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Autore: schrodieKat    13/06/2019    4 recensioni
STORIA INTERATTIVA || ISCRIZIONI APERTE
L'Amortentia è stata bandita dal mercato, ma qualcuno si è già messo al lavoro per crearne una nuova versione, più potente ed efficace. Alice Paciock e Scorpius Malfoy, Caposcuola, saranno incaricati di sistemare le cose, assieme a un loro team di studenti.
Ce la faranno?
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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PROLOGO
Lily Luna Potter conosceva la sua famiglia.
Ma conosceva ancora di più suo cugino. In molti, prima di fare le adeguate presentazioni, li avrebbero facilmente scambiati per fratelli: stessi lineamenti dolci contornati da lentiggini e liscissimi capelli rossi, stesso sorriso rassicurante e, soprattutto, stesso sguardo attivo, sempre pronto a distrarsi. Due cose li rendevano, però, ben diversi: prima di tutto, la crescita di Lily aveva subito una brusca conclusione al compimento dei suoi quattordici anni, rendendola, una dei Grifondoro più bassi della scuola, pur essendo il suo sesto anno ad Hogwarts
. E con la fine dell'aumentare in altezza di Lily, era giunto il momento di crescere per Hugo, che, a differenza di sua cugina, non pareva intenzionato a fermarsi.
Il giovane Tassorosso ormai sfiorava quasi i due metri -con grande gioia della cugina- e vederlo passare per i corridoi, specialmente per gli studenti più giovani, era sempre un'esperienza quasi sovrannaturale: un instabile composto di disordine, iperattività e, a detta di testimoni dall'attendibilità discutibile, anche un briciolo di isteria. 

Il più piccolo di casa Weasley -piccolo per modo di dire- emanava un'incredibile aura di scienziato pazzo, e di certo il fatto che non avesse poi così tanti amici non aiutava di certo la sua reputazione.
Nei primi tempi della permanenza a Hogwarts, Lily aveva cercato in ogni modo di partecipare attivamente alla sua vita, di fargli fare amicizia con il suo gruppo, di includerlo in quella bellissima magia che era vivere ad Hogwarts, ma il ragazzo non pareva poi così interessato al passare le giornate al bordo del Campo da Quidditch per assistere agli allenamenti della ragazza assieme a dei Grifondoro che non facevano altro che affermare quanto attraente fosse la sua adorata cuginetta, talvolta anche in maniera non troppo casta. Se lo zio Harry li avesse sentiti molto probabilmente sarebbe finito ad Azkaban per utilizzo della maledizione Cruciatus su minore.
No, Hugo preferiva di gran lunga starsene in dormitorio a fare puzzle assieme ai suoi compagni di Casa, per quanto non andasse poi così d'accordo nemmeno con loro. Era un lupo solitario, e gli andava bene così.

Quella a cui non andava bene era Lily.
Lei si era inserita molto bene all'interno dell'ambiente scolastico: non aveva una media stellare come quella di Rose o Al, e di certo non avrebbe mai eguagliato la popolarità di James, ma era riuscita a farsi un nome all'interno della Casata dei Grifondoro, e, grazie al suo ruolo nella vittoria del Campionato di Quidditch dei Grifondoro dell'anno prima, si era guadagnata un posto fisso in squadra come Cacciatrice. Quante Pluffe aveva lanciato, quanti Bolidi schivati, quante imprecazioni lanciate a Merlino per arrivare fin lì.
E poi c'era quell'idiota di Hugo, a cui non importava un fico secco di ragiungere un qualche obiettivo. Ogni tanto avrebbe solo voluto lanciargli dietro uno dei libri di Storia della Magia, tanto amati dal cugino, ma anche tanto pesanti, giusto per farlo rinsavire e fargli capire che forse, quasi arrivati a fine scuola, avrebbe potuto trovare un sogno da realizzare, un obiettivo da inseguire, o anche, più semplicemente, degli amici.

Ma no, lui doveva per forza essere il più strano di tutta Hogwarts, eh?
Non che Lily lo trovasse effettivamente strano, anzi. Adorava l'espressione sognante che si dipingeva di tanto in tanto sul volto del cugino quando pensava. Però se ne preoccupava molto, e detestava vedere tutta la scuola prendersene gioco alle sue spalle, nessuno escluso. Persino i suoi compagni Tassorosso ridevano dietro al suo perenne girovagare per la scuola alla ricerca di chissacosa, e i suoi mirabolanti discorsi filosofici lo facevano solo passare ancora di più per un pazzo. Qual è il senso della vita? Perchè esiste la magia? Dove si va dopo la morte? Lily non ne aveva la più pallida idea, ma di certo non aveva voglia di fondersi il cervello cercando di capirlo.
Perciò potete capire che quando si ritrovò Hugo fuori dalla Sala Grande ad aspettare lei, proprio lei, con un sorrisone folle stampato in faccia e i capelli più spettinati del solito, di certo la giovane Grifondoro non fece i salti di gioia.
 
Scorpius Malfoy aveva certamente visto tempi migliori.
Nelle ultime due settimane non aveva osato lasciare il dormitorio per via del troppo studio: era certo che andando avanti così il libro di Storia della Magia gli avrebbe fatto perdere il senno, altrochè. Però non voleva nemmeno concedersi di lamentarsi troppo. Avrebbe atteso con ansia la fine delle lezioni, certo, ma non più degli altri. Poi, una volta concluso il supplizio che era stato stare ad Hogwarts per sette anni, suo padre gli avrebbe assicurato un posticino al San Mungo. Niente di troppo vistoso, probabilmente avrebbe solo assistito un vero Medimago, ma avrebbe comunque iniziato da qualche parte e non certo su una strada in salita, anzi.

Gli dispiaceva per quei suoi compagni che non avrebbero goduto di una fortuna simile, e parecchio, anche, ma non se la sentiva di mandar via un'occasione del genere.
Che poi, lui nemmeno voleva essere un Medimago. Il suo sogno era arrivare a far parte dell'Ufficio Auror e fare tutte quelle cose fantastiche che aveva letto, quando era piccolo, nei fumetti magici di Augustus Oliphant, Aspirante Auror. Un vero capolavoro della letteratura moderna, a suo avviso.
Si voltò per qualche istante verso la sua co-Caposcuola, pallida come un cencio.

«Alice, tutto bene? Tremi come una foglia.»
«S-sì, è che proprio non capisco perchè ci abbiano convocato... Insomma, manca parecchio al prossimo ballo, e i M.A.G.O. e i G.U.F.O. sono ancora lontani...
Il ragazzo alzò le spalle, cercando di assumere un tono più rassicurante. «Forse la McGranitt vuole farci i complimenti. O augurarci buona fortuna. O congratularsi con noi, credo.»
Alice scosse la testa con aria poco convinto. «Te lo dico io, questa storia porta guai.»

Il Corvonero alzò impercettibilmente gli occhi al cielo.
Da quando James Sirius Potter, beniamino Grifondoro quasi divinizzato dal corpo studentesco di Hogwarts, aveva terminato il suo corso di studi, cominciando un apprendistato al Ministero presso l'ufficio di suo padre, la ragazza, che gli era sempre stata molto legata, si era lasciata andare a incarichi su incarichi, probabilmente per distrarsi dalla sua assenza. E nel profondo del suo cuore, Scorpius non poteva biasimarla: avrebbe fatto lo stesso se Albus e Rose lo avessero lasciato da solo.

Proprio mentre stava per trovare una parola buona per confortare la ragazza, la statua del gargoyle a guardia dell'ufficio della preside si spostò.
Era giunto il momento di andare.
 

Alice Paciock non si era mai sentita così agitata.
Quell'anno era finalmente riuscita a realizzare uno dei suoi più grandi sogni: diventare Caposcuola. Una delle poche possibilità di allegria che avrebbe potuto trarre durante quel suo ultimo anno di scuola, contando la marea di studio che l'avrebbe aspettata e tutte le scartoffie da compilare in vista degli esami per essere assunta al Ministero della Magia. Ma poi, chissà se l'avrebbero mai assunta, con tutta la gente che faceva domanda anche solo per un posto come assistente agli assistenti dell'Ufficio Auror.

Non aveva però pensato che con la carica di Caposcuola sarebbero anche arrivate le responsabilità più impensabili: allestimento dei banchetti per le feste, revisione dei programmi dei vari anni, coordinazione dell'amicizia inter-Casata e via dicendo, fino ad arrivare alla peggiore di tutte, la comunicazione con gli insegnanti e, ancor peggio, la preside.
Era stata proprio quest'ultima a convocarla assieme all'altro Caposcuola, che, pur non essendo terrorizzato quanto lei, non pareva affatto entusiasta della convocazione, anzi. Eppure, eccolo lì, seduto accanto a lei, mentre davanti a loro la preside Minerva McGranitt, ormai quasi centenaria, sorrideva in modo talmente accogliente da mettere la giovane Serpeverde ancora più a disagio di quanto già non fosse stata.

«Miei cari ragazzi», esordì, spingendo verso i due diretti interessati un piattino di dolciumi. «Prima di tutto, congratulazioni per questo incarico! Avete lavorato molto in questi anni, e il vostro operato sta finalmente dando i suoi frutti.» Alice non ebbe bisogno di voltarsi verso Scorpius per sapere cosa stesse pensando. Un te l'avevo detto gli spettava di diritto.
«E proprio perchè so che siete dei ragazzi bravi in ciò che fate e oltremodo brillanti, ho un compito da affidarvi.»
Fu il turno della Serpeverde di lanciargli un te l'avevo detto, ma si trattenne, pur inclinando leggermente gli angoli della bocca in un accenno di sorriso.

«Qualunque cosa», rispose, annuendo energicamente, pur conservando dentro di sè una certa paura per il compito ignoto.
Si voltò, sentendo l'altro Caposcuola che si schiariva rumorosamente la voce. «Nei limiti del possibile.»
La preside li osservò per qualche secondo, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
«Siete degli ottimi rappresentanti delle vostre Casate, non c'è che dire.»

Alice si ritrovò a sorridere amaramente. Glielo avevano detto spesso anche Frank e James, in passato, in maniera tutt'altro che lusinghiera. Sul volto dell'anziana preside, però, la ragazza non riuscì a individuare nemmeno una traccia di scherno, ma solo puro e semplice affetto. Li aveva visti crescere, in fondo.

«Il compito che vi affido arriva direttamente dall'ufficio degli Auror.» A tale affermazione, Alice potè giurare di aver visto un sorriso spuntare sul volto di Scorpius.
«A quanto pare, qualcuno sta lavorando a una nuova formula dell'Amortentia, visto che quella vecchia è stata bandita dal Ministero. Abbiamo ricevuto questa dritta da una fonte di Nocturn Alley, grazie a Merlino, e possiamo dire quasi sicuramente che si tratti di una fonte accurata. Vorrei che voi metteste su una squadra con gli studenti che più ritenete capaci, in modo da trovare questa persona. Da lì provvederà il Ministero, che, inoltre, fornirà a ciascuno dei membri della vostra squadra un impiego sicuro al Ministero.»

Alice rimase interdetta.
Non stava pensando a quanto l'incarico potesse risultare difficile o addirittura potenzialmente pericoloso, no, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era che quell'occasione le era proprio capitata a fagiolo. Niente più preoccupazioni, e un posto a lavoro con James e Frank. Un sogno. Almeno per lei.

«Con tutto il rispetto, preside» Si intromise Scorpius. «Ma quale sprovveduto correrebbe un rischio del genere nella scuola di magia più sorvegliata al mondo?»

 
 
Hugo Weasley non si considerava certamente uno sprovveduto.
Sua madre lo aveva spesso presentato ai suoi colleghi definendolo un uomo di scienza, prima di passargli una mano tra i capelli in disperati tentativi di conferirgli anche solo un briciolo di compostezza, ma lui non aveva mai apprezzato più di tanto quel titolo, troppo ampolloso e decisamente poco corretto. Prima di tutto, aveva appena compiuto sedici anni, e sentirsi chiamato uomo a quell'età lo faceva sentire come uno di quei pluricentenari che si trovavano sul retro delle figurine delle Cioccorane. In secondo luogo, non era la scienza il suo campo d'azione.

Il giovane Tassorosso si era sempre visto come un romantico. Non di quelli con le rose e i pasticcini che si trovavano da Madama Piediburro, eh. Ma quasi.
Hugo viveva per vivere. In tutto ciò che faceva vi era un disperato tentativo di provare il maggior numero di emozioni nel modo più intenso possibile, sia quelle positive che quelle negative, e per raggiungere questo suo scopo si era spesso trovato in situazioni surreali, persino per il figlio di due dei più grandi maghi della sua epoca. In estate si svegliava spesso all'alba e pregava i suoi cugini di accompagnarlo a fare il bagno in un torrente poco lontano da casa, ricevendo spesso occhiate truci, soprattutto dalla più giovane dei fratelli Potter.
Anche in quel momento, in effetti, Lily gliene stava lanciando una.

«È una stupidaggine.»
«Andiamo, Lily!» Il ragazzo si era strategicamente posizionato davanti alla porta dell'aula di Pozioni: per quanto piccola e agile potesse essere l'ardita Grifondoro, mai sarebbe riuscita a uscire, se Hugo non lo avesse voluto. E in quel momento lasciarla andare andava in pieno contro i suoi piani. «Hai almeno ascoltato qualcosa di quello che ti ho appena detto?»
«Uh, sì, Hugo! Ricreare una cosa che è appena stata dichiarata illegale non mi sembra esattamente una cosa da fare proprio ora che stiamo per finire la scuola!»

Il Tassorosso alzò gli occhi al cielo.
Ironicamente, era stato proprio suo padre, con un comunicato giù all'Ufficio Auror, a bandire la produzione del prodotto che lui voleva rinnovare: esatto, rinnovare, non ricreare. Si sarebbe trattato di un prodotto completamente nuovo, sia dal punto di vista della preparazione che per la distribuzione. L'unica formale analogia stava nel fine ultimo della pozione: l'amore. 
Perchè sì, Hugo Weasley era assolutamente intenzionato a creare una versione migliorata e potenziata, oltre che più economica, dell'Amortentia.

«Senti, Lils. L'Amortentia non era un filtro d'amore, faceva soltanto impazzire la gente tramite impulsi sensoriali olfattivi e principi ch-
Il ragazzo si bloccò, notando l'espressione scocciata della cugina.
«Insomma, non aveva niente a che fare con l'amore, quello vero. Solo una pallida imitazione del sentimento più bello del mondo.»
«E la felicità?»
«Sì, anche quella è carina, ma viene al terzo posto.» Scosse la testa, tornando sul filo del discorso. «Il filtro che ho creato io, invece, dovrebbe semplicemente aumentare la percezione di chi lo assume agli stimoli emotivi esterni, senza creare una replica dell'amore, ma piuttosto portando il soggetto a una più completa realizzazione di sentimenti già presenti, anche se nel profondo del proprio animo.»

Dopo qualche secondo di silenzio, Lily si decise a rispondere.
«Prima di tutto, hai parlato troppo veloce e ho capito metà delle parole che hai usato.»
«Colpa del caffè. Per lavorare a questa cosa ne sto bevendo a fiumi. Assieme a un po' di Whiskey Incend-
«Senti, Hugo, voglio sapere solo una cosa.»

Hugo stava per riprendere a descrivere il filtro con aria forsennata, quando notò lo sguardo di Lily. Non pareva essere più sull'orlo di una crisi isterica, anzi. Era calma, anche se tremendamente seria. I suoi occhi color nocciola erano fissi su di lui, insistenti, severi, e Hugo riuscì a scorgere per una manciata di secondi una qualche traccia di zia Ginny nel suo sguardo. Pur superandola in altezza di un paio di teste, in quel momento il Tassorosso si sentiva terribilmente piccolo, sotto il suo sguardo indagatore.
Era l'unica, tra i fratelli Potter, a possedere quella capacità. Albus era fin troppo mite per impegnarsi a intimidire la gente, mentre James di solito preferiva essere amato piuttosto che temuto, e quindi, per raggiungere i suoi scopi, solitamente utilizzava giri di parole e persuasioni di ogni tipo. Doveva aver supplicato il Cappello Parlante in ogni modo, pensava Hugo, per non essere finito in Serpeverde.

«Ti rende felice?»
«...Prego?»
«Fare questa cosa, ti renderebbe felice?»

Il Tassorosso alzò gli occhi al cielo. La cugina si era proprio impuntata su questa storia della felicità, eh.
Annuì, evitando di ripeterle quanto avrebbe potuto guadagnare se il filtro si fosse rivelato effettivo, e, cosa più importante, se il Ministero non lo avesse spedito con un biglietto di sola andata ad Azkaban per aver infranto un decreto ufficiale dell'Ufficio Auror.

La ragazza sospirò, alzando le spalle e tornando alla sua solita espressione dolce.
«Allora fai come credi. Almeno hai trovato un obiettivo da seguire, credo.»
«Beh, tecnicamente è tutto completato. Ho una scorta di pozioni nascosta ben bene in dormitorio. L'unico problema....»
Lily tornò a guardarlo truce. «Taglia corto, roscio.»
Il roscio si schiarì la voce, emettendo una risatina nervosa. «Beh, per metterla anche solo sul mercato nero dovrei prima verificare che funzioni. E che non causi nessuna morte.»
«PREGO?»

«Okay, è praticamente impossibile che risulti mortale», riprese il ragazzo, sbuffando. «O quasi, ma il succo della faccenda è un altro. Prima di tutto devo vedere se funziona, non vorrei andare in giro a vendere dell'acqua puzzolente che più che far innamorare la gente la respinge.»
Lily si passò una mano sul viso, visibilmente irritata. «E dove pensi di poterla trovare della gente disposta a sperimentare un filtro d'amore preparato da te?»

​«Beh, non serve necessariamente che siano disposti a farlo. Qui a scuola è pieno di gente.» Il ragazzo si illuminò di una strana luce, mentre un sorriso quasi sadico si faceva spazio sul suo volto. 

«Non si accorgeranno di niente. Cosa potrebbe andare storto


Eccomi qui, a fine scuola, a sfornare prologhi come se non ci fosse un domani.
Spero prima di tutto che questo capitolo vi piaccia; se avete una qualsiasi critica da muovere, o anche solo qualche commento o consiglio, non esitate a scrivermi!
Se invece volete partecipare a questa storia interattiva, leggete sotto il regolamento!

 
 

REGOLAMENTO

  • Se volete partecipare, indicate o via recensione o via messaggio quanti personaggi volete mandare; quando vi darò l'ok potrete inviarmi le schede compilate;
  • Le schede compilate vanno mandate via messaggio privato, con oggetto "Scheda H *nome del personaggio*";
  • Le schede vanno mandate al più presto possibile;
  • Non potete creare parenti di personaggi della saga;
  • No lupi mannari/metamorfomagi;
  • No Marysue/storie eccessivamente tragiche/poteri fuori dal comune;
  • Non terrò conto di The Cursed Child;


SCHEDA PERSONAGGIO
(eliminate le parti in rosso che vi metto tra parentesi quando la compilate)

Nome e cognome:
Età:
Casata:
Genere:

Personalità (Dettagliata)
Aspetto fisico :
Biografia (Breve e Concisa)
Una canzone (non italiana) che rappresenti il personaggio o che gli/le possa piacere:
Famiglia (Descrizione dei rapporti con i membri più immediati della famiglia ed eventuale descrizione fisica) :
Eventuale Animale :
Hobby : 
Cosa gli/le piace: 
Cosa non gli/le piace: 
Materie preferite/odiate/in cui va bene/in cui va male : 
Bacchetta (legno, dimensione, consistenza) :
Molliccio :
Amortentia (cosa sente?):
Patronus :
Volete che abbia una relazione con un altro OC? (se volete un personaggio della Nuova Generazione, indicatelo nella scheda. Chi avrà un personaggio idoneo potrebbe aggiudicarseli)
Orientamento sessuale:
Quidditch? : 
Con chi va d'accordo e con chi no (descrivere i caratteri) :
Cosa vorrebbe fare dopo Hogwarts: 
Altro (qualunque informazione in più):

 

PERSONAGGI DELLA NUOVA GENERAZIONE

Grifondoro Serpeverde Corvonero Tassorosso
7° anno
  • Rose Weasley
6° anno
  • Lily Luna Potter
7° anno
  • Alice Paciock
6° anno
  • Lorcan Scamandro
  • Lucy Weasley
7° anno
  • Scorpius Malfoy
  • Albus Potter
6° anno
  • Roxanne Weasley
7° anno
  • Fred Weasley
6° anno
  • Hugo Weasley





 




 
   
 
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