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Autore: Lisachan93    21/07/2019    1 recensioni
"L’amore è un interruttore involontario. Insomma, non decidi tu quando accenderlo, per quanto tempo lasciarlo acceso, per quanto spento e così via. Forse l’unica cosa che potresti vagamente controllare è quando spegnerlo, ma… parliamone".
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’amore è un interruttore involontario. Insomma, non decidi tu quando accenderlo, per quanto tempo lasciarlo acceso, per quanto spento e così via. Forse l’unica cosa che potresti vagamente controllare è quando spegnerlo, ma… parliamone.
Io mi sono innamorata due volte e ho quasi sfiorato una terza in un momento della mia vita in cui lo credevo ormai impossibile.
La sensazione è più o meno questa: quando il bottoncino dell'interruttore scatta verso il basso, tutto il sangue inizia a pompare velocemente verso lo sterno, raggiungendo il cuore. Senti calore ovunque, percepisci le vene mentre si gonfiano per esploderti via dalla pelle. Tutte le emozioni e i sentimenti repressi fino a quel momento fluiscono talmente in fretta nel corpo da non lasciarti nemmeno il tempo di realizzare che sei scoppiata in lacrime. È tutto così confusionario e bello allo stesso tempo che semplicemente ti è impossibile contenere così tante sensazioni insieme in un corpo tanto piccino. Inutile sforzarsi, inutilissimo. E, francamente, io non mi sforzai neanche un po'. Perché mai avrei dovuto? Stavo mostrando quello che realmente provavo alla persona che dopo tanto tempo aveva riacceso in me una parte che credevo morta e sepolta: la parte in grado di amare di nuovo. Lasciai che la sensazione si impossessasse completamente di me, che mi offuscasse la mente, mi annebbiasse la vista e mi facesse detonare il cuore di gioia. Mi sentivo viva come non lo ero da mesi e tutto questo grazie all’amore. Lo baciai e lo baciai ancora e sentivo di non averne mai abbastanza.
Tuttavia si sa, il peggio si può sempre concretizzare nella sua forma più terribile, cioè quando realizzi che tu lo ami, ma lui non ama te e non ti avrebbe mai amata.
Vi ho spiegato cosa si prova ad accendere l’interruttore, quindi adesso permettetemi di spiegarvi cosa diavolo si prova a doverlo spegnere di nuovo. Forse l’unica azione volontaria che possiamo esercitare su questo bottoncino è quello di farlo passare alla modalità off. Io l’ho già fatto due volte, ma questo non vuol dire che la terza sia meno dolorosa delle altre… è una cosa a cui non ti ci abitui mai e poi mai, specialmente quando si è recidivi nel commettere lo stesso errore. Far scattare il bottoncino verso l’alto non è affatto semplice e non dura una frazione di secondo come quando lo accendi. Non va su all’improvviso, ma con estrema lentezza e applicando su di esso tanto coraggio e tanta forza di volontà. In questa fase, sentimenti ed emozioni smettono di confluire verso lo sterno. All’altezza del cuore inizi a percepire una sensazione asfissiante, opprimente, come se le costole volessero chiudersi a guscio per proteggerlo da ogni male. Lo stomaco si contrae, puoi percepirlo chiaramente mentre si accartoccia su se stesso. Ti pulsano le tempie e senti una sorta di rabbia repressa montare dal fegato. Le vene si gelano e raggrinziscono, la mente entra in una sorta di trance vegetativa. È un male fisico molto più che emotivo e tu sei lì a combattere corpo, mente e cuore contro l’interruttore, tanto da volerci rinunciare e mandare tutto a puttane. Ma io non cedo e sono ancora qui che tento di spegnerlo... e chissà che non sarà il momento buono che, esercitando un po' più di pressione, quel dannatissimo interruttore non lo spenga una volta per tutte.

 



Nota dell'autrice: non è un testo autobiografico.
 
  
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