Ecco
a voi il nuovo capitolo!
Scusatemi per il ritardooo!^^
Buona lettura!
La bambina alla ricerca di un sogno
La giovane si girò nel
letto, avvolgendosi stretta alle coperte.
I lunghi capelli neri
erano sparsi sul cuscino mentre il suo volto dai lineamenti fini era
arricciato in un mezzo sorriso sognante. Sospirò nel sonno girandosi
un'altra volta con più energia per poi ritrovarsi a terra,
svegliandosi all'improvviso.
"Accidenti!" borbottò Rin
assonnata e in quello stesso momento la sua sveglia prese a trillare
assordante. La ragazza si portò istintivamente le mani alle orecchie
ma il rumore non cessava: sbuffò sonoramente per poi alzarsi e
spegnere l'aggeggio con un gesto di stizza. Sbadigliò di gusto, per
poi grattarsi la testa scompigliata.
Era cresciuta Rin, ormai.
I suoi capelli le
ricadevano dolcemente sulle spalle ed il suo viso era fine e maturo,
indubbiamente bello con quelle labbra rosee e piene e gli occhi
grandi, dalle ciglia lunghe. Era piuttosto alta, il fisico magro ma
dalle forme morbide, ben allenato dalle lezioni di Hip-Hop che
prendeva da quando aveva 12 anni.
Molte cose erano cambiate nel
corso di quei sette anni, altre erano rimaste le stesse.
Era
indubbiamente cresciuta e le sue forme erano diventate quasi
ingombranti, a suo parere, ma era riuscita a gestire quel senso di
inadeguatezza che aveva da bambina. Il suo carattere gioioso e
sveglio era sempre lo stesso ma c'era in aggiunta una certa
timidezza che ancora la coglieva alla sprovvista. Aveva due migliori
amiche: Shiori, una mezzo-demone dall'infinita dolcezza e Yumi, una
punkette energica, stralunata e sempre pronta a dare buoni consigli.
Faceva ogni tanto da baby-sitter ai tre figli di Sango e Miroku ed
era al suo ultimo anno di scuola: aveva già inviato una domanda di
iscrizione ad un università di medicina, perché nel corso di quegli
anni delle immagini si erano manifestate improvvisamente nella sua
testa ed aveva dedotto che provenissero da quel famoso microchip
nel suo cervello tramandatole dal suo vero padre: questo l'aveva
portata alla decisione di seguire le sue orme.
Ciò che non era
cambiato in quegli anni era il suo migliore amico Shippo, che aveva
trovato una famiglia due anni dopo di lei. Inuyasha e Kagome erano
sempre i suoi fantastici genitori, belli e attaccabrighe che però,
sfortunatamente, non riuscivano ad avere altri figli, figli del loro
stesso sangue e Rin pregava sempre per una soluzione a quel problema.
Non erano altrettanto cambiati Sango e Miroku, i suoi adorabili
zietti: Miroku il solito maniaco, Sango la solita orgogliosa unica
persona in grado di tenergli testa. Altra cosa che non era mutata nel
tempo...
Rin si sedette alla sua scrivania e tirò fuori da un
cassetto segreto un diario rilegato in morbida pelle color mattone.
Lo aprì sfogliando le pagine scritte e disegnate... in ogni angolo
dei grandi e sottili occhi ambra e la fugura di un demone dai capelli
argentei e il volto pallido dominavano intere pagine accuratamente
disegnate e colorate.
Una cosa che era rimasta assolutamente
immutata dal tempo era il suo amore per Sesshomaru.
Era partito
davvero, dopo quella sera maledettamente indimenticabile e lei aveva
versato tutte le sue lacrime tra le braccia di sua madre. Allora era
troppo piccola per capire, per comprendere il grande sentimento che
era venuto a farle visita alla sua giovane età.
Dopo che era
partito - senza averla salutata - , nel corso di quegli anni non l'aveva più visto né sentito
e per molto tempo era rimasta devotamente legata al suo glaciale
Principe Azzurro che non avrebbe mai voluto sostituire. Kagome aveva
rispettato quel suo lutto per molto tempo, convinta che prima
o poi quella sbandata sarebbe passata come tutte le cotte prese a
quell'età, ma si era sbagliata e si era resa conto di quanto sua
figlia le somigliasse...
Flashback
Rin aveva quindici
anni ai tempi e quel giorno stava tornando a casa da sola, le cuffie
inforcate nelle orecchie che trasmettevano musica hard rock a tutto
volume. D'un tratto qualcuno le posò una mano sulla spalla e lei si
girò all'improvviso per poi trovarsi davanti a Kohaku, il fratello
di Sango che aveva la stessa età di suo zio Sota, ovvero tre anni in
più di lei.
"Ciao Rin!" disse il ragazzo con un
sorriso raggiante a cui lei rispose.
"Ciao Kohaku,
com'è?" chiese la ragazza con la sua solita voce
allegra.
"Tutto bene, grazie... tu?" domandò a
sua volta: sembrava agitato, Rin si chiese come mai.
"Sì,
sì tutto a posto...Volevi dirmi qualcosa?" chiese con
curiosità. Le guance lentigginose del ragazzo si fecero porpora e
abbassò lo sguardo. "Sì... Rin, volevo chiederti... volevo
chiederti se avevi voglia di uscire con me, uno di questi giorni.."
domandò in attesa di risposta. Rin lo guardò confusa.
"Ma
noi usciamo sempre insieme, con Sota, Shippo e gli altri..."
rispose perplessa, non certo quanto Kohaku che la guardò stralunato
e sempre più in difficoltà.
"S-sì, certo... ma io
intendevo noi due... soli" cercò di spiegare con fare
eloquente. Rin rimase assorta e poi il suo volto si illuminò di
consapevolezza.
"Aaaaaaaaaaah mi stai chiedendo un
appuntamento!" esclamò, felice di aver capito il concetto;
Kohaku si animò di quella speranza che fino a poco prima aveva
perso, fraintendendo la sua gioia come la felicità per quella sua
proposta.
"Esatto!" cinguettò entusiasta ma Rin
si fece di nuovo seria e scrollò le spalle.
"Sono
onorata, Kohaku, ma mi dispiace..." iniziò e poi di rese conto
di essere un po' brusca e tirò fuori un sorriso conciliante,
imbarazzandosi. "Però per me tu sei un amico, nulla di più"
rispose, in difficoltà.
Kohaku la guardò, visibilmente deluso.
"Oh... ehm... beh, va bene... non... cioè..." iniziò a
balbettare per poi riprendere un po' del suo orgoglio maschile: "Va
bene allora... io vado" disse in imbarazzo, per poi scappare
via.
Rin lo guardò allontanarsi rendendosi conto che aveva
ricevuto la prima proposta di appuntamento nella sua vita. Ma non
voleva prendere in giro nessuno, lei amava il suo principe
Sesshomaru, nessuno avrebbe mai preso il suo posto!
Quando
era rientrata in casa, Kagome l'aveva guardata con un cipiglio
serio.
"Rin, dobbiamo parlare" disse, salendo le
scale verso la sua camera. Rin la seguì confusa, chiedendosi se
aveva fatto qualcosa di male. Entrò nella sua stanza posando per
terra la sua cartella.
"È successo qualcosa?"
chiese titubante. Kagome la guardò addolorata.
"Rin...
io credevo fosse una cosa passeggera! Mi son detta: sì, è una
bambina, lei non sa ancora cosa voglia dire! Ho rispettato... la
favola che ti eri creata in testa..." iniziò, facendo un gesto
stizzito verso il murales con un grande cane bianco dalla mezza luna
viola al centro della fronte, che dominava la parete della sua
camera. Rin seguì lo sguardo della madre, sempre più confusa, ma
non fece in tempo a rispondere perché Kagome aveva ripreso a
parlare.
"Mi sono detta: passerà, è una bambina. Ma
poi gli anni sono passati e non cambiava niente, tu eri sempre più
devota ad un uomo... lontano chilometri e chilometri da te! Che
chiamava solo alle feste e che non chiedeva mai di te! Ho creduto che
anche questo potesse farti cambiare idea, ma niente!" esclamò
angosciata e Rin aveva capito cosa intendesse dire ed andò
all'attacco con quel suo tono aggressivo tipico della sua età, dove
ogni situazione era vista in maniera molto più grande, dove le
convinzioni, anche quelle più irrazionali, erano
intoccabili.
"Mamma, tu sei l'ultima che dovrebbe
parlare. Tu ti sei innamorata di papà quando avevi la mia età! E
quando lui è partito hai continuato ad amarlo ed ora guarda: siete
sposati!" esclamò con rabbia.
Kagome la guardò e
annuì lentamente. "In effetti è incredibile quanto tu mi
assomigli, ma... era diverso, Rin. Io e Inuyasha eravamo migliori
amici, e siamo cresciuti insieme. Non puoi paragonare le due
situazioni!Sono simili, è vero, ma non uguali" spiegò.
A
quel punto Rin scoppiò a piangere, posando il viso sulle gambe della
madre che aveva preso ad accarezzarle la testa. "Tesoro mio, tu
non hai ancora idea di cosa voglia dire..." iniziò a dire,
consapevole di quanto le stesse mentendo, lei aveva vissuto le stessa
situazione della figlia ed era convinta che Rin avrebbe aspettato
Sesshomaru per tutta la vita... Ma era sbagliato.
"Tu
devi vivere la tua vita, uscire con i giovani della tua età, fare le
tue esperienze! Sei grande ormai, la storia del Principe Azzurro
dovrebbe esserti uscita dalla testa da un pezzo" disse. Sapeva
che la stava ferendo, ma era giusto che aprisse gli occhi. Rin pianse
più forte.
"Ti ho vista, prima... Rin, tu hai diritto
di essere amata come tutte le ragazze della tua età!Non voglio che
arrivi a venti e più anni con il rimpianto di non aver vissuto la
tua adolescenza appieno, con il rimpianto di aver amato un uomo che
faceva parte solo di un sogno..." le disse con dolcezza.
"Ma
io lo amo!" esclamò Rin tra le lacrime.
"Come
puoi saperlo, Rin? In un mondo roseo e cristallino di bambina il tuo
amore può vivere, ma nella realtà? Come puoi dire di amarlo se non
hai nessun metro di paragone, se non hai mai provato a vivere l'amore
nella sua vera completezza con qualcuno?" chiese Kagome, mentre
le lacrime della figlia si affievolivano. Rin alzò debolmente lo
sguardo e ancora una volta parte della sua fanciullezza volò via
lasciando dischiudere sempre più quel bozzolo di farfalla,
avvicinandosi sempre di più a quella meravigliosa meta che era
l'essere donna.
Dopo quella discussione si concesse di
iniziare ad uscire con qualcuno. Aveva fatto le prime uscite, aveva
dato il primo bacio e per un po' di tempo si era davvero convinta che
quell'amore fatato che l'aveva seguita per molto tempo era davvero
solo un sogno. Aveva iniziato a costruire il primo ponte con la sua
femminilità, a scoprire i primi legami con l'altro sesso, a vedere
le cose in maniera più adulta e affascinante com'era giusto che
fosse. Ma poi, quando stava con un ragazzo, aveva incominciato a
pensare a come avrebbe potuto vedere Sesshomaru con i suoi nuovi
occhi di donna. Sarebbe stato il Principe perfetto dei suoi sogni di
bambina? L'avrebbe emozionata la sua vista?Affascinata? O al
contrario le sarebbe stato indifferente? Ne sarebbe stata orripilata,
magari? Il tempo passava, e per quanto lei cercasse di imprimere quel
viso dei suoi ricordi sulla carta, la sua figura rimaneva sempre più
sfocata abbandonandosi ai tratti delicati e appena accennati che si
delineavano nella sua mente. Si chiedeva ancora come sarebbe stato il
tocco delle sue labbra sulle sue... le avrebbe creato quel piccolo
brivido che sentiva quando un ragazzo la baciava?O non avrebbe
sentito niente?
Queste domande sembravano lasciar spazio
all'idea di lasciarselo alle spalle, ma al contempo l'idea rimaneva
sempre fissa nella sua mente e nel suo cuore.
Così aveva
capito che nonostante alcuni fidanzatini che aveva incontrato nel
corso negli anni nessuno era riuscito a colmare il vuoto e l'affetto
che Sesshomaru le aveva lasciato.
Era grande ormai, e
sapeva ciò che voleva.
Aveva avuto il suo metro di
paragone. Aveva avuto le sue esperienze, aveva provato a vedere le
cose in maniera diversa, ma niente era cambiato.
Lei amava
Sesshomaru e l'avrebbe sempre amato.
Non sapeva se
l'avrebbe mai rincontrato, magari avrebbe trovato un altro uomo da
amare nel suo cammino. Ma di una cosa era certa: nessuno nel suo
cuore avrebbe preso il posto di Sesshomaru.
Scosse la
testa, rendendosi conto di essersi lasciata un po' troppo andare nei
suoi pensieri.
Prese a scrivere sul suo diario. Era molto
emozionata. Era il suo ultimo giorno di scuola, ormai era maggiorenne
e non vedeva l'ora di iniziare l'università! Voleva dare risposta a
quelle immagini e formule che a volte affollavano la sua mente,
voleva percorrere la via e l'ideale che suo padre le aveva lasciato
prima di morire: la possibilità di congiungere alla perfezione la
vita dei demoni e degli umani, ed era anche il suo amore a spingerla
verso quella strada. Forse il suo desiderio non si sarebbe mai
avverato, ma sperava comunque che magari il sogno di altra gente si
realizzasse. Anche solo quello di Inuyasha e Kagome. Sua madre era
ancora molto giovane, aveva solo 29 anni e non era cambiata molto nel
corso degli anni, ma un giorno sarebbe successo e le sarebbe tanto
piaciuto riuscire a fermare la sua giovinezza per permetterle di
vivere quanto Inuyasha, che doveva la sua longevità al suo sangue di
demone.
Chiuse il suo diario e si andò a preparare.
Quando
scese le scale, già pronta nella sua divisa verde-bianca, si sedette
a tavola dando un bacio prima ad Inuyasha e poi a
Kagome.
"Buongiorno!" esclamò con allegria. Kagome la
guardò divertita e commossa al contempo.
"E' il tuo ultimo
giorno di scuola! Come sei cresciuta, piccola mia!" piagnucolò
strngendola forte: Rin rise tra sé.
"Mamma, risparmia le
lacrime per il giorno del diploma!" rispose Rin sedendosi a
tavola, mentre vedeva Inuyasha alzare gli occhi al cielo.
"Kagome,
non cambierai mai!" sospirò il ragazzo per ricevere uno
scapellotto.
"Neanche tu, se è per questo!" rispose
Kagome facendogli la linguaccia e borbottando un 'insensibile' mentre
preparava la colazione. Finalmente aveva imparato a cucinare
decentemente, alla fine Inuyasha le aveva regalato davvero un corso
di cucina!
Rin ridacchiò mentre li sbriciava. Erano sempre i
soliti! Guardò l'ora e si alzò, e proprio in quel momento il
telefono suonò. "Io vado!" salutò per poi precipitarsi a
prendere il pullman.
Quando arrivò davanti a scuola vide i
suoi amici aspettarla nel cortile.
Shippo sembrava discutere
animatamente con Yumi, e Shiori li guardava rassegnata.
"Buongiorno!"
salutò Rin raggiungendoli.
"Oh, ecco! Rin, diglielo tu: vero
che sono stati i Ramones a fare 'Bonzo goes to Bitburg'
e non i Clash come afferma questo totale ignorante?!" chiese
subito Yumi appena la vide.
La sua amica era una ragazza
solitamente molto chiusa e timida, tranne con loro con cui si
mostrava per la ragazza allegra e un po' matta quale era. Yumi aveva
ondulati capelli castano chiaro e dei grandi occhi azzurri dal taglio
misterioso ed enigmatico. Anche se indossava la divisa, dalla sua
cartella nera con spille e teschietti e dal suo trucco pallido ma
concentrato sugli occhi lasciavano intendere il suo stile dark-punk.
Rin adorava la sua amica Yumi, il suo essere un punto di riferimento
e anche quella sua natura artista così simile alla sua, anche se
Yumi scriveva e invece Rin disegnava.
Shiori al suo fianco la
guardava disperata. La dolce Shiori, mezzo-demone come Inuyasha.
Erano stati i suoi lisci capelli bianco-argenteo ad aver attirato la
sua attenzione la prima volta che l'aveva vista quando aveva iniziato
le medie. Aveva la pelle leggermente abbronzata, dei bellissimi occhi
lilla, il contorno delle sue iridi viola intenso e le labbra rosse.
Shiori era davvero bellissima, ed era anche la sua natura demoniaca a
darle tutto quel fascino. Ma lei non se ne rendeva mai abbastanza
conto. Era molto timida e modesta. Era considerata la piccola del
gruppo, per via di quella sua natura calma e fanciullesca che la
caratterizzava.
Ed infine Shippo, il suo adoratissimo Shippo.
Ovviamente anche lui, come lei, era cresciuto nel corso degli anni.
Era piuttosto alto, dal fisico atletico. Lo stesso codino a
trattenere i capelli rosso fuoco, gli stessi occhioni verdi e il viso
tondo che nonostante fosse ormai maturo gli dava l'aspetto di un
bambino che non sarebbe mai cresciuto.
Eccoli i suoi amici, un
quartetto indivisibile. Due umane e due demoni. Caratteri
completamente diversi, ma assolutamente complementari.
Rin guardò
Shippo severa.
"Ma certo che sono i Ramones! Shippo, questa
da te proprio non me l'aspettavo!" lo rimproverò Rin divertita.
Il ragazzo incrociò le braccia rassegnato, consapevole che due
contro uno non poteva proprio vincere.
La campanella suonò.
"Dai
ragazzi, pensiamo al nostro ultimo giorno di scuola!" esclamò
Shiori. Gli altri annuirono con allegria.
"Non dobbiamo
perderci di vista quest'estate, mi raccomando!" disse subito
Yumi, Rin le cinse le spalle.
"Scherzi? Noi perderci di
vista? Impossibile!" esclamò solennemente. Il quartetto sorrise
spensierato, tutti emozionati per quella nuova via che stavano per
intraprendere.
"A proposito, sabato festicciola in birreria:
C'è un bel gruppo che va a suonare!" avvisò Yumi.
"Sì,
sì, ci ricordiamo..." risposero pazientemente Rin e Shiori, ma
Shippo andò all'attacco con il suo tono polemico.
"E come
dimenticarlo? Sono mesi che ce lo ricordi, visto che c'è quel tipo
che ti piace che suona nel gruppo!" disse subito il ragazzo con
il solo intento di imbarazzare l'amica. Infatti Yumi arrossì
violentemente e gli fece la linguaccia.
"Brutta comare che
non sei altrio" lo canzonò offesa.
"Su, su non
litigate... Shippo dice così solo perchè è geloso!" disse
subito Rin e Shippo sbuffò.
"Tsé, figurati!" rispose
stizzito mentre le altre tre ridacchiavano.
Rin sospirò felice.
Se c'era qualcosa di bello e realizzato nella sua vita erano proprio
i suoi amici (senza contare i suoi amati genitori, ovvio!). In fondo
lei amava la vita che nel corso degli anni, grazie a Inuyasha e
Kagome, si era modellata facendola crescere e rimanere la Rin di
sempre ma più felice. I tristi ricordi di infanzia erano
incancellabili, ma superati dall'affetto delle persone che la
circondavano. L'unica cosa che avrebbe coronato la sua vita era
l'amore, ma a quello aveva rinunciato ormai da un pezzo.
Finalmente
la scuola era finita e per la prima volta si sarebbe goduta l'estate,
per poi iniziare l'università. Quando uscirono, tutta la classe si
fermò in un bar e rimasero insieme a lungo facendosi la promessa di
rimanere in contatto, cosa che solo per alcuni sarebbe successo.
Nonostante la gioia, tutti conservavano una certa malinconia. Alcuni
avrebbero continuato gli studi, altri avrebbero iniziato a
lavorare... ma una cosa era certa: la vita sarebbe stata
assolutamente diversa. Niente più corsi extrascolastici, ore in più
a pulire la scuola, niente più divise. In fondo era giusto così, si
doveva crescere prima o poi.
"Ci vediamo sabato, allora?"
chiese Rin.
"Ovvio!" risposero gli altri tre e poi si
divisero. Shippo tornava a casa con Shiori e Rin con Yumi.
"Ah
libertà, finalmente!" commentò quest'ultima stiracchiandosi
tealtralmente. Rin guardò l'amica divertita.
"Già... niente
più divisa scolastica" disse con un sorriso, Yumi
annuì.
"Finalmente potrò mettermi i miei anfibi senza
essere minacciata di sospensione!" esclamò la ragazza, le due
risero.
"Così sabato vedrai il ragazzo che ti piace"
cambiò discorso, Rin. Yumi arrossì violentemente.
"Eh sì...
quello non mi guarda nemmeno però!" disse sconsolata.
"Non
dire sciocchezze, sei così bella che appena ti vedrà stramazzerà a
terra!" esclamò Rin convinta. Yumi scoppiò a ridere.
"Ahah,
bella! Tu sei bella Rin, con i capelli lisci scompigliati dal
vento e gli occhioni nocciola. Shiori è bella, con quel visetto da
bambola e gli occhi lilla. Io non lo sono..." Rin la guardò
contrariata e fece per rispondere, ma Yumi l'interruppe.
"E
con il tuo Principe?" chiese. Rin sorrise amaramente, Yumi era
sempre rimasta affascinata dalla sua utopica storia d'amore. Rin
ormai aveva perso la speranza, il suo amore viveva vivido nel suo
cuore, in quel suo lato bambino che non se ne sarebbe mai andatoi ma
che non poteva vivere nel mondo reale, ma solo nel suo mondo di
fantasia.
"E' dov'è sempre, Yumi, a Londra" rispondeva
sempre, sconsolata e arresa.
"Sono sicura che un giorno
tornerà! E quando lo farà dovrò essere la prima a saperlo, ancor
prima di Shippo!" disse la ragazza alzando un dito minaccioso
verso di lei. Rin sorrise divertita.
"Tanto non c'è
pericolo, e poi anche se fosse? È impossibile, lo è sempre stato e
lo sarà sempre..." disse Rin assorta. Yumi la guardò
contrariata.
"Allora perchè lo pensi sempre?"
"Il
fatto che lo ami non rende la cosa possibile. Di amori non ricambiati
è pieno il mondo!Un giorno incontrerò un altro uomo e lo amerò"
disse Rin, consapevole che la sua era solo una mezza verità.
"Ma
non sarà mai lui..." e Yumi l'aveva smascherata in un attimo,
come era suo solito fare.
"Sì, è vero... la mia vita avrà
sempre un retrogusto amaro. Da bambina era la mancanza di una
famiglia. Ora è la mancanza di un amore. Ormai mi sono rassegnata a
questa condizione!"
"Sciocchezze!" esclamò Yumi
con enfasi e Rin sorrise intenerita dall'appoggio che le dava senza
rendersene conto. Ovviamente lei, ma anche Shippo e Shiori. Aveva un
rapporto speciale e un po' diverso con ognuno di loro.
"Ora
vado, ci vediamo presto!" disse Rin abbracciando
l'amica.
"Ovvio, telefonata a quattro stasera alla solita
ora!" le ricordò, e Rin annuì con un sorriso, dopodiché si
salutarono definitivamente.
Girò la chiave nella toppa della
portà e l'aprì con energia.
"Sono a casa!" trillò
saltellando, ma d'un tratto si bloccò. Si sentì sbiancare, tutti i
suoni si ovattarono e per un attimo fu davvero convinta che il suo
cuore si fosse fermato... ma era solo un'impressione, visto che in
quel momento batteva così freneticamente che temeva che le
esplodesse nel petto.
Attirati dal suono della sua voce, Inuyasha
e Kagome si girarono ed anche un'altra persona che era di schiena un
attimo prima.
Lunghi capelli di un argenteo luminoso e perlaceo.
Occhi ambra. Alto e maestoso.
La sua vista era offuscata, ma
l'aveva riconosciuto.
Sesshomaru.
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!"
strillò ancor prima di rendersene conto ed uscì fuori di casa
trafelata, presa da un euforia troppo forte, da un'emozione
esageratamente grande, da un sentimento così spossante che l'aveva
colpita all'improvviso e completamente alla sprovvista. Erano anni
che le sensazioni non prendevano il sopravvento su di lei in maniera
così ingestibile.
I tre si guardarono. Sesshomaru conservava
il suo cipiglio serio ma sotto, sotto, dietro quella maschera gelida,
era confuso e perplesso.
Kagome era palesemente preoccupata e
Inuyasha sconvolto.
Sapeva che avrebbero dovuto avvisarla! Cosa
poteva pretendere? Anche a lei era venuto un colpo al cuore, quando
aveva visto Inuyasha dopo anni. Ok, non aveva reagito così, ma
l'energia di Rin era troppo lampante e sorprendente.
"Vado a
cercarla..." disse per poi uscire anche lei dalla casa.
I due
fratellastri rimasero in silenzio a lungo e, stranamente, fu
Sesshomaru a parlare.
"E quella chi è?" chiese col suo
tono indifferente ma vagamente interessato.
Inuyasha assunse
un'espressione ancora più sconvolta.
"Ma come chi è? È Rin
ovviamente!" rispose Inuyasha come se fosse ovvio.
Vide per
la prima volta un'espressione sul volto del fratello maggiore:
stupore puro.
Rin? Si era fumato il cervello quell'ibrido inetto
che non era altro, Inuyasha! Rin era una bambina! Una bambina piccola
e arzilla. L'unica persona che gli avesse dato un minimo di calore
nella sua vita... il motivo per cui era tornato.
Dopo che ben
sette anni prima aveva comunicato la notizia del suo ritorno a
Londra, non l'aveva neanche salutata. Quella mocciosa era riuscita ad
aprire un piccolo spiraglio nella sua anima. Non l'avrebbe mai
ammesso, ma quel blocco di ghiaccio si era lievemente sciolto da
quando l'aveva conosciuta, regalandogli quel tepore a cui non avrebbe
voluto rinunciare... ma doveva farlo.
Quando era tornato a Londra,
per un attimo era stato convinto che fosse nata in lui un'assurda
predisposizione per i bambini, tanto che aveva iniziato ad affiancare
un'assistente sociale per fare un lavoro simile ad Inuyasha. Ma
niente, gli altri bambini erano fastidiosi, sporchi e urlanti proprio
come aveva sempre creduto che fossero ed il suo cuore si era di nuovo
indurito. Era tornato quel blocco di ghiaccio, non più tagliente
come una volta ma condensato di tristezza e angoscia. Ma a lui andava
bene così. Tanto meglio, sarebbe tornato il glaciale Sesshomaru che
era una volta e non avrebbe mai rivisto quella bambina. Era
decisamente meglio così, non era riuscito a rammollirsi!
Però in
quel grande incrocio di strade che si ricongiungevano, dividevano e
univano, ovvero il destino a cui lui non credeva, l'aveva portato a
ricongiungersi con quella bambina.
Era in tribunale,
in riunione con dei suoi colleghi, elencando nuovi casi fin quando
non arrivarono al caso Shinkon. A quel nome gli si erano rizzate le
orecchie, l'aveva già sentito, ma dove? E quando gli raccontarono di
un criminale di nome Naraku che era rinchiuso in Giappone, la sua
mente iniziò a collegare.
"So che non è cosa che ci
riguarda, ma sapete i nostri contatti con il Giappone. Ci hanno
chiesto un avvocato per la controparte. Vorrebbero rilasciare questo
Naraku per buona condotta, ma ci sono pareri contrastanti. Ora se
qualcuno di voi si offre per l'incarico bene, sennò mando una
lettera di rifiuto" disse il direttore con tono annoiato. Di
solito ciò che non riguardava il suo paese era di poco conto. I suoi
colleghi avevano borbottato, assolutamente contrariati all'idea, e
mentre il direttore si stava pronunciando sulla rinucia all'incarico
la sua voce glaciale era uscita ancor prima di fermarla.
"Andrò
io" disse.
"Siete sicuro? Beh, ovvio, è una
questione personale" rispose l'uomo con un sorriso elegante.
Sesshomaru alzò di scatto lo sguardo verso di lui, tanto che per un
attimo il suo capo si spaventò.
"In che senso,
scusi?" ringhiò. L'uomo si aggiustò la cravatta agitato, non
credeva di aver detto niente di male.
"Lei è
giapponese, credevo che per questo..." iniziò a borbottare e
Sesshomaru si rese conto dell'assurda uscita che aveva fatto.
"Sì,
infatti. Vado io" aveva risposto seccamente ed era partito,
avvisando suo fratello solo dopo essere arrivato in Giappone.
Era
convinto però di ritrovare la bambina gioiosa che aveva lasciato.
Quella non era di certo una bambina! Dov'era finita la sua piccola
Rin?
Non sapeva nemmeno perché avesse reagito così!
Doveva essere stato lo stupore.
Non si era certo immaginata così
un suo ipotetico ritorno. Aveva rinunciato a struggersi con quelle
fantasticherie da tempo, solo nei suoi disegni si concedeva di
evadere dalla realtà, ma nella vita reale aveva provato a pensare il
meno possibile e a vivere al massimo delle sue forze. Comunque, tra
tutto quello che si era immaginata non aveva mai creduto di uscire di
casa strillando come una matta. Cosa le era saltato in mente? Cosa
avrebbe pensato di lei Sesshomaru?
Sesshomaru...
Si fermò
all'improvviso in quella frenetica corsa.
Era tornato davvero, non
era più un sogno ormai. Si pizzicò forte.
"Ahi" si
lamentò scioccamente.
"Rin!" sentì chiamare. Era
Kagome. Rin si rifugiò tra le sue braccia come faceva da bambina e
si lanciò così forte che le due caddero a terra in mezzo alla
strada.
"Tesoro mio..." disse Kagome con dolcezza.
Poteva capire alla perfezione cosa si stava scuotendo nel suo animo.
Era incredibile quanto la sua storia fosse simile... un assurdo gioco
del destino.
"Perchè non me l'avete detto?" chiese Rin
con voce tremante.
"L'abbiamo saputo stamattina, subito dopo
che sei andata a scuola. Sesshomaru ci ha avvisati solo dopo che era
arrivato in Giappone" spiegò Kagome.
Una lacrima solcò il
bel volto di Rin. Una sola, che conteneva mille emozioni. Gioia,
stupore, sollievo... benessere.
"E perché?" chiese
ancora.
"Andiamo a casa, ti spiegheremo per bene, non
possiamo mica stare in mezzo alla strada!" esclamò Kagome
alzandosi; Rin la seguì.
Le sue gambe erano molli e il cuore
aveva ripreso a battere forte.
Kagome la sbirciò con la coda
dell'occhio e sorrise divertita. "Emozionata, eh? C'era da
aspettarselo, so che non hai mai smesso di amarlo... Non ti scorre il
mio stesso sangue ma parte di me ti è entrata comunque dentro..."
disse Kagome con voce esperta. Rin sorrise imbarazzata.
"Io
ci ho provato, davvero, ma nessuno mai... è riuscito a prendere il
suo posto nel mio cuore... ma certo non mi sarei mai aspettata di
vederlo tornare" confessò sinceramente. Kagome le cinse le
spalle.
"Tesoro, non voglio fare la guastafeste ma sai
che..." iniziò, ma Rin la interruppe.
"Non mi illudo
certo che lui possa provare ciò che provo io. Non so neanche se
abbia mai provato qualcosa nella sua vita. Voglio solo sapere perché
è qui, per quanto, e passare un po' di tempo con lui come ai vecchi
tempi, se sarà possibile" disse. Kagome la guardò con un moto
d'orgoglio.
"Sei diventata una donna fantastica, come ho
sempre creduto" le disse con un sorriso, Rin si strinse a
lei.
Quando arrivarono a casa c'era solo Inuyasha che stava
controllando dei fascicoli. Alzò lo sguardo e si precipitò da Rin.
"Rin, tutto bene? È successo qualcosa?" chiese
preoccupato. Rin scoppiò a ridere e lo abbracciò. Inuyasha non
sarebbe mai cambiato e certe cose non le avrebbe mai capite, non in
maniera istantanea almeno.
"Dov'è Sesshomaru?" chiese
Kagome.
"E' andato a farsi la doccia" disse Inuyasha con
una scrollata di spalle.
"Io vado a cambiarmi" disse Rin
salendo le scale. Non vedeva l'ora di rifugiarsi nella sua camera, ma
quando aprì la porta rimase di sale.
Sesshomaru era nella sua
stanza e teneva la porta dell'armadio aperta. Lo vide girarsi verso
di lei all'improvviso, chiudendo bruscamente l'anta. La guardò a
lungo tanto che non riuscì a sostenere il suo sguardo ed abbassò
gli occhi arrossendo violentemente. Non si era neanche concessa di
guardarlo come si deve.
Di una cosa era certa, una risposta alle
sue vecchie domande l'aveva: l'effetto al suo ritorno non era stato
affatto indifferente, né tantomeno orripilato.
Arrossì
ancora.
"Cosa ci fate qui?" chiese, si rivolse a lui
dandogli del voi senza neanche accorgersene.
"Sei proprio
tu...." sentì rispondere.
Oh, la sua voce! Non se la
ricordava così profonda, calda, melodica... suadente.
Un'altra
risposta alle sue vecchie domande: lo vedeva certamente con gli occhi
di una donna, ed era una sensazione nuova, mai provata prima -
splendida.
"Cosa ci fate nella mia camera?" chiese
avvicinandosi con passo tremante e quando gli fu vicino lui
indietreggiò. Rin sorrise tra sé: lui, al contrario, non era
cambiato affatto.
Si prese coraggio e alzò lo sguardo verso di
lui.
I lunghi capelli argentei gli ricadevano dolcemente sulle
spalle larghe e la sovrastava, non certo come quando era bambina, ma
era sicuramente molto più alto di lei.
Il suo viso era niveo, le
labbra rosee e dalla forma tentatrice e morbida.
Ed i suoi occhi:
grandi, allungati, di quella forma intensa, specchi glaciali dal
color d'oro incantevole.
Eh sì, non aveva più quelle fattezze
accenate, delicate e principesche come quelle che vedeva da bambina.
Erano fattezze affascinanti, bellissime, incantatrici.
Decise di
riscuotersi da quello stato di trance che non aveva mai
provato con nessun ragazzo nella sua vita. Non l'avrebbe mai creduto
ma aveva sempre avuto ragione.
Solo Sesshomaru sarebbe stato
l'uomo che avrebbe sempre amato.
"Co-cosa facevate nel mio
armadio?" chiese con voce titubante aprendolo. Sesshomaru cercò
di fermarla, ma era troppo tardi. Vide il pacchetto e lo tirò subito
fuori.
"Mi avete fatto un regalo?!" esclamò
saltellando. Sesshomaru la guardò come se fosse una marziana.
Stentava ancora a crederci ma era certo che quella ragazza fosse
proprio Rin!
Come aveva fatto a dimenticarsi del fatto che Rin era
un'umana e che sicuramente negli anni sarebbe cresciuta. Per quanto
sapesse che fosse proprio lei, era ancora guardingo nei suoi
riguardi.
"Non lo aprire, è una sciocchezza..." disse
cercando di toglierle il pacchetto dalle mani ma lei lo schivò
prontamente e strappò la carta.
Tra le sue mani una stoffa
leggera color arancio scuro (che era rimasto il suo colore
preferito), lo spiegò e si ritrovò davanti ad un bellissimo e
adorabile scamiciato... da bambina.
Rimase un attimo stupita e poi
un sorriso amaro comparve sulla sua bocca carnosa.
Sesshomaru
attendeva la risata di scherno da parte della ragazza, che però non
arrivò.
"Sarò sempre una bambina ai vostri occhi..."
sussurrò e Sesshomaru la guardò confuso.
Era stato sciocco, lo
ammetteva segretamente a se stesso, ma non era certo una cosa brutta!
Sesshomaru sperava di tornare e ritrovare la Rin bambina che aveva
lasciato, con quella ragazza cresciuta non sapeva come comportarsi...
ma in quel momento, chissà come mai, si rese conto che davvero era
lei. In quel momento ne era certo più che mai, sopratutto per un
motivo: Rin era sempre stata in grado di sorprenderlo.
Eccomi!!!
Una
piccola nota, nel caso che qualcuno non si ricordi Shiori è la piccola
mezzo-demone che permette ad Inuyasha di potenziare la sua Tessaiga
nella rossa, permettendo di spezzare le barriere.
Yumi,
invece, è un personaggio di mia invenzione (che mi assomiglia un po'),
volevo mettere come migliori amici di Rin personaggi che nel manga
hanno più o meno la sua età così che crescessero con lei, ma solo
Shippo e Shiori mi ispiravano e visto che volevo un quartetto ho
aggiunto un personaggio in più, spero che la cosa non vi dispiaccia!^^
Sapete
non so perché ma sono piuttosto affezionata a questo
capitolo!Sarà che finalmente Rin è cresciuta e si apre
una nuova fase della storia, sarà che mi è piaciuto
scrivere del suo flashback o sarà il fatto che mi diverto un
mondo a scrivere di lei,Shippo,Shiori e Yumi...Ma probabilmente
è tutto questo insieme!XD...
Quindi sono curiosissima di sapere il vostro parere!Vi aspettavate di vedere una Rin cresciuta in questo capitolo??
Ringrazio:
Mikamey: Carissima!Ahah non ho proprio idea, sai tutto!Ma devo ammettere che mi fa piacere riuscire comunque a stupirti perché anche se mi dici che la tua passione per questa storia non cambia credo che sia più bello che tu ti sorprenda leggendola!:)Capolavoro...Mi sembra un po' troppo ma ti ringrazio comunque!XDCome vedi l'addio non c'è stato...E' un po' particolare come capitolo!Ma spero comunque che ti piaccia!Un bacione!
Achaori: Ciaooo!Eheh Sesshomaru è così, imprevedibile e se fa un passo avanti poi ne fa due indietro!XDGrazie per la recensione!Al prossimo cap!baci
Dolcekagome:Ciaoooo!Ti ringrazio moltissimo per i complimenti, mi fa piacere che la fic ti piaccia!Spero allora che continuerai a seguirmi!:)
FairyFlora:Che bello rivederti!!Mi sei mancata, immaginavo fossi in vacanza!!^^Ti ringrazio per la doppia recensione, ci tenevo al tuo parere per il matrimonio visto che ci tenevi tanto!!!Eh sì la piccola Rin è speciale e profonda ma Sesshomaru è sempre troppo complesso ed imprevedibile!Al prossimo cap!Di nuovo buone vacanze!!!baci
XxKagome_ChanxX: Ciaoo!Eh sì la piccola è innamorata e come vedi non è solo una roba da ragazzina come credeva Kagome, ma molto, molto di più!:)Grazie mille!Al prossimo cap!
Monyprincesslovett:Ciao nuova lettrice!!!!Ti ringrazio moltissimo per i complimenti, sono davvero felice di esser riuscita a trasmetterti delle emozioni, spero che mi seguirai ancora!Ti ringrazio anche per la recensione alla mia shot 'Somewhere over the rainbow'!:)Al prossimo cap!
JhonSavor: Ciaooooooo!Lo so,lo so sono in ritardo!XDAaaah non ci credo, ammeeettilooo che ti sei commosso!;)No a parte gli scherzi grazie mille per la recensione(unica nel suo genere come sempre!)sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero sia lo stesso anche per questo!Al prossimo cap!baci
nimi_chan: Ciao!!Be' che dire...A vedere il ghiacciolino forse, forse mi sarei innamorata anche io!;)Scherzo, il fatto è che Rin è una bambina speciale, intelligente ed è affascinata da Sesshomaru proprio per il suo carattere complesso, forse perché dentro se si rende conto di essere diversa dagli altri agli occhi del glaciale demone!:)Grazie mille!Al prossimo cap!
Vale728:Cara grazieee mille per il tuo adorabile commento!:)mi fa sempre piacere...Ti ringrazio moltissimo per i tuoi complimenti!Come vedi sono molteplici i discorsi madre e figlia in questa fic!;)Grazie mille!Al prossimo cap!
Ringrazio anche per chi ha commentato la mia shot 'Somewhere over the rainbow':
Niki92
vale_cullen1992
monyprincesslovett
mikamey
Vale728
lua82
Danche of death
Lis94
Un saluto,
by LilyProngs