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Autore: ballerina 89    14/06/2019    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV DAVID 

Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui Snow venne da me e mi comunicò di essere incinta. Un bambino... presto nella mia vita sarebbe arrivata una piccola creatura che avrebbe dipeso da me in tutto e per tutto. Ero spaventato all’idea, avevo paura di sbagliare, di non essere all’altezza di un compito così importante, eppure allo stesso tempo ero felice, felice come forse non lo ero mai stato.

 Accantonai tutte quelle che prima erano le mie priorità e mi dedicai solo ed esclusivamente a cose riguardanti il piccolo esserino che presto avrebbe riempito di gioia e felicità la mia vita. Costruii la sua cameretta da cima a fondo con il sudore della mia fronte, avrei potuto dare l’incarico ai miei servitori ma non lo feci... volevo farlo io, volevo essere io l’artefice di quello che sarebbe stato il suo rifugio perfetto. Passai mesi a guardare crescere quel bel pancione e non passava giorno che non pensassi a che faccino potesse avere mio figlio, o meglio... mia figlia, nella nostra famiglia si sarebbe aggiunta una piccola bambina. I suoi occhi sarebbero di sicuro stati verdi, sia io che mia moglie li avevamo così, due tonalità differenti ma pur sempre verdi. Sui capelli invece c’era una netta distinzione tra me e lei e questo mi portava a formulare la seguente domanda: “sarà una biondina o una moretta?” Non che ne avesse importanza in realtà, la mia era solamente pura curiosità, di sicuro la mia cucciolina sarebbe stata bellissima in ogni caso.

Contavo i giorni che mi separavano al suo arrivo, ero impaziente, volevo averla subito li per  spupazzarmela e riempirla di baci... il solo pensarla mi rendeva felice ma presto quella felicità, che mai avrei creduto possibile potesse sparire, si spezzò. Il regno venne minacciato e a farlo fu proprio quella che era la nostra acerrima nemica.  L’unica speranza di salvarci era mandare la mia bambina in un mondo senza magia e sperare che presto avrebbe trovato la strada giusta per tornare da noi. Provai a far di tutto per cambiare le sorti del nostro destino, il nostro tanto atteso lieto fine non poteva di certo finire così in un mucchio di cenere, eppure non vi fu modo di cambiare il corso degli eventi. Ebbi solo il tempo di conoscerla, di ammirarla in tutta la sua perfezione e bellezza, che fui costretto a metterla all’interno di una teca magica e spedirla Dio solo da dove. Ancora adesso mi chiedo se ne sia valsa la pena... solitamente rispondo di si, siamo felici adesso e finalmente riuniti, ma oggi non so perché non sono più tanto sicuro che la risposta data finora sia quella giusta. Cos’è che mi sta facendo cambiare idea? Di sicuro Il fatto di aver rimesso mani al castello, per il rinnovo delle promesse, e di conseguenza alla sua vecchia cameretta. 

Guardando questa camera, la quale ho deciso di lasciare esattamente come l’avevamo lasciata, senza apportarvi nessuna modifica visto che ormai Emma è grande, vedo tutto quello che avevo desiderato per lei e che invece non c’è mai stato. La culla su cui non ha mai riposato, i giochi con cui non ha mai potuto giocare, ogni singolo oggetto in quella stanza era per Emma ma purtroppo lei non ha mai ricevuto nulla. Avrei voluto, insieme a Snow, utilizzare quella stanza per insegnarle a parlare e a camminare. Giocando insieme a lei le avrei insegnato l’arte della spada e del combattimento, volevo che sapesse difendersi da sola e non per ultimo avrei tanto voluto accompagnarla al suo primo ballo dove sicuramente, bella com’è, qualche principe l’avrebbe attirata nel suo mirino facendomi ingelosire. È un colpo al cuore pensare a tutto questo, la lasciai andare solo perché fermamente convinto che avrebbe avuto una vita migliore rispetto a quella che, a causa della regina cattiva, avremmo potuto offrirle noi. A quanto pare però le cose sono andare diversamente da quello che pensavo e con il senno di poi mi pento veramente di aver fatto la scelta di abbandonarla. Forse se non lo avessi fatto saremmo stati infelici e non avremmo ricordato il nostro passato, ma forse saremmo rimasti insieme e lei sarebbe cresciuta sicuramente con noi. 

- Eccoti, dove eri finito? Ti ho cercato dappertutto! Guarda che è la sposa che deve farsi attendere non suo padre! - i miei pensieri vennero interrotti da mia moglie la quale era da più di quaranta minuti che mi stava cercando per comunicarmi che nostra figlia, a detta di Regina, era quasi pronta.

- Si sì eccomi, sono pronto! - risposi sorridendole, aveva in dosso uno degli abiti che più preferivo in assoluto, sembrava quasi essere tornati indietro nel tempo.  Magari fosse stato possibile, cambierei volentieri il corso degli eventi pur di poter crescere la mia bambina. Presi un profondo respiro e cercando di non destare sospetti a mia moglie provai ad uscire dalla stanza. 

- Aspetta un secondo! - mi bloccò Snow parandomisi davanti. Sapevo che non potevo passarla liscia. - Cosa c’è che non va?

- Nulla tesoro, perché dovrebbe esserci qualcosa che non va? 

- Qualcosa ti turba lo vedo dal tuo sguardo. -  io e lei siamo sempre stati un corpo e un’anima, era facilmente intuibile che mi avrebbe smascherato. 

- Ma niente... è solo che... beh rimettendo in ordine il castello in questi giorni ho avuto modo di rivivere la nostra vita passata e...

- Ti manca non è vero? Manca molto anche a me. Per quanto si sta bene adesso a Storybrooke sento anche io la nostalgia dei vecchi tempi. Era la nostra cada dopotutto, il posto dove ci siamo conosciuti e innamorati...

- Non è solo questo... anzi, non c’entra proprio nulla la nostalgia in realtà. Il mio è più che altro rammarico. Penso che abbiamo fatto un enorme errore quel 23 Ottobre. Dovevamo tenerla con noi Snow, sarebbe dovuta crescere con noi... - la vidi intenerirsi a quelle parole e prontamente mi abbracciò.

- Forse, ma forse no. - rispose sorridendomi - Pensaci, se l’avessimo tenuta sarebbe potuta crescere con noi è vero, sempre che Regina non ci avesse separati anche in quella circostanza, ma poi? Sei sicuro che la sua vita sarebbe stata felice come lo è adesso? Lo sai anche tu che ci è stata promessa una vita infelice è piena di sofferenza, credi davvero che le avrebbe permesso di vivere con noi? 

- Non doveva proprio lanciare il sortilegio oscuro! - risposi alterato - non so cosa mi stia impedendo di andare su e prenderla a calci nel sedere per tutto quello che ha fatto. Ci ha rovinato la vita! - esclamai. 

- Stai esagerando adesso! Ha fatto i suoi errori lo sappiamo, ma è cambiata, è cambiata sul serio e tu lo sai. È questo posto che ti fa rivivere vecchie emozioni e di conseguenza ti fa essere arrabbiato con lei, lo capisco, ma quella Regina non esiste più David. È una di noi adesso e si è guadagnata a pieno il nostro perdono. - sapevo che avesse ragione ma una parte di me oggi era in collera con lei. Forse aveva ragione Snow: era quel posto e sopratutto quella stanza che mi facevano sentire così. - E comunque anche se non avesse lanciato il sortilegio oscuro chi ti assicura che Emma sarebbe stata felice qui? Si sarebbe dovuta soppesare giovane, per portare avanti la dinastia, con un principe scelto in base alla migliore alleanza del momento e non in base al sentimento e avrebbe dovuto mettere su famiglia con lui e pensare esclusivamente alla sua prole. Pensi davvero che sarebbe stata la vita perfetta per lei? Andiamo Dave, nostra figlia è più una guerriera che una principessa, non si sarebbe mai sottoposta a tutto questo. 

- Non avrei mai permesso che sposasse un uomo di cui non fosse innamorata. Io ero promesso ad un’altra donna eppure ho fatto di tutto per stare con te. Pensi che per Emma avrei voluto diversamente? 

- No ma comunque non avresti mai permesso che la nostra cara Emma sposasse un pirata. - forse su quello non aveva poi tutti i torti, Capitan uncino con la principessa della foresta incantata? Ma neanche sotto tortura, conoscendo la sua reputazione da don Giovanni spietato, gli avrei donato la mia bambina. - per non parlare di Neal... era in un mondo senza magia già prima che il sortilegio oscuro venisse lanciato, Emma non l’avrebbe mai conosciuto se fosse crescita qui - non l’avrebbe conosciuto in ogni caso visto a chi era figlio - e di conseguenza non ci sarebbe ne Henry nella tua vita e neanche gli altri tuoi tre adorabili nipotini. Dopotutto è andata meglio così non credi? Forse le abbiamo rovinato l’infanzia ma le abbiamo certamente donato un futuro migliore. - pensai per un attimo alle sue parole e non potei far altro che annuire, il suo discorso non faceva una piega e non  ammetteva repliche, aveva pienamente ragione. Mia figlia era felice adesso e questa felicità di sicuro non sarebbe stata possibile se fosse cresciuta in questo mondo. Libertina com’è di sicuro avrebbe vissuto davvero male la vita di palazzo. - andiamo adesso, Regina mi ha detto più di mezz’ora fa che Emma era quasi pronta. - Mi convinsi ad uscire da lì e finalmente con il sorriso sul volto tentai di raggiungere la stanza dove sapevo che mia figlia si stesse preparando. Venni fermato a metà scalinata dalle mie nipotine le quali saltellavano felici con indosso i loro vestitini da damigella. 

- Nonno, nonna!!! - esclamò Chloe non appena ci vide - Mamma è bellissima! 

- Ha ragione nonni, la mamma è meravigliosa nel suo nuovo vestito! Sembra una vera principessa delle favole! - continuò l’altra anch’essa molto gioiosa.

- La vostra mamma sarà anche molto bella ma voi due non siete di certo da meno! Siete bellissime bambine! - rivolsi loro un enorme sorriso. Dire che fossero meravigliose era riduttivo. - E poi sono davvero molto felice di vederti così serena Leila, passata la paura? - nel momento esatto in cui il portale ci teletrasportò qui la mia dolce Leila fu colta da un’attacco di panico. Il castello non era ancora stato rimesso a nuovo e di conseguenza lo scenario che le si presentò davanti le ricordò il periodo in cui venne rapita. Erano passati quattro anni da quel tragico evento ma nella sua mente era ancora nitido. 

- Sto molto meglio nonno! Adesso non ho più paura! La mamma e il papà mi hanno detto che mi proteggeranno sempre e nessuno mi farà mai più  del male! - rispose prontamente. 

- Ben detto cucciola. E non saranno solo i tuoi genitori a proteggerti ma anche noi. 

- Poteggete anche me vero? - intervenne a quel punto Chloe facendomi sorridere. Non credo avesse capito di cosa parlassimo visto che lei neanche era nata quando successe quel casino ma decise comunque di intromettersi. Con la promessa di proteggerle entrambe diedi loro un bacio sulla guancia e lasciandole continuare a giocare raggiungi la stanza in cui si trovava mia figlia. Regina era venuta a cercarci, non vedendoci arrivare, per comunicarci che Emma era finalmente pronta e che lei aveva fatto un ottimo lavoro. Rimasi a bocca porta non appena la vidi, ora capisco perché Regina era così soddisfatta del suo operato, era a dir poco meravigliosa. I suoi capelli erano raccolti in un morbido chignon, il trucco che le aveva fatto la sua amica era molto leggero ma risaltava i suoi occhioni verdi alla perfezione e il vestito poi... beh... il vestito fu il pezzo forte di tutto il suo outfit. Era di un celestino chiaro chiaro quasi bianco, scollo a cuore, gonna ampia il tutto impreziosito da piccoli svaroski. Avevo già visto quell’abito e ricordavo esattamente anche il luogo dove lo vidi: fu in un mio sogno ed era proprio la mia Emma ad indossarlo. Non fu proprio quello che si sul dire un bel sogno ma fino a quando non mi disse le tragiche parole “tu mi hai abbandonata” devo dire che non era poi così male. Avevo sempre desiderato vederla vestita così e finalmente quel giorno era arrivato.

- Emma, tesoro... sei... sei un’incanto! - le dissi avvicinandomi a lei per ammirarla meglio in tutto il suo splendore. Mia moglie era con le lacrime agli occhi nonostante, a differenza mia, sapesse già l’abito che aveva scelto di indossare; ma come si poteva rimanere impassibili a tanta bellezza?

- Tu dici papà? Io mi sembro un’enorme meringa gigante! - sbuffò continuando a guardarsi allo specchio per nulla convinta della decisione presa. - forse avrei dovuto scegliere per conto mio e non far scegliere le bambine. Questo vestito non è da me, non rispecchia quella che sono non... 

- E tutta la mattina che sento le sue lamentele, per piacere qualcuno le tappasse la bocca! - esclamò esasperata Regina. 

- Ma come sei gentile.... - rispose lei prontamente anche se in maniera del tutto ironica. 

- Stai bene: te l’ho detto io, le bambine, i tuoi genitori.... dobbiamo indire un’assemblea cittadina per convincerti? 

- Regina ha ragione tesoro, sei un incanto! - le disse sua madre ancora con le lacrime agli occhi- ma sarai ancora più bella tra un secondo! David... l’hai presa? - come avrei potuto non farlo...

- Certo che sì! - dissi per poi porgere ad Emma un piccolo pacco regalo. - in ogni matrimonio che si rispetti, o in questo caso rinnovo delle promesse, bisogna regalare alla sposa qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo. Di nuovo hai già moltissime cose che ti sono state donate ma di vecchio... beh apri e vedrai. - la vidi sedersi sul letto e con mano tremante aprire la scatola. Prese l’oggetto che vi era al suo interno tra le mani e continuò a guardarlo per svariati minuti incredula. 

- È... è....

- Questa tiara apparteneva a tua nonna, è stata donata a tua madre e ora noi, o meglio... lei, l’ha donata a te. Chissà magari un giorno la indosseranno anche le tue figlie... - sorrisi mentre prendendogliela dalle mani gliela sistemai a dovere sulla testa. 

- È... è davvero molto pesante - disse ridendo. Era emozionata potevo vederlo dai suoi occhi nonostante cercasse di fare battutine pur di non darlo a vedere. - La vita della principessa non sarebbe stata proprio per me. - continuò a dire ridendo per poi tornare seria qualche minuto dopo - grazie per il regalo, è davvero meraviglioso.

- Di nulla amore, per te questo ed altro.

- Concordo con tuo padre e poi dici che questa piccola tiara sia pesante... la “corona” che porti per essere la salvatrice è ancora più pesante di questa. - si abbracciarono e in un secondo momento m mi unii anche io a loro. 

- Scusate, non vorrei interrompere tutte queste smancerie ma è ora per la sposina di fare il suo ingresso trionfale. Robin mi ha scritto che non sa più come tenere buono Liam e Killian ha il terrore che tu ci abbia ripensato. - la vidi prendere un respiro profondo, era giunto il momento di andare e l’ansia iniziava a farsi sentire. Farsi vedere in quel modo per lei non sarebbe stato assolutamente facile. La presi per mano e dopo averla guardata attentamente negli occhi le dissi:

- Pronta?!?! 

Annuì e scherzando disse - o adesso o mai più. 

 

POV KILLIAN 

Ero agitato, non mi sentivo così da molto, molto tempo. Sentivo la tensione scorrermi nelle vene eppure non vedevo l’ora di vederla varcare la soglia della navata. Eravamo già marito e moglie, non stavamo facendo nulla che non avessimo già fatto ma le circostanze questa volta erano di gran lunga differenti. Non eravamo più solo noi, questa volta c’erano anche i nostri meravigliosi gioielli ad assistere al grande evento. Quando ci sposammo la prima volta eravamo solamente io, lei e Henry, eravamo già una famiglia ma il desiderio di allargala ancora un po’  cresceva ogni giorno di più. In otto anni è cresciuta di parecchio e ora il sapere che siano tutti qui, più felici che mai di vederci suggellare ancora una volta il nostro amore, mi emoziona particolarmente. Non che capiscano il senso di tutto quello che stiamo facendo, sono ancora piccoli, ma per me è comunque importante. 

- Agitato? - mi chiese Robin, il mio testimone, vedendomi immerso nei miei pensieri. 

- Non immagini neanche quando... dovrei averci fatto il callo non trovi? - risi facendo ridere anche lui. Stava per dire qualcosa ma non riuscì a farlo in quanto venne interrotto da Regina che come una vera wedding planner entrò in sala richiamando l’attenzione mia e di suo marito. 

- Ci siamo, è pronta! - esclamò guardandomi. - mettiti lì e tu Robin.... sistemati quel papillon. - alzò gli occhi per aria andando successivamente a sistemarsi esattamente dal lato opposto, era ancora una volta lei la testimone di Emma. 

Quando fummo tutti in posizione l’orchestra che avevamo ingaggiato iniziò a suonare dando inizio alla cerimonia. Le prime a fare il loro ingresso furono le mie due piccoline con i loro meravigliosi abiti color rosa. Avevo già visto  Chloe vestita da damigella durante il matrimonio di Robin e Regina, era un’emozione ogni volta vederla varcare la navata così sorridente e orgogliosa del suo ruolo, non mi sarei mai stancato di osservarla ma questa volta non c’era solo lei, ad accompagnarla c’era  sua sorella maggiore, la mia piccola Leila... credetemi fu un vero vortice di emozioni vederla sfilare sul tappeto rosso verso di me. ebbi solamente il tempo di dar un bacio ad entrambe che ecco entrare lui: il mio ometto per eccellenza: Liam, che insieme al nostro caro e inseparabile Prince, il quale lo aiutava a non cadere e a quella sottospecie di coccodrillo di pezza, da cui mai si separava, avanzava tutto felice e sicuro di se. Rispetto al matrimonio di sua zia aveva fatto enormi progressi ma anche questa volta non si smentì: a metà navata si bloccò e vedendo che dietro di lui non vi fosse nessuno fece inversione e tornando indietro iniziò a chiamare a gran voce  la sua mamma. Tutti gli invitati scoppiarono a ridere nel vederlo tornare indietro per chiamare Emma, tutti tranne Chloe la quale, senza nessun errore di pronuncia esclamó “che grezzo”. Sarei rimasto ore ad osservarlo ma Regina andò a prenderlo e lo aiutò, nonostante continuasse a cercare con lo sguardo Emma, a raggiungere le sue sorelline. Ok... era finalmente giunto il momento! Presto da quella porta sarebbe uscita lei: l’amore della mia vita. Fissai quella porta come un automa, ero curioso e impaziente di vederla arrivare. L’orchestra concluse la canzone che stava suonando per l’ingresso delle damigelle e del paggetto e iniziò ad intonare la marcia nuziale. Tutti gli invitati si alzarono in piedi e finalmente eccola uscire in tutto il suo splendore accompagnata, questa volta, solamente da suo padre. Wow... avevo presenziato non so a quante cerimonie dell’alta nobiltà durante la permanenza nella foresta incantata: avevo assistito a balli, incoronazioni, matrimoni...beh nulla aveva a che vedere con quello che mi ritrovai davanti. La mia Emma era un vero e proprio incanto in quel suo nuovo abito.   L’avevo vista in un vestito principesco solamente una volta durante il nostro viaggio nel tempo, le stava da favola quell’abito rosso ma anche quest’ultimo non aveva niente a che vedere con il vestito che stava indossando in quel momento. Non era assolutamente da lei quel genere di vestiario anzi... so quanta fatica stava facendo nel dover mostrarsi in pubblico così, non si sentiva minimante a suo agio, ma sapevo che era un piccolo regalo per me, per suoi genitori che non avevano mai avuto modi di ammirarla in quelle vesti e non per ultimi per i nostri bambini. Percorse la navata sottobraccio a suo padre con grande sicurezza e finalmente, dopo qualche secondo che per me fu come un’eternità eccola raggiungermi. Suo padre le diede il consueto bacio sulla guancia dopodiché prese la sua mano e la condusse tra le mie. 

- Prenditi cura di lei come già stai facendo e nessuno si farà male. - disse per poi farmi l’occhiolino. Era ironica la sua battuta mal al tempo stesso c’era anche della verità. Il caro David poteva dormire su sette cuscini, non avrei mai fatto soffrire Emma e l’avrei salvata, in caso di pericolo, anche a costo della mia stessa vita. Mi limitai ad annuire e finalmente potei concentrarmi solo ed esclusivamente su mia moglie.

- Sei bellissima! - le mimai con il labiale e lei timidamente mi sorrise. Ma quanto poteva essere bella così imbarazzata? Stavamo insieme da una vita ormai eppure non mi sarei mai abituato a tanta bellezza. Mi persi completamente nei suoi occhi tanto che fu Hopper a dovermi richiamare all’ordine. 

- Killian.... ehi Killian... sei con noi? - disse sorridendo, si erano accorti tutti, Emma compresa, che mi ero completamente incantato nel guardarla. 

- Ehm si sì ci sono! - risposi goffamente e  imbarazzato, che figuraccia!

- Bene... se siete pronti allora direi di iniziare con le promesse - annuimmo all’unisono. - Bene! Killian, inizia tu! 

 

“ Eccoci qui, ancora una volta a giurarci amore eterno. Tanti anni sono passati dall’ultima volta ma per me è come se fosse avvenuto solamente ieri. Quante cose sono cambiate in questi otto anni? Tante... Eravamo solamente io e te agli inizi, due sposini novelli che tentavano di abituarsi alla loro nuova vita coniugale, ma guardaci ora: genitori di quattro creature meravigliose e innamorati come fosse il primo giorno. Cosa ho imparato da questa grande avventura? Che nella vita le cose cambiano: alcune in meglio altre anche in peggio, ma solo una cosa rimane invariata: l’amore! L’amore vero... io con te ho conosciuto questo amore Emma e non smetterò mai di ringraziarti per avermelo donato. Sei stata la mia ancora di salvezza nei momenti più bui, sei stata al mio fianco quando non lo meritavo, mi hai insegnato che insieme si può superare qualsiasi cosa. Non so se io, al contrario,  sono riuscito ad essere all’altezza del compito che con il nostro matrimonio mi è stato affidato ma una cosa è certa: ti amo e ti prometto qui davanti a tutti i presenti che non smetterò mai di lottare per per te, per noi, per la nostra famiglia. Ti amo Emma Swan: ieri, oggi e per sempre” 

 

Mi ero preparato un discorso decisamente più lungo e articolato, ma con l’emozione e il cuore a mille quello è tutto ciò che riuscii a dire. Avrei voluto prolungarmi di più, farle capire quando sul serio l’amassi ma le parole mi morirono di bocca. Chi l’avrebbe mai detto che il temerario capitan uncino si sarebbe rammollito per amore? Se me lo avessero detto in passato come minimo mi sarei messo a ridere, nessuno... e dico nessuno, neanche la mia cara Milah,  ci era mai riuscito ed ero convinto che sarebbe stato per sempre così. A quanto pare non avevo fatto i conti con Emma Swan. Per lei sono cambiato senza rendermene conto, per lei ho rinunciato alla vendetta, per lei ho iniziato una nuova vita all’insegna del bene e dell’amore. Devo tutto alla mia Emma, mi ha cambiato in meglio e neanche per tutto l’oro del mondo tornerei indietro. 

 

POV EMMA

Nel sentirlo pronunciare quelle parole mi commossi... lo conoscevo da molti anni ormai, avevo imparato a conoscere il suo carattere e sapevo perfettamente quanto fosse stato difficile per lui aprirmi il suo cuore così... davanti a tutti. Non avevo alcun dubbio sul fatto che mi amasse ma sentirmelo dire ancora una volta fu gioia pura sia per le mie orecchie che per il mio cuore. Toccava a me ora aprirgli le porte del mio cuore, lo guardai con gli occhi ancora lucidi dall’emozione di poco prima e dopo aver preso un profondo respiro spensi il cervello e lasciai i miei sentimenti vagare liberi e senza inibizioni.

 

“  A HAPPY BEGINING ... ricordi queste parole? Sono le prime che ti pronunciai come moglie. Tutti parlavano di lieto fine ma tu Killian Jones per me non sei mai stato un  lieto fine e ad oggi sono più che orgogliosa di dirlo. Sei sempre stato il mio inizio ancor prima che ci sposassimo: è grazie a te che ho riniziato a vivere, è grazie a te se ho riniziato ad amare, è grazie a te se dopo aver scoperto cose poco piacevoli della mia vita sono tornata ad avere rapporti con persone alle quali pensavo di chiudere per sempre le porte in faccia. Tu con il tuo carattere da sbruffone, con la tua tenacia e la tua costanza  sei riuscito ad arrivare dove altri non sono mai riusciti. Hai abbattuto ogni mia difesa,  ogni mio muro e sei entrato prepotentemente nel mio cuore lasciandomi senza fiato. Sono felice adesso, felice come credo di non essere mai stata, mi hai donato il tuo amore, mi hai donato tre bambini meravigliosi e non per ultimo ti sei preso cura di mio figlio come se fosse tuo. Essere felice mi spaventa, non sono abituata ad esserlo... la felicità è sempre stata merce rara nella mia vita e mi è sempre stata portata via a causa di qualche evento traumatico. Ho sempre avuto paura ad essere felice ma con te al mio fianco Killian... non ho più paura. Ti amo, ti ho sempre amato e mai smetterò di farlo.”

 

Vidi un luccichio nei suoi magnifici occhi azzurri, si era commosso. Io, Emma Swan ero riuscita a far commuovere quell’omone tutto d’un pezzo di mio marito. Avrei voluto saltargli addosso in quell’istante, prenderlo e baciarlo come se non ci fosse un domani, ma dovetti trattenermi in quanto la cerimonia non era ancora finita e poi perché c’erano troppi testimoni tra cui molti minorenni. Sarebbe stata dura ma avrei dovuto tenere duro ancora per un po’. Scambiate le promesse fu il turno dello scambio delle fedi e poi come da rituale vi fu la classica domanda:

- Vuoi tu, Killian Jones, prendere questa  donna come tua legittima moglie per amarla per tutta l’eternità? 

- Lo voglio! - mi guardò in una maniera talmente intensa e intima che per poco non andai a fuoco. Stavo letteralmente bruciando.

- E tu, Emma Swan, vuoi prendere questo uomo come tuo legittimo marito per amarlo per tutta l’eternità? - lo guardai nello stesso modo in cui guardò me e senza pensarci due volte risposi.

- Lo voglio. 

- Allora è con grande piacere che vi dichiaro, ancora una volta, marito e moglie. - si girò verso Killian - Puoi baciare la sposa. - non se lo fece ripete due volte, con la mano buona mi attirò a se è senza darmi neanche il tempo di fare nulla eccolo impossessarsi delle mie labbra regalandomi uno dei migliori baci di sempre. Avrei voluto che quel momento non finisse mai ma aimè qualcuno attirò la nostra attenzione costringendoci a separarci. Volete sapere chi fu il guastafeste di turno? No, non fu mio padre come sicuramente immaginerete... Non fu neanche uno solo in realtà, furono tre i guastafeste e tra tutti e tre solo uno di loro superava abbondantemente il metro d’altezza. Avete capito di chi sto parlando vero? ebbene sì, furono i miei tre furfanti a rovinare, si fa per dire, quel passionale momento. Corsero tutti e tre nella nostra direzione e si ci buttarono letteralmente addosso per congratularsi. 

- Mamma, papà questo è per voi! È un regalo che abbiamo fatto io, Chloe, Henry e Liam. - esclamò Leila. 

- E olsooo! - la corresse il piccolo di casa mostrando orgoglioso anche l’altro partecipante al regalo. Aprimmo il pacchettino “rigorosamente” incartato con carta di giornale e vi trovammo all’interno una cornice con una foto di loro quattro, cinque con “olso”, ritratti in pose davvero buffe. Vi era anche un bigliettino accanto al pacchetto e leggendolo non  potei non riconoscere la scrittura di Henry. 

 

“ Per mamma e papà... il vostro lieto fine siamo noi”  

 

frase più giusta non potevano trovarla. Come ho sempre detto Killian è il mio lieto inizio non il mio lieto fine. Il mio lieto fine sono senza ombra di dubbio loro: i miei quattro bambini... Il coronamento perfetto di una storia d’amore con la A maiuscola. 

- Grazie amori, è davvero meravigliosa! - dissi ringraziandoli uno per uno compreso Henry che si era avvicinato vedendo tutto quel casino creato da quelle pesti. Anche a Killian piacque  molto il loro pensiero e stava già pensando a dove poterla posizionare una volta tornati a casa.

- Cotì adesso sapete che il vottro lieto fine siamo noi e non dobete più fale figli! - disse Chloe dando una sua interpretazione al regalo. Altri figli? Ma che siamo matti? Ma neanche in un’altra vita... ho già dato! Quattro figli per me sono più che sufficienti e se a Killian non dovesse stare bene... beh se ne farà una ragione.

- Chloe amore, qualcuno ti ha detto che arriveranno altri bambini per caso? - domandai non capendo il motivo per cui avesse detto ciò. Avevo notato anche qualche errore in più nel suo linguaggio rispetto al solito e questo mi fece capire che fosse preoccupata. 

- Henry ha detto che quando quaccuno si sposa dopo naccono i figli. Io no boglio che allivano altri fatellini mamma! - il suo viso da entusiasta per la cerimonia appena conclusa diventò cupo. Guardai Henry come a dirgli “ma di tante cos’è proprio quella dovevi dirgli?” E lui capendo esattamente il linguaggio non verbale si limitò a chiedermi scusa e a scrollare le spalle. 

- Amore non voglio vedere quel broncio sul tuo bel faccino ok? Devi stare tranquilla, serena e goderti la festa! 

- No... E’ belo mamma quello che ha detto Henry? Quando ci si posa si fanno i figli? 

-  Beh di solito si... cioè... è normale per una coppia di innamorati dopo il matrimonio avere dei figli ma nel caso di mamma e papà questi figli sono già arrivati e siete voi quattro amore. Il fatto che  ci siamo sposanti una seconda volta non significa necessariamente che faremo altri bambini in futuro, anzi... io e il tuo papà non ne abbiamo alcuna intenzione tesoro mio. - le sorrisi facendola sorridere a sua volta. 

- Dabbero mamy? Non mi dici una bugia? 

- No amore, nessuna bugia... lo sai che non mi piace mentire.

- La mamma dice la verità, resterai per sempre la nostra piccola principessa. - continuò suo padre per poi prenderla tra le braccia e darle un tenero bacio. - vai a giocare adesso, guarda: i tuoi fratelli sono già andati.

- Corro! - la gelosona del mio cuore. Ha una paura matta che possiamo dimenticarci di lei ma come potrebbe mai essere possibile una cosa del genere? Un terremoto come Chloe non passa di certo inosservato. La osservai correre verso i suoi fratelli e gli altri amichetti e una volta che mi fui assicurata che fosse arrivata a destinazione senza inconvenevoli mi voltai nuovamente in direzione di mio mio marito il quale mi stava tendendo la mano e mi guardava con occhi pieni d’amore.

- Allora mia signora, se ha finito di correre dietro la sua piccola scimmietta, mi concederebbe l’onore di questo ballo? - mi fece notare che l’orchestra aveva appena ripreso a suonare e che tutti ci stavano fissando per il consueto primo ballo degli sposi. 

- Ma certo che sì, con  assoluto piacere. - sorrisi per poi afferrargli la mano e farmi trascinare in pista dove iniziammo a ballare il primo lento stretti l’uno nelle braccia dell’altro. Tralasciando il fatto  che tutti ci stessero osservando avrei seriamente voluto restare accoccolata tra le sue braccia per sempre. Mi sento sempre protetta e al sicuro stretta lui e credo che non potrei mai fare a meno delle sue premurose attenzioni. Sono speciali, mi fanno sentire speciale. 

Continuai a ballare, per buoni cinque minuti, con gli occhi chiusi e immersa nei miei pensieri, quando tornai alla realtà mi accorsi che non eravamo più  soli sulla pista: intorno a noi si era formato un enorme cerchio e tutti tenendosi per mano stavamo facendo un girotondo intorno a noi. Non ero assolutamente il genere di persona a cui piacciono queste cose che ti fanno sentire al centro dell’attenzione e sperai vivamente, con tutto il cuore, che la questione finisse presto. Fortunatamente non dovetti attendere molto, ben presto Granny fece il suo ingresso trionfale con gli antipasti e gli invitati, affamati visto l’orario, si affrettarono a raggiungere i loro tavoli. 

- Scappiamo! - mi disse Killian in un orecchio per poi guardarmi con sguardo provocante. 

- Scappiamo? E dove vorresti andare? - chiesi ingenuamente. Ma che razza di domanda era la mia. Uno come Killian Jones solo in un posto sarebbe voluto andare. 

- Beh di sopra ci sono molte camere di cui anche la nostra... potremmo inaugurare gli alloggi reali mia bella principessa non crede? - come volevasi dimostrare! 

- Mi spieghi per quale motivo ho accettato di sposarti nuovamente? - risi dandogli poi una leggera pacca sulla spalla - non possiamo sparire cosi, senza una giusta spiegazione... capirebbero e sarebbe imbarazzante. 

- E da quando ti importa di quello che pensa la gente? 

- Da quando ci sono anche i miei genitori qui! - risposi indicandoglieli. Neanche a farlo apposta stavano guardando propio nella nostra direzione. - lo vedi? Ci tengono d’occhio, non mi va di sparire così. 

- Come se non conoscessero certi istinti primordiali! - mi prese in giro.

- Istinti primordiali? Non sono mica un animale Jones! - risposi ironica facendogli alzare gli occhi per aria. Quando mi mettevo in testa una cosa era difficile farmi cambiare idea e lui lo sapeva bene.

- E va bene hai vinto tu. Possiamo almeno continuare a ballare? Ho capito che fino a questa sera è l’unico modo per poterti toccare. - arrossii ma cercai di ricompormi subito.

- certo che possiamo ballare ma dammi dieci minuti, vorrei far riposare questi poveri piedi. Queste scarpe sono scomodissime e mi stanno uccidendo. L’ho sempre detto che la vita della principessa non fa per me. 

- Non hai scarpe di ricambio? - disse serio. Che tenero: si stava preoccupando per me.

- Si ma sono di sopra! - risposi.

- E vai a prenderle, io ti aspetto in giardino così poi potremmo fare un nella passeggiata, i giardini del castello sono meravigliosi. Balleremo più tardi magari - finalmente una cosa romantica. Gli diedi un bacio  a fior di labbra e dopo avergli sussurrato all’orecchio: “torno subito non scappare con nessun’altra donna”, avvisai mia madre che mi allontanavo in modo che non si preoccupasse, visto che era un continuo scrutarmi e mi recai ai piani alti del castello. Non appena tolsi le scarpe e misi i piedi a contatto con il pavimento una sensazione di piacere mi invase: fu come rinascere. Mi misi a sedere per qualche minuto dopodiché, con le scarpe di ricambio ai piedi, mi avviai nuovamente verso la sala del ricevimento o almeno così credevo. Non arrivai neanche alla porta che mi ritrovai Killian davanti. 

- E tu che ci fai qui? Non dovevi essere in giardino? 

- Tecnicamente lo sono, o meglio: per i tuoi genitori lo sono. La realtà dei fatti è che se non creavo questo diversivo difficilmente saresti venuta qui! - alzai gli occhi al cielo

- E io che pensavo che volessi fare il romantico. Killian.... 

- che c’è! Sono venuto solamente per darti una mano! - disse con fare innocente.

- Una mano? A prendere le scarpe? 

- No ma hai detto poco fa di non sentirti una principessa e... beh questo vestito non ti aiuta di certo! Lascia fare a me - disse per poi farmi girare di schiena e iniziare a sbottonarlo dandomi contemporaneamente dei baci sul collo - se solo mi lasciassi fare per dieci minuti... credo proprio che riuscirei a farti sentire a tuo agio sai? - fece una pausa andando a stuzzicavate anche il lobo del mio orecchio. - Allora? Che cosa mi dici: vuoi tornare giù dagli altri o....

- Smettila di parlare e fai il tuo lavoro! - dissi prendendolo in contropiede e spingendolo sul letto a baldacchino che era poco distante da noi. Quella tortura era durata anche troppo. Ho provato a resistergli ma cosa posso farci se non so farlo? Ho un debole per quell’uomo, un debole che non svanirá mai.  

Facemmo l’amore per più di un’ora e a concludere il tutto ne susseguirono le ormai immancabili coccole. Ero esattamente nel posto in cui volevo essere insieme alla persona con cui volevo essere. Non c’era nessun’altro oltre a noi, eravamo solamente noi due... io e lui... io, lui e il nostro amore. Mi sentivo in paradiso e avrei voluto restarmene lì per sempre ma non potevamo di certo lasciare gli invitati da soli per così tanto tempo, presto qualcuno si sarebbe accorto che mancavano all’appello entrambi gli sposi. Tentai di uscire da quelle calde e morbide coperte ma niente da fare, con il suo fare possessivo mi trattenne e mi strinse forte a se. Non che mi dispiacesse il suo comportamento, anzi al contrario, ma quello non era di certo il momento più appropriato per continuare con le nostre smancerie. Ci eravamo divertiti e ora bisognava tornare con i piedi per terra. 

- dove credi di andare è? - mi disse baciandomi.

- A rivestirmi e a cercare di ricomporre alla perfezione l’acconciatura che Regina mi ha fatto questa mattina. - dissi indicandogli i miei capelli ormai totalmente sciolti. - mi ucciderà se verrà a sapere che le ho rovinato il suo capolavoro. 

- Non lo verrà mai a sapere perché non usciremo da qui come minimo fino a domani. 

- Non possiamo restare qui, in questa stanza, lo sai bene. Ci sono delle persone che sono venuti fin qui per noi, non è carino sparire cosi! 

- Non è neanche carino lasciare un povero uomo solo soletto in questo grande letto. - fece la faccia da bimbo bastonato che mi fece rivedere ma allo stesso tempo  sciogliere completamente. Quell’uomo sa esattamente come farmi cedere.

- Cinque minuti, non un secondo di più! - in fondo cosa sarebbero stati mai cinque minuti in più? Tornai ad accoccolarmi meglio tra le sue braccia e mi gustai ogni singola carezza che mi regalò. Purtroppo però se credevo che quei cinque minuti non avrebbero comportato nulla mi sbagliavo di grosso. Come facilmente intuibile quei cinque minuti diventarono dieci e poi successivamente venti, ma la cosa peggiore fu che portarono con se un’ ospite indesiderato: la mia cara e dolce mammina.

- Emma tesoro sei qui? - disse mentre in contemporanea aprì la porta entrando all’interno della stanza. Fortunatamente io e Killian non stavamo facendo nulla di male, ma il fatto di essere distesi su un letto e coperti solo da un misero lenzuolo non era esattamente il massimo. A peggiorare la situazione fu il vedere Liam far capolino subito dopo. Mia madre era totalmente in imbarazzo per quella scena, cosa che ero anche io, mentre Liam non sembrò badare molto alla situazione fortunatamente. Stava piangendo il mio piccolo ometto e per quanto mi dispiacesse ringraziai la mia buona stella che avesse di meglio a cui pensare. Non volevo di certo traumatizzarlo.

- Snow non te l’ha mai detto nessuno che non è carino interrompere marito e moglie? - la situazione era già pressoché imbarazzante, ci mancava solamente mio marito e le sue battutine del cavolo. Gli diedi una gomitata tra le costole facendolo sussultare dal dolore. 

- Io ecco... io... oddio scusate scusate scusate! Esco subito, fate finta che non sia mai entrata! 

- Difficile la cosa visto che sei ancora qui! - alle parole di Killian scappò letteralmente fuori portando con se Liam. 

- Te lo avevo detto io! - esclamai alzandomi e andando a ricompormi. Fui costretta ad utilizzare la magia sia per mettermi all’interno di quello scomodissimo abito sia per rifare l’acconciatura, ero troppo agitata per la situazione venutasi a creare per farlo da sola. Al contrario di me Killian se ne stava ancora a letto, a lui non sembrò toccare affatto l’intenzione di mia madre, anzi sembrava quasi divertito dal fatto di averla messa in imbarazzo. È proprio uno stronzo quando vuole. Presi i suoi abiti, glieli gettai sul letto esclamando un “muoviti imbecille” e  poi uscii dalla stanza per poter quantomeno vedere come mai Liam stesse piangendo. Mi ritrovai davanti mio figlio e mia madre non appena aprii la porta. Liam piangeva ancora.

- Che... che è successo? - dissi chiedendo spiegazioni a mia madre mentre mi accingevo a prendere in braccio mio figlio. Stava bene fino a quando lo avevo lasciato, giocava serenamente con gli altri bambini, cos’era potuto mai succedere? Liam non piange mai...

- Senti Emma scusami io... si ecco io non volevo piombare così.... mi hai detto che andavi di sopra a cambiare le scarpe ma poi non ti ho vista scendere e.... oddio tesoro mio  ti prego di sc...

- Mamma mamma mamma frena quel fiume di parole ok? Avresti potuto bussare e aspettare una mia risposta questo è vero ma ora non mi interessa nulla. Voglio sapere cos’ è successo a Liam!

- Sono ventura anche per questo! Stava gioc... - Killian si unì alla nostra conversazione facendo smettere mia madre di parlare di Liam per ricominciare a scusarsi per poco prima.

- Ancora? Basta mamma! Dicci che è successo a nostro figlio! - la rimproverai. E che cavolo: sapeva rispondere o no a quella semplice  domanda?

- Stava giocando con gli altri bambini quando l’ho sentito piangere. A quanto pare ha perso il suo pupazzo.

- Olsoooo! Olso no più! - continuò il piccolo facendo uscire la sua vocetta. 

- Che gran sollievo! - ok era ufficiale: mio marito voleva farsi ammazzare. Lo guardai brutto come a dirgli “ faremo i conti dopo” e tornai a parlare con Liam.

- Come orso non c’è più amore! Lo hai poggiato da qualche parte per caso? 

- Coy! - è così che chiamava sua sorella. 

- Chloe? Che c’entra Chloe amore? Era lì con te quando non hai trovato più orso? - dubitavo fortemente che mia figlia, anche se fosse stata presente,  si sarebbe ricordata di quel peluche. Di sicuro era concentrata su qualcosa per lei decisamente più interessante rispetto a suo fratello e il suo amico di pezza.

- No... - passò dal triste all’arrabbiato - Coy olso via! - non sapeva ancora esprimersi in maniera corretta ma avevo capito benissimo cosa cercasse di dire: Chloe gli aveva preso il peluche nascondendolo di sicuro da qualche parte. Tze... Tipico di mia figlia. La feci chiamare immediatamente da sua nonna . Non appena mi vide capì di essere nei guai.

- No fatto niente io. - si mise subito sulla difensiva. 

-  è sparito il peluche di tuo fratello. Ne sai qualcosa? 

- Io? No no no! - piccola bugiarda. Stava mentendo spudoratamente. - potto andare giù ola? 

- Certo ma ti andrai a sedere al tavolo insieme a nonno e nonna e senza giocare! 

- Pecchè! Liam perde quel coso e la colpa è mia? - però! Farla arrabbiare funzionava... l’intera frase senza errori. 

- Cosi impari a non mentire. Sai che percepisco anche a distanza le bugie 

- Mah...

- Fila di sotto adesso.  - la vidi avviarsi sbattendo letteralmente i piedi a terra. Era arrabbiata e voleva farmelo capire. Peccato che fosse davvero lei la colpevole perché altrimenti mi avrebbe fatto tenerezza. Chiesi a mia madre di seguirla e di portare con se Liam ma prima che andasse ci tenne a scusarsi ancora.

- Non volevo disturbarti credetemi. Sembra quasi che io lo faccia a posta ogni volta ma non è così! Prometto di chiamarmi sul cellulare d’ora in avanti prima di irrompere senza preavviso. 

- Dovresti iniziare a farlo hai ragione, ma incomincia tra un paio di settimane, quando saremo di ritorno dal viaggio di nozze. - le suggerì Killian.

- Si sì sì certamente! - si apprestò a dire. - a proposito: avete scelto la meta quindi: dovrei andrete? 

- Meglio non dirlo... potresti ficcanasare anche lì. Comunque ero serio: non chiamarci durante il viaggio. Partiamo per “divertirci” capisci cosa voglio dire vero? Beh chiamarci sarebbe come interromperci non trovi? - divenne rossa come un pomodoro e scappò a gambe levate al piano di sotto.

- L’hai fatta vergognare cretino! - lo rimproverai anche se ironicamente. 

- Se l’è meritato e poi le ho solo detto quello che penso. Durante il nostro viaggio di nozze non voglio interruzioni di alcun genere. 

- Non ci sarà nessun viaggio di nozze se non ci decideremo a scegliere una metà. - erano più di tre settimane che cercavano un luogo dove trascorrere la nostra seconda luna di miele ma niente sembrava fare al caso nostro. 

- Si dia il caso che io abbia trovato la struttura perfetta per noi. 

- Ah si? E sarebbe? - chiesi curiosa.

- Un posto isolato, lontano da tutto e da tutti dove potremo fare esattamente quello che vogliamo dove vogliamo e senza essere disturbati. 

- Magari esistesse un posto del genere! 

- Esiste amore, esiste e sai qual’è? - scossi la testa - questo castello! - rise orgoglioso e soddisfatto della sua trovata. 

- il castello? Questo castello? 

-  pensaci: tra qualche ora tutti gli invitati andranno via - ammiccò - Desideravamo un luogo isolato lontano da tutto ricordi? Beh questo è il posto ideale! 

- Non... non lo so. Saremo troppo lontani da casa, saremo totalmente in un altro mondo. Se i bambini dovessero aver bisogno di noi? I telefoni qui non prendono, non potrebbero avvisarci. - la sua idea mi allettava e parecchio devo ammetterlo ma non potevo non pensare ai miei bambini. L’idea di stare due settimane senza avere alcuna notizia di loro mi uccideva.

- Regina ha pozioni a sufficienza, se dovessero esserci degli imprevisti sarà la prima a venirci ad informare e comunque potremmo sempre farcene  lasciare qualcuna in più cosi semmai dovessi sentire la necessità di vederli potrai farlo senza problemi. - mi baciò - ce la meritiamo una pausa non trovi? 

- In effetti non aveva poi tutti i torti e poi c’è da dire che il castello, nonostante avessimo utilizzato solamente la sala dei ricevimenti, era stato ristrutturato da cima a fondo. Sarebbe stato un vero peccato non approfittarne per visitarlo attentamente. 

- D’accordo, mi hai convinta! Non pensavo che l’avrei ma detto ma... come una vera principessa trascorrerò il mio viaggio di nozze in una delle tenute reali. - sorrisi.

- Davvero? Sei d’accordo con la mia idea? - annuii - Ti amo da impazzire amore! Ti amo ti amo ti amoooooooo. Non te ne pentirai  - prese a baciarmi con insistenza e dovetti impiegare tutte le mie forze per non cedere ancora una volta alla passione. Sarebbe stato un viaggio di nozze davvero molto infuocato. 

- Ei Ei... non così in fretta ok? Sono ancora tutti giù! Dobbiamo andare da loro. 

- Conoscendo tua madre credo si sia già lasciata scappare tutto quello che ha visto quindi non credo che agli invitati farà qualche differenza se li raggiungeremo o meno. Pertanto possiamo iniziare il nostro viaggio di nozze anche adesso se ti va! - lo odiavo quando mi guardava con quello sguardo passionale. Sapeva che non ero in grado di dirgli di no e fa gran ruffiano quale era lo utilizzava spesso a suo favore. Peccato per lui che quel pomeriggio non funzionò. Non che non volessi arrendermi a lui, anzi... purtroppo però avevamo un compito da portare a termine, un compito che avrebbe determinato la riuscita del nostro viaggio di nozze: avevamo un coccodrillo giocattolo da cercare. 

 

Note dell’autore: ecco a voi io capitolo del rinnovo delle promesse che vi avevo accennato mesi fa! Non credevo di farcela ma alla fine ci sono riuscita 💪🏻. Vi chiedo scusa se anche questa volta non ci sono immagini di copertina ma come la volta precedente non ho la connessione Wi-Fi e non potendo utilizzare il pc non posso creare collage. Vi prometto che recupererò presto e inserirò tutte le immagini mancanti. A prestooooo. 

 

  
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