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Autore: Neko    26/07/2009    2 recensioni
Non si gioca con il destino delle persone, nè di un intero villaggio. Ci possono essere delle conseguenze sia gradite che spiacevoli. C'è sempre una punizione per chi osa interferire con lo scorrere del tempo, ma qualsiasi cosa possa essere, quello a cui si può andare incontro non è niente, se ciò per cui si è compiuto un tale gesto porta a ciò che si è desiderato per anni. L'ultimo sogno di un uomo che ormai ha perso le speranze.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 16: Assassino

 

Yamato e i ragazzi fecero ritorno a Konoha.

Erano tutti molto scossi da quanto accaduto, Naruto soprattutto.

Tsunade era stata informata “dell’incidente” tramite un messaggio mandatogli dalle prigione, ma venne a conoscenza dei dettagli al rientro della squadra.

Sai e Sakura vennero affidati alle cure di Shizune per disinfettare le loro ferite, mentre l’hokage si sarebbe occupata personalmente di Naruto.

Era turbata per quanto avvenuto, NARUTO non aveva fatto la minima parola di un evento del genere.

Il ragazzo non aveva ancora fiatato dal tragico evento e sembrava voler rimanere chiuso in quella sfera di silenzio. Era sotto shock e quello era il suo modo di elaborare la cosa.

Tsunade fece accomodare Naruto in una stanzetta all’ospedale, nella quale si trovava solo un armadietto per i medicinali e un lettino, dove il ragazzo si dovette sdraiare.

La donna controllò il famoso occhio destro, ma al suo posto non vide niente che potesse minimamente ricordare l’occhio di un demone.

Naruto, cosa è successo in quella prigione?” chiese Tsunade ottenendo come risposta, un silenzio di tomba.

“Ricordi qualcosa di importante?” insistette, ma non ottenne niente.

 

Finita la visita Naruto non si preoccupò nemmeno di andare a vedere come stavano i suoi compagni. Non voleva farsi vedere da loro. Aveva paura delle loro reazione e soprattutto si vergognava di quanto aveva fatto.

L’hokage chiese di parlare con Sakura, per avere maggiori informazioni e la convocò nel suo ufficio.

“Sakura, dimmi tutto quello che ti ricordi!”

La ragazza abbassò la testa “Non sono riuscita a vedere molto dalla mia posizione. Ero a terra e Naruto era seduto davanti a me. Non riuscivo ad alzarmi nonostante avessi voluto intervenire per aiutare Sai. Il nostro amico stava per essere strangolato da un prigioniero. Fu allora che vidi Naruto alzarsi lentamente…poi tutti i nostri nemici sono caduti a terra senza che lui compiesse il minimo gesto. Non ho visto l’occhio di cui ha parlato Yamato!”

“Capisco. È accaduto qualcosa di insolito con Naruto ancora prima di quell’evento?”

“No, è stato sempre come…aspetti…c’è una cosa! Quando ci siamo fermati per pernottare, Naruto mi ha allontanato dalla gabbia del prigioniero, come se sapesse che avrebbe attaccato ancora prima del tempo e ho notato che in quel momento non aveva il copri fronte sull’occhio, anche se esso era chiuso!”

Tsunade si alzò dalla sedia della sua scrivania e si recò a guardare Konoha fuori dalla finestra.

Si sentì bussare alla porta.

“Mi hai chiamato Tsunade?”

“Era ora NARUTO! Sono ore che ti cerco!”

“lo sappiamo, ma ha avuto un piccolo contrattempo!” disse la piccola volpe che lo affiancava.

“Sei stato di nuovo male?” chiese Sakura preoccupata.

L’uomo scrollò le spalle “Allora, quale è il motivo di questa convocazione! È strano essere convocato nel proprio ufficio!”

Tsunade gli porse una lettera da leggere.

“Wow” disse NARUTO.

“Wow? È tutto quello che sai dire?” disse Tsunade con una vena pulsante sulla testa.

Mentre l’uomo poggiava la lettera sulla scrivania disse “Non posso essere sorpreso di quanto c’è scritto qua sopra. Sono a conoscenza dei poteri dell’occhio di Kyuubi.”

Tsunade sbatté violentemente i pugni sulla scrivania “perché non ci hai mai informato di tutto ciò!”

“Per il semplice fatto che io non ho ucciso dei criminali a 16 anni!”

In quel momento intervenne la volpe “No, ma hai fatto di peggio dopo i 25 anni!”

NARUTO la guardò storto, certe cose voleva tenerle per se e non dirle in giro, anche se nel suo mondo tutti lo conoscevano per la forza devastatrice di quell’occhio.

“c-cosa vuoi dire?” chiese Sakura intimorita dalla risposta che poteva avere.

NARUTO mise le mani in tasca e non guardò nemmeno la ragazza “non so se sia una buona idea dirvelo!”

“come puoi dire questo. Se Naruto è destinato a fare qualcosa di peggio di quanto accaduto in quella prigione, dobbiamo saperlo per evitare che…

“Evitare cosa? Naruto non farà nessuna delle stupidaggini che ho fatto io. Ne sono sicuro. Quello che è accaduto nel mio tempo, le stragi che ho compiuto, sono state solo per volere mio. Quanto accaduto in quella prigione, è stato involontario e per difendere persone a cui il ragazzo ha voluto bene! Non ha voluto uccidere Pain e Sasuke dopo quello che ha passato e ora se ne andrebbe in giro a uccidere la gente così per divertimento?”Disse NARUTO con un tono freddo.

Le due donne in sala rimasero paralizzate a quel discordo.

“Cosa vuoi dire con stragi e uccidere la gente così per divertimento?” chiese Tsunade temendo la rosposta.

NARUTO abbassò lo sguardo e per un po’ non fiatò.

“toglietevi dalla testa che io sia un persona buona! Nella mia vita ho fatto un sacco di cose orribili, che vi farebbero accapponare la pelle. Avete perso Sasuke a causa della vendetta, è diventato addirittura pazzo…pensate che la vendetta abbia questo effetto solo su di lui?”

Sakura lo guardò terrorizzata avendo capito quello che intendesse dire.

“Si, Sakura! Fai bene a temermi. Come a Sasuke non è bastato eliminare Orochimaru e suo fratello per mettere fine alla sua sete di vendetta, neanche a me è bastato vendicarmi sulla principale causa del mio dolore. La mia vita è sempre stata uno schifo, non ritenevo giusto che gli altri potessero avere, quello che a me è stato privato. Ho lasciato Konoha per qualche anno, viaggiando e recandomi in vari villaggi. Bastava un niente per farmi saltare i nervi e spazzare via tutto quello che mi circondava. O ucciso un sacco di gente che non centrava e avrei anche continuato a farlo!”

Tsunade lo guardava seriamente. Non riusciva a credere che un ragazzo allegro come Naruto potesse diventare un mostro del genere “C-cosa ti ha fatto cambiare?”

“Lui!” disse guardando la volpe a nove code.

Sakura e Tsunade guardarono sorprese il demone.

“ripeto che non è cattivo, ma è stato soprannominato tale per le cose per cui è stato costretto a compiere. L’attacco a Konoha di 16 anni fa, è stato operato di Madara. Kyuubi è stata solo una pedina!Naruto avrebbe dovuto informarvi”

“Esatto! È vero che sono un demone, ma per la maggior parte delle volte preferisco starmene tranquillo. Non mi piace combattere se non per misurare la mia forza contro i miei simili!”

“Allora perché hai creato tanti di quei problemi fino ad ora?” chiese Tsunade.

La volpe la guardò storto “ora provo a imprigionarti dentro a una gabbia senza che tu possa fare niente, all’interno di un corpo umano, poi voglio vedere se non faresti qualsiasi cosa pur di liberarti!”

Tsunade sospirò, aveva saputo troppo per la giornata.

“quali sono i poteri di quell’occhio!” chiese Sakura.

“Uccidere senza pietà chiunque hai di fronte, come avete visto!” disse NARUTO tagliando corto.

Kyuubi scosse la testa “prima dico loro che non sono cattivo e poi vai a raccontare che uccido senza pietà? “Sono io che decido!” la corresse NARUTO

“Ma sono io che te ne do i poteri! Comunque ho dotato Naruto della capacità di distinguere i chakra delle persone buone e delle persone cattive. Può prevedere i loro movimenti, grazie al cambio di flusso del chakra e del colore. Più il chakra è scuro, più la persona ha qualcosa di brutto in mente. Inoltre può uccidere tutti coloro che posseggono un chakra maligno, in una distanza che varia di pochi metri a seconda delle sue intenzioni e condizioni fisiche, ma l’uccisione avviene solo quando la si vuole. Si può semplicemente sfinire l’avversario e inoltre coloro che hanno un chakra buono, non corrono nessun rischio. Il potere che gli ho concesso è quello. È a Naruto che spetta la decisione di come di usarlo!”

Sakura si portò una mano alla bocca.

“Quindi vuoi dire che N-Naruto aveva intenzione di uccidere tutti?” chiese shoccata la ragazza.

“Ne dubito fortemente!” la corresse la volpe. “è pur sempre un potere non suo che fa uso di parte del mio chakra e per controllarlo ci vuole pratica, soprattutto con un chakra potente come il mio! Quindi Naruto non si è nemmeno reso conto delle sue azioni!”

 

Tsunade chiese gentilmente a Sakura di uscire e successivamente riservò uno sguardo molto arrabbiato a NARUTO.

“Shoccata per le cose che ti ho detto vero?” chiese l’uomo calmo.

“Non riesco a credere che sei riuscito a raccontarci ciò con tanta leggerezza!” disse Tsunade disgustata.

“Non l’ho detto con leggerezza. Non sono fiero delle mie azioni, ma quello che è fatto è fatto!” disse dando le spalle alla donna.

“Sai che dopo la tua confessione dovrei prendere dei provvedimenti drastici nei tuoi confronti?”

Tsè, tu vorresti punirmi?” disse voltando solo la testa guardando storto la donna “Ma se neanche nel mio tempo l’hanno fatto, anzi mi hanno addirittura eletto hokage!”

“Mi domando il perché!”

“perché a konoha si eleggono gli hokage non per merito, ma per potenza. E secondo per paura. Sapevano che io volevo diventare hokage e per paura che li uccidessi  con il potere donatomi da Kyuubi, dal quale nessuno può sottrarsi, l’hanno!” fatto nonostante non fosse più una mia aspirazione primaria!”

“Non poi uccidere coloro che hanno un chakra buono. L’ha detto prima Kyuubi!”gli fece notare la donna.

Kyuubi mi ha solo protetto nascondendo la verità. Tecnicamente è così, ma ho trovato un modo per eliminare anche gli innocenti se proprio vuoi saperlo. Se riesco a eliminare i cattivi per le loro azioni, posso eliminare gli innocenti andando a scavare nel loro subconscio, le azioni cattive che hanno compiuto. Anche rispondere male a un genitore quando si è dei bambino può valere…quindi basta un niente e il gioco è fatto!”

“NARUTO hai davvero ucciso persone innocenti? Cosa sei diventato?” disse shoccata Tsunade.

“Sono diventato ciò per cui mi hanno definito per anni. Un mostro. La vendetta è una brutta bestia!”

“Quindi il tuo regno si basa sul terrore nei tuoi confronti?”

NARUTO la guardò storto e urlò “No, sono cambiato e per quanto il mio atteggiamento possa farti sembrare il contrario, ora non userei quell’occhio per niente al mondo. Piuttosto mi farei uccidere. Sono stanco di soffrire e far soffrire gli altri. Come hokage ho cercato di comportarmi nel migliore dei modi, per far risorgere Konoha, per farmi perdonare almeno in parte le colpe di cui mi sono macchiato. Ho fatto tutto quello che era in mio potere. Ma non sono stato all’altezza, né tua, né di mio padre, né di Sandaime.

Questa, come ti ho già spiegato, è l’ultima cosa che posso fare per farmi perdonare. Non potrei più guardare in faccia Sakura altrimenti. So che ora lei si vergogna di me e forse è stata proprio lei ha indicarmi il jutsu per tornare indietro nel tempo per cambiare il mio operato e per concederci un futuro migliore!”

Tsunade sgranò gli occhi “Sakura?”

NARUTO accennò a un sorriso “Forse ti sembrerà assurdo, ma non ho mai letto un libro in vita mia e l’unico che mi sono andato a leggere è stato un libro di Sakura che parlava proprio di questo jutsu. Non sapevo nemmeno di averlo. Me lo sono ritrovato in mano, senza nemmeno sapere come ho fatto a prenderlo. Ero come ipnotizzato e quando sono tornato in me, ho sentito la sua presenza. Io credo…anzì sono certo che sia opera sua tutto quello che ora sta accadendo…e io le devo molto. Non riuscirò mai a sentirmi tranquillo sapendo le atrocità che ho compiuto, ma morirò felice sapendo che non le farò ancora!”

Tsunade sorrise “Ebbene, se questa è la volontà di Sakura, non la ostacolerò. Voglio credere in un tuo cambiamento e fino ad ora non hai dato segni di pazzia quindi…ma ti tengo d’occhio. Ora dimmi se ci sono altre cose di cui dovrei essere messa al corrente!”

NARUTO sbuffò “Spero per te che tu non abbia niente da fare oggi…sarà lunga la storia, anche se non si sa se varranno anche per il vostro Naruto!”

 

Passarono due giorni in totale e Naruto non si era fatto vedere in giro. Sakura era andata più volte era andata a casa del ragazzo, ma esso si rifiutò sempre di aprirle.

Ma l’ultima volta, stanca di essere respinta, fece forza sulla porta e l’aprì sfasciandola quasi completamente.

Trovò Naruto seduto in un angolo, aveva lo sguardo perso nel vuoto e lanciava ripetutamente una palla di gomma contro il muro.

La ragazza lo chiamò più volte prima che esso si girasse. Si alzò in piedi e la guardò per un solo istante. Non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.

Naruto, eravamo tutti preoccupati per te!” disse la ragazza

“Per me o per voi stessi? disse il ragazzo parlando dopo tanto tempo.

“Come puoi dire questo? Naruto io…

La ragazza sussultò.

“Hai visto cosa ho fatto, no?” disse il ragazzo avvicinandosi alla ragazza, la quale senza nemmeno rendersi conto fece un passo indietro.

Naruto sgranò gli occhi “H-hai paura di me?”

Sakura scosse la testa “n-no è-è che…insomma

“Perché sei così agitata? Pensi che possa farti del male?” chiese Naruto non guardandola in faccia.

“No, Naruto, non potrei mai pensarlo è che…so che sei una persona buona e che quello che è successo qualche giorno fa è stato un incidente…

“Non puoi saperlo!” disse Naruto alzando la voce.

“L’ha detto Kyuubi!”

“è stato proprio lui a dirmi di usare quell’occhio!” disse il ragazzo,  che non accettava alcuna giustificazione al suo gesto.

“Forse, ma tutto ciò è accaduto perché non sai controllare bene il suo potere. Ma imparerai a farlo, anche fin troppo bene!” disse Sakura dicendo l’ultima frase in un sussurro, il quale però non sfuggì al ragazzo.

“Scusa è che sono ancora un po’ scossa per quello che sono venuta a sapere e ritengo che sia giusto dire tutto anche a te. Non serve a niente nascondertelo. Anzì forse dicendo quello che probabilmente diventerai, ti aiuterà a non diventarlo!”

Naruto non capì le parole della compagna.

Fu in quel momento che la ragazza fu costretta a dire tutto quello di cui era venuta a sapere dal futuro se stesso.

Naruto guardò per tutta la durata del racconto la stessa mattonella, quasi non respirando. Sapere cosa NARUTO aveva commesso, lo faceva sentire tremendamente in colpa. Non aveva ancora ucciso nessuno tanto per fare, né persone che non centravano eppure lui si sentiva il peso di quelle persone addosso. Sentiva che sarebbe potuto accadere anche a lui.  lo sapeva con certezza.

Il villaggio lo conosceva come un ragazzo dall’animo buono, sempre pronto ad aiutare gli altri e che non si arrendeva mai. Era così che voleva essere considerato, ma si ricordava che più volte da bambino, aveva sentito il desiderio di fare del male alle persone che lo trattavano in malo modo.

Talmente tante volte fu ossessionato da quei pensieri che aveva perso il conto.

Per questo aveva paura. Paura che quel potere gli desse la testa e di fare del male a tutto ciò che aveva di più caro, rovinandosi la vita con le sue sole mani.

“Quindi sono destinato a diventare un assassino?” disse piano.

“No, Naruto. Siamo già riusciti a cambiare il destino, possiamo ancora riuscirci!” disse la rosa, ma Naruto non sembro ascoltarla e scappando uscì di casa sbattendo la porta, rompendola definitivamente.

 

 

 

****************

Salve…questo capitolo è un po’ tetro. Come mi è passata l’idea per la testa di rendere Naruto un assassino senza scrupoli? Bella domanda.

Mi è venuto dal nulla e sinceramente ho anche un po’ paura di aver contraddetto cose dette nei capitoli scorsi. Spero di no. fatemelo notare altrimenti.

Ringrazio coloro che mi seguono…grazie di cuore.

Spero che il capitolo vi piaccia.

A presto.

Neko ^^

  
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