Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: RMSG    27/07/2009    6 recensioni
Raccolta partecipante al concorso "Rainbow Challenge" indetto da Fanword.it;
Sette storie tante quanti sono i colori dell'arcobaleno;
Sette storie per rappresentare piccole scene di quotidianità di Roy ed Edward.
Avvertimenti: Possibile OOC.
Genere: Generale, Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: OOC, What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Glitter Words
 

 
"ALLORA?!" le urla di Edward Elric si diffondevano in tutta la villetta del Generale Mustang.
"Ti giuro, Ed! Non potrei mai tradirti!" fece per avvicinarsi a lui, per abbracciarlo e baciarlo e dirgli che lo amava e che niente lo potrebbe sostituire...
"Non ti credo!!" stringeva tra le mani un tanga di pizzo, color indaco e veramente, veramente, sexy.
"Edward, ti prego! Non fare così! Lo sai che ti amo e che sei l'unico!" si avvicinò di più, ma Edward si ritrasse, andando dall'altra parte della cucina, dietro il tavolo per tenersi a distanza.
"Ah, sì?! E questo allora da dove è uscito!?!" gli strillò contro, sbattendo l'auto-mail sul tavolo e gettandoci sopra l'intimo.
"Non lo so! Lo hai visto anche tu che era incastrato nei cuscini del divano!" tentò di giustificarsi.
"Stiamo insieme da tre anni e quel divano lo hai cambiato dopo che sono venuto a vivere qui!! QUINDI NN PUO' ESSERE RIMASTO LI' DA QUANDO TE LE FACEVI CON QUELLE PUTTANELLE!!" Roy incrociò le braccia, abbassando il capo.
Rimasero in silenzio per diversi secondi. Edward quasi fremeva dalla rabbia.
"Mi fai schifo, Roy..." il moro alzò il capo, di scatto, quasi piccato.
"Ed non ti ho tradito!" continuò a difendersi.
"Ah, no!? Queste non sono mie!!" sbottò.
"Lo so, Edward, lo so! Ma credemi! Non oserei tradirti!" la voce aveva un che di esasperato e di mortificato.
Ed lo guardò negli occhi neri attentamente.
Sapeva benissimo che Roy sapeva mentire come nessun altro...
Sapeva benissimo che Roy non alzava mai la voce e non si esagitava mai così tanto come in questo momento...
E sapeva benissimo come capire se stava mentendo.
Si avvicinò a lui "Ti lascio".
Ecco.
La prova che aspettava.
Il suo viso.
La sua espressione.
I suoi occhi.
Alla notizia Roy fremette, sgranando gli occhi e con il cuore che cominciava a battere fortissimo nel petto.
Chinò il capo, appoggiando i palmi sul tavolo mentre si mordeva sangue le labbra.
"N-no..." sussurrò. "N-no... io non voglio..." rialzò il viso, guardandolo e scuotendo il capo. "Tu sei mio... sei mio!" esclamò. "E non puoi lasciarmi!!".
Edward incrociò le braccia, sospirando. "Non voglio lasciarti, Roy..." sussurrò, socchiudendo gli occhi.
"Come no!? Lo hai appena detto!!" alzò la voce "Se è uno scherzo, Edward, non mi sembra il momento!!" sbottò, mettendosi le mani in tasca.
Ed sospirò nuovamente "Roy... volevo soltanto vedere la tua reazione. Sono certo che, se avessi potuto, saresti scoppiato a piangere senza ritegno" si avvicinò al più grande.
"E ti credo..." mormorò, terminando il discorso.
Roy alzò il capo, guardandolo: era profondamente grato delle parole di Edward.
"Davvero mi credi?" gli domandò, quasi con la voce di un bambino.
"Sì, Roy, ti credo. Ma non si spiega da dove siano uscite quelle..." indicò con un cenno del capo il tanga.
Roy sospirò, mordicchiandosi le labbra "Io credo di averlo capito..." Ed lo guardò stupito.
"Ah, sì?? E a che conclusione sei giunto?" guardò Roy con le sopracciglia dorate sollevate.
"Beh, sono giunto alla conclusione che non devo mai più prestare casa a mia sorella..." sospirò leggermente.
"..." Ed lo guardò prima confuso, poi sempre più perplesso fino ad arrivare a una faccia assassina.
"C-che c'è?" chiese Roy, facendo un passo indietro per allontanarsi da lui mentre balbettava impacciato.
"Hai una sorella... e io non lo sapevo!?!?!" urlò di nuovo contro il suo fidanzato, Edward, incazzato come prima. "E come ti sei permesso di dare casa nostra a lei senza avvertirmi!?!" lo sgridò.
"Ehm..." ridacchiò nervosamente "Beh... in un certo senso sai già qualcosa di lei, Ed..." il Fullmetal Alchemist si fermò immediatamente, guardandolo come se fosse un povero pazzo.
"Cosa...?"
"Adora il colore indaco..." e indicò il tanga di pizzo.
A Edward comparve una venuzza pulsante sulla tempia destra. Strinse l'auto-mail facendo cigolare i cuscinetti a sfera.
"Roy... Mustang... SEI UN UOMO MORTO!" gli urlò.
Roy, spaventatissimo, scappò dalla cucina in un baleno. Edward lo rincorse, urlandogli contro di tutto e di più.
Mustang si mise dietro il divano che aveva un cuscino mancante, frapponendolo tra di loro.
"Vieni qui, brutto bastardo!" Roy si guardò in giro, forse cercando una via di fuga... ma quasi gli parve di intravedere delle sbarre alle finestre.
La paura gli giocava brutti scherzi...
Si guardarono negli occhi "Ed?" lo chiamò con una voce talmente adorabile che Edward sussultò leggermente, colto alla sprovvista.
"... che c'è!?" tentò di rimanere ancora arrabbiato ma come poteva andare avanti col muso davanti a quell'espressione del viso di Roy?
"Non te ne ho parlato per paura che... insomma, tu mi chiedessi di conoscerli, ecco! Io non vengo proprio dalla famiglia umile e amorevole per eccellenza, eh..." fece il giro del divano, andando di fronte a lui e prendendogli le mani tra le sue.
Ed lo lasciò fare, assorto nel suo discorso.
"E poi lo sai... non mi piace parlare del passato... preferisco il presente e il futuro!" esclamò.
"Anche se il presente è pieno di litigate per un tanga indaco?" domandò lui, sorridendo leggermente.
Roy ricambiò sorriso, appoggiando la fronte a quella del suo fagiolino.
"Sì, amore... anche se il presente e il futuro saranno all'insegna dell'Indaco!" ridacchiò, stringendolo a sé.
Edward sospirò, s'era fatto fregare di nuovo...
"Davvero me li presenti i tuoi?" si strinse di più alla camicia di Roy, appoggiando la guancia al suo petto marmoreo.
"Sì, amore. Se ci tieni, lo faccio. Ma non ti aspettare santi... siamo tutti bastardi, in famiglia".
Edward sbuffò leggermente "La cosa non mi stupisce..." affermò, facendo ridere il compagno.
"Roy...?" lo chiamò, dopo qualche minuto di silenzio in cui si erano goduti l'abbraccio.
"Mh?" mugugnò, con le labbra poggiate tra i capelli biondi di Edward.
"Mi chiedevo... a te piace l'Indaco?" arrossì leggermente.
Roy ci pensò attentamente "Beh, l'Indaco non è certamente un brutto colore, anzi! E' tra il viola e il celeste..." rifletté "Ma... perché me lo chiedi?" lo guardò confuso.
Edward andò letteralmente a fuoco, certamente non poteva dirgli che gli era venuto in mente di sfoggiare un intimo Indaco!
"E-ehm... n-no, così! C-curiosità..." balbettò, staccandosi da lui e agitando le mani davanti al viso, nervosamente. Roy sollevò le sopracciglia sottili e nere, guardandolo scettico.
"Non me la conti giusta..." Edward s'imbronciò e gli diede le spalle, incrociando le braccia mentre le guance gli andavano a fuoco.
Roy sbuffò, abbracciandolo da dietro e poggiando il mento nell'incavo del suo collo. "Beh, comunque l'Indaco, addosso, ti starebbe benissimo..." commentò, sussurrando direttamente nel suo orecchio e facendolo arrossire ancora di più.
"D-dici?" Ed abbassò il capo, ormai beccato il flagrante.
Mustang sorrise, malizioso e gli baciò affettuosamente la guancia "A te starebbe bene qualunque colore, amore..." lo lodò, accarezzandogli i capelli.
Ed si rigirò, stringendosi di nuovo a lui "Anche... c-come..." arrossì ancora di più, se possibile.
"... anche come intimo, sì!" lo precedette Roy, che ormai non aveva più pudore. "Come, d'altronde, ti starebbe bene anche il rosso, l'arancione..." fece per continuare a elencare i sette colori dell'arcobaleno ma Edward lo interruppe prontamente.
"No! L'arancione mi fa schifo!" esclamò, piccato.
"Ma ti sta una meraviglia, sciocco!" ribatté. Ed non rispose, preferendo chiudere gli occhi e accoccolarsi al suo petto.
"Ed...?" lo chiamò di nuovo con quella vocetta dolce a cui Edward, per davvero, non poteva dir di no.
"Dimmi" rispose, riaprendo gli occhi dorati per puntarli contro il suo viso perfetto.
"... ti posso chiedere una cosa?" chiese, quasi con... con... timidezza!?
"Certo" stava seriamente cominciando a preoccuparsi.
Roy, improvvisamente, si mise in ginocchio, lasciandolo lì in piedi come un fesso. 
"P-perché cavolo ti sei messo in ginocchio ora!?" era arrossito di nuovo. Perché? Perché, per un micro-secondo, aveva sperato con tutto il cuore che gli chiedesse di... sposarlo. Ma che diavolo stava dicendo? Per quelli come loro non era possibile una cosa del genere! Per adesso, perlomeno...
"Ed..." lo chiamò, con voce tenera "Io... non ti prometto l'eterna felicità, non ti prometto neanche che non avremo più problemi, che non litigheremo più però..." gli fece un sorriso dolce "Però ti amo e più che darti il mio cuore, la mia anima, la mia mente, il mio corpo e la mia cieca fedeltà, non so cos'altro offrirti quindi..." il cuore di Ed andava a mille. No, non era possibile, diamine!! Non lo farà... non me lo chiederà... non è così stupido! O così tanto innamorato...
Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni neri un anello... liscio, perfetto, in oro... "Mi vuoi sposare?" ed ecco che partiva la fontana.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul viso di Edward mentre Roy aspettava trepidante - anche se ormai la dava per scontata - la sua risposta.
"S-sì, idiota che non sei altro, sì..." si piegò e gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte a sé "Ti amo, stupido".
Ma perché doveva offenderlo anche in un momento del genere? 
Roy sospirò sconsolato, il suo mame-chan non sarebbe mai cambiato, d'altronde... 
Mentre si lasciava stringere da Edward tirò fuori dalla scatoletta di velluto nero l'anello e lo infilò al suo anulare sinistro.
Poi lo baciò dolcemente.
"Ti amo tantissimo..." sussurrò Roy.
Ed sorrise "Lo so..." ribatté, divertito, ma poi ritornò serio "Roy... ma... è soltanto una richiesta fattizia, lo sai, vero? Insomma... noi non possiamo sposarci, questo tu lo sai, no?" gli fece un sorriso mesto. Il viso di Roy invece non cambiò di una virgola "Oh, sì che possiamo...".
"E come?" sollevò un sopracciglio, il Fullmetal Alchemist.
"Mio caro... hai di fronte a te il futuro Comandante Supremo!" esclamò, facendogli un sorriso abbagliante.
Edward lo guardò un po' stordito, sia dal sorriso fantastico che gli si era parato davanti, sia per l'ennesima notizia assurda della giornata "Ma... davvero? Cioè, dici sul serio?" sorrise sempre di più. "TI HANNO PROMOSSO!!" e gli saltò addosso, riempiendolo di baci.
Rimasero così, a baciarsi a vicenda fino a quando Ed non ruppe il silenzio.
"Quando ci sposiamo comunque?!" gli occhi brillavano come quelli di un bambino a Natale che stava scartando i suoi regali.
Roy rise, com'era bello vederlo così felice! "Quando vuoi... anche domani" scherzò, facendogli l'occhiolino.
Edward l'abbracciò di nuovo, ridacchiando "Dai... seriamente...".
"Mmmh... che ne pensi del dieci Novembre?" propose, baciandogli la guancia.
A Ed tornò a battere forte il cuore "Il giorno del mio compleanno??" gli occhi brillarono nuovamente "Sì, ti prego! Sposiamoci il dieci!" quasi saltellò, lì per terra.
"Vada per il dieci!" sorrise, abbracciandolo nuovamente.
"Ah, Roy... ?" un brivido percorse la schiena del più grande, detestava quando lo chiamava con quell'intonazione della voce.
"Adesso hai due motivi in più per portarmi dai tuoi!" e gli fece un sorrisone enorme.
"Sì sì... ho capito..." sospirò "Ci andiamo presto da loro... è una vita che gli prometto che gli avrei presentato la mia ragazza..." disse, quasi sovrappensiero.
Calò il silenzio.
Chi è, che gli doveva presentare??
Una venuzza pulsante e decisamente non di buon auspicio cominciò a ballare sulla tempia destra del biondo.
"LA TUA RAGAZZA!?!?!??" e di nuovo le urla di Edward Elric si diffusero dentro la villetta del Generale Mustang.
   
 
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