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Autore: ArrowVI    11/05/2019    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 6-3: Iris



Per qualche motivo a lui ignoto, quella donna rimase a fissarlo in silenzio senza rispondere a quella sua domanda, osservandolo con occhi scintillanti e uno sguardo stranamente eccitato.

Nonostante non avesse mai visto quella figura prima d'allora, qualcosa dentro Michael sembrò quasi urlargli di non abbassare assolutamente la guardia.
Quella donna era palesemente un membro dei Dodici Generali Demoniaci, non c'era alcun dubbio a riguardo, e Michael sapeva perfettamente che non avrebbe potuto in alcun modo vincere in uno scontro diretto contro qualcuno di quel livello.

< Deve essere venuta qui con l'intenzione di catturarmi, esattamente come Abraxas... >
Pensò il ragazzo, senza distogliere lo sguardo dalla donna.


<< Oh, non devi avere paura, tesorino... >>
Disse quella figura, con un tono provocante, cogliendo Michael alla sprovvista.

<< Non voglio farti del male. >>
Continuò, ridacchiando, sedendosi su una sedia davanti al letto su cui Michael era disteso fino a pochi istanti prima.

<< E allora per quale motivo sei qui? >>
Le domandò Michael, senza abbassare la guardia.

La donna picchiettò delicatamente sul letto davanti a se con una mano, quasi come se volesse dire al ragazzo di sedersi li sopra, davanti a lei.

<< Solamente per parlare un pochino... >>
Rispose, accavallando le gambe.

<< Parlare di cosa? >>
Continuò il ragazzo, rimanendo a distanza.

Quella donna non gli rispose.
In quell'istante Michael comprese che, per qualche motivo, non era in grado di distogliere lo sguardo da quella donna. Un intenso profumo di rose cominciò rapidamente a pervadere tutti i suoi sensi: la vista cominciò lentamente ad appannarsi e le sue gambe cominciarono a tremare dalla stanchezza.

Improvvisamente sentì le sue forze cominciare lentamente a mancare: gli sembrò quasi come se sarebbe potuto crollare dal sonno da un momento all'altro.
Il suo respiro si fece più lento e affannato, quasi come era solito accadergli dopo una lunga e faticosa corsa.

< Cosa... Cosa sta succedendo? >
Si domandò, confuso, cercando inutilmente di tenere gli occhi aperti.
Ogni cosa intorno a lui cominciò lentamente a diventare confusa, sfocata, fino a quando non riuscì nemmeno a riconoscerne le sagome.
L'unica cosa che rimase chiara, in quella confusione, fu l'immagine di quella donna.


< Non riesco a smettere di fissarla... >
Pensò, muovendosi inconsciamente verso quella donna.


Prima che potesse entrare definitivamente in uno stato di trance, Mike sentì un intenso dolore provenire dalla sua mano destra, quasi come se qualcuno l'avesse bruciato con un ferro ardente.

Improvvisamente il ragazzo tornò in se, facendo un salto all'indietro dalla sorpresa e confusione, per poi cercare l'origine di quel fulmineo e acceso dolore.
Niente: non vi era nulla, sulla sua mano destra.

<< Cosa diavolo è successo? >>
Si domandò, confuso, fissando la sua mano, non riuscendo a capire cosa avesse causato quel dolore.

" Dovrebbe fare più attenzione, padrone. "
Sentii dire dalla voce di Phoenix.
In quell'istante Michael si guardò intorno alla ricerca di quello spirito, senza però vederlo da nessuna parte.

<< Phoenix? Dove sei? >>
Domandò il ragazzo, senza smettere di guardarsi intorno.

Quella donna, invece, rimase in silenzio ad assistere incuriosita a quella scena.

<< Con chi stai parlando? >>
Gli domandò, incuriosita.
Mike non fece neanche caso alla sua domanda.


" Non può lasciarsi cogliere alla sprovvista dagli incantesimi di una succube. Tenga bene a mente che spezzare un incantesimo di quel livello, una volta completo, non è nelle mie capacità. "
Dopo aver detto quelle parole, la voce di Phoenix scomparve ancora una volta nel nulla, lasciando Michael confuso dall'accaduto.


Non appena riuscì a calmarsi, posò il suo sguardo preoccupato e attento su quella donna, la quale ricambiò con una risatina divertita, salutandolo con fare provocante.

<< Cosa stavi cercando di fare?! >>
Le domandò, con tono infastidito.


La donna ricambiò il suo sguardo con uno incuriosito, reggendosi il mento con una mano.

<< Mhh... >>
Mormorò.

<< Hai intenzione di rispondermi?! >>
Continuò subito dopo, non ricevendo alcuna risposta.

<< E' la seconda volta che voi ragazzini rompete i miei incantesimi... >>
Borbottò la donna, cogliendo Michael alla sprovvista.

< Seconda volta? >>
Si domandò, sorpreso da quelle sue parole.

<< Potreste finirla? Avete la benché minima idea di quanto sia umiliante e offensivo per una succube del mio calibro, vedere i propri incantesimi non avere effetto sui suoi bersagli? >>
Gli domandò subito dopo, con tono infastidito.

<< Suppongo di non potermi divertire neanche un pochino... >>
Sbuffò subito dopo.

<< "Divertirti"? Credi sia un gioco?! >>
Le domandò Michael, infastidito dalle sue parole.

<< Sono una succube. >>
Gli rispose la donna, confusa e sorpresa dal suo tono.

<< Cos'altro ti aspetti da una come me? >>
Continuò.


<< Non ha importanza... Chi sei? Cosa vuoi? Perché sei qui? Perché hai usato quell'incantesimo su di me, se non volevi farmi del male, e su chi altro l'hai usato, prima di me? >>
Continuò il ragazzo, quasi come se stesse cercando di strapparle con la forza le risposte a quelle sue domande.

La donna sbuffò, sentendo quella raffica di domande.
Lentamente si alzò dalla sua sedia, portandosi una mano sul petto e facendo un breve inchino, lasciando Mike completamente di stucco.

<< Il mio nome è Iris, Numero Cinque tra i Dodici Generali. Sono venuta qui oggi per incontrare te, figlio di Azael. >>
Spiegò Iris, presentandosi finalmente al ragazzo.

<< "Incontrarmi"? Per quale motivo? >>
Le domandò il ragazzo, confuso dai suoi motivi.

<< Differentemente da quanto tu possa pensare, io non ho alcuna ragione per portarti da Lucifer, come Abraxas voleva fare. Io ero... La concubina di tuo padre. >>
Continuò la donna.

< Un attimo... Quindi era in una relazione con Azael? Improvvisamente, per qualche motivo, non la trovo più attraente... >
Pensò il ragazzo, nauseato dalla sola idea di aver trovato interessante una compagna del padre.

<< Io... >>
Sospirò Iris, bloccandosi per un istante.
Chiuse gli occhi per poi prendere un profondo respiro.

<< ... Devo la vita a tuo padre. >>
Continuò, posando di nuovo il suo sguardo su quel ragazzino.

<< Lui mi salvò quando, stupidamente, scatenai l'ira di un gruppo di umani a causa della mia inesperienza e stoltezza. Se non fosse stato per lui, sarei morta quella notte. Non sapeva neanche chi fossi, praticamente, nonostante fossimo compagni al servizio di Bael... A quel tempo non ero ancora un membro dei Dodici Generali, dopotutto. Eppure, nonostante tutto, lui decise di correre in mio soccorso. So che quegli umani stessero solamente cercando di proteggersi, e so anche che non meritassero quella fine, per mano di Azael, eppure... Eppure, sono sopravvissuta grazie a lui. Quindi gli giurai fedeltà:  giurai che avrei assistito lui e tutti i suoi discendenti al meglio delle mie capacità, finché non avrei ripagato il suo gesto. Grazie a lui, rimasi in vita. Grazie a lui, divenni più forte. Grazie a lui, Bael mi notò, permettendomi di diventare un membro dei Dodici Generali. >>
Raccontò la donna, parlando a cuore aperto, con una voce tremante e malinconica.

<< Non... Ero sempre d'accordo con i suoi modi di fare. A volte provai a persuaderlo dalle sue azioni, inutilmente... Ciononostante non trovai la forza di abbandonarlo. Gli dovevo tutto... E per quel motivo non avrei mai rotto quel giuramento. >>
Riprese, finalmente, dopo qualche secondo di assoluto silenzio.

<< Quando Azael morì, diciassette anni fa, provai un profondo vuoto dentro di me. >>
Continuò, toccandosi il petto con una mano, stringendola a pugno.

<< Improvvisamente, l'unico motivo che mi legava ai Dodici Generali scomparve davanti ai miei occhi, facendomi realizzare di aver fallito il giuramento che gli feci. Non fui in grado di ricambiare la sua gentilezza nei miei confronti... Non fui in grado di salvarlo dal destino che l'aspettava, come lui fece con me. La ragione per cui mi trovai li scomparve, e io più volte pensai di abbandonare i Dodici Generali, non avendo più alcun motivo per seguirli. Dopotutto, io non avevo assolutamente gli stessi ideali di Bael. Ma decisi comunque di restare... >>
In quell'istante Iris allungò una mano verso di lui, sorridendo.

A differenza delle espressioni provocanti che quella donna mostrò fino a quel momento, quel sorriso sincero e delicato lasciò Mike completamente di stucco, facendolo addirittura arrossire.

<< Tutto, però, cambiò quando sentii Asteroth dire che avesse "trovato" il figlio di Azael. >>
Disse, indicandolo.

<< Il vuoto che crebbe dentro di me scomparve in un battito di ciglia: "Posso ancora tenere fede al mio giuramento!" pensai. Quindi decisi di seguire Abraxas, durante la sua missione, senza però interferire. Ciononostante qualcuno ci notò, obbligandoci a nascondere la nostra energia e nasconderci per non essere scoperti. >>
Quelle parole suonarono familiari a Michael.

<< "Qualcuno vi notò"? Intendi dire Seryu?! Quando ha detto che qualcuno ci stesse seguendo si riferiva a voi due?! >>
Esclamò, incredulo.

Iris annuì.

<< Eravamo sorpresi anche noi... Non ci aspettavamo che qualcuno fosse in grado di percepire la nostra energia a miglia di distanza. Quindi, per evitare di venire scoperti, abbiamo dovuto nasconderci. Fortunatamente per voi, Abraxas decise di non attaccarvi durante la notte, quando vi raggiungemmo, ma io decisi comunque di fare una visitina... >>
Continuò a raccontare, ridacchiando.

<< Sfortunatamente le cose non sono andate come avrei voluto, quindi decisi di levare le tende, amareggiata. Ciò che è accaduto il giorno dopo, lo sai. >>
Aggiunse subito dopo.

<< Quindi... Perché sei qui esattamente? Cosa stai cercando? Perché hai usato quell'incantesimo su di me, se non avevi intenzione di catturarmi? >>
Le domandò, cercando di capire il motivo che si nascondesse dietro la visita di quella donna.

<< Te l'ho detto no? Sono qui per tenere fede a quel mio giuramento. Non sono tua nemica: infatti, puoi considerarmi addirittura una tua alleata. >>
Rispose Iris.

<< Perché dovrei fidarmi? >>
Domandò, ancora una volta, il ragazzo.

<< Non ti obbligherò a farlo. Se preferisci, puoi dirmi semplicemente di andarmene, e io lo farò... >>
Disse la donna.
Quelle parole lo tentarono: prima che potesse pronunciarle per metterla alla prova, però, Iris riprese a parlare.

<< Anche se preferirei non farlo... >>
Sussurrò subito dopo, abbassando lo sguardo.


Michael non aggiunse nulla. Rimase in silenzio a fissarla, senza abbassare la guardia, cercando di capire se potesse o meno fidarsi di lei.
Improvvisamente, ai suoi occhi quella donna non apparve più come una minaccia.

<< Ho usato quell'incantesimo su di te con l'intenzione di farti rilassare. >>
Gli disse, rispondendo a un altra delle sue domande.

<< ...Poi, dopo esserti addormentato, ti avrei abbracciato gentilmente e coccolato tra le mie braccia, esattamente come farebbe una sorellona con il suo fratellino... >>
Aggiunse subito dopo, rossa in volto, abbracciandosi da sola, con un sorriso eccitato stampato in volto.
Le ali da pipistrello alle sue spalle cominciarono a vibrare rapidamente, quasi come in preda all'estasi. 

<< Non... So bene come dovrei risponderti... >>
Balbettò Michael, arrossendo.
Sentendo quelle parole, Iris ridacchiò.

<< Ho sempre desiderato dei bambini, dopotutto... Ma suppongo che la mia maledizione sia ciò che ha portato Azael a cercare qualcun'altra... >>
Borbottò subito dopo, con tono malinconico.
Sentendo quelle parole, Michael aggrottò le ciglia.


Prima che potesse chiederle spiegazioni a riguardo, però, la porta di quella stanza si spalancò improvvisamente, dopo un forte colpo, come se qualcuno l'avesse colpita con un calcio.

Davanti all'uscio notò i suoi compagni: Seryu, Jessica e Vermilion, accompagnati da una donna che ancora non aveva incontrato, dai capelli bianchi come la neve e con indosso una divisa militare.

Il suo sguardo era furioso.
Rapidamente quella donna sfoderò uno stocco dalla sua cinta, puntandolo verso Iris.

<< Feccia! >>
Esclamò.

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Fine del capitolo 6-3! Grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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