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Autore: Rack12345    11/08/2019    1 recensioni
[Completa]
Questa storia è ambientata dopo Captain America: Civil War. Dopo la partenza di Bucky per il Wakanda e dopo svariati mesi, gli Avengers si sono riuniti, perchè era inevitabile che rimanessero separati: per salvare il mondo, devono farlo insieme.
Nel loro gruppo è entrata una nuova spia: Alexis Moore. Lei è la nostra protagonista.
La squadra sembra essere in un periodo pacifico, ma dovranno aspettarsi diverse rogne. Combatteranno contro diversi Villain che li proietteranno nel passato, legati alla Germania nazista della seconda guerra mondiale. Alexis verrà sottoposta a varie sfide, sia fisiche che emotive e vedremo quanto sia stratificata la sua personalità e quanto potenziale c'è in lei: non è una spia qualunque come potrebbe sembrare al primo impatto.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Loki, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Avengers: Together Saga'
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New Avengers: Together
Capitolo IV: Missione a tre



14 Giugno, ore 18.00, New Avengers Facility
 
 Sam e Bucky si trovavano nell'hangar del quartier generale.
Mentre si occupavano dei preparativi per il viaggio, i due si intrattenevano a vicenda chiacchierando.
L'argomento era principalmente il nuovo braccio di Bucky, che Sam non riusciva a non ammirare o anche a prendere in giro con delle assurde battute. Anche il viaggio in Wakanda sempre di Bucky era un principale argomento di conversazione.
Il rapporto che c'era stato tra loro in precedenza era di complicità, molto forte. All'inizio non si sopportavano, ma poi avevano fatto squadra e stavano davvero bene insieme. Tuttavia non ci fu per loro un modo per far nascere un'amicizia, perchè James se ne era andato molto presto con T'challa.
Sam era al posto di comando e stava controllando che il jet fosse perfettamente sistemato e che non si rischiasse nessuna avaria durante il volo.
Bucky invece stava sistemando le sue amate armi da fuoco nelle loro apposite valigette. Prese un coltello e lo sistemò nella cintura di pelle che aveva in vita. Quello lo portava sempre con sè, nonostante gli ricordasse il suo periodo al servizio dell'Hydra. Era sempre una certezza ed era più maneggevole e silenzioso delle sue amate armi da fuoco.
Sam si avvicinò al collega con uno strano sorrisetto sulle labbra.
-Allora, soldato di ghiaccio..- cominciò dandogli una pacca sulla schiena che non smosse di un millimetro l'altro. -Cosa ho visto ieri mattina proprio qui fuori?-
L'altro si voltò aggrottando leggermente le sopracciglia, per poi tornare subito sul fucile che stava pulendo.
-Io non lo so. Se non lo sai tu, Falcon. Che cosa hai visto?-
Bucky non capiva.
-Andiamo.- gli diede una gomitata -Sai bene di che cosa parlo.-
-Uhm.- Bucky era seriamente confuso. -No, continuo a non capire, potresti essere più esplicito?-
-Vi ho visti ieri a passeggiare sul prato!-
Il soldato inclinò la testa e tirò su un lato della bocca sorridendo.
-Non stavamo passeggiando. Stavamo rientrando da un giro di corsa e stavamo parlando di ehm..-
-Sì?-
Bucky rimase a pensare. Effettivamente in realtà non avevano parlato di alcunché di preciso. Solo della morbosità di lei di curare le ferite, ma questo no lo avrebbe detto a Sam, e un po' della donna misteriosa che li aveva attaccati.
-Di quanto sei imbecille, Sam.-
Quello in tutta risposta alzò le sopracciglia e gli puntò entrambi gli indici contro.
-Uooh, Mr. Inverno, ti ho beccato allora!-
James scosse la testa sorridendo distrattamente.
Era la seconda persona che glielo diceva in due giorni. Forse doveva farci un pensierino.
-Beh..- riprese Falcon -Non c'è nulla di male. Lei è così bella e tu sei così solo.-
-Questo è vero. Ma non credo che si tratti di quello. Sono solo incuriosito da lei, è così misteriosa. Deve essere una persona che ha sofferto tanto, ed ha un motivo valido per essere qui con noi. Non è facile trovare una persona così giovane, così ferma ed in grado di impegnarsi per salvare il mondo insieme agli avengers.- Bucky richiuse lo scompartimento dei fucili con fare pensieroso.
-Sarà come dici tu..- Falcon alzò entrambe le mani -Ma tra voi due c'è una certa tensione chimica palpabile anche a distanza.-
-Tu credi? In realtà io penso che sia solo da parte mia.- disse Bucky tradendosi.
-Aah, allora ti interessa.-
L'uomo scosse la testa e poi si passò una mano tra i capelli buttandoli all'indietro imbarazzato.
-Sinceramente, non lo so.-

In quel momento a distoglierli dalla loro interessante conversazione una voce di donna li chiamò.
Entrambi si voltarono per vede Alexis che entrava dal portellone aperto del jet.
A Bucky mancò il respiro, e fu così perchè, finchè lei non gli parlò, lo trattenne davvero e senza accorgersene.
La giovane indossava una tuta in pelle nera, aderentissima. La fasciava alla perfezione, tutte le sue piccole forme erano messe in risalto al massimo delle loro capacità.
Bucky notò che il vestiario era simile a quello della vedova nera, ma in Alexis c'era una differenza enorme. La giovane infatti non era formosa come Natasha, tuttavia il suo corpo era tonico e stretto in quella tuta si intravedeva quasi la sua stessa pelle. I fianchi stretti della ragazza erano circondati da un cinturone con vari esplosivi più una pistola, molto piccola, una rivoltella e sull'altro fianco, un piccolo pugnale.
Alexis stava finendo di sistemare gli ultimi gadget sui polsi, dei piccoli teaser da lanciare contro il nemico scaricando su di esso violente scariche di corrente.
Si sentì osservata ma preferì tenersi quel dubbio.
James era ancora nello stesso punto di pochi minuti prima, ad osservarla mentre fingeva di sistemare gli altri fucili.
Notò che stranamente la ragazza aveva i capelli sciolti, lisci e molto lunghi, color cioccolato ed aveva fermato le ciocche davanti con un elastico dietro la testa andando a formare un piccolo codino sul folto manto di capelli sottostante. Le ondeggiavano lucenti sfiorandole il fondoschiena.
Bucky si morse le labbra senza rendersene conto e Sam, che nel frattempo si era mosso per sistemare altre cose e lo aveva notato, gli aveva dato una gomitata sulla schiena per farlo rinsavire.
La giovane sentì il colpo dato e si avvicinò a loro.
-Ehi.- disse lei. -Che state combinando?- chiese portandosi tutti i capelli da un lato del collo.
Bucky notò che la sua carnagione diafana era ancora più appariscente messa a contrasto con l'abbigliamento scuro.
L'uomo battè le palpebre più volte, come se si stesse svegliando sul serio.
-E-ehi! Ehm, stavamo solo.. sistemando qui queste cose.. ecco.. tu che fai?- rispose Bucky.
Poi si diede dello stupido. Che razza di domanda era "che fai?" stava aspettando che partissero ovviamente!
Lei per fortuna era altrettanto imbarazzata di fronte alla sua vista: il soldato indossava una divisa in pelle nera ed il braccio in metallo scuro luccicava all'incontro della luce del sole che tramontava. La giovane rimase di nuovo incantata dagli occhi del suo interlocutore. Non aveva parole per descriverli.
-Ehm, nulla, sistemavo le ultime armi!- disse infine mostrando i polsi a Bucky.
-Però, non male.- rispose lui.
Già.
Non male.

Intanto Sam si era posizionato ai comandi di volo ed aveva chiuso il portellone.
-Stiamo partendo, signori. Allacciate le cinture.- disse.
Fu quello che fecero, per la partenza. Una volta stabilita la quota da mantenere Alexis si alzò in piedi.
-Quanto ci vorrà ad arrivare in Siberia?- chiese la giovane appoggiandosi con le braccia incrociate sopra il sedile di Sam.
-14 ore.-
-Cosa!?!!- chiese quella scattando.
-Con un normale aereo.. Sì, 14 ore. Con questo solo 5.-
La giovane si portò una mano al cuore.
-Oh meno male, l'idea di stare dentro questo coso per 14 ore mi aveva già fatto venire i brividi.-
Bucky la guardò con la coda dell'occhio voltando leggermente la testa. -Se vuoi puoi dormire un po'.- le disse.
Bucky l'aveva sentita urlare nel sonno la notte prima, poi l'aveva vista uscire dalla sua camera.
Aveva così capito che le occhiaie perenni di lei erano dovute a quello. Così aveva premurosamente pensato che dormire un po' le avrebbe fatto bene.
-Gentile, ma non credo che poi riuscirei ad avere nervi saldi e cervello sveglio. Per cinque ore posso resistere.-
Questo era quello che aveva detto.
Non quello che successe.
Per passare il tempo si sdraiò a terra e pian piano si addormentò senza neanche accorgersene. Lì per terra.
Bucky si voltò, non sentendo più alcun rumore provenire da dietro e la vide li stesa in una posizione, secondo lui, scomodissima. Era stesa su un fianco ma quasi a pancia in giù, le gambe erano in direzioni completamente opposte e sotto alla testa aveva le mani a fungere da cuscino.
-Sam.- chiamò sussurrando.
Fece cenno al collega di osservare la ragazza e quello le buttò un occhio.
-Ah le donne. Che strani esseri.-
Bucky si slacciò la cintura di sicurezza e si alzò per avvicinarsi a lei. La osservò per qualche minuto: i capelli morbidi erano sparsi sul pavimento in maniera scomposta, le labbra rosee erano dischiuse e quindi secche, ma le trovò magnetiche. Sotto gli occhi il tipico colore violaceo delle occhiaie che la caratterizzava. Gli dava l'idea di vissuto. Ma la ragazza era troppo giovane per aver vissuto tanto da aver perso il sonno per anni.
Si trovò a sorridere quando, senza saperlo, la ragazza deglutì più volte.
E sorrise anche perchè la giovane, in quella posizione, non si rendeva che stava mettendo in mostra il suo lato B. Era di una genuinità disarmante, nonostante sembrava fosse una donna con una corazza dura e consapevole di tutto.
L'uomo afferrò uno degli zaini-paracadute agganciati alla parete del velivolo e lo posizionò sotto la testa della ragazza. Questa aprì leggermente gli occhi, ma probabilmente nemmeno se ne accorse, infatti li richiuse subito.
Certo, uno zaino con tasche, cerniere e fibbie non era il massimo, ma sempre meglio del pavimento.
Tornò a sedersi accanto a Falcon che gli lanciò uno sguardo sottile ed un sorrisetto malizioso che cercò di contenere, ma senza riuscirci.
-Amico, sei in guai seri.- disse.
Bucky si passò una mano tra i capelli involontariamente ed assottigliò gli occhi, come se stesse ancora osservando la ragazza.
-Quella non era curiosità. Riesci a starle lontano per più di cinque minuti?-
-Finiscila, Sam.-
 
 




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Cucina del New Avengers Facility, ore 20.30
 
-Tony, ti prego, non cominciare a fare il paranoico.- disse Steve buttandosi sulla sua solita poltrona stremato dalla giornata di ricerche elettroniche con Natasha.
Il suo interlocutore, piuttosto su di giri, sistemava nervosamente degli oggetti sul tavolo della cucina, principalmente giocava con le chiavi della sua auto.
-Paranoico?! Ma dico, stiamo scherzando? Dovevi andare tu con Barnes e Wilson, tu sei già stato in quel posto, Alexis no, mai. Sentirà anche freddo.-
Steve scosse la testa -Ah, andiamo, sappiamo entrambi benissimo che con la tua preoccupazione non centra nulla il fatto che Alexis possa prendere freddo o che possa trovarsi a disagio in un luogo che non conosce.-
Tony guardò prima Steve, poi Natasha, poi Visione, poi di nuovo Steve.
-Sei geloso, Ironman.-
L'uomo aggrottò le sopracciglia e scosse la testa inorridito.
-Non sono geloso! Io sono solo preoccupato. Andiamo, hai visto il tuo amichetto? Non fa che tenerle gli occhi addosso e quando siamo tutti insieme lui alla fine si mette sempre vicino a lei! Non sono coincidenze, poi lei è ingenua e gli cura le ferite, senza rendersi conto di quello che Barnes può vedere dietro una simile, ed inutile, gentilezza.-
-Non è inutile, sai che la fa stare meglio.-
-Sì, sì lo so. Non è questo il punto. Il punto è che non mi fido di lui. Lo hai visto anche tu, giusto? Non me lo sono sognato io, vero?-
Steve sorrise. -Sì, l'ho visto, ma ho visto anche che sono grandi e vaccinati.-
-In effetti, anche troppo.- disse Natasha -James quanti anni ha? 75?-
-Sì più o meno.- rispose Steve.
-Non voglio che la mia Lexie possa rimanere delusa da quello che c'è nella mente di un assassino.- disse secco Tony.
-Ora, calmati.- Steve gli si avvicinò. -Non succederà. Alexis è forte e non è una che si concede facilmente. E poi Bucky non è controllato dall'Hydra, non c'è da preoccuparsi così tanto.-
-Cap.- fece Tony. -Non mi preoccupa solo il soldato d'inverno. Io non mi fido neanche del sergente James Buchanan Barnes. Da quel che ho sentito da te e letto, perchè sì, mi sono documentato, era uno sbruffone, uno spaccone, uno da una botta e via, già prima di essere il soldato d'inverno. E Alexis sembra forte, ma non lo è. E' fragile. E' una tipa tosta, ma è fragile.-
-Non era una così brutta persona, come lo descrivi tu.- rispose Steve. -Ma se è questo il tuo problema, Bucky non è più nemmeno quell'uomo. Avere Alexis potrebbe essere il suo modo per trovare un  posto nel mondo. Sempre che gli interessi davvero come crediamo noi.-
Tony annuì, ma lo fece solo per concludere la conversazione.
Per lui stava diventando un'inutile discussione.
Il suo cellulare squillò a salvarlo da quella situazione.
-Pronto?- -....- -Sì, certo, arrivo subito, tanto ho finito qui.- riattaccò.
Era Pepper.
-Signori devo lasciarvi purtroppo. Pepper mi vuole parlare e dice che è piuttosto urgente.- disse infilandosi la giacca e uscendo dalla sala.
-Come no..- sussurrò Cap.
-Pregate per me!- urlò Tony ormai fuori dalla stanza.
Quel maledetto capitano Rogers avrebbe spinto la sua Agente Moore tra le braccia di uno psicopatico. Senza ombra di dubbio.
 
 




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Siberia, ore 23.15

-Visto?- fece Sam nell'esatto momento in cui il jet atterrò sulla neve. -Cinque ore esatte.-
Alexis si era svegliata circa un'ora prima dell'atterraggio, scusandosi con i due colleghi per essersi addormentata come una bambina e lamentandosi dello scomodo letto in cui aveva dormito.
Non ricordava chi fosse stato a facilitarle il sonno sistemandole sotto la testa quello zaino-cuscino, ma li ringraziò entrambi una volta sveglia.
Ovviamente James non disse nulla.
La giovane si posizionò davanti al parabrezza del jet osservando fuori.
Cosa vide?
Praticamente il nulla. L'immensa distesa di neve bianca che rifletteva la luce della luna era quasi accecante nonostante fosse notte. Poi il nulla. Si vedeva solo una zona rialzata, che corrispondeva all'enorme entrata del bunker.
Si sentì un po'persa ad osservare quel paesaggio solitario, desolato. Lei era stata per molto tempo sola e questo glielo ricordava.
Rischiò di perdersi di nuovo nei suoi pensieri, ma poco dopo i suoi colleghi le furono vicino. Bucky da un lato e Sam dall'altro. Sorrise subito, sentendosi scortata da due guardie del corpo capacissime.
-Allora.- incominciò Sam. -Il suo jet non c'è. Possiamo dedurre che lei non ci sia?-
-Sarebbe bello.- aveva commentato Alexis.
-Non credo che possiamo esserne convinti. C'è un ingresso per un elicottero laggiù, che conduce al piano inferiore.- Disse Bucky. L'uomo si sporse un po', ma non si vedeva nulla, era anche notte. -Non riesco a capire quanto sia grande il portellone d'ingresso da qui, forse potrebbe essere entrata da lì con il suo jet, anche se ricordo che fosse piuttosto ingombrante.-
Sam, che già aveva indossato la sua armatura alata, completò indossando gli occhialini rossi, grazie ai quali comunicava con i suoi piccoli aiutanti.
-Ok, posso controllare io.- disse.
-No, Sam. Non puoi andare da solo, è troppo rischioso!- esclamò la giovane.
-Oh ma io non vado da nessuna parte!-
Falcon digitò alcuni codici sul suo braccio e da dietro la sua schiena comparve Red Wing. L'uomo programmò che questo andasse a controllare nella zona del portellone d'ingresso degli elicotteri, facendolo uscire dal portellone che aveva aperto solo in uno spiraglio.
Così Sam riuscì ad ottenere addirittura le mise esatte in centimetri della zona, comunicandole a Bucky.
-Credo non basti per far passare il suo jet, quello spazio.- aveva detto Bucky.
-Bene.- esordì Lexie. -Abbiamo ben due vantaggi: Red Wing e la quasi sicura possibilità che la psicopatica non sia lì dentro. Cerchiamo di sfruttarle bene.-
La giovane raccolse frettolosamente i capelli in una coda bassa, rendendosi conto che decidere di tenere i capelli sciolti in una missione era troppo assurdo.
-Bucky.- lo chiamò.
Quello ebbe quasi un sussulto. Il suo nome pronunciato da lei aveva un bellissimo suono per le sue orecchie.
-Sì?-
-Vai avanti tu?-
-Certo.- rispose lui sorridendole.
Sam dunque aprì completamente il portellone. Bucky invece prese le sue armi, scegliendo, oltre al pugnale, una Colt 45 sistemata dietro la schiena, in mano, come arma principale scelse un fucile HK416, il suo preferito, da quando era tornato ad essere se stesso.
O meglio ad essere il nuovo se stesso.
I tre uscirono nel silenzio più assoluto dal jet ed immersero i piedi nella neve.
Alexis non potè trattenersi, da buona essere umano.
-Accidenti che freddo!- l'aria gelida le investi il volto e il collo, uniche parti scoperte del suo corpo. -Ma quanti gradi fanno in questo posto?- sussurrò incrociando le braccia e sfregandosi con le mani.
-5.- rispose Sam.
-Ce la fai ad arrivare viva alla porta?- chiese Bucky.
-Sì sì, ce la faccio, la tuta è termica e poi siamo vicinissimi.-
Un sorrisetto di nuovo spuntò sulle labbra di Falcon. -Sai Lexie, Buc non soffre il freddo, giusto amico?-
Bucky aveva iniziato a puntare il fucile dritto avanti a se, per sicurezza. Sorrise alzando solo un lato della bocca. -Che vuoi farci.- disse -Non per niente mi chiamano Soldato d'Inverno.-
La ragazza rise lievemente, causano dei brividi alla schiena di Bucky che scosse la testa subito dopo.
"Rimani concentrato." aveva pensato.   
Una volta riusciti a disabilitare il meccanismo della porta, nel modo più silenzioso possibile, entrarono.
C'era un'unica stanza, infondo ad essa una piccola rampa di scale e poi un ascensore.
Avanti a tutti c'era James, perennemente con il suo fucile puntato contro un possibile avversario, esattamente come qualche anno prima aveva fatto con Steve.
Stavolta non c'era Steve, ma aveva qualcun'altro da proteggere, e, più che di Falcon, si preoccupava per la suo nuova e recente conoscenza, Alexis.
Dietro di lui infatti c'era Alexis, che però non mostrava nessuna arma. Lei era molto più efficace  a mani nude e con il corpo a corpo, grazie agli allenamenti con la Vedova Nera e con Steve.
A chiudere il tutto era Sam, che proteggeva le spalle della giovane, con un piccolo Red Wing sempre pronto.


Alexis si osservava attorno guardinga, fidandosi cecamente di Bucky che invece non distoglieva lo sguardo dalla porta dell'ascensore, dritto davanti a loro.
Dentro quella prima stanza non c'era nulla. Assolutamente vuota.
Un silenzio quasi assordante la inquietò di nuovo, ma cercò di ripensare a quella sensazione di protezione che le avevano dato poco prima i suoi due colleghi.
La stanza era fredda e c'era odore di umidità, che la ragazza sentiva entrarle nelle ossa.
-E' libero.- disse Bucky.
A passo poco più svelto i tre si diressero verso l'ascensore che aprirono e ci si infilarono dentro, a fatica. Lo spazio disponibile era molto poco ed Alexis finì a fissarsi i piedi, essendosi ritrovata praticamente incollata al petto di Bucky.
Per fortuna il tempo di quel tragitto in ascensore le passò in fretta.
Bucky tirò su la grata con il suo braccio in vibranio, senza alcuna fatica.
Alexis aveva notato che c'era un odore diverso ora. Umido misto a marcio. Si faceva sempre più forte e nauseabondo ad ogni passo che facevano verso il corridoio successivo.
-Ma lo sentite anche voi?- chiese lei arricciando il naso.
-Assolutamente sì- aveva risposto Sam.
Bucky aveva notato che ci fosse troppo silenzio e le opzione erano due: qualcosa, qualcuno, o parecchi qualcuno erano morti lì ed ora erano in decomposizione. Potevano fosse essere i soldati uccisi da Zemo. In effetti non si era presi la briga di seppellirli anni prima. Oppure poteva essere qualsiasi altra cosa, quindi erano meglio pensare il peggio ed essere più prudenti possibile.
-Sam.- disse il soldato. -Puoi mandare uno di quei cosi nella stanza a destra? Basta fargli seguire quel corridoio davanti a noi, porta solo lì.-
-Certo.- Sam digitò di nuovo dei codici e Red Wing partì, forse un po' troppo spedito. -Vai, coso. E torna vincitore.- aveva sussurrato poi.
Dopo pochi secondi dei rumori giunsero alle orecchie dei nostri nuovi avengers. Rumori mettallici, tonfi ed uno stridio finale.
-Ragazzi.- Sam era visibilmente preoccupato, mentre dava delle lievi botte ai suoi occhiali rossi. -Ho perso la visuale, Red Wing è fuori uso.- sussurrò.
-C'è qualcuno laggiù.- Alexis tolse la sicura che aveva alle scariche elettriche sui polsi e partì a passo spedito.
La giovane si sentì però tirare, forse con un po' troppa forza, per un braccio.
-No.- Era Bucky che forse non si era reso conto di star usando il braccio potenziato.
Lei aggrottò le sopracciglia.
-Non lo fare, vado avanti io. L'hai detto tu stessa prima. Rimani dietro di me, agente Moore.-
L'uomo la trascinò dietro di se con facilità e lei, stranamente, non aveva detto una parola.
Era rimasta immobile con la bocca serrata. Era la prima volta che qualcuno le diceva con tale facilità cosa doveva fare. Mise una mano sulla piccola rivoltella per essere pronta a qualsiasi cosa.
Continuarono a camminare, incontrando a terra il fedele compagno elettronico di Sam. Questo si disse che lo avrebbe recuperato successivamente, per rimetterlo in sesto una volta rientrati alla base.
Arrivarono sulla porta della stanza, ma ancora non c'era alcuna figura.
Ad un tratto videro due lucine verdi sul pavimento scuro della stanza. Non erano proprio luci, erano delle ombre proiettate da luci che venivano da un'altra parte.
Neanche il tempo di guardarsi intorno e di terminare un "Ma che diavolo.." da parte di James, che qualcosa, o meglio, qualcuno, si lanciò dal soffitto e cadde davanti a loro.
O meglio, qualcosa.
Qualcosa o qualcuno?
Alexis inclinò la testa, non riuscendo a capire cosa o chi gli si fosse parato davanti.
L'essere se ne stava immobile a fissarli: Era un essere scheletrico, fatto di ossa, ma indossava un'armatura dorata con un elmo vistoso ed al posto degli occhi aveva due luci verdi.
-Cosa diavolo sei?- aveva sussurrato Alexis.
L'essere iniziò a fare dei versi assurdi, privi di suono, perchè ovviamente non aveva corde vocali.
Sguainò una spada gigante alzandola verso l'alto e sul fondo della stanza, i ragazzi videro tante altre piccole lucine verdi accendersi. Venivano verso di loro in fretta.
-Questo stronzo ha pure un esercito!- esclamò Falcon.
-Ecco, essere silenziosi non è servito a nulla.- disse James -Alexis, resta dietro di noi.-
La ragazza lo guardò torva. Che idea si era fatto di lei Barnes? Alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. Gli sarebbe passata di fianco poco dopo, senza che nemmeno se ne accorgesse.
-Quanti sono 50?- chiese Sam.
-Più o meno. Non ci è andata male. Quanti sono.. quattordici a testa?- chiese Lexie.
-Non saprei, dodici e mezzo?- rispose Sam
-Dodici e mezzo.- Bucky sparò all'essere di fronte a loro un colpo all'altezza del bacino. -Mezzo è andato.-
-Bene.-
I tre si lanciarono contro gli assurdi soldati di ossa con occhi/fanali verdi che facevano dei versi assurdi.
Se la cavavano bene.
Bucky ne eliminò buona parte in fretta, sparando ad una distanza molto ravvicinata con il suo fucile li faceva praticamente saltare in aria in mille pezzi. Ma la parte difficile per lui era centrare le ossa che erano anche in movimento. Con un colpo sbagliato rischiava di prendere Alexis o Sam, con il proiettile che poteva passare attraverso i buchi delle costole di quegli assurdi nemici.
Sam, con l'aiuto del suo secondo Red Wing se la cavava con piccoli razzi esplosici e lanciando ovunque calci alimentati dai motori delle sue ali.
Alexis aveva utilizzato la sua rivoltella ed ora andava di pugni e calci.
D'un tratto però, i vari occhi dei nemici cominciarono a spegnersi, visto che gli avengers stavano avendo la meglio. E questo però poteva essere considerato uno svantaggio, perchè era stata proprio quella luce verdastra a permettere loro di vedere qualcosa.
-Ehi qui si sta facendo buio!!- Aveva urlato Alexis ai suoi compagni.
-Sam!-
-Sì, vado io!- Falcon si alzò in volo alla ricerca della leva che potesse permette di accendere le luci, ma non riuscì a trovarla subito nonostante i suoi infrarossi, per via di tutto il trambusto sottostante.
Alexis era circondata da circa sei nemici ed aveva iniziato ad usare i piccoli Taeser sul polso, ma continuavano ad arrivare altri nemici, da ricordare, che erano muniti di enormi spade. La giovane fu spinta a terra da uno e faticò a difendersi, utilizzando come scudo una spada che aveva strappato ad uno dei cadaveri? li a terra accanto a lei.
Fu quasi sommersa.
-Si può avere un aiuto!?!- chiese la giovane, sperando che nonstante il trambusto, uno dei due la sentisse.
Bucky, che aveva appena finito di occuparsi del gruppo di soldati di ossa che erano di Falcon, la sentì  e sgranò gli occhi e velocemente scattò verso di lei.
Bucky estrasse il suo pugnale, perchè sparando con il fucile avrebbe rischiato di sparare anche alla ragazza sotto quel mucchio di... cosi.
-Aspetta!- disse lei.
La giovane prese a maneggiare vicino ai polsi, da essi estrasse un filo in rame e lo porse a Bucky.
-Stringilo intorno a loro, appena te lo dico prendi il mio braccio a trascinami in fretta fuori da questo mucchio.-
Quei cosi non dovevano essere molto intelligenti, perchè non si accorsero che Bucky li stesse  intrecciando con un filo di rame, talmente presi dal dovere uccidere la giovane, solo fino a quando non si sentirono poco liberi di divincolarsi.
Alexis allungò un braccio in direzione di Bucky.
-Adesso!-
Nell'esatto momento in cui aveva urlato, Sam aveva azionato le luci e la ragazza aveva puntato con una precisione estrema, riuscendovi anche grazie, finalmente, alla luce,  il filo di rame intorno ai mostri. Sparò contro il filo uno di quei piccoli Teaser. Bucky la tirò su per il braccio e la scarica di corrente azzurrina corse lungo tutto il filo, andando a toccare tutti i "corpi" scheletrici. Quelli continuarono ad essere bruciati dalla corrente per alcuni secondi finchè non smisero di divincolarsi e la corrente poco dopo smise di scorrere sul filo.
Sam era volato in fretta lì. -State bene?- chiese.
Ma non ricevette risposta. Tuttavia i due erano esattamente lì davanti a lui, era impossibile che non l'avessero sentito.
Alexis si era ritrovata incollata a Bucky che, dopo averla  tirata via dalla montagna di scheletri, l'aveva stretta a sè, come ad appurarsi che  fosse tutta intera. Ma non l'aveva lasciata subito.
Con il braccio sinistro, quello in vibranio, le cingeva la schiena completamente, mentre la mano destra era poggiata sul fianco della ragazza.
Si erano ritrovati così vicini che i loro respiri potevano mischiarsi.
In silenzio si contemplarono per qualche secondo, con il cervello completamente spento.
Fino a che Sam non si fece sentire.
Falcon ritirò le ali e quel rumore meccanico fece ridestare i due che si separarono, ma Bucky non smise di guardare Alexis in modo premuroso.
Ad essere sincero con se stesso, si sentiva un sedicenne impazzito. Quasi non si era riconosciuto per qualche secondo.
La giovane scostò frettolosamente una ciocca di capelli che le era uscita dalla coda, buttandola indietro.
-State bene.- quella di Sam ora era un'affermazione, visto che stavano così bene da riuscire a perdersi a vicenda nei loro sguardi.
Alexis tuttavia optò per rispondere -Sì, sì, stiamo bene.-
La giovane si passò una mano sugli occhi, che chiuse per riposare per tre secondi, ma che fu subito costretta a riaprire.
-Oh mio dio.- disse Sam serio, guardando poco più avanti a sè.
Alexis alzò la testa di scattò e camminò in avanti insieme a suoi compagni e quello che vide la fece restare bocca aperta.
Sdraiato a terra, senza vita, giaceva un lupo.
Un lupo morto fa restare a bocca aperta?
Sì, questo assolutamente sì.
Non si trattava di un lupo normale: era enorme, Alexis nella sua mente non riuscì a definire le dimensioni con esattezza, ma era lungo quanto un palazzo degno di New York. Il pelo scuro tuttavia era sbiadito, tendente al grigio.
Ad Alexis suonò familiare un lupo enorme dal pelo scuro.
Si portò entrambe le mani a coprirsi la bocca.
Bucky la osservò  -Io non ho idea di cosa sia e del perchè sia qui.-
-Ecco però spiegato da dove venisse questo tanfo nauseante.- aggiunse Sam.
Alexis invece corse verso la testa del lupo per osservarlo: dalla sua bocca e dai suoi occhi  fuoriuscivano dei vermi.
Le venne un conato di vomito, così si voltò verso i due che l'avevano seguita.
-Io credo di sapere di  che cosa si tratta.- disse.
 
 
 
 
 
 
 
 










Angolo Autrice
Buonasera!
O meglio buonanotte, vista l'ora in cui pubblico, nonostante io debba svegliarmi alle 7.0 domani mattina, nonostante sia domenica.
Questo capitolo è venuto un po' più lungo del solito.
Vi prego di essere clementi con me, perchè è la prima volta che descrivo una scena di azione (più o meno), senza che mi ispiri a qualcosa di già letto o visto. Quindi perdonatemi se sono scivolata forse nel banale.
Poi: Questi esseri schifosi. Avete capito di chi sono? Sono apparsi in un film Marvel!
Ancora poi: Bucky ed Alexis... forse si stanno rendendo conto della chimica che c'è tra loro. Forse. Molto forse.
Ci tengo a ringraziare alcune persone: DianaSparks49 per aver inserito la mia storia tra le seguite, Vampirosolitario91 per averla inserita tra le seguite e tra le preferite, e infine grazie Lucy24 per aver inserito la storia tra le ricordate, le seguite e le preferite!
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo con una recensione, critiche costruttive sono sempre ben accette!
A presto!
Rack =)
  
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