva poi così tanto torto, erano
passati anni e forse valeva la pena dare una possibilità ad
un vecchio amico?
Così
lei sfiorò di rimando la mano di lui, sovrappensiero.
Marinette non poteva sapere però, quanto questo aveva
riacceso una flebile fiammella nell'animo del giovane uomo, che a quel
tocco sussultò. Una parte di lui avrebbe voluto
abbracciarla, urlarle quanto le era mancata e che aveva avuto modi di
pensare molto a lei.
Di
ragionare su ciò che lei non aveva mai detto. Su
ciò che lui aveva taciuto.
No,
lui lo sentiva sulla sua pelle, quei dieci anni non erano passati.
La
corvina, dal canto suo si trovava in piena tempesta emozionale e
decisamente poco lucida. Se la riunione l'aveva scossa, in questo
momento lei era davvero shoccata.
Lo
osservava di sottecchi, cercando di mantenere il cuore ad un battito
costante.
-Posso
almeno offrirti da bere? O meglio, - lui sembrava decisamente nervoso -
la scuola sta offrendo, ma potrei portarti qualcosa... se ti va-
Vederlo
in quello stato scatenò una risata quasi incontrollabile
nella ragazza ed un'espressione tra il divertito e l'impacciato bello
sportivo.
-Cosa
le fa tanto ridere, Mademoiselle, di grazia?-
Marinette
non sapeva decidersi se svuotare i suoi pensieri o se lasciarlo con
qualcosa su cui rimuginare, mentre cercava di ritrovare il fiato.
-Penso
non lo saprà mai, monsieur... ma gradirei qualcosa di
alcolico e possibilmente molto forte.-
-Temo
che non servano nulla più forte di uno Champagne!-
Sbuffò lui divertito, portandosi una mano dietro la testa
-Per quello dovrei portarti fuori...-
-Potresti
sempre accompagnarmi al ristorante- sussurrò lei
sorridendo.
Marinette
piantala! Due secondi fa non volevi nemmeno salire in macchina con lui,
ed ora ci flirti? Riprenditi, Dannazione, non puoi permettere ad
Agreste di timonare i tuoi ormoni!
Forse
era leggermente confusa, ma di questo se ne rendeva conto. Insomma, era
più di un decennio che lei aveva il priority
pass per le
montagne russe emozionali dirette dal biondo!
Un
largo sorriso illuminò il volo dell'atleta, che le fece
segno di seguirlo.
Un
saluto qui, una breve stretta di mano lì e già si
ritrovarono nel parcheggio della scuola.
-Comunque
non te l'ho detto prima, hai un gran bel- Forza
Marinette, concetrati! Non puoi certo dirgli quello che pensi
davvero... respira. Brava, così, calmati -
giubbotto di pelle- Deglutì la corvina. Non aveva del tutto
sbagliato complimento, la pelle nera donava parecchio al ragazzo. Gli
sottolineava il fisico tonico e le spalle larghe.
-Ehm,
grazie... Devo dire che anche a te dona parecchio.-
-Grazie,
ma è merito di quella svitata della mia migliore amica.
Secondo lei era adatto al discorso che stavo preparando...-
-Allora
devo chiederti scusa,- Adrien si era fermato tutto d'un tratto - le ho
chiesto di convincerti ad indossarlo- sogghignò lui,
porgendole un casco.
-Voi
due siete un'associazione a delinquere!- Esplose in una risata, la
giovane -Vi eravate accordati anche su questo? E poi perchè
non mi avevi detto di essere in motocicletta?-
L'aveva
decisamente stupita, certo la sua migliore amica aveva firmato la sua
condanna a morte, ma lui... beh lui l'aveva piacevolmente stupita.
-Non
me l'hai chiesto- ridacchiò montando in sella - Quindi,
pensi di accomodarti?- la mano tamburellava sul cuoio lucido,
invitante quanto il guidatore.
Guess
Who is Back?!?
Scusate
il ritardo, ma ora sono tornata per terminarla anche perchè
sapete quanto sia affezionata a questa storia e quanto significhi per
me.
Non
vi tedierò con la motivazione del mio blocco forzato...
Per
quanto riguarda il capitolo, è volutamente corto e serve
come introduzione verso il prossimo.
Tenetevi
stretti i pantaloni, potrebbero cadervi nel prossimo episodio!
Sempre
Vostra
Dimea