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Autore: chemical_kira    25/07/2009    4 recensioni
Quinn Allman era un ragazzino che poteva essere tranquillamente etichettato come normale. Mediamente carino. Mediamente simpatico. Mediamente intelligente.Jimmy Sullivan era un ragazzino introverso, a tratti violento, a tratti apatico. Un enigma per ogni essere vivente capitasse nella sua orbita. Si narra che un giorno, quando aveva 6 anni, riuscì a salvarsi dall'attacco di un dobermann impazzito fulminandolo con il suo sguardo assassino.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Avenged Sevenfold, The Used
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Obbligo o verità

Autore: Myself

Rating: PG13

Pairing: Quinn/ The Rev

Sommario: Quinn. The Rev, e la loro adolescenza in un campo estivo

Note: one-shot

Crossposted: a breve su efp

Prompt: campeggio, Jack Daniels, “ Bevi con me?”



Quinn Allman era un ragazzino che poteva essere tranquillamente etichettato come normale. Mediamente carino. Mediamente simpatico. Mediamente intelligente. Nulla nella sua candida esistenza aveva mai scosso le sue convinzioni, nulla lo aveva mai fatto desiderare essere qualcosa di diverso. Lui sorrideva ad ogni nuovo giorno che sorgeva. Era un ragazzino felice. Semplicemente.


Jimmy Sullivan era un ragazzino introverso, a tratti violento, a tratti apatico. Un enigma per ogni essere vivente capitasse nella sua orbita. Si narra che un giorno, quando aveva 6 anni, riuscì a salvarsi dall'attacco di un dobermann impazzito fulminandolo con il suo sguardo assassino. Ora di anni ne aveva 15, e quello sguardo assassino era ancora la sua arma vincente. Nessuno gli aveva mai rotto le scatole, ma nessuno si era mai neanche avvicinato realmente a lui. A parte qualche rara eccezione. Jimmy realizzò molto presto che il modo migliore per sopravvivere nella sua scuola era per l'appunto quello di intimorire le persone. Anche se questo lo rendeva solo.

L'estate porta sempre con se sogni e aspettative, e delusioni cocenti quando queste non si realizzano. Jimmy nascondeva sotto gli occhiali scuri il fastidio imponente per quella scelta dittatoriale di mandarlo in una di quelle prigioni estive chiamate campo scuola. Lui odiava i campeggi. Gli insetti. Le tende. E soprattutto i ragazzini vocianti della sua età. Guardò con odio la madre che elogiava quel campo scuola cercando di illuderlo con le sue teorie da quattro soldi su quanto si sarebbe divertito. L'insegna apparve davanti ai suoi occhi troppo presto per i suoi gusti e ancor meno ci mise la macchina dei suoi genitori a scomparire all'orizzonte. Sputò a terra guardando con odio la natura accanto a lui, era troppo chiedere un pò di asfalto?

Ciao! Tu sei Jimmy vero? Io sono Paul, ci diverteremo insieme vedrai!!”

l'entusiasmo del ragazzo si spense subito non appena intercettò lo sguardo di Jimmy ora libero dagli occhiali da sole.

Sarebbe stato un lungo mese.


Quinn non riusciva più a dormire dall'emozione. Neanche a mangiare a dire il vero. Si sentiva strano, non ne capiva il motivo, ma forse non era così difficile scovarne la causa. Il nuovo arrivato. Era lì da una settimana e ancora non era riuscito a parlarci. E si che lui sarebbe riuscito a parlare anche con dei sassi! Eppure ogni volta che ci provava sentiva lo stomaco contrarsi e le parole da dire all'improvviso svanivano lasciando spazio a una dislessia imperante. Era arrivato anche a sognarselo. A immaginare il suo sorriso, a come sarebbe stato bello vederlo. Il solo pensiero lo fece arrossire.

Quinn è diventato rosso!” risate rumorose seguirono l'affermazione. Quinn si riscosse trovandosi attorniato dai suoi compagni che ridevano, si era completamente estraniato dal mondo. E la ragione della sua fuga dalla realtà era seduta a quello stesso tavolo e ora lo stava guardando, arrossì ancora di più al contatto con i suoi occhi e corse via, seguito dalle risate dei suoi compagni. Si buttò sul letto a faccia in giù, prendendo a pugni il materasso e chiedendosi cosa gli stesse accadendo. Poi pensò a quegli occhi, che lo stavano fissando poco tempo prima. E la domanda si ripeteva uguale. Cosa gli stava succedendo?


Jimmy si sentiva un carcerato. Avrebbe voluto evadere, scappare a casa e ritrovarsi tra le braccia di Brian. Il suo Brian, con quei capelli scuri e quegli occhi così profondi da perdercisi dentro. Mescolava poco convinto la brodaglia verde che sedimentava nel suo piatto quando una frase urlata dalla massa di ragazzini al tavolo con lui attirò la sua attenzione. Un ragazzo chiaramente obeso ne stava prendendo in giro un altro, per il semplice fatto che era arrossito. Lo vide alzarsi, e incontrò i suoi occhi. Lo guardò stupito, e al contatto visivo il biondino arrossì ancora di più, correndo verso i bungalov. Zittì le risate isteriche che ancora riempivano lo spazio con una delle sue occhiatacce. Conquistato il silenzio tornò a sognare Brian, ma i suoi pensieri si spostarono poco dopo sul biondino di poco prima. Forse aveva trovato qualcosa con cui distrarsi dalla noia in quel campeggio che odorava di prigione.


Obbligo o verità?”

Quinn ci pensò un attimo. Poi esclamò sicuro la sua risposta. “Obbligo!”. Nessuna penitenza sarebbe stata mai più difficile che rendere pubblici i suoi segreti.

Il volto di Jack si tinse di una risata sinistra. “ Ne ho una perfetta per te Quinn!” esclamò con soddisfazione il ragazzino. “ Hai presente quello nuovo?”

Quinn deglutì.” S-si..”

La tensione gli impediva di respirare mentre aspettava la fine della frase che gli avrebbe resa livida la sua condanna.

Ecco, vai da lui e chiedigli un bacio!”

immediatamente scoppiarono le risate intorno a lui, mentre il biondino colorava la sua pelle lattea di rosso.

B-beh..m-ma...non posso fare qualcos'altro?” chiede apellandosi al loro buon cuore, ma far prevalere la magnanimità quando si è trovato un buon espediente per divertirsi non ha mai fatto parte del genoma dei gruppi di teenager.

Non si può Quinn! Sono le regole...non è che ognuno può cambiare l'obbligo quando non gli piacciono!” pigolò Jack con voce fintamente dispiaciuta.

Il biondino si alzò, ormai annichilito dall'inevitabile. Stava per uscire dal cerchio e dirigersi al bungalov di Jimmy, quando lo raggiunse la voce di Jack. “ Ovviamente devi baciarlo in bocca!”.

Quinn si voltò a guardarlo con le lacrime agli occhi mentre le risate riesplosero ancora più forti. Ora le proteste erano mute, il biondino le tenne per se mentre con passo tremante si avvicinava al suo incubo. Si ritrovò poco dopo davanti alla porta. Chiuse gli occhi, impedendosi di pensare. Era solo una stupida scommessa, un gioco del cavolo, cosa gli sarebbe costato in fondo? Battè leggermente il pugno sulla porta, e una voce maschile gli rispose subito dall'interno.

E' aperta..”

facendosi coraggio aprì la porta, scoprendo ai suoi occhi la visuale della stanza. Identificò nella macchia nera sdraiata sul letto il suo obiettivo. I suoi occhi lo fissavano curiosi, e sembravano penetrargli i tessuti, scrutarlo dentro. Quinn balbettò, davvero un inizio di merda. Si diede del cretino, pensando a quanto fosse stupido impiegare giorni e giorni a sognare un momento e poi ridicolizzarlo a quel modo quando buca il mondo dei sogni per arrivare alla realtà.

C-ciao..”

Jimmy sorrise, posando sul comodino il libro che stava leggendo. “ Ciao” rispose, cercando persino di mimare un sorriso. Si sentiva in un qualche modo attratto dalla tenera timidezza del ragazzo davanti a lui, e curioso della ragione per cui si trovava là. Ma il silenzio riempì la compagine spaziale per più tempo del sostenibile, così cercà di forzare la conversazione ad avere un inizio.

Come mai sei qui? “

un inizio strano, perchè non sentiva il bisogno di fucilarlo con la sua occhiata assassina. E anche Quinn sembrava accorgersene, tanto da raccogliere il coraggio e vuotare il sacco.

StavamoGiocandoAObbligoOVeritàEHoSceltoObbligoEQuindiDevoBaciarti!”

si fermò paonazzo e incredulo. Rendendosi conto solo a bocca chiusa di aver parlato a macchinetta, tutto di un fiato e con una voce stridula. Jimmy lo guardò perplesso, scoppiando poi a ridere. Una risata genuina, bella come Quinn non ne aveva mai sentite prima.

Puoi ripetere per favore? Non credo di aver capito bene..”

disse estraendo da sotto il materasso un pacchetto di sigarette e accendendosene una. Non appena lo vide Quinn perse nuovamente tutto il buonumore non appena ritrovato.

No!no! No! Non si può fumare! È proibito!!” disse guardandosi intorno spaventato dall'idea che ci potesse essere qualche educatore nei dintorni.

Ma le cose probite sono le uniche che valga la pena fare...e poi devo rinunciare a un sacco di cose in questo cazzo di posto, lasciami almeno le sigarette..”

Quinn annuì, in fondo non era del tutto sicuro di voler davvero discutere con lui. Jimmy lo guardò di sottecchi, sinceramente divertito.

Allora? Perchè sei qui?”

Quinn perse nuovamente la sua calma e tornò subito rosso.

N-no...è che...ecco...”

Si?”

Jack...ecco, lui è..” disse tentennando il biondino cercando di spiegarsi.

obeso?” chiese Jimmy alzandosi dal materasso per dirigersi verso l'armadio.

N-no..c-cioè si...ma non è quello che stavo dicendo. Quello che volevo dire è che lui..noi..”

avete una storia?” disse Jimmy con non-chalance mentre cercava qualcosa nell'armadio.

Quinn strabuzzò gli occhi e diventò ancora più rosso, nel caso fosse possibile esserlo.

C-cosa????? NO!!!!!!!!!!”

Jimmy uscì con la testa dall'armadio e una bottiglia di Jack Daniels in mano, sorrise ancora in direzione di Quinn. “ Bevi con me?”

Il biondino ormai defraudato di ogni possibile valvola di controllo sulle proprie azioni annuì e porse le mani a prendere la bottiglia. Jimmy glie la porse, andando successivamente a sedersi sul suo letto, invitando Quinn a seguirlo. In balia del potere del vecchio Jack Quinn eseguì l'invito ad avvicinarsi senza remore, mentre l'alcol già gli intasava le vene andando ad interagire con la percezione del mondo distorcendola. Jimmy sorrise, rubandogli la bottiglia dalle labbra e appropiandosene. Non aveva mai incontrato nessuno che reggesse l'alcol meno di quel ragazzino. Le proteste del biondino lo spinsero a rendergli la bottiglia, ma le sue labbra avevano trovato altri sapori da assaggiare. Posò le labbra sul collo del ragazzino, avvertendo con la lingua lo scorrere del liquido ambrato giù per la sua gola. Quinn gemette, guardandolo spaurito mentre la bottiglia gli sfuggiva dalle mani andando a infrangersi sul pavimento. Il rumore di vetri infranti non distrasse nessuno dei due. Jimmy abbandonò la pelle candida del collo per avventarsi sulle sue labbra, morderle, assaggiarle, esplorarle con la sua lingua. Quinn avvertiva solo il forte incedere del cuore, quello e il calore che da Jimmy si propagava a lui. Si staccarono un attimo per riprendere fiato, ma la visione del biondino non fece altro che eccitare ancora di più Jimmy. Quello sguardo confuso, i capelli spettinati, le labbra rosse e gonfie, invitanti. Si riavventò su di lui impossessandosene nuovamente quando dei colpi alla porta li fecero sobbalzare.

QUInn!!! Stai bene???”

erano le voci dei loro compagni di campeggio, evidentemente preoccupati dall'assenza prolungata del loro amico. Jimmy si alzò, indossando il suo sguardo assassino per accoglierli. Quando aprì la porta si ritrovò davanti un gruppetto di ragazzini spauriti.

C-cosa hai fatto a Quinn?” urlò con voce stridula quello obeso.

Sono qui!” disse il biondino comparendo nello specchio della porta di fianco al ragazzo più grande.

I compagni sospirarono di sollievo nel vederlo sano e salvo, la sua visione fece dissipare immediatamente il loro senso di colpa e la paura.

Beh allora? Hai fatto il tuo obbligo?”

Jimmy gli schioccò un occhiata interrogativa, e Quinn arrossì di nuovo. Adorabile.

Che obbligo?” chiese quindi.

Doveva baciarti!” esclamò un ragazzetto pallido e secco. Jimmy si voltò verso il biondino sorridendo.

Eri venuto qui per questo? Era la tua penitenza?”

Quinn annuì mogio. Non riusciva a capire se Jimmy si fosse arrabbiato con lui o meno, per questo preferiva tenere lo sguardo fisso a terra. Non avrebbe sopportato il volgersi delle sue occhiatacce famose anche verso di se. I suoi pensieri si dissolsero quando si sentì prendere per il mento da Jimmy. Si scontrò con i suoi occhi e non c'era niente di astioso in quelle due pozze nere. Si tranquillizzò un attimo,prima di vedere il suo viso avvicinarsi e le loro labbra sfiorarsi. Jimmy lo lasciò immediatamente voltandosi verso la marmaglia di ragazzini che gli stavano davanti.

Contenti? Ora fuori dai piedi!” disse in un tono che non ammetteva repliche. In pochi secondi infatti i ragazzini si erano dileguati. Si voltò verso Quinn che lo guardava sbalordito mentre si sfiorava le labbra.

Vuoi il bis piccolo?”

Si!”

  
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