48 – Quarrel
Da quando c’era Naoko, Nnoitra e Nel avevano sempre evitato di discutere davanti a lei. Ma la loro bambina stava crescendo ed era anche estremamente sensibile e curiosa, motivo per cui sapeva capire facilmente quando c’era tensione nell’aria.
Quella sera avrebbe dovuto essere già a letto, e nonostante fossero le undici passate, stringeva forte il suo orsacchiotto, mentre se ne stava contro il muro. In cucina, i suoi genitori discutevano animatamente.
«Adesso che ho perso il lavoro non so proprio come fare» sospirò Neliel afflitta. «A fine mese abbiamo l’affitto da pagare. Con due stipendi era già un’altra cosa.»
«Non è di certo colpa tua se il ristorante in cui lavoravi ha chiuso. Troverai altro.»
«Come? Non ho più vent’anni, nessuno vuole assumere una donna già madre»
«Questa è la cosa più assurda che io abbia mai sentito. Va bene, allora lavorerò soltanto io.»
«E come pensi di fare? Sei un mangaka, non hai uno stipendio fisso.»
«Vuoi forse dire che non posso provvedere alla mia famiglia?!» sbottò Nnoitra.
«Non sto dicendo assolutamente questo! Ma lo sai anche tu come funziona.»
«Troverò un secondo lavoro.»
«Dacci un taglio. Finiresti per l’essere troppo occupato per passare il tempo con la tua famiglia.»
«È per la mia famiglia che faccio questo! Forse se ti fossi sposata con uno ricco questo non sarebbe successo»
«Sei un vero idiota, Nnoitra. Alle volte ti comporti come un bambino.»
«Ovviamente, solo tu hai il diritto di essere stressata, vero? Ma fammi il favore.»
Naoko strinse ancora il suo orsacchiotto e a stento trattenne le lacrime. I suoi genitori si sarebbero lasciati? A scuola, i genitori di un suo compagno avevano fatto una cosa chiamata divorzio, si erano lasciati e lui era rimasto a vivere con la madre.
Ma lei voleva vivere con entrambi.
Decise di uscire allo scoperto e quando Nnoitra e Nel la videro si zittirono.
«Tesoro, che fai in piedi? Ti abbiamo svegliata?»
Lei scosse il capo, strofinandosi gli occhi con una manina.
«Mamma, papà… voi vi lascerete?»
I due si guardarono.
«Ma che dici? certo che no, come ti viene in mente?» chiese Nnoitra stupiti.
«Perché vi ho sentito litigare e io non voglio. Non voglio che vi lasciate. Altrimenti io e Aries con chi stiamo? Mica posso scegliere. Ho bisogno della mamma che mi legge le storie, mi abbraccia e mi consola. E ho bisogno di papà che mi fa ridere, mi protegge e mi cucina i noodles. Vi prego, non lasciatevi!»
Neliel spalancò gli occhi ricolmi, di lacrime.
«Nao, non ci stiamo lasciando. Né ci lasceremo mai.»
«Cavolo, certo che no. Posso arrabbiarmi quanto voglio, ma non lascerò mai tua madre. La amo troppo» assai raramente Nnoitra si lasciava andare a certe dichiarazioni. Ma era la verità, e poi Naoko aveva bisogno di rassicurazioni.
«Sul serio?»
«Certo. A volte le coppie litigano. Ma d’ora in poi eviteremo. I problemi capitano, non è giusto che pesino sui bambini» sospirò Nel baciando la fronte di sua figlia.
Naoko adesso stava di nuovo bene. Perché confidava che la sua famiglia sarebbe sempre rimasta unita.
Nota dell’autrice
Non potevo non scrivere di Nnoitra e Nel che si ritrovano a litigare e la piccola Nao che crede si lasceranno. Che poi, pensandoci, è una roba molto triste/malinconica, ma ci tenevo a mettere in risalto anche questa questione, che a volte le coppie litigano e i bambini nella loro innocenza pensano chissà che.
Fortuna che questo non è il loro caso.
Alla prossima ^^