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Autore: Justice Gundam    29/05/2019    3 recensioni
Seguito di Best Wishes Reload. Due mesi dopo la sconfitta del Team Plasma, Ash, Pikachu e Misty cominciano un nuovo viaggio nel continente di Kalos, per inseguire i loro sogni e cercare risposte ai tanti misteri che ormai circondano le loro vicende nel mondo dei Pokemon. Un nuovo tipo di evoluzione, il potere sconosciuto dell´Aura, vecchi e nuovi amici, il mistero di una guerra che devastó il mondo tremila anni fa... questo ed altro attende i giovani eroi nel loro viaggio, che li porterá a scoprire segreti che prima d´ora non avevano neanche sospettato... (Pokeshipping) (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Serena, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 29 – L'antica leggenda di Hoopa

 

Cento anni prima, in un villaggio ai confini di un grande deserto...

In quei giorni, la città di Desertopoli non era niente più che un piccolo villaggio di case di argilla che sopravviveva come poteva ai limiti di un arido deserto. Gli abitanti e i loro Pokemon avevano creato un sistema di irrigazione che permetteva loro di coltivare i campi e di ricavare l'acqua necessaria alla loro sopravvivenza... ma era comunque un'esistenza dura, messa continuamente alla prova dalla siccità. Gli abitanti di Desertopoli erano in balia dei capricci della natura, ai quali cercavano come potevano di ovviare con il loro ingegno.

Per molti anni, questa situazione era andata avanti, e ormai nessuno degli abitanti di quella città si illudeva di poter cambiare a situazione.

Ma il destino aveva saputo smentire ogni loro previsione.

Quel giorno lontano, un esploratore era tornato da una spedizione nel deserto portando con sè uno strano gioiello... un anello dorato grande come un piatto, caldo al tatto e con delle strane iscrizioni incise sulla superficie. Erano scritte in un linguaggio che nessuno conosceva, un insieme di incisioni, segmenti e cerchi che non si era mai visto prima da quelle parti. Ma soprattutto, l'esploratore e i suoi Pokemon avevano capito fin dall'inizio che in quello strano anello era contenuto un potere sconosciuto, che avrebbe potuto cambiare le loro vite...

 

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"Dove... dove hai trovato quello strano anello, Namtar?" chiese meravigliato un ragazzino vestito di una tunica leggera e un paio di sandali di cuoio, la testa protetta da un semplice copricapo di tela.

L'esploratore appoggiò lo strano anello sopra una sorta di altare di pietra scolpita che sorgeva nel bel mezzo della piazza principale del villaggio. "Era sepolto nella sabbia vicino a delle antiche rovine mezze ricoperte dal deserto." rispose l'esploratore, usando una mano per togliersi un po' di sabbia dai vestiti. "Credo che sia un oggetto molto particolare... il mio Growlithe ha sentito che contiene uno strano potere... un potere mai visto prima!"

"Grow! Grow!" abbaiò un grazioso Pokemon simile ad un cane dalla folta pelliccia arancione a righe nere simile al mantello di una tigre.

Un anziano dalla pelle scura e dal volto rugoso, che indossava una collana fatta di ossicini, pietre e altri oggettini, e si appoggiava ad un nodoso bastone da passaggio, si fece avanti e osservò attentamente l'anello dorato. Con un'unghia adunca, percorse le incisioni sulla superficie dell'anello, e la sua bocca si sollevò in un sorriso quasi trionfante. "Ma certo... ne avevo sentito parlare così tanto, ma non credevo davvero che esistesse... questo... è il leggendario anello di Hoopa!" esclamò con voce roca, e prese a fissare l'artefatto con fare avido. "Dicono... che quel mitico Pokemon sia dotato di poteri incredibili... può cambiare la realtà a suo piacimento, evocare altri Pokemon e far apparire dal nulla tutto ciò che desidera! Vi rendete conto di quanto è preziosa questa scoperta?"

"A-anziano Kuwari... è davvero sicuro di quello che dice?" rispose Namtar stupefatto. "Questo vorrebbe dire che... se riuscissimo ad evocare questo... Hoopa... e a convincerlo ad esaudire i nostri desideri..." Non riuscì a terminare la frase, meravigliato e al tempo stesso spaventato dalle possibilità... dall'immenso potere che ora si parava davanti a lui e ai suoi concittadini!

"Non dovremmo più lottare contro la natura per sopravvivere... potremmo finalmente assicurare a noi stessi e alle nostre famiglie abbastanza provviste ed acqua da prosperare nel bel mezzo di questo deserto..." affermò uno dei popolani.

"Grazie ad Hoopa, potremmo vivere in pace per chissà quanto tempo... forse per secoli!" continuò una donna, appoggiando a terra la brocca piena d'acqua che portava.

Namtar sorrise entusiasta, e il suo Growlithe dimenò allegramente la coda e abbaiò un paio di volte in segno di entusiasmo. "Questa... questa è forse la più grande scoperta che sia mai stata fatta in tutto Kalos! Soltanto ritrovare l'Arma Suprema di AZ sarebbe più impressionante!" esclamò. "Dobbiamo... dobbiamo dividere questa fortuna con le tribù del deserto! Grazie ad Hoopa, potremmo fare in modo che tutti gli abitanti del deserto, umani e Pokemon, abbiano una vita migliore!"

"E... come facciamo a farlo sapere in giro? Non abbiamo neanche provato a vedere come funziona questo anello..." replicò ragionevolmente un ragazzo, poco più che bambino, che conduceva un piccolo gregge di Skiddo e un paio di Gogoat.

L'anziano Kuwari picchiettò con il suo bastone sul terreno, mostrandosi calmo e ragionevole... ma dentro di sè, stava ribollendo di rabbia e frustrazione per la stupidità di quei pecoroni di cui era circondato.  Un potere così grande... e non pensavano ad usarlo che per queste sciocchezze? Quando potevano non soltanto risollevarsi dalla loro condizione di indigenza... ma anche diventare una grande potenza a cui tutti avrebbero dovuto inchinarsi... forse addirittura dominare il mondo! Lasciare che fossero quegli sciocchi ad usare il potere dei desideri... equivaleva a gettare le perle ai porci!"

"Non posso lasciare che una simile occasione vada sprecata... non possiamo accontentarci di sopravvivere, dobbiamo sfruttare al massimo il potere che ci è finito tra le mani!" pensò tra sè l'anziano, sentendo il cuore che batteva come mai prima d'allora. "E sarò a fare in modo che venga usato nel migliore dei modi!"

Nascondendo abilmente i suoi pensieri avidi, l'anziano Kuwari si mostrò disponibile e approvante mentre osservava i suoi sciocchi concittadini che si complimentavano con Namtar, e i Pokemon che lo accoglievano festanti. Non era il momento di agire... doveva essere paziente, e agire in maniera sottile ma decisa. Un'occasione simile non gli sarebbe mai capitata di nuovo, e doveva essere sicuro di farcela al primo tentativo...

 

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Tempo presente.

Vera e i suoi compagni di viaggio si erano alzati presto quella mattina. Curiosi di sapere qualcosa di più sulla leggenda del Pokemon di cui avevano sentito parlare, si erano rivolti all'Infermiera Joy e ad alcuni abitanti di Foretville, ed erano in effetti riusciti a scoprire qualcosa di più su quel Pokemon che fino a quel momento era stato niente più che un nome. Hoopa, questo era il nome che avevano sentito da coloro a cui si erano rivolti.

"E' successo tutto circa cento anni fa..." stava spiegando la loro guida improvvisata. "Tutto è cominciato in una città non molto lontana da qui, Desertopoli... si chiama così perchè... ovviamente... sorgeva ai limiti di un grande deserto arido, e i suoi cittadini avevano un sacco di problemi con l'aridità del luogo. La sopravvivenza era una lotta continua, come potete immaginare. Fra trovare abbastanza acqua da sopravvivere ed irrigare la terra, e difendersi dai predoni e dai Pokemon selvatici, vivere a Desertopoli era molto difficile."

"Posso immaginarlo." disse Hitomi, guardandosi attorno e notando tra sè e sè quanto fosse rigogliosa la foresta. Difficile pensare che non molto distante da lì si trovasse un deserto così inospitale... "Vediamo se indovino. Qualcuno ha cercato di impadronirsi di Hoopa per rendere più facile la vita agli abitanti di quella città, non è vero?"

La loro "guida", una bella ragazza dai capelli neri e ricci pettinati in due ciocche e in uno chignon dietro la testa, vestita in una maniera che ricordava non poco un abitante di un luogo caldo ed arido (tunica grigia sopra un abito leggero azzurro, un fazzoletto legato in testa ed intrecciato tra i capelli in maniera semplice ma elegante, e un paio di stivali di cuoio marroni) disse di sì con la testa. "Diciamo... che la verità è un po' più complicata di così, ma fondamentalmente sì." rispose. "Io sono originaria di Desertopoli, e ho sentito questa storia un sacco di volte quand'ero piccola. Pare che un giorno, un abitante della mia città di nome Namtar trovò un misterioso artefatto sepolto in alcune antiche rovine. Un artefatto che avrebbe permesso di evocare Hoopa, il Pokemon Leggendario in grado di esaudire tutti i desideri. O almeno, questo era quello che diceva la leggenda."

A giudicare da come la ragazza aveva parlato, Vera e i suoi compagni intuirono subito che il potere di Hoopa non funzionava esattamente come gli abitanti di Desertopoli avevano creduto. E quando la ragazza riprese a parlare, questo sospetto trovò conferma. "In realtà, Hoopa non creava ciò che gli veniva chiesto. Non aveva questo potere. Tutto quello che lui dava agli abitanti di Desertopoli... in effetti, tutto quello che dava a chiunque esprimesse un desiderio... lo rubava da qualche altra parte del mondo, usando il suo potere di aprire dei passaggi dimensionali che potevano raggiungere ogni luogo del mondo. Tramite questi passaggi soprannaturali, prendeva quello che gli veniva chiesto, e lo dava agli abitanti di Desertopoli. Detto questo, all'inizio nessuno sapeva di questa... particolarità di Hoopa, e Desertopoli cominciò pian piano a risollevarsi dalla sua condizione."

"Poi... è accaduto qualcosa che ha compromesso tutto, immagino." commentò Vera.

Max alzò le spalle. "Si sa come vanno queste cose... qualcuno trova qualcosa che gli conferisce un potere enorme, e finisce per abusarne. E' successo così anche a Desertopoli?"

La ragazza di Desertopoli non potè fare a meno di ridacchiare. In effetti, era una concusione talmente ovvia, che parlarne adesso sembrava addirittura un clichè. "Immagino che non ci sia bisogno di sforzare troppo l'immaginazione per capirlo." affermò. "Sì, in effetti è andata proprio così. In realtà, gli abitanti di Desertopoli di allora erano già abbastanza soddisfatti di quello che avevano ottenuto grazie ad Hoopa. Ma... purtroppo, ogni volta che ci sono queste ghiotte occasioni, c'è qualcuno che fa il passo più lungo della gamba e cerca di ottenere ciò che non gli spetta... ma forse è meglio se vi illustro con dei reperti quello che è successo. Guardate, siamo arrivati."

La guida si fermò accanto ad uno degli edifici che Vera e i suoi compagni avevano notato per primi il giorno in cui erano arrivati a Foretville - il grande edificio che era stato ricavato dal tronco di una sequoia gigante. Davanti a loro, un paio di pesanti porte in legno levigato, posta alla fine di una corta scalinata, davano accesso a quel luogo dall'aspetto misterioso e suggestivo, che torreggiava sui giovani allenatori di Hoenn e li faceva sentire quasi come dei principianti, malgrado l'esperienza che molti di loro avevano fatto nei loro viaggi.

"Che meraviglia!" esclamò Vera, particolarmente stupita nel vedere da vicino quel luogo così inusuale. "E' vero che l'avevamo già visto prima, ma trovarsi così vicini fa un effetto del tutto diverso!"

"E' vero... ma è qui che vengono conservati i reperti di Desertopoli? Come mai qui, e non nella vostra città?" chiese Drew incuriosito.

La ragazza disse di sì con la testa. "Questa è una domanda legittima, in effetti." rispose, mentre prendeva la testa del gruppetto e li faceva entrare in quello strano edificio. "Vedete, dopo quanto è successo un secolo fa, gli abitanti della mia città non si fidavano più di lasciare qualsiasi cosa legata ad un potere come quello di Hoopa... un potere che può facilmente essere usato in maniera sbagliata... vicino al luogo dove tutto si era consumato. Hanno invece deciso di consegnare i reperti a qualcuno che sapevano li avrebbe tenuti in sicurezza. Al momento, il museo di Foretville è sotto il patronaggio della Lega Pokemon di Kalos, e hanno sempre fatto un ottimo lavoro per tenere in sicurezza questi preziosi oggetti ed evitare che finissero nel mirino di qualche malintenzionato."

Il gruppo era entrato nel museo, e i ragazzi erano impressionati da quello che stavano vedendo - l'edificio era davvero suggestivo, e sembrava proprio che tutto quanto, dai muri ai mobili, fino alle pedane dove si trovavano le teche, fossero stati scolpiti nel legno. La ragazza mostrò un cartellino ad un custode, e dopo una breve discussione, ai ragazzi venne fatto cenno di proseguire.

"Okay. Siete in quattro, a quanto vedo. In questo periodo non abbiamo molti turisti, quindi ci fa piacere che siate interessati al nostro museo." disse il custode mentre riceveva da ogni membro del gruppo di Vera il prezzo d'ammissione. "A proposito, mi è sembrato di sentirvi discutere della leggenda di Hoopa... sempre con i tuoi vecchi racconti, vero, Maram?"

La giovane guida, il cui nome era appena stato rivelato essere Maram, si diede un colpetto intesta, strizzò un occhio e tirò fuori la punta della lingua. "Chiedo scusa, non ci so resistere!" rispose. "Comunque... non sono soltanto racconti, è ciò che davvero accadde a Desertopoli un secolo fa. Dopotutto, come mai il deserto ha finito per retrocedere e la città si è sviluppata così tanto in un tempo così breve? Lo dobbiamo anche ad Hoopa e a chi lo ha risvegliato."    

"NOn tutto il male vien per nuocere, come si suol dire..." rispose il guardiano, con un tono di voce in parte divertito, in parte amareggiato. A quel punto, la curiosità di Vera di scoprire cosa fosse accaduto esattamente un secolo prima si era fatta ancora più grande... "Comunque, fa in modo di spiegare bene cos'è successo a questi ragazzi. E' un episodio che sarà meglio cercare di non ripetere."

"Lo so... dopotutto, la mia famiglia si è sobbarcata l'onere di tramandare questa leggenda nelle generazioni a venire." rispose Maram, facendosi di nuovo seria. A quel punto, vedendo le espressioni interrogative dei ragazzi di Hoenn, la giovane guida si schiarì la voce e cominciò a spiegare. "Comunque... prego, seguitemi. Adesso vi farò vedere qualcosa che vi permetterà di capire meglio cosa è successo tempo fa."

"Beh, da quello che abbiamo capito, qualcuno ha voluto abusare dei poteri di Hoopa, e questo ha provocato dei grossi problemi." rispose Hitomi, diretta e precisa. Il gruppo era entrato in una sala piuttosto piccola, tra i cui reperti spiccava la rappresentazione in bassorilievo di una bizzarra creatura - un piccolo Pokemon umanoide di colore viola pallido, con sul petto una V rossa che partiva dalle spalle, e un anello d'oro attorno alla vita. La testa era tonda, con un ghigno astuto che rivelava i suoi denti bianchi, guance rosee e occhi gialli con l'iride verde e la pupilla bianca. Un cerchio d'oro svettava sulla sua fronte, e i suoi capelli non erano niente più che un voluminoso ciuffo rosa sulla fronte; ailati della testa, inoltre, spuntavano due grandi corna ricurve su ciascuna delle quali era infilato un altro anello dorato. Non aveva le gambe, e il suo corpo terminava in un pennacchio di fumo come un fantasma. "E' quello Hoopa?"

"In effetti dà l'impressione di essere un Pokemon un po' impertinente..." commentò Max, notando l'espressione astuta della creaturina.

Maram sorrise e disse di sì con la testa. "Sì, è proprio lui... usava quegli strani anelli che lo decorano per rubare gli oggetti e teletrasportarli in un altro luogo, facendoli passare per una... dimensione parallela, per così dire... accessibile soltanto da lui." spiegò. "Ecco... qui, in questa stanza, potete trovare altri dei reperti che sono stati ritrovati nelle stesse rovine in cui si trovava l'Anello di Hoopa. Comunque... immagino che vogliate sapere cosa è successo esattamente a quei tempi, vero?"

"In effetti... a quest'ora saremmo anche abbastanza curiosi." rispose Drew, volgendo lo sguardo al resto del gruppo, e facendo a Vera un cenno con la testa.

"Sì, è vero... a questo punto, abbiamo sentito così tante anticipazioni che non possiamo fare a meno di chiederci come è andata a finire." replicò Max, parlando come se si stesse riferendo ad un film. "Siamo pronti agli spoiler."

"Spoiler?" chiese Hitomi sbattendo gli occhi.

Il ragazzino con gli occhiali alzò le spalle. "Ho pensato che ci stesse, come termine..."

Tutti si fecero una risata - esclusa Hitomi che si limitò ad alzare gli occhi al cielo - prima che Maram riprendesse il discorso. "Ebbene sì... qualcuno, uno degli anziani di Desertopoli per l'esattezza, si fece prendere la mano dall'avidità. Non soddisfatto di quello che Hoopa aveva concesso alla sua città, decise di usare il Pokemon Leggendario per soddisfare la sua ambizione e trasformare Desertopoli in una vera e propria potenza. Riuscì a trovare il modo di sottrarre l'Anello Hoopa al legittimo proprietario... e lo usò per controllare Hoopa e costringerlo ad eseguire i suoi desideri malvagi. Tutto questo... ebbe delle conseguenze che all'epoca nessuno avrebbe potuto immaginare."

"Che cosa accadde, signorina Maram?" chiese Vera con un pizzico di esitazione. Aveva percepito bene l'inquietudine con cui la loro guida parlava di quegli eventi del passato.

Maram si sfregò la fronte con una mano, mentre raccoglieva i ricordi. "Tutti quei desideri malvagi finirono per corrompere Hoopa. In qualche modo, dopo che Hoopa ebbe rubato una certa quantità di oggetti per fare fronte alle richieste del rinnegato, qualcosa scattò in lui..." spiegò. "Hoopa si trasformò in una creatura mostruosa che cominciò ad usare i suoi poteri per provocare caos e distruzione, minacciando la sopravvivenza di Deesertopoli. Anche l'anziano che aveva provocato la sua corruzione perse la vita quando Hoopa scatenò tutti i suoi poteri... e sembrava che ormai non ci fosse più scampo per la nostra città."

"Ma per fortuna... è arrivato qualcuno che ha fermato Hoopa." concluse Vera. Anche lei, ormai, sapeva bene come andavano di solito simili questioni. "Visto che Desertopoli c'è ancora..."

Maram disse nuovamente di sì con la testa. Questa era la parte del racconto che preferiva. "Sì, è vero... mentre Hoopa era nel bel mezzo della sua ira, un viaggiatore misterioso di nome Ghris... il bisnonno mio e di mio fratello Baraz... riuscì a placare la sua collera ed imprigionare parte del suo potere all'interno di un contenitore, il Vaso del Vincolo." spiegò, provando un certo piacere nel vedere le facce stupite dei ragazzi alla menzione dell'eroe che aveva salvato Desertopoli. Era sempre divertente osservare le loro reazioni..."Sì, sono in molti a restare stupiti quando gli racconto questa parte! E' una cosa di cui vado abbastanza orgogliosa, se devo dire la verità!"

"Beh, certo se mio nonno fosse stato un eroe leggendario, anch'io ne sarei orgoglioso..." disse Hitomi, la cui espressione neutrale si era temporaneamente sciolta in una di stupore e meraviglia, prima che la seriosa bambina dai capelli rossicci tornasse alla sua solita tranquillità apparente. "E credo che Max e Vera, qui presenti, possano vantarsi di qualcosa, in questo senso..."

"Sì... nostro padre è il Capopalestra di Petalipoli!" rispose prontamente Max, mani sui fianchi e naso in aria in segno di orgoglio. "Immagino che sia stato da lui che abbiamo preso la nostra abilità con i Pokemon! E sono sempre stato contento di avere avuto un papà così noto e così in gamba!"

Vera si trattenne dal ricordare a Max le scenate che aveva fatto quando Ash aveva battuto il loro padre in una lotta in Palestra, e si limitò a riportare la discussione sui binari. "Max ha ragione, per noi è un privilegio avere un Capopalestra come padre!" spiegò. "Comunque... dopo che il suo bisnonno ha sigillato il potere di Hoopa, che cosa ne è stato di quel Pokemon?"

"Per diversi anni, Hoopa è vissuto con il mio bisnonno, che gli insegnò come comportarsi, come controllare la sua rabbia... e soprattutto, che rubare era considerato una cosa molto disdicevole!" riprese Maram. A quel punto, la giovane guida si era completamente immersa nella narrativa, e gli occhi le brillavano per l'entusiasmo. "Dopo alcuni anni, Hoopa riprese a viaggiare per il mondo come faceva prima di essere sigillato nel suo anello. Un Pokemon senza padroni e senza vincoli, libero di vedere il mondo... heh, ammetto che provo una certa invidia! Chissà cosa ha fatto e dov'è andato in tutti questi anni."

"I Pokemon Leggendari... hanno sempre qualcosa di misterioso, eh?" replicò Vera con un sorrisetto divertito. "Se io potessi andare dove voglio assieme ai miei Pokemon, credo proprio che cercherei di vedere quanto più possibile... e di andare in posti sconosciuti per esibirmi in qualche gara di Pokemon! Credo proprio che sarebbe fantastico!"

"Non credo che sarebbe tanto semplice." rispose sarcastica Hitomi. "Ma... ammetto che sarebbe divertente. Immagino che Hoopa abbia fatto proprio così."

"Credo anch'io che se fossi nei panni di Hoopa... cercherei di vedere tutto quello che posso!" affermò Maram sorridendo sollevata. "Ad ogni modo, la minaccia non è stata sventata del tutto.  Il Vaso del Vincolo non si trova qui... è in un posto che conosciamo soltanto io e mio fratello, ed è un'informazione che deve restare segreta a tutti i costi."

Drew disse di sì con la testa. Era ovvio... se qualche malintenzionato avesse potuto mettere le mani sul Vaso del Vincolo, avrebbe potuto liberare nuovamente il potere maligno che Ghris aveva sigillato al suo interno, e usarlo per chissà quali scopi nefandi.

"Ancora oggi... la vostra famiglia si prende la responsabilità di fare sì che il segreto di Hoopa non cada nelle mani sbagliate, vero?" chiese retoricamente Max, facendosi serio di colpo. In quel momento, aveva proprio l'impressione di comprendere appieno cosa un compito del genere comportasse. In un certo senso, gli ricordava molto la situazione in cui si trovavano sua sorella e Drew, entrambi depositari della Mega Evoluzione  - un altro potere che avrebbe potuto fare chissà quali danni nelle mani di persone avide e senza scrupoli.

"Stavo ripensando..." affermò Vera dopo un attimo di riflessione, guardando il suo Mega Bracciale, e tornando con la mente ai suoi primi giorni nel continente di Reborn. "Vi ricordate di quando abbiamo incontrato il signor Elisio a Reborn City? Lui aveva fatto un accenno al fatto che certe persone non si accontentano di quello che hanno... e dopo che hanno sperimentato un po' più di benessere, desiderano sempre di più."

"Avete incontrato il signor Elisio Flordalis? Il proprietario e il fondatore dei Laboratori Elisio?" domandò stupita Maram.

Fu Drew a rispondere alla domanda. "Sì... lo abbiamo incontrato diversi mesi fa, mentre ci trovavamo a Reborn City. Forse ha già sentito parlare di quello che è successo da quelle parti."

Maram annuì silenziosamente. "Sì... sì, avevo sentito le notizie ai telegiornali." rispose. "L'organizzazione criminale locale, il Team Meteora, ha provocato dei gravi disordini nel tentativo di impadronirsi definitivamente dell'intera regione. Ma alla fine, sono stati sconfitti e la loro leadership è stata rimossa."

"Ci siamo trovati a Reborn proprio nel bel mezzo di quei disordini." continuò Vera, mostrando il suo Mega Bracciale con un misto di malinconia ed orgoglio. Ogni volta che l'argomento Reborn tornava, non poteva non pensare a tutte le difficoltà che avevano incontrato, e alla crudeltà a cui il Team Meteora sottoponeva i Pokemon e gli abitanti della città. "E' stato lì che abbiamo incontrato il signor Elisio. Ci aveva detto che una volta aveva permesso l'uso delle scoperte e della tecnologia dei suoi laboratori alle industrie Yureyu di Reborn City, ma questo ha finito per favorire il Team Meteora, e accelerare il degrado ambientale della città."

"Sì... anch'io una volta l'ho sentito parlare di un argomento di questo tipo... che a volte, coloro a cui viene dato qualcosa diventano avidi e non si accontentano più di ciò che hanno." commentò la giovane guida, paragonando le parole del misterioso Elisio alla storia che aveva raccontato. "Il signor Elisio è senza dubbio una persona che si preoccupa molto per il futuro del mondo, ed è proprio questo modo di fare che lui denuncia così spesso."

"Ad ogni modo... il Vaso del Vincolo è ben nascosto, spero." affermò Hitomi. "Quindi, almeno su questo punto di vista possiamo stare tranquilli... immagino."

In realtà, anche se diceva così, Hitomi era consapevole che quando si aveva a che fare con strumenti di tale potere, non si poteva mai essere del tutto sicuri, e stava semplicemente cercando di raccogliere più informazioni possibile, nel tentativo di rendere il lavoro più facile a coloro che se ne stavano occupando.

Maram, per fortuna, dimostrò di essere anche lei consapevole di questo, e di non presumere nulla. "Non si può mai essere abbastanza tranquilli in casi del genere. E' una responsabilità molto grande, e le vite di migliaia di persone... il futuro di un'intera regione se non addirittura del mondo intero... potrebbero dipendere da un'esitazione, una parola detta o non detta, anche un minimo particolare." spiegò con serietà. "E' un dovere a cui la nostra famiglia non ha potuto sottrarsi, fin da quando Ghris ha lasciato questo mondo."

"Ne sappiamo qualcosa anche noi." affermò Max, indicando con lo sguardo i Mega Bracciali di Vera e Drew. I due ragazzi più grandi si guardarono intensamente per un paio di secondi, ben consapevoli di quanto importante fosse importante quello che era stato loro affidato. "Siamo venuti qui a Kalos proprio per saperequalcosa di più sulla Mega Evoluzione, ma visto che ci troviamo... vorremmo conoscere qualcosa di più anche sulle leggende di questa regione."

"E questa di Hoopa è stata davvero interessante! Come si suol dire, si impara sempre qualcosa di nuovo, no?" affermò Vera, e ringraziò Maram con un sorriso allegro. Anche se le esperienze fatte a Reborn avevano senza dubbio lasciato il segno su di lei, non erano riuscite a farle perdere la sua energia. "Comunque... visto che siamo qui, andiamo a vedere che altro c'è su Hoopa, volete? Tutti assieme magari è anche più divertente!"

Drew si fece avanti e, con il suo fare da gentiluomo, le prese delicatamente una mano... e allo stesso tempo, le rivolse uno dei suoi sorrisetti arguti e un po' arroganti! "Lo sai, mia cara Vera... da come ne parli, lo fai sembrare un appuntamento!" fece notare il ragazzo dai capelli verdi. Max sghignazzò divertito, e anche Hitomi abbozzò un sorriso quando il viso di Vera si colorò di un inequivocabile colore rosa!

"M-ma... ma che stai... ma che ti salta in mente, Drew!" borbottò la bambina castana, tirando indietro la mano e voltandosi di scatto. "Lo sai che se dici queste cose, le gente potrebbe farsi venire le idee sbagliate!"

"Beh? E che male ci sarebbe?" rispose sfacciato il giovanotto, tirando fuori una rosa rossa da chissà dove, e passandola elegantemente in aria! Vera si nascose la faccia con una mano e borbottò qualcosa a denti stretti, sopportando le risatine di Max, di Hitomi (sorprendentemente) e di Maram.

"E' solo una mia impressione... o voi due vi intendete un bel po'?" chiese retorica la loro guida. Vera sospirò e scosse la testa, ma per fortuna Maram le risparmiò l'imbarazzo di dover spiegare ulteriormente. "Va bene, va bene, non faccio altre domande. Se volete, possiamo continuare la nostra visita nelle stanze più interne, dove vi potrò far vedere qualche testimonianza dell'influsso di Hoopa in altre parti del mondo."

"Sì, credo che sarebbe molto interessante, signorina Maram... andiamo pure!"  rispose Max, e il gruppo cominciò subito a dirigersi verso la zona più interna di quel curioso museo...

 

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La strada per Petroglifari si stava rivelando lunga e scoscesa... cosa che in effetti non sorprendeva Ash e i suoi compagni, che già da alcuni giorni, dopo aver affrontato i Malamar malvagi e aver incontrato i misteriosi Ren e Reina, stavano proseguendo lungo anguste stradine di montagna e strapiombi a picco sulla costa occidentale di Kalos. Erano stati giorni di allenamento intenso, per portare Roggenrola, Froakie e Fletchling ad un livello che si avvicinasse abbastanza al resto dei Pokemon di Ash. 

Avevano avuto diversi incontri con Pokemon selvatici ed ostacoli naturali nel corso del loro viaggio, ma fino a quel momento, non c'erano stati altri scontri con il Team Flare, i misteriosi rapitori di Pokemon, o qualche altro sgradito ospite dal futuro. Anche se queste preoccupazioni non se ne andavano mai dai pensieri dei giovani amici, almeno per quel periodo erano stati in grado di metterle da parte, e Ash si stava concentrando sulla battaglia in Palestra che lo avrebbe atteso più avanti.

Ovviamente, questo dopo che fosse riuscito a togliere Roggenrola da quel brutto guaio...

Roooooo!” esclamò il piccolo Pokemon Roccia, dando fondo alla sua scarsa agilità per schivare un attacco da parte di un maestoso Pokemon simile ad un felino, con una folta pelliccia bianca e delle lame a forma di falce di luna che si dipartivano dalla sua testa… oltre che un vistoso bernoccolo sulla parte superiore del cranio! Questo particolare Absol – perché ovviamente si trattava di un Absol – si era adombrato parecchio a causa di un piccolo errore che il Pokemon Placca aveva fatto durante il suo allenamento…

“Lo so che non l'hai fatto apposta a tirargli quella Sassata sulla testa, Roggenrola!” rispose un allarmato Ash, che a sua volta stava cercando come poteva di evitare la furia del Pokemon Buio… con il risultato che tutto il gruppo era stato costretto a battere in ritirata! “Ma ho paura che sia lui a non saperlo!”

“E… e allora cosa scappiamo a fare?” chiese un po' esasperata Serena, dopo aver fatto uno slalom tra alcuni arbusti di Baccapaia. “Non dovremmo parlare a quell'Absol e spiegargli come stanno le cose, e che non l'abbiamo fatto apposta?”

Absooooool!” ringhiò il Pokemon Buio con percettibile rabbia. Con un movimento del collo, caricò una massa luminosa di energia psichica sulla lama più grande, e poi la scagliò contro Roggenrola, che sembrava non essere in grado di evitarlo…

“Ti prendo io, Roggenrola!” esclamò Ash. Tuffandosi coraggiosamente verso il suo nuovo Pokemon e mettendosi a serio rischio di essere colpito dallo Psicotaglio, il ragazzino di Biancavilla riuscì ad abbrancare il suo piccolo ma pesante Roggenrola e trascinarlo fuori dalla zona pericolosa. La lama di energia mentale passò a pochi centimetri da lui, facendogli sentire una terrificante ondata di caldo… poi di freddo e paura al tempo stesso. Non era la semplice constatazione che aveva evitato una gran brutta fine… e non era solo questione di fisica! Malgrado il suo aspetto elegante e maestoso, Absol irradiava un’Aura del tutto inusuale, minacciosa e al tempo stesso attraente…

“Ho come l'impressione…” commentò Lem deglutendo nervosamente. “…che quell'Absol non sia molto interessato ad ascoltare. Meglio tagliare la corda!”

“Non vorrei che diventasse un'abitudine…” disse Clem, tenendo ben stretto il piccolo Dedenne mentre Absol riprendeva l'inseguimento. Roggenrola cercò come poteva di rallentarlo usando un attacco Cadutamassi, e lanciò dal proprio corpo diversi sassi contro l'inseguitore, ma quest'ultimo non si scompose e usò un attacco Nottesferza, eseguendo due rapidi fendenti con la sua lama più grande che tracciarono in aria delle scie di luce nera. I proiettili di Roggenrola vennero tagliati a metà come tante mele mature, e caddero a terra senza fare alcun danno.

“Okay, questo vuole dire che quello Absol è un po' troppo forte per Roggenrola…” commentò Misty, cercando di nascondere la sua paura con il sarcasmo. “Non è il caso… di mandare un Pokemon più forte?”

Pika pikachu!” esclamò Pikachu. Come era sua abitudine, caricò le guance di energia elettrica e si piazzò davanti ad Ash e a Roggenrola, poi cercò di dissuadere Absol lanciando un Tuonoshock che atterrò davanti al Pokemon Buio. Quest'ultimo fece un passo indietro, ma continuò a guardare con rabbia Ash, Pikachu e i loro compagni, gli occhi che brillavano di una innaturale luce verde.

“Sarà meglio che faccia qualcosa anch'io…” commentò Serena. “Vieni, Pangoro, abbiamo bisogno del tuo aiuto!”

La ragazzina estrasse una Pokeball dalla cintura, la lanciò e ne fece uscire il panda gigante, che si piazzò davanti ad Absol e mostrò i muscoli. Per nulla impressionato, il Pokemon Buio sferrò un altro attacco Psicotaglio, ma Pangoro non si prese neanche il disturbo di schivarlo – la lama di energia mentale sfrecciò attraverso l'aria e centrò in pieno il Pangoro di Serena, infrangendosi sul suo corpo possente senza fare alcun danno.

Goro…” grugnì il Pokemon Buio/Lotta scuotendo la testa. Nessuno si ricordava mai del suo doppio tipo Buio/Lotta.

Davanti alle espressioni stupefatte di Ash e Misty, Serena non poté trattenere un sorriso compiaciuto. “Sì, posso capire che siate sorpresi.” Affermò, sottintendendo che avrebbe spiegato tutto in seguito. “Pangoro, usa il tuo attacco Ribaltiro!”

Il Pokemon simile ad un panda grugnì, si sgranchì le nocche delle dita e si scagliò con un rumore tonante contro l'Absol avversario, che cercò di togliersi dalla sua strada. Con un agile balzo, il Pokemon Buio si sottrasse all'abbraccio letale di Pangoro e atterrò in piedi su un costone di roccia vicino… poi, senza lasciare al nemico il tempo di pensare un'altra mossa, si lanciò in un preciso e letale Aeroassalto. Fece un salto e si gettò in picchiata contro l'avversario, che cercò di scansarlo… ma Absol si rivelò più veloce di quanto lui avesse previsto, e lo colpì al fianco con una delle lame che gli uscivano dalla testa. Pangoro grugnì e cadde in ginocchio, tenendosi il fianco con una mano… ma mentre Absol atterrava dietro di lui, il panda gigante estese l'altra mano e afferrò la lama più grande. Lo stupefatto Pokemon Buio venne sollevato in aria e scaraventato verso l’alto, per poi atterrare con un tonfo inquietante sul duro terreno pochi metri più in là, con abbastanza violenza da infrangere una zolla!

“Niente male davvero…” commentò Lem. “Certo che quel Pangoro sarebbe un osso duro per parecchi avversari…”

“È stato grazie a Pangoro che io e la mia squadra abbiamo vinto tante sfide…” spiegò orgogliosamente Serena. “Pangoro, adesso retrocedi… forse Absol è più disposto ad ascoltarci.”

Goro!” rispose il panda gigante, annuendo con espressione stoica. Si mise con le braccia conserte, e attese che l'avversario si rialzasse, cosa che avvenne soltanto tre secondi dopo. Si scrollò di dosso la polvere, e fissò seriamente l'avversario. Per fortuna, sembrava che i colpi presi fossero riusciti ad indurre il maestoso Pokemon Buio a più miti consigli.

Ab… absoool!” sibilò, gli occhi tornati alla loro forma normale.

Goro, goro!” replicò il possente Pangoro. Teneva sempre le braccia conserte, ma la sua espressione faceva capire che era pronto a riprendere le ostilità nel caso Absol avesse ancora avuto voglia di combattere.

Anche Pikachu si fece avanti. “Pika pika! Pikachu!” squittì facendo un gesto con la mano.

Absol strinse gli occhi, ancora cercando di apparire minaccioso… ma non ebbe modo di ribattere prima che anche Dedenne e Bunnelby si unissero ai tentativi di persuasione.

Bun bun, bunnelby!

Denne, denne! De denne!

Il Pokemon premonitore di disastri guardò intensamente i Pokemon che lo fronteggiavano… e dopo averci pensato su per un po’, decise che non aveva nulla da guadagnare nel cercare lo scontro con quel gruppo di Pokemon. Con fare sdegnoso, Absol si voltò e scattò via, saltando come uno stambecco tra le rocce a strapiombo, e poi arrampicandosi su una rupe prima di sparire dalla vista di Ash e Pikachu.

Ash attese qualche secondo prima di tirare un sospiro di sollievo. “Uff… accidenti, quello Absol era davvero di pessimo umore!” affermò. “Grazie per l'aiuto, Pangoro. Sei stato di grande aiuto, davvero.”

“Vero… mi piacerebbe tanto chiederti dove sei andata ad allenarti in tutto questo tempo, Serena.” Chiese Misty, con Marill al suo fianco.

Serena esitò qualche istante prima di rispondere, attendendo che Pangoro tornasse da lei. “Beh… diciamo che ho fatto un bel po' di viaggi prima di tornare qui a Kalos.” rispose. "I Pokemon che si sono uniti alla mia squadra all'inizio... sono diventati molto esperti, e io sarei pronta ad affidare la mia vita a loro in qualunque momento!"

Pangoro non fece commenti, ma le lodi di Serena fecero apparire un sorriso appena accennato sul suo viso normalmente cupo.

"Sei grande, Serena!" esclamò la piccola Clem, guardando la ragazza più grande come in estasi, con tanto di scintille luminose che brillavano tutt'attorno a lei! "Un giorno dovrai raccontare a Clem quello che hai visto! Clem non ha mai visto altri paesi!"

"Beh... forse un giorno, se diventerai un'allenatrice anche tu, viaggerai come e più di Serena." rispose il fratello maggiore. "Comunque... se non altro, siamo riusciti a mandare via quell'Absol. Purtroppo... anche questo è un sintomo di quei problemi che stanno cominciando ad affliggere Kalos. Gli Absol di solito non sono Pokemon bellicosi."

"Ci avrà scambiato per altri di quegli importuni che stanno catturando Pokemon, o per qualche scagnozzo di questo Team Flare." affermò Ash, guardando verso il suo Roggenrola. Il Pokemon simile ad un sasso vivente non era molto espressivo, ma Ash riusciva a capire che era deluso per non essere riuscito ad aiutare di più nel combattimento contro Absol. Preoccupato anche per la fiducia in sè del suo Pokemon Roccia, Ash si chinò e accarezzò gentilmente Roggenrola sulla testa.  "Non ti preoccupare, Roggenrola... hai già fatto molti progressi, e sono sicuro che farai scintille alla Palestra di Altoripoli!"

"Rola...?" chiese il Pokemon Placca, corrugando un po' lo strano foro che aveva nella parte frontale. Pikachu confermò con un sorriso e un cenno della testa, e questo sembrò dare un po' più di fiducia a Roggenrola - malgrado la sua resistenza e la sua forza fisica, quel particolare Roggenrola dava l'impressione di essere piuttosto timido, ma le rassicurazioni di Ash e Pikachu, per il momento, erano riuscite a dargli più sicurezza.

"Piuttosto, sarà meglio cominciare a fare un po' di ricerche, una volta che saremo arrivati a Petroglifari." propose Misty, mentre il gruppo si apprestava a riprendere il cammino. Da lì in poi, la strada sarebbe stata quasi completamente in discesa, e i ragazzi avevano previsto che, tra le necessarie soste per gli allenamenti, per i pasti e per il riposo, avrebbero raggiunto la città in una settimana circa. "Sappiamo già del Team Flare, e magari sarebbe il caso di scoprire dove si trovano altre Megapietre per evitare che le portino via... ma sui rapitori di Pokemon e su questi... misteriosi visitatori dal futuro... sappiamo ancora troppo poco."

"Preoccupiamoci dei problemi nell'ordine in cui si presentano." propose Lem. "Al momento, direi che la cosa più importante è cercare di raggiungere Petroglifari, dove potremo fare delle ricerche un po' più accurate. Sì, sono preoccupato anch'io per tutti questi misteri che si stanno accavallando. Ma farci prendere dal panico e cercare alla cieca non servirà a niente, se non a creare ancora più confusione."

"Bunnelby!" rispose il Pokemon coniglio, annuendo in segno di approvazione.

"Accidenti, Lem, sei davvero un tipo preciso. Non che sia una cosa sbagliata, non fraintendermi..." rispose Ash, sinceramente impressionato. "E' solo che... beh, io non sono un tipo molto ordinato. Faccio le cose così come mi vengono in mente, e a volte rischio di perdere il filo. Non sono abituato a mettere ordine..."

Lem sospirò e si mise a posto gli occhiali... che si appannarono comicamente come di solito accadeva quando il giovane scienziato si impegnava in qualche discorso sulla scienza! "Heheheheee... Ash, amico mio... questa caratteristica è importante per un uomo di scienza come me. Il nostro modo di procedere deve essere metodico, ragionato, non possiamo agire in base ai nostri presentimenti. Abbiamo bisogno di dati, fatti concreti, dimostrazioni..."

Un grosso gocciolone di sudore scese dalla testa di Ash, Pikachu e Misty, mentre Serena e Pangoro sbattevano gli occhi stupiti, e Clem sospirava e scuoteva la testa, abituata a certe uscite di suo fratello maggiore. "Accidenti, ragazzi, perchè a guadarlo così mi ricorda tanto il signor Acromio?" si chiese Misty. Quando Serena la guardò come per chiederle di chi stesse parlando, la rossa si affrettò a spiegare. "Il dottor Acromio è uno scienziato che abbiamo incontrato ad Unima... era un tipo un po' strano..." Provò un brivido di imbarazzo quando quell'eufemismo le uscì dalla bocca - ma non era necessario specificare che collaborava con il Team Plasma, anche se non condivideva i loro obiettivi. "Sai, Lem... sono convinta che ti sarebbe piaciuto incontrare il signor Acromio, voi due vi capireste alla perfezione!"

Gli occhiali di Lem tornarono normali - con grande sollievo di Bunnelby - e il ragazzino biondo scosse la testa e fece una risata imbarazzata, cercando di riprendere il suo tono normale. "Ehm... beh, immagino di sì... in fondo, tra menti che ragionano scientificamente, è abbastanza facile comprendersi." disse rapidamente il giovane scienziato. "Comunque, immagino che la cosa principale da fare in questo momento sia..."

"Mariiiill!" stridette improvvisamente il Marill di Misty, dando un'occhiata verso l'alto e vedendo che alcune rocce sopra di loro si erano staccate per qualche motivo dalla rupe...e stavano franando su di loro! Il gruppo si fermò e cercò di togliersi dalla zona pericolosa... ma il Bunnelby di Lem ebbe altre idee, e si voltò rapidamente verso il Roggenrola di Ash, facendogli un cenno con la testa.

"Bun!" esclamò con decisione il Pokemon coniglio, e dopo un mezzo secondo di smarrimento, Roggenrola capì cosa volesse dire.

"Roggen! Rola!" esclamò il piccolo Pokemon Roccia, e diede al suo compagno di viaggio il via libera... che Bunnelby non si fece certo ripetere!

"A-Aspettate! Cosa state..." cominciò a chiedere Ash, cercando di non perdere la calma. Roggenrola non rispose subito... e non appena Bunnelby piegò verso di lui una delle sue enormi orecchie, ci montò sopra. Poi, Bunnelby serrò gli occhi e, usando il suo orecchio come una catapulta, lo scagliò contro le rocce che stavano cadendo! Roggenrola si preparò, e la cresta sulla parte superiore del suo corposferico si illuminò brevemente!

"Ma... ma cosa sta facendo?" chiese Serena. Pangoro si stava già preparando a scaraventare via le rocce cadenti, ma anche lui restò stupefatto quando vide il piccolo Roggenrola impattare contro la roccia più grande con tutte le sue forze, e frantumarla con un tremendo frastuono! Nello stesso momento, Bunnelby si diede lo slancio... e spiccò a sua volta un salto altissimo, per poi cominciare a frantumare le rocce a colpi di karate sferrati con le orecchie!

"Incredibile! Avete visto la mossa di Roggenrola?" esclamò Serena. "Era un attacco Spaccaroccia, ma... sinceramente, non mi aspettavo che fosse così potente!"

"E Bunnelby sta usando Breccia..." commentò Lem, stupito ed ammirato al tempo stesso. Nel giro di pochi secondi, il pericolo era stato scongiurato, e Bunnelby atterrò in piedi vicino al suo allenatore, poi fece scattare in avanti le orecchie per afferrare al volo Roggenrola che stava cadendo a terra come... un sasso.

"Bunnelby!" commentò il Pokemon Scavabuche, per poi far fare una giravolta a Roggenrola e farlo atterrare in piedi come niente fosse, mentre i frammenti delle rocce si sparpagliavano attorno a loro senza fare danni. Roggenrola sembrò avere un brivido, poi fece un paio di passi in avanti... e cadde a terra a faccia in giù!

"Hey, Roggenrola, tutto bene?" chiese Ash, correndo incontro al suo Pokemon Roccia e aiutandolo a rialzarsi. Pikachu controllò a sua volta che il Pokemon Placca stesse bene... e nonostante Roggenrola non avesse un volto, riuscì comunque a capire che quest'ultimo quasi non riusciva a credere a quello che era riuscito a fare!

"Ro... roggen... rola?" chiese, sentendosi al tempo stesso emozionato ed incredulo.

Dopo un istante di stupore, Pikachu ghignò e strizzò un occhio, per dirgli che aveva fatto un ottimo lavoro. "Pika pikachu!" squittì, e l'orecchio di Roggenrola si strinse in quella che Pikachu interpretò come un'espressione di gioia e fierezza.

"Sei stato bravo, Roggenrola! Certo, Bunnelby ha fatto anche lui la sua parte, ma... sei stato coraggioso!" affermò Ash.

Misty disse di sì con la testa e sorrise a Roggenrola. "E' vero... quella frana avrebbe potuto metterci davvero in pericolo!" commentò. "Ma credo che con dei Pokemon come te al nostro fianco, non abbiamo nulla da temere!"

"Grazie, Roggenrola... e grazie anche a te, Bunnelby!" continuò Serena.

"Dedenne!" il piccolo Pokemon Elettro/Folletto di Clem si congratulò a sua volta, e la bambina bionda accarezzò Roggenrola e Bunnelby sulla testa, in modo da dare loro un'altra iniezione di fiducia.   

La strada verso Petroglifari era ancora lunga, e ci sarebbero stati altri ostacoli da affrontare... ma con dei Pokemon come loro al loro fianco, erano sicuri che non ci sarebbe stato nulla da temere.

Almeno finchè non avessero scoperto una volta per tutte cosa volessero il Team Flare e il resto dei loro nemici...    

 

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E anche questo capitolo è terminato! Adesso, almeno per un po', credo che seguirò Ash e i suoi compagni al loro arrivo a Petroglifari, e magari cercherò di concentrarmi su qualche personaggio che ho un po' ignorato, e su alcuni Pokemon che meritano un po' più di attenzione. Tra non molto, poi, verrà introdotto un nuovo tipo di battaglie... e credo che coloro che hanno giocato a Pokemon X e Pokemon Y sappiano già di cosa sto parlando.

Chiedo scusa se questo capitolo non era il massimo. Non ero proprio al massimo dell'ispirazione... ma spero che il prossimo vada meglio!

Per il momento vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!

 

     

      

 

  
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