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Autore: Lady K    10/06/2019    2 recensioni
[Alphys/Undyne, primo della serie “Their SOULs are filled with love”]
Con questa Fanfiction cercherò di raccontare, secondo la mia interpretazione, come si è evoluto nel tempo il rapporto tra Alphys e Undyne: dal loro incontro nella discarica in poi, fino a prima che Frisk cada nel Sottosuolo e comincino gli eventi di Undertale. Il tutto rispettando i piccoli indizi sparsi nei dialoghi (anche nascosti) del gioco. Tanta tenerezza e shippamento alle stelle, accorrete numerosi xD
Rating giallo e Avvertimento per via del primo capitolo.
[Revisione in corso: 2 capitoli su 8 completati.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Alphys, Undyne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Their SOULs are filled with love'
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UT SOUL skipped beat capitolo 6
Nuovo capitolo?! Ohhh yes! =D

...And her SOUL skipped a beat


Capitolo 6 - Tutto grazie alla mia ANIMA

-Grazie Alphys, sei la migliore!-
Così le disse Undyne appena finì di lavorare al frigorifero.
Una volta accertato il funzionamento della componente elettrica avevano fatto diversi test, e ora il risultato era quello sperato: i cibi non si raffreddavano più, ma accadeva il contrario. Esattamente l'effetto che serviva ad Undyne.
Tuttavia, nessun effetto avrebbe potuto eguagliare quello che ebbe il sorriso della guerriera su Alphys, proprio nel momento in cui capirono di aver centrato l'obiettivo e l'aveva guardata trionfante. Il viso del mostro dinosauro era diventato immediatamente color cremisi e le era sembrato di avere tanti Whimsun svolazzanti nello stomaco.
Quando la scienziata era andata a trovare l'amica a casa per sistemarle il frigorifero le due guardavano anime già da settimane, e per molti mesi ancora si incontrarono per proseguire la visione di quei cartoni un po' comici, un po' di avventura. Ogni tanto capitava ancora che leggessero le versioni a fumetti, o che si ritrovassero a cercare armi e volumetti alla discarica, ma in quell'ultimo periodo si dedicarono maggiormente alle trasposizioni animate.
Il mostro pesce - la quale credeva sempre fossero effettivi documenti storici sugli umani - si stava appassionando tantissimo a quel mondo ed era evidente.

Nel tardo pomeriggio di una giornata come tante nel Sottosuolo si era levato un grido dal laboratorio di Hotland.
-NGAHHH non può finire così! Ti prego dimmi che non finisce così!!!-
Undyne si girò verso l'amica, il braccio teso in direzione dello schermo gigante e un'espressione di pura indignazione sul volto.
-U-Undyne...- proferì timidamente Alphys, e il tono della guerriera si fece subito meno irruente.
-Alphys... tu l'hai già visto? Dimmi che non finisce così!!!-
Il mostro giallo sapeva bene che non era arrabbiata con lei, e in fondo capiva perfettamente come ci si sentiva.
-Undyne, è u-un... classico c-cliffhanger...- spiegò pazientemente.
-Ma non possono fare queste cose! Io voglio... aspetta, cosa?- l'occhio giallo la guardò perplessa.
-C-cliffhanger... quando interrompono u-una narrazione con un p-plot-twist...- la voce si ridusse ad un sussurro quando un brutto pensiero si insinuò in lei.
Lo sguardo interrogativo di Undyne scomparve, e questa sospirò.
-Scusami per aver alzato la voce. Questi filmati sono coinvolgenti, dannazione!- ne seguì il suo solito sorriso da squalo, a cui l'altra rispose con un semplice cenno del muso.
Senza dire una parola si alzò dal divano e si avvicinò alla tastierina della console, e con un singolo pulsante mise in pausa la puntata giunta ormai al termine, interrompendo così la sigla di chiusura dell'anime. La guerriera si alzò a sua volta e avanzò verso di lei.
-La prossima volta... continuiamo da qui, vero?- si azzardò, l'ANIMA a un ritmo stranamente sostenuto.
Il mostro giallo si voltò e annuì, il suo sorrisino era mesto ma l'amica non lo notò. Invece, si concentrò sull'enorme schermo della console; ora che era stato cambiato l'input, esso mostrava di nuovo filmati in tempo reale di ciò che riprendevano le telecamere nascoste sparse per il Sottosuolo.
Quando nella riproduzione casuale apparì - tra gli altri - uno scorcio di Waterfall, ad Undyne balenò in testa un'idea.
-Alphys, odio chiedertelo ma... ti andrebbe di aiutarmi a inventare nuovi puzzle per la regione delle cascate? Odio i puzzle, non sono affatto brava...-
La buttò lì tutta d'un fiato e restò qualche istante ad aspettare la risposta dell'amica, ma venne accolta solo da un silenzio di tomba.
Distolse l'occhio dallo schermo e incontrò il volto pallido della scienziata.
-Alphys...?- fece lei.
Ma quella annuì di nuovo banalmente.
-Alphys! Parlami, sei forse arrabbiata con me?! Dimmelo se ho fatto qualcosa di sbagliato!-
Alphys trasalì e si affrettò a rispondere: -N-no... non sono a-arrabbiata. E c-comunque ti aiuto volentieri, l-lo sai-.
-Così mi fai preoccupare, accidenti! Ricorda, non aver timore di parlare con me. Qualunque sia il problema. Ok?-
Il mostro dinosauro dette qualche colpetto al bottone del camice con i suoi artigli mentre parlò: -V-va bene...-
E questa fu forse la peggior bugia che avrebbe potuto dire.
Sì, aveva paura. Non avrebbe mai potuto informare Undyne dei suoi segreti più bui. Non voleva perdere per sempre la sua amicizia, le sue battute scherzose, i suoi complimenti, il suo sorriso...
Quando nella sua mente cominciarono a farsi strada prepotentemente vecchi ricordi sugli Amalgamati ebbe un brivido e scosse la testa. Non era questo ciò che l'aveva turbata qualche minuto fa, non doveva lasciarsi sopraffare da quei brutti pensieri.
-T-ti aiuterò, Undyne. Domani posso s-studiarmi qualche puzzle e poi p-possiamo prepararli insieme alle C-Cascate.-
La guerriera studiò attenta l'espressione dell'amica, poi si rilassò.
-Ti ringrazio, Alphys. Sei tanto carina. Non esagerare col lavoro, ok? Se hai problemi chiamami pure.-

***

No! Così non va bene! Da capo!
-Undyne, come stai o-ogg-... argh!-
Strinse le mani e squadrò la Alphys nello specchio.
Smettila! SMETTILA!
-Ciao Undyne, come s-sta-... umpf!-
No!!
-Smettila, s-smettila di balbettare!!-
Niente da fare. Non riusciva proprio a evitare quel suo difetto di pronuncia. Per colpa dei suoi stupidi balbettii del giorno precedente Undyne non aveva capito i termini che aveva tentato di spiegarle, e questo l'aveva fatta stare malissimo: non bastavano le bugie, ora ci si metteva pure quello a farla sentire a disagio quando parlava con la sua cara amica.
Lo sguardo nel riflesso da alterato si fece malinconico.
Forse se provava lentamente...?
-Si... chiama... cliff-... h-hang-... no!!-
Perché? Perché??
Sbatté le palpebre, dopodiché respirò profondamente. Questa volta si concentrò sul battito della sua ANIMA.
-Undyne...- deglutì. -Si chiama... cliff-... hanger...-
Inspira, espira.
-...Quando... ci sono... plot... twist... che interrompono... la narrazione.-
Non si era nemmeno accorta di aver chiuso gli occhi, e li riaprì di scatto.
Nemmeno uno! Nemmeno un balbettio in un'intera frase!
-Forse devo... respirare... meglio?-
La sua coda iniziò un lento movimento ondulatorio mentre la scienziata sorrise alla sua controparte nello specchio.
Sì! Sì, posso farcela!
Cinse il torace con le braccia come al suo solito e la sua mente passò a tutt'altri pensieri.
Ora doveva tornare alla sua postazione di lavoro situata al piano superiore, così avrebbe potuto riflettere su quali puzzle inventare per la regione delle cascate.
Stava per incamminarsi verso la fine di quella stanza scura e lugubre - caratteristiche di tutto il laboratorio sotterraneo del resto - ma si bloccò immediatamente. Nello specchio vi era, oltre al suo, il riflesso del lungo tavolo posto dietro di lei. Sopra di esso si trovavano moltissimi vasetti contenenti ognuno un singolo piccolo Fiore Dorato: i prototipi per le sue vecchie iniezioni di DETERMINAZIONE.
Quella visione le scatenò qualcosa dentro, e di colpo seppe cosa fare.

***

Undyne si chinò accanto al mostro dinosauro e osservò con curiosità ciò che le stava indicando.
-E-ecco, questi sono i Semi Ponte. Una volta che quattro di essi si allineano in acqua, i fiori sbocciano tutti insieme e p-possono essere calpestati. Conta che ogni fiore ricopre una superficie di circa mezzo metro.-
-Geniale... e possiamo rendere accessibile la zona seguente solo attraversando questo ponte di fiori.-
La leader delle guardie mosse una mano davanti a lei e sfiorò uno di quei semi rosa che giacevano al suolo, e Alphys continuò: -Secondo te può funzionare?-
L'interlocutrice si voltò e guardò l'amica raggiante.
-È un'idea fantastica! Come possiamo procedere?-
Quella ammiccò e proseguì con la sua idea, stando sempre attenta ad ascoltare i battiti veloci della sua ANIMA.
-P-pensavo... potremmo usarli in questa parte della caverna per la fase facile del puzzle, e poi farne una seconda più difficile dopo.-
La tecnica dei battiti sembrava funzionare; ogni tanto le sfuggiva ancora un balbettio qua e là, ma questo perché non poteva permettersi di parlare lentamente in una normale conversazione. Col passare del tempo forse sarebbe riuscita a ottenere lo stesso risultato anche senza l'aiuto della sua ANIMA.
-Guarda, Undyne.- chiamò la scienziata zampettando fino a pochi centimetri dal ruscelletto che le separava dal resto della grotta. -Qui s-sembra l'ideale per il primo ponte. Misuriamo la distanza?-
E effettivamente le due sponde distavano tra loro due metri, la misura perfetta per i quattro Semi Ponte.
La prima fase del puzzle fu completata, e le due passarono quindi alla seconda. Questa richiese molto più tempo e lavoro poiché l'area era decisamente più vasta: la zona principale - circondata in due lati dall'acqua cristallina - era composta da una lunga distesa di sabbia umida, con alcuni funghi che sbucavano in mezzo ai granelli bluastri.
Alphys stette a lungo a misurare ogni centimetro della caverna, e con l'aiuto di Undyne modellò la sabbia nella parte che conduceva alla fine della stessa, creando un motivo geometrico che potesse confondere gli umani che giungevano fin lì.
-Alphys ho un'idea, potrei mettere un cartello in quell'isolotto laggiù appena posso, tanto per innervosire gli umani che riescono a leggerlo!- aveva detto la guerriera prima di mostrare i denti acuminati.
L'amica aveva seguito il suo sguardo fino alla fine della grotta, proprio dalla parte opposta a dove si trovavano, e aveva commentato: -È proprio dal lato o-opposto a dove bisognerebbe andare per proseguire. Pensi che gli esseri umani siano così...?-
-Ahahah non solo sono scemi, ma sono anche dei gran curiosoni. Gli farò perdere del tempo prezioso con questo scherzetto!- e aveva cominciato a sghignazzare, le mani sui fianchi e la coda di capelli che si scompigliava a ogni fremito della testa cerulea.
Alla fine anche quel puzzle più complicato fu sistemato. Undyne si guardò attorno per ammirare il lavoro, e la sua ANIMA si inondò d'allegria.
-Ngahhh ma è strepitoso! Grazie per avermi aiutato, Alphys!-
-Oh, non è nulla, davvero...- rispose lei timidamente.
La guerriera si sedette sulla sabbia e con un cenno invitò l'altra a seguirla.
-Ora possiamo riposarci un po'. Soprattutto tu, Alphys!-
-M-ma tu mi hai aiutato molto. Non... esagerare coi complimenti...- abbassò il muso e arrossì.
-Ahah, io non esagero mai quando parlo di te. ...Ehy, perché non facciamo castelli di sabbia ora?-
Il mostro giallo fu sollevata dal cambio di argomento, tuttavia trovò bizzarra quella domanda. Voleva davvero giocare con la sabbia?
-U-uhm, ecco...-
Così modellò velocemente una piccola torre davanti ai suoi piedi. La forma che aveva creato scintillava grazie al terriccio umido della caverna, e ricordava vagamente il soffitto stellato di Waterfall.
-Ecco Alphys. Io di solito mi immagino uno stupido essere umano che vuole accopparmi, ma...- Undyne all'improvviso alzò un braccio, con una sola occhiata si poteva percepire tutta la forza che stava accumulando per quel colpo. -Tu immagina... che sia un tuo balbettio!!-
I suoi muscoli scattarono e in un secondo distrusse la torretta di sabbia tramite un pugno possente.
-Undyne!- esclamò lei di soprassalto. -A-allora... hai notato...?-
Quella alzò l'occhio e sorrise.
-Sì, Alphys. Non mi rimangio quello che ho detto, a me non dà fastidio se balbetti. Ma ho notato che oggi sei migliorata tantissimo! Che magia hai usato? Ahahah!-
La scienziata premette le mani alla sinistra del suo petto; era come se la sua ANIMA stesse rispondendo alla chiamata dell'amica con dei battiti accelerati.
Quel piccolo gesto non passò inosservato e il mostro più alto piegò la testa da un lato. Nonostante il sudore, le ciocche arruffate e l'aria perenne da guerriera fiera e sicura di sé, sul suo viso in quel momento non vi era altro che un'espressione carica di dolcezza.
-Ma guardati... sei così carina...-
Quella frase ebbe il medesimo effetto su entrambe; inclinarono il collo e si misero a fissare la sabbia sotto di loro, mentre avvertirono le loro guance avvampare. Una si sentiva tremendamente lusingata da quel complimento così frequente e l'altra era scossa dalla sua stessa dimostrazione d'affetto.
L'ANIMA di Undyne batteva ancora forte quando per prima sollevò il capo e senza preavviso diede un altro colpo a ciò che era rimasto della torre di sabbia, riducendola definitivamente a un mucchietto indistinguibile di granelli blu.
-Dai Alphys, distruggiamo tutti i tuoi balbettii!-
Così stettero per una buona oretta ancora in quella grotta, con Alphys che costruiva castelli di sabbia e l'amica che puntualmente li distruggeva ogni volta con una tecnica diversa.
Se lì intorno ci fossero stati dei Fiori dell'Eco le loro risate e gridolini sarebbero rimasti registrati per molti secoli a venire.

***

Undyne aveva pregato l'amica di finire una serie animata quella sera stessa perché mancavano solo cinque episodi.
Avevano iniziato di pomeriggio come di consueto, e Alphys le aveva rivelato che erano ormai vicine alla conclusione. All'inizio la scienziata si era preoccupata per il discorso del pasto, ma l'altra l'aveva rassicurata dicendole che per una volta avrebbe potuto semplicemente abbuffarsi di gelato.
Il divano che era stato trasportato dal laboratorio sotterraneo prima dell'arrivo del mostro pesce, dopo tutte quelle ore, era ormai in condizioni pietose: la federa era piena di pieghe per via dei movimenti di entrambe quando trasalivano o applaudivano festanti, e sia essa che il pavimento erano disseminati di pezzetti di patatine.
-Sicura che non ne voglia un po'?- aveva chiesto Alphys, la busta stretta alla gabbia toracica e una mano già dentro pronta ad afferrare il malloppo.
-Tranquilla, a me basta il gelato!-
Così continuarono imperterrite a tenere gli occhi incollati allo schermo; la puntata finale si avvicinava sempre di più, e il tempo, scandito dal display silenzioso del computer, scorreva inesorabile.
Il protagonista dell'anime era in seria difficoltà, e Undyne trattenne il fiato quando vide il cattivo tirare un fendente mortale, ma...
Quella notte non avrebbe mai saputo il continuo.
Distolse lo sguardo dalla console e scoprì cosa l'aveva distratta. Il mostro dinosauro si era piegata verso di lei e si era addormentata sulla sua spalla destra, il pacchetto di patatine che mangiava fino a pochi minuti fa era floscio in mezzo alle gambe grassottelle e la punta della coda ogni tanto picchiettava sul morbido divano.
-...Alphys? Dormi...?- bisbigliò Undyne, pur sapendo che fosse una domanda retorica.
L'audio dell'anime che stavano guardando sembrava lontano un chilometro alle sue orecchie: tutto ciò che riusciva a sentire era il respiro regolare di Alphys, e in quel momento non desiderò altro.
Molto lentamente le tolse gli occhiali e si alzò, poi la prese in braccio di modo che il muso si appoggiasse sulla sua spalla. Nonostante la sua stazza la leader delle guardie non ebbe problemi nel tenerla e riuscì a trasportarla con attenzione fino al grosso cubo del piano superiore senza svegliarla. Si ricordava dello strambo meccanismo di quell'invenzione: premette il bottone con uno dei suoi stivali e in un attimo il cubo azzurro divenne un letto, con cuscino, coperta e tutto. La adagiò pian piano sulle lenzuola e la avvolse con la soffice coperta; una mano palmata era già sulla fronte della scienziata, una delicata carezza e un tenero augurio di buonanotte...
Il mostro ceruleo aprì l'occhio di scatto e sussultò. Non si era minimamente accorta della posizione nella quale si era messa.
Era china sull'amica tarchiata, il braccio destro che le cingeva il busto con fare protettivo, la mano sinistra ancora sulla testa squamosa e le labbra dischiuse che le sfioravano la guancia con una dolcezza che lei non sapeva di possedere.
Undyne ritrasse la testa e schizzò all'indietro.
-Oh dio. Cosa sto facendo?- mormorò.
In un istante la sua mano saettò fin sopra le scaglie che le rivestivano la fronte, e la guerriera barcollò lontano dal letto.
Cosa mi succede, cosa mi è venuto in mente? La stavo per...
...e la sua ANIMA perse un battito.
Questa volta non fu sorpresa da quella sensazione, anzi quasi se l'aspettava.
-N-no... vi prego...-
Appena udì quelle parole si girò verso Alphys. Aveva solo parlato - e balbettato - nel sonno, ma per lei risultò come il suono più soave del Sottosuolo. Bastò questo pensiero per far perdere un altro battito alla sua ANIMA.
E mentre un concerto si scatenava nel suo petto, Undyne rimase lì ritta sul pavimento del laboratorio, la pupilla dell'occhio sano ridotta a una fessura e un presentimento che diventava convinzione ogni minuto che passava.
Mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Alphys.


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Ok la questione dei balbettii di Alphys era nata come inside joke verso tutti quelli che (me compresa xD) la facevano balbettare troppo nelle loro fanfiction, quando nel gioco ci sono molte frasi dove non balbetta nemmeno un po'. Con questo stratagemma ora parlerà appunto seguendo più i canoni di Undertale, ma è stato stupendo collegare il problema dei balbettii all'aneddoto strambo di Undyne dei castelli di sabbia. Ditemi cosa ne pensate! Grazie ancora a Hokuto/Aesingr, sempre gentilissimo, e... ohhh snap Undyne ha capito cosa prova per Alphys!
Pronti per il continuo? Alla prossima!
  
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