Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: katyjolinar    05/08/2019    5 recensioni
La storia parte dalla battaglia di Liberio, dopo il time gap, ma la stessa battaglia ha svolgimento e esito differenti rispetto al manga.
Il gruppo di Paradis torna a casa, ma qualcosa di strano è successo durante il viaggio di ritorno. ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER PER CHI SEGUE SOLO L'ANIME
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Quel pomeriggio Hanji si era chiusa nel suo ufficio, per poter organizzare con calma i nuovi turni degli ufficiali della Squadra Titani.
Era concentrata sui fogli che aveva tra le mani, quando qualcuno bussò alla porta.
"Avanti!" rispose, mettendo via i fogli mentre la porta si apriva, e Reiner entrava nell'ufficio "Ah, sei tu. Hai bisogno di qualcosa?"
"Le ho portato il diario di Jean, aggiornato ad oggi." riferì, poggiando il libricino sulla scrivania e prendendo una delle sedie libere per sedersi  "Stamattina non è riuscito a passare, mi ha chiesto di consegnartelo, visto che venivo qui."
"Grazie." rispose, ponendo il diario accanto a quello consegnato da Mikasa e aggiustandosi gli occhiali sul naso "Hai bisogno d'altro?"
"Io volevo dirti..." continuò il giovane, lasciando trasparire un po' di insicurezza "Dunque... hai Sasha e Annie incinte, e conoscendo Connie e Armin di sicuro non saranno al massimo della forma, visto che le loro ragazze sono in quella condizione. So che non è gran ché come aiuto, e che fino a poco tempo fa eravamo nemici, però se c'è bisogno puoi contare sul mio Titano."
"Grazie Reiner, sicuramente ne terrò conto." ringraziò la donna "Almeno con te una cosa è certa: non rischi di rimanere incinto del tuo ragazzo, e certamente questo è un punto a tuo favore."
L'uomo sorrise alla battuta di Hanji, restando però pensieroso.
"Senti, posso chiederti una cosa?" domandò, dopo qualche secondo di silenzio "Tu... l'hai fatto apposta a farci avere il letto matrimoniale?"
La donna non rispose subito. Si portò le mani giunte al mento, posando l'occhio sano sul biondo Marleyano, seria.
"Sì." ammise "Avevo capito già allora che poteva esserci qualcosa di più tra voi, al di là dell'Ackerbond di Jean. Siamo soldati, abituati a combattere senza pensare a noi stessi, ho pensato che fosse giusto concedere un po' di felicità almeno a uno dei miei ufficiali, soprattutto dopo il sacrificio che ha fatto per la Regina."
"Già... Jean adora quella bambina, e so che ne soffre per non poterla vedere crescere." riferì Reiner, serio "Comunque mi hai sorpreso, sul serio! A Marley l'omosessualità non è ben vista, ho dovuto nascondere da sempre ciò che sono... senza contare che sono metà Marleyano e metà Eldiano, e anche questo ho dovuto nasconderlo. Qui, invece, nonostante tutto quello che vi ho fatto passare, mi avete accettato, e non solo: non vi importa dei miei gusti sessuali. Per questo devo ringraziarti."
Si alzò, senza dire altro, e fece il giro del tavolo, quindi si abbassò e abbracciò la donna a capo dell'Armata Ricognitiva.
"Grazie, comandante, davvero." ripeté.
"I gusti sessuali di una persona non sono affare mio, tu e Jean siete delle ottime persone e dei buoni soldati, e questo basta." ammise la  donna, tornando seria "Però se verrò a sapere che hai spezzato il cuore di quel ragazzo, o lo hai preso in giro, o altro, ti giuro che completerò ciò che avevo iniziato a Shigashina, e questa volta non ci sarà nessuno a salvarti la pelle in extremis!"
Il giovane uomo sospirò, tirandosi su e mettendosi le mani in tasca; fece il saluto e camminò verso la porta, fermandosi sull'uscio.
"Ah, comandante..." disse, voltandosi nuovamente verso la scrivania "A Marley, qualche giorno prima che veniste a prendermi, sei mesi fa, ho sentito delle voci. Non ve l'ho detto subito perché non ero sicuro né della veridicità, né della possibilità che voi vi fidaste di me, ma ora sono sicuro della seconda cosa, per cui... Hanji, indaga tra le persone vicine alla squadra: ho sentito che Marley ha un informatore a Paradis, anche se non so chi sia."
"Va bene, Reiner. Grazie per avermi informata." lo ringraziò "Ora vai, suppongo che il tuo ragazzo ti stia aspettando."
Nel frattempo, nel salone comune degli ufficiali dell'Armata Ricognitiva, la squadra si godeva un momento di relax, meritato dopo quanto successo quella mattina.
Armin era andato dal dottore con Annie, per una visita più approfondita alla ragazza, così da capire le sue effettive condizioni di salute, vista la gravidanza, dato che dal giorno prima aveva mostrato di non sentirsi troppo bene.
Eren aveva temporaneamente affidato Levi a Mikasa, che aveva deciso di preparargli qualcosa da mangiare per iniziare a farlo abituare alla dieta che avrebbe dovuto tenere finché i problemi di assorbimento del calcio derivanti dai numerosi anni che il vecchio Levi aveva passato nei bassifondi in carenza di luce, come era stato spiegato loro dal medico.
Il ragazzo, nel frattempo, si concedeva un po' di relax giocando a carte con Connie e Jean.
"Dove è andata a finire la tua ragazza?" chiese Jean, rivolgendosi a Connie, mettendo una carta sul tavolo "Non sarà mica andata a svaligiare la dispensa?"
"È andata ad aiutare Mikasa a preparare da mangiare a Levi." rispose l'altro "Dice che vuole imparare più cose possibili sui bambini piccoli, ora che mancano circa tre mesi alla nascita di nostro figlio. Comunque da quando è incinta non ha più mangiato come un lupo affamato, si sta regolando, non chiedetemi come, ma non mangia più come prima."
"Certo, a parte quando vi trovo a cucinare salsiccia di cinghiale con salsa alle noci in piena notte." lo incalzò il biondo, guardandolo storto.
"Quella volta aveva le voglie! Non c'entra niente!" obiettò il giovane, posando un'altra carta sul tavolo.
Il ragazzo di Trost sorrise e scosse la testa, attendendo la giocata di Eren.
"E tu? Sei ancora ai ferri corti con Mikasa?" domandò.
"Non siamo mai stati ai ferri corti." puntualizzò il giovane "È solo che non penso abbia preso bene questa storia assurda dell'Ackerbond."
Jean poggiò sul tavolo il suo mazzo di carte, guardando l'amico, serio.
"Eren, questa storia dell'Ackerbond oramai è tutta una scusa per voi per rimanere in stallo!" esclamò "Lasciatelo dire da uno che ci è passato: lei sa esattamente quale parte di ciò che prova è dovuta all'Ackerbond e quale sia ciò che prova sul serio. L'unica cosa che deve capire è cosa vuoi tu. E vedi di capirlo anche tu, oppure sarò costretto a prenderti a calci in culo finché non avrai ripreso a ragionare."
"Non per dire, ma tu fino a ieri mica eri così sicuro di te." borbottò il ragazzo di Shigashina "E comunque noi siamo amici, nient'altro."
"Certo... agli amici si organizzano le feste di compleanno con quintali di carne alla brace." obiettò l'altro "Eren, vedi di fare ordine nella tua testa e nelle tue mutande, poi chiarisci la situazione con Mikasa, così almeno riprendete entrambi a ragionare e la squadra al completo ci guadagna."
Eren scattò in piedi, stringendo i pugni, e lo stesso fece Jean. Connie fu pronto, mettendosi in mezzo a braccia tese per sedare la rissa imminente.
Rissa che non ci fu, perché arrivò Reiner, il quale prese il compagno per i fianchi e lo trascinò via, sedando la lite sul nascere.
Eren li osservò, notando subito come l'amico aveva cambiato atteggiamento nel momento in cui Reiner lo aveva preso da parte; non gli sfuggì il luccichio nei suoi occhi appena aveva incontrato lo sguardo del biondo, né il sorriso rilassato quando la mano dell'altro gli aveva sfiorato la guancia, e il rossore della pelle in reazione a un "ti amo" sussurrato dal Marleyano. Non c'era dubbio che fossero innamorati, ma questo come poteva aiutare il Titano d'Attacco a recuperare un buon rapporto con la sua amica d'infanzia al di fuori dell'aiuto che gli stava dando con il figlio?
"Amore mio!" l'esclamazione di Connie interruppe i suoi pensieri.
Si voltò verso di lui e lo vide andare incontro a Sasha, che era entrata nel salone insieme a Mikasa e Levi. Si avvicinò anche lui, prendendo in braccio il figlio e guardando l'amica, che indossava lo scialle che le aveva regalato insieme al bambino al posto della solita sciarpa rossa.
Sfiorò il tessuto, con fare interrogativo, e la giovane nel afferrò il lembo superiore, tirandolo sul collo, come faceva spesso con la vecchia sciarpa.
"Levi ha insistito per vedermela addosso, così, visto che non voleva mangiare quello che gli avevo preparato, gli ho detto che l'avrei messa solo se lui non faceva più capricci e mangiava tutto quello che gli avevo preparato." spiegò.
"Io maggiato tutto, dada." confermò, orgoglioso, il piccolo, gonfiando il petto.
"Va bene... riguardo all'altra storia..." rispose il giovane "senti, per me non sei una schiava. Possono dire quello che vogliono, ma sei un essere pensante al pari di me, quindi non farti venire più certe paturnie. Per quanto riguarda... altro, ecco, forse dovremmo prenderci del tempo per capire cosa sia davvero..."
"Va bene, prenditi il tempo che ti serve." acconsentì la ragazza "Non ho fretta, posso aspettare ancora."
Si sorrisero, rasserenati da quella breve chiacchierata chiarificatrice.
"Dada, Mika, pace?" si intromise Levi, guardandoli con grandi occhioni da cucciolo.
"Sì, Capitano, abbiamo fatto pace." ammise Eren.
"Lora dai bacio Mika?" insistette il bimbo, indicandola.
"Non mi sembra il caso, Levi..." obiettò il ragazzo.
In tutta risposta, Mikasa si avvicinò e gli baciò velocemente le labbra, cogliendolo di sorpresa.
"Lo sai che fa i capricci se non lo facciamo." spiegò.
Eren annuì e guardò il figlio, che stringeva i pugni un po' teso. Capì cosa volesse dire e si abbassò su di lei.
"Se non lo faccio bene me lo rinfaccerà a lungo." disse, unendo di nuovo le labbra con quelle della ragazza.
Vennero però interrotti dal ritorno di Armin e Annie dalla visita del medico.
La scena, però, non presagiva nulla di buono: la ragazza era in lacrime e il biondo la stringeva, anche se dall'espressione sembrava piuttosto confuso dalla reazione della compagna.
"Ragazzi, che succede?" domandò Sasha, allarmata dalle condizioni dell'amica "Il dottore ha trovato qualcosa che non va?"
"In realtà no." rispose Armin, senza mollare la fidanzata "Ma Annie non sembra aver preso bene la notizia di una gravidanza gemellare."
"Gravidanza gemellare? Intendi che aspettate due gemelli?" intervenne Reiner, scattando in avanti.
"Sì, è così. Che c'è di strano?" ammise l'altro.
Reiner restò in silenzio, prese la sedia e si accasciò su di essa, portandosi entrambe le mani al volto, improvvisamente diventato pallido come un cencio.

Nota dell'autrice: l'episodio del compleanno di Mikasa e della salsiccia di cinghiale è raccontata nella storia "Desideri Notturni" di They are almost canon, che potete trovare al link https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3852460&i=1
   
 
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