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Autore: Bea_143    15/07/2019    1 recensioni
Mi posizionai davanti all'apparecchiatura preparando il campione che avrei dovuto analizzare. Accesi la macchina, sistemai le impostazioni e misi il materiale con cura all'interno della cella.
Attesi poi osservano il timer e la luce rossa lampeggiante appartenenti al macchinario.
«E io?» Mi chiesi.
Qual è ora la mia composizione chimica? Da quali elementi sono formata? In quale miscuglio strano e caotico mi hai lasciata dopo tutto quello che mi hai fatto passare?
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cominciai a pensare seriamente che qualcuno da lassù ce l'avesse con me.

«Cole non sa proprio cosa fare per impressionare una ragazza.» Disse guardandomi di sbieco «Ti ha veramente trascinata qui per un appuntamento?» Sputò l'ultima parola con disgusto quasi come se gli bruciasse la gola come acido.

«Si da il caso che io me ne intenda di auto e poi questo non è un appuntamento.» Assottigliai gli occhi non abbassando lo sguardo nemmeno per un secondo. «Non che questo debba interessarti comunque.»

«Oh si? Hai studiato per fare colpo sul tuo cavaliere dalla lucente armatura?» Mi schernì «Che cosa tenera.» La cattiveria racchiusa nelle sue parole mi stupì. 

Non aveva motivo di parlarmi in quel modo o di trattarmi come una pezza da piedi e non aveva il diritto di giudicarmi non conoscendomi minimamente.

«Non sono fatti tuoi. Non fare insinuazioni campate per aria perché fai solo la figura dell'idiota.» Sorrisi cattiva piegando la testa di lato.

«Hey ritira gli artigli tigre. I tuoi genitori non sono stati capaci di insegnarti la buona educazione?» Si passò una mano tra i capelli non rendendosi conto di quello che aveva appena detto.

Mi bloccai. 

La vista mi si annebbiò e sentii assalirmi un capogiro.

I miei genitori avevano sempre cercato di fare qualsiasi cosa per rendere felice me e mio fratello. 

Quando mio padre morì, mia madre e Nathan erano stati il mio unico appiglio, insieme ai miei due migliori amici.

La mia famiglia non doveva essere toccata.

Camminai verso di lui furiosa.

«Tu sottospecie di ridicolo pezzo di defic-» 

La mia avanzata venne interrotta da Cole che mi si piazzò davanti appoggiandomi le mani sulle spalle. Si abbassò sulle ginocchia raggiungendo la mia altezza.

«Niv sta tranquilla e ignoralo. Sta solo cercando di infastidirti.» Mi sorrise rassicurante cercando di farmi sbollire.

Si girò poi verso Harry «E tu smettila di provocarla senza motivo.»

Strinse appena gli occhi rimproverandolo. «Inoltre ti ricordo che tra venti minuti devi essere a Claremont per la corsa.»

«Mi aspetteranno.» Scrollò le spalle incurante il riccio «Senza di me tanto non c'è competizione.» Tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette e ne accese una.

Fece un cenno di saluto nella direzione di Cole e si incamminò confondendosi tra la folla.

«Corsa?» Chiesi di getto non riuscendo a trattenermi. Tutta la rabbia trasformatasi in pura curiosità.

Vidi il moro indugiare come se non volesse rispondermi. 

«Beh è da un bel po', ormai, che partecipa a delle corse automobilistiche non proprio legali.» Si grattò il retro della testa con la mano a disagio.

«Quando ha iniziato?» Chiesi sempre più interessata.

«Quasi tre anni fa. Non è una bella storia Nives... non penso di potertene parlare.» Disse amareggiato e io mi maledii mentalmente per la mia invadenza.

Continuò poi «All'inizio ho provato per tanto tempo a farlo smettere ma non ha voluto saperne. Quindi, beh, ho iniziato a dargli una mano per quanto mi sia concesso. Sai con l'auto e tutto il resto.» Alzò le spalle cercando di alleggerire la tensione. 

Probabilmente il fatto che una persona alla quale voleva bene si mettesse costantemente in pericolo doveva pesargli.

«Cole non devi parlarne se non ti va. Mi dispiace per la domanda fuori luogo.» Gli sorrisi appoggiandogli una mano sulla spalla.

«Tranquilla Niv. Sono io che ho cominciato il discorso, ma per ora basta parlare di inseguimenti tra auto.» 

Fummo interrotti.

«Chi è che insegue chi con le auto?» Louis e Maya si unirono di nuovo a noi. 

Alzai gli occhi al cielo per la poca delicatezza del mio migliore amico.

«Un amico di Cole. Nulla di entusiasmante comunque.» Risposi al posto del ragazzo cercando di sminuire la cosa.

«Nulla di entusiasmante? Nives proprio tu che adori le macchine mi vieni a dire 'nulla di entusiasmante'?» Strabuzzò appena gli occhi ingozzandosi con le patatine fritte che aveva comprato poco prima.

Aveva ragione però. 

Non adoravo tutte ciò che rientravano nella categoria "illegale", ma amavo le auto in generale. Se non ci fosse stato Harry di mezzo probabilmente avrei reagito come Louis.

«In realtà se la cosa vi elettrizza così tanto, domani sera c'è un'altra corsa sempre a Claremont.»

Mi girai verso Cole guardandolo incerta. 

Probabilmente il suo amico non gli aveva descritto nei particolari il nostro primo incontro all'Hologram. 

«Sei sicuro? Non dobbiamo se non hai voglia.» 

Mi rivolse uno sguardo confuso. «Certo. Non è pericoloso andare e ad Harry non darà sicuramente fastidio.» Mi sorrise e cominciò a parlare con un Louis esaltato, dei dettagli.

"Ne dubito" pensai.

Non prestai molta attenzione al resto della discussione troppo impegnata ad immaginare i peggiori scenari possibili.

Decisi quindi che: si, qualcuno lassù doveva decisamente avermi presa di mira.

Il resto del tempo trascorse rapidamente, tra le battute squallide di Louis, tra i sorrisi radiosi di Cole e tra tanti sussurri e gomitate nelle costole da parte di Maya.

Cole mi diede, inoltre, il numero dell'uomo per l'auto e mi promise che sarebbe venuto insieme a me a vederla.

«Quindi per domani sera sulle 22, va bene?» Il moro ci stava accompagnando alla macchina.

«Ci vediamo nel parcheggio accanto a Claremont Park?» Chiese Maya prendendo le chiavi della machina dalla borsa, passandole a Louis.

«Esatto. Nives passo a prenderti alle 21.30» mi risveglia dai miei pensieri e lo osservai confusa.

Stavo per ribattere quando Maya mi tappò la bocca con la mano. «Accetta più che volentieri. Praticamente non vede l'ora.» Mi sorrise con fare innocente. 

Incenerii la bionda con uno sguardo, sentendo immediatamente  le guance pizzicare, prima di rispondere al ragazzo divertito.

«Se per te non è un problema accetto volentieri.»

«Nessun problema. Mandami il tuo indirizzo per messaggio.» Si avvicinò a me stringendomi in un abbraccio che ricambiai. 

Mi stampò un bacio tra i capelli e io gli sorrisi imbarazzata aprendo la portiera dell'auto, lasciandolo salutare i miei due amici.

«Oddio Nives è pazzo di te.» Maya una volta salita sui sedili posteriori non risparmiò i suoi commenti inopportuni. Accesi la radio e alzai la musica, ignorandola e facendo ridere Louis.

Accompagnammo poi la bionda a casa dandole la buonanotte.

«Quindi» Louis cominciò a parlare. «Cosa pensi di Cole? Ti piace?» Staccò per un attimo gli occhi dalla strada guardandomi di sbieco con un piccolo ghigno in volto.

«Beh si è molto bello e mi piace passare del tempo con lui.» Gli sorrisi nervosa giocando con il portachiavi tra le mie mani.

Non mi rispose per un po' e quando gli rivolsi lo sguardo lo vidi con un cipiglio corrucciato in volto.

«Che c'è Lou? A te non piace?» Chiesi dispiaciuta.

«No, no è simpatico è solo che...» smise di parlare e si fermò ad un semaforo battendo le dita nervosamente sul volante.

Non mi facevo influenzare spesso dalle altre persone ma l'opinione di Louis era essenziale per me.

Il rumore del clacson, proveniente dall'auto dietro di noi, ci risvegliò.

«...sai com'è andata con Mason, Nives. Non voglio rivederti in quelle condizioni.»

Sentii un colpo al cuore. 

In quel periodo non avevo sofferto solo io, ma ogni persona che mi stava intorno. 

Louis in particolare.

«Lou è acqua passata ormai. Non posso rinchiudermi in una campana di vetro per tutta la vita.» Scherzai, cercando di stemperare riuscendo a farlo  ridere.

«Oh tu non puoi, ma io si.» Mi punzecchiò, fermandosi sotto casa mia.

«Buonanotte Tomlinson. Ci vediamo domani sera.» Sorrisi aprendo lo sportello.

«Buonanotte Blain.» Gli feci la linguaccia e chiusi lo sportello.

Attraversai il vialetto e, una volta in casa, mi misi il pigiama e mi buttai nel letto cadendo in un sonno profondo.

***

«Mi stai dicendo che sei piombata qui esattamente...» Guardai l'orario sul cellulare  «...tre ore prima perché devi assicurarti che io non mi vesta come un bidone?»

«Si Nives è la decima volta che te lo dico.» Maya alzò gli occhi al cielo superandomi ed entrando in camera mia.

Aprì l'armadio ignorando le mie proteste.

Cominciò a tirare fuori dall'armadio vestiti corti o gonne attillate tirandoli sul letto a caso. Prese un abito stretto blu e me lo mostrò vittoriosa.

«Scordatelo Maya non mi vestirò così per andare ad assistere ad una corsa di auto illegali.»

Mi avvicinai all'armadio e presi un paio di pantaloni a vita alta, attillati e neri, a sigaretta.

«Ecco metterò questi.» Sorrisi soddisfatta appoggiandoli sul letto prendendo poi le mie vans. «Con queste.».

Ignorai i suoi lamenti e mi infilai in bagno per fare la doccia. Quando tornai in camera la vidi stesa sul letto.

«Metti quella, almeno. Non voglio discussioni.» Mi porse una canottiera verde olivastro, attillata con degli incroci sulla schiena. Accettai, approvando l'outfit. 

Lasciò il mio appartamento una buona mezzora dopo minacciandomi nuovamente.

Mangiai qualcosa e mi truccai leggermente per poi vestirmi.

Da: Cole

Sono qui fuori. Ti aspetto.

Chiusi a chiave la casa velocemente e attraversai il vialetto per poi entrare nella sua auto salutandolo.

«Ciao Nives.» Mi fece un occhiolino ammiccante e ingranò la marcia per partire. «Com'è andata la tua giornata?» chiese cominciando la conversazione.

«Direi bene. Nulla di entusiasmante a parte una prepotente irruzione in casa mia da parte di Maya.» Lo feci ridere.

«Sembra un tipo davvero esuberante.» Mi sorrise.

«Si è sempre stata così. All'asilo per esempio organizzava i suoi spettacoli in giardino e costringeva gli altri bambini ad aiutarli.E se non collaboravano li minacciava dicendo che sarebbe andata dalla maestra piangendo, e le avrebbe detto che l'avevano spinta.» 

Scoppiò a ridere e io con lui al ricordo di un piccolo Louis costretto a ballare con la bionda per evitare una sfuriata.

Continuammo a parlare fino all'arrivo a Claremont dove vedemmo Maya e Louis, vicino all'entrata del parco, fare cenni con la mano.

Cole parcheggiò non troppo lontano e ci avvicinammo per salutare i due. 

«Hey ragazzi. Venite... si incontrano sempre in uno di questi vicoli a lato.» Mi appoggiò una mano al centro della schiena e fece pressione per spronarmi a seguirlo.

«Ho promesso a Nate che ti avrei tenuta sotto controllo tutto il tempo e lui mi ha promesso che se solo un capello ti sarà torto mi... farà del male fisico diciamo.» Capii immediatamente quello che intendeva e scoppiai a ridere riconoscendo l'iper-protettività di mio fratello.

«Non ascoltarlo è totalmente innocuo.» Mi rivolse uno sguardo dubbioso.

«Non mi sembrava proprio innocuo quando mi ha descritto molto dettagliatamente quello che mi farebbe se succedesse qualcosa alla sua "amata sorellina".» Accompagnò il tutto facendo il segno delle virgolette con le dita.

Scossi la testa non riuscendo a smettere di ridere.

«Allora Cole... come funzionano queste cose?» Louis ci interruppe raggiungendo la mia destra seguito da Maya.

Gli rispose cominciando a descrivere il percorso che le auto avrebbero dovuto intraprendere e nel frattempo ci avviammo verso un vicolo buio dal quale proveniva un vociare indistinto di persone.

Appena svoltato l'angolo una decina, o più, di auto moderne e perfettamente laccate ci si presentarono davanti. Accanto ad ognuna di esse c'era un gruppetto di persone che discutevano o che sistemavano alcune cose all'interno delle proprie macchine.

Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, un suono acuto sembrò risvegliare tutti i presenti. 

Alcuni ragazzi salirono sulle proprie auto e guidarono abilmente verso la fine del vicolo oltre il quale li aspettava una larga strada che proseguiva in un percorso sterrato.

«Dovrebbero partire tra pochi minuti, venite.» Ci fece cenno Cole e noi lo seguimmo.

Spintonammo un bel po' di persone e pestammo i piedi della maggior parte, ma alla fine riuscimmo ad arrivare vicino alle auto in partenza.

Ringraziai il cielo quando non vidi l'impala tra le macchine in linea.

Il sogno fu subito spezzato dalla voce di Cole.

«Guardate! Laggiù c'è il mio amico del quale vi ho parlato.» Indicò una BMW blu, sportiva alla fine della colonna di auto.

'Mio Dio' pensai 'Quante auto può permettersi quel ragazzo'.

'E che auto' aggiunse la mia coscienza. Annuii in risposta, sentendomi subito dopo una stupida per il confronto appena avuto con me stessa.

Maya diede voce al mio pensiero in maniera molto più esplicita della mia, facendo ridere tutti.

Un ragazzo dai capelli biondi si avvicinò alla linea di partenza, segnata con una bomboletta di colore rosso sulla strada, e fece un cenno a quello che riconobbi come il moro/l'amico di Harry che era presente all'Hologram la sera del nostro incontro.

Il ragazzo dalla pelle ambrata premette un tasto su un telecomando facendo partire due squilli acuti. 

Il biondo suonò prontamente una trombetta a gas da stadio, che prima non avevo notato e subito uno stridio agghiacciante risuonò per tutta la strada.

in men che non si dica le auto sgommarono veloci fuori dal vicolo.

Il mio sguardo saettò come catturato magneticamente dalla vettura blu. 

Non riuscii a distaccare l'attenzione dall'auto neanche per un attimo, e quando sparì nel buio strinsi gli occhi, aguzzando la vista e mi misi in punta di piedi cercando verso la linea dell'orizzonte.

L'ansia prese possesso di me

Sicuramente dopo ciò che mi aveva raccontato Cole e dopo l'angoscia vista nei suoi occhi, ero spaventata da quello che avrebbe potuto provare il moro, nel caso fosse successo qualcosa al suo amico.

Sicuramente.

Continuai a fissare maniacalmente l'orologio per tutto il tempo seguente, ignorando le discussioni dei ragazzi che mi circondavano.

Sentii il corpo attraversato da un'ondata di sollievo quando vidi dei fari in lontananza e sospirai più tranquilla quando la vettura blu sfrecciò davanti a noi. 

Un coro rumoroso di voci fece eco nell'aria: un misto di lamenti e di grida vittoriose.

Mi girai verso un Cole ora visibilmente più sereno, e, molto più tranquilla, gli sorrisi. Mi dedicò anche lui un sorriso e portò il braccio sulle mie spalle stringendomi amichevolmente.

Louis batté il cinque al moro, seguito da un pugnetto e mi mandò scherzosamente un bacio volante che prontamente afferrai, mentre Maya si mise ad applaudire felice.

Il momento spensierato e sereno fu interrotto di nuovo dalla voce di Cole.

«Venite ragazzi vi presento Harry.»

--

Buonasera ragazzuolee.

Scusate se ci ho messo un po' a pubblicare ma questo capitolo è stato molto  impegnativo ed è venuto più lungo del solito!

Spero che vi sia piaciutooo.

Vorrei davvero che mi faceste sapere se la storia vi sta piacendo.

Anche un commento con un'emoticon o una parola a caso sarebbe apprezzato perché sto veramente occupando molto tempo per questa storia non sapendo se effettivamente voi la stiate apprezzando.

Quindi spero davvero che riusciate a perdere qualche secondo per scrivere una parolina per dirmi quello che pensate perché ci tengo veramente ai vostri commenti.

Chapter's question: Qual è il vostro colore preferito? 

Il mio è il bordeaux.

Alla prossima e... Baci stellarii

Bea

  
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