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Autore: SweetPaperella    18/05/2019    4 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo diciotto

É sera, il piccolo Henry è con il suo papà per una serata padre/figlio serale a bordo della Jolly Roger, per una volta Emma si è voluta fidare e lasciarli soli, anche se non è stato facile accettare questa decisione, considerando che le volte che non c’era lei con suo figlio e Neal, c’era sempre Killian a fare da supervisore. Si è lasciata convincere dallo stesso Killian a fidarsi e dargli una possibilità, se fosse successo qualcosa, lui li avrebbe chiamati.
Così Emma e Killian, hanno deciso di andare a cena fuori, ma non nel solito posto romantico, con luce soffuse e candele sul tavolo dove si spende un sacco di soldi per non mangiare praticamente niente... Hanno preferito di gran lunga gustarsi una buona pizza, con una spettacolare vista della città, ad estendersi davanti ai loro occhi.
A fine serata però, nessuno dei due ha voglia ancora di tornare a bordo della nave. Anche perché sembra che le cose tra padre e figlio procedano benissimo, Neal ha telefonato durante la cena per dire loro che va tutto bene, più che altro per rassicurare Emma, la quale ha sempre avuto un po’ il pensiero a quei due sulla nave e si è rilassata solo quando ha sentito da Henry che andava tutto benissimo e che si era divertito tanto, che inoltre, aveva mangiato solo gelato. Ciò non ha reso felicissima Emma, ma per una volta ha lasciato correre e si è messa a ridere con il figlio per il suo entusiasmo contagioso.
Si scambiano un lungo bacio per strada, un bacio che prontamente si fa sempre più passionale, le loro lingue sono un tutt’uno e nessuno dei due ha voglia di separarsi dall’altro, lo fanno solo per la necessità di riprendere fiato. Ciò che è certo, é che vogliono continuare a farlo indisturbati, senza essere visti. Emma essendo un tutore dell’ordine non vuole certo essere denunciata per atti osceni in luogo pubblico. Sanno che se tornano a bordo della nave, non possono liquidare Neal su due piedi, sarebbero troppo palesi le loro intenzioni ed Emma si imbarazza ancora a baciare il suo attuale fidanzato, davanti al suo ex. Solo a Killian la situazione diverte e non perde tempo per rimarcare sempre che ora è la sua fidanzata. A detta del pirata Neal prova ancora qualcosa per lei e quindi, da perfetto uomo geloso quale é, marca ogni giorno il territorio, con battute e frecciatine. Facendo arrossire Emma e innervosire il povero Neal, che spesso non sa che cosa replicare o non ne ha il tempo perché Emma cerca di mediare tra i due.
Non sanno dove potersi nascondere per continuare a baciarsi indisturbati, fino a quando ad Emma non viene un’idea. Dalla sua borsa ne tira fuori un mazzo di chiavi e lo mostra a Killian.
«Le chiavi dello studio Mills» facendo penzolare ancora una volta le chiami davanti agli occhi del suo uomo.
«E tu vorresti andare nel suo studio...» il ragazzo sembra incerto sulla cosa.
«Meglio di restare qui e farci denunciare per atti osceni in luogo pubblico. Dai che tanto Regina sarà a casa con Robin e non sta di certo pensando a me o a noi.» lo guarda maliziosamente e il giovane non resistendo al suo sguardo e ai suoi occhi, la segue. Non sono troppo lontani dallo studio Mills e in un paio di minuti arrivano proprio davanti alla palazzina. Emma apre con la chiave e salgono di corsa le scale, fino ad arrivare alla porta d’ingresso e aprire nuovamente con l’altra chiave. Accendono la luce e lo studio completamente deserto li si para davanti, immenso, spazioso e tutto per loro.
Emma si avvicina per baciarlo nuovamente, adesso che possono baciarsi senza il rischio di essere visti, si lascia ulteriormente andare. Killian che non desidera altro che stringerla a sé, non è da meno, prontamente le circonda con le braccia la vita e ricambia l’intenso bacio, andando subito a cercare la lingua di lei.
Lentamente, le mani si spostano in posti proibiti, quelle di Killian sono sotto la maglietta di Emma, che ora non è più in piedi ma è sopra una delle due scrivanie, non ha badato nemmeno a quale delle due possa essere, crede quella di David. Le mani di Emma sono tra i capelli del ragazzo, ama accarezzarli e lo farebbe per ore di toccarli. La maglietta di Emma ben presto vola per terra, lei ha alzato le braccia affinché lui potesse sfilargliela e la bocca di Killian si è spostata verso il suo collo, scendendo poi verso il suo seno... Mentre Emma getta la testa all’indietro, incapace di fare qualsisia altra cosa, sommersa completamente dal piacere che prova, dalla sua bocca escono solo gemiti e non riesce nemmeno a privare dei vestiti il suo uomo, talmente é presa da quei baci di fuoco.
Quando finalmente riesce a riacquistare un po’ di autocontrollo, sposta le sue mani verso la camicia di lui, gliela tira fuori dai pantaloni e inizia sbottonare un bottone per volta, mentre lo guarda maliziosamente negli occhi. Killian la guarda a sua volta e i loro sguardi si fondono. Solo dopo che la camicia di del ragazzo é completamente sbottonata, che riuniscono nuovamente le loro labbra, con Emma che lentamente gli accarezza il petto, fino ad arrivare alle sue spalle e far scendere lungo di esse la camicia...
Ma é proprio in quel momento che nello studio fanno irruzione due persone. O meglio Regina e David.
I due adulti hanno visto dalla strada le luci accese e si sono precipitati subito all’interno della palazzina credendo a dei ladri. Ma ciò che li si para davanti agli occhi é tutta un’altra visione. L’uomo nel vedere i due giovani nel suo studio, mezzi svestiti, ci manca poco che si senta male.
«Ehi tu, allontanati subito da mia figlia.» stavolta può dirlo, stavolta può esternare la sua rabbia per la scena che gli si è parata davanti agli occhi, stavolta può arrabbiarsi come giusto che sia. Stavolta può essere un padre geloso a tutti gli effetti.
Emma e Killian sentendo la voce di David, prontamente si sono allontanati ed Emma velocemente ha recuperato la sua maglietta per infilarsela, ma è rimasta seduta sulla scrivania.
«Voi che ci fate qui? Siete venuti a fare sesso per poi sfornare un bambino e abbandonarlo davanti a un’ospedale? Ops... L’avete già fatto. Dimenticavo.» risponde acidamente la ragazza, sfidando i due adulti.
«Emma non ti permetto di usare quel tono con noi.» le dice David furioso, oltre che l’ha vista ancora una volta in atteggiamenti intimi con quel Jones, ora lei si prende anche la briga di rispondere in quel modo.
«Altrimenti che fai papino, mi metti in punizione?» non sopporta di vedere quei due insieme, non sopporta che sono lì a rimproverarla, come se ne avessero il diritto.
«Swan, smettila. Non fare la ragazzina. Vuoi essere trattata come un’adulta, impara a comportarti come tale, iniziando magari ad ascoltarci e parlare con noi in maniera civile, non con frecciatine e insulti gratuiti.» a intervenire é Regina, la quale é rimasta nuovamente ferita dalle parole di sua figlia e non sopporta più questo suo atteggiamento da ribelle, é chiaro che sia andata nel loro studio con l’intento di farsi beccare.
Killian non riesce a dire una parola in tutto questo, si immaginava in realtà che sarebbe successo qualcosa, se lo sentiva ed è per questo che sin dal primo instante è stato titubante ad andare nello studio Mills, ma poi si è lasciato convincere dagli occhioni di Emma, a cui non sa proprio resistere, nemmeno lontanamente.
«Io sarei una ragazzina? E voi che non sapete nemmeno dire la verità più semplice? Forse all’inizio l’avrei presa male, ma l’avrei accettata con il tempo... Ora, non sono se sono in grado di farlo.»
«Si, invece di evitarci, potremmo parlarne da persone adulte.» continua Regina, ha visto che con le sue parole l’ha colpita come se le avesse dato uno schiaffo in pieno viso, tanto che per un istante è rimasta letteralmente a bocca aperta, non sapendo che cosa aggiungere è come continuare a ribattere. Ha rivolto lo sguardo verso Killian, il quale l’ha guardata a sua volta, ma senza riuscire a dire niente nemmeno lui.
«Non ho nessuna intenzione di parlare con voi.» ammette infine la giovane, prendendo Killian per mano per recarsi alla porta.
«Certo, perché non sei venuta qui con lo scopo di farti scoprire vero?»
«No! Sono venuta qui per stare un po’ da sola con il mio ragazzo... Ma a quanto pare voi scombinate sempre i piani della mia vita.»
«Pensavo fossi cambiata Emma, ma sei rimasta esattamente la giovane ribelle di quattro anni fa.» le dice ancora Regina, ora sta seriamente facendo la madre.
«Già, chissà come mai sono diventata una ribelle poi...» altra frecciatina.
«Sai che c’è Emma, noi abbiamo pure sbagliato, ma in questi quattro anni ti abbiamo dato tutto l’amore di cui siamo stati capaci, magari non ti abbiamo detto la verità, ma non mi sembra che non siamo stati come dei genitori per te... Ora se vuoi sputare in faccia a tutto il  buono che abbiamo costruito insieme, alla famiglia che abbiamo costruito nonostante le difficoltà, allora fai pure. Sappi solo che avrai sempre due genitori che ti vogliono bene e che farebbero qualsiasi cosa per te. Anche proteggerti dalle verità scomode, pur di non perderti.» le dice ancora, duramente, ma cercando di farle anche capire che il bene di una madre non muterà mai, che è radicato nel profondo del cuore e anche la lontananza, la rabbia potrà mai distruggere.
Emma ha ascoltato perfettamente le parole di Regina, nonostante fosse già vicino alla porta, ma non replica nulla e si allontana con le lacrime agli occhi. Ancora una volta.
Per tutto il viaggio di ritorno verso la Jolly Roger non dice una parola, si limita a concentrarsi sulla strada per il ritorno alla nave. Una volta giunta a bordo, saluta Neal chiedendo come fosse andata la serata, per poi andare in cabina, senza dire altro.
È Killian che deve spiegare al giovane che cosa sia successo, ma poi raggiungere subito Emma, una volta salutato Neal.
La ragazza sta facendo finta che non sia successo nulla, infatti è andata da Henry a dargli un bacio e vedere se dormisse, si è infilata il pigiama e ha lavato i denti. Ed ora gira suoi social con il suo cellulare, cercando di non pensare. Soprattutto di non pensare alle parole di Regina, le quali sono state così dure, tipiche di lei, che non ha mai girato intorno a qualcosa, non ha mai cercato di addolcirle la pillola pur di farla sentire meglio; ma allo stesso tempo così profonde e sincere. Dettate proprio dal cuore, dal cuore di una mamma che vuole solo il bene della propria figlia e lei per un attimo, un solo attimo si è sentita in colpa.
«Siamo andati nello studio dei tuoi per fargli un dispetto, Swan?»
«No, per chi mi hai preso. Non l’ho fatto per quel motivo, non sapevo mica che sarebbero venuti a disturbarci. Che c’è Killian, pensi anche tu che io sia una ragazzina capace di questi giochetti stupidi? È bello saperlo.» risponde irritata, sbattendo quasi il cellulare sul comodino per la rabbia.
«Non lo penso che sei una ragazzina. Però penso anch’io che dovresti parlare con loro.»
«Certo, che non ti pareva che fossi d’accordo con loro.»
«Love, sono dalla tua parte, hanno sbagliato senza dubbio. Ma sono pur sempre i tuoi genitori e tu gli vuoi bene. Penso solo che dovresti ascoltarli e magari provare a risolvere le cose... Con il tempo te ne pentiresti se prendessi la decisione di non volerli vedere mai più.»
Le parole del suo ragazzo, proprio come quelle di Regina la fanno sentire in colpa. Vorrebbe parlare con loro e senza dubbio sente la mancanza della sua migliore amica, nonché sua mamma, ma non riesce nemmeno a passare sopra alla cosa, come si fa ad accettare una cosa simile? Sa bene che con il tempo, se non dovesse perdonarli, potrebbe pentirsene, ma non riesce nemmeno a voltare pagine e fare finta che niente sia successo, ricominciare a parlare e scherzare con loro, come se nulla fosse accaduto, perdonarli e dimenticare che l’hanno prima abbandonata e poi mentito.
«Ancora non ci riesco, magari me ne pentirò molto presto, ma non ci riesco. Al momento ancora provo rabbia e dolore. E odio il fatto che mi hanno mentito.»
«Ma prima o poi dovrai affrontarli. Dovrai vederli ancora, sono pur sempre i nonni di tuo figlio o vuoi privarlo di vederli?»
«Certo che no.»
«Va bene, ho capito, continuare a parlarne per stasera non avrebbe senso... So che già stai ragionando sulle mie parole e in particolare su quelle di Regina.» le dice, dal suo sguardo ha capito che lei non ha più voglia di parlarne e che le sue parole, in particolare quelle di sua madre, sono arrivate al suo cuore. Ed è già qualcosa.
«Buonanotte, Killian» gli dice, facendo un lieve sorriso. Non ce l’ha con lui, ma è sfinita e si pente anche di essere voluta andare nello studio di Regina. Non sa proprio che cosa le sia saltato in mente.
«Buonanotte, love.» baciandole i capelli e stringendola a sé. Emma si stringe a lui a sua volta e chiude gli occhi.

Intanto in casa Mills, Regina, David e Mary Margaret stanno discutendo delle ultime cose che sono successe.
La donna di casa, ha capito subito che è stata dura con sua figlia, che conoscendola potrebbe anche allontanarla ancora di più, ma ha dovuto dirglielo, non tollera quel tono di voce, quel suo modo strafottente e arrogante di porsi, con insulti gratuiti con il solo scopo di ferirli.
David anche è ferito da come gli si è rivolta, con il solo intento di ferirlo, in quel momento avrebbe tanto voluto darle uno schiaffo, ma non l’ha fatto solo perché non è un padre violento. In realtà non sa nemmeno lui che tipo di padre è, con Emma per quattordici anni non lo è stato e in questi ultimi quattro anni ha cercato di starle vicino, senza farle capire niente, limitandosi a fare l’amico e quindi ora che è la verità è venuta fuori, non sa bene come deve comportarsi. Vista la situazione con Emma, non si sta godendo nemmeno la gravidanza sua moglie come vorrebbe e ciò lo fa sentire in colpa, anche se Mary Margaret non glielo fa pesare, anzi, ancora una volta sta capendo la situazione come pochi avrebbero fatto. È davvero una donna speciale e David n’è ogni giorno più convinto.
«Cosa dobbiamo fare adesso? Affrontarla duramente non è servito, darle tempo non è servito...» David dà un calcio alla sedia per disperazione.
«Sinceramente? Non lo so. So solo che tutto ciò mi fa male.» ammette le sue debolezze per la prima volta, un dolore così grande non l’ha provato, forse, nemmeno quando sono morti Daniel e sua madre. Perdere Emma, é un dolore che mai riuscirà a superare. É vero, lei è ancora viva e può vederla ogni volta che lei porta il piccolo Henry a farle visita, ma non è così che vuole che vadano a finire le cose tra loro. Non vuole vederla ma non poter parlare con lei. Non vuole vedere il suo sguardo freddo nei suoi riguardi. Ogni volta che lei la guarda con quegli occhi di ghiaccio, un pezzo del suo cuore si rompe, un po’ come se lei glielo stringesse un po’ alla volta, prima di farla morire definitivamente di dolore.
«Se volete posso provare a parlarle io.» si offre Mary Margaret, sa che Emma é arrabbiata probabilmente anche con lei, ma può sempre fare un tentativo, le hanno provate tutte e magari questo modo va in porto.
«Non e perché non voglio lasciarti andare da Emma, ma non credo che servirà a molto. É arrabbiata con tuti e tre, ma se vuoi farti insultare, accomodati pure.» gli risponde Regina, dubita che la donna possa risolvere la situazione. É decisamente come al suo solito troppo ottimista.
«Provare non costa nulla no? Domani vado da lei.» dice convinta, probabilmente non funzionerà, probabilmente lei proverà a insultarla, ma ha anche la sua strategia, che al momento non vuole dire ai due, non vuole dargli false speranze. Non ha mai visto la sua sorellastra così sconvolta, così abbattuta, nemmeno quando sono morti i suoi genitori e nemmeno quando è morto Daniel. E poi, si sente in colpa per come Emma abbia scoperto la verità, se è così arrabbiata è anche un po’ colpa sua, se l’avesse scoperto diversamente forse a quest’ora le sarebbe già passata.
Regina annuisce, ma non è troppo convinta e conceda i due coniugi dicendogli di essere molto stanca e che se ne va a dormire.

Il giorno seguente, di buon mattina Mary Margaret si reca da Granny’s sapendo che Emma spesso passa da lì prima di andare in ufficio e che di recente ha preso l’abitudine di andarci per ritrovare il suo rapporto con Ruby. Gliel’ha detto Leroy, il bidello della sua scuola, nonché grande pettegolo, che riferisce sempre all’insegnante ciò che vede alla tavola calda della nonna.
L’aspetta seduta al tavola, con una tazza di thé fumante, visto il suo stato di gravidanza, non vuole bere caffè. Quando la giovane fa il suo ingresso nel locale, la vede e si paralizza di colpo ed é quasi tentata di andare via e non prendersi la sua solita cioccolata, ma non vuole nemmeno farsi dare nuovamente della bambina e così la saluta e poi fa la sua ordinazione.
É Mary Margaret che si avvicina a lei per parlarle.
«Ciao Emma, come va?»
«Benissimo. Senti, io sono qui solo di passaggio, devo scappare a lavoro...» dice prontamente la giovane, rivolta alla donna e indicando l’uscita.
Mary Margaret sapendo che lei tende sempre alla fuga, decide di passare al piano B, prima annuisce salutandola, ma quando Emma si gira, finge una contrazione fortissima e strilla per farla girare.
La ragazza avendo capito che si tratta di qualcosa legato al bambino, si precipita nuovamente verso la donna.
«Ehi Mary stai bene?» le chiede mettendole una mano sul braccio preoccupata.
«Si, si, é solo una contrazione» dice dolce, ma felice che il suo piano abbia funzionato.
«Vuoi che ti accompagni a scuola o a casa con la macchina?»
Mary Margaret scuote la testa e le dice che vorrebbe solo che stesse un po’ vicino a lei, nel caso ne dovesse arrivare un’altra di contrazione. Ed Emma si siede al suo fianco, ma ha come la sensazione che la donna ancora una volta sia riuscita a fregarla.
«Sai, quando ho scoperto che David mi aveva tradito con Regina mi è crollato il mondo addosso. Il mio uomo con la mia sorellastra, ho pensato di non volerli rivedere mai più, li ho anche odiati sai? Ma poi ho compreso. David mi ama e mi ha sempre amato, quella notte é stata solo un errore...»
«Mary non capisco questo cosa c’entri con me. Se tu sei riuscita...» si sta spazientendo e sinceramente rischia anche di fare tardi a lavoro. Ma viene interrotta nuovamente dalla donna.
«C’entra Emma, c’entra. Regina ha semplicemente avuto paura, non la sto giustificando, ha sbagliato e abbiamo sbagliato tutti noi a non dirti niente in questi quattro anni, ma ti vogliamo bene e se non l’abbiamo fatto, é solo per proteggerti. Lei e David non hanno esitato un attimo ad accoglierti nuovamente nella loro vita, quando hanno saputo che fossi in difficoltà.»
«Ma ciò non toglie che mi hanno abbandonata e la sofferenza provata in quei quattordici anni me la porto dietro ancora oggi.» dice decisa, ma proprio mentre Mary Margaret sta per replicare, Emma la interrompe lei stavolta: «Mary, io devo davvero andare stavolta. Prenderò in considerazione le tu parole okay? Un saluto anche per il mio fratellino dentro la pancia.» le dice ancora, ma leggermente un po’ più dolce. Forse, non lo farà di riflettere sulle parole della donna, ma sicuramente non potrà dimenticare quella conversazione. Ancora una volta si trova a pensare ai suoi genitori e a tormentarsi sul da farsi a riguardo, per una volta vuole solo non pensare costantemente alla sua schifosa esistenza e a ciò che le hanno fatto.
La donna annuisce e la saluta affettuosamente, abbracciandola. Emma non ricambia l’abbraccio, ma si lascia abbracciare e poi la saluta nuovamente, prima di andare via.
Lascia il locale e si reca in centrale con ancora i pensieri che la tormentano e come se non bastasse anche Neal, prima di entrare in ufficio, le ha mandato un sms chiedendole se si possono incontrare per la pausa pranzo, magari per un caffè, perché ha bisogno di parlare con lei. Accetta, ma sinceramente non sa che cosa voglia il ragazzo da lei.
Alla pausa pranzo, si reca da Granny’s nuovamente per mangiare qualcosa e aspettare Neal, con lei durante il pranzo ci sono anche Graham e August e continuano a parlare del caso Gold, nonostante l’ora di riposo. Ormai per tutti e tre quel caso é diventata una sorta di ossessione, devono assolutamente risolverlo.
Finito il pranzo, Emma dice a due colleghi che si ferma il restante della pausa al locale, che deve parlare con il suo ex.
Neal puntuale arriva alla tavola calda e prontamente la saluta con un sorriso e due baci sulle guance.
Prendono, Emma una cioccolata con cannella e Neal un caffè, poi lui le chiede di andare a fare una passeggiata.
«Neal... Credo di conoscerti abbastanza bene da sapere che è successo qualcosa. Riguarda Henry? Tuo padre sa qualcosa?» Gli chiede subito preoccupata, ha visto lo sguardo di tensione sul volto del giovane e teme il peggio. Stanno passeggiando in una delle stradine poco distanti dalla tavola calda.
Il ragazzo si gira a guardarla negli occhi, lei e il suo super potere, il suo saper capire se qualcuno nasconde qualcosa o ha qualcosa di serio da dirle.
«Devo dirti una cosa, ma non riguarda mio padre. Riguarda noi. Io, te ed Henry.» dice non distogliendo mai lo sguardo dalla ragazza. I suoi occhi sono sempre riusciti a farlo sentire in imbarazzo talmente sono profondi e sinceri, talmente sono belli e disarmanti. O meglio ancora un perfetto cretino, perché ogni volta che si perde in essi, non riesce più a dire una parola.
Emma lo guarda in attesa che lui continui, si è rilassata al pensiero che non c’entri nulla Gold, ma ora teme quel “noi” detto dal ragazzo e il modo in cui la sta guardando, lo riconosce bene.
«Neal, ascolta...»
«No, Emma aspetta, lasciami parlare. Non ho mai smesso di pensarti, non ho mai smesso un solo secondo di pensare a te in questi quattro anni. Volevo mettere la parola fine a mio padre per cercarti e tornare da te. E adesso che ti ho ritrovata, adesso che so che abbiamo un meraviglioso figlio insieme, io sono ancora più convinto... Voglio stare con te Emma, voglio stare con voi. Con te, con Henry. Io sono innamorato di te, lo sono sempre stato.» le dice dolce, prendendole la mano e guardandola negli occhi, i loro sguardi si incrociano ancora una volta, Emma lo guarda senza riuscire a dire nulla, Neal la guarda e la trova così meravigliosamente bella, nonostante sia totalmente spiazzata dalle sue parole. E fa l’unica cosa che in quel momento gli passa per la mente, la bacia.
Emma al contatto con le labbra del suo ex sulle sue, in un primo momento, sorpresa dal gesto resta attaccata ad esse, ma con gli occhi sgranati, poi lo allontana decisa.
«No, Neal, no. Io ti voglio bene e sono felice di averti ritrovato, sono felice che vuoi costruire qualcosa con Henry, ma... Io é Killian che voglio al mio fianco. Mi dispiace.» gli accarezza la guancia, vedendo i suoi occhi rabbuiarsi di colpo.
Anche se il ragazzo in un certo senso se lo immaginava, ma ci ha voluto provare lo stesso.
«Scusami ma adesso devo andare.» gli dice, accennando un sorriso. Non può negare che adesso si sente imbarazzata nei suoi riguardi. Non ha pensato minimamente al fatto che lui potesse provare qualcosa per lei dopo tutto questo tempo.
«Emma, il fatto che provo qualcosa per te non cambierà niente vero?» le chiede, ha paura che lei adesso che conosce i suoi sentimenti possa allontanarsi e non lo sopporterebbe, non vorrebbe che nel loro rapporto ci sia sempre l’imbarazzo da adesso in poi.
La ragazza scuote la testa e si allontana poco dopo. Confusa, ma sicura di ciò che ha detto a Neal, lei è con Killian che vuole stare, é innamorata di lui, anche se ancora non è riuscita a dirgli che lo sia. Almeno non a parole.
Sa però che dovrà anche dirgli del bacio, loro si sono sempre confidati ogni cosa. Killian non ha segreti con Emma e lei non vuole invece averne uno, anche se è stato un bacio non ricambiato. Teme solo che Killian possa arrabbiarsi.
La giornata lavorativa prosegue e quando nel primo pomeriggio giunge nuovamente sulla Jolly Roger, dopo essere passata a prendere Henry a scuola; Killian va subito ad abbracciarla e darle un bacio, non appena il piccolino corre nella sua cameretta a guardare il suo nuovo libro di favole illustrato che gli ha prestato la maestra e che leggerà con sua mamma prima di andare a letto.
Emma ricambia immediatamente il bacio del suo pirata, ma quando si separa da lui, abbassa lo sguardo e quando lo rialza ha già cambiato totalmente espressione del viso.
«Love, é successo qualcosa?» le chiede prendendole il mento per guardarla intensamente negli occhi.
«Si... Vedi, Neal oggi mi ha detto che è ancora innamorato di me e mi ha baciato.» dice tutto in un fiato, incrociando adesso il suo sguardo, per capire la sua reazione.
«Ha fatto cosa? Ti ha baciato? Ma io lo ammazzo a quel bastardo. Lo sa benissimo che stai con me... Che coraggio a fare una cosa del genere.» a quelle parole non ci ha visto più dalla rabbia, non tollera che un uomo baci la donna di un altro. É sicuro che abbiamo come prima cosa detto ad Emma che vuole ricostruire la loro famiglia, per Henry, prima di baciarla a tradimento.
«Killian, ti prego, non fare cavolate. É stato solo un bacio. Non conta nulla per me.»
«Non è stato solo un bacio. Lui aveva uno scopo ben preciso, farti ricordare ciò che sentivi per lui con quel bacio... E poi, ripeto, lui sa bene che stai con me, che io e te siamo una coppia. Si è comportato da schifoso e tranquilla, non gli spacco la sua bella faccia solo per Henry, ma non la passerà liscia. Tu piuttosto... Davvero non hai provato nulla con quel bacio?» le chiede, la sua insicurezza torna prepotente a farsi sentire, é sicuro dei sentimenti di Emma, anche se lei ancora non ha ammesso apertamente di amarlo, ma a volte ha bisogno anche lui di sentirsi rassicurato. Non vuole perderla, non lo sopporterebbe, non potrebbe sopravvivere a questo dolore. Emma é stata la sua luce in una vita di sofferenza, ha saputo farlo tornare a sorridere, come non riusciva più a fare da dopo la morte della sua famiglia e della sua mano.
«Niente, non ho provato niente. L’ho allontanato subito e ho messo le cose in chiaro. Killian, io non voglio tornare con lui... Io...» Non è ferita dal fatto che lui glielo stia chiedendo, sa benissimo quanto sia insicuro, sa benissimo che ha bisogno di certezze, nonostante il suo ego smisurato. Ha bisogno di rassicurazioni proprio come lei, é anche per questo che si sono trovati. Cerca di farsi coraggio e si ripete mentalmente di dirglielo, di dirgli quelle due semplici paroline, ma non ci riesce. Abbassa lo sguardo, cercando ancora una volta di trovare coraggio, nulla, quelle due parole non escono, se pur non sono così difficili da dire. Killian la guarda in attesa che lei continui.
«Io voglio stare con te, voglio te al mio fianco.» gli dice alzando nuovamente lo sguardo verso di lui, per incrociare i suoi occhi, ma pentendosi un po’ di non aver trovato il coraggio di dirglielo.
Il ragazzo si avvicina a lei e la bacia, ha sperato che lei gliele dicesse di amarlo, ma va bene anche così, é felice anche così. Lei ha ammesso chiaramente di volere solo lui nella sua vita e al momento gli basta ciò.
«Comunque glielo farò un discorso a quel verme schifoso.» tornando teso a ripensare a ciò che ha fatto Neal.
«Non avevo dubbi e a me piaci molto quando fai così il geloso.» la ragazza per smorzare la tensione, la butta sullo scherzo, ma non ha dubbi sul fatto che Killian la farà pagare a Neal, conoscendolo o quanto meno gli farà tante di quelle frecciatine sa farlo vergognare di aver solo pensato di provarci nuovamente con Emma, figuriamoci per averla anche baciata.
Neal, ha appuntamento con Henry proprio il giorno seguente.



Spazio autrice: Ciao a tutti, buon sabato. :*** Questo capitolo non doveva interrompersi così, ma quando sono andata per ricontrollarlo mi sono resa conto che fosse chilometrico e che, fosse meglio dividerlo. Quindi, la gelosia di qualcuno (anche se qui si capisce chi possa essere) si scatenerà nel prossimo capitolo. :P
Inoltre, ho preferito dividere perchè anche questo ricco di avvenimenti e volevo far sì che potesse goderveli tutti. Come avrete dedotto Emma è ancora arrabbiata con i due e vi dico... Che ci vorrà ancora un po' prima che i tre tornino felici e contenti, soprattutto sarà un evento traumatico (ahimè), a far riavvicinare la famiglia... Ma dopo avervi detto ciò e dopo aver lasciato qualche nuovo min spoiler... Vi saluto, dandovi appuntamento a settimana prossima.
Buon week end a tutti voi.

   
 
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