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Autore: Soul97    02/09/2019    0 recensioni
Victoria è una giovane e talentuosa cantante, con un particolare tratto distintivo: indossa sempre una maschera. Che abbia un segreto da nascondere?
"Welcome to the final show, hope you're wearing your best clothes"
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Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*Nota dell'autrice*
Questa è la canzone che Victoria porta alla finale. Se volete, potete ascoltarla proprio durante la sua esibizione! Buona lettura :)  
https://www.youtube.com/watch?v=OCyL6pa_L4M



Era un martedì ed erano passati cinque giorni dall’ultima puntata trasmessa, mentre ne mancavano solo due alla finale. Quel pomeriggio, come i precedenti, Louis e Victoria si sarebbero incontrati per le prove dell’ultima canzone. La scelta era ricaduta su “Call Me When You’re Sober” degli Evanescence. Sicuramente una scelta più adatta alle preferenze della ragazza, solita a un certo tipo di ascolto. Forse un po’ commerciale, ma a lei piace comunque, inoltre in un talent show è importante raggiungere quante più persone possibili e la scelta di un pezzo troppo di nicchia avrebbe potuto infatti penalizzarla.
Dopo essersi salutati, eravano pronti ad affrontare le prove. Victoria si posizionò davanti al microfono, Louis davanti a lei pronto ad osservarla fece quindi partire il brano.
 
“Don't cry to me, if you loved me
You would be here with me
You want me, come find me
Make up your mind…”

 
Finita la canzone, Louis la guardò seriamente, annuendo: «Niente male, davvero niente male. Questa canzone ti calza a pennello, inoltre sono convinto che concorrenti come te siano una boccata d’aria per X Factor. Il programma non è abituato a canzoni e partecipanti del genere, solitamente si presentano boy/girlband, cantanti pop e, ogni tanto, qualche rocker dei più commerciali. Per una volta, invece, stiamo proponendo qualcosa di diverso! Non dico che abbiamo la finale in tasca… ma quasi».
Victoria sorrise: «Sì, ma vorrei farti notare che anche tu sei uscito dal programma proprio grazie a una boyband!».
«Ed è proprio per questo che posso dire certe cose. Da quando il nostro gruppo è diventato famoso, ci hanno seguito tutti a ruota libera. Puoi constatare tu stessa quanti siano i gruppi vocali che ogni anno sperano di entrare nel programma».
«In effetti...» rispose, costatando che effettivamente aveva ragione.
«Ma a proposito della tua band, dimmi una cosa» continuò,
«Siete in fermo da quasi cinque anni ormai. Pensate di riprendere, prima o poi?».
Louis si fermò con lo sguardo puntato per terra, a riflettere.
«In realtà nessuno ha ancora intenzione di riprendere con il gruppo. Le nostre carriere da solisti vanno alla grande, noi continuiamo tutti ad essere amici e questo ci basta. In realtà non è proprio stata intavolata una discussione su questa possibilità».
Ma allora perché non dichiarate sciolta la band? -
«Penso che nessuno abbia il coraggio di farlo. Vi siamo tutti molto  affezionati…»
«Capisco…». La conversazione quindi cadde in un silenzio un po' imbarazzante, Victoria iniziò quindi a posare asta e microfono. Nel frattempo canticchiava:
 
“We never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?”

 
Louis si girò a guardarla, sorridendo.
«Questa canzone ti piace davvero, eh? E pensare che sei tutta metal e goth».
E lei gli sorrise di rimando.
«Già, ma questo è davvero un ottimo pezzo rock. Poi lo sai che Harry mi piace tanto, così come voi altri degli 1D. E’ importante saper spaziare tra i generi».
Detto ciò, però, le balenò un’idea alla mente, un po' pazza a dirla tutta: «Senti Louis… tu sei ancora molto in contatto con Harry, vero?»
«Certo, perché?»
«Mi chiedevo, ecco...» disse timidamente. Mentre cercava di elaborare la frase, si tormentava le mani, lo sguardo basso su quest’ultime.
«Potresti far arrivare il video della mia esibizione a Harry? Mi piacerebbe tanto se lo vedesse»
Louis rimase fermo a guardarla per un po' e poi, da un angolo della sua bocca Victoria notò il nascere del suo sorriso malizioso, di quelli che avevano qualcosa da nascondere, poi parlò: «… Vedrò cosa posso fare».
 
 
**
 
Il giorno della finale era finalmente giunto Victoria era in camerino per gli ultimi ritocchi. La stilista l'aiutava a infilare un corsetto blu lucido e dei pantaloni di pelle neri.
Si sistemò i lunghi capelli castano scuro, rigorosamente sciolti, la maschera l'aveva indossata già da un po'. Mentre la truccatrice le dava gli ultimi tocchi di rossetto color berry, dato che era l’unica zona che potesse truccare, entrò Emily per informarla che tra poco sarebbe toccato a lei.
«Victoria fra poco tocca a- però!» Emily aveva notato il suo outfit.
«Non credo di averti vista indossare nulla di più sensuale, durante il programma».
«Devo pur sempre entrare nel personaggio» rispose Victoria con un occhiolino.
«Hey personaggio, faresti meglio ad avviarti» incalzò Emily sorridendo.
Victoria si guardò un’ultima volta allo specchio: ora poteva andare in scena. Gli Outroad e Derren avevano già cantato e fra poco sarebbe toccato a lei. Il suo videoclip era in onda e lei si stava facendo strada per raggiungere il suo posto sul palco, con già in mano il microfono. Giunta sul posto, lanciò un’occhiata a Louis che, nel buio della sala, le aveva alzato i pollici con entrambe le mani, sorridendo. Dopo la clip, partì immediatamente la musica.

“Don't cry to me, if you loved me
You would be here with me
You want me, come find me
Make up your mind

Should I let you fall, lose it all
So maybe you can remember yourself?
Can't keep believing
We're only deceiving ourselves
And I'm sick of the lie
And you're too late…”

 
Questa volta il pubblico era tutt’altro che silenzioso, era proprio in festa! Gente che strillava, che cantava, che applaudiva. Victoria questa volta si muoveva sul palco, la canzone le permetteva di essere decisamente più fisica. Si avvicinava al pubblico, cantava con loro, andava a stuzzicare i giudici seduti alla loro scrivania. Il suo outfit accentuava le sue curve e la maschera donava alla sua persona una potente aura di mistero, tutto ciò le conferiva quindi una sensualità piuttosto dirompente. Era attraente e lei questo lo sapeva e lo sfruttava a suo favore.
Avvicinatasi al tavolo dei giudici, vi girò intorno passando alle spalle prima di Simon, poi di Walsh, di Nicole e infine di Louis, a cui poggiò una mano sulla spalla. Lui si girò leggermente per incrociare il suo sguardo con quello di Victoria, che si apprestava ad allontanarsi, facendo scivolare la mano lungo la schiena del suo coach.
Tutta la timidezza tipica della sua personalità era svanita, come se non fosse mai esistito quel lato di lei. Non aveva paura di mostrarsi, di essere al centro dell’attenzione e si stava decisamente divertendo.
La canzone si concluse e lei fece ritorno sul palco.
Un pubblico in visibilio accompagnava la voce di Dermont che, intanto, chiedeva ai giudici i loro pareri.
«Sicuramente una canzone d’impatto» fece Walsh «ma non solo, sei stata in grado di reggere il brano. Per cantarlo ci vuole una certa grinta e non tutti possono permetterselo» concluse sorridendo e annuendo.
«Invece quello che mi colpisce di più, ogni volta, è il modo in cui tu riesca a modellare la voce a tuo piacimento. Sono sbalordita!» questa era Nicole.
Infine, prima di Louis, toccava a Simon: - Mh, non amo particolarmente questo genere, anzi…»
«BOOOOO!» si sentì dal pubblico.
«Eddai, fatemi finire! Dicevo, non amo particolarmente questo genere ma ciò non toglie che la tua sia stata una buona esibizione. Non ho altro da aggiungere».
«Penso che sia stato detto tutto quello che c’era da dire» intervenne Louis.
«Indipendentemente dalla preferenza di generi, Victoria durante queste settimane ci ha dimostrato tutto il suo valore sia come cantante che come performer.  Inoltre, vorrei far notare quanto sia stata dannatamente sexy questa sera!» e dagli spalti si levarono urla eccitate e sorprese dalla sua affermazione. Lui e Victoria si scambiarono un’occhiata divertita.
Victoria ringraziò tutti e scese dal palco. Dopo pochi minuti ci sarebbe stato il verdetto finale, il momento della verità. Avrebbe vinto X Factor?
 
 
Lo stacco pubblicitario era finito e Victoria si trovava in mezzo a Derren e gli Outroad, sul palco. Vicino a loro c’era Dermont con la busta dei risultati in mano. Un silenzio surreale dovuto alla tensione permeava su tutta la sala anche se, paradossalmente, i più agitati sembravano essere i giudici. Dermont aprì la busta e tirò fuori, lentamente, il foglio con su scritto il destino dei tre concorrenti.
«Sappiamo tutti che questi momenti non sono per nulla facili, né per i ragazzi né per i giudici…» iniziò il presentatore.
«Ma, come ben saprete, il gioco è questo, quindi procediamo».
Iniziò anche a risuonare la musica da suspence, quasi fastidiosa per l’ansia che provocava. Il cuore di Victoria batteva all’impazzata, più di tutte le altre volte in cui si era trovata in simili situazioni. Pensava a quando le era capitato di finire al ballottaggio o, più recentemente, quando era rimasta sola con Jamir.
- Il concorrente che si è guadagnato il terzo posto, qui, ad X Factor è…»
Dermont fece passare un sacco di tempo prima di dare il responso, giusto per caricare il cuore di tutti i presenti di ulteriore ansia, come se non fosse abbastanza quella già presente.
«… Derren!»
Victoria si sentì sprofondare il cuore nelle budella. Per ora ce l’aveva fatta. Il giovane concorrente dovette quindi abbandonare il palco, non senza però aver salutato tutti quanti, in particolar modo Nicole, che aveva un po’ di lacrime agli occhi.
«Ora siamo arrivati al momento che tutti noi aspettavamo. I due candidati alla prima posizione sono Victoria e gli Outroad».
«Il pubblico ha deciso che, a vincere la diciassettesima edizione di X Factor UK è…».
Silenzio.
Ancora silenzio.
«… Gli Outroad!»
Il pubblicò cacciò un grido distruttivo, come mai se ne erano sentiti durante quell’edizione. Gli Outroad avevano vinto il programma, tantissimi coriandoli d’oro e argento vennero sparati in aria, che ricaddero poi sulle teste dei presenti. Victoria era arrivata seconda e dopo l’esulto dei ragazzi, si mise ad abbracciarli tutti per complimentarsi con loro.
Non sentiva niente di particolare, nulla. Si aspettava di provare almeno un po’ di tristezza, di amarezza… invece era nell’apatia più totale.
Anzi. A dir la verità, era felice per loro. Allo stesso tempo Oliver, James, Peter e Richard non esitarono a ricambiare gli abbracci della ragazza. Peter, il batterista, in particolare sembrava piuttosto rammaricato della sconfitta di Victoria e la strinse davvero forte.
A correrle incontro fu anche Louis che, con sguardo un po’ preoccupato, l’abbracciò con fare quasi fraterno. Victoria ricambiò l’abbraccio e, con le labbra vicino al suo orecchio, cercava di fargli capire che andava tutto bene: «Louis, sto bene!» disse urlando, per sovrastare i forti rumori intorno a loro «davvero!» ma lui non la lasciò. Forse non aveva sentito…
 

**
 
 
Dopo la puntata, come al solito lei e Louis erano insieme. Pensare che quella sarebbe stata l’ultima volta, a Victoria veniva una tristezza enorme. I due erano davvero affiatati e Victoria poteva affermare con certezza che gli volesse bene; dopo tutto si era molto affezionata a Louis, che sembrava ricambiare. Spesso si chiedeva se fosse così anche per gli altri concorrenti, passati o contemporanei che fossero. Da spettatrice e da concorrente non le era mai sembrato che i giudici e ragazzi legassero come avevano fatto loro due, le piaceva pensare di avere un rapporto speciale con Louis, che nel frattempo non poteva credere alla vittoria degli Outroad.
«Non posso crederci, eri una delle preferite del pubblico. Com’è successo?»
«Louis…»
«Sono mortificato Victoria, dispiaciutissimo»
«Louis, va tutto bene…»
«Ma non preoccuparti, anche io con gli One Direction arrivai terzo ma nonostante ciò…»
«Louis, calma! Va tutto bene, sul serio!»
Louis si girò a guardarla con sguardo sorpreso: - Davvero?»
«Davvero»
«Scusami, è che mi sento di averti deluso, di aver fatto degli errori che potevano essere evitati…».
Victoria gli mise le mani sulle spalle, guardandolo in volto.
«Louis, se c’è qualcuno che dovrebbe sentire di aver deluso qualcun’altro, quella sono io. Ma a parte ciò ti assicuro che sto bene, non mi pesa. Anzi… forse è meglio così. Pensaci, non dovrò dipendere dal contratto imposto al vincitore, sarò molto più libera di gestire la mia vita e la mia musicav.
Louis si fermò, con lo sguardo basso, come se stesse metabolizzando l’informazione e ci stesse pensando su. Poi parlò.
«Sai cosa ti dico? Hai ragione. Fanculo il contratto, è un’incredibile palla al piede. Anche se gli One Direction sono arrivati terzi, abbiamo comunque firmato un contratto con la Syco Records che ci vincolava quasi in ogni aspetto della nostra vita e della nostra musica. Per 5 anni ci sono stati dei ghostwriter a scrivere per noi, manager a decidere per noi. A volte potevamo collaborare ai testi, ma non sai quanto sia brutto avere canzoni che non ti rappresentano, perché non sono tue. Certo, all’inizio è comodo, il lavoro grosso è tutto di terzi, gli album uscivano uno dietro l’altro… ma proprio perché c’erano sempre nuovi album, non c’era mai un attimo di pausa. Cantavamo canzoni che, per quanto ci piacciano tutt’ora, erano vuote perché non nostre; eravamo continuamente in tour mondiale. Il tempo trascorso insieme e con i nostri fan è stato magico, è vero, ma anche distruttivo».
Le parole uscivano dalla bocca di Louis come un fiume in piena, Victoria non se l’aspettava proprio.
vSapevo dei ghostwriter, ma non immaginavo minimamente tutto il resto» fece lei, un po' sorpresa da quella sfuriata.
«Facciamo così» riprese lui, tagliando corto sull'argomento - ora lasciamo passare un po’ di tempo, un mesetto. Sicuramente in questo periodo sarai impegnata con interviste, ospitate… ma dopo dobbiamo metterci subito a lavorare al tuo primo album. In particolare, al tuo primo singolo»
Victoria alzò un sopracciglio, sorpresa.
«Dobbiamo» ripeté lei.
«Sì» rispose Louis «ho intenzione di aiutarti a far uscire il tuo primo album ».
   
 
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