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Autore: Neko    27/07/2009    3 recensioni
Non si gioca con il destino delle persone, nè di un intero villaggio. Ci possono essere delle conseguenze sia gradite che spiacevoli. C'è sempre una punizione per chi osa interferire con lo scorrere del tempo, ma qualsiasi cosa possa essere, quello a cui si può andare incontro non è niente, se ciò per cui si è compiuto un tale gesto porta a ciò che si è desiderato per anni. L'ultimo sogno di un uomo che ormai ha perso le speranze.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 17: creare illusioni

 

Naruto si ritrovò a girare per il suo villaggio senza una meta precisa.

Ssenza accorgersene giunse in un giardinetto, mal tenuto, i giochi per bambini non erano più utilizzabile e il tutto era ricoperto di erbacce. Non si era mai trovato in quella parte del villaggio.

 Non c’era anima viva, per questo si trattava di un luogo adatto per starsene per conto suo a pensare a quanto saputo da Sakura.

Si sedette all’ombra di un ciliegio, nonostante la sera stesse calando e il sole non riscaldasse più così tanto.

Si perse nei suoi pensieri, così tanto da non accorgersi dell’arrivo del suo maestro.

Kakashi passava di li in quel momento. Nemmeno lui si era accorto del ragazzo, ma destino volle che un brivido di freddo facesse starnutire Naruto attirando l’attenzione del copia-ninja.

Esso sgranò gli occhi non aspettandosi di trovarlo in quel luogo desolato.

Naruto, cosa ci fai qui?”

“Potrei farti la stessa domanda Kakashi!” disse voltando la testa dall’altra parte.

“Questo è il mio quartiere, passo tutti i giorni di qua…e non mi pare che questo sia un luogo che tu frequenti di solito!”

“Volevo starmene un po’ da solo,ma sembra che tutti me lo impediate!”

“è un modo per dirmi che ti sto fra i piedi?” disse, quando sentì il ragazzo sospirare.

Si sedette accanto a lui e stette in silenzio per vari secondi.

“Ho saputo!” disse il copia-ninja rompendo il silenzio.

Naruto non ebbe alcuna reazione.

“Che intenzioni hai?”

Naruto sgranò l’occhio sinistro guardando stupito il maestro. Scosse la testa, non sapeva nemmeno lui cosa voleva.

“Credo che l’unica soluzione sia non usare più quello stupido occhio. Non voglio fare del male a nessuno!”

Kakashi sospirò “Posso capire che quello che hai passato sia difficile da digerire, ma Naruto tu hai agito in modo tale per difendere i tuoi amici, non devi sentirti in colpa!”

Naruto si alzò di scatto “Come puoi dirmi queste cose? Vuoi dirmi che essendo dei criminali, quelle persone meritavano di morire in quel modo orribile? No…colpevoli o no, non siamo noi esseri umani a decidere a chi togliere e dare la vita, ma questo sembra che tutti se lo dimenticano!”

“Non sto dicendo questo, ma che a volte è inevitabile!” disse Kakashi.

“Come puoi dirlo? Non sai cosa si prova a uccidere…così tante persone in un colpo solo!”

“No, non lo so, ma so cosa significa uccidere. Siamo dei ninja e questi imprevisti capitano. Io sono cresciuto in un periodo di guerra, ho visto morire i miei compagni e spesso sono stato io a porre fine alla vita di un compagno di qualcun altro!”

“Lo so che essere ninja comporta queste cose…l’ho sempre saputo, ma ho sempre creduto di poter evitare di porre fine alla vita di qualcuno. Fino ad ora ci ero sempre riuscito, ma…adesso ho paura che una volta iniziato non smetta più! Insomma guarda Sasuke. Era un bravo ragazzo nonostante i suoi modi bruschi e tutto ad un tratto è diventato un traditore e un assassino! Non voglio essere anche io così!”

Kakashi si alzò e mise una mano sulla spalla al ragazzo “Tu sei diverso da Sasuke!”

“a quanto pare non sei stato messo al corrente di tutto…ma sembra che il mio destino sia di uccidere una sacco di gente!”

“Si, so anche di quella parte, ma tu e NARUTO siete differenti. Siete la stessa persona, ma esperienze diverse, creano persone diverse e tu ti sei salvato da molte cose orribili che sono capitate a lui…forse riuscirai a evitare che Sakura venga uccisa e che anche tuo figlio faccia la stessa fine. “

Naruto arrossì a quelle ultime parole. Kakashi sorrise.

“NARUTO è diventato quello che è per colpa di Sasuke. Tu sai cosa devi evitare, puoi ancora scegliere il tuo destino. Forse lo faccio sembrare un po’ semplice, ma da una parte lo è. Certa gente cerca di cambiare ciò che è destinato a fare, senza sapere se sta facendo la cosa giusta per evitare quello di cui hanno paura, tu lo sai e sei avantaggiato…sfrutta le tue carte. Te la sei sempre cavata, anche nelle situazioni peggiori, ce la farai anche questa volta e sappi che puoi contare sempre su di me!” disse Kakashi avviandosi.

Naruto si sentiva rincuorato, alla fine il suo maestro aveva ragione. Era riuscito a evitare che Sakura perisse una volta, ci sarebbe riuscito ancora una volta.

“Ah Naruto, io darei ancora qualche possibilità al tuo occhio speciale…devi solo riuscire a controllarlo. E se io sono riuscito a maneggiare lo sharingan…per te che sei figlio del quarto hokage, dovrebbe essere un gioco da ragazzi maneggiare l’occhio di Kyuubi. Se il mio sensei ha racchiuso la volpe dentro di te avrà avuto un motivo. Di questo ne sono fermamente convinto e credo che anche tu sia della mia stessa idea!” disse infine sparendo in una nuvola.

 

Ormai  era sera quando Naruto decise di avviarsi verso casa.

Giunse sotto la costruzione del suo appartamento e vide dalla sua finestra la luce accesa.

 Sorrise, Sakura doveva essere ancora in casa ad aspettarlo.

 Aveva fatto preoccupare un po’ troppo quella ragazza ed era arrivato il momento di rassicurarla, anche se non ne aveva bisogno. La rosa era una ragazza più forte di quanto poteva sembrare.

Arrivò al suo piano e non dovette nemmeno aprire la porta, dato la sua inesistenza.

Sakura…” il suo volto cambiò espressione quando vide un volto non grazioso come quello della rosa “Cosa ci fai qui? A casa mia?”

“è anche mia fino a prova contraria!”

Naruto lo guardò storto, la sua presunzione gli dava su i nervi o forse gli dava su i nervi vedere l’uomo che non voleva diventare.

“Allora? Hai finito di piangerti addosso?” disse NARUTO guardandolo severamente negli occhi.

Naruto sussultò e strinse i pugni “come ti permetti? Di chi è la colpa? Se tu mi avessi informato prima sui poteri di questo occhio, non sarebbe successo niente. E poi non mi stavo piangendo addosso, stavo cercando una soluzione!”

“L’hai trovata?” chiese, ma non ottenne risposta.

NARUTO si alzò di scatto e afferrando il ragazzo da un braccio in malo modo, lo trascinò contro la sua volontà a un campo di allenamento dal ragazzo ben conosciuto.

“Vuoi lasciarmi andare? Che cavolo ti prende!” disse Naruto liberandosi dalla presa possente dell’uomo.

“Prova ad attaccarmi con l’occhio destro!”

Naruto sussultò “Tu sei pazzo! Vuoi forse morire?”

L’uomo alzò gli occhi “Se non lo fai tu, lo farò io!”

“c-cosa?” il cuore del ragazzo mancò un battito.

“Allora? Cosa hai deciso?” l’uomo cominciava a spazientirsi.

Naruto guardava sorpreso il futuro se stesso, non sapeva cosa gli passasse per la testa. Che avesse davvero intenzione di usare quell’occhio su di lui?

L’uomo si scoprì l’occhio destro mostrando il suo terrificante globo oculare destro e Naruto non potè sottrarsi dal suo incantesimo.

Il ragazzo cadde in ginocchio e portandosi le mani alla testa cominciò a urlare, finchè stremato non si lasciò andare a terra.

NARUTO si riposizionò il copri fronte come era solito portarlo “Ora hai capito come funziona il potere che Kyuubi ti ha donato? E non mi è stato poi tanto difficile entrare nel tuo cervello dopo tutte le persone che hai ucciso!”

Naruto ansmando si rialzò.

P-perché s-sono ancora vivo?” chiese il ragazzo

“Perché non sei obbligato a uccidere, succede solo quando lo vuoi, oppure quando non hai pieno possesso del potere, come è successo a te. Io non volevo ucciderti e per questo che sei ancora vivo e…sinceramente anche se avessi voluto non ci sarei riuscito. Per questo puoi allenarti solo con me. Sono l’unica persona che non puoi eliminare anche nel caso dovessi esagerare. Questo è dovuto al fatto che non puoi uccidere Kyuubi con la sua stessa arma!” gli spiegò pazientemente cercando di fargli capire bene il potere di cui era entrato in possesso.

“Quindi si gioca tutto sulle illusioni, ma come può una sola illusione ucciderti?” chiese il ragazzo.

“anche lo sharingan è capace no?”
“si, ma…lo sharingan crea un illusione che ti tortura nel corpo e nell’animo, invece un illusione di questo tipo è differente…ti fa rivivere semplicemente dei momenti passati!” spiegò il ragazzo non riuscendo a capire come delle semplici immagini potessero far perdere la vita.

“Rispondi a questo. Ti sei divertito a vedere l’illusione che ho creato?” disse l’uomo.

Naruto scosse il capo. Infatti si era sentito malissimo, come se il ricordo vissuto fosse stato più doloroso di quando lo provava realmente, si era sentito soffocare, mancare l’aria e un forte dolore alla testa.

NARUTO vedendo la confusione del passato se stesso, tornò alla spiegazione“ il potere del Kyuubi consiste nel farti rivivere i tuoi ricordi dolorosi, più esso è doloroso, più saranno gravi i danni riportati dalla vittima. Se usi il ricordo più doloroso su di loro, se già la prima volta a spezzato loro il cuore, la seconda sarà mortale. Probabilmente è questo quello che è successo quel giorno alla prigione. Non controllando il potere, hai voluto far provare a quelle persone il ricordo più doloroso che avessero mai provato, fino a farli giungere alla morte!”

“E se qualcuno non ha ricordi abbastanza dolorosi da poter morire?” chiese Naruto, anche se non certo di voler sapere la risposta.

“Se un uomo è diventato cattivo di sicuro ne avrà uno, ma mettiamo anche che non lo abbia… in quel caso lo crei tu! Ma non sarà mai così forte da uccidere, dato che la persona in se capisce che quello non è mai avvenuto”

Il ragazzo abbassò la testa, non gli piaceva quel potere.

“ ora prova tu con me! Fammi rivivere le stesse cose che ho fatto rivivere a te! Sei avantaggiato…conoscendo il mio passato, hai poco margine di errore!”

Naruto si concentrò, chiedendo quel potere che tanto temeva al suo demone e l’occhio, così come le altre volte, comparve dal nulla. +

Il ragazzo guardò dritto negli occhi il se stesso del futuro, ma non successe niente.

NARUTO lo prendeva in giro per la sua incapacità e questo lo innervosiva. Fu allora che riuscì a creare l’allucinazione che l’uomo gli aveva detto di creare.

Era la rabbia il meccanismo che faceva scaturire il tutto, proprio come quando veniva impossessato dal demone della volpe a nove code.

L’uomo ansimò “per essere la prima volta te la sei cavata bene!”

“Perché ha avuto meno effetto su di te? Era meno potente?” chiese il ragazzo, che non era riuscito minimamente a indebolire “l’avversario!”

NARUTO scosse la testa “Perché io ho ricordi molto più dolorosi rispetto al mio passato da bambino in solitudine. Se vuoi stendermi devi giocare su quelli, ma per ora tieniti sul leggero, quando sarai riuscito a gestire quel potere allora passeremo ad altro…più pesante!” disse NARUTO, dando appuntamento la sera successiva per continuare il suo allenamento con il ragazzo.

 

Naruto si chiedeva come mai si allenassero quando calava la sera e quando porse questa domanda, l’uomo gli rispose che non era sicuro per la gente che avrebbe potuto venire ad assistere. Per il ragazzo non ci sarebbero stati problemi, ma NARUTO, nonostante controllasse il suo potere alla perfezione, aveva paura di poter far del male anche a innocenti.

“NARUTO, ieri quando ti ho chiesto se ero pericoloso per Sakura e i miei amici, mi hai detto che non potevo far loro del male perché erano persone buone, perché allora tu hai paura di fare del male agli innocenti? Come hai fatto a ucciderne tanti? C’è un modo per uccidere chi non centra, vero?”

NARUTO lo guardò preoccupato. Non sapeva bene come rispondergli. “che esista o meno, questo non ti deve interessare, riprendiamo!”

 

Passarono diverse sere e finalmente giunse l’ultima notte di allenamento.

Naruto aveva ormai imparato a gestire in modo adeguato il suo potere, anche se con NARUTO non correva rischi.

In battaglia sarebbe stato più complicato.

 Doveva ancora imparare a creare l’illusione più dolorosa che portava alla morte, anche se non era certo di voler sapere come funzionava.

“Bene, ora ti mostrerò come creare un ricordo doloroso dal nulla. Con me tu non ne saresti in grado, dato che ho fin troppi ricordi brutti, ma tu non ne hai uno che possa condurti non alla morte, ma allo sfinimento totale.  Preparati e soprattutto prova a liberarti dall’illusione!” disse NARUTO sorridendo.

Il ricordo che fece vedere a Naruto fu il più brutto che potesse viveve…un ricordo non ancora avvenuto, ma che sarebbe potuto accadere presto.

Gli mostro quello che sarebbe accaduto a Sakura se non si fosse messo in mezzo e se Sasuke l’avesse colpita. Naruto non volle più continuare a vedere quanto stava accadendo, voleva far cessare quel dolore che gli attanagliava il cuore e nemmeno rendendosene conto spezzò l’illusione, mandandone una mortale a NARUTO.

Neanche a metà visione Kyuubi, la quale era rientrata nel corpo di NARUTO per poter permettere all’uomo l’utilizzo dell’occhio, uscì per interrompere l’illusione.

NARUTO accecato dalla rabbia si avventò sul ragazzo inginocchiato a terra e lo prese per la gola, facendo forza.

“Bastardo, dovrei ucciderti solo per aver osato tanto. Potevi giocare su tutte le mie debolezze, ma non su quello!” disse stringendo di più.

T-tu l-l’hai fatto con me e…couff…lasciami!” il ragazzo provò inutilmente a liberarsi dalla presa che gli mozzava il fiato.

“NARUTO smettila!” disse Kyuubi cercando di far tornare in se il suo Jinchuuriki.

“tu non l’hai vissuto davvero! Non mi sarei mai osato altrimenti di farti rivivere la morte di Sakura e di tuo figlio!” lo accusò con voce grossa.

 

In quel momento qualcuno giunse sul posto, senza rendersene conto i due naruto avevano fatto l’alba e qualcuno stava andando all’ospedale per la sua ispezione mattutina.

“Cosa stai facendo? Lascialo immediatamente andare!”

NARUTO quando vide la donna lasciò andare il ragazzo, anche se in malo modo.

Tsunade corse in soccorso del biondo e con uno sguardo arrabbiato si rivolse all’uomo.

“Ti avevo detto di non compiere scemenze. Non mi importa se vieni da un altro tempo, io ti spedisco subito in prigione!” disse severamente la donna, ma la voce di Naruto la fermò.

“No, n-nonna, me lo sono m-meritato! La-lascialo!”

La donna fu sorpresa della richiesta del ragazzo, non capiva cosa era successo, ma decise di dargli ascolto.

La donna spostò lo sguardo dal ragazzo all’uomo confusa, prima di riprendere parola.

“Devi ringraziare lui se ti lascio ancora libero, ma non finisce qui questa storia!”

NARUTO guardò storto la donna e prima di andarsene disse “Hai imparato tutto quello che c’era da apprendere. Ora sei in grado di creare tutte le illusioni che vuoi!”

Tsunade si rivolse a Naruto per chiedergli a cosa si stava riferendo, ma in quel momento si rese conto che il ragazzo aveva perso i sensi fra le sue braccia, per il troppo utilizzo del chakra della volpe.

 

  
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