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Autore: Dreamer47    12/06/2019    1 recensioni
Seguito di Heartbeat: ambientato all'inizio della sesta stagione.
Dal testo:
"Un po’ stordito aprì gli occhi trovandosi disteso su di un divano a lui sconosciuto: mise a fuoco la stanza intorno a se, non riconoscendola, finché una figura comparve e si diresse nella sua direzione.
“Sei sveglio finalmente, raggio di sole!” Scherzò una voce femminile a lui davvero familiare, sedendosi.
“Hailey?” Biascicò il ragazzo ancora molto confuso, passandosi una mano sul viso e sedendosi. “Dove mi trovo?”.
“Al sicuro” disse una voce ancora più familiare di quella della ragazza davanti a se. “Ciao Dean”.
Il ragazzo alzò lo sguardo, chiedendosi se fosse solo un sogno o se fosse la realtà, ma quando incrociò il suo sguardo, si riprese del tutto e sgranò gli occhi.
“Sam..?!” Chiese scosso, alternando lo sguardo incredulo fra i due.
[...]
Dean sentí gli occhi pizzicare ed il suo cuore esplodere di felicità.
Fece un balzo in avanti e si avvicinò velocemente al fratello, stringendolo tra le braccia. Come poteva essere tornato? Quando era uscito dalla gabbia?
Lasciò le domande per dopo, si strinse al suo fratellino godendosi il momento, mentre la felicità si impossessò di lui e si lasciò invadere da un senso di pace.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione, Più stagioni
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Family don't end with blood'
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Capitolo 11.
I was the man who never lied, I was the man who wanted to be a king.



Le fiamme danzavano attorno a Castiel con un’andatura irregolare e quei minuti gli sembrarono secoli, mentre il suo guardo dispiaciuto si sottoponeva a quello accusatorio e tradito dei suoi amici: i Winchester, le Collins e Bobby avevano attirato il loro angelo con il trench in una trappola, decisi ormai a conoscere la verità.
Nessuno di loro poteva credere di essere arrivati a quel punto, di avere dovuto intrappolare Castiel con l’inganno per potere avere delle spiegazioni da lui, ma quando avevano cercato un approccio diretto dopo avere ucciso la Madre alla tavola calda, lui era scomparso.
In quel lasso di tempo in cui nessuno disse nulla, persi ognuno nei propri pensieri, l’angelo non riuscì a fare altro che interrogare se stesso, chiedendosi mentalmente cosa gli fosse successo: da quando un angelo come lui lavorava con un demone come Crowley, preferendolo ai suoi amici? E se avesse davvero fatto la scelta sbagliata come sosteneva Dean, che gli aveva urlato contro le peggiori cattiverie nell’ultimo quarto d’ora, sentendosi estremamente ferito dal suo tradimento? Se stesse davvero agendo male come dicevano loro?
L’animo di Castiel era diviso in due parti, due strade diverse, e avrebbe tanto voluto spiegare ogni cosa a tutti i suoi amici che ormai considerava come una famiglia, ma sapeva che nessuno di loro avrebbe capito.
L’angelo era estremamente combattuto: si considerava il guardiano dei Winchester, delle Collins e di Bobby, e ad alcuni di loro aveva anche salvato la vita in determinate circostanze. Loro gli avevano insegnato a prendere una posizione durante le guerre che avevamo affrontato insieme, lottare ed affrontare le conseguenze. 
Castiel senza ombra di dubbio era cambiato da quando aveva messo un piede sulla terra molti anni prima, aveva completamente cambiato il suo modo di vedere le cose, ed ecco perché alcuni suoi fratelli angeli divennero estremamente gelosi di quelle scimmie senza peli che si ostinava a frequentare e ad aiutare.
Lui sapeva bene ormai quale fosse il suo posto in questo mondo, ma quando era stato riportato indietro dalla morte da Dio in persona dopo aver sventato l’Apocalisse, qualcosa dentro di lui era cambiato ancora una volta: aveva una missione, doveva fare qualcosa e non lasciare tutto com’era! 
Cas sentiva che fosse una sua responsabilità: salvare Sam dalla gabbia e riportarlo sulla terra. Sapeva che fosse un’impresa davvero dura, ma doveva farlo!
Si ripeteva di essere l’unico ad essere in grado di farlo e forte abbastanza, anche quando si era accorto di avere riportato indietro accidentalmente Sam senz’anima; avrebbe potuto confessare tutto ed avvertire Haiely o Dean, ma invece era rimasto in silenzio a cercare una soluzione da solo.
Solo in quel momento in cui era chiuso nel cerchio di fuoco si rese conto di essere stato arrogante e superbo per ciò che aveva fatto; si soffermò a guardare il suo più grande amico fraterno, Dean, verso cui aveva sempre provato un grande affetto e rispetto, e si rese conto di quanto lo aveva ferito con le sue azioni.
Il maggiore dei Winchester rimase in silenzio a ricambiare lo sguardo, sentendo dentro di se un grande vuoto derivato dal tradimento del suo unico amico; avrebbe voluto scavalcare la linea di fuoco e picchiarlo come si deve, fino a fargli sputare sangue e a fargli capire la lezione una volta per tutte con le maniere forti, ma non trovava la forza per farlo.
Si sentiva molto ferito, come forse non era mai stato nella sua vita: il tradimento di un amico faceva male, soprattutto di un amico come Castiel. Dean lo aveva sempre considerato come un fratello e doverlo confinare in un cerchio di olio santo infieriva sulla sua ferita.
“Per l’ennesima volta: perché lo state facendo?” Chiese Castiel sospirando, allargando leggermente le braccia e guardando il maggiore con tristezza.
“Hai anche il coraggio di chiederlo?” Rispose l’uomo sorridendo amaramente e distogliendo lo sguardo, dandogli le spalle e cercando conforto in quello della minore delle Collins, che però non ricambiò.
L’angelo sospirò rumorosamente ed abbassò lo sguardo sul cerchio di fuoco, osservando le fiamme che danzavano vicino a lui e si muovevano senza uno schema preciso; serrò la mandibola e sollevò leggermente il capo, alternando lo sguardo fra i ragazzi.
“Ragazzi, faccio tutto questo anche per voi!”.
“Per noi?" Chiese Sam spalancando leggermente la bocca ed allargando le braccia in quel casolare isolato fra i boschi, dove nessuno avrebbe potuto sentirli. "Non usarci come scusa per la tua avidità di potere!".
Il minore si meritò un'occhiataccia da parte di Katherine, che teneva le braccia conserte e stava appoggiata ad uno dei pilastri presenti in quel casolare spartano: non riusciva a fare a meno di sentirsi in colpa per tutto ciò che avessero architettato e messo in pratica, nonostante si fosse caldamente opposta e avesse tentato di persuadere tutti dall'intrappolare l'angelo in quella maniera. Da quando Castiel era arrivato ed il fuoco era stato acceso, la ragazza non era riuscita a sollevare lo sguardo e posarlo sul suo, ed era stata in silenzio ad ascolatrli litigare e accusarsi a vicenda.
“Pensate che io lo voglia? Devo fermare Raffaele a tutti costi oppure..".
“Oppure cosa?!” Chiese Bobby avanzando verso il cerchio di fuoco e guardandolo con aria accusatoria.
“Oppure la terra verrà distrutta” continuò l'angelo sospirando rumorosamente.
“Sembra un piano nobile, ma cosa farai quando Crowley troverà il modo di fregarti?” chiese Haiely camminandogli nervosamente attorno.
“Non succederà!".
“Certo, perché di lui ci si può fidare, vero?" chiese Dean alzando il tono di voce e facendo sussultare senza neanche accorgersene la minore delle Collins. “Io mi fidavo di te, sei come un fratello per me! A parte Sam, Bobby e le ragazze non ho mai avuto nessuno di cui fidarmi! E tu hai distrutto tutto!".
“No, lo sto facendo per voi!!" Insistette l'angelo eguagliando la tonalità di voce del Winchester, guardandolo quasi con sguardo implorante e chiedendogli in silenzio di fidarsi di lui, notando come il ragazzo per tutta risposta sbuffò e si passò una mano sul viso, chiudendo gli occhi per trattenere la rabbia.
Katherine sentì il suo cuore battere un pò più forte e sollevò lo sguardo verso l'angelo, trovandolo intento a fissarlo con aria triste e dispiaciuta; sospirò e si avvicinò di qualche passo, osservandolo bene in viso per la prima volta in quella serata.
"Cristian è morto Cas, e Lisa e Ben hanno rischiato grosso.." Sussurrò la minore delle sorelle con voce bassa e delusa, oltre che addolorata. "Crowley ci ha fregati un'infinità di volte! Perchè tu non ti sei fidato di noi? Perchè non hai chiesto aiuto a noi?".
I ragazzi si voltarono a guardarla ed avvertirono il suo dolore come se fosse il proprio, esattamente come Dean che lottava interiormente con se stesso, chiedendosi cosa avrebbero fatto dopo; uccidere Castiel? Riunchiuderlo e sventare l'Apocalisse da soli ancora una volta?
“Voi siete solo umani, che speranze avete contro un Arcangelo?!” rispose Castiel con un filo di voce, sospirando e alternando lo sguardo fra tutti i presenti.
“Abbiamo già preso pezzi grossi! Ci saremmo inventati qualcosa, come sempre!” Esclamò Sam sospirando e scuotendo la testa leggermente, appoggiandosi con la spalla contro il pilastro.
“Perché tu sei di famiglia e noi proteggiamo la famiglia!” Esclamò Dean con una smorfia di dolore sul viso, annuendo e completando la frase del fratello.
“Pensate che non vi abbia osservati in questi due anni? Eravate a pezzi, tutti voi! Come potevo chiedervi qualcosa del genere?!".
“Avresti potuto fare di meglio, Cass!” Continuò il minore allargando le braccia e sospirando.
“Sam, sono io che ti ho salvato dalla perdizione! Io ti ho strappato dalla gabbia!” esclamò Castiel sentendo per la prima volta dentro di se una rabbia repressa in fondo al suo tramite, cambiando tono e sguardo, fulminando tutti i presenti con gli occhi.
I cacciatori si scambiarono una rapita occhiata, non riuscendo a credere alle parole dell'angelo: come poteva essere stato lui? Dove aveva trovato la forza per compiere una missione come quella?
"Beh, senza offesa ma hai fatto un lavoro di merda!”.
"Lo hai riportato senz’anima di proposito?” chiese Hailey dopo averci pensato su per qualche secondo, avanzando verso di lui e guardandolo in cagnesco.
“Come puoi pensare una cosa del genere?!” esclamò l'angelo allargando ancora le braccia e rimanendo quasi sorpreso per ciò che avesse detto la ragazza, sentendosi per la prima volta come un estranero fra di loro.
“Mi vengono in mente tante cose adesso!” continuò la donna guardandolo con delusione.
I cacciatori continuarono a guardarlo in cagnesco, mentre l'angelo ricambiava con uno sguardo dall'aria delusa ma profondamente dispiaciuta; avrebbero potuto continuare a discutere e cercare di ragionare, ma sapevano che l'angelo avrebbe continuato a rimanere della sua idea. 
Improvvisamente un forte boato giunse alle loro orecchie facendoli sobbalzare e i quattro puntarono il loro sguardo verso Bobby come se avrebbe potuto sapere in qualche modo di cosa si trattasse e che cosa li stesse per attaccare: pochi secondi e i ragazzi riuscirono a scorgere dalle finestre una nuvola nera avanzare sempre più veloce verso il casolare ed intuirono di cosa si trattasse: demoni
“Crowley ci ha trovati, adesso andate!” esclamò Castiel alzando il tono della voce e cambiando totalmente espressione, guardandoli con quasi il terrore negli occhi e la preoccupazione che il demone potesse far loro del male. 
“Non è troppo tardi, possiamo sistemare le cose!” esclamò Katherine fissando lo sguardo in quello dell'angelo e guardandolo speranzosa, tendendogli una mano.
L'angelo la guardò intenerito e pensò che non avrebbe mai incontrato qualcuno con la sua stessa tenacia e dolcezza, né un'altra persona che avrebbe riposto la sua più totale fiducia in un angelo che li aveva traditi e aveva mentito per mesi; si chiese come facessero gli umani a vivere con tutti quei sentimenti e sospirò, sfiorando con lo sguardo la sua mano e guardandola con più durezza. 
“Non c’è niente da sistemare, Katherine! " esclamò Castiel distogliendo lo sguardo e fissandolo sugli altri ragazzi." Adesso andate!!!”. 
L'angelo osservò l'espressione della donna cambiare e gli angoli della sua bocca curvarsi all'ingiú per il dispiacere, e poi notò con piacere che il maggiore dei Winchester le avesse messo una mano sulla spalla per tirarla verso la sua direzione, spingendola nella direzione della porta per farla uscire da quella casa; Sam, Hailey e Bobby raggiunsero Katherine e, proprio quando Dean stava per chiudersi la porta alle spalle, si voltò un'ultima volta ed inchiodò i suoi occhi a quelli dell'angelo con il trench, mostrandogli tutti i suoi sentimenti. 
Era completamente devastato, addolorato, rattristito dal doverlo lasciare lì da solo con Crowley; ferito, perché aveva scelto un demone invece che lui. 
Quei secondi sembrarono un'eternità e il cacciatore accennò un saluto con la testa, nonostante fosse poco propenso al perdono nei suoi confronti, soprattutto in così poco tempo; Dean distolse lo sguardo e chiuse la porta, scomparendo nel buio della notte dentro la sua Impala e dando gas alla sua piccola per allontanarsi nel più breve tempo possibile da quel posto che da lì a breve sarebbe stato popolato solo da demoni e mostruosità. 
 

 
 
Il panorama della notte scorreva con velocità sul parabrezza dell'Impala, mentre un silenzio albergava all'interno dell'abitacolo della macchina, nonostante i quattro ragazzi fossero distribuiti equamente sui sedili; ognuno rimase perso dietro al filo dei propri pensieri, mentre la sensazione di avere appena perso qualcuno di estrememante importante per loro li invase, rendendoli taciturni in quel lungo viaggio che li avrebbe finalmente portati a casa.
Castiel: un amico, un fratello, il loro consigliere e confidente, che sempre li aveva aiutati e sempre era stato presente per loro.
Il dolore era forte, ma la voglia di fermarlo andava ben oltre, soprattutto per il maggiore dei Winchester, che teneva il pedale schiacciato sull'acceleratore, rendendo difficile a Bobby il compito di stargli dietro con la sua vecchia auto.
Il suo pensieri erano confusi: se si fosse trattato di un altro non ci avrebbe pensato su e sarebbe corso a preparare un'altra trappola per ucciderlo, ma era di Castiel che si stava parlando: non un demone o qualsiasi cosa a cui dassero la caccia da quando avessero memoria, ma l'angelo che aveva salvato prima Katherine dalla morte quando era solo una ragazzina, poi Dean dall'inferno e dalla perdizione eterna e successivamente Sam dalla tortura infinita a cui Lucifero e Michele lo sottoponevano da più di cen'tanni.
Sapevano tutti quanto Castiel fosse estremamente furbo e dovevano capire in che modo sarebbero riusciti a fermarlo prima che fosse roppo tardi. Il maggiore si sforzò di escogitare un piano, ma era fin troppo stanco per pensare e fin troppo deluso per agire; tutto ciò che riuscì a fare una volta arrivato a casa fu scappare in fretta dalla stanza che condivideva con Katherine e draiarsi sul divano fin troppo piccolo per lui per stare da solo, per schiarirsi le idee in solitudine.
Si rigirò per almeno due, tre volte tenendo sempre gli occhi chiusi e sospirò portandosi le mani al viso, sperando di poter riposare per almeno qualche ora; sapeva di essere stato forse un po egoista ad aver lasciato Katherine da sola in un momento come quello, perché sapeva che anche lei stesse soffrendo terribilmente per il tradimento dell'angelo, così come tutti, ma aveva bisogno di un po di tempo per sé stesso. 
Non riuscì a fare a meno di chiedersi come tutta quella storia sarebbe finita: l'ultima cosa che avrebbe mai voluto era proprio fare del male al loro angelo, ma sapeva che se fosse stato costretto, pur di fermarlo lo avrebbe fatto. 
Perso fra i suoi pensieri, non riuscì ad avvertire e a capire immediatamente cosa lo stesse sfiorando con lo sguardo con così tanta insistenza, ma riuscì comunque ad avvertirne la presenza: aprí gli occhi e si sedette di scatto, sussultando e notando una figura avvolta dall'oscurita della stanza proprio a pochi passi da lui. 
Avrebbe riconosciuto ovunque quel trench ormai logoro e quello sguardo imbronciato e arrogante allo stesso tempo: Dean non parlò, ne si alzò di scatto per andargli incontro e catturarlo, sapendo benissimo che avrebbe perso. 
Si limitò a ricambiare lo sguardo, cercando di comunicare tutto ciò che il suo cuore avrebbe voluto dirgli: gli dispiaceva di non esserci stato quando Cas aveva avuto bisogno di lui, avrebbe voluto essere presente, invece era scappato e aveva abbandonato anche lui. E al tempo stesso il cacciatore fu sorpreso di vederlo senza un graffio: pensava che quei demoni lo avrebbero pestato, persino ucciso. 
Doveva però ammettere che in cuor suo sapeva che Castiel se la sarebbe cavata. 
Ad entrambi sembrò che fosse passata un'eternità dall'ultima volta in cui erano rimasti soli, a parlare a cuore aperto come ai vecchi tempi: eh si, perché Dean riusciva a sentirsi a suo agio con Cas nello stesso modo in cui si sentiva con Sam ed Hailey. 
"Hai detto che siamo una famiglia". 
L'angelo con il trench ruppe il ghiaccio con poche parole, una semplice frase, avendo tutta l'aria di chi si fosse preparato un discorso e se ne fosse appena dimenticato. Apparí nervoso, quasi impacciato. Ma molto dispiaciuto. 
Si avvicinò di qualche passo non distogliendo lo sguardo da quello del cacciatore, che aggrottò le sopracciglia e lo guardò con fare interrogativo, nel tentativo di capire su cosa volesse andare a parare.
"Voi siete la mia famiglia, lo sento anche io!" esclamò l'angelo per poi sospirare e mettere su uno sguardo triste e dispiaciuto, gesticolando nervosamente nel tentativo di trovare le parole esatte proprio come farebbe un umano. "Quando avete bisogno di me, ci sono sempre. Rispondo sempre ad ogni vostro dubbio o preoccupazione, nonostante la vostra totale sfiducia nei miei confronti e nelle mie azioni". 
Castiel rimase immobile, aspettandosi di essere attaccato dal primo uomo che gli avesse fatto  cambiare idea sul genere umano, che invece lo ascoltò in silenzio lasciandogli lo spazio di continuare, mantenendo i suoi occhi verdi fissi su quelli azzurri, con uno sguardo impenetrabile. 
"Fidatevi di me, per favore!". 
Al cacciatore scappò una mezza risata di nervosismo e dopo quei lunghi attimi, distolse lo sguardo e lo diresse in giro per la stanza, quasi a cercare le parole in giro per casa; fu quello il momento in cui Dean realizzò qualcosa che gli fece male: Castiel era davvero dispiaciuto, ma non per aver mentito loro per mesi o per essersi alleato con il Re dell'inferno a loro insaputa.
No, no.
Castiel si sentiva così dispiaciuto perché i ragazzi non riuscivano a capire che grande piano stesse attuando e che avrebbe potuto fermare l'ennesima apocalisse da solo. 
Dopo almeno un minuto il maggiore dei Winchester riportò il suo sguardo su di lui, ma ciò che Cas vide fu qualcosa di diverso rispetto a poco prima: Dean aveva cambiato espressione, divenendo più duro, più cinico e meno incline all'ascolto. 
"Fidarci di te e dalla tua stupida idea di aprire il purgatorio?". 
"Me la sono meritata!" controbbatté in fretta l'angelo, guardandolo quasi con l'espressione di chi fosse stanco di ripetere lo stesso concetto per l'ennesima volta. "Adesso devo fermare Raffaele!". 
Quelle parole spinsero su dal divano il ragazzo come una molla, facendolo avanzare nella sua direzione fino ad arrivare a poche spanne dall'angelo, che però non si scompose e rimase immobile a guardarlo con aria interrogativa. 
"Bla, bla, bla, Raffaele, giusto?" chiese retoricamente l'uomo alzando il tono della voce e puntandogli un dito contro con fare accusatorio, guardandolo con rabbia mista al dolore. "Te lo ripeto: sei come un fratello, quindi se ti chiedo di non fare una cosa, non farla amico! Sei tu che devi fidarti di me!”. 
Castiel serrò la mandibola e un sospiro crebbe nel suo petto: sapeva il rischio che avrebbe corso andando a parlare proprio con Dean, ma doveva farlo: per via del loro legame e per via dell'influenza che lui avesse sul resto dei ragazzi. Una volta convinto lui a fidarsi, gli altri cacciatori lo avrebbero ascoltato e avrebbero agito di conseguenza, evitando di mettergli i bastoni fra le ruote. 
“Altrimenti?”. 
Castiel non riuscì a capirlo subito, ma quell'unica parola aveva causato nell'uomo una rabbia ancora più forte, riuscendo persino a vedere la vena pulsare e diventare sempre più evidente sulla sua fronte. 
“Altrimenti ti fermerò..”. 
Il tono amaro ma deciso non sfuggí all'angelo, che abbassò lo sguardo e gli diede le spalle, camminando all'interno del piccolo salotto e fermandosi davanti alla scrivania, sentendo che la chiacchierata non era affatto andata come sperava. 
“Mi dispiace davvero, Dean". 
Il tipico fruscio delle ali giunse alle orecchie del ragazzo, che vide l'angelo smaterializzarsi ed andare via sotto i suoi occhi, portando via insieme a lui la speranza che potesse essere salvato e che uscisse vivo da quella battaglia. 
 
  
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