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Autore: LadyDP    22/06/2019    0 recensioni
I super sayan sono figure leggendarie, a cui tutti guardano con meraviglia ed ammirazione.
Ma cosa succederebbe se i nostri guerrieri umani scoprissero che esiste anche una forma chiamata "Super Umano"?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Crilin, Tenshinhan, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Lunch/Tenshinhan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella loro piccola casetta tra i monti, Launch e Tien vivevano una vita sì tranquilla e sì travagliata a causa delle due personalità di lei, che ultimamente tendevano a dare però meno problemi.

 

Launch in quel periodo riusciva persino a starnutire senza trasformarsi in una criminale bionda, e Tien si stava davvero godendo la sua neo-mogliettina.

 

Gli eventi che avevano scosso la sua vita negli ultimi anni non gli avevano lasciato un momento di pace, e molte volte aveva lasciato Launch a casa del genio con la promessa di tornare e sposarla.

Sposarla con il sogno di una tranquilla vita insieme, con tutti i pro e i contro.

 

Ed ora, ora che il suo dojo gli aveva dato la stabilità di cui aveva bisogno, che pure la storia del Torneo del Potere era finita, aveva finalmente potuto realizzare il suo sogno.

 

Ormai anche loro avevano superato i quarant’anni, e seppur avevano sognato molto di più di quella vita sacrificata alla lotta ed alla protezione del pianeta, come dei bambini, una casa più spaziosa, una vita meno precaria, un matrimonio in giovane età, a loro andava bene così.

 

Stavano bene, se stavano insieme.

 

 

In quell’esatto momento, una Launch dai capelli blu (e dunque innocua) stava rigirando un qualche impasto non meglio identificato in una ciotola. Portava un grazioso vestito giallo chiaro, coi fiorellini rosa, oltre al suo tipico fiocco rosso.

 

Tien, appena rincasato, ammirava la sua unica grande gioia, mentre si prendeva cura di lui con uno dei suoi piatti deliziosi. Le bastavano quei momenti, lei davanti a lui, anche se non gli diceva niente.

 

Tien, vestito di una maglietta nera aderente e in boxer, pronto per andare a letto, stava coi gomiti poggiati sul tavolo e la mascella poggiata sulla mano. Uno sguardo placido, e pieno di dolcezza.

 

Launch si voltò. “Tien, come la vuoi l’omelette? Ripieno di verdura o di riso?” con un sorriso amabile.

 

“Va bene il riso, tesoro” rispose, e in realtà gli andava bene tutto, ma per non lasciarla nell’indecisione, le diede una risposta qualsiasi.

 

 

Mentre cucinava il riso, Launch prese ad apparecchiare la tavola.

 

Due bicchieri, due forchette, due tovaglioli, due tutto.

 

Launch sospirò a quella vista, come faceva sempre.

 

Fece un sorriso, ed appoggiò per gioco un terzo piatto in mezzo ai due.

 

 

Tien la osservava con attenzione.

 

“Jiaozi è da un po' che non viene a cena” disse, cercando di dargli a bere che stesse pensando a quello.

 

 

Tien stette in silenzio inizialmente, non sapeva che dire, seppur avesse intuito i reali pensieri della donna.

 

“Ogni tanto penso a come sarebbe stato questo bambino” pensò Tien.

 

“Biondo, coi capelli blu, con un terzo occhio. Chissà che razza di personaggio sarebbe uscito” pensò intenerito.

 

“Biondo o blu..biondo o blu..” pensava a ripetizione.

 

In quell’esatto momento la sua donna starnutì, e dopo diverso tempo che non succedeva, divenne bionda. Tien sussultò.

 

“Launch!! Tutto bene?”chiese, alzandosi in piedi.

 

“S-sì, non so cosa mi sia preso. Ora torno subito blu..”

 

E lo fece, a comando, senza starnutire. Come ci riusciva. Lo aveva imparato con gli anni.

 

 

Se solo sapesse da dove provenisse quella sua strana..cosa, quanto era curioso.

 

Sapeva solo che tutto era cominciato quando lei era stata abbandonata da piccola, da quando la vita aveva cominciato ad essere difficile anche per lei.

 

Sapeva che quando era più triste, più amereggiata, come forse in quei momenti in cui pensava ai bambini che non aveva e che tanto nel profondo desiderava,

era più soggetta a quelle trasformazioni.

 

 

Sapeva che da giovane non era minimamente in grado di controllarlo, ma da quando aveva cominciato a fare la badante del Maestro Muten, da quando si sentiva parte di qualcosa, da quando aveva delle persone che le volevano bene intorno, si era molto calmata, e piano piano, anche la “Launch cattiva” era diventata meno cattiva, e la “Launch buona” un po' meno ingenua e persa nelle nuvole. Le due personalità si erano omogenizzate, e quello che faceva una se lo ricordava e ne era cosciente anche l’altra.

 

Ma chissà, chissà a cosa era dovuto tutto ciò.

 

Era sbalorditivo.

 

 

Launch si mise a ridacchiare divertita.

 

“Hai visto, tesoro? Anche io sono un super sayan” disse, per poi tornare al suo riso.

 

Per un attimo Tien riflettè su quelle parole, ma poi, ebbe come un’illuminazione, e da assurda, la cosa non gli sembrò poi così assurda.

 

Spalancò tutti e tre gli occhi come se lei gli avesse appena rivelato il senso della vita.

 

“Tesoro, domattina chiama il dojo, e dì che sono malato. Ho una commissione molto importante da portare a termine” disse il guerriero, dirigendosi verso la camera da letto a passo svelto.

 

“Dove vai?”

 

“Dal maestro Muten”

 

“Oh!” disse, girandosi “Portagli un po' di omelette, allora”

 

Tien si voltò senza aver ben recepito il messaggio, troppo assorto nei suoi pensieri.

 

“Oh” disse finalmente “Ce-certo, amore mio”

 

   
 
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