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Autore: Ciceronix    09/08/2019    1 recensioni
Cosa succede se una squadra di cacciatrici mezze vampiro si imbatte in sei vampiri e una ragazza da proteggere? Idea mia molto folle per stravolgere la serie, spero vi piaccia!
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yui Komori
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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<< Che cosa hai fatto... P-perchè stai distruggendo la nostra famiglia con tale noncuranza?! >>

 

<< Figlia mia, non vuoi proprio capire che questo sacrificio sia un gesto d'amore da parte di tuo padre. Ti sto offrendo l'occasione per elevare il rango della nostra casata, nonché quello della tua posizione. Una misera marchesa non sarebbe mai al pari di una duchessa, per questo sto riscrivendo il tuo destino. Per il tuo futuro e per il bene dell'intera stirpe degli Ichigo... >>

 

La dodicenne non volle ascoltare quel ragionamento egoista e sadico. Avvertiva i brividi scorrere sul suo corpo, e il salone pieno di mobili dorati in stile rococò le parve essere divenuto una prigione di ghiaccio.

Notò con orrore che l'enorme macchia di sangue si espandeva sotto la testa lesa di sua cugina incosciente, macchiando il tappeto rosso ricamato di foglie topazio. Il fluido gocciolante formò ben presto una pozzanghera, dove le schegge nere della bottiglia rotta del vino di famiglia galleggiavano lentamente. Dall'altra parte, sopra una poltrona, giaceva il corpo della primogenita degli Hilton. Era completamente rimasto massacrato dai colpi di fendente che Reynold Ichigo gli ebbe inflitto.

 

“ Elizabeth... Lucy... Mi dispiace così tanto... ”

 

Ricordò poi la violenta discussione con suo padre e poi il dolore. La sensazione del contatto tra la pelle e le fiamme, che le tolse il respiro.

Da bambina sua madre l'aveva avvertita quotidianamente di non avvicinarsi alla grata del maestoso camino di marmo.

Ironicamente, a cinque anni dalla sua morte, vi era stata lanciata contro dal suo sposo.

 

In seguito, successe un miracolo...

 

 

<< Sei certa di volerlo fare, Sui? >>

 

La rossa si alzò barcollante, ignorando le fitte sulla schiena ustionata, e annuì.

 

La donna dagli occhi gentili le sorrise, osservando la ragazzina accendere il fiammifero, per poi buttarlo sulle mura impregnate d'alcool del palazzo.

Quella che un tempo considerava la sua casa si era rivelata essere un covo di menzogne e di delitti.

Tanto meglio ridurre tutto quanto in cenere, come il cadavere di suo padre.

 

“ Non permetterò più che qualcuno ci ferisca... ”

 

Afferrò la mano della sconosciuta che l'ebbe soccorsa e gettò un'occhiata alla bambina di nove anni che riposava sulle sue braccia.

Le baciò la fronte incisa di tagli, coperti di sangue rappreso:

 

“ D'ora in avanti ti proteggerò, Lucy. Farò di tutto per non perdere anche te. E' una promessa. ”

 

Sul collo delle cugine spiccavano dei segni di canini. Ed erano quelli della loro nuova “Madre”.

 

 

Sui si mise a sedere sul materasso, massaggiandosi le tempie doloranti:

 

“ Questi sogni indesiderati mi fanno venire l'emicrania. Temo che dovrò utilizzare la cucina dei Sakamaki per prepararmi un infuso di valeriana... ”

 

Indossò così le ballerine bordeaux ai piedi del letto e si incamminò nei corridoi bui della villa.

 

“ Mi auguro di non imbattermi in individui spiacevoli. Se quel Laito mi trovasse in vestaglia, credo che non mi lascerebbe tornare in stanza. Neanche se lo minacciassi della bocciatura. ”

 

Pensava seccata la rossa, mentre imboccava il corridoio che dava sulle stanze di Yui e dei fratelli.

Per sua sorpresa incontrò l'ultima persona che si sarebbe mai aspettata in piedi, per lo più vestita:

 

<< Signorina Kom-...Yui. Cosa fa davanti al laboratorio di Reiji Sakamaki ad un orario del genere? >>

 

 

La bionda alzò le mani, imbarazzata:

 

<< Sui...ehm...Avevo intenzione di andare a dormire, ma... Avevo udito degli strani rumori provenire all'interno ed ero molto preoccupata. >>

 

La coetanea si accigliò, perplessa dalla dichiarazione della protetta:

 

<< Cosa intende per “strani rumori”? >>

 

Inaspettatamente, dall'altro lato della porta giunsero dei versi. Erano gemiti lievi, ma molto frequenti, che venivano smorzati da dei sospiri.

Per qualche sconosciuta ragione, le gote di Sui Ichigo si imporporarono, e le sue dita cominciarono a diventare scivolose sulla maniglia.

 

“ E' veramente Reiji Sakamaki che sta emettendo certi suoni...? I-in ogni caso, non devo lasciare che sia la signorina Komori ad occuparsi di questa faccenda. ”

 

Chiese allora alla ragazza di congedarsi, con la scusa del recuperare ore di sonno preziose:

 

<< Ci penserò io a verificare le condizioni di Reiji. Non temete, è in buone mani. >>

 

<< Va bene. Grazie mille, Sui. Buonanotte. >>

 

 

Appena Yui si fu allontanata aprì la porta. Entrò in una camera artificialmente illuminata, riempita da scaffali di libri o di attrezzi scientifici di vario genere.In fondo alla stanza azzurra vi erano un tavolino accerchiato da divani e poltrone. Reiji era seduto su uno di esse, immerso nel mondo dei sogni.O per meglio dire, degli incubi. Infatti gli occhi strizzati suggerivano che il sognatore stava vivendo una situazione bizzarra e terribile.

 

“ Vorrei sapere se i miei brutti sogni siano uguali ai suoi... ”

 

Ricordò in un flash la scritta che trovò sopra la pagina del libro di pozioni durante il suo primo giorno nella magione:

 

“Cambierò la tua fine, mamma.”

 

Non erano fatti suoi le dinamiche delle altre persone. Eppure qualcosa la spingeva ad invadere lo spazio di Reiji, a volerlo mettere alle strette, e a interrogarlo finchè non avrebbe ceduto. Era senza dubbio un bel ragazzo, con i suoi capelli corvini, e i suoi occhi rubino intelligenti. Per non parlare delle sue maniere impeccabili, da principe che si rispetti. E poi, i suoi gemiti erano profondi...E sexy...

“...!...”


Sui scosse il capo, rimangiandosi i pensieri inaccettabili:

 

“Sei una lady, Sui Ichigo. Inoltre sei una cacciatrice della sua specie. Perciò parlaci e torna a dormire, basta.”

 

Poggiò delicatamente la mano sulla sua spalla, quando si svegliò.

 

<< Che ci fa qui? >>

 

Sui si ricompose, rispondendogli calma:

 

<< La signorina Komori era preoccupata per lei, così mi sono presa il disturbo di venire a controllarla. Stava avendo un incubo, presumo. >>

 

Reiji sospirò, mettendosi dritto sullo schienale imbottito:

 

<< Se lo ha già inteso, è futile donarle assenso o negazione. >>

 

Fece vagare lo sguardo sulla sua vestaglia, nascondendo una nota di fascino:

 

<< In verità sono stato destato dal vostro aroma. Il vostro sangue ha una punta di asprezza, ma la dolcezza è attrente come quello dell'umana. >>

 

Sui non sepper come cogliere quell'affermazione. Fece un semplice capolino con la testa, e si spostò di lato quando egli si alzò.

 

<< Andrò a preparare del tè. >>

 

Dopo alcuni minuti...

 

Reiji sorseggiava il tè aromatico in silenzio, mentre Sui lo guardava, un po' sconcertata.

 

“Non voglio essere una maniaca di attenzioni, ma avrei trovato carino se mi avesse almeno chiesto se ne avessi voluto un po'.”

 

Reiji sembrò leggerle il pensiero, e rispose al suo quesito:

 

<< Benchè lei si trovi al di sopra della misera umanità, rimane sempre una creatura inferiore a cui non mi pongo il dubbio di servire. Le concederò di odorare l'aroma, se vuole. >>

 

“...Ma bene. Arroganza mista a razzismo, un bel modo di portarsi con il prossimo.”

 

<< Come desidera. >>

 

Si avvicinò al davanzale, spostando la tendina e ammirò il cortile leggermente coperto dalla foschia del tramonto.

 

<< Questo suo concetto le dà il diritto di trattare coloro che sono “inferiori” come giocattoli? La avverto: ho chiuso un occhio sulla storia di Kanato e Nyoko...Ma la prossima volta che la vedo morsa e ferita...La farò pagare a lei e all'intera famiglia. >>

 

Reiji smise un attimo di bere l'infuso nero.

 

<< Lei ha una famiglia, Ichigo? >>

 

La rossa si girò, scettica:

 

<< Le mie colleghe sono la mia famiglia. >>

 

<< Mi sta dicendo che non ha né madre né padre. >>

 

Sui si morse il labbro, poi parlò:

 

<< Ho una madre, ma adottiva. I miei genitori sono morti anni fa.>>

 

Il moro assentì, e le fece un'altra domanda:

 

<< Che legame tiene con lei? >>

 

Sui era indecisa se rivelare quell'aspetto privato della sua vita, ma sentì una strana fiducia nei suoi confronti.

 

<< Lei...Mi ha salvato la vita. E' grazie a lei se sono me stessa oggi, ed è per merito suo se vivo un altro giorno. Quando credevo di aver perso ogni cosa, lei era sempre lì per tirarmi su. Mi ha aiutato a divenire la persona a cui aspiravo da tempo. Senza aspettative di nessuno, e senza il giudizio altrui. >>

 

Il vampiro le si mise accanto, osservando il cortile sottostante.


Vide il piccolo Shuu alzarsi e avvicinarsi a Beatrix, chinatasi amorevolmente per parlargli.

 

<< Io devo ammetterle che la penso diversamente. Sono stato educato dal mio solo intelletto, senza le aspettative del prossimo. Eppure... >>

 

Non terminò la frase che si allontanò, lasciando Sui sulle spine.

 

<< Ho cambiato idea. Condividerò il mio tè con lei. Si accomodi pure. >>

 

La rossa esitò, ma si sedette sul sofà e osservò la preparazione della miscela viola, che il moro versò in due tazze raffinamente ornate di lillà dipinti.

 

<< A lei il primo sorso. >>

 

<< La ringrazio. >>

 

Verificò se il vapore rilasciava qualche odore strano, ma non sembrava essercene traccia. Bevve così un piccolo sorso, assaporando il vortice di violette che si bilanciavano con le foglie di tè verde.

 

<< Cosa ne pensa? >>

 

<< E'...buonissimo... >>

 

Improvvisamente il suo corpo ebbe un fremito, e fu costretta a posare la tazza sul tavolino. Sentiva uno strano tremolio farsi strada nei suoi nervi, e ogni suo osso era indolensito. Sarebbe caduta sul pavimento, se Reiji non l'avesse afferrata per la vita, tenendola stretta contro di lui.

 

<< Cosa mi hai fatto...Non riesco a...muovermi... >>

 

<< In effetti, le ho somministrato un anestetico speciale, creato per i vampiri. Se al suo posto fosse venuta Komori le avrei dato il mio infuso soporifero normale...Ma per lei, che condivide il mio stesso olfatto, ho dovuto cambiare strategia. >>

 

Sui tentò di spingersi via, ma le mani si rifiutavano di aprirsi, e il cuore le batteva troppo lentamente. Reiji poggiò la vittima contro la libreria, studiando ogni effetto dell'intruglio sul suo fisico.

 

<< Non si impanichi: l'effetto svanirà tra circa due ore. Il tempo che mi serve per studiare la sua anatomia da vampiro imperfetto. >>

 

Detto questo portò la sua mano guantata a sfilare il nodo stretto della vestaglia nera della ragazza inerme. Lasciò cadere l'indumento sulla moquette, concentrandosi sulla figura contratta della direttrice. Sui aveva totalmente perso le energie: non poteva né gridare né dimenarsi, tantomeno disperarsi. Il suo corpo era appena coperto dal corto abito di seta rosso vermiglio, talmente leggero da esaltare le forme del suo corpo tonico.

 

<< Le premetto che non nutro alcuna intenzione perversa su di lei. Sono un gentiluomo e non nuocerei mai la delicatezza di una donna così rispettabile. Inoltre mi sentirei un mostro allo sfiorire tale bellezza... >>

 

Fece scorrere una mano sul fianco della rossa, che emise un sospiro tremolante.

 

<< Non farlo, Reiji... >>

 

Il moro sogghignò, togliendosi un guanto con i denti:

 

<< Che onore sentire il mio nome pronunciato dalle vostre labbra, direttrice. Mi consenta di studiarla in tutti i suoi particolari. >>

 

Le aprì con facilità la bocca e osservò la sua dentatura, con seria concentrazione:

 

<< Noto con piacere che lei pona molta attenzione all'igiene. Ciò mi rende assai lieto. I suoi canini ovviamente rispecchiano la mediocrità della sua specie. >>

 

Lasciò andare la sua mandibola e le alzò il mento con la mano nuda. Ammirò il rossore che copriva le lentiggini, le labbra delicate semi-aperte da cui uscivano lenti respiri e poi i suoi occhi. A causa della droga erano diventati acquosi, ma mantenevano lo stesso fascino attraente, benchè egli considerasse il colore marrone banale.

 

<< Lei è veramente una lady, di aspetto e portamento. E questi segni di trasformazione non rovinano la fragilità della vostra pelle. Al contrario, la valorizza. >>

 

Stava per posare due dita sulle cicatrici, quando non vide una striatura che copriva la zona dietro il collo. Reiji si accigliò, riconoscendo la natura di quella strana macchia. Non lasciò il tempo a Sui di parlare che la voltò. La schiena della ragazza aveva un colorito più scuro rispetto al resto del corpo. L'unica cosa che il vampiro potè dedurre era che fosse il ricordo di un'ustione di secondo grado.

 

<< Non ha un bel rapporto con il fuoco, suppongo. Deve aver fatto male. >>

 

Sui non riuscì più a stare in silenzo. Si poggiò sui gomiti e si diede la forza di voltarsi. Strinse i lembi della camicia di Reiji e lo tirò vicino a lei.

 

<< Non potrà mai comprendere il dolore che ho provato. Strati della mia pelle erano sul punto di carbonizzarsi, e persi litri di sangue. Credevo che sarei morta. E tutto questo perchè non volli essere più manipolata dalla mia famiglia. Ho lasciato che lei mi liberasse da tutto, che fermasse tutto. A volte però...E' come se quella notte non fosse mai passata...non riesco a rimuovere il suo sguardo...non posso... >>

 

Reiji ebbe un altro lampo improvviso.

Beatrix giaceva sul prato verde, mentre il ventre si tingeva di sangue vivo. Il proiettile d'argento le aveva trafitto lo stomaco, e i suoi poteri risultarono vani nel placare l'emorragia. Reiji sorrideva, soddisfatto.

 

“Adesso che farai, madre? Penserai ancora una volta che Shu è l'unico che merita la tua ammirazione? Mi denigrerai per non essere il figlio prediletto? Dai, ammettilo: io sono il migliore. Soffri e mostrami la tua faccia agonizzante. >>

 

La vampira alzò lo sguardo e mostrò a suo figlio un sorriso lieve e dolce, deturpato da una linea di sangue che le scendeva dal labbro.

 

<< Finalmente...Hai dimostrato le tue vere capacità...Sono felice. Posso morire...felice... >>

 

Reiji sgranò gli occhi, incredulo. Quando sua madre chiuse gli occhi lanciò un urlo di rabbia, sfogandosi.

 

<< Non doveva andare così! Pensi di meritarti una morte serena, madre?! No, non lo accetto! Non lo accetterò mai! >>

 

Le urla si mischiarono a delle lacrime di pura tristezza, che gocciolarono sopra il vestito rosso del cadavere di una donna che un tempo amava e disprezzava.

 

<< Anche io pensavo di cancellare tutto con la sua morte... Tuttavia, come avrà intuito, non ha fatto altro che incrementare del rancore dentro di me. Lo sa una cosa, Ichigo? >>

 

Prese in braccio la rossa e la trasportò per il corridoio, fino ad arrivare nella camera degli ospiti.

 

<< Nonostante le nostre differenze di “rango” lei mi piace. E mi somiglia in molte particolarità. Penso che tra noi potrebbe instaurarsi un piacevole rapporto se ignorassimo le nostre posizioni. >>

 

Sui si stese sul letto e socchiuse gli occhi.

 

<< Intende un'amicizia? O per caso lei sta tentando di sedurmi? >>

 

<< Lascio ignota tale ipotesi. Adesso si riposi, l'effetto della pozione svanirà più velocemente con il sonno. >>

 

Sui assentì e si addormentò appena serrò le palpebre. Reji si sedette vicino a lei e avvicinò il suo viso al collo. Fece per mordere la sua pelle già lesa, ma si bloccò, lanciando un'occhiata sulle labbra naturalmente rosse. Il secondogenito della famiglia Sakamaki posò delicatamente le sue labbra fredde contro quelle tiepide della direttrice e marchesa Sui Ichigo.

 

La sua ragione lo rimproverava per quel suo gesto così inappropriato nei confronti di una ragazza che conosceva da appena pochi mesi. Ma qualcos'altro lo spingeva ad andare avanti, ad assaporare quel momento...così proibito e affascinante.

 

<< Lei è la prima persona in assoluto che mi abbia fatto perdere il controllo. Adesso temo che non potrò più lasciarla andare. >>

 

 

 

 

 

Continua....

 

 

  
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