Film > La Bella e la Bestia
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Autore: lmpaoli94    14/07/2019    3 recensioni
Dopo che Adam e Belle si erano sposati, nel castello era tornata a splendere quella felicità che da molti anni era stata solo un’utopia.
Ma cosa sarebbe successo se il loro unico figlio si comportasse in maniera molto strana?
Perché Belle non ne voleva sapere di lui? Che cosa nascondeva?
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adam, Belle, Nuovo personaggio | Coppie: Adam/Belle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni che seguirono, Adam aveva espressamente detto ai servitori del castello di tenere sotto stretta sorveglianza Belle e Pierre.
Il Signore del castello non riusciva a fidarsi dei due.
Era convinto che nascondessero qualcosa… Qualcosa di tremendamente oscuro.
< Adam, devo tornare qualche giorno in paese. >
< A fare cosa, Belle? >
< Devo andare a prendere alcuni libri che ha solo il bibliotecario. >
< Perché? Qui i libri non ti bastano? >
< Ormai li ho letti tutti. >
Ma Adam non gli credeva.
Dal suo sguardo aveva capito che stava mentendo impunemente.
< Vai pure. Ma stai molto attenta. >
< Sì, tranquillo. >
Mentre Belle stava uscendo a testa bassa senza fissare suo marito, Adam la richiamò.
< Perché nel tuo viaggio non porti anche Pierre? Sono sicuro che sarà molto felice di venire con te. >
< Pierre deve recuperare le lezioni perse. >
< Li recupererà in futuro… Pierre! >
Facendo segno a suo figlio che stava passando nelle vicinanze, Adam gli disse di avvicinarsi.
< Che ne dici se accompagni tua madre fino in paese? Deve andare in biblioteca a prendere dei libri che ha solo il suo amico bibliotecario. >
Ma Pierre non disse nulla, limitandosi a fare cenno di sì con la testa.
< Allora? Che cosa mi dici? >
< D’accordo. Per me nessun problema. >
< Vedrai che anche tua madre è del tuo stesso avviso. >
< Ma io volevo andarci da sola > replicò la donna a denti stretti.
< Perché? Così che tu possa nascondermi altri fatti di cui io ignoro? >
< Io non nascondo proprio un bel niente! >
< Allora perché ti comporti come se tu fossi sola in questo castello? Perché decidi sempre di rimanere da sola? Spiegamelo. >
< Perché mi riesce pensare meglio. >
< Lo sai cosa ti dico, Belle? Che pensare fa molto male alla tua testolina. >
< Come osi parlarmi così?! >
< Se vuoi andare in paese, ci andrai con tuo figlio. Fine della discussione. >
Evitando di controbattere alla richiesta del marito, alla fine Belle acconsentì cercando a stento di trattenere anche le lacrime.
< Vatti a preparare, Pierre. Partiamo tra un’ora. >
 
 
Durante il viaggio, Pierre e sua madre non si parlarono e non si degnarono neanche di uno sguardo, fino a quando non raggiunsero la bottega del libro che era nel mezzo alla piazza.
< Ci metterò poco. Tu aspetti qui? >
< Dove volete che vada? > domandò il ragazzo con tono risentito.
< Non lo so. Se scappato più di una volta > lo rimbeccò sua madre.
< Andate pure tranquilla, madre. Io rimango qui. >
Dopo aver avuto la rassicurazione da suo figlio che non si sarebbe mosso, l’umore di Belle crebbe sempre di più.
In quella bottega ci aveva passato gran parte della sua vita prima di approdare nel castello di Adam.
< Buongiorno > fece il bibliotecario con tono cortese.
Vedendo che non era il solito di un tempo, la donna fu molto sorpresa di vedere quella figura nuova.
< Buongiorno. Questa non è la biblioteca del Signor… >
< Purtroppo il bibliotecario precedente è venuto a mancare qualche mese fa’. Io sono il nipote. Il mio nome è Arnaud. >
< Oh, le mie più sentite condoglianze > replicò la donna con tono triste < Piacere di conoscerla. Il mio nome è Belle. >
< Belle? Colei che si è sposata con la bestia? Girano molte voci sul vostro conto, sapete? >
< Spero che non siano delle malelingue. >
< Certo che no. È grazie a voi se avete distrutto quell’incantesimo che aveva trasformato il castello di quella bestia… Sapete una cosa? Credo che presto ci scriveranno un libro su questa storia. >
< Se è davvero così, non vedo l’ora di leggerlo. >
< Tornando a noi, se siete venuta fin qui dal castello non è per intrattenervi con un giovane ragazzo curioso… Posso esservi utile in qualche maniera? >
< Avevo solo bisogno di ritrovare un vecchio posto in cui non ci venivo da tanti anni. >
< Considerate questo posto casa vostra. Mio nonno mi ha parlato molto di voi… Di quanto amavate leggere i libri che aveva e di quelle volte che lo aiutavate a sistemare la biblioteca. >
< Peccato che quei momenti non possano mai più tornare. >
< Perché dite così? Io avrei bisogno d’aiuto a risistemare dietro il magazzino. Se per voi non è un problema, potrei scegliere voi come aiutante. >
< Beh, non saprei… >
< Se saremo in due, sicuramente faremo molto prima. Da solo mi ci vorrà molto più tempo. >
Rimanendo alcuni secondi a riflettere alla richiesta del bibliotecario, Belle fu estremamente felice che potesse cogliere una simile opportunità.
< Va bene. Accetterò di buon cuore. >
< Splendido. Vi aspetto domani mattina alle otto. >
< Alle otto mi farò trovare qui. Buona giornata, Signor Arnaud. >
< Grazie altrettanto, Belle. >
Una volta ritornata alla sua carrozza, Belle vide che suo figlio si era allontanato.
Con il cuore che gli martellava in gola, decise di andarlo a cercare.
Ma fortunatamente riuscì a trovarlo dinanzi alla taverna del paese.
< Pierre, che cosa ci fai qui? Mi avevi promesso che non saresti sceso dalla carrozza. >
< Sì, lo so madre. Ma mi stavo annoiando. >
< Perché sei venuto fin qua? >
< Ho bisogno di conoscere quello che voi chiamavate Gastone… >
Nel sentire quel nome, Belle rabbrividì all’istante.
< Che cosa vuoi sapere di lui? >
< E’ vero che voi e lui… >
< Se stai pensando che siamo andati a letto insieme, la risposta è no. Non avrei potuto mai giacere con una persona rivoltante come quel dannato uomo. >
< Eppure lui era molto preso da voi. >
< E tu come fai a saperlo? >
< Nel mentre eravate assente, mi sono fatto raccontare da alcuni anziani del villaggio che lui non faceva che venirti dietro e che voi in maniera impunita lo respingevate ogni volta. >
< Esatto. Io non l’amavo minimamente. >
< Allora toglietemi una curiosità, madre: perché io assomiglio così tanto a lui? >
< Non è assolutamente vero. >
< Non venite a dirmi queste bugie, madre. Io non sono così stupido come possa sembrare. >
< Adesso basta parlare di lui. Ne ho abbastanza. Chiudiamo immediatamente l’argomento. >
< Perché? Avete paura che la verità venga a galla? Ormai è solo questione di tempo e anche mio padre verrà a sapere… >
< Zitto! Non voglio più parlare di questa storia! Torniamocene immediatamente al castello. Domani mattina alle otto devo essere di nuovo qui. >
< Non potrete mai scappare dalle vostre responsabilità. >
< Io non scappo proprio da niente! >
< Sì certo, come no… >
Durante il loro viaggio di ritorno, lo sguardo serio e corrucciato di Belle non passò inosservato al ragazzo.
< Se solo tu provi a dire una cosa simile a tuo padre, ne pagherai le conseguenze. >
< Minacciarmi non servirà a niente, madre. >
< Parlerò di questa storia al momento opportuno. Sono stata chiara? >
< Come volete voi, madre. >
Ma quando madre e figlio ritornarono al castello, Adam era impegnato con il medico che aveva fatto nascere il ragazzo.
< Adam… Ci stavi aspettando? >
< Esattamente > replicò l’uomo con tono serio.
< Che cosa c’è? >
< Dottor Arrauld, potreste venire un attimo qui? >
Appena Belle vide a chi si stava riferendo suo marito, la donna sbiancò di colpo.
< Mentre eravate via, sono riuscito a rintracciare colui che ha fatto nascere Pierre… E quello che mi ha detto, mi ha lasciato completamente scosso… >
< Adam, non è vero quello che ti ha detto l’uomo… >
< Pierre non è mio figlio! Dannazione! È figlio di quel maledetto Gastone… Colui che ha minato la nostra felicità. >
< Adam, io… >
< Non ci sono scuse per quello che hai fatto! Vattene immediatamente da questo castello e porta con te anche quel bastardo di tuo figlio! >
Belle non aveva mai visto Adam così furioso.
Nemmeno quando era la bestia.
< Adam, cerca di ragionare… >
< Non c’è niente da dire! Vattene ed esci per sempre dalla mia vita prima che io possa commettere qualcosa di spiacevole. >
Belle era in profondo stato di trance.
Non riusciva ancora a credere che era stata cacciata da quell’uomo che l’aveva sempre amata, ma che aveva tradito impunemente.
< Dottor Arrauld, voi sapete bene che tutto questo è una menzogna… >
< Voi avete giaciuto con Gastone. Non cercate di nasconderlo… Ormai è troppo tardi. >
Ma la donna non si voleva arrendere.
Stava lottando per una verità e una realtà che ormai sembrava lontana dal suo essere.
< Adam, devi lasciarmi spiegare! >
< Hai avuto tempo dodici anni per raccontarmi tutto, ma tu me l’hai sempre nascosto! Ed io non te lo perdonerò mai. >
Dopo aver cacciato Belle, Pierre e il medico di corte, Adam si gettò in un profondo stato di autocommiserazione e di disperazione.
< Avete distrutto la mia esistenza e quello di mio figlio… Grazie a voi io e mio figlio non avremmo mai un futuro. >
< Adam non aveva nessun diritto di essere preso ancora in giro, non vi pare? >
< Ma io l’amavo! E lo amo tutt’ora… Ed è per questo che non gli ho mai detto nulla. >
Mentre Belle continuava a piangere con suo figlio, il suo sguardo gonfio di lacrime si andò a posare verso Adam che si apprestava a buttarsi dalla torre più alta del castello.
< Adam! Cosa stai facendo?! > gridò Belle attirando la sua attenzione.
< Ormai non ho più niente per vivere… Ho perso te e ho perso un figlio che credevo fosse mio… Non posso più vivere così. Addio. >
Vedendo Adam suicidarsi in quel modo, riempì il cuore della povera donna di straziante dolore, non potendo niente fermare tutta questa follia che ha distrutto la sua vita in così poco tempo.
   
 
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