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Autore: HistoryFreak_91    08/07/2019    2 recensioni
6000 anni sono davvero un'infinità. Tante sono le vicende, gli eventi storici e non che si susseguono e Crowley ed Aziraphale erano nei paraggi per molti di essi.
Questa fanfiction ha la volontà di evidenziare alcuni momenti salienti delle vite delle due entità, cercando di essere il più possibile storicamente accurata (con alcuni cambiamenti per rendere più vivace ed anche più semplice la lettura) e soprattutto fedele ai due personaggi principali.
Gli avvenimenti saranno in ordine sparso. Potrebbero essere solo un paio di capitoli oppure una bella raccolta di numerose oneshot/flashfic/drabble.
Genere: Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I primi mesi dopo la fuga di Adamo ed Eva dal Giardino dell'Eden erano stati i più intensi che l'angelo ed il demone avessero vissuto sulla Terra. Dopotutto, era nata da poco e per quel poco era stata sempre monotona e sempre perfetta. Non c'era stato molto da fare nel Giardino dell'Eden, ma ora, grazie a Crawly, i due si erano trovati a seguire da lontano e da due diverse angolazioni le peripezie dei progenitori della stirpe umana. E quante ne avevano viste: procacciarsi il cibo, trovare riparo, fendere contro bestie feroci grazie alla spada donata loro da Aziraphale e poi aiutarsi l'un l’altro, sempre vicini, sempre solidali. Dove non arrivava Eva c'era Adamo in un meraviglioso sodalizio che poteva essere solo parte del grande piano di Dio.

 

Passarono un paio di mesi e con i mesi il tempo si faceva sempre più scuro. Tutto era statico nel Giardino dell'Eden, e dal giorno della fuga era come se la Terra avesse cominciato finalmente a ruotare. Tutto il grande meccanismo dell'universo si era messo in moto e così le sue piogge ed i suoi giorni d’arsura e poi il giorno e la notte, le albe ed i tramonti. 

 

Tutto era nuovo per gli umani ma anche per le due entità sovrannaturali che si stupivano ogni giorno di quanto vasta e varia fosse la creazione di Dio. 

 

Era ormai dicembre e le temperature si erano fatte piano piano più fredde. Era una cosa curiosa, il freddo. Faceva stare più vicini gli umani che si ingeniavano per trovare modi di coprirsi con pelli scuoiate e vivi fuochi. A volte, vedendo che le creature soffrivano e non riuscivano ad occuparsi di loro stesse in modo appropriato, Aziraphale miracolava per loro delle lepri facili da catturare e faceva germogliare delle bacche commestibili dai cespugli più vicini. E così l’umanità sopravviveva ed il bambino che Eva portava in grembo cresceva.

 

Fu in uno di questi freddi giorni che, improvvisamente, un batuffolo bianco scese dal cielo e si andò a posare sul naso dell'angelo che alzò il viso verso l'alto: che fenomeno curioso, pensò, aprendo i palmi e cercando di catturare uno dei quei batuffoli ma, appena toccavano la sua calda pelle, scomparivano, trasformandosi in acqua. Aziraphale continuò ad osservare lo strano fenomeno ma si rassicurò da solo: se si trasformava in acqua non appena toccava qualcosa, non c'era niente di cui preoccuparsi, giusto?

 

Manti bianchi di neve coprivano ora il deserto che era diventato steppa. La grotta nella quale si erano rifugiati Adamo ed Eva era seppellita da una grande massa ghiacciata. Faceva freddo, molto freddo, ma almeno aveva smesso di nevicare. L’angelo si fece largo fra la neve, le gambe coperte fino quasi al ginocchio, quando colpì qualcosa di inaspettato con la tibia. Desolato, l'angelo fece un passo indietro per vedere un folto strato di ali nere spuntare da sotto la soffice coltre bianca. Aziraphale si allontanò ancora un po', dando spazio a Crawly per spalancare le ali e scuotere via la neve. 

 

“Ah, è finita?” Domandò il demone, stiracchiandosi per bene sotto lo sguardo inebetito dell'angelo.

 

“Finita cosa?” Chiese di risposta l'angelo, finalmente riconoscendo l’entità che aveva incontrato solo pochi mesi prima. I suoi occhi gialli lo fissarono con uno scatto e l’angelo si sentì andare il cuore in gola: certo che i demoni erano proprio spaventosi! 

 

“Quella... cosa! Giù dal cielo.” Crawly gesticolò ed una gran massa di neve cadde dai lembi della sua tonaca. 

 

“Oh.” Si limitò a rispondere l'angelo. “La neve.” Disse senza neanche pensare, il suo diretto rapporto con i piani alti che gli aveva permesso di imparare quella nozione.

 

“Si chiama così?” Il demone ribatté e, disgustato, scosse veementemente i capelli bagnati con le mani. “Che cosa stupida.” Aziraphale rimase interdetto per qualche istante, piegando la bocca da un lato, per poi farsi risoluto.

 

“È una delle grandi invenzioni di Dio.” Parlò giungendo le mani in preghiera. Crawly posò finalmente gli occhi su di lui, scuotendo la testa con disappunto.

 

“Ah sì? E a che serve?” Chiese e vide l'angelo scomporsi, sbattendo le palpebre più volte in confusione.

 

“Ecco... io...” Arrossì Aziraphale, incapace di rispondere a quella domanda. Crawly scosse la testa divertito per poi guardarsi attorno: era tutto schifosamente bianco. 

 

“Che idea stupida.” Commentò, dando le spalle ad Aziraphale che avvampò per l'indignazione. 

 

“Non è un'idea stupida!” Replicò ed il demone prese a grattarsi la punta del naso.

 

“Senti, angelo...” Si voltò per dire qualcosa ma un oggetto soffice e freddo lo colpì in piena faccia, sgretolandosi e cadendo a terra dopo l'impatto. Il demone ci mise qualche secondo a riaprire gli occhi, un’espressione scioccata ed inebetita dipinta in volto. Sbatté le palpebre e posò le iridi serpentesche sull’angelo davanti a sé che, ancora rosso in volto, aveva la mano tesa dopo aver lanciato quella palla di neve. Quando Crawly comprese ciò, il suo voltò si incupì. “Come osi...?” Solo per un istante, l'angelo temette che la ritorsione del demone sarebbe stata crudele e spietata di quanto si aspettasse ma quando la neve gli colpì la spalla comprese che non c'era nulla di cui aver paura. Divertito, non riuscì a nascondere un sorriso e si piegò a raccogliere altra neve, gli occhi verde-azzurri fissi su quelli che cercavano ancora di essere minacciosi del demone.

 

Le due entità sovrannaturali cominciarono una battaglia a palle di neve che volarono ovunque. Per quanto seriamente la volessero prendere, entrambi sapevano di non volersi fare realmente del male. 

 

Quando si sentirono stanchi, si avvicinarono l'uno all'altro, senza più trattenere le risa che li avevano accompagnati per tutta la battaglia.

 

Aziraphale fu il primo a ricomporsi e, con fare fiero e regale, offrì una mano al demone che si fermò per osservarla.

 

“Pari?” Propose l'angelo e Crawly alzò gli occhi per osservare la sua figura così angelica stagliata in quell'atmosfera bianca ed ovattata. Il demone sorrise.

 

“Pari.” Annuì e gli prese la mano, tirandosi su. I due si guardarono lungamente negli occhi, come se avessero raggiunto un’intesa. Fu l'angelo ad allontanare la mano per primo, con gran disappunto di Crawly. 

 

“Ora devo andare.” Fece per allontanarsi e l'espressione dell'altro si fece più cupa. “Adamo ed Eva hanno bisogno di me.” Crawly rimase interdetto per qualche istante ma alla fine sorrise, rassegnato.

 

“Vai, vai.” Indicò con le mani la strada da percorrere. “Non si sa mai quando potrebbero cadere in tentazione.” Aziraphale gli rispose scuotendo la testa.

 

“Non ho niente da temere se ci sei tu qui.” Forse aveva formulato male quella frase ma l'angelo suppose che il demone avesse capito esattamente che cosa intendesse. Fu così che se ne andò, salutando con la mano prima di dirigersi verso la grotta.

 

Crawly si portò una mano al cuore: stava battendo più forte che mai e lui non riusciva a capire perché. Alzò gli occhi ed osservò le ali dell'angelo scomparire nel biancore che li circondava. Crawly sorrise: gli piaceva la neve, dopotutto. 

 

Nota dell'Autore: 

Non viene mai specificato, né nella Bibbia né nella serie o nel libro, quando Adamo ed Eva lasciarono il Giardino dell'Eden, sappiamo solo che Eva era già incinta di qualche mese. Ho deciso quindi di mettere l'episodio un anno dopo dalla creazione del mondo secondo Pratchett e Gaiman.

 
   
 
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