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Autore: pampu    02/08/2019    1 recensioni
Piccola e doverosa premessa: capita spesso che mi vengano inviate foto e messaggi o che mi vengano in mente brevi scene Sterek che scatenano dei piccoli deliri che è un peccato vengano persi.
Perciò ho pensato di creare questa sorta di raccolta dove inserire tutte le OS che derivano da questi deliri.
Non saranno collegate tra loro quindi non è necessario leggerle tutte. Sono senza pretese con l'unico scopo di addolcire un po' le giornate.
Non ho ancora idea né della tipologia di range, né dell'effettiva lunghezza che potranno raggiungere, né quante saranno ne tantomeno con quanta frequenza aggiornerò questo racconto.
Prendetele come vengono un po' come me.
Buona lettura!
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quando Stiles ha visto il nome di Derek illuminare la schermata del suo cellulare per un momento, un minuscolo momento, aveva creduto che Derek gli avesse mandato un messaggio per scusarsi per averlo sbattuto contro al muro il giorno precedente, di nuovo. Quello che non poteva di certo immaginare era che Derek gli stesse chiedendo aiuto. Si precipita fuori casa non prima di aver riempito lo zaino con qualunque sostanza potesse uccidere il mostro che, con ogni probabilità, si era preso possesso del loft di Derek.

"DEREK, DOV'È?" urla Stiles entrando di corsa in casa del mannaro.

"Sssssh, ma sei impazzito? Non urlare che la svegli."

Stiles si avvicina al divano vedendo sul tappeto un dondolino con dentro Eva, la figlia di Cora. "Oh, scusa, scusa. Quale sarebbe il pericolo?"

Derek sbuffa per poi indicargli la bambina di qualche mese. Stiles è confuso. "Der, non capisco, davvero."

"Tra poco si sveglierà."

"E...?"

"Non so cosa fare."

"Derek è solo una bambina. Avrà bisogno di mangiare, giocare un po', essere cambiata, fare il bagnetto e poi dormire di nuovo."

"E se la spavento?"

Stiles comincia ad intravedere il panico negli occhi di Derek e gli dispiace perché il ragazzo non è un mostro. A parte quando lo sbatte contro al muro. "È tua nipote, ti conosce. E ti sei preso cura di Cora quando era piccola. Con lei non sarà diverso."

"Sì che lo è."

"Perché?"

"Perché io sono diverso dal bambino che si è preso cura di Cora, mamma non c'è più a guidarmi e lei potrebbe essere umana" risponde gesticolando in un modo che non gli appartiene.

"Hai i tuoi sensi da lupo, usali."

"Ma è così piccola."

"E perché pensi che io possa aiutarti?" chiede Stiles porgendogli quella domanda che voleva fargli da quando aveva cominciato a capire.

"Perché sei umano, sai meglio di me di cosa potrebbe avere bisogno."

"Okay, ho capito. Vieni, vediamo se serve qualcosa."

Derek gli indica una borsa. "Cora ha lasciato quella con tutto l'occorrente per un paio di giorni."

"Perché l'ha lasciata qui?" domanda di nuovo mentre apre la borsa e dispone l'interno sul tavolo.

"Ha discusso con Isaac che se ne è andato. Mi sono offerto di andarlo a cercare io, spezzargli tutte le ossa e riportarlo indietro ma lei ha farfugliato qualcosa riguardo il fatto che è colpa sua e se ne è andata."

"Ho capito. Bene, abbiamo tutto."

*

La giornata era passata in modo frenetico. Stiles non immaginava fosse così impegnativo prendersi cura di una bambina. Okay, Derek è stato più un supporto emotivo che fisico dal momento che non ha mai sfiorato la piccola troppo terrorizzato dall'idea di poterle fare del male.

Sospira beato quando l'acqua calda della doccia colpisce i muscoli. Si rilassa sotto il getto cercando però di fare alla svelta per non lasciare Derek da solo troppo a lungo nonostante Eva stesse dormendo. Esce dal bagno con l'asciugamano ancora tra i capelli umidi e l'immagine che si trova davanti gli chiude lo stomaco in una morsa quasi piacevole: Derek sta tenendo in mano la piccola mentre Eva gli accarezza la barba ridacchiando.

"Non gli faccio paura" sussurra Derek quando si accorge che Stiles è rientrato.

"Perché dovresti?" gli domanda avvicinandosi.

"Non lo so" ammette.

"Cosa dici se la tieni mentre faccio la cena?"

La serata passa in maniera piacevole, Eva sporca Derek con la pastina e Stiles pensa che sono passati mesi dall'ultima volta che ha riso così tanto. "Dovrei andare, è tardi" dice Stiles.

"Non puoi restare?"

Stiles avrebbe davvero voluto che la stessa domanda gliel'avesse fatta il mese scorso, quando si era deciso a confessare a Derek la sua attrazione nei suoi confronti. Gli ci era voluto una buona dose di coraggio liquido ma il rifiuto aveva fatto male ugualmente. "Papà si spaventa se domani torna e non mi trova."

"Se vuoi lo chiamo io per spiegargli la situazione."

A Stiles sembra così disperato che si arrende. "D'accordo. Però dormo io sul divano."

"Puoi dormire con noi. Il letto è abbastanza grande per tutti e tre."

"Der, ti prego, non giocare con me."

Derek sta per rispondere ma Eva comincia a piangere e lui va dalla bambina lasciando uno Stiles sull'orlo delle lacrime.

Stiles si gira e rigira sul divano senza riuscire a prendere sonno. "Lo so, è scomodo" sussurra Derek comparendo con una tazza in mano.

"Mi hai spaventato a morte" dice Stiles alzandosi di scatto. "Come mai sei sveglio? Eva?"

"Eva dorme ma tu no."

"Scusa, non volevo tenerti sveglio."

Derek gli porge la tazza con dentro il the. "Non ti preoccupare, sai che dormo poco."

"Mi dispiace lo stesso."

"Dai, vieni."

"Dove?"

"In camera mia. Non sto giocando con te, non ho mai voluto farlo o avrei approfittato di te quella sera."

"Così mi ferisci però."

"Non volevo farlo allora e non voglio farlo nemmeno adesso."

"E allora perché?"

"Eri ubriaco."

"Sapevo perfettamente cosa stavo facendo."

Derek incrocia le braccia. "E, secondo te, come facevo a saperlo?"

"Oh. Quindi, se fossi stato lucido..."

"Vieni a letto con noi."

Stiles appoggia la tazza sul tavolino, si alza di scatto e segue Derek in camera.

Stiles apre gli occhi, gira la testa e vede Derek con Eva appoggiata sul suo petto e pensa di non aver mai visto niente di più bello. "Buongiorno" mormora con un sorriso.

Derek allunga il braccio, si trascina Stiles vicino cercando di non svegliare la bimba e gli lascia un bacio sulla testa. "Hai dormito bene?"

"Benissimo. Si è svegliata?"

"No, ma mi piace averla qui così."

"Grazie."

"Per cosa?"

"Per avermi chiamato. Per avermi permesso di essere qui in questo momento. Per non aver giocato con me."

"Non potrei mai farlo."

"Lo so, tu non giochi mai Derek Hale" lo canzona.

Qualcosa cambia nello sguardo del mannaro. "Ritieniti fortunato che c'è Eva con noi o ti farei vedere come so giocare anche io" sussurra leccandosi poi le labbra.

Stiles si ritiene fortunato per essere coricato o, probabilmente, le gambe non avrebbero retto davanti a quelle parole che sanno così tanto di promessa. "È meglio se vado a preparare la colazione."

"Non mi dai un bacio?"

Stiles sorride, si allunga verso Derek e appoggia le sue labbra su quelle del mannaro per il loro primo bacio. Si stacca poco dopo per poi abbassarsi e baciare la testolina di Eva prima di alzarsi e andare in cucina felice come non gli succedeva da troppo tempo.

 

   
 
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