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Autore: Lisachan93    08/06/2019    2 recensioni
"Si chiese come fosse possibile arrivare ad amare così tanto una persona, eppure era proprio ciò che sentiva: un amore che partiva dal cuore e si irradiava in ogni minima particella del suo essere".
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Si risvegliò di colpo che era ancora immersa nella vasca da bagno. Quanto tempo era passato? Diede uno sguardo al cellulare. 
«Merda!», esclamò ad alta voce.
Le 18:43. Era stata in ammollo per quasi due ore!
«Ma quanto ero stanca?», chiese a se stessa.
Si alzò dalla vasca con cautela. L’acqua era diventata gelida e la schiuma si era dissolta. Anche l’alone di vapore era sparito. Un brivido le corse lungo la schiena mentre afferrava l’accappatoio e lo indossava.
“A quest’ora avrà iniziato a preparare la cena”, pensò. Aprì la porta del bagno e si diresse giù in cucina con ancora l’accappatoio indosso e l’asciugamano arrotolato a turbante tra i capelli.
Lui era lì, in piedi, accanto ai fornelli. Non indossava la maglietta. Nell’aria un ottimo odore di funghi trifolati e carne alla piastra. Le sue spalle perfettamente scolpite le ricordarono quanto fosse straordinariamente bello. I capelli lunghi e lisci raccolti in una crocchia disordinata sopra la testa, il biondo grano che risplendeva sotto la luce intensa del lampadario. I pantaloni della tuta gli ricadevano morbidi sui fianchi snelli.
Dovette sentirla arrivare, perché si girò e le sorrise. 
«Amore», disse semplicemente.
Lo raggiunse e lo abbracciò, baciandolo delicatamente sulle labbra.
«Sei stata in bagno per tutto questo tempo?», chiese, ma suonò più come un’affermazione.
«Mi sono addormentata nella vasca», rispose lei.
Lui sorrise di nuovo e lei gli passò una mano sul viso. 
«Sei proprio stanca, vero?»
Si chiese come fosse possibile arrivare ad amare così tanto una persona, eppure era proprio ciò che sentiva: un amore che partiva dal cuore e si irradiava in ogni minima particella del suo essere. Lo baciò di nuovo, questa volta più intensamente. Gli accarezzò le braccia, i fianchi e poi lo strinse a sé, passandogli le mani sulla schiena.
«Hey», bisbigliò lui, ridacchiando. «Cos’è tutto questo affetto?»
«È che ti amo», rispose lei, staccandosi giusto quel poco che le consentì di guardarlo negli occhi. Aveva sempre creduto di potersi perdere in quegli occhi turchesi. 
Lui come al solito non rispose. Non esprimeva mai a parole quello che provava, diceva di non esserne capace. Ma lei era contenta così. Il modo in cui si prendeva cura di lei ogni giorno le bastava a farle capire come anche lui ricambiasse i suoi sentimenti esattamente allo stesso modo.
«Tra poco la cena è pronta, asciuga i capelli o ti ammalerai», disse e le depose un ultimo bacio a fior di labbra prima di girarsi e riprendere a trafficare con le padelle.
Lei obbedì. Ritornò di sopra e si diresse in camera da letto. Si sciolse l’asciugamano dai capelli e, guardandosi allo specchio, cominciò ad asciugarli. I capelli crespi ondeggiavano, sparpagliandosi in ciocche di un rosso acceso. Gli occhi verdi scintillavano alla luce soffusa della lampada. In mezz'ora fu pronta. Si distese sul letto e chiuse gli occhi per qualche istante. Pensò alla sua vita: aveva un lavoro, una casa e un compagno che amava più di qualsiasi altra cosa. Si sentiva la ragazza più felice del mondo.
 
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Si risvegliò di colpo che era ancora immersa nella vasca da bagno. Quanto tempo era passato? Diede uno sguardo al cellulare.
«Merda!», esclamò ad alta voce.
Le 18:43. Era stata in ammollo per quasi due ore!
«Ma quanto ero stanca?», chiese a se stessa.
Si alzò dalla vasca con cautela. L’acqua era diventata gelida e la schiuma si era dissolta. Anche l’alone di vapore era sparito. Un brivido le corse lungo la schiena mentre afferrava l’accappatoio e lo indossava.
“A quest’ora avrà iniziato a preparare la cena”, pensò. Aprì la porta del bagno e si diresse giù in cucina con ancora l’accappatoio indosso e l’asciugamano arrotolato a turbante tra i capelli.
In cucina rieccheggiava un silenzio assordante ed era perfettamente in ordine e pulita.
Non c’era nessuno a prepararle la cena.
Non c’era odore di funghi trifolati, né di carne alla piastra.
Nessuno con i capelli color del grano e gli occhi turchesi che si prendeva cura di lei.
Nessuno che la baciava con passione e intensità, anche senza essere capace di esprimere a voce i propri sentimenti.
Lui se n’era andato l’anno prima e adesso lei era rimasta completamente sola in quella casa piccola, ma che senza di lui le sembrava enorme in modo assurdo. Un vuoto che ormai persisteva da circa un anno e che probabilmente non sarebbe riuscita più a colmare. Il cuore intriso di profonda tristezza e nostalgia.
 
Era stato solo un sogno, forse quello più bello e malinconico della sua vita.

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Nota dell'autrice.
Vi invito a leggere anche una storia con rating rosso he ho scritto non molto tempo fa. La trovate a questo link: 

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3841056&i=1 
  
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