Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: kioccolat    29/08/2019    0 recensioni
Correva per il corridoio dell’ospedale da ormai 10 minuti abbondanti. Aveva il fiatone e sentiva ogni rumore attorno a se ovattato, sentiva il cuore scoppiare, la gola secca, la vista come annebbiata e non riusciva ad elaborare pensieri di senso compiuto per la troppa pressione e preoccupazione che aveva addosso.
Di tanto in tanto, per colpa della veloce corsa, sbatteva su qualcuno, e la persona puntualmente si lamentava. Ma senza fermarsi, Albafica, continuava a correre agitato, spaventato, impaurito.
Era stato chiamato all’improvviso e subito gli si era gelato il sangue a quella notizia, la paura l’aveva assalito e l’ansia si era insidiata in lui.
Naturale.
Raggiunse finalmente il medico, che stava appuntando qualcosa su un blocco, e cercò di parlargli prendendolo, anzi afferrandolo per le braccia. Voleva sapere, chiedere informazioni riguardo l’accaduto. Ma le parole gli morirono in gola… Non sapeva cosa dire, era spaesato, confuso, disorientato. Sperava in una risposta positiva. Ma se fosse sta una negativa? Come avrebbe affrontato la cosa. Lasciò l’altro toccandosi la gola con una mano e iniziò a respirare forte.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite, Scorpion Kardia, Un po' tutti, Virgo Asmita
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 22 – Sfumature di Ricordi
 
La serata tanto attesa era arrivata. L’esibizione sarebbe cominciata a momenti, ed in quel bellissimo e gigantesco teatro, la gente era già comodamente seduta al proprio posto nonostante mancasse ancora mezz’ora all’inizio di tutto.
Soltanto poche persone stavano ancora entrando, la trepidazione, l’emozione e l’eccitazione di tutti si sentiva ed era palpabile.
Brusii, vocine e pettegolezzi, tutti erano in attesa.
Degel fece il suo ingresso dalla grande porta principale con un bambino in braccio. Due grandi occhioni blu e le guance paffute. Alla destra dello psichiatra una donna dai capelli blu, sulla trentina gli sorrideva.
“E’ stato carino da parte tua regalare gli altri biglietti a Sisifo.”
“Lo so. Anche lui dovrà pur uscire ogni tanto…Spero si sia trovato una compagna.”
“Ci credo poco…”
“Seraphina, non perdere mai la speranza.”
“Gaw gaw…Mammmma….Paaaappaaaaà…”
Battendo le mani felice, il bambino dai grandi occhi blu, guardò i due allargando la bocca in un sorriso, successivamente appoggiò la testa al petto del padre addormentandosi all’improvviso.
 
Regulus si guardava spaesato intorno. Era al concerto di Virgo! Del grande Virgo! Tutto grazie ad Aiolia! Era stata una sorpresa magnifica.
Il suo amico l’aveva proprio fatto felice, la musica di quel pianista donava pace all’anima. Un’armonia perfetta.
Però si chiedeva… Perché Aiolia era stato così gentile con lui? Una vaga idea ce l’aveva… Ma non era proprio sicuro…
Probabilmente il più grande si sentiva in colpa per averlo spedito da Sisifo per i consigli d’amore, era un po’ ipocrita voler rimediare con un regalo materiale eh… Ma quel regalo materiale era molto gradito, eccome se era gradito! Fosse stato per lui non avrebbe mai visto nemmeno da lontano quei biglietti, poiché il proprio stipendio spariva immediatamente, pochi giorni dopo averlo ricevuto…
Aveva superato la ‘crisi’ di Aphrodite, non gli ci era voluto poi molto… Aveva cercato di ritenerla una cosa… Passeggera, un passatempo, un gioco. Ma in cuor suo sapeva benissimo che non era stato così, a volte pensava ancora a lui, sperava che avesse ritrovato la persona che amava, almeno lo avrebbe reso felice…
“Aiolia muoviamoci! Sta per iniziare!”
“Mancano venti minuti!”
Regulus presse per un braccio il più grande trascinandolo letteralmente ai posti segnati sul biglietto.
 
Albafica si era sfogato con Sisifo e, nonostante il parrucchiere avesse tentato in ogni modo di restare a casa a deprimersi e fumare in santa pace, il maestro lo aveva trascinato a forza al concerto di Asmita con la scusa “se resti a casa ti diventeranno i capelli crespi!”.
 Albafica non aveva ben capito cosa centrasse… Ma alla fine aveva perso la speranza di restarsene in tranquillità, ed aveva dato retta al nuovo amico. La lite con Aphrodite l’aveva demoralizzato di brutto ma doveva farsene una ragione. Niente sarebbe tornato come prima. Aveva fatto le sue scelte ed ogni scelta porta ad una conseguenza… Ora stava pagando le proprie.
“Muoviti, che abbiamo dei posti fantastici!”
“Ma dove li hai rubati ‘sti biglietti…”
“Il mio amico è abbastanza Fornito…quindi ha comprato i posti migliori. Conosco pezzi grossi io. E’ sposato ed è molto simpatico, anche se sta troppo sulle sue…”
“Ahn ahn…”
Sisifo guardò deluso Albafica. Il parrucchiere si stava guardando intorno indifferente, ammirava la grande sala del magnifico teatro e notava che agli estremi vi erano anche dei palchetti… Chissà quant’èra la capienza di quel posto.
“Non sei nemmeno un po’ geloso?”
“Eh? Di cosa?”
“…..I nostri posti sono quelli.”
 
“88, 89..ah! 90!”
Kardia si sedette al posto indicato. Naturalmente il biglietto lo aveva rimediato gratis, grazie ad Hydra, se avesse dovuto comprarlo, se lo sarebbe fatto comprare da Shura…In qualche modo l’avrebbe convinto. Lo convinceva sempre.
“Kardia, perché sono dovuto venire anche io? Avevo altri programmi per stasera…”
“Zitto Shura. Siediti.” 
“Non sono un cane sai? Poi tu il biglietto lo hai auto gratis…Ma io ho dovuto comprarlo…Mi sembra una cosa ingiusta sai?”
“Ma di cosa ti lamenti? Vedremo lo spettacolo e ce ne andremo!”
Kardia si buttò letteralmente sulla poltroncina rossa, seguito poi dall’amico che si sedette piano. Oh povero, povero Kardia. Com’èra ignaro della situazione… Shura sogghignò a quelle parole.
Lui voleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeva vedere soltanto lo spettacolo, quindi non sapeva della musica classica? MUAHAHAHAH, VENDETTA!
“Non sai di Virgo?”
“Chi?”
“Il pianista.”
“Il film?”
“Asmita Dunia Surgawi. E’ un pianista che si esibirà prima dello spettacolo di Hydra… Durerà circa tre quarti d’ora… Musica classica.”
Kardia sbiancò. Musica classica? Sperava scherzasse. L’unica musica classica che Kardia aveva sopportato in vita sua era stata quella del carillon di sua zia, e pochi secondi dopo si era stufato anche di quella. Voleva sprofondare…
“Beh a me piace, vediamo quali brani suonerà.”
Il più piccolo prese il foglietto di carta appoggiato sul bracciolo della poltroncina.
 
 
Dietro le quinte, il sarto stava facendo gli ultimi preparativi per i costumi… Qualcuno degli attori aveva avuto un problema e per questo il costume ora non calzava più.
Con due aghi in bocca, infatti, Mu stava stringendo il costume di Hydra.
“Non potevi dirmelo un po’ prima? Ci vediamo tutte le domeniche ed io vengo a saperlo ora che questo costume ti è diventato largo…”
“Scusa…Hai ragione, è colpa mia…”
Mu la guardò un attimo. Conosceva da tempo Hydra, il loro rapporto era sempre stato superficiale e distaccato… Da quando però era diventata la ragazza di Kardia, la vedeva più solare e felice. Avevano anche iniziato a fare conversazioni che superavano le due frasi… Era felice per lei ed aveva cominciato a diventarle simpatica… Ma al momento sembrava davvero agitata. Il sarto sospirò.
“Sapevi che io e Kardia alle superiori eravamo compagni di banco?”
“E-eh?”
“Già. Pensa una volta hanno mandato a chiamare i genitori perché ha triturato il gesso ed ha finto fosse droga… Fino all’ultimo non ha tirato fuori quel maledetto gesso dal sacchetto…”
Hydra rise leggermente al pensiero, immaginarsi Kardia a sniffare gesso le risultava dura…
“Secondo me aveva bisogno di una brava ragazza come te…”
A Mu non arrivò risposta e, dopo aver messo l’ultimo punto, tagliò il filo porgendo ad Hydra il costume.
“Ma se vai nel panico mentre sei li sopra, penso ci rimarrebbe davvero male… Cerca di stare calma. E’ la fuori solo per te. Non dovresti preoccuparti tanto.”
La ragazza arrossì leggermente prendendo il costume. Mu aveva ragione, non c’èra bisogno di preoccuparsi… Non era più sola.
 
Charu ed Asmita stavano parlando…Erano gli ultimi minuti, ed il concerto sarebbe iniziato a momenti.
“Sei…Proprio sicuro di voler fare l’annuncio? Sei sicuro di volerti ritirare? Asmi rip-“
“Charu. Ti prego.”
“Hai impiegato così tanti anni per arrivare fin qui… Non…Non posso sopportare di vedere il tuo ritiro.”
Asmita le sorrise piano. Le era stata sempre accanto, un’amica preziosa. C’èra stata nei momenti bui, c’èra stata quando ne aveva bisogno, sempre. Ogni ricordo felice lei era li, ogni ricordo triste lei c’èra…
“Dovrei…Dirti una cosa….”
“Sbrigati. Sta per iniziare.”
L’aveva seguito sempre, un’amica speciale. Non avrebbe potuto fare a meno di lei. Non sarebbe stato in grado di andare avanti senza il suo supporto, senza il suo incoraggiamento. Era cresciuto con la sua presenza sapendo di avere qualcuno su cui contare, la considerava un punto di riferimento e sapeva che la cosa era reciproca. Non l’avrebbe mai tradito.
La ragazza prese fiato chiudendo gli occhi.
“Sono innamorata di te Asmita. Da tantissimo tempo. Io…sono innamorata di te da…molto, moltissimo tempo… Non te l’ho mai detto per non rovinare la nostra amicizia ma…ma ora basta…non ce la faccio davvero più…”
Charu iniziò a piangere coprendosi il viso con le mani, la tensione che aveva un secondo prima era sparita lasciando il posto all’imbarazzo più totale.
“Sono stufa di essere soltanto un’amica per te, sono stufa che tu mi consideri una semplice compagnia…io…vorrei essere qualcosa in più perché… ti amo.”
Ad Asmita si gelò il sangue nelle vene. Lo amava? Da tempo?! CHARU?! Com’èra possibile? Cos’avrebbe dovuto fare ora? La guardò confuso… La ragazza era in lacrime, ora si spiegava molti dei suoi comportamenti.
Ma perché? Perché lei? Non poteva essere… Non doveva essere! Non voleva deluderla, eppure non riusciva davvero ad immaginarla come qualcosa in più di una semplice amica. Che i suoi gesti l’avessero illusa in qualche modo? Che involontariamente le avesse fatto credere di provare, verso di lei, quei sentimenti? Aveva paura… Ma doveva essere sincero.
“Charu io… Sono lusingato da questi tuoi sentimenti verso di me, mi dispiace molto...”
La ragazza abbassò lo sguardo. Sapeva già la risposta che il biondo le avrebbe dato, si era preparata, moralmente e psicologicamente… Ma quella fiammella di speranza c’èra, ardeva ancora in lei… ed Asmita la stava spegnendo.
“Ti voglio davvero bene ma… Purtroppo non riesco a vederti come più di un’amica….”
Charu si girò di spalle pronta per andarsene. Era finita. Il ‘restiamo amici’ era soltanto una cazzata che le avrebbe detto di li a poco per salvare la situazione. Non lo avrebbe sopportato. Non avrebbe sopportato un’altra parola di lui… Non avrebbe sopportato un’altra donna al suo fianco.
Si sentì afferrare la mano senza troppa forza e si girò lentamente, gli occhi blu di Asmita si specchiavano nei suoi. Lo odiava, non poteva fare in quel modo, non poteva guardarla in quel modo, non dopo che l’aveva rifiutata…. Ogni secondo che passava si innamorava di più…
“Tuttavia… Non riesco ad immaginare una vita senza di te al mio fianco, quindi ti prego… Non mi abbandonare, io ho bisogno di te…”
Fu tentata di urlargli addosso, di dargli uno schiaffo, di spintonarlo via. Come poteva chiedergli quelle cose dopo quel ‘no’ che le aveva rifilato? Dopo la sua confessione d’amore buttata nel vento? Dopo che i suoi sentimenti celati per anni erano finiti…così.
Stava per gridargli quando vide la camicia di Asmita allacciata male, sfalsava di un bottone ed il risultato era ridicolo.
Rise leggermente fra le lacrime, una risata amara, ma sincera. Forse Asmita aveva ragione. Aveva ancora bisogno di lei… E chissà, un giorno, forse, quel tonto si sarebbe accorto di cosa fosse l’amore…
 
 
 
 
“Aiolos. Dove stiamo andando a quest’ora?”
L’espressione contrariata di Aphrodite quasi faceva paura ad Aiolos, ma era sicuro, poco dopo  gliene sarebbe stato grato ed avrebbe fatto un bel sorriso.
“Zitto e non distrarmi mentre guido.”
“Non hai risposto alla mia domanda.  Sono le nove di sera! Dove diavolo stiamo andando?”
“E tu non stai facendo quello che ti ho detto! Mi stai disturbando mentre guido!”
In teoria, il ragionamento di Aiolos, quadrava. In pratica no. Era lui di solito che si lamentava sempre –Perché Aphrodite in macchina non parlava-, mentre fuori anche troppo…
Sconsolato, e stufo di chiedere, Dite la smise di fare domande e si dedicò al guardare fuori. Gli sembrava uno scenario già vissuto, dei posti già visti, una strada già fatta…
“Ci…. Siamo già passati?”
“Più o meno.”
“…Sfotti?”
Nessuna risposta. Soltanto una risata, arrivarono ad una curva ed all’improvviso la macchina rallentò. La noia mortale assalì il povero passeggero che iniziò a giocare col cellulare.
“Arrivati. Scendi.”
“Hey! Ascolta vecchiaccio, non mi piace questo tono capito?!”
“Muoviti cavolo!”
Senza dire una parola, né fare ulteriori proteste, Aphrodite scese dalla macchina ritrovandosi… In mezzo al nulla più totale.
Si guardava intorno e vedeva soltanto alberi e…Cielo.
“Aiolos…”
“Si?”
“Credo che tra poco mi si rovinerà il mascara…”
“….Eh?”
“Sto per piangere dalla disperazione….”
Il più grande lo guardò come se fosse scemo, però non aveva tutti i torti. Ritrovarsi in mezzo al nulla, non doveva essere per niente piacevole.
“Cammina.”
“Pure?!”
“Devo prenderti in braccio come una principessa?”
“Cammino.”
Purtroppo per Aphrodite, la camminata, fu in salita. Soltanto Dio sa quante ne mandò ad Aiolos, i tacchetti degli stivali cominciavano a fargli un male cane… Quelle maledette pietre che si incastravano e che lo facevano inciampare ogni due secondi, non erano proprio l’ideale per una passeggiata romantica.
Finalmente, dopo circa un’ora, arrivarono su quella che si poteva considerare il punto più alto di quella collinetta, il panorama era bellissimo e le luci della città rendevano il tutto uno spettacolo davvero bellissimo. Peccato che a uno dei due non importasse nulla del panorama, poiché l’unica preoccupazione stava andando agli stivaletti…
Aphrodite si sedette a terra esausto sotto lo sguardo divertito di Aiolos. Oh povero ragazzino.
“In….Tv…c’èra Jumaji…perché mi son fatto trascinare via?”
“Perché mi ami ancora.”
Con espressione abbastanza soddisfatta, il più grande si sedette accanto ad Aphrodite. L’aria abbastanza malinconica e pensierosa, quasi colpevole.
“Sai, due anni fa… Non ci siamo arrivati quassù.”
“In che senso?”
“Rompevi un sacco che volevi vedere i fuochi d’artificio a forma di rosa… E quel giorno li facevano, tuttavia a me non andava di fare tutta quella strada… In macchina c’è stata una lite e…”
“Che tristezza… Era meglio l’incidente del gatto, almeno era meno banale…così sembra davvero un cliché…”
Aiolos guardò Aphrodite, ormai gli stivaletti li aveva tolti e messi con grazia alla propria destra.
L’espressione indifferente e gli occhi fissi sulla città. Che non gli importasse davvero come fosse avvenuto? O forse faceva soltanto finta per rassicurarlo? Aiolos non riusciva a capire questo suo modo di fare…
Quelle di Aphrodite, Aiolos, poteva chiamarle soltanto delle sfumature di ricordi, mentre il resto sembrava tutto andato, erano passati cinque mesi ed ancora niente era tornato.
Come pretendeva davvero di ricostruire un legame durato due anni?
“Sai, Los, sinceramente… Non mi interessa cosa ho fatto, cosa abbiamo fatto, prima di quell’incidente… So soltanto che adesso sono qui, non sono morto quel giorno, e che… Ti amo.”
Aiolos si girò sorpreso a guardarlo. Se prima gli era rimasta qualche insicurezza riguardo al loro rapporto, adesso era svanita.
Certo, il modo di fare schizzinoso con cui aveva detto la frase, poteva esserselo risparmiato… Ma quelle parole… Rincuorarono il caro Aiolos.
Sorrise attirando a se Aphrodite per poi stringerlo in un abbraccio, quest’ultimo abbandonò le difese lasciandosi viziare dal proprio fidanzato…
ANGOLO KIOCCOLAT:  Salve a tutte/i! Spero sarete arrivati a leggere fin qui!
Cavolo è finita… Sto piangendo…Sniff… Bene.
Passiamo ai ringraziamenti!
Ovviamente ringrazio chiunque l’abbia anche solo letta, chiunque abbia lasciato un Kudos, e chiunque abbia lasciato una recensione.
Ringrazio in particolar modo la mia amica Yuphie_96 (non iscritta a questo sito), che mi ha fatto scoprire/creare la meravigliosa mia OTP Aiolos x Aphrodite e mi ha scritto le scene “rosse” che io ho solamente aggiustato.
Se l’avete seguita vi ringrazio tanto
Se vi è piaciuto, spero di si, aspetto qualche vostro giudizio e… Al prossimo cap- Ops! Alla prossima storia!

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: kioccolat