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Autore: Misterius Fan    03/07/2019    1 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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5.

Le memorie di un primo incontro


 
Ignorando il fatto che Nana la stesse seguendo per preoccupazione, Lyna si precipitò fuori dalla scuola dopo aver saputo degli incendi nel settore 36, preoccupandosi dell’incolumità di Tea. La fortuna voleva darle una mano visto che, dopo pochi metri di corsa, un Taxi correva sulla strada e la ragazza fece segno di fermarsi. Una volta saltata a bordo venne accolta da una voce proveniente da un intelligenza artificiale, che funge da guidatore del veicolo: << DOVE – LA – PORTO, SIGNORINA? >> esordì il guidatore computerizato.
 
<< Mi porti al settore 36, e in fretta >> richiese Lyna con il fiatone  ma non ottenne la risposta sperata
 
<< SONO – SPIACENTE, MA – NON – SONO – AUTORIZZATO – A – DESTINAZIONI – ESTERNE – ALLA – MIA – AREA – DI – COMPETENZA >> rispose la I.A del taxi in modo da far ritornare alla mente, in modo spiacevole, della ragazza che i servizi di trasporto di un settore sono limitati al proprio, escludendo i moduli appropriati.
 
Lyna stava per uscire, meditando di assumere i panni di Angel per raggiungere la villa a piedi, quando Nana balzò d’improvviso all’interno del veicolo << Così non vai da nessuna parte >> disse lei in tono serio mentre tirò fuori una specie di carta magnetica che poggiò al monitor del cruscotto.
 
<< IDENTITA’ – SPECIALE – RICONOSCIUTA >> disse l’I.A con lo stesso tono << AI – SUOI – ORDINI – COMANDANTE – IN – SECONDA >>
 
<< COMANDANTE IN SECONDA? >> pensò Lyna di soprassalto al sentire quelle parole.
 
<< Al settore 36 >> ordinò Nana all’I.A con fare serio << E’ un ordine >> e, poco dopo, il Taxi partì per la sua destinazione straordinaria.  
 
Mentre il veicolo imboccò un tunnel speciale che lo fece uscire dal settore 21, le due ragazze discusero animatamente :
 
<< Che cosa significa comandante in seconda, Nana? >> esordì Lyna a metà fra la preoccupazione e la curiosità << Sei nelle forze militari in copertura o cose del genere? >>
 
<< Prima di risponderti, voglio assicurarmi se tu sei una persona che sa mantenere dei segreti >> rispose Nana come se fosse una specie di militare
 
<< E per cose tipo segreti militari e affini, vero? >> continuò Lyna << Se vuoi sapere la verità, non sono cose che m’interessano. Quindi, figurati se vado a raccontare ai quattro venti segreti militari se la mia ricompensa sarà roba come segregazione o altre carognate del genere >>
 
<< Molto forbita da parte tua, ma va bene >> concluse Nana << ma, più che altro, non lo faccio perché riguarda le forze di difesa, ma perché >> e fece una pausa <<  fra amiche non esistono scemenze come debiti o segreti >>
 
Lyna rimase stupita dalla risposta della ragazza, ma non poté fare a meno di percepire della sincerità nelle sue parole << Dipende poi dai segreti che una persona si porta dietro >> ribatté poco dopo << Ma ora non è il momento per queste cose. Adesso la mia priorità è un’altra >> concluse infine per non perdere la calma.
 
<< Anch’io ho una priorità, Lyna. Mi auguro solo che ne te ne Tea ne veniate coinvolte >> pensò Nana preoccupata.
 
Ancora un paio di minuti e sarebbero uscite dal tunnel per raggiungere la casa di Lyna, ma per quest’ultima quel paio di minuti sembravano un’eternità data la preoccupazione della ragazza per Tea << Non deve succedere! Non deve succedere! Non deve succedere! Non deve succedere!...... >> continuò a ripetersi nelle testa insieme a qualcos’altro << Dopo tutto quello che lei ha fatto per me…..! Dopo tutto quello che ha fatto per me!.... >> e, oltre quelle frasi, delle immagini si proiettarono inconsciamente nella sua testa: Il momento del loro primo incontro.
 
Era una notte di pioggia, con qualche lampo sporadico, quando in una landa desolata, nei pressi di una foresta situata in una schiera di ville del Settore 36, atterrò  una specie di meteorite fatto di luce che fece un enorme cratere di un bel po’ di diametri. Da esso sbucò una ragazza. Era avvolta in un lampo di luce che poco dopo svanì dal suo corpo lasciandola completamente nuda e, confusa, si guardò intorno. Lieta di non aver provocato danni, poiché era apparsa direttamente dal cielo da un varco inter-dimensionale, si accorse di essere in una specie di foresta, solo che vi erano delle luci in lontananza e si sentivano dei rumori a lei sconosciuti. Cercando di contenere il panico che le si era formato strinse una specie di sfera bianca che emetteva una debole luce ed era incrinata.
 
<< Vega…… Vega…… perché non mi rispondi, Vega? >> pensò la ragazza in preda al panico.
 
Dovette bloccare la sua disperata invocazione, che all’improvviso, sentì dei rumori e delle figure muoversi in modo irregolare e le segui incuriosita, anche perché aveva percepito intenzioni losche grazie ad una specie d’istinto. Riuscita a non fare rumore, si nascose dietro un albero e vide uno spettacolo non molto piacevole: Due energumeni con tatuaggi e piercing circondavano una donna sui 35-40 anni mezz’addormentata e legata e imbavagliata intorno ad un albero. Ma la cosa che stupì la ragazza e che comprendeva quello che stavano dicendo, come se fosse la sua stessa lingua, seppur con qualche differenza d’intonazione, ma quello che stava ascoltando la faceva sentire male.
 
<< Ehi fratello >> disse uno dei tizzi << non pensi che dovremmo lasciarla qui e scappare con la grana? In fondo in questa foresta non ce molto che possa fare >>
 
<< Si si, continua a lamentarti. >> ribatté l’altro mentre aveva assunto un aspetto che fece nauseare la ragazza << La lasceremo qui, ma prima possiamo divertirci un po’ no? In fondo quella li e rimasta vedova da poco più di un mese e non sembrava in vena di voler tirare avanti. Non reagisce nemmeno >>
 
La situazione era chiara alla ragazza e al solo immaginarsi la cosa stava per vomitare; doveva fare qualcosa. Senza pensarci due volte trovò un sasso e lo tirò in testa al tizio che stava per allungare le mani alla donna centrandolo in pieno.
 
<< Ahi… ma che ca….. >> Non completò la frase che la responsabile sbucò dal cespuglio dove aveva origliato e li guardò in cagnesco.
 
<< Non so dove mi trovo ma una cosa è certa: Voi maschi fate schifo ad approfittare di una donna in questo modo >> pensò lei rabbiosa mentre camminava lentamente in loro direzione.
 
I due tizi fischiarono per lo spettacolo che la ragazza stava incautamente offrendo, ovvero mostrare loro le sue figure, e cominciarono a studiarla con fare lercio.
 
<< Uhhhh, che bellezza ci offre la natura. Ehi, bambinetta, ti sei persa? >> e lei, di rimando, digrignò i denti per la rabbia.
 
Invece, diede una rapida occhiata alla donna che apriva gli occhi a fatica, e mugugnava in preda al panico. Impietositosi per la donna prigioniera riprese lo sguardo sui due vandali. I due farabutti si lanciarono avanti con l’intento di farla diventare la loro cena di perversioni  ma finirono per ritrovarsi a terra nei modi più dolorosi possibili: Uno venne atterrato mediante un colpo secco di mano alla nuca preceduto da un rapido movimento della gamba nell’argenteria; l’altro finì sbilanciato da uno sgambetto, seguito da un rapido colpo di ginocchio allo stomaco e concluso da una gomitata alla schiena. I due se la diedero a gambe per lo spavento. La ragazza osservò la donna imbavagliata, abbastanza adulta con un fisico tipico di un’attrice, ma senza rughe nel volto, capelli corvini e occhi azzurri, indossava gli occhiali e aveva il rossetto nelle labbra. Ma della saliva le usciva dalla bocca e aveva uno sguardo assente e inoltre puzzava di una sostanza  che veniva dalla bottiglia che era a terra.  Dopo aver liberato la donna, la ragazza prese la bottiglia.
 
<< A tutta l’aria di essere un’ alcolico >> pensò lei mentre annusava la bottiglia per poi assaggiare il contenuto, solo per sputarlo subito dopo e gettare via la bottiglia disgustata  << CHE SCHIFO! Ma che c’era li dentro? >> pensò mentre si avvicinava alla donna che si stava riprendendo.
 
La donna riprese i sensi e osservava stranita quella ragazza senza abiti << Sei…. sei stata tu a salvarmi, ragazzina? >> domandò la donna a lei con un filo di voce
 
La ragazza annui per poi cominciare a sentirsi la testa girare << Ma che cosa….? Sarà colpa di quella bevanda? >> e tutto si fece buio. 
 
Una volta ripresi i sensi, si ritrovò in un letto e con una camicia da notte più grande della sua taglia. Alzandosi a fatica vide la camera dove si trovava, con una architettura completamente aliena a lei, così come il panorama. Fu però il rumore del televisore, a lei sconosciuto, ad attirare la sua attenzione, così come il fatto di comprendere, anche stavolta, il linguaggio di quanto detto:
 
<< Questa mattina sono stati arrestati due spacciatori di droga >> e quando vennero inquadrati i loro volti la ragazza li riconobbe come i teppisti di quella notte << I due hanno confessato la loro attività e di essere fuggiti dopo essere stati attaccati da una misteriosa figura femminile. I risultati medici non hanno risultato stati d’infermità mentale per via di quell…. >> lo schermò si oscurò del tutto e non produsse nessun atro rumore.
 
<< Se t’interessa saperlo mia cara, non mi sarei ritrovata in quella situazione quella notte se non mi avessero anticipato per bene >> la ragazza si voltò in direzione della voce: era quella donna di quella sera che si stava avvicinando a lei << Io faccio parte delle forze dell’ordine, in particolare nel settore anti-droga e dei casi di corruzione. Quella sera stavo pedinando quei due brutti ceffi ma loro mi hanno colto di sorpresa, pur non sapendo della mia posizione, e se non fosse stato per te… beh, lo puoi immaginare >> e si sedette nel letto vicino a lei e cominciò ad accarezzarle il viso << Ti ringrazio >> concluse mentre continuava ad accarezzarla.
La ragazza, superato lo spavento inziale, appoggiò la sua mano in quella della donna e si fece cullare e fu proprio in quel momento che si accorse del suo aspetto mediante uno specchio, lasciandola di stucco. I suoi capelli biondi erano diventati blu e gli occhi, completamente blu, avevano una forma diversa: un puntino nero su un contorno verde e con un ampio spazio bianco per ambedue gli occhi. Ripresasi dallo spavento, la ragazza rispose alle domande datele dalla donna:
 << Capisci quello che dico? >> e la ragazza annui << Non riesci a parlare? >> e lei annui di nuovo << e, per caso…… non sei di queste parti? Di che Area o Settore sei? >> ma la ragazza non capiva niente e scosse la testa disperatamente << Scusami. Non volevo essere scortese nei tuoi confronti. Se non hai dove andare…. che ne pensi di vivere da me? >> la ragazza rimase sorpresa e, facendo un segno di attesa, cominciò a riflettere
 
<< Non so dove mi trovo e tutto quello che posso fare e cercare di scoprire questo posto e tutto ciò che gli riguardo. Ma quella donna….. mi vuole dare una mano ed è sincera. Infine…. Non ho…. Non ho….. >> e finì per mettersi a piangere << NON HO PIU’ UNA CASA! >> pensò lamentosamente.
 
<< Ehi… che ti succede? >> domandò la donna preoccupata ma la ragazza continuava a singhiozzare come una bambina << E va bene…. se non ce altro modo >> e la strinse a se in un abbraccio.
 
La ragazza non si oppose e si abbandono tra le braccia della donna mentre quest’ultima la consolò.
 
<< Se hai paura rivolgiti a me; se non sai niente rivolgiti a me; se hai bisogno di aiuto rivolgiti a me…. sono a tua disposizione per qualunque cosa avrai bisogno >> e nel frattempo le accarezzò i capelli << Consideralo il mio modo per ringraziarti per avermi aiutato quella notte >> e, una volta lasciata la ragazza, le tese la mano per presentarsi << Io sono Tea. Tea Tezuka. Molto piacere >>
 
La ragazza si asciugò le lacrime e, con un sorriso angelico, le strinse la mano e nel frattempo, pur non potendo parlare, poté far capire con la sua espressione quello che stava pensando << Abbi cura di me Tea >>
 
E con quella frase la girandola dei ricordi di Lyna svanì mentre stava osservando impietrita uno spettacolo orribile. Mentre i ricordi le si erano proiettati, lei e Nana erano arrivate al Settore 36, scesero dal Taxi, videro una gigantesca colonna di fumo, vi erano andate e videro la causa: una villa ingoiata dal fuoco
 
<< TEEEEEAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >> urlò disperata Lyna. La villa incendiata era casa sua.
 
 
   
 
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