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Autore: JeanGenie    15/06/2019    2 recensioni
[Post - TLJ]
"Ci affronteremo là, dove la Luce e l'Oscurità si incontrano"
Genere: Avventura, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Chewbacca, Finn, Kylo Ren, Poe Dameron, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lindòrea'
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Lindorea 15 html

15.


A young man stepped into the hall of mirrors

Where he discovered a reflection of himself



[…]

Sometimes he saw his real face

And sometimes a stranger at his place



[…]

He fell in love with the image of himself

And suddenly the picture was distorted



Even the greatest stars

Dislike themselves in the looking glass

[…]

He made up the person he wanted to be

And changed into a new personality


Even the greatest stars

Change themselves in the looking glass


(Kraftwerk, The Hall of Mirrors)



Il bip gentile di R2 che la fissa allontana delicatamente il sonno.

Cosa stavamo facendo?

Il torpore non la lascia libera di pensare. E non ha alcuna importanza. Il soffitto è scuro oppure ha gli occhi chiusi. Non saprebbe dirlo. Le sembra di respirare nebbia e calore e, ogni volta che i polmoni si riempiono di quell’aria soffocante, sa che sprofonderà di nuovo in una gabbia ovattata e senza uscita. Ed è bellissimo.

Quanto tempo è passato?

Pian piano, riesce a mettere insieme i tasselli, svegliandosi del tutto. Sì, è una stanza buia, poco più di un ripostiglio, con una branda sfondata, qualche ripiano, bottiglie rotte e stracci. Odora di polvere e decadimento.

Stracci…

Il giaciglio improvvisato in cui si sta rotolando è fatto di stoffa logora, scura e impolverata. L’hanno messo insieme in fretta e furia, e senza neppure un motivo plausibile. Il pavimento sarebbe stato perfino più accogliente.

Dovevamo cercare i fantasmi…

Dovevano. Sono scesi ai piani inferiori per andare a caccia. Erano quelle le intenzioni quando hanno deciso di raggiungere le viscere del castello.

Sa che qualcosa non vuole che si muovano di lì, ma perché mai dovrebbero voler disobbedire a quella splendida imposizione? Lo stato di comprensione reciproca che stanno raggiungendo ha qualcosa di tossico. Dovrebbe sottrarsene, ma le fa lo stesso effetto di un’insolazione.

Quanto tempo…? Continuano a scoprirsi pelle e pensieri, punti sensibili e segreti. Affondano nella mente e nel corpo, reciprocamente e senza provare stanchezza. Non prova fame né sete. Le basta respirare la sua stessa aria, restargli addosso, fingere che sia davvero suo. Sa che devono essere passati giorni, ma quando dice a se stessa che deve alzarsi, una spossatezza improvvisa la coglie e scompare solo quando decide che non vuole affatto andarsene da lì. Passano il tempo divisi tra parole, sesso e sonno. E silenzio. Adora quel silenzio. Adora i momenti in cui lui si limita a fissarla negli occhi come se fosse la cosa più preziosa che si sia mai trovato davanti. Quel tempo condiviso non è perfetto. Ma è magnifico e malato e ne conserva il sapore sulle labbra. Sa di sudore, colpa e dolore che si svela. È una zona grigia e inesplorata, un rischio che si ripete. Ma non lascerebbe quel giaciglio da pezzenti per nulla al mondo. È così che si impazzisce?

Ogni volta che lui le dice “Osserva”, lei scruta la sua mente e i suoi ricordi. È un percorso lungo ma deve arrivare in fondo, trovare quel segreto di cui non riesce a parlarle, troppo spaventoso perfino per un adepto del Lato Oscuro. Quello che lui non sa è che Rey riesce a rubare i suoi pensieri anche quando è addormentato o quando non vuole mostrarglieli. Sono immagini del suo passato che la investono, trascinandola in un viaggio nell’esistenza di un ragazzo non ancora corrotto. Non assomigliano ai sogni né a semplici allucinazioni. Sono memorie spezzate da ricomporre, tassello dopo tassello, e metterle insieme le viene facile, come se le appartenessero.

Si chiede quale sia il significato dietro a quel perfetto incastrarsi di essenze contrastanti e si trova a ripensare al mosaico nel vecchio tempio Jedi di Ahch-To, la rappresentazione concreta di una perfezione perduta da ere. E allora prega la Forza perché le confermi che, per ciò che sente, non esiste predestinazione, che la voglia di restargli avvinghiata è autentica. Anakin l’ha rassicurata, in un tempo che ormai potrebbe distare anni. Le ha detto che la Forza non può influenzare i sentimenti. Ma lei non ne avrà mai la certezza assoluta.

Ti prego, fa che sia per mia scelta. Fa che sia vero. Lasciami la colpa. Fa che sia vero. Saresti davvero crudele ad averci resi nemici. Io voglio soltanto che sia uno sbaglio che appartiene a noi.

Si stringe contro il suo petto mentre la sua voce le arriva da un tempo perduto su un pianeta lontano.

Che idea ridicola…”

Volti ignoti, nella sua testa la circondano, come se volessero intrappolarla per sempre, e hanno gli occhi di chi è in preda al delirio. Accoliti. Esistono davvero. Sono loro. Sono qui. Si muovono nell’ombra, respinti da ciò che desiderano di più.

Dove li ha già sentiti nominare? E c’è un’altra parola, fondamentale, che emerge come una stilla d’olio scuro dalla sabbia. Contingenza. Il ricordo di Jakku si sovrappone all’immagine di un pianeta le cui notti durano mesi, cupo e senza speranza.

Che idea ridicola…”

La locanda è buia e rumorosa e l’angolo in cui il Jedi e il mercante stanno trattando i loro affari è il punto più oscuro di tutti, quello in cui i criminali si danno appuntamento perché sanno che nessuno oserà disturbarli. La luce proveniente dall’unico globo pendente dal soffitto arriva sfocata e debole, e lineamenti ed espressioni devono essere intuiti più che osservati.

Quella sera, nessuna delle persone che occupano “il tavolo dei loschi”, come viene chiamato dalla clientela abituale, ha una taglia sulla propria testa, né sta agendo nell’illegalità. Si tratta solo di commercio onesto tra persone oneste. Ma la riservatezza è ciò che ciascuno di loro vuole. La merce che si apprestano a trattare non è adatta a occhi profani.

Ma Ben Solo è annoiato. A differenza di Luke, non crede che Reltik sia riuscito a procurare qualcosa di buono. Non è la prima volta che il mercante di Vallt tenta di rifilare loro della paccottiglia e ormai da un anno non riescono a reperire reliquie degne di questo nome e la compilazione dell’archivio che sta curando su richiesta di Luke si è fermata. L’ultima volta ha registrato l’acquisizione di un microscopico frammento di pergamena risalente alla Vecchia Repubblica, fondamentalmente inutile e di nessun valore, ma dopo di quello non hanno trovato più nulla.

Si sono dedicati di nuovo a tempo pieno all’addestramento, abbandonando i viaggi, e la cosa non gli è dispiaciuta. Sarebbe tempo, per lui, di affrontare l’ultima prova. Si sta addestrando da più di dieci anni. Luke non potrà rimandare ancora a lungo. Presto dovrà, per forza di cose, elevarlo a Cavaliere Jedi. Ben Solo non capisce perché il suo maestro sia tanto reticente all’idea di rinunciare a lui come allievo. Se vuole davvero che l’Ordine rinasca dovrà conferire la prima investitura. Ben lo rispetta troppo per insistere ma ormai sa di avere imparato tutto ciò che è necessario.

E anche di più, per quanto la cosa a Luke non piaccia…

Il cristallo tra le dita irsute di Reltik è scuro e opaco come un granato impuro e la luce non è sufficiente per coglierne le sfumature rosse. Non sembra un kyber, eppure Luke è deciso ad acquistarlo. È solo kyberite senza valore…

È autentico?” chiede Jamyla. È la prima volta che viaggia con loro e la sua eccitazione è quella di una ragazzina che ha appena scoperto qualcosa di meraviglioso. I suoi occhi sono spalancati e vivaci. La pelle azzurra della twi’lek vira improvvisamente al violetto quando il sangue le affluisce al volto per l’eccitazione. Non dovrebbe mostrare in quel modo le sue emozioni mentre stanno mercanteggiando. Dovrà spiegarle un paio di cosette. Se fai vedere quanto desideri un oggetto, il prezzo viene inevitabilmente raddoppiato. E Reltik è furbo.

Io non vendo merce taroccata, ragazzina. Chi ti ha detto una cosa simile? Se affermo che questo è il kyber appartenuto a Darth Revan, allora vuol dire che questo è il kyber appartenuto a Darth Revan. L’unico ed originale.” Reltik si liscia le basette grigie con evidente soddisfazione. “Sono già in trattative con qualcun altro e la loro offerta è stata particolarmente generosa. Mostrarvelo è semplice cortesia, da parte mia. Certo, vista l’amicizia che ci lega, potrei favorirvi.”

Il mercante non ha bisogno di specificare chi sia il qualcun altro, a caccia di reliquie Sith. La loro strada ha incrociato quella degli Accoliti dell’Aldilà più di una volta. Fanatici religiosi che scherzano con il fuoco e i poteri occulti e finiranno per farsi molto male.

Revan…” mormora Luke, affascinato, prendendo il cristallo dalle mani di Reltik e osservandone l’interno torbido. Non è più grande di una bacca e perfino meno interessante. “Il Sith che ha amato una Jedi. Una contraddizione vivente. Il più potente del suo tempo, temuto, odiato, venerato. Ma le storie migliori sono quelle che si incamminano sulla via della redenzione…”

Non pensavo che fossi un tipo romantico, maestro Skywalker” ridacchia Jamyla, imbarazzata.

Redenzione?” Ben tende la mano a Luke per farsi porgere la pietra. Ha bisogno di osservare quell’inutile pezzo di vetro con i propri occhi. Ha sentito parlare molto dei cristalli sanguinanti, nucleo delle spade laser dei Sith, ma è la prima volta che ne vede uno. Sempre che sia autentico, cosa di cui dubita fortemente. “Che idea ridicola…” La pietra è calda nella sua mano e vibra debolmente. Forse quella che sente è una scintilla di vita. Forse si è sbagliato e non è semplice kyberite. Ma ci sono dettagli che non può mandare giù come nulla fosse. “La storia di Revan è stata raccontata in dozzine di modi diversi. È una delle preferite di cronisti e cantastorie. C’è chi dice che lei, la Jedi che lui avrebbe amato, sia passata al Lato Oscuro per seguirlo e che abbiano sterminato insieme l’intero Consiglio, senza un briciolo di pietà. Diamine, c’è perfino chi dice che Revan fosse una donna, che avesse due teste o che sia vissuto per più di quattro secoli. Perché è una leggenda. Niente altro che una leggenda. Credevo che dovessimo basarci unicamente sui fatti.” La pietra brilla nella sua mano e diventa limpida e trasparente come una goccia di vino leggero. Per un attimo ha l’impressione che stia per liquefarsi sul suo palmo.

Ben si sente lo sguardo freddo di Luke addosso. Se n’è accorto? Certo, a suo zio non sfugge mai nulla. Luke sa che il kyber ha reagito venendo a contatto con lui. Ben gli restituisce la pietra come se scottasse. Non vuole più vederla, né averci a che fare. “Vieni, Jamyla. Stiamo entrando nella fase noiosa. Fra un attimo inizieranno a parlare di soldi e qui c’è di meglio da fare. Ti offro una bibita al banco.”

Una bibita? Non ho tre anni!” protesta la twi’lek ma a Ben non importa e la trascina verso il bar dove un oloproiettore continua a trasmettere risultati sportivi. Ordina da bere per entrambi, nonostante l’odore di metallo e lubrificante nel locale gli faccia torcere lo stomaco. Il kyber rosso l’ha fatto sentire a disagio. E lo sguardo di Luke è stata la cosa peggiore.

Sei mai stato fiero di me?

Ultimamente sente aria di tempesta intorno a sé. Qualcosa si sta muovendo, come ad annunciare cambiamenti profondi e radicali. Non sa cosa sia ma sente che stanno arrivando. La belva dalla voce suadente tace da molto tempo. Ormai ha imparato come tenerla a bada ed escluderla dalla propria mente, ma Ben sa che è ancora in agguato, da qualche parte. Snoke aveva sempre le risposte ma lui non può concedergli neppure uno spiraglio. Non ha il controllo di sé quando comunica con lui. Non vuole correre il rischio di annullare la propria volontà.

Luke ha visto qualcosa… Ben ha imparato a non chiedere e non pretendere e ad accettare in silenzio le decisioni del suo maestro. Sarà sempre il suo allievo prediletto e di questo è ben consapevole. Ma è ancora un allievo, e niente altro. Luke esita sempre all’idea di concedergli il rango di cavaliere Jedi, come se l’idea lo spaventasse. Ben Solo comincia a temere che invecchierà come padawan, e allora tutto ciò che ha fatto negli ultimi dieci anni si rivelerà inutile. Eppure è il migliore. I suoi compagni, anche quelli più vecchi, si affidano a lui quanto fanno con Luke, ma con in più la confidenza che si concede a un compagno. Sì, è il migliore tra gli allievi. Se lo ripete in continuazione. Se lo ripete tentando di convincersene, perché i fatti sono lì a dimostrarlo.

Sei mai stato fiero di me? Vorrebbe chiederglielo ma non osa. Perché ha paura della risposta. Tanto quanto Luke ha paura di lui.

Ti faccio paura, Jamyla?” le chiede mentre la ragazzina sorseggia la sua bibita verde facendo smorfie esagerate.

Che domanda è? Perché mai dovresti farmi paura?”

Già. Perché? Se solo lo sapessi…

L’occhio gli cade distrattamente sulle immagini trasmesse dall’oloproiettore. Hanno smesso di parlare di corse e si sono spostate sulle notizie di attualità. Quello è il Senato, una seduta caotica, e quella è sua madre e il suo colorito è terreo. Sta male? L’uomo alto ed elegante sta parlando e tutti ascoltano. Sta muovendo accuse terribili. E sua madre sembra sul punto di perdere i sensi. No. Lei non crollerà. Lei non crolla mai.

Alza il volume” ordina al barista bruscamente.

È solo una registrazione. Siamo tagliati fuori dal mondo. Qui le trasmissioni in entrata ci arrivano con almeno tre giorn…”

Alza quel dannato volume!” I bicchieri sul bancone tremano, mentre Jamyla lo guarda, perplessa.

È assurdo. Non può essere vero.

Che succede, Ben?” gli chiede Jamyla.

Menzogne. Solo menzogne. Schifose, ripugnanti menzogne. Stanno giocando sporco. La stanno facendo a pezzi e lei non reagisce. Perché non si difende? Perché non dice che sono solo menzogne?

Gli gira la testa, eppure non ha bevuto. La rabbia pulsa nella sua mente, fuori controllo. Sa perché lei non si difende. Perché è vero. Nonostante sia assurdo, nonostante trasformi la sua intera esistenza in una farsa, è l’unica spiegazione per le frasi non dette, per i racconti privi di senso e con troppe parti mancanti.

Ben…” La voce di Luke alle sue spalle è pacata come sempre, ma lui sa che si tratta di finzione. L’ennesima finzione. L’ultima. La più crudele.

Perché lei non si difende? Perché non dice che non c’è niente di vero?” chiede quasi supplicando. Non gli importa di suonare disperato. Se c’è una sola possibilità che si tratti solo di un complotto dei Centralisti per screditare sua madre, per quanto minuscola, allora deve aggrapparvisi con tutte le sue forze. Anche quando è la voce registrata di suo nonno Bail Organa a sbattergli in faccia la verità. A sbatterla in faccia a tutta la galassia.

Anakin Skywalker era Darth Vader?

Ben, non parliamone qui. Devi calmarti. Jamyla, andiamo…” Luke gli prende delicatamente un braccio, come se fosse ancora un bambino. Ben resiste alla voglia di divincolarsi. Quella sarebbe una reazione davvero puerile. Man mano che i secondi passano, tutto sembra farsi sempre più chiaro. Luke che piega la volontà di Vader e diventa una leggenda. Il timore che sua madre ha sempre provato nei sui confronti. Le parole inspiegabili che lei e suo padre sussurravano. Il modo in cui è stato allontanato da casa senza una spiegazione accettabile. E la consapevolezza che la sua famiglia gli abbia mentito da tutta la vita. C’è mai stato qualcosa di vero?

L’istinto gli urla di correre da lei. Deve stare davvero male. È sola e ha bisogno di supporto, di qualcuno che le dica che non importa. Invece importa. Lei ha mentito più di tutti. Dove è finito suo padre? Perché non è con lei? Ma c’è qualcos’altro che va oltre il rancore. Lei pensa che io sia come lui. Ecco perché le faccio paura. Tutti loro lo pensano. Lo pensano da sempre. E forse hanno ragione. E la voce nella sua testa sussurra di nuovo…

Parlarne? Parlarne adesso? Hai avuto anni per parlarne.” Davvero Luke non si rende conto di cosa gli hanno fatto. Tutti loro…

In questo momento sarebbe inutile, hai ragione. Devi calmarti o rischi di fare male a qualcuno.” Luke sembra rassegnato. Forse aspettava quel momento da anni. Avrebbe tante cose da chiedergli, ma sarebbero sotto forma di accuse e recriminazioni, se solo aprisse di nuovo bocca. Non riesce neppure a guardarlo.

Un mostro crudele. Un assassino spietato. L’incubo di ogni creatura senziente. L’essere più crudele mai esistito. Il discepolo di Palpatine. È troppo…

Corre via cercando un angolo buio mentre i conati lo squassano. Rigetta ciò che resta della sua cena fino a quando nella bocca gli resta solo il sapore amaro della bile. Vi sbagliate tutti. Io non sono come lui…

L’aria fredda della notte gli gela il sudore addosso. Deve calmarsi. Tra poco smetterà di tremare e ricomincerà a pensare e sarà ancora peggio. Non vuole essere lucido.

Hai bisogno di dormirci su. So esattamente come ti senti. Ne parleremo quando saremo a casa. E imparerai ad accettarlo, come ho fatto io.” Luke lo ha seguito, e la cosa lo umilia più di quanto potesse immaginare. Sta manifestando una debolezza che non ha nulla a che vedere con i Jedi.

Io non sono come lui” gli dice senza voltarsi, poi resta in attesa della frase giusta. Non ha bisogno di altro. Aspetta che lui gli dica che lo sa benissimo. Che ha la sua fiducia incondizionata. Che nessuno ha mai pensato davvero che potesse rivelare una natura spietata come quella di Vader. Luke è suo zio. Luke è il suo maestro. Luke gli vuole bene. Hanno lo stesso sangue. Luke di sicuro sa come far scomparire la paura che prova. Luke sa come restituirgli la fiducia in se stesso. Ma Luke non dice niente perché Luke non ha una via d’uscita da mostrargli.

Parlagli…” sussurra Rey socchiudendo gli occhi mentre quel pianeta buio scompare sostituito da un ambiente altrettanto cupo.

È tremendo… Si tira su in preda ai crampi allo stomaco. Un piccolo regalo del ricordo che ha appena rubato a Ben. Questa faccenda della condivisione ci sta sfuggendo di mano, pensa, tentando di liberarsi dal sapore amaro e acidulo che le riempie la bocca. È così che è cominciata?

Si volta alla sua sinistra ma Ben non è lì. Non si è neppure accorta che lui è uscito dalla stanza. Eppure non si è allontanato da me… per quanto? Giorni? Non lo so. Sì, devono essere passati giorni. Non capisco più niente. Sto perdendo la cognizione del tempo. Devo uscire di qui prima di impazzire. Sto perdendo la testa. Stiamo perdendo la testa tutti e due. Dobbiamo andarcene o resteremo intrappolati per sempre.

Si alza buttandosi addosso la sua giacca e niente altro. Perché mai dovrebbe importarle? Le gira la testa ma deve cercare R2. Da quanto non lo vede? E Ben. Deve trovare Ben. Soprattutto Ben. Perché non l’ha svegliata? Continua a non avere fame, come se quel posto la nutrisse della propria energia. Ha solo voglia di tornarsene a dormire, ma non senza di lui. Devo trovarlo. Non posso perderlo di vista. Sarà sceso fino alle rovine del tempio senza di me. Ha sempre voluto lasciarmi indietro. Lo so. È tipico di lui. È un presuntuoso egocentrico e si crede migliore di me. Ma stavolta gli stacco la testa e la trasformo in una borraccia nuova…

Eppure rintracciarlo le è più facile di quanto immaginasse. Lui è semplicemente lì fuori, in fondo al corridoio. Se ne sta immobile, voltandole le spalle, appoggiato a una sporgenza della parete e completamente perso in chissà quali pensieri cupi. Lo raggiunge ma lui non si muove, come se non l’avesse sentita.

Sei un disastro, Ben Solo. Rischi di farti cogliere alle spalle da un avversario.

Resta a fissare la sua schiena, indecisa se scuoterlo o meno, fino a quando non si accorge di lei.

Ehi…” le dice, voltandosi.

Ehi?

Prova di nuovo la sensazione che sia tutto sbagliato. Cosa stanno facendo? Non dovrebbero restare lì, immobilizzati da una sorta di malia oscura. Dovrebbero finire al più presto ciò che hanno cominciato e riappropriarsi delle proprie identità allo sbando. Dovevamo batterci. “È tutto a posto?”

È una domanda stupida, eppure lui annuisce, poi tende un braccio verso di lei come a pregarla di raggiungerlo. È una chiara richiesta d’aiuto.

Va bene. Stupido. Sei uno stupido. Come me. Il suo abbraccio le sembra in qualche modo diverso dal solito. Non le trasmette una sensazione di forza. È come se lui avesse bisogno di essere consolato. Ha visto. Ha ricordato. Ha rivissuto ogni momento, mentre lei rubava segreti alla sua mente. Si stanno avvicinando al punto di rottura. Stanno correndo troppi rischi per la sanità mentale di entrambi.

Mi serve una pausa” le dice stringendola. “Andiamo a vedere che succede qui sotto. Siamo qui per questo.”

L’hai detto anche… una settimana fa?

Forse dovrebbe fargli notare che ha addosso solo i pantaloni. E lei solo la sua giacca. Ma non è importante. I fantasmi non badano a quei dettagli. Però…

Ho dimenticato la mia spada.” Non ci sta più con la testa. Schiva il suo sguardo di rimprovero e torna sui propri passi. Avere cura della propria arma è fondamentale. È già stata complice nella distruzione della spada di Anakin Skywalker. Non può lasciare in giro quella che ha costruito e conquistato con le proprie forze.

Dove sei finita?” si chiede frugando fra la stoffa del giaciglio improvvisato. Ci siamo davvero rinchiusi qui dentro? Trova la sua borsa e i suoi vestiti e, solo alla fine, l’elsa metallica della sua arma a due lame. Stringerla di nuovo fra le mani è un sollievo. La accende seguendo il proprio istinto e si volta rapidamente puntandola alla gola della creatura che le è arrivata alle spalle. La figura ingobbita è avvolta in un mantello nero dal quale emerge solo un viso lungo e rugoso.

Decisamente non sei un fantasma…” L’uomo sembra fragile e innocuo, ma i suoi occhi scarlatti sono quelli di un serpente affamato. “Ben!” grida Rey. Questa devi proprio vederla. Un vecchio. Soltanto un vecchio. Ci ha spiati chissà per quanto.

Ti prego, signora, metti via la spada. Non ho fatto nulla di male” le dice l’uomo, tremando. Ma sta fingendo. Vuole apparirle fragile. Rey decide di non abbassare la guardia.

Tranne arrivarmi alle spalle” gli fa notare.

Questa… Questa è la mia stanza” dice l’uomo suonando velatamente minaccioso. “Voi ve la siete presa.”

Rey rabbrividisce. L’idea di avere occupato il suo spazio le dà la nausea.

La spada… per favore…” la prega ancora l’uomo arretrando di un passo.

Rey non lo ascolta. Spegnerà la lama solo quando sarà sicura che non tenterà qualche tiro mancino.

Chi sei?” gli chiede mentre Ben appare sulla soglia.

Il vecchio lo guarda con la coda dell’occhio. Sta cominciando a sudare. “Signore, dille di non farmi del male. Io non ne ho fatto a voi.”

E tu chi dovresti essere?” chiede Ben.

Vaneé” risponde l’uomo, ma quelle due sillabe suonano come una nota stonata. “Questa è casa mia. Andate via.”

Non credo proprio” ribatte Ben avvicinandosi e osservandolo con l’aria di un serpente pronto a scattare. “A meno che tu non sia Darth Vader. E tu non sembri proprio Darth Vader.”

Non deriderlo. Non è necessario. Rey si chiede se si diverta a comportarsi in modo intimidatorio. Poi ricorda che sta minacciando quel tizio con una spada laser. Spegne l’arma decidendo che, qualunque colpo basso deciderà di tentare, sarà abbastanza veloce da bloccarlo.

Grazie, signora” le dice il vecchio accennando un inchino. “Io ho servito il mio padrone per anni, e tu, signore…” Il vecchio allunga il collo verso Ben come se fiutasse l’aria intorno a lui. “E tu hai il suo sangue...”

Tu, invece…” Ben scosta un lembo del mantello del vecchio. “Come immaginavo.”

L’uomo stringe fra le dita magre della sinistra una spada laser. La sua sola vista mette Rey a disagio e non ne comprende il motivo. L’elsa non ha nulla di particolare, eppure ha l’impressione che, se la accendesse, il suo braccio finirebbe in cenere.

Non toccarla!” grida, vedendo Ben allungare una mano. Lui le lancia un’occhiata perplessa, poi afferra la spada e la accende. La lama è rossa, stabile e carica di energia.

Non voglio guardarla. È come se il vento del deserto mi rimbombasse nelle orecchie. Non voglio. Io la conosco. Io l’ho vista. Quella spada…

Sheev Palpatine…” sussurra. “Loro la stanno cercando da tanto di quel tempo…”

Rey.” Il suo nome, pronunciato come un ordine, la riporta indietro da un sogno in cui ha rischiato di perdersi.

Ben osserva la spada, poi la spegne, ma non sembra avere intenzione di renderla al vecchio. “Che ci fai con questa? Perché ce l’hai tu?”

Il vecchio sembra diventare più piccolo mentre si contrae nelle spalle. “L’ho comprata. Gli Accoliti. Io porto reliquie e loro mi lasciano stare. Non possono salire fin qui. Ma io mi muovo per loro. E mi lasciano stare.”

Rey avverte chiaramente il desiderio di Ben nei confronti della spada. Vuole tenerla per sé. Non ha idea di cosa voglia farne. Nonostante sia più stabile della sua, l’idea che possa impugnarla in combattimento le fa venire i brividi.

Si sono rintanati nelle fondamenta?” chiede Ben. “Per questo non li ho più sentiti nominare da anni?”

Vorrebbe chiedergli di più su questi individui che venerano i Sith. Deve saperne di più. Ma non ora. Adesso deve andare. La stanno chiamando. Le voci sono nitide e autoritarie.

Devo scendere. Devo vedere il vecchio tempio con i miei occhi” dice muovendo un passo per uscire dalla stanza.

Non se ne parla.” Ben la afferra per un braccio. “Ti stai comportando come un fantoccio del Lato Oscuro.”

Come lui? Osserva il vecchio Vaneé ancora una volta. I suoi occhi sono quelli di chi è immerso nella propria personale droga. Lei sa cosa lo sta consumando. “Lui… qui sta morendo. Dovremmo portarlo via.” Scopre di provare pietà per lui. Si sta consumando pian piano.

Non credo che sopravvivrebbe” le risponde Ben, poi si rivolge direttamente al vecchio. “Vuoi che ti portiamo via, Vaneé?”

Gli Accoliti mi uccideranno quando scopriranno che ho ceduto la spada.” Vaneé ignora la sua domanda. La sua attenzione è fissa sull’arma appartenuta all’Imperatore.

Ti porterò qualcosa di meglio” lo rassicura Ben, accendendo il comlink e mettendosi in comunicazione con la Finalizer. Poi ordina a Han di prendere qualcosa in una stanza segreta ben occultata nell’appartamento che ha ceduto a lei.

Stanza segreta? Perché non ho mai notato una stanza segreta? Rey si prenderebbe a pugni da sola. Ha frugato ovunque, eppure le è sfuggito un dettaglio così grosso. Avrebbe potuto scoprire qualcosa di davvero importante se solo fosse stata più attenta.

Sono un bravo servitore, signore” inizia Vaneé accostandosi a Ben. “E tu hai il sangue del mio padrone. Se tu ti fermassi qui, potrei occuparmi di te come facevo con lui.”

Non mi occorre un servitore” risponde Ben distrattamente e il vecchio sembra estremamente deluso.

Cosa ne sarà di me, signore? Il padrone non tornerà, vero?”

No. Ora portaci a vedere il tesoro.” Ben sta diventando impaziente e Rey si chiede di nuovo cosa stia cercando in quel luogo.

Quale tesoro?” Il vecchio sta mentendo e Rey lo percepisce chiaramente.

Quello degli Accoliti” risponde Ben seccato. “C’è qualcosa che mi interessa. Potrebbe essere qui.”

Ma cosa stai combinando? Cos’è che vuoi?

Rey lo segue quando si incammina dietro a Vaneé, ricordando a se stessa di non abbassare la guardia. Quando, finalmente, cominciano a scendere verso le fondamenta, le pareti smettono di essere lisce per trasformarsi in roccia viva. Non c’è alcuna divisione netta tra il castello e il corpo naturale dell’altopiano su cui è costruito. Davanti a un arco di pietra lavica dall’aspetto antico, Vaneé si ferma. “È qui che loro fissano i nostri incontri.”

Chi sono gli Accoliti?” Ha bisogno di saperlo. Quella parola ha un suono lugubre e l’ha già raggiunta in un frammento di sogno. Continua a pensare a quando ha sentito artigli oscuri pronti a ghermirla avvicinarsi pian piano. È stato su Tatooine…

Nessuno ne ha la certezza” le spiega Ben. “Girano voci su di loro dai giorni della caduta dell’Impero. Sono una setta religiosa. Collezionano reliquie Sith e venerano il Lato Oscuro. Più di una volta sono arrivati prima di Luke quando voleva acquisire degli artefatti. Ma nessuno di noi li ha mai incontrati di persona.” Ben la fissa come per decidere se può fidarsi di lei. La sua esitazione la fa infuriare ma, prima che possa aprire bocca, lui parla ancora. “Dicono che praticassero la negromanzia. Che volessero riportare in vita i Signori dei Sith. Luke era certo che fosse impossibile.”

E tu?” Rey rabbrividisce. Non riesce a capire perché improvvisamente non riesca a distogliere la mente dal pensiero di Jakku. Il suo pianeta d’origine non ha nulla a che vedere con quella storia. “Ben, perché vuoi raggiungere il cuore della Forza? A cosa ti serve un potere così grande?”

A contrastare ciò che sta arrivando.” Ben la guarda perplesso. “Hai pensato che volessi tentare qualcosa di simile agli esperimenti degli Accoliti?”

E cos’è che sta arrivando?

Vorrebbe fare altre domande, ma il fiato le muore in gola quando vede nubi fitte di un colore mai visto prima e che non saprebbe neppure descrivere. Vengono dalle Regioni Ignote. Che cosa sono? Che cosa vogliono? Ecco perché Ben era lì quando lo ha raggiunto dopo aver lasciato i suoi compagni.

Stavi sorvegliando il confine…” mormora.

È un modo strano di definire la cosa” commenta lui, ma Rey non lo ascolta più. Le pareti sembrano chiamarla e non sa dire perché si sia accorta solo ora delle incisioni che le ricoprono. Le sfiora, comprendendone il significato. Anche i Sith avevano le loro fiabe. Quella racconta di quando la Forza si è scissa tra Luce e Oscurità. Chissà se anche lui riesce a leggerle.

Ben?” lo chiama, ma lui non risponde e Rey non si sorprende neppure di ritrovarsi completamente sola. Non ho paura. Non bastano i trucchetti del Lato Oscuro per fermarmi. Devo vedere l’interno del tempio. Avanza, nonostante il suolo ruvido le ferisca i piedi nudi. Non è certo il dolore peggiore che abbia mai provato.

Saremmo dovuti tornarcene a letto” riflette tra sé, poi chiude gli occhi e respira profondamente fondendo la mente con il buio che la circonda. Prova l’assurda sensazione di non trovarsi più su Mustafar. Sarebbe inutile chiamare ancora Ben. Qualcosa li ha divisi e deve esserci un motivo. Accende la spada seguendo l’odore familiare di un fuoco da campo.

…….

È sparita. È semplicemente sparita. Un attimo prima era lì con lui. Adesso si ritrova solo, a fissare le incisioni sulle pareti e a tentare di coglierne il significato, come se decifrarle fosse l’unico modo per ritrovarla. Nel buio fitto, una luce bianca e improvvisa gli ferisce gli occhi finché non riesce a cogliere il proprio riflesso.

Uno specchio?

Osserva la propria faccia e non è stanca come credeva. Non mangia e non beve da giorni, eppure si sente benissimo. Possibile che Rey abbia anche quel potere? Che qualche ora di passione incontrollata con lei possa togliergli il bisogno di qualunque altra cosa?

Sto diventando ridicolo.

Ha perso la cognizione del tempo, ma è come se non ne fosse trascorso affatto. Il suo viso è ancora liscio come se si fosse rasato solo quella mattina. Ha l’impressione che potrebbe trascorrere secoli in quel castello senza conseguenze.

Ma sono ancora su Mustafar, oppure…?

C’è qualcosa nello specchio, con lui. Vortica davanti ai suoi occhi in un caos di minuscole particelle insidiose. Sembra sabbia. Un’infinità di sabbia. Una tempesta.

Due figure camminano arrancando fra le dune mentre il suo riflesso scompare. Sono gente del deserto, vagabondi ricoperti di stracci, e si dirigono verso delle rovine. Un’astronave? No. Un insediamento umano? Qualcosa di totalmente diverso? Qualunque cosa fosse, il pianeta di sabbia sta avendo la meglio sulla costruzione. Quel luogo è morto. Non c’è traccia di vita per centinaia di metri intorno a quei resti inspiegabili. Perfino gli animali del deserto se ne tengono lontani. Ma loro due, un uomo e una donna, continuano ad avvicinarsi.

Non voglio” protesta la donna. “Torniamo indietro. Lo sai che questo posto è maledetto.”

Idiozie. Superstizioni.” Il suo compagno non sembra avere intenzione di fermarsi. “Noi non siamo vigliacchi. Non ho intenzione di rinunciare solo perché, dieci anni fa, qui c’è stato un terremoto.”

Non è stato un terremoto. Dicono che l’Impero…” inizia lei.

Me ne frego dell’Impero!” L’uomo si blocca e le punta un dito contro la faccia. “Qua sotto è pieno di roba buona da rivendere. Ci serve carburante e cibo. E questa è una miniera d’oro proprio perché tutti si rifiutano di venirci.”

La donna si tocca il ventre, come se quel gesto potesse convincere il suo compagno.

A lui non pensi? Questo posto è stregato. Io me lo sento.”

Lui è solo un’altra bocca da sfamare.” L’uomo avanza ancora fino a quando non si trova davanti una porta metallica. Ha portato con sé i suoi attrezzi da lavoro. Sapeva che sarebbe stata dura. Attiva la fiamma ossidrica e inizia a tagliare. “È bloccata. Ma ci metterò poco.”

Io non ci vengo là sotto” insiste la donna.

Resta qui, allora” le dice l’uomo. “Ma mi tengo tutto quello che trovo. Non puoi usare il tuo moccioso come scusa per non lavorare.”

Non è solo il mio moccioso” protesta lei. “E se vuoi che me ne liberi, portami qualcosa da rivendere. Devo farlo fare a un medico. Non voglio rimetterci le penne.” Si siede a terra e attende, finché il suo compagno non butta giù la porta metallica con un calcio.

Se ce lo teniamo, fra qualche anno potrà collaborare. Ma deve essere un maschio. Le femmine sono pesi morti.” Poi il cercatore di spazzatura e rottami si aggancia una corda in vita tramite un moschettone.

Certo. Tu invece sei solo un alcolizzato menefreghista. Dovrei lasciarti e forse lo farò.” Kylo Ren si rende conto che sta arrivando una tempesta. Se quei due se ne sono accorti, non stanno dando peso alla cosa. Probabilmente, come tutti gli abitanti del deserto, sanno esattamente quanto tempo hanno.

Per andartene dove? E tu bevi più di me, tesoro. Il tuo moccioso nascerà già ubriaco. Scendo” dichiara l’uomo dopo aver fissato l’altro capo della corda. “Tornerò con una scorta che ci basterà per tutta la vita. E diventeremo quelli che hanno avuto il fegato di espugnare l’Osservatorio.” Poi scompare all’interno della costruzione.

Dalla donna rimasta sola proviene un profondo senso di angoscia. È una creatura semplice e i suoi sentimenti sono elementari. Lei sa solo che quel posto è malvagio. Vorrebbe scappare ma è come se un’energia sconosciuta la trattenesse esattamente nel luogo in cui si trova. Osserva il punto esatto in cui il suo compagno è sparito, poi chiude gli occhi ma continua a vedere il mondo che la circonda ed è rosso e bellissimo, mentre una voce suadente le sussurra “Vieni”. La bambina dentro di lei… è una femmina, ed è perfetta… le dice che quel rosso è buono e caldo e che lo vuole. Lei tende le mani come se potessero artigliare l’intero mondo. Ma qualcosa la trattiene, la avvolge e la protegge. Il desiderio di ghermire la realtà del colore del sangue si dissolve. C’è solo una luce talmente pura e abbagliante da farle dimenticare come è fatto il buio. L’oscurità non è che un punto minuscolo in quel candore assoluto che avvolge lei e sua figlia.

Cosa è successo?

Non vuole chiederselo. Certe cose le fanno paura. Probabilmente ha solo bevuto qualcosa che le ha fatto male. È un sollievo per lei veder riemergere il suo uomo dai resti dell’Osservatorio, sano e salvo.

Il sacco sulle sue spalle è pieno. “Dovremo tornarci” le dice posandolo a terra. “Almeno tre o quattro viaggi. Ma stasera si festeggia.”

Lei non condivide il suo entusiasmo. Vuole solo andarsene il più lontano possibile da lì. E liberarsi di quella cosa che ha dentro. Fa cose strane. Le fa vedere strane luci e trasforma il suo mondo fino a renderlo irriconoscibile. Non importa se l’ha fatta sentire bene. Era di sicuro un inganno. Non vuole una figlia che fa cose spaventose. Deve toglierla di mezzo.

Cose spaventose?

Ben ritrova il suo riflesso. Conosce quelle persone. Li ha visti nella mente di Rey, un anno prima. Era stata lei a dimenticarli. E ora non riesce a darle torto per avere rimosso tutto. Lei usa la Forza in modo naturale ma è figlia di due miserabili. Eppure il luogo che ha visto è carico di energia e ha scatenato il suo potere prima che lei nascesse.

L’oscurità la stava chiamando e quella luce magnifica l’ha protetta. Lei ci è riuscita. Io ho fallito. Lei…

La vede, oltre lo specchio, vestita di bianco, con la spada degli Skywalker in pugno.

Ben!” Lo chiama tendendogli la mano e lui sa che deve raggiungerla a qualunque costo. Colpisce la superficie dello specchio che va immediatamente in frantumi e migliaia di schegge luminose lo investono mentre lei lo abbraccia. Ma dura solo un istante. Lei non è lì. Lei è un’illusione che svanisce in una pioggia di scintille luminose.

Cose che capitano, in questo posto.” La voce di Vaneé alle sue spalle lo strappa alla sensazione di incredulità che la visione gli ha lasciato. “Nulla è come sembra. Tutto è già accaduto. Tutto deve ancora accadere. In migliaia di modi diversi.”

Stai marcendo, ne sei consapevole?” Kylo Ren prova il desiderio di ferirlo. Gli serve un colpevole per la frustrazione che prova e lui è la vittima adatta. “Ogni tua cellula sta andando in cancrena.”

Non è così per tutti?” Il vecchio ridacchia, come se la cosa non lo toccasse affatto. “Ci decomponiamo ad ogni respiro che facciamo.”

Hai perfettamente ragione.

Non ha tempo per le visioni, né per discutere con quella creatura morente. Ha bisogno di risposte immediate. “Dove sono gli Accoliti?”

Vaneé solleva le spalle. “Andati. Torneranno. Ma non so quando. Loro non si annunciano mai. Ma ho trovato la spada.” Il suo sguardo si posa sull’arma di Palpatine che lui stringe ancora nella sinistra. “Cosa te ne fai di due spade sanguinanti? Dovresti rendermela. Io l’ho trovata. E l’ho pagata.”

E cos’altro hai trovato, per loro?” Se ciò che gli occorre è davvero in quel luogo, allora è arrivato il momento di prenderlo.

Quello che cercavano da sempre” risponde Vaneé.

Mostramelo.”

Non posso.” Il vecchio arretra di un passo e sembra terrorizzato.

Ben accende la spada di Palpatine. L’unica sensazione che gli trasmette è quella di un vuoto freddo e assoluto.

Un colpo deciso, per favore” lo prega il vecchio, chinando la testa. “Non ha importanza.”

Non temi la morte?” Allora farò in modo che tu tema di continuare a vivere, se rifiuterai di mostrarmi ciò che voglio.

L’hai detto. Sto marcendo.” L’uomo si stringe nel mantello logoro. “Io non sono fatto per la Forza. Per macerarmi nel Lato Oscuro. Io non sono come il padrone. Lui diventava forte. Sempre più forte.”

Soffri?” gli chiede Kylo Ren. Forse ha qualcosa da offrirgli. Il vecchio annuisce mentre un sibilo gorgogliante sfugge dalle sue labbra sottili. “Mostrami ciò che hai trovato e farò finire il dolore.”

Vaneé si getta sulle sue mani baciandole come un questuante di fronte a un dispensatore di miracoli a buon mercato. Kylo Ren trattiene una smorfia, maledicendosi per non avere messo i guanti.

.

Rey ha smarrito la strada. Qual è il nome di quel pianeta? Se volesse, potrebbe scoprirlo leggendo i pensieri di Ben. Ma preferisce lasciarlo in pace. Non importa se si tratta solo di un ricordo vecchio di anni. Lui non riesce a venire a patti con l’angoscia che prova. Certa di non poter tornare indietro, Rey si siede accanto al falò. L’odore di legna che brucia è confortante, così come lo è la sua presenza così vicina, anche se irreale. Intorno a lei avverte presenze avvolte nel sonno. Ma ciò che conta sono i sette ragazzi dalle vesti dai colori neutri e dall’aria ascetica.

Sono loro. Sono loro, com’erano una volta… E lui…

Lui non sopporta le loro chiacchiere. Sta iniziando a detestare la loro compagnia. Desidera quasi che inizino a comportarsi come gli altri, evitandolo, lanciandogli occhiate oblique e sospettose. Da giorni tentano di consolarlo, inutilmente. Non è una pacca sulle spalle quello di cui ha bisogno.

Credi che abbia importanza?” Il ragazzo ha gli occhi inquieti di chi non smetterà mai di cercare risposte. E fissa Ben come se restituirgli fiducia in se stesso fosse per lui fondamentale. “Noi ti conosciamo, Ben. E Luke non ha mentito solo a te.”

Si radunano di notte, lontani dagli occhi del loro maestro, come una setta segreta o un gruppo di ribelli. Si fanno chiamare Cavalieri di Ren. È un gioco che fanno da anni, da quando hanno scoperto l’esistenza, in epoche dimenticate, di quella nobile stirpe che usava il Lato Oscuro per proteggere i saggi che usavano la Luce durante i lunghi periodi di meditazione.

Perché, una volta, l’ordine era perfetto. Luce e Oscurità. Ma quando veniva usata la Luce, qualcuno doveva bilanciare l’Oscurità. I Cavalieri di Ren non temevano nulla. Non si lasciavano dominare dal Lato Oscuro. Loro dominavano il Lato Oscuro.

Se Luke scoprisse che usano i loro nomi per gioco andrebbe su tutte le furie. E Ben Solo è davvero stanco di quelle bambinate. Comincia a capire anche cosa lo ha sempre affascinato in quelle figure mitiche e ignote a tutti prima che Luke trovasse la loro storia narrata in una vecchia pergamena. La capacità di avere l’assoluto controllo sul proprio terrore.

Forse io sono davvero come lui. Forse sono davvero destinato al buio. Forse si tratta di predestinazione.

La sua famiglia lo sta tenendo in gabbia. Eppure lui ci prova. Ci prova davvero a fare la cosa giusta. La rabbia che sente strazia lui per primo. Gli sembra di essere rinchiuso in un blocco di ghiaccio. Nessuno può capire cosa succede dentro di lui.

Siamo stati addestrati per anni dal figlio di Vader. Non credi che avessimo il diritto di saperlo?” chiede la giovane twi’lek che Rey ha già visto. Gli altri formano una compagnia variegata. Tre umani, due uomini e una donna. Uno zabrak dalla pelle blu. E un ragazzo dai capelli verdi di una specie che lei non conosce o, più probabilmente, un ibrido.

Non sei tu che ci fai paura, Ben” afferma lo zabrak. Il riverbero delle fiamme rende il suo aspetto demoniaco.

E forse state sbagliando.” Ben non vuole sentire ragioni. Rey vorrebbe allungare una mano e toccarlo. Solo a stento ricorda di non essere davvero lì.

Io non mi fido di Luke. Non più. Se tu volessi…” L’uomo dai capelli verdi, probabilmente il più vecchio in quello strano gruppo, fissa Ben negli occhi impedendogli di distogliere lo sguardo. “Se tu volessi, potresti completare il nostro addestramento al posto suo.”

Quella proposta le fa venire i brividi. Stavano davvero complottando un tradimento, quella sera di tanti anni prima? Questo cambia tutto. La colpa di Luke. Il dolore di Ben. Deve rivedere le proprie certezze. Volevano rivoltarsi contro il loro maestro.

Io non sono un Jedi. E non posso insegnarvi nulla. Lui è il mio maestro. Per quanto possa essere in collera con lui in questo momento, Luke sarà sempre il mio maestro. Non intendo pugnalarlo alle spalle.” Le parole di Ben le fanno tirare un sospiro di sollievo. Non voleva tradirlo. Non ha mai avuto intenzione di tradirlo.

Sei un Ren. O l’hai dimenticato?” La ragazzina twi’lek sorride.

Quello è solo un gioco, Jamyla” la ferma immediatamente Ben.

Davvero?” Il ragazzo dai capelli verdi gli porge la sua spada. “I Cavalieri non usavano spade se non quando il loro maestro, che le aveva in custodia, lo riteneva opportuno e le consegnava loro prima della battaglia.”

È ridicolo.” Ben scuote la testa. Rey avverte la sua stanchezza. Inizia a provare un autentico fastidio nei confronti dei suoi compagni. “Non voglio la tua spada, Jacen. Non dovresti nemmeno pensare di poterla cedere a qualcuno così facilmente.” Ben è in preda all’esasperazione. Sono furiosi con Luke più di quanto lo sia lui. Lo temono. E non solo perché si sentono ingannati. Dubitano dei suoi insegnamenti. Non vedono altro che il figlio di Darth Vader. Ben no. Ben vorrebbe solo parlargli, ma non ne ha il coraggio. Ha paura di scoprire che suo zio ha ragione. Che lui non è altro che un mostro.

La ragazza dai capelli rossi gli accarezza il viso. Rey scopre dentro di sé qualcosa che pungola e fa male. Vorrebbe allontanarla da lui. Si chiede se di tratti di gelosia. È una sensazione fastidiosa e vorrebbe conoscere un modo par farla sparire. “Non vuoi che legga il tuo futuro?” chiede la donna.

No. Lo hai già fatto una volta e hai profetizzato gloria assoluta.” Ben allontana la sua mano. “Dimmi, che ne è ora delle tue profezie?”

Io non scruto il passato, Ben.” Lei lo guarda con rancore, ferita dal suo rifiuto. “Non potevo sapere. E ti vedo ancora. Potente come nessun Jedi è mai stato. Completo e perfetto. Un giorno possiederai la Forza nella sua interezza… io… no. Guardati le spalle. Luke tenterà di ucciderti, lui…”

Finiscila, strega” la interrompe Jacen, e Rey vorrebbe farli sparire uno ad uno. Stanno avvelenando i suoi pensieri. “Noi saremo dalla tua parte. Qualunque cosa accada.”

Gli altri annuiscono. Non si rendono neppure conto della gravità della decisione che hanno appena preso.

Non dovete.” Ben si alza, chiaramente esausto. “Completate pure il vostro tirocinio. Io non so cosa farò. Per il momento, me ne andrò a dormire.”

Lui si sente i lori occhi addosso mentre si allontana dal fuoco. Dovrebbe contattare sua madre, se solo non la detestasse, in quel momento. Non si sentono da un’eternità, da quando lui le ha semplicemente chiesto “È vero?” E lei lo ha guardato fieramente, anche se era solo un ologramma distorto. “Sì, è vero. Ti spiegherò tutto quando ci vedremo. Voglio parlarti. Torna appena puoi, Ben.” Ma lui si concede tempo. Con sua madre, con Luke. Non può permettersi più il lusso di credere alle loro storie ciecamente. Deve capire. Deve capire se davvero in lui sta germogliando lo stesso seme oscuro che ha reso Anakin Skywalker un Sith.

Rey vorrebbe seguirlo. Sa cosa sta per succedere. Ma non può metterlo in guardia. Non può cambiare il passato. Nessuno ha un potere simile.

Non voglio assistere alla catastrofe. Stringe la mano sull’elsa della propria spada. Si alza e la brandisce come se volesse colpire i ragazzi intorno al fuoco. Dovete sparire! Tutti voi! Ferite fumanti si aprono nelle loro vesti da padawan, ma lei sa che è solo un’illusione. Si ritrova nel buio circondata di specchi e vede soltanto se stessa in un riflesso sbagliato in ogni modo possibile. I capelli sciolti, la giacca troppo grande addosso, le gambe nude e lo sguardo folle. Questa non sono io. La spada gialla nelle sue mani brucia. Gli specchi la circondano. Non c’è modo di evitare la propria immagine.

Poi qualcosa cambia. Il volto è lo stesso ma, ancora una volta, non si riconosce. Una parola emerge dai suoi pensieri.

Possibilità.

La Forza comunica e lei comprende. È circondata da dozzine, centinaia di Rey, come è successo su Ahch-To. Migliaia di Rey, che hanno compiuto scelte diverse dalle sue. Migliaia di realtà possibili concretizzatesi altrove. Ma ogni Rey ha un punto di arrivo. Ogni Rey affronterà il futuro verso il quale lei sta andando.

Fissa uno dei suoi alter ego e scopre nei suoi occhi innocenza e determinazione. Lei non ha lasciato i suoi compagni. Lei non ha smarrito la strada. Lei è ferita e il suo cuore è in pezzi. Ma non si è lasciata vincere. Non ha rincorso Kylo Ren. Non ha dimenticato il suo dovere. Le sue vesti sono bianche come la luce stessa. Lei impugna la spada degli Skywalker.

Rey si morde le labbra, poi osserva la propria spada a due lame. Sono io. Sono pur sempre io. Solo il percorso è diverso. Alla fine sarò ognuna di loro e loro saranno con me. Guarda di nuovo la ragazza col suo viso e sorridono entrambe. La lama azzurra è più potente che mai.

Se ci è riuscita lei, posso farlo anch’io. Nella sua borsa c’è ancora l’elsa spezzata, e il kyber infranto è ancora appeso al suo collo. Sì, posso farlo. Il cristallo di Anakin è vivo. Lo sento.

Senti cosa?”

Rey si volta e ogni specchio intorno a lei scompare. Si trova davanti solo Han che tiene una scatola fra le braccia magre.

Che ci fai tu qui?” Si guarda intorno ma trova solo pareti di roccia lavica. Ma il messaggio è arrivato limpido e chiaro. Non ha bisogno di altre visioni. O no? È finita o c’è altro che devo capire?

Mi ha portato giù Chewbacca” le spiega Han. “Abbiamo preso un Tie. È un prototipo. È bellissimo. Chissà perché il maestro Ren lo teneva nascosto. Forse non voleva che tu gli rompessi anche quello.”

Rey ignora la sua frase caustica. Le interessa sapere una sola cosa. “Sì, ma… perché sei qui?”

Mi ha chiamato il maestro” insiste lui. “Mi ha chiesto di portargli questa roba. Ma non riesco a trovarlo. Dov’è?”

Come sei entrato? Come accidenti sei entrato? Perché ti è stato concesso di arrivare fin qui?

Sarebbe inutile chiederglielo. Se la Forza lo vuole lì, lei non può che accettarlo. “Non ne ho idea” gli risponde. “Era qui con me, un attimo fa. E c’era quel vecchio…” Io devo saperlo. Si maledice e glielo chiede anche se sa che non avrà una risposta. “Come sei entrato?”

Dall’ingresso principale.” Il ragazzo solleva le spalle come se la domanda fosse estremamente stupida. “Neanche mezz’ora e avete già bisogno di me.”

Cosa?

Lo osserva incredula, tentando di capire se la stia di nuovo prendendo in giro. “Io e Ben siamo qui da giorni” sussurra come se l’idea le facesse paura.

Non dire scemenze. Gli sei appena corsa dietro” insiste Han.

Sei serio?” Sta perdendo la testa. Quell’interminabile spazio di tempo in cui si sono amati, esplorati, sconvolti fino all’ultimo frammento del loro essere e persi di nuovo non può essere compresso nello spazio di mezz’ora. E non l’ho sognato.

Che motivo avrei di dirti una balla?” Han sembra sinceramente sorpreso. “Avete appena lasciato la Finalizer, Rey….” Il ragazzo la guarda con più attenzione. “Perché sei scalza e hai quella addosso?” Poi si china leggermente per tentare di sbirciare sotto la giacca. “Ehi, ma sei nuda?”

Ci tieni alla tua pelle, Han?” Come è finita in quella situazione assurda?

Che state combinando, voi due?” chiede lui con aria sospettosa.

Cosa c’è lì dentro?” Non vuole parlare della parte più intima della sua vita con un dodicenne. Lei stessa non ne è ancora venuta a capo. L’aspetto emotivo della faccenda la scombussola completamente. Meglio concentrarsi su altro. Se comincia a pensare che lui le manca anche quando è via da pochi minuti è la fine.

Non ne ho idea.” Han poggia la scatola in terra. Il meccanismo di apertura è semplice. Rey si dice che dovrebbe resistere alla tentazione di sbirciare ancora una volta nei suoi segreti, ma non ha mai dato retta al proprio lato razionale e non ha intenzione di cominciare proprio in quell’assurdo labirinto stregato.

Era nella tua stanza. In una nicchia segreta. Non lo sapevi?” le chiede Han. Chissà perché, ogni volta che apre bocca, sembra che voglia ribadire quanto lei sia ottusa.

No. Non lo sapeva. Eppure ha rivoltato il suo alloggio come un guanto. Le mani le tremano quando scopre il contenuto nascosto. Quello che ha davanti è l’elmo di Kylo Ren in frantumi. E c’è dell’altro.

Che cos’hai in mente, Ben?

Non riesce a trattenere i brividi. Non è l’unica cosa che lui le ha nascosto. L’immagine di una maschera fusa dal calore, immobilizzata in un’eternità deforme le compare nella mente. Vader…? Conserva l’ultima reliquia di Vader? È una pazzia.

Resiste alla tentazione di sfiorare i frammenti dell’elmo, chiedendosi come sia successo e perché abbia chiesto al ragazzo di portarli fin lì. Forse vuole consegnarli agli Accoliti in cambio della spada dell’Imperatore. O di qualcos’altro, dal momento che di quella si è già appropriato.

Ma degli Accoliti non c’è traccia. Quindi non vedo perché non dovrebbe prendersi semplicemente ciò che desidera.

Sai dov’è l’uscita?” le chiede Han, poco interessato al resto. “Credo di essermi perso.”

Certo. Di qua” risponde Rey con sicurezza, richiudendo la scatola e consegnandogliela di nuovo. Devono andare via. Ben può restare in quel posto maledetto, se proprio ci tiene. Lei ne ha abbastanza. Lei…

Il riverbero rosso sussurra “Vieni, mia splendida creatura”. E lei dimentica il desiderio di fuggire. L’antico tempio non è più immerso nel buio. Deve raggiungere la sua luce come ha fatto su Ilum. È fondamentale che riesca a vedere cosa produce quel bagliore rosso. Ne va della sua vita.

Ignora la voce di Han, ignora le centinaia di oggetti che gli Accoliti hanno stipato in quel luogo, maschere, armi, mantelli. Conta solo la piccola piramide luminosa e pulsante.

È la cosa più bella che abbia mai visto.

Rey…” Non rispondergli. È solo un ragazzino esaltato.

Deve avere quell’oggetto, deve posare gli occhi sui simboli che ne ricoprono la superficie trasparente, deve ghermirne il cuore e carpirne i segreti.

Toccalo e ogni tuo dubbio svanirà. Avrai tutte le risposte che cerchi. E il potere di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Sfiora la punta della piramide con l’indice della mano destra. Una goccia di sangue scivola lungo le pareti del manufatto, colando fino alla base. Interi mondi si agitano nel suo interno cristallino, vite e risposte, energia e consapevolezza. Le sente scorrere nelle sue vene, possedendola.

Ben Solo sta sognando. Sta sognando di lei. E dell’oggetto pulsante di luce rossa. Di un potere immenso e di Mustafar. Dei Sith e della conoscenza perduta. Ben Solo sta vedendo lei.

Ben Solo si sveglia e conosce il terrore. Lo vede negli occhi del suo maestro, venuto per ucciderlo nel sonno. Poi tutto diventa caos quando il suo potere disperato si scatena.

Ed è fuori controllo. La distruzione parte da lui, usandolo come catalizzatore. Rey sa solo che, ovunque guardi, ci sono fiamme, macerie e morte.

La voce della donna dai capelli rossi grida. “È Luke! L’avevo visto! Avreste dovuto credermi! Ha tentato di ucciderlo!” Rey vorrebbe urlarle di tacere ma i polmoni le si riempiono di fumo e del tanfo della carne bruciata.

Il caos la sovrasta mentre tutto arde, gli edifici crollano e la speranza si infrange. Ben Solo non vede e non sente mentre la Forza dilaga nel suo aspetto più cupo.

Qualcuno sta combattendo. Allievi contro allievi, divisi ora e sempre, su schieramenti opposti come i Sith e Jedi delle antiche storie. Chi crede in Luke affronta chi ha perso la fiducia nel maestro. L’ibrido chiamato Jacen grida “Dobbiamo portarlo via di qui! È fuori controllo! È pericoloso anche per noi.” Un ragazzo si avvicina a Ben ma viene respinto gridando il suo nome. Poi i fedeli a Luke cadono uno dopo l’altro.

Il mondo in fiamme intorno a lei si muta in un’immensa vertigine. Ben… Lui sta perdendo i sensi, privandola di quei ricordi rubati. Le voci si fanno distanti.

È vivo?”

Dobbiamo andarcene.”

Dove?”

Non c’è nessuno vivo.”

Passi. Grida. Lacrime. Il rumore di un motore. Qualcuno che mormora “Maz… Takodana…”

Perché Luke voleva ucciderlo?” chiede Jamyla.

Per paura. Perché Ben è più potente di lui. Voleva tenerlo in gabbia. E avrebbe fatto lo stesso con noi.”

Non lo so. È tutto confuso. Il futuro è nel caos.”

Basta!

È la sua volontà o una forza esterna a strapparla via dalla piramide? Luke…

Rey respira profondamente avvertendo la sua presenza. Si è fatto strada attraverso le tenebre per soccorrerla e quel pensiero le riempie gli occhi di lacrime.

Stai lontana da quella cosa, Rey.”

Rey guarda la piramide che continua a pulsare di luce rossa. “Un holocron Sith. Cosa c’è lì dentro?” Non deve chiederselo. Toccarla ha portato solo orrore alla sua mente.

Morte” risponde Luke e la sua voce è rassegnata, come se fosse arrivato troppo tardi.

Ho sbagliato tutto, vero?” Non riesce a togliersi dagli occhi l’immagine della ragazza vestita di bianco che impugna fieramente la spada di Anakin Skywalker. Sarebbe potuta diventare quella persona se non avesse sempre svoltato dove non doveva.

Lo spirito di Luke non le risponde subito. Sembra concentrato su Han che lo fissa incantato. Non ha mai visto prima un Fantasma della Forza e per lui deve essere un’esperienza sconvolgente.

Poi la degna di nuovo della sua attenzione. “No. Conta solo ciò che farai da qui in avanti. Tu…” Si rivolge al ragazzo che continua a starsene a bocca aperta. “Sei qui per uno scopo. Comprendi ciò che vedi?”

Il ragazzino annuisce anche se Rey dubita fortemente che riesca a cogliere davvero il significato di ciò che si è presentato davanti ai suoi occhi. “Eri destinato a questo” continua Luke. “Canta ciò a cui hai assistito e assisterai. Tramanda alle generazioni future. Trasmetti questa storia a coloro che verranno.”

Diventerà il nostro storico? Siamo davvero così importanti?

Questo è il punto in cui tutto finisce ed inizia di nuovo” aggiunge Luke prima di scomparire.

Neppure stavolta mi hai detto cosa devo fare, riflette Rey prima di cogliere un’ombra con la coda dell’occhio. Accende istintivamente la spada, imitata da Han prima di rendersi conto che si tratta solo del vecchio Vaneé. Da solo.

Dov’è Ben? Cosa gli hai fatto?” chiede quasi ringhiando.

Io?” Il servitore di Vader ride in modo inquietante. “Lui ha il sangue del padrone. Nessuno può fargli nulla.”

Rey trema. Deve trovarlo. Deve trovarlo prima che sia tardi per entrambi.

Han, usciamo di qui” ordina. Cosa devo farne del suo elmo a pezzi?

Continua a guardare l’holocron. Deve portarlo via. Non può lasciarlo lì. È troppo importante.

Vaneé le si accosta, poi inizia a muovere la testa come se stesse fiutando l’aria intorno a lei. “Anche tu… qualcosa, dentro di te, appartiene a lui. Oh. È meraviglioso.”

Rey si ritrae istintivamente. Quell’uomo le fa venire i brividi mentre ondeggia come un serpente nella sua direzione.

Posso prendere quello che hai dentro, signora? Solo un piccolo assaggio. Sto molto male, signora. Puoi far andare via il dolore. Solo un piccolo assaggio…”

Rey solleva la spada all’altezza della sua gola. Quello che ho dentro… Si ripete che si tratta solo di un vecchio pazzo. Non vuole dare alle sue parole deliranti un significato che non hanno. Rischia di scivolare nel panico. Quanto tempo è passato, davvero?

Un lampo di luce rossa si fonde a quella emanata dalla sua spada. Prima che lei possa fare un gesto il corpo di Vaneé viene tranciato in due all’altezza della vita. L’odore di carne bruciata, così simile a quella della sua visione, le fa venire i conati.

Ben è di fronte a lei con lo sguardo impietrito di chi non prova nulla.


..

La realtà si è frantumata in mille pezzi quando l’immagine di Rey si è fusa con lui inondandolo con la sua luce.

Migliaia di schegge brillanti gli sono piovute addosso conficcandosi nella sua pelle, ciascuna portatrice di una storia, di una realtà possibile o già avvenuta su un altro piano dell’esistenza. Per un attimo gli è sembrato di smarrirsi in un labirinto di immagini senza senso. Ha visto se stesso compiere azioni impreviste, ha visto lei scegliere strade lungo le quali non ha potuto seguirla.

Poi ha compreso. Vite. Centinaia di vite, ognuna vissuta da lui. I frammenti si ricompongono in uno specchio incrinato. Il volto che vi si riflette non ha alcuna logica, ma gli appartiene. E migliaia di volte sono giunto a questo punto.

Vede ogni svolta, ogni scelta, e non tutte sono dipese da lui. Vede sua madre, viva, tenace, in una realtà che non è la sua, e desidera quell’esistenza. Vede Rey, furiosa, e quella è una costante. Vede se stesso, di nuovo. E prova rabbia. Sa che quello è il punto di svolta. Sa che il suo scopo è uno solo, qualunque sia la sua vita. Vede i suoi compagni, ma non sono quelli che conosce. I volti sono diversi. I loro nomi hanno un altro suono. E lui… lui indossa di nuovo il suo elmo. È davvero tanto spaventoso?

Il suo alter ego è davanti a lui e lo fronteggia, imponente e minaccioso. È così che i suoi avversari lo vedono. L’elmo nasconde l’espressione del suo nemico. Per un attimo si chiede se davvero sotto quella maschera ci sia un volto identico al suo. La spada del suo doppio è puntata contro il suo petto nudo. È una sfida alla quale non può sottrarsi.

Tutto questo sta succedendo nella mia testa. Ma non è detto che non sia reale.

Deve sconfiggere il proprio demone personale, assoggettarlo come ha fatto con i Cavalieri di Ren.

Resiste alla tentazione di usare la spada di Palpatine. Sarebbe inutile. Non è altro che una scoria del passato. Accende la propria arma e la lama vibra contro quella, identica, del suo avversario. Nel buio assoluto lui dimentica di possedere due occhi. Affronta se stesso in un vuoto totale, dove la luce delle spade è l’unico elemento riconoscibile. Poi scopre di non avere più peso. Se guarda in basso, i suoi occhi incontrano un mare di lava ribollente. Non ha importanza. Né lui né il suo avversario devono sottostare alla gravità. Possono affrontarsi per sempre senza che ci sia un vincitore. Ogni colpo dato è identico allo stesso appena reso. Ma il suo doppio non conosce la stanchezza. Lui è la sua tenebra e lo ha dominato per troppo tempo. Se vuole completare il compito che si è dato non deve lasciarsi soggiogare.

Il suo avversario arretra e adesso tiene Rey fra le braccia, la lama pronta a tagliarle la gola. Lei sembra un fantoccio senza vita e non reagisce. Quella parte di sé vuole ucciderla. Lo desidera da quando lei lo ha sconfitto sulla Star Killer.

Ma io voglio che lei viva, nonostante tutto.

Si lancia contro il suo doppio e lo colpisce alla testa prima che possa farle del male. L’elmo si crepa in una macabra mescolanza di fuoco e sangue che cola e l’ombra di se stesso va in pezzi riducendosi in centinaia di schegge d’ossidiana. E l’immagine di Rey diventa polvere di stelle.

È di nuovo nei sotterranei del castello e sta tremando per la stanchezza anche se il duello non è durato più di qualche istante.

E adesso cosa resta?

Alla fine di una galleria c’è una stanza ampia e protetta da un campo di forza. Ma Rey lo ha spezzato entrandovi. E quello è Han con la spada sguainata. Entrambi sono pronti a colpire il vecchio servitore di Vader.

È troppo vicino a Rey.

Vuole la sua luce, Kylo Ren lo sente. Avverte il suo desiderio malato e il suo dolore straziante. La pietà che prova è forte ma Rey è più importante. Non esita e colpisce di taglio tranciando in due il corpo del vecchio.

Dopo tutto quel tempo, Rey riesce ancora a indignarsi con lui. Il suo sguardo di rimprovero ormai fa parte delle cose a cui si è abituato. “Non… era necessario. Era innocuo. Pazzo ma innocuo.”

Davvero? La tua spada era sguainata come la mia.

Stava morendo” le spiega. Non sente alcun bisogno di giustificarsi ma non intende discutere con lei a causa di quel relitto umano. “Per lui è stata una liberazione.” E l’ha fatto per lei. Perché Vaneé non era affatto innocuo e sembrava volere qualcosa da lei. Ma non ha intenzione di dirglielo.

Sposta gli occhi sulla piramide a terra. L’holocron. Non è una leggenda. Esiste. L’ha cercato per anni. Forse è davvero l’ultimo rimasto. Le memorie dei Jedi e dei Sith ormai vengono tramandate verbalmente e solo da pochi, ostinati, cultori del mito. Ma quello non è solo un archivio di memorie. È un lascito, un’eredità destinata ai posteri e lasciata da qualcuno giunto consapevolmente alla fine della propria vita e deciso ad allungare le mani anche sul futuro.

L’hai toccato?” chiede a Rey.

Lei annuisce.

Allora forse è troppo tardi.”

.

Rey sta quasi rinunciando a capire. Osserva il corpo del vecchio tranciato in due. La freddezza con cui Ben ha agito non dovrebbe sorprenderla, ma avrebbe voluto risparmiare a Han un tale spettacolo.

È certa che Vaneé diventerà uno degli spettri che infestano il castello e per secoli continuerà a custodire la dimora del suo padrone. Le sue parole le risuonano nella testa. L’ennesima profezia criptica? O qualcosa di più prosaico? Fissa Ben sperando che la risposta più semplice, una vita nuova di zecca dentro di lei, non sia quella esatta. Non ora. Non finché Kylo Ren è vivo e presente. No. Era solo un vecchio pazzo. Lo saprei. Lo sentirei. È troppo presto. Questo non è il mondo adatto a far nascere un bambino.

I suoi occhi si spostano su Ben. Quella corrente mistica che corre tra loro si fa più forte.

Uccidere non è sempre la prima opzione” gli dice. Ma lui passa oltre. Ha visto la piramide e i suoi pensieri si trasformano in una tempesta. Lui sapeva o almeno sperava che quell’oggetto fosse lì. Sono scesi su Mustafar per quello. Lo raggiunge prima che possa toccare il manufatto. Sarebbe una catastrofe.

È autentico?” chiede Han avvicinandosi e inginocchiandosi accanto alla piramide luminosa.

Tu sai cos’è?” gli chiede Ben come se lo stesse sottoponendo a un esame.

Il ragazzino annuisce. “Un holocron Sith.”

Ben sorride soddisfatto, poi stringe affettuosamente una mano sulla spalla del suo allievo.

Come conosci queste cose, Han?” Non sei altro che un minatore.” È cresciuto nella zona più desolata di Garel. Non dovrebbe neppure conoscere la leggenda dei Jedi. Eppure ne sa quasi più di lei.

E tu non sei altro che una mercante di rottami.” Il ragazzino sembra offeso, poi le offre la sua spiegazione. “La sera, alla taverna, raccontavano sempre vecchie storie. Io non potevo entrare ma origliavo sempre. E c’erano questi racconti sui Sith. E allora mi sono messo a cercare testi e frammenti di informazioni su di loro. Ogni volta che mi mandavano a Garel City per commissioni ne approfittavo e compravo cose… libri. Oloproiezioni. Diari. Mi sono sempre piaciuti i Sith. Non sono mai stati sedentari e ottusi come i Jedi. Loro sapevano come far andare le cose nel modo giusto.”

Nel modo giusto per loro…” lo rimprovera Rey.

E quale altro modo esiste, Rey?” Han lo dice con assoluta tranquillità, come se non esistesse un’affermazione più ovvia.

Ben non interviene. Sembra quasi ipnotizzato dall’Holocron. D’altra parte sarebbe inutile cercare supporto proprio da lui.

Hai intenzione di aprirlo?” gli chiede.

Lui distoglie lo sguardo, si volta verso di lei e le sorride. “È una tentazione forte, vero?”

Sì, lo è. “Cosa contiene? Che genere di conoscenza?”

L’essenza di un’anima.” Ben fissa la spada appartenuta a Palpatine, poi la accende.

Non quella. Non quell’anima. Rey si alza e arretra. Che cosa vuoi fare, Ben? Cosa… non adesso!

Ma il mondo intorno a lei è cambiato di nuovo. Conosce il posto in cui si trova. Takodana e i suoi boschi di un verde perfetto. Le mura del castello di Maz Kanata, ancora integre. Ben Solo è privo di sensi e Maz lo accudisce. Non ha fatto domande quando gli allievi di Luke lo hanno portato da lei, ma ora è il momento di chiedere spiegazioni.

Luke ha tentato di ucciderlo. Lui si è solo difeso” le dice Jacen.

Ma lei è scettica. I suoi occhi, dietro i grandi occhiali, scrutano uno ad uno i ragazzi che le hanno chiesto asilo. “E Luke dov’è, ora?”

Il tempio gli è crollato addosso. Crediamo che sia morto.” La naturalezza con cui Jacen mente è agghiacciante ma non quanto il sorriso rassegnato di Maz. Sembra che non le importi affatto. Si volta di nuovo a guardare il viso addormentato di Ben Solo che riposa in una delle stanze destinate ai viandanti.

Lasciamolo riposare. Poi decideremo il da farsi.”

Il da farsi?” interviene la donna dai capelli rossi.

Voi non mi state dicendo tutto. Luke non avrebbe mai fatto del male a suo nipote. Quanto alla sua presunta morte…”

È stato un errore venire qui.” Jacen scuote la testa, poi rivolge uno sguardo complice allo zabrak e all’umano dagli occhi azzurri.

Ma qui siete al sicuro. Non è così per tutti i criminali?” Maz lo scruta, appollaiata sul letto di Ben. “Dove sono i vostri compagni?”

Siamo sopravvissuti solo noi.” Il ragazzo silenzioso, basso di statura e coi capelli color paglia parla per la prima volta da quando Rey ha posato gli occhi sugli allievi di Luke. E sembra consumato dal senso di colpa.

Assassini…” sussurra Maz. Sembra esporre una constatazione di fatto senza il bisogno di muovere accuse.

È stato Ben.” La giovane twi’lek tenta immediatamente di discolparsi.

Taci, Jamyla.” Jacen sembra aver preso il comando del gruppo, almeno fino a quando Ben non si sveglierà.

È vero. Noi ci stavamo solo difendendo” insiste la ragazza come se volesse convincere soprattutto se stessa.

Ne dubito.” Maz fissa Ben. “Quando si sveglierà lo chiederò a lui.”

Il sole cala, veloce, come se volesse condurla a destinazione in fretta. Non c’è più Maz. Non ci sono più i padawan. Nella stanza c’è solo Ben. E Rey gli accarezza il viso nonostante l’abbia visto distruggere il tempio e massacrare sei ragazzi innocenti. Lui si sveglia come se la sentisse. Si guarda intorno, tentando di riconoscere il luogo in cui si trova, poi si alza e esce all’esterno evitando ogni incontro.

La superficie dell’acqua è rossa sotto la luce del tramonto. Ben resta immobile quando due braccia fatte di ombra gli cingono le spalle.

Hai sempre saputo. Ricorda. Io sono l’unico che non ti ha mai mentito.”

Lo so” risponde Ben, ma ogni amarezza è scomparsa dalla sua voce.

Sei sempre stato un figlio dell’ombra. Loro te lo hanno nascosto perché ti temevano.”

Lo so” ripete Ben.

Vuoi raggiungermi? Vuoi che porti il tuo addestramento a un livello superiore?”

Rey trema. Dunque questo è il momento in cui lui ha scelto. Presto raggiungerà Snoke. Si unirà al Primo Ordine. Prenderà il nome di Kylo Ren. E sarà la fine.

Non credo di avere scelta. Luke è morto, vero? L’ho ucciso. Sangue del mio sangue, voleva uccidermi e l’ho ucciso.” Lo dice come se ogni sillaba fosse intrisa di tutto il dolore che gli resta. È l’unico modo per abbandonare tutto. Deve venire a patti con la propria colpa.

C’è ancora tanto che devi conoscere” sussurra l’ombra. “Ti aspetto. Questo è solo l’inizio del tuo nuovo cammino.”

L’energia intorno a Ben è pulsante e spaventosa. Anche gli altri l’hanno percepita e non hanno potuto fare a meno di raggiungerlo. Si inginocchiano intorno a lui e gli porgono le spade, seguendo le leggi dei Ren e consegnando al maestro prescelto le loro armi.

Dobbiamo andare.”

Rey si riprende. Lui ha pronunciato ora quell’ordine? O risale a tanto tempo fa?

La tua presenza ha spinto gli Accoliti a nascondersi” le spiega Ben, il suo Ben, quello che continua a divincolarsi sotto la maschera di Kylo Ren. “Ma torneranno. Dobbiamo andare. E portare l’Holocron con noi. Non può restare qui.”

Che cosa sta succedendo?” gli chiede.

Ti spiegherò tutto, ma dobbiamo andare.” Lui sembra avere una fretta inspiegabile.

Rey si alza. È inutile discuterne ancora. Almeno non avrà più davanti agli occhi il cadavere di Vaneé.

L’uscita del tempio è davanti a loro e non ci sono tracce di specchi, solo il corpo tranciato in due del vecchio servo. Il castello è silenzioso e vuoto. Solo il ronzio meccanico nelle pareti la àncora di nuovo alla realtà e la rassicura.


..

Hanno raggiunto la stanza in cui si sono rintanati per giorni, o solo per pochi minuti, a sentire Han. Devono ripartire da lì. Si rivestono in silenzio, dandosi le spalle in attesa di svelarsi gli ultimi segreti che restano, quelli che legano i primi e gli ultimi giorni del Primo Ordine.

Rey non fa domande. Sembra più interessata a R2 che continua a chiacchierare nel suo modo fatto di suoni e impulsi. Ma presto lui le spiegherà tutto. Sono alla fine della strada. La sua Lindòrea non esiste. C’è solo caos, braccato e in agguato al tempo stesso.

Ma almeno, lei non ha più parlato di duellare con lui. Ci tornerà su molto presto, ne è sicuro. Ma forse comincia a capire che la sua preziosa Resistenza non è che un’inutile particella in un quadro cosmico più grande.

La guarda legarsi i capelli con un’abilità acquisita negli anni, con gli occhi bassi e la testa piena di pensieri che gli sono inaccessibili. Deve parlarle della visione che ha avuto su Jakku, l’Osservatorio e i suoi genitori? Non ora. Non servirebbe.

Si infila i guanti rinchiudendosi di nuovo in quella barriera protettiva che per anni ha isolato Ben Solo dal mondo. Ma ora è certo che Ben Solo abbia iniziato ad esistere davvero solo da quando la sua strada ha incrociato quella di Rey. E non ha a che vedere con i sentimenti destabilizzanti che prova per lei. È qualcosa di più profondo. Prima che lei arrivasse era come respirare con un solo polmone. È la simmetria mancante del suo essere.

Han li aspetta fuori. Ha perso l’abitudine di fare commenti fuori luogo, almeno per il momento. È incredibile che sia riuscito a entrare nel castello. Forse è destinato a diventare più potente di quanto immaginasse. Oppure le difese della roccaforte sono semplicemente cadute, perché ormai non c’è più alcun segreto da custodire.

Tuttavia, gli Accoliti non possono raggiungere le stanze superiori. Per questo si servivano di Vaneé. Che non poteva allontanarsi da questo posto. E portava loro reliquie in cambio della vita. Una vita che ormai era solo un peso, tuttavia era troppo vigliacco per porvi fine.

Rey afferra la sua borsa, resa più pesante dall’Holocron che contiene e si avvia preceduta dal droide. Può fidarsi di lei? Può lasciare ciò che resta di Palpatine nelle sue mani?

Lei deve sapere. Non esiste un momento migliore di quello.

Cos’è questo rumore?” chiede Han.

Un ticchettio insistente e continuo proviene dall’esterno. È un suono atavico e insito nel codice genetico di ogni creatura vivente. Eppure, in quel luogo, è terribilmente sbagliato.

Pioggia” gli risponde. La Forza langue. La Forza ha ripreso a sfilacciarsi. Il loro tempo si sta esaurendo. Devo afferrarne il potere e devo farlo subito.

Stanno arrivando. Vengono per te” sussurra Rey con gli occhi persi nel vuoto. Lui si concentra. È incredibile che lei li abbia sentiti per prima. Mi aspettavo uno scontro alla pari. Invece siete tutti qui.

Accelera il passo verso l’uscita. La luce all’esterno, filtrata dalle gocce di pioggia, si è fatta rada. L’aria è intrisa di vapore. Mustafar non sa come reagire a una tempesta. Kylo Ren tenta di vedere attraverso la foschia, poi la nebbia, improvvisamente, si dirada. Si rende conto che Rey sta creando uno spazio libero davanti a loro, una sorta di bolla d’aria che li protegge e restituisce loro visibilità, oltre alla capacità di respirare senza ritrovarsi con i polmoni lacerati dal vapore acqueo. Nell’immobilità simile a quella di un dipinto, scorge il Silencer, il Tie che ha portato Han, il Falcon e Chewbacca con la balestra spianata e puntata contro le sei figure in nero che lo attendono.

Ci siete tutti.

State indietro” dice Kylo Ren a Rey e Han. Poi accende la sua spada.

Sei contro uno? Non credo” Han fa un passo avanti ma Rey lo trattiene.

Resta a guardare. Non puoi interferire” dice lei con una voce che non sembra la sua.

Ben annuisce. Poi fronteggia i suoi cavalieri preparandosi a compiere l’ultimo tratto del proprio percorso.

   
 
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