...And her SOUL skipped a beat
Capitolo 6 - Tutto grazie alla mia ANIMA
-Grazie
Alphys, sei la migliore!-
Così le disse Undyne
appena finì di lavorare al frigorifero.
Una volta
accertato
il funzionamento della componente elettrica avevano fatto
diversi test, e ora il risultato era quello sperato: i cibi non
si
raffreddavano più, ma accadeva il contrario. Esattamente
l'effetto che serviva ad Undyne.
Tuttavia, nessun
effetto avrebbe potuto eguagliare quello
che ebbe il sorriso della guerriera su Alphys, proprio nel
momento
in cui capirono di aver centrato l'obiettivo e l'aveva guardata
trionfante. Il viso del mostro dinosauro era diventato immediatamente
color cremisi e
le era sembrato di avere tanti Whimsun svolazzanti nello stomaco.
Quando la scienziata era andata a trovare l'amica a casa per sistemarle
il frigorifero le due guardavano
anime già da settimane, e per molti mesi ancora si
incontrarono per proseguire la visione di quei cartoni un po' comici,
un po' di avventura. Ogni tanto capitava ancora che
leggessero le versioni a fumetti, o che si ritrovassero a
cercare
armi e volumetti alla discarica, ma in quell'ultimo periodo si
dedicarono maggiormente alle trasposizioni animate.
Il mostro pesce - la quale
credeva sempre fossero effettivi documenti storici sugli umani - si
stava appassionando tantissimo a quel mondo ed era evidente.
Nel
tardo pomeriggio di una giornata come tante nel Sottosuolo si era
levato un grido dal laboratorio di Hotland.
-NGAHHH non può finire così! Ti prego dimmi che
non finisce così!!!-
Undyne si girò verso l'amica, il braccio teso in direzione dello
schermo gigante e un'espressione di pura indignazione sul volto.
-U-Undyne...- proferì timidamente Alphys, e il tono della
guerriera si fece subito meno irruente.
-Alphys... tu l'hai già visto? Dimmi che non finisce
così!!!-
Il mostro giallo sapeva bene che non era arrabbiata con lei, e in fondo
capiva perfettamente come ci si sentiva.
-Undyne, è u-un... classico c-cliffhanger...-
spiegò pazientemente.
-Ma non possono fare queste cose! Io voglio... aspetta, cosa?- l'occhio
giallo la guardò perplessa.
-C-cliffhanger... quando interrompono u-una narrazione con un
p-plot-twist...- la voce si ridusse ad un sussurro quando un brutto
pensiero si insinuò in lei.
Lo sguardo interrogativo di Undyne scomparve, e questa
sospirò.
-Scusami per aver alzato la voce. Questi filmati sono coinvolgenti,
dannazione!- ne seguì il suo solito sorriso da squalo, a cui
l'altra rispose con un semplice cenno del muso.
Senza dire una parola si alzò dal divano e si
avvicinò
alla tastierina della console, e con un singolo pulsante mise in pausa
la puntata giunta ormai al termine, interrompendo così la
sigla
di chiusura dell'anime. La guerriera si alzò a sua volta e
avanzò verso di lei.
-La prossima volta... continuiamo da qui, vero?- si azzardò,
l'ANIMA a un ritmo stranamente sostenuto.
Il mostro giallo si voltò e annuì, il suo
sorrisino era
mesto ma l'amica non lo notò. Invece, si
concentrò
sull'enorme schermo della console; ora che era stato cambiato l'input,
esso mostrava di nuovo filmati in tempo reale di ciò che
riprendevano le telecamere nascoste sparse per il Sottosuolo.
Quando
nella
riproduzione casuale apparì - tra gli altri - uno scorcio di
Waterfall, ad Undyne balenò in testa un'idea.
-Alphys, odio chiedertelo ma... ti andrebbe di aiutarmi a inventare
nuovi puzzle per la regione delle cascate? Odio i puzzle, non sono
affatto brava...-
La buttò lì tutta d'un fiato e
restò qualche istante ad aspettare la risposta dell'amica,
ma
venne accolta solo da un silenzio di tomba.
Distolse l'occhio dallo
schermo e incontrò il volto pallido della scienziata.
-Alphys...?- fece lei.
Ma quella annuì di nuovo banalmente.
-Alphys! Parlami, sei forse arrabbiata con me?! Dimmelo se ho fatto
qualcosa di sbagliato!-
Alphys trasalì e si affrettò a rispondere:
-N-no... non
sono a-arrabbiata. E c-comunque ti aiuto volentieri, l-lo sai-.
-Così mi fai preoccupare, accidenti! Ricorda, non aver
timore di parlare
con me. Qualunque sia il problema. Ok?-
Il mostro dinosauro dette qualche colpetto al bottone del camice con i
suoi artigli mentre parlò: -V-va bene...-
E questa fu forse la peggior bugia che avrebbe potuto dire.
Sì,
aveva paura. Non avrebbe mai potuto informare Undyne dei suoi segreti
più bui. Non voleva perdere per sempre la sua amicizia, le
sue
battute scherzose, i suoi complimenti, il suo sorriso...
Quando nella sua mente cominciarono a farsi strada prepotentemente
vecchi ricordi sugli Amalgamati ebbe un brivido e scosse la testa. Non
era questo ciò che l'aveva turbata qualche minuto fa, non
doveva
lasciarsi sopraffare da quei brutti pensieri.
-T-ti aiuterò, Undyne. Domani posso s-studiarmi qualche
puzzle e poi p-possiamo prepararli insieme alle C-Cascate.-
La guerriera studiò attenta l'espressione dell'amica, poi si
rilassò.
-Ti ringrazio, Alphys. Sei tanto carina. Non esagerare col
lavoro, ok? Se hai problemi chiamami pure.-
***
No! Così non
va bene! Da capo!
-Undyne, come stai o-ogg-... argh!-
Strinse le mani e squadrò la Alphys nello specchio.
Smettila! SMETTILA!
-Ciao Undyne, come s-sta-... umpf!-
No!!
-Smettila, s-smettila di balbettare!!-
Niente da fare. Non riusciva proprio a evitare quel suo difetto di
pronuncia. Per colpa dei suoi stupidi balbettii del giorno precedente
Undyne non aveva capito i termini che aveva tentato di spiegarle, e
questo l'aveva fatta stare malissimo: non bastavano le bugie, ora ci si
metteva pure quello a farla sentire a disagio quando parlava con la sua
cara amica.
Lo sguardo nel riflesso da alterato si fece malinconico.
Forse se provava lentamente...?
-Si... chiama... cliff-... h-hang-... no!!-
Perché?
Perché??
Sbatté le palpebre, dopodiché respirò
profondamente. Questa volta si concentrò sul battito della
sua ANIMA.
-Undyne...- deglutì. -Si chiama... cliff-... hanger...-
Inspira, espira.
-...Quando... ci sono... plot... twist... che interrompono... la
narrazione.-
Non si era nemmeno accorta di aver chiuso gli occhi, e li
riaprì di scatto.
Nemmeno uno! Nemmeno un
balbettio in un'intera frase!
-Forse devo... respirare... meglio?-
La sua coda iniziò un lento movimento ondulatorio mentre la
scienziata sorrise alla sua controparte nello specchio.
Sì!
Sì, posso farcela!
Cinse il torace con le braccia come al suo solito e la sua mente
passò a tutt'altri pensieri.
Ora doveva tornare alla sua
postazione di lavoro situata al piano superiore, così
avrebbe potuto riflettere su quali puzzle inventare per la regione
delle cascate.
Stava per incamminarsi verso la fine di quella stanza
scura e lugubre - caratteristiche di tutto il laboratorio sotterraneo
del resto - ma si bloccò immediatamente. Nello specchio vi
era, oltre al suo, il riflesso del lungo tavolo posto dietro di lei.
Sopra di esso si trovavano moltissimi vasetti contenenti ognuno un
singolo piccolo Fiore Dorato: i prototipi per le sue vecchie iniezioni
di DETERMINAZIONE.
Quella visione le scatenò qualcosa
dentro, e di colpo seppe cosa fare.
***
Undyne si chinò accanto al
mostro dinosauro e osservò con curiosità
ciò che le stava indicando.
-E-ecco, questi sono i Semi Ponte. Una volta che quattro di essi si
allineano in acqua, i fiori sbocciano tutti insieme e p-possono essere
calpestati. Conta che ogni fiore ricopre una superficie di circa mezzo
metro.-
-Geniale... e possiamo rendere accessibile la zona seguente solo
attraversando questo ponte di fiori.-
La leader delle guardie mosse una mano davanti a lei e
sfiorò uno di quei semi rosa che giacevano al suolo, e
Alphys continuò: -Secondo te può funzionare?-
L'interlocutrice si voltò e guardò l'amica
raggiante.
-È un'idea fantastica! Come possiamo procedere?-
Quella ammiccò e proseguì con la sua idea, stando
sempre attenta ad ascoltare i battiti veloci della sua ANIMA.
-P-pensavo... potremmo usarli in questa parte della caverna per la fase
facile del puzzle, e poi farne una seconda più difficile
dopo.-
La tecnica dei battiti sembrava funzionare; ogni tanto le sfuggiva
ancora un balbettio qua e là, ma questo perché
non poteva permettersi di parlare lentamente in una normale
conversazione. Col passare del tempo forse sarebbe riuscita a ottenere
lo stesso risultato anche senza l'aiuto della sua ANIMA.
-Guarda, Undyne.- chiamò la scienziata zampettando fino a
pochi centimetri dal ruscelletto che le separava dal resto della
grotta. -Qui s-sembra l'ideale per il primo ponte. Misuriamo la
distanza?-
E effettivamente le due sponde distavano tra loro due metri, la misura
perfetta per i quattro Semi Ponte.
La prima fase del puzzle fu
completata, e le due passarono quindi alla seconda. Questa richiese
molto più tempo e lavoro poiché l'area era
decisamente più vasta: la zona principale - circondata in
due lati dall'acqua cristallina - era composta da
una lunga distesa di sabbia umida, con alcuni funghi che sbucavano in
mezzo ai granelli bluastri.
Alphys stette a lungo a misurare ogni
centimetro della caverna, e con l'aiuto di Undyne modellò la
sabbia nella parte che conduceva alla fine della stessa, creando un
motivo geometrico che potesse confondere gli umani che giungevano fin
lì.
-Alphys ho un'idea, potrei mettere un cartello in quell'isolotto
laggiù appena posso, tanto per innervosire gli umani che
riescono a leggerlo!- aveva detto la guerriera prima di mostrare i
denti acuminati.
L'amica aveva seguito il suo sguardo fino alla fine della grotta,
proprio dalla parte opposta a dove si trovavano, e aveva commentato:
-È proprio dal lato o-opposto a dove bisognerebbe andare per
proseguire. Pensi che gli esseri umani siano così...?-
-Ahahah non solo sono scemi, ma sono anche dei gran curiosoni. Gli
farò perdere del tempo prezioso con questo scherzetto!- e
aveva cominciato a sghignazzare, le mani sui fianchi e la coda di
capelli che si scompigliava a ogni fremito della testa cerulea.
Alla fine anche quel puzzle più complicato fu sistemato.
Undyne si guardò attorno per ammirare il lavoro, e la sua
ANIMA si inondò d'allegria.
-Ngahhh ma è strepitoso! Grazie per avermi aiutato, Alphys!-
-Oh, non è nulla, davvero...- rispose lei timidamente.
La guerriera si sedette sulla sabbia e con un cenno invitò
l'altra a seguirla.
-Ora possiamo riposarci un po'. Soprattutto tu, Alphys!-
-M-ma tu mi hai aiutato molto. Non... esagerare coi complimenti...-
abbassò il muso e arrossì.
-Ahah, io non esagero mai quando parlo di te. ...Ehy, perché
non facciamo castelli di sabbia ora?-
Il mostro giallo fu sollevata dal cambio di argomento, tuttavia
trovò bizzarra quella domanda. Voleva davvero giocare con la
sabbia?
-U-uhm, ecco...-
Così modellò velocemente una piccola torre
davanti ai suoi piedi. La forma che aveva creato scintillava grazie al
terriccio umido della caverna, e ricordava vagamente il soffitto
stellato di Waterfall.
-Ecco Alphys. Io di solito mi immagino uno stupido essere umano che
vuole accopparmi, ma...- Undyne all'improvviso alzò un braccio, con una sola occhiata si poteva percepire tutta la
forza che stava accumulando per quel colpo. -Tu immagina... che sia un
tuo balbettio!!-
I suoi muscoli scattarono e in un secondo distrusse la torretta di
sabbia tramite un pugno possente.
-Undyne!- esclamò lei di soprassalto. -A-allora... hai
notato...?-
Quella alzò l'occhio e sorrise.
-Sì, Alphys. Non mi rimangio quello che ho detto, a me non
dà fastidio se balbetti. Ma ho notato che oggi sei
migliorata tantissimo! Che magia hai usato? Ahahah!-
La scienziata premette le mani alla sinistra del suo petto; era come se
la sua ANIMA stesse rispondendo alla chiamata dell'amica con dei
battiti accelerati.
Quel piccolo gesto non passò inosservato e il mostro
più alto piegò la testa da un lato. Nonostante il
sudore, le ciocche arruffate e l'aria perenne da guerriera fiera e
sicura di sé, sul suo viso in quel momento non vi era altro
che un'espressione carica di dolcezza.
-Ma guardati... sei così carina...-
Quella frase ebbe il medesimo effetto su entrambe; inclinarono il collo
e si misero a fissare la sabbia sotto di loro, mentre avvertirono le
loro guance avvampare. Una si sentiva tremendamente lusingata da quel
complimento così frequente e l'altra era scossa dalla sua
stessa dimostrazione d'affetto.
L'ANIMA di Undyne batteva ancora forte quando per prima
sollevò il capo e senza preavviso diede un altro colpo a
ciò che era rimasto della torre di sabbia, riducendola
definitivamente a un mucchietto indistinguibile di granelli blu.
-Dai Alphys, distruggiamo tutti i tuoi balbettii!-
Così stettero per una buona oretta ancora in quella grotta,
con
Alphys che costruiva castelli di sabbia e l'amica che puntualmente li
distruggeva ogni volta con una tecnica diversa.
Se lì
intorno ci fossero stati dei Fiori dell'Eco le loro risate e gridolini
sarebbero rimasti registrati per molti secoli a venire.
***
Undyne aveva pregato l'amica di
finire una serie
animata quella sera stessa perché mancavano solo cinque
episodi.
Avevano iniziato di pomeriggio come di consueto, e Alphys le aveva
rivelato che erano ormai vicine alla conclusione. All'inizio la
scienziata si era preoccupata per il discorso del pasto, ma l'altra
l'aveva rassicurata dicendole che per una volta avrebbe potuto
semplicemente abbuffarsi di gelato.
Il divano che era stato trasportato
dal laboratorio sotterraneo prima dell'arrivo del mostro pesce, dopo
tutte quelle ore, era ormai in condizioni pietose: la federa era piena
di pieghe per via dei movimenti di entrambe quando trasalivano o
applaudivano festanti, e sia essa che il pavimento erano disseminati di
pezzetti di patatine.
-Sicura che non ne voglia un po'?- aveva chiesto Alphys, la busta
stretta alla gabbia toracica e una mano già dentro pronta ad
afferrare
il
malloppo.
-Tranquilla, a me basta il gelato!-
Così continuarono imperterrite a tenere gli occhi incollati
allo
schermo; la puntata finale si avvicinava sempre di più, e il
tempo, scandito dal display silenzioso del computer, scorreva
inesorabile.
Il protagonista dell'anime era in seria
difficoltà, e Undyne trattenne il fiato quando vide il
cattivo
tirare un fendente mortale, ma...
Quella notte non avrebbe mai saputo il continuo.
Distolse lo sguardo dalla console e scoprì cosa l'aveva
distratta. Il mostro dinosauro si era piegata verso di lei e si era
addormentata sulla sua spalla destra, il pacchetto di patatine che
mangiava fino a pochi minuti fa era floscio in mezzo alle gambe
grassottelle e la punta della coda ogni tanto picchiettava sul morbido
divano.
-...Alphys? Dormi...?- bisbigliò Undyne, pur sapendo che
fosse una domanda retorica.
L'audio dell'anime che stavano guardando sembrava lontano un chilometro
alle sue orecchie: tutto ciò che riusciva a sentire era il
respiro regolare di Alphys, e in quel momento non desiderò
altro.
Molto lentamente le tolse gli occhiali e si alzò,
poi la
prese in braccio di modo che il muso si appoggiasse sulla sua
spalla. Nonostante la sua stazza la leader delle guardie non ebbe
problemi nel tenerla e riuscì a trasportarla con attenzione
fino
al grosso cubo del piano superiore senza svegliarla. Si ricordava dello
strambo meccanismo di quell'invenzione: premette il bottone con uno dei
suoi stivali e in un attimo il cubo azzurro divenne un letto, con
cuscino, coperta e tutto. La adagiò pian piano sulle
lenzuola e
la avvolse con la soffice coperta; una mano palmata era già
sulla fronte della scienziata, una delicata carezza e un tenero augurio
di buonanotte...
Il mostro ceruleo aprì l'occhio di scatto e
sussultò. Non
si era minimamente accorta della posizione nella quale si era messa.
Era china sull'amica tarchiata, il braccio destro che le cingeva il
busto con fare protettivo, la mano sinistra ancora sulla testa squamosa
e le labbra dischiuse che le sfioravano la guancia con una dolcezza che
lei non sapeva di possedere.
Undyne ritrasse la testa e schizzò all'indietro.
-Oh dio. Cosa sto facendo?- mormorò.
In un istante la sua mano saettò fin sopra le scaglie che le rivestivano la fronte,
e la
guerriera barcollò lontano dal letto.
Cosa mi succede, cosa mi
è venuto in mente? La stavo per...
...e la sua ANIMA perse
un battito.
Questa volta non fu sorpresa da quella sensazione, anzi quasi se
l'aspettava.
-N-no... vi prego...-
Appena udì quelle parole si girò verso Alphys.
Aveva
solo
parlato - e balbettato - nel sonno, ma per lei risultò come
il
suono più soave del Sottosuolo. Bastò questo
pensiero per
far perdere un altro battito alla sua ANIMA.
E mentre un concerto si scatenava nel suo petto, Undyne rimase
lì ritta sul pavimento del laboratorio, la pupilla
dell'occhio
sano ridotta a una fessura e un presentimento che diventava
convinzione ogni minuto che passava.
Mi sono innamorata. Mi
sono innamorata di Alphys.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Ok la questione dei balbettii di Alphys era nata come inside joke verso tutti quelli che (me compresa xD) la facevano balbettare troppo nelle loro fanfiction, quando nel gioco ci sono molte frasi dove non balbetta nemmeno un po'. Con questo stratagemma ora parlerà appunto seguendo più i canoni di Undertale, ma è stato stupendo collegare il problema dei balbettii all'aneddoto strambo di Undyne dei castelli di sabbia. Ditemi cosa ne pensate! Grazie ancora a Hokuto/Aesingr, sempre gentilissimo, e... ohhh snap Undyne ha capito cosa prova per Alphys!
Pronti per il continuo? Alla prossima!