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Autore: Sunshine__    18/08/2019    0 recensioni
L'Incubo è una creatura malefica di aspetto maschile che giace sui dormienti, dando loro un senso di soffocamento o congiungendosi carnalmente con essi. E se un Incubo venisse a farvi visita nella notte?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chiusi l'acqua.
Non mi sentivo per niente riposata, con tutte le flessioni e gli affondi che mi ha fatto fare l'allenatore il pomeriggio pensavo che una doccia sarebbe bastata per calmare il dolore alle braccia e alle gambe.
Ma mi sbagliavo. E di brutto anche.
Le gambe tremavano e non so dove avessi trovato la forza di afferrare l'accappatoio attaccato al muro. Ci misi un po' a prenderlo, non perché avessi qualche problema di coordinazione occhio-mano, ma per il fatto che era appeso almeno 50 centimetri sopra di me: l'avevo detto a mio padre che non ci arrivavo fin lì, non tutti eravamo dei mostri di 1 e 90, ma lui avevo replicato che l'avrebbe fatto.
Ha detto tutto ciò almeno 2 mesi fa.
Stupido gigante senza senso dell'altezza.
Dopo avere preso l'accappatoio, lo indossai senza farlo aderire al mio corpo, con la doccia bollente appena fatta avevo bisogno di un ventilatore, altro che vestiti!
Uscii dal bagno e mi diressi in camera mia. Non appena raggiunsi il bordo del letto ebbi bisogno di fare 3 cose.
La prima: mi buttai - letteralmente- sul mio adorato lettone di schiena e cercai di respirare normalmente, poi quando mi calmai del tutto mi sedetti e mi sporsi sul comodino per prendere l'acqua. La bevvi quasi con avidità.
Prendi nota: Questa è la prima e ultima volta che ti farai una doccia bollente.
Terza ed ultima cosa: accendere il televisore. Premetti il 5 e mi rilassai sul cuscino vedendo cosa aveva da offrirmi Mtv.
Video. Beh, meglio di niente.
Decisi che ormai ero asciutta e che era ora di mettermi qualcosa addosso, optai per un paio di pantaloncini e una canottiera ..ah, e la biancheria intima, ovviamente.
Dopo essermi frizionata i capelli con un asciugamano alla bel e meglio, mi sdraiai nuovamente sul letto e mi concentrai sul televisore. Era appena finito un video e ne stava iniziando un altro, già dalle prime note riconobbi la canzone: Girl Gone Wild di Madonna.


It’s so hypnotic
The way he pulls on me
It’s like the force of gravity
Right up under my feet
It’s so erotic
This feeling can’t be beat
It’s coursing through my whole body
Feel the heat
I got that burnin’ hot desire
And no one can put out my fire
It’s coming right down through the wire
Here it comes

Certo, la canzone era bella ma anche piuttosto ..ehm ..sconcia? Cosa che non ti aspetteresti da una ultra-cinquantenne. Lei, che potrebbe passare benissimo per mia madre! Ed immaginarmi mia madre che parla di qualcuno e racconta di quel che fa con questo "qualcuno", mi fa letteralmente schifo.


Girls they just wanna have some fun
Get fired up like smokin’ gun
On the floor til the daylight comes
Girls they just wanna have some fun


Beh, si questo è vero. Peccato che questo alcuni genitori non lo capiscono. Prendiamo ad esempio i miei: non mi lasciano uscire la sera.
Non mi sembra affatto giusto, non è che rimango incinta se rimango fuori un po' più del dovuto.
Forse loro non sanno quant'è brutto essere l'unica a non potersi divertire con tutte le mie amiche il sabato sera. Non sanno quant'è brutto doversi sorbire il racconto di ciò che avevano combinato con dei ragazzi conosciuti la sera stessa.
Non per questo ero e sono l'unica vergine tra le mie amiche.
E così mi immersi completamente nel Baseball.
È diventato la mia vita, il modo più semplice per sfogarmi e liberare tutti i pensieri negativi. La cosa che mi piace di più è la fase di preparazione, come la chiamo io, quando mi cambio nello spogliatoio e mi metto il guantone - firmato da Derek Jeter in persona!
Me lo  regalò mio padre l'anno prima quando era andato a vedere una partita degli Yankees "in casa" a New York - lo contemplavo e promettevo a me stessa che avrei dato il meglio quel giorno finché non sarei diventata una delle giocatrici più forti dei nostri tempi.
Ma questo è quello che io sarei voluta diventare.
Non è quello che volevano i miei genitori. Loro volevano che io seguissi le orme di mio padre e che lavorassi in borsa, magari a Wall Street.
Ma, dico io, non potrei fare il mestiere di mia mamma?? Diventare un insegnante di yoga è sicuramente meglio che lavorare per i soldi. Ma in compenso, grazie alla nostra situazione familiare che definirei ..benestante, la vita mi ha fatto conoscere uno degli sport più belli e più famosi del mondo.

Driiiin Driiiin

E' il telefono fisso. In cucina, al piano di sotto.
Mi fiondai giù per le scale e riuscii ad afferrare la cornetta  prima che il telefono smettesse di squillare.

"Pronto?"
"Ciao piccola, senti stai meglio? Ha funzionato la doccia? Ti sei ricordata di non avere pensieri negativi?"
Mia madre.
Quella sera i miei erano andati al cinema  - il programma era di andarci tutti insieme ma poi sono tornata distrutta dall'allenamento e così...

"Si, mi sento meglio, mi hai chiamato per questo?"
"No, volevo avvisarti che stasera torneremo più tardi del previsto"
"Perché? E' successo qualcosa??"
"No no, stai tranquilla. Indovina chi abbiamo incontrato? Mario" disse senza darmi il tempo di rispondere, " ti ricordi di lui?"
"Ehm, dovrei?"
"Ma si che ti ricordi ..è il padre di Lucia e Michael , avevi fatto amicizia con loro al mare un po' di anni fa"
Ora mi sembrava di ricordarmi di lui, mi ricordo che lo chiamavo Obelix perché gli somigliava un sacco. Mi ricordo anche di Lucia e di suo fratello maggiore.
Lo odiavo. Era un rompicoglioni fissato col calcio.
"Ah, si, mi ricordo"
"Visto che ti ricordavi ..beh, è per questo che torneremo tardi, andiamo a casa loro a bere un caffè , dopo la fine del film, che peccato che tu non sia qui."
Certo proprio un peccato, proprio ..sentirli parlare degli anni passati e di come la musica Disco era la miglior musica di tutti i tempi.
"Eh, si.. proprio un peccato", diedi voce ai miei pensieri omettendo giusto qualcosina.
"Beh, ora ti saluto e quando torno voglio vederti addormentata, ok? Non rimanere sveglia fino a tardi che domani vieni con me alla lezione di yoga mattutina. Quindi buonanotte tesoro"
"Si, 'notte mamma"
Chiusi la chiamata e guardai l'orologio, erano le nove e mezza il che significava che tra poco più di un' ora sarei dovuta andare a dormire, quindi mi accinsi a preparare qualcosa da mangiare.
Dopodiché mi sarei lavata i denti e avrei dormito.


Mi pizzicavano le guance e la fronte. No anzi, sentivo solletico alle guance e alla fronte. E il letto non mi sosteneva come al solito, mi sentivo più in basso come se ci fosse qualcosa che mi spinge in basso.
E in effetti sentivo un peso sopra di me.
“Sto sognando”, pensai, “ma se fosse così allora questo è veramente realistico come sogno”
Un sospiro. Il mio.
Sentii un respiro sotto l'orecchio, era caldo....e si avvicinava sempre di più alla pelle. Quando la raggiunse sentii delle labbra morbide soffermarsi su quel lembo di pelle e stamparci un bacio. Ne seguirono altri, sempre in quel punto fino a che quelle labbra non si decisero a scendere disegnando una lunga linea di baci roventi sulla mia pelle, che attraversava il collo, che si soffermava sulla clavicola e che arrivava fino alla spalla.
Un sospiro. Non il mio questa volta.
Delle mani - me ne accorsi solo ora- erano posate sui miei fianchi e si avvicinavano pericolosamente alla mia pancia.

Ma rimanevo immobile. Non riuscivo a muovermi. Mi sentivo come se stessi dormendo, come se stessi sognando ..ma non avevo mai sognato una cosa del genere!
Ero incosciente.
E lo ero anche mentre le stesse labbra che stavano assaggiando  la mia pelle qualche secondo prima, si posarono sulle mie, di labbra.
Mi baciò di nuovo e volle approfondire il contatto.
Mi sentii libera da quella specie di spossatezza che mi opprimeva, e con mia grande sorpresa risposi al suo bacio.
Mi vidi muovere le labbra assieme alle sue. Mi vidi aprire di qualche millimetro la bocca, qualche secondo dopo. Vidi la sua lingua leccare il mio labbro inferiore, quasi a chiedere il permesso, prima di incontrare la mia.
Le mie mani si spostarono verso il suo viso: gli occhi chiusi di cui toccai le lunghe ciglia, il naso dritto, la pelle morbida e liscia.
Poi gli toccai i capelli, ondulati e profumati.

Intanto il contatto da parte sua si era approfondito, una sua mano mi stava alzando la canottiera, mentre l'altra si divertiva a giocare con l'elastico dei pantaloncini.
“Ma che cazzo stai facendo??”
Mi staccai dai suoi capelli aprendo gli occhi, era buio in camera a parte uno spiraglio di luce lunare dalla finestra che non lo sfiorava minimamente.
Non mi ricordavo di aver aperto la finestra.
Mi abbassai la maglietta e gli tolsi l'altra mano dai pantaloncini.  Ma non passo un secondo che mi afferrò i polsi e gli portò sopra la mia testa.
" Focosa anche da dormiente, eh?", aveva una voce roca e molto attraen ...no ma che sto dicendo?? Chi cavolo è questo e come si permette di chiamarmi focosa??
"Chi cazzo sei??"
" Ehi calma bella ..dovresti ringraziarmi, sono qui per farti passare la notte più bella della tua vita"
"Non capisco" cioè che cavolo ci faceva un perfetto sconosciuto nel mio letto?
"Insomma" disse sospirando e alzandosi stando, però, seduto su di me, " io mi sono fatto bello per te e tu non vuoi nemmeno collaborare? Ci sono donne che darebbero una mano per stare al tuo posto" disse con fare malizioso.
Molto modesto direi.
Ora che si era seduto potei osservare il suo viso grazie alla luce che filtrava dalla finestra.
Aveva i capelli castani con ciocche color miele anche se non ero del tutto sicura. Gli occhi mi fissavano con fare divertito.
Quei occhi.
Mi sarei dovuta spaventare vedendoli. Ma non successe, anzi, ne ero affascinata.
Il colore predominante era il blu. Scuro come la notte. Ma via via che ci si avvicinava verso la pupilla il colore diventava viola e poi rosso. E' come se quel viola provenisse dalla mescolanza del rosso e del blu.
Chi, o meglio, che cos'era?


Il mio sguardo scivolò alle labbra. Rosse come il sangue, invitanti come una fragola;  erano in una posa che doveva essere seducente e adorabile al tempo stesso: il labbro inferiore sporgeva leggermente, in quel momento avrei voluto prenderlo tra i denti e mordicchiarlo.
Desiderio poco casto , pensai mentre il mio sguardo percorreva il suo torace per poi soffermarsi sulla sua tartaruga e arrivare a...
" Ma sei nudo!" urlai coprendomi gli occhi.
"Ma ci vedi allora! " disse ridacchiando.
"Beh, che aspetti? Copriti!"
"Tranquilla piccola, ho fatto" non gli credetti, " dai puoi guardare ora".
Aprii gli occhi. Stava sorridendo.
E in effetti era coperto indossava una maglietta grigia e dei pantaloni neri. Ripeto: che cos'era?

Si alzò dal letto.
"Che fai?"
"Me ne vado. Mi hai fatto passare la voglia" lo guardai incuriosita.
"Di certo non è colpa mia, la prossima volta mi chiami prima, mi raccomando" dissi con ironia.
"Ma così non c'è l'effetto sorpresa" disse sorridendo e avviandosi verso la finestra.
"Aspetta!" dissi alzandomi e afferrandolo per il braccio.
"Che c'è piccola? Ne vuoi ancora? Mi dispiace ma ho altri programmi per stasera."
"No non è questo.." venni interrotta da un mio starnuto, "è che vorrei.." un altro starnuto, "sapere come ti chiami" completai trasformando completamente la domanda originale.
"Ti interessa, Heather Miller?" disse con nonchalance.
"Beh" starnuto, "tu conosci il mio, è giusto che anche io sappia il tuo".
"Edgard" mi guardò, "ora devo andare, sogni d'oro Heath e prendi un' aspirina".
Ovviamente, feci come aveva detto.
-------------------------------------------------------------- Fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena continuare a pubblicare! -Sunshine__
   
 
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