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Autore: Misterius Fan    30/06/2019    1 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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4.

Nascita di un’amicizia


 
Erano passati tre giorni da quando Lyna aveva cominciato la scuola e in quei periodi era tutto sommato felice, complice pure il fatto che non vi erano situazioni che richiesero il suo intervento come Angel. Una cosa che la preoccupò, invece, era il non poter riuscire ad approcciarsi con Nana, visto che lei, insieme a Natsuki e Junko, era assente da scuola proprio in quei tre giorni. E nonostante ciò, il corpo insegnanti, perfino Yukari, non batteva ciglio. Ma per quale motivo? Mentre pensava, era nel suo appartamento a cenare quando, facendo zapping sul televisore, si ritrovò davanti un altro caso di attacco terroristico ai danni della città; solo che la questione era parecchio….grande. L’artefice era un robot gigante che stava attaccando il settore 78. Era alto circa 120 metri e presentava una colorazione rosso-blu-bianca e, alle sue spalle, svariati mezzi corazzati cercavano in tutti i modi di colpirlo per poi venire ricambiati della cortesia da raggi oculari, missili sparati d’dappertutto, postazioni con torrette laser e due gigantesche spade laser armate nelle mani, oltre ad un cannone termico posto sul petto. Proprio mentre Lyna meditava se intervenire o meno arrivò una figura molto particolare: aveva l’armatura nera, e dava l’idea di essere bell’affilata, slanciata e di statura media, e aveva la voce robotica con un timbro maschile. Quello era Crow, uno dei soldati speciali delle forze di difesa della culla insieme a Fairy e Ogre.
 
<< Questo e, di sicuro, l’avversario più grande che abbia mai affrontato >> disse con stupore il guardiano prima di ricomporsi <<  Altro che robot….è un Super-Robot. Mi dispiace doverlo smantellare >> e con un’espressione divertita si lanciò contro i miliardi di tonnellate di metallo di distruzione.
 
La strategia d’attacco di Crow era semplice ovvero schivare i colpi di laser e siluri con facilità disarmante grazie alla sua incredibili velocità per poi colpire con delle lame laser poste sugli avambracci le giunture delle gambe facendolo cadere in ginocchio, per poi mitragliare con dei proiettili di energia rossi che gli partivano dalla dita le postazioni laser rendendole inutilizzabili. Il robot tentò di colpirlo con le spade laser, ma era troppo lento e Crow le schivò facilmente e con un bel taglio incrociato delle sue lame distrusse il sistema visivo del robot accecandolo.
 
<< Ah troppo facile >> pensò senza accorgersi che una delle braccia gigantesche del robot gli era arrivato addosso e lo scaraventò in un palazzo lontano 3 km. << Ahia, questa l’ho sentita >> disse mentre si rialzava dalla macerie provocate dall’impatto << A quanto pare dispone di un sistema uditivo che gli ha permesso d’individuarmi. E va bene, da adesso sarò rapido, silenzioso e indolore ma prima ho un problema più urgente >> rifletté mentre osservava una colossale onda di calore partita dal petto del robot che lo stava per colpire.
 
Crow attivo la sua rama segreta: delle ali d’energia color porpora tagliente dalla schiena e volò in alto in modo da lacerare i tetti dei piani in modo da uscire dal tetto del palazzo un attimo prima che l’onda di calore lo fuse. Notò che il robot lo stava osservando mentre tento di colpirlo con le spade lanciandogliele contro ma le lacerò con le ali.
 
<< Ora tocca a me, amicone >> e usò la sua mossa finale: generò una sfera nera grande qunto il palmo della sua mano che, dopo essere stata lanciata s’ingrandì, fino a inghiottire il robot. La sfera si alzò fino a raggiungere la medesima altezza di Crow in modo che quest’ultimo possa tagliare la sfera con le ali d’energia attraversandola e la sfera esplose. Del robot non rimase niente.
 
Conclusa l’emergenza Crow volo via mentre le forze dell’ordine conclusero il resto. Lyna osservava sempre con meraviglia i combattimenti di Crow, ma la cosa che la incuteva continuamente era la sua armatura: non era come quella di Fairy ma aveva più o meno le sue stesse capacità e si chiedeva sempre come era possibile una cosa del genere. Il giorno seguente, Lyna entrò in classe e trovo una sorpresa: Nana, che agitò la mano per salutarla, era presente, e la ragazza non poté fare a meno di corrergli incontro felice.
 
<< Nana, ma dove ti era cacciata? >> esclamo Lyna preoccupata << Non ti sei fatta vedere per tre giorni >>
 
<< Scusami ma… mio padre si è sentito male e ho dovuto assisterlo all’ospedale >> ma prima che potesse proseguire cominciarono le lezioni.
 
Prima della pausa pranzo, Lyna, durante il cambio d’ora,  trovò un foglietto con scritto: “Ti aspetto sul tetto alla pausa pranzo”. Si girò e vide Nana, che gli fecce un segno di Ok, quindi il messaggio era suo. Lyna annui, felice di poter parlare di nuovo con lei.
 
Dopo un paio d’ore fu l’ora di pranzo ma prima Lyna doveva andare in bagno ma, durante il tragitto, urtò contro un ragazzo che, senza curarsi di lei, gli fece uno sguardo di schermo. Dall’aspetto e dal tono dedusse che era un teppista, ma decise d’ignorarlo e di andare a fare i suoi urgenti 5 minuti. Qualche minuto dopo Nana entrò in bagno, tra l’altro il medesimo dove vi era Lyna, e vide una scena assurda: Dei ragazzi di 4°-5° anno erano a terra con sguardi lunatici, e, in tutto questo, Lyna era in piedi mentre si sistemava l’uniforme.
 
<< LYNA >> urlò preoccupata per poi afferrare violentemente uno dei ragazzi << Tu; per caso avevi in mente di aggredirla insieme ai tuoi teppisti? RISPONDIMI SUBITO, RAZZA DI FIGLIO DI CHI SO IO! >>
 
Lyna, a sentire quel linguaggio colorito, ripensò a quando fu Fairy a dire tale frase alla scuola elementare. Ma Scacciò subito via quel pensiero e uscì dal bagno trascinandosi Nana dietro, prima che potesse scatenare un pestaggio. Raggiunto il tetto, dove avevano programmato di pranzare, Nana mollò la presa e cominciò a discutere animatamente con Lyna.
<< Perché mi ha trattenuto? Quei maledetti ti avranno aggredita no? >>
 
<< Questo e vero  ma, come avrai notato, ci ho già pensato io a darli i loro 5 minuti >> e il tono della ragazza si fece sinistro << << Dicevano che volevano estorcermi i soldi o mi avrebbero fatto fare un incontro ravvicinato con il WC ma da come hai potuto vedere….. >>  e per continuare dovette utilizzare il suo falso curriculum << Non ci tenevo a subire di nuovo queste cose e per tale motivo ho praticato l’autodifesa. Se non fosse stato per Tea a quest’ora io…. >>
 
<< Ma perché non gli hai raccontato tutto? >> continuò Nana, cercando di essere il più delicata possibile
 
<< Perché non volevo farla preoccupare >> continuò Lyna mentendo << Lei ha già il suo lavoro e non volevo darle ulteriori problemi da quando mi ha tirata su. Eppure lei se ne accorta e, dopo che mi portò via dall’istituto, mi ha rimproverata come se non ci fosse un domani…… prima di consolarmi con tutta la tenerezza che aveva >>
 
<< Lyna…. >> Nana, ignara che era tutta una montatura, si commosse parecchio  e le prese le mani << Perdonami per la reazione di prima. Alla fine la tua era legittima difesa e io non lo avevo capito >>
 
<< Non ci pensare più >> concluse Lyna accarezzandole istintivamente la testa  << E ora di pranzo no? Mangiamo >>
 
Archiviato l’episodio del bagno, le due si sedettero vicino al muretto della porta d’ingresso del tetto e si godettero la pausa pranzo come si deve. Lyna aveva roba della mensa mentre Nana un pranzo fatto a mano.
 
<< Per caso, cucini da sola, Nana? >> domandò Lyna incuriosita sul pranzo della ragazza.
 
<< Si. Io abito in una casa che si trova nel settore 71 che non è lontano da qui >> rispose con fare canzonatorio.
 
<< Ehhhh…. sei sleale >> e per stare in tema slealtà le domandò repentinamente << Perché Natsuki e Junko non sono tornati? >> e ha fatto centro visto che Nana stava quasi per mandare di traverso un boccone.
 
<< Ah…. ecco >> cercò di rispondere lei sudando freddo << Loro si sono dovuti allontanare temporaneamente per fare delle ricerche per conto del consiglio studentesco >> ma stava mentendo.
 
<< Sta sicuramente mentendo. Non sarebbe giusto mandare qualcun altro il proprio lavoro, ma vedrò di stare al gioco >> pensò Lyna che, nonostante non lo dava a vedere, stava ancora pensando all’insulto che Nana urlò nel bagno, tra l’altro con la medesima enfasi che fece Fairy quella notte alla scuola. << Ehh… capisco >> concluse lei recitando.
 
Le due ragazze tornarono a pranzare quando fu Nana a formulare una domanda che mise Lyna in allerta
 
<< Hai visto il telenotiziario ieri sera? >> e, nonostante anche lei stesse cominciando a sudare freddo, rispose
 
<< Si. Devo dire che… quei tre guardiani, ovvero Fairy, Crow e Ogre, sono davvero formidabili come… combattenti o vigilanti, insomma…. come li definisce la gente >>
 
<< Già >> continuò << In Questi ultimi 5 anni la criminalità e veramente salita a livelli terribili ma con fenomeni come loro bene o male si riesce a contenere i danni >>
 
<<  Ma secondo me.. >> intervenne Lyna << ce qualcosa in tutti questi ultimi casi di cronaca nera…. quasi come fossero organizzati o programmati… come se qualcosa o qualcuno stesse manovrando tutto >>
 
<< Devo ammettere che hai una fervida immaginazione lo sai? La tua idea mi piace  >> concluse Nana dopo una sonora risata
 
<< Di questa… Angel invece, tu che ne pensi? >> e Lyna, poco dopo, si pentì amaramente di aver detto una domanda del genere.
 
Nana, al sentire quel nome, rimase un attimo ferma e immobile per poi cercare di essere il più razionale e composta possibile
 
<< Penso che…. effettivamente non ne ho idea di come definirla. Ammetto che ha un modo di pensare e agire molto diverso e ciò non la rende di buon occhio ad una prima impressione. Ma dal momento che, come gli altri, da il massimo nella salvaguardia della culla, allora e un bene che sia apparsa >>
 
Lyna, nell’animo, era molto felice che una persona l’aveva, seppur involontariamente, stimata. Ma decise di cambiare discorso e fare il passo decisivo; il vero obiettivo che si era prefissato su Nana per quando l’avrebbe incontrata di nuovo, e questo era il momento adatto.
 
<< Senti Nana: Vorrei che tu….. >> deglutì per lo spavento ma poi si fece coraggio << io vorrei diventare tua amica >>
 
DI fronte alla richiesta così sorprendente e sincera della ragazza Nana rispose con tono solare
 
<< Oh Lyna! >> e gli mise un braccio sulle spalle ma Lyna non sembrava scomporsi << davvero nobile da parte tua; davvero. Senti…. Se vuoi cercarti degli amici, io posso essere la tua prima amica; che ne pensi? Ci stai? >>
 
A tale richiesta, Lyna era felice e non riuscì a nasconderlo, quindi le tese la mano
 
<< Spero di trascorrere dei stupendi 4 anni insieme a te; Nana >> e le rivolse un sorriso davvero suadente che ammalio Nana.
 
<< Anch’io spero di trascorrerli insieme a te; Lyna! >> e sorridendo le strinse la mano e, poco dopo, si sorrisero a dolcemente a vicenda.
 
Mancavano si e no 3 o 5 minuti al termine della pausa pranzo ma prima di tornare in classe Nana propose a Lyna un’idea molto strana.
 
<< Senti; so che è un po’ presto ma potrei fermarmi a cena da te stasera? Così t’insegno a prepararti il pranzo da casa >>
 
<< Mhhh….ma si, perché no? Sarebbe la prima volta che inviterei un’amica a casa, o dovrei dire appartamento… prima però dovrò svuotare tutte le……. ehi ma mhhhhhh…. >>
 
Nana le aveva messo una mano in bocca per non parlare mentre si sentivano dei bisbigli dalle scale che recitavano in sequenza cose del tipo “Avete saputo che nel settore 36 si sono sprigionati degli incendi” e, mentre le voci continuavano, Lyna era paralizzata
 
<< Il settore 36 e dove abito >> esclamo preoccupata << non sarà ché AHHHHHH >> e si accasciò a terra dolorosamente
 
Quella sensazione di nausea che l’avvertiva di un malefico intento, e che precedeva i suoi interventi nelle vesti Angel, le indicò che stava accadendo qualcosa di terribile…. a casa di Tea. Senza fare vedere a Nana i suoi occhi che avevano cambiato colore, corse via a velocità da maratona. La donna era in serio pericolo.
 
 
 
 
 
   
 
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