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Autore: Elgas    02/07/2019    12 recensioni
[Secondo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover: personaggi tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1:
Nel dolore nacque la Luce, una Luce sporca, la luce di un cielo gravido di nuvole, ove una
pioggia nera batteva su una città in rovina. In mezzo a palazzi distrutti, avvertì l’odore della morte,
l’odore pungente del sangue. Nel crescente terrore lo vide; in agguato sulla cima di una parete,
un orrore né Heartless né Nobody; una carcassa animata, putrefatta.
Capitolo 2:
« [...] Luxu...mai e poi mai dovrai desiderare il Kingdom Hearts. Ancora poco e la Guerra dei
Keyblade scoppierà; ancora poco e tutte queste persone , nel bene e nel male, si ritroveranno
a bramarlo. Ma ai Fyrir non servono cuori avidi di potere, nell’Oltre si può far appello solo a se
stessi... e al proprio pastore. »
Capittolo 3:
Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue.
Capitolo 4:
Pensieri rivolti agli amici di sempre, agli amici nuovi e a quelli ritrovati, a Kairi, soprattutto a Kairi;
alla felicità, alla sua gioia nel vederlo tornare.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Axel, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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3. Underwater, holding your Breath



Era un luogo antico, dove l’aria, satura del peso dei secoli, sembrava esigere rispetto al pari di una
regina, e il silenzio l’accompagnava come un fedele consigliere. Il suono dei passi appariva come
un intruso; ladri giunti a depredare rovine dimenticate dal tempo. Ampie sale si alternavano a
intricati corridoi e strette scalinate; la pietra sfiorata dai raggi che dal mare filtravano attraverso
le vetrate.
La leggendaria città da cui ogni Mondo nasceva, Scala ad Caelum, era stata una visione fugace; le
isolette colme di costruzioni bianche e connesse da elaborate funivie, avevano lasciato posto a
toni cupi non appena la Kelpie si era immersa nelle acque marine.
Una città sommersa, speculare alla più imponente struttura in superficie; opposta, giacché ogni
cosa si tingeva di nero, quasi un monito atto a cacciar via ogni curioso.
« In gioventù Eraqus e Xehanort venivano spesso qui, in cerca di risposte sulla Guerra dei
Keyblade. A volte… li osservai durante le loro scorribande. Adesso... tu sei qui con me. Riesci a
vedere la realtà oltre l’illusione?»
Non rispose subito Luxord, osservando con attenzione la sala in cui si trovavano; una doppia fila
di colonne precedeva un’enorme portone. In alcuni punti un’inusuale metallo si mischiava alla
pietra, raggruppato in ammassi di cubi lisci e argentei. Nonostante la bellezza un brivido lo scosse
nuovamente, come se il materiale fosse un tumore all’interno di un corpo sano.
« Sì… la vedo. Voi… indipendentemente da dove siete, riuscite a osservare … funziona così? »
« Certo! Ogni Mondo, ogni evento, ogni persona su cui valga la pena posare lo sguardo. E se vedo
qualcosa d’interessante mi avvicino… »
La frase lo riportò verso la guida.
Procedeva spedito Askin; un lume magico fluttuava sopra la mano, illuminandolo di un bagliore
azzurrino. Le elaborate vesti piratesche avevano lasciato il posto a un abbigliamento sobrio, nei
limiti in cui poteva esser intesa la sobrietà; camicia viola in cui s’intrecciavano disegni blu tenue
ritraenti fiori di ibisco, jeans bianchi e scarpe di tela. (1) Eppure, al dì là della magia, Luxord
avvertiva una luce; una Luce in grado di guidarlo in un cammino altrimenti impossibile; di tener
a bada il cuore che scalpitava bramoso di risposte, e soprattutto la parola che dal risveglio lo
perseguitava, chimera portatrice di speranza e fardelli; Keyblade. La Chiave apparsa nell’incubo,
l’unica in grado di riconnetterlo al passato.

- Potrei passar ore a raccontarti ogni dettaglio, ogni evento e legame che tu, Luxord, avevi nella vita
precedente. Ma essi continuerebbero a non appartenerti, sarebbe come tentar di afferrare l’aria. - (2)

Nel ricordo un secondo sopraggiunse; quando sulla spiaggia nei Caraibi l’aveva paragonato a un
fiume. Ora bisognava solo risalire la corrente e giunto alla sorgente… ricordare. (3)
« Eccoci arrivati…! »
Il buio nel corridoio quasi li avvolgeva e senza la magia non l’avrebbe notata; una porta chiusa,
diversa dalle altre, liscia, di un metallo simile ai cubi ma nero come la pece.
« Questa non potevano vederla, Eraqus e Xehanort… nemmeno Yen Sid… anche lui divenne
Maestro a Scala ad Caelum... », azzardò contemplandola.
« Già… neppure la sua magia più potente potrebbe rivelarla. Complimenti, impari in fretta. »
Askin si mosse. Un lieve suono accompagnò l’apertura dei due pannelli.
Gli fu subito dietro, inseguendo quella strana e luminosa corrente.



Immergiti.
Il verbo risuonò, soverchiando per un attimo ogni altro pensiero. Nella sala circolare centinaia di
venature fendevano il metallo; soffitto, pareti, pavimento percorsi da linee artificiali, fiumi e
torrenti bianchi che affluivano verso il centro, dove spiccava uno specchio d’acqua raggiungibile
da una breve scalinata.
« È lì… » annunciò l’uomo con cenno, le mani in tasca mentre gli ultimi frammenti del lume si
spegnevano davanti a lui.
Immergiti.
E Luxord fu subito lì, al limitare del bordo. Un parallelepipedo colmo d’acqua, resa azzurra dalla
luminescenza del metallo. Sul fondo... il Keyblade… il suo Keyblade. Complessi filamenti dorati
avvolgevano la guardia e il corpo centrale; la punta brillava tempestata di gemme preziose.
Immergiti.
Si tolse gli indumenti di lino, senza staccargli gli occhi di dosso.
« Attento… è più profondo di quanto sembri. »
Lanciò un’ultima occhiata all sue spalle, assicurandosi che la Luce vegliasse ancora su di lui.
Trasse un lungo respiro e si tuffò. L’acqua era strana, densa e fredda… eppure avvertiva un tepore
e un suono, simile allo scoppiettare di un falò, provenire dal fondo.
La Chiave lo stava chiamando.
Ricorda.
Scendendo la meraviglia sopraggiunse nel cuore. Quel Keyblade era… bellissimo, raramente ne
aveva ammirato uno di tale fattura; uno tesoro che avrebbe gola a qualsiasi pirata. L’afferrò e…
nel tepore non vi fu né gioia, né sollievo. Solo dolore, un infinito dolore.
RICORDA.
Provò a ritrarsi, ma la mano rimase ferma, incollata al freddo metallo.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

« In fondo al mar…! In fondo al mar….! Uff! Che brutto ricordarsi solo il ritornello…! »
Fischiettando raggiunge il limitare dei gradini. Anche da quella posizione, poteva osservare il
lieve e continuo incresparsi dell’acqua. Era già accaduto; circa tre mila anni prima, quando aveva
gettato il Keyblade proprio lì dentro; una struttura creata allo scopo di conservare, uno scrigno
prezioso in attesa di essere aperto.
Dalla tasca Askin estrasse la sfera; la sfera dorata scampata al furto di Sephiroth nel Sotto.
« Grazie Destino… per non avermi separato da questa Luce. » (6)
Un suono cristallino e l'oggetto s’infranse sulla superficie, liberando una moltitudine di scie simili a
filamenti d’oro. Esse si librano come gli uccelli che assaporano la libertà, e confluirono in basso
come voraci piranha.
« Ci siamo… è tempo di ricordare, Luxord. »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

« Lo trovo inaccettabile. »
« Oh…! Finalmente l’hai ammesso. Felice di attirare tanta gelosia. »
« Gelosia? Perdonami ****d, ma devi aver frainteso. In molti trovano inammissibile che un farabutto come te
sia entrato nei Denti di Leone. »
« Beh… il lasciapassare era un Keyblade no? Però hai ragione… la definirei più frustrazione, la tua. Ormai
sono passati… anni? Forse dovresti iniziar a considerare l’ipotesi che Sterlizia sia »
L’alba splendeva perenne sui tetti di Auropoli. Un cielo tinto di rosso, un perfetto palcoscenico. Non era la
prima volta che Marluxia… no… che Lauriam gli mollava un pugno del genere. Altri sarebbero arrivati e lui
come sempre li avrebbe incassati, ancora e ancora, fino a quando l’altro non avesse accettato la realtà.



« L’ha fatto di nuovo?! Ora basta! Vado a dirgliene quattro! Non m’importa se è un Veggente, gli farò veder-»
« Frena frena frena! Lascia stare…! »
« Ma *u**d! …! Quei lividi! »
« Sono venuto per te, non per accendere altre risse. »
« Uffi! Va bene, va bene. Del resto… bisogna seguire i consigli dei più anziani. »
« Eh? Solo perché ho superato i trenta? Semmai dovrei essere io a lamentarmi, circondato da ragazzini. »
« Dovresti dire beata gioventù! »
« Sei davvero incorreggibile… »
« Allora… continuiamo le lezioni di chitarra! Tu invece… devi insegnarmi il poker se non sbaglio. »
« Ti avviso, è più difficile rispetto agli altri giochi. »
« Non importa! Oh! E insegnami a barare mi raccomando! »
Demyx… Emdy riusciva sempre a strappargli un sorriso, non importava quanto grandi fossero le avversità.
Quel ragazzo andava d’accordo con tutti e non rinunciava mai a quei pomeriggi spensierati. Dalla sua
camera, si apriva una magnifica vista sulle colline attorno alla città e sovente una lieve brezza spirava dalla
grande finestra. In quei momenti poteva permettersi di accantonare il resto; i Denti di Leoni, gli Heartless e
la difesa dei Mondi.



« Dovresti buttarti… »
« D-Di cosa stai parlando?! »
« Lo sai. »
« Ci ho provato tante volte, cosa credi?! Però... non è facile. Confessarsi… implica sincerità da parte di
entrambi. Io… io ho accettato da tempo la morte di Sterlizia. Lauriam… probabilmente non lo farà, mai.
Se andassi fino in fondo, rischierei di allontanarlo ancora di più… ah… forse è un po’ un discorso sciocco. »
« Una preoccupazione comprensibile, però… forse gli apriresti gli occhi… chissà. »
« Ah… sei sempre gentile, Ru**d. »
Il sorriso di Larxene… di Elrena sapeva essere dolce e malinconico. Un sorriso a cui sarebbe seguito un
pianto sommesso. Come sempre salto giù dal muretto dirigendosi al chiosco vicino, comprò due brioche
al pistacchio, ma tergiversò in attesa che lei versasse le sue lacrime lontano da ogni sguardo.



« Posso farti una domanda? »
« C’è bisogno di chiederlo Ven? »
« Hai ragione… ecco... tu… perché ti trattieni? Negli allenamenti, nelle missioni… saresti benissimo al mio
livello, se non di più! »
« Non amo risplendere, mettiamola in questi termini. »
« Potresti entrare nei Veggenti Rul*d! Se solo… se solo riuscissi a cambiare le regole! » (5)
« Mi accontento di vivere fra i comuni mortali, inoltre non avrei tempo di badare ad altri cinque mocciosi. Ora
arriva al punto. »
« ...Si tratta di Ephemer. Beh… non saprei spiegarti esattamente. Lui… è il solito Ephermer, eppure... lo avverto
più... distante. Non riesco a percepire il suo cuore come un tempo. Nonostante le mie domande, per
lui è tutto okay... anche per Skuld... insomma nessun cambiamento. Vorrei insistere ma… forse sto soltanto
ingigantendo una sciocchezza. »
« Tu... continua a stargli vicino, siete migliori amici. »
« Sì… sì! È un sollievo sentirselo dire. Grazie mille! »
« Attento al gelato. »
« Ah...! Ecco… è successo di nuovo… »
« Tranquillo, appena scendiamo te ne compro un altro. »
Ventus aveva la brutta abitudine di tenersi tutto dentro. Solo lì, mangiando un gelato sul tetto della torre
dell’orologio, tirava fuori ogni preoccupazione, quasi l’intenzione fosse di darle in pasto al cielo e cancellarle
dal mondo. Eppure il discorso riuscì a turbare pure lui; per un attimo si chiese se in quel nome, Ephermer, fosse
contenuto un presagio di sventura.



Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue.

Dapprima furono urla, urla partorite dal peggiore degli incubi; poi… qualcosa strisciò nell’ombra.
L’alba scomparve, una luce nera oscurò il cielo invadendo l’enorme sala. Soltanto lui e Lauriam trovano la
forza di guardare in basso. Dall’enorme vetrata, la città era piombata in un’ Oscurità mai vista. Il terrore
serpeggiò fra le strade divorando i cuori degli abitanti. Artigiani, mercanti e gli stessi Signori del Keyblade,
temprati da lotte contro Heartless e Nobodies… tutti tremarono. Ma lassù, in cima al castello sede dei
Veggenti, nessuna volontà poteva vacillare. Nonostante questo, nessuno riuscì a muovere un muscolo,
nessuno, nemmeno Ventus. Dinnanzi a loro, Ephemer sorrise, un sorriso macchiato di controllata follia.
Si rivolse al migliore amico come se fosse l’unico presente, lui, il capo dei Veggenti, il ragazzo in cui tutti
avevano riposto speranza e fiducia.
« Più ti avvicini alla Luce più grande diventa la tua ombra. Ma… io non mi sono spaventato Ven. Negli
ultimi anni, ho continuato a sussurrare all’Oscurità, cercando di superare questi sciocchi limiti
imposti da Ava e i Precedenti Veggenti. Ora finalmente… qualcosa ha risposto. »
« Ephemer… non è vero… dimmi che non è vero… ti prego… »
« Te ne avrei parlato se non fosse stato per... la tua smisurata e irritante bontà. Peccato. »
Qualcosa strisciò nell’ombra.
Dapprima fu una luce: una luce verde spettrale fendette squarciò la realtà, proprio alle sue spalle. Ne scaturì
qualcosa che andava oltre ogni immaginazione; indicibili orrori, pronti a divorare carne e cuori. Ephemer
non ebbe nemmeno il tempo di gridare quando le braccia vennero mozzate.
Ventus urlò, nella disperazione il desiderio di salvarlo, di salvarlo malgrado tutto.
Aveva mosso pochi passi quando Rulod lo afferrò trascinandolo via assieme agli altri.
Nel cuore un solo desiderio; proteggerli.
Ventus, Emdy, Elrena, Lauriam… li avrebbe proteggerti a qualunque costo.



Il secondo giorno Ventus era sparito. La sua unica preoccupazione, in quelle ore di terrore e sopravvivenza,
era ritrovare Ephemer.
- Forse… forse il foulard si è salvato… -
- Non far sciocchezze. Non possiamo tornare indietro. -
Rulod si sporse oltre il muretto, alle spalle, il negozio semidistrutto in cui il gruppo aveva trovato riparo.
Osservò l’orizzonte. Auropoli era un lontano ricordo; un manto scuro aveva avvolto tutto, prima di far
crollare ogni cosa e dissolversi; il profumo dei fiori lasciato il posto al tanfo di sangue e cadaveri; le verdi
colline erano diventate lande sterili e senza vita. Morti… erano tutti morti; il Keyblade, l’arma suprema, non
aveva neanche scalfito quegli orrori. Sopravvivevano solo loro, trascinandosi pian piano ai confini est della
città, verso gli hangar delle Gummiships. (7) Fuggire lontano, fuggire da una terra condannata. Il grosso
degli abomini si era disperso, portando morte e disperazione nel resto del Mondo; alcuni però continuavano
a setacciare la città nutrendosi di carne putrefatta. Rulod guidava i ragazzi con fatica e costanza, reprimendo
il terrore, vegliando su di loro, attento a ogni pericolo.
La ferita di Emdy non accennava a guarire; nonostante gli incantesimi di cura, il morso di una belva
continuava a infettare la gamba, portando la carne a un lento stato simile alla cancrena; condizione a cui da
qualche ora si era unita una forte febbre. Il ragazzo però non smetteva di sorridere e, aiutato da Lauriam, si
era fatto largo tra le macerie. Al contrario Elrena continuava a non proferir parola, il terrore delle prime ore
non le aveva lasciato scampo e la desolazione circostante ne annichiliva ogni emozione. Quello messo meglio
era Lauriam che, contro ogni previsione, non aveva protestato circa la divisione dei compiti; rimanere con gli
altri mentre lui e Ventus cercavano provviste e acqua.
Durante l’esplorazione di una casa l’ex-Veggente era scomparso, probabilmente celando la presenza tramite
una Magia. Veloce, Rulod era tornato indietro con le provviste, dannando se stesso più e più volte. Pochi
minuti e già s’apprestava a ripartire. Lanciò un’ultima occhiata all'angolo della strada; nessuna belva nelle
vicinanze, nessun latrato a infettare l’aria.
« Se non torno entro l’alba, raggiungete le Gummiships. Aspettate un altro giorno, poi partite », ordinò prima
di dirigersi al Castello dei Veggenti.

Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue.

Il cuore rimbombò nel petto, più forte di prima. Una scarica d’adrenalina fece guizzare i muscoli.
Acquattata nell’ombra una delle belve balzò, le fauci spalancate, il corpo felino e marcio pronto a ghermirlo.
Ancora una volta i denti logori si serrarono attorno a Goldsaber. Un respiro profondo. Uno, due.
Concentrando la Magia nella mano libera, una sfera Firaga scaraventò indietro la bestia, senza come al solito
scalfirla. Il nemico raspò il terreno, muovendosi nel buio in attesa del prossimo turno.
Un respiro profondo. Tre, quattro. Il tanfo di sangue ostruiva le narici. Ventus era ancora lì, contro la
rientranza in cui l’aveva trascinato. Il corpo al limite fra vita e morte, torturato da quegli abomini; l’avevano
privato dei piedi e della mano destra, ne avevano lacerato la pancia facendone uscire parte delle viscere; in
tutto questo, solo la sinistra era intera, chiusa a proteggere il foulard di Ephemer.
Cinque, sei. La luce ridotta a uno spiraglio in quel corridoio sepolto sotto le macerie. Nell’ombra decine e
decine e decine di occhi si muovevano con disarmante lentezza. Erano ovunque, pure sopra, a circondare il
buco dal quale si era calato.
Da quanto? Da quanto stava combattendo? Da quanto reagiva al gioco del gatto col topo? Sette, otto. Quando
tempo ci avrebbero messo quei bastardi a ucciderlo e banchettare i loro cadaveri?
- Hai fallito… però almeno guarda il lato positivo, ne hai attirato la maggior parte qui… -
Parole che la mente sussurrava a più riprese; le uniche in grado di tenere a bada il terrore. Un attacco,
l'ennesimo; una parata… ma questa furono due le fauci a chiudersi, una sul metallo e una sulla carne. Nove.
Nella disperazione… il miracolo apparve, violento e improvviso come una tempesta. Un rombo e un fulmine
saettò illuminando il varco antistante. Una decina di orrori caddero ridotti in cenere. I restanti, compresi i
due sopra di lui, si diressero a fronteggiare l’inaspettata minaccia.
« A cuccia micetti…! A cuccia…! Uffa! Odio i posti stretti! »
La sentì appena, la voce di uomo, mentre cadeva in ginocchio e ogni cosa sbiadiva...
Lo vide appena, un secondo fulmine illuminare il buio...
« Gáe Bulg non può affrettarvi come si deve…! Oh! Meno male… ecco un po’ di spazio…! »
La Speranza apparve, in mezzo a versi contorti e corpi smembrati come fossero burro. Una figura danzava,
avvolta in un mantello nero, il volto completamente invisibile sotto il cappuccio; brandiva una lancia, una
magnifica lancia; affettò gli abomini uno a uno, fermandosi davanti a lui mentre infilzava lo stomaco
dell’ultimo.
« Oh! Questa sì che è una sorpresa…! Voi! Siete vivi! Meno male! »
Dieci. Con le poche forze rimaste, Rulod s’isso in piedi e lì, in mezzo al fetore della carne e a un pungente
odore di viscere, afferrò le spalle del tetro salvatore.
« Ti prego… ti prego salvaci… salvaci... »
Iridi viola brillarono sotto il cappuccio…. poi il mondo divenne buio.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

File E00- 0002Mt

Popolazione: 543’000 (Umani 100%, 1% in grado di evocare l’arma denominata Keyblade).
Sopravvissuti: 5 Signori del Keyblade.
Stato attuale: coma, stasi presso Egg 71, critico livello 3, critico livello 2.

Flora: */* Stato: Estinta.
Fauna: */* Stato: Estinta.
Risorse vitali rimaste: Acqua (70%), Aria respirabile (83%).

Causa: le emozioni scaturite da Ephemer Udivik e Ventus Zéphyro, sono state fiutate dall’orda Hwergh
d’istanza alle coordinate F° 58, C° 151. Il Varco è rimasto aperto per 12 secondi prima di essere distrutto
da Kugo. La caccia è durata altre 8 ore, impegnando ogni difesa disponibile lungo un perimetro di 6 Km.
Non si sono registrati altri fenomeni simili. Dopo 15 minuti dalla fine Winry, Askin, Mephisto e Luficer
sono partiti a bordo della Satariel.

Hwergh: 2435 Gorgal, 780 Hormagant, 253 Lectors, 81 Ripers, 3 Ravanr, 1 Mewloc
Status: Epurati.

Note personali:
Mai finora la Vera Oscurità era riuscita a superare la Fen.ce e i Confini Imperituri, nemmeno durante il
caos scaturito sul finire della Guerra dei Keyblade L’eccezionalità di tale evento mi porta a riflettere su
come potenziare adeguatamente la barriera e rendere questo universo più invisibile dell'invisibile.
Lo metterò al primo punto alla riunione di stasera.

Note Mephisto (inserito solo il materiale utile):
Luxu ha fatto un eccellente lavoro! Nonostante lo scopo fosse corrompere Ephemer e vedere se il suo
cuore potesse richiamare gli Heartless dal Regno dell’Oscurità. Dovrò ringrazialo! In ogni caso per
quanto violenta, la Seconda Selezione ha dimostrato che tra i Leoni non vi erano i giusti Prescelti. (8)

Note Askin:
Ho dovuto insistere affinché i sopravvissuti fossero portati in salvo. Ringrazia ancora Winry da parte
mia. Avevo già osservato Rulod Morgan, ma non pensavo si rivelasse così sorprendente. Mi ha visto,
sentito, toccato, nonostante indossassi il Celatum, Si direbbe che qui i cuori sottoposti a forte stress
possano compire prodezze. Vederlo da vicino però, mi provocato una strana sensazione. (9)

Note Lucifer:
Escludendo i sopravvissuti, attualmente non esistono Custodi. Le conoscenze sulle Chiavi si sono sparse
nei Mondi creatosi dopo la Guerra dei Keyblade. I Hwergh non sono riusciti a divorare il cuore del Mondo
02Mt. In merito suggerirei di sommergere le terre infette e attendere. Potremo avere qualche sorpresa in
futuro.

Note Winry:
I parametri vitali continuano a rimanere stabili, ma se provassimo a eliminare le infezioni o a ricostruire
gli arti mancanti, gli procureremo solo sofferenza e per i casi più gravi la morte. Epurare l’Oscurità dai
viventi è compito degli Eri, ma dati gli attuali compiti nell’Oltre non possiamo richiamarne nessuno.
Stamattina Kugo ha suggerito la ricerca di un materiale autoctono per curarli; se lo trovassimo potremo
modificarlo quanto basta. Fammi sapere il prima possibile. Un bacio Ed.

Il suono della corrente…
L’acqua sulla pelle…
La mano a reggere il Keyblade…
Il suo Keyblade: Goldsaber.
Un manto nero…
Il manto di lupo…
Askin...

« Le locazioni per i cristalli sono state individuiate. Secondo le stime di Ed e Winry la completa
guarigione durerà circa tremila anni. »
« Capisco… e la memoria? Rimanendo cristallizzati così a lungo, c’è il rischio venga danneggiata. »
« Uhm… fai pure Askin. »
« Co-Cosa?! Non hai nulla da ridire Kugo?! Deve essere il mio giorno fortunato! »
« Credi mi sia sfuggito quel dettaglio? »
« Rimango un’inguaribile romantico! Ah! Ah! Comunque… grazie. »
« Coraggio, ti aiuto. Poniamo forma e condizioni. »
« … Una sfera... e ognuno avrà la sua! Saremo noi a custodirle… magari nel Sotto. »
« … Uno; risveglio dalla stasi. Due; completamento nel caso vengano scissi in Heartless e Nobodies.
Tre:ricongiungimento coi propri Keyblade. » (10)

I ricordi…
Il dolore…

« Un giorno… ci rivedremo Rulod. »

… infine la Luce.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Una foglia in balia di un uragano, così gli apparve quando posò lo sguardo su di lui.
Tremava Luxord; il corpo scosso da spasmi a causa dell’acqua ingerita mentre i polmoni la
rigettavano con violenti colpi di tosse e lacrime si confondevano nel volto bagnato.
Eppure Askin non disse nulla. Ogni parola sarebbe risultata vana e lui... poteva solo avvicinarsi a
quel tumulto di emozioni. Nell’anima vi erano solo echi confusi del suo Mondo, di ciò che era
stato; e nel tempo i sentimenti si erano affievoliti diventando un ricordo; rammentava l’amore,
l’amicizia, l’odio. Uno dei fardelli dell’immortalità, dell’immortalità che lentamente l’aveva
tramutato in un Fyrir.
Ora… Luxord era lì, solcato da sensazioni contrastanti e intense; e l’unico bastone a cui aggrapparsi
era un uomo vissuto per un tempo indefinito, troppo lungo per essere contato.
Si rammaricò nell’impossibilità di trovare parole adeguate; giacché tante volte aveva immaginato
quel momento, più di fosse necessario. Poi… l’altro fu lì, a stringerlo, ad aggrapparsi a lui con tutte
le forze; il viso celato oltre la sua spalla...
« Mi ricordo… mi ricordo… tu… tu mi hai salvato… mi hai salvato Askin… »
L’eco di un’emozione lo scosse, proprio come allora; nell’istante in cui si era avvicinato
incrociandone gli occhi dorati. Proprio come allora, il presente si fece più inteso.





(1) Abiti presi dall’art del Sensei Kubo presente in Bleach Jet (cercate Quincy Bleach Jet per
maggior informazioni)

(2) Dal Capitolo 1; fine della scena con Luxord.

(3) Dal Capitolo 3 di FFB.

(4) Frase giocata sul riferimento alla parola latina Lux, ovvero Luce.

(5) SPIEGAZIONE BONUS!
Durante l’Era della Fiabe esisteva un solo Mondo, ovvero quello dove si pone la Vera Auropoli.
A seguito della Guerra dei Keyblade -quella che vide i Veggenti Aced, Ava, Gula, Invi, Ira e le
Unioni scontrasi e morire nel mio caso- l’universo rischiò di collassare → Nella mia versione i
Fyrir impediscono tale evento → Da quell’unico Mondo si crearono centinaia di altri, funzione che
in seguito avrebbe continuato ad assolvere Scala ad Cauleum.
L’Unione dei Denti di Leone è l’unica a sopravvivere alla Guerra, poiché Ava l’aveva posta in
una dimensione alternativa, identica alla Vera Auropoli/Mondo originale. I Veggenti a guida di
quest’ultima -ovvero Ventus, Ephemer, Skuld, Brain e Lauriam- sono gli unici a ricordare la
Guerra. Per questo Ven si riferisce al cambiare le regole.

(7) Lore personale: all’epoca gli eroi del Keyblade non hanno ancora sviluppato i Glider.

(8) Il fatto sia stato Luxu a portare al massacro i Denti di Leoni viene specificato nel Capitolo 5 di
FFB e nel Capitolo 2.

(9) Stesso dettaglio sui mantelli (Celatum) avviene durante il Flashback di Axel e Isa presente nel
Capitolo 2, quando Lucifer afferma; - Interessante, riuscite a vedermi nonostante l’indumento che porto.
Uhm… a causa del forte stress i vostri Cuori sono diventati più… sensibili. Mi ricordate qualcuno. -

(10) Le sfere… QUELLE sfere! Adesso è tutto collegato. <3





Angolo Autrice:

BONUS 1: VOCI!
Adoro il doppiaggio giapponese, ecco alcuni personaggi con le mitiche voci del Sol Levante
ufficiali e non (mi sono impegnata per cercare Askin e Lucifer). Ho avuto problemi nell’inserire
il tag per i link, quindi… selezionate il link e cliccate col tasto destro del mouse. ^^”

• Mephisto Pheles (Ao no Exorcist): Ufficiale, Hiroshi Kamiya
https://m.youtube.com/watch?v=pATRnyI92Yw

• Amaimon (Ao no Exorcist): Ufficiale, Tetsuya Kakihara
https://m.youtube.com/watch?v=OuFoJajDOW4

• Luficer (Ao no Exorcist): Non ufficiale,Yuuichi Nakamura, quando doppia Guren Ichinose
di Seraph of the End [ Minuto 2.10 ]
https://m.youtube.com/watch?v=gsI8fmufgPs

• Kugo Ginjo (Bleach): Ufficiale,Hiroki Touchi [ Minuto 3.50 ]
https://m.youtube.com/watch?v=wKIqn7yHsZM

• Askin Nakk le Vaar (Bleach): Ufficiale, Shunsuke Takeuchi
https://www.youtube.com/watch?v=_DKKwpSHe_M

• Edward Elric e Winry Rockell (Full Metal Alchemist Brotherhood): Ufficiali, Romi Park e
Megumi Takamoto
https://m.youtube.com/watch?v=J6yjjcSn7l4

• Luxord/Rulod; Ufficiale, Jōji Nakata [ Ore 5.36 ]
https://www.youtube.com/watch?v=TdLm2Aixb1s

• Xigbar/Luxu: Ufficiale, Hōchū Ōtsuka [ Minuto 1.11 ]
https://www.youtube.com/watch?v=ceyA-KGVCgc

BONUS 2: MANGA E MANGA
La frase Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue è tratta dal primo volume
dell’edizione italiana di Demon Slayer edito dalla Star Comics. Nota; il manga ha un buon
potenziale. Unico difetto; in certe scene d’azione poche chiare (forse a causa del disegno ancora
un po’ acerbo) si tende a dare inutilmente spazio a lunghi pensieri dei personaggi.

BONUS 3: OHWWWW <3
• Gáe Bulg (Arma nominata da Askin nella scena flashbak di Luxord):
In orgine, la Gáe Bulg (anche Gáe Bulga, Gáe Bolg, Gáe Bolga, cioè "lancia dentellata",
“lancia del ventre", "lancia del gonfiore", "dardo da mantice" o forse "lancia fulminante")
era la lancia di Cú Chulainn nel ciclo dell'Ulster della mitologia irlandese. ( fonte Wikipedia)
• Satariel (Aeronave di Luficer nominata nel File):
Secondo la cabala sono i demoni della falsità, guidati da Lucifero.
• Ephemer Udivik → Ephemer_ deriva dall’inglese Ephemeral, Effimero. Udivik non ha
significati particolari, ma mi piaceva il suono.
Ventus Zéphyro → Ventus deriva dal latino Ventum, Zéphyro dal greco Zéphyros_ Zefiro
Rulod Morgan → da Henry Morgan, corsaro inglese che imperversò nei Caraibi durante il 1600.
• Celatum: dal latino celare. Mantello con cui i Fyrir celano totalmente la loro presenza.
• Eri: nella mitologia norrena, dea o valkiria dedita alle arti mediche.
Qui indica i Fyrir specializzati nella guarigione dei Mondi (di cui i Hwergh non hanno
divorato il Cuore) e dei viventi colpiti della Vera Oscurità.



Okay… diciamo che con questo capitolo si chiude per l’80% il discorso svelato alla fine di Fragments From Beyond. Quindi… vista l'intensità di tali contenuti, non mi dilungo ulteriormente. <3
Potete commentate, lasciare like e inserire entrambe le storie nelle liste. <3

Farete felice una scrittrice.

Elgas

Ps. I nomi dei Hwergh sono liberamente ispirati ai nomi inglesi dei Tiranidi (Warhammer 40k) <3
   
 
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