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Autore: Teo5Astor    04/09/2019    16 recensioni
Un mistero accomuna alcuni giovani della Prefettura di Kanagawa, anche se non tutti ne sono consapevoli e non tutti si conoscono tra loro. Non ancora, almeno.
Radish Son, diciassettenne di Fujisawa all'inizio del secondo anno del liceo, è uno di quelli che ne è consapevole. Ne porta i segni sulla pelle, sul petto per la precisione, e nell'anima. Considerato come un reietto a scuola a causa di strane voci sul suo conto, ha due amici, Vegeta Princely e Bulma Brief, e un fratello minore di cui si prende cura ormai da due anni, Goku.
La vita di Radish non è facile, divisa tra scuola e lavoro serale, ma lui l'affronta sempre col sorriso.
Tutto cambia in un giorno di maggio, quando, in biblioteca, compare all'improvviso davanti ai suoi occhi una bellissima ragazza bionda che indossa un provocante costume da coniglietta e che si aggira nel locale nell'indifferenza generale.
Lui la riconosce, è Lazuli Eighteen: un’attrice e modella famosa fin da bambina che si è presa una pausa dalle scene due anni prima e che frequenta il terzo anno nel suo stesso liceo.
Perché quel costume? E, soprattutto, perché nessuno, a parte lui, sembra vederla?
Riadattamento di Bunny Girl Senpai.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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30 – La vita dell’altra
 
 
 
«Sei sicura di voler restare anche tu a dormire qui, Là?» domando alla mia ragazza, mentre inserisco le chiavi nella serratura della porta di casa mia.
«È ovvio, non posso certo lasciare che Chichi dorma da sola a casa tua. Per giunta con il mio corpo» ribatte lapidaria, fissandomi coi suoi occhi neri che sembrano ardere. O meglio, attraverso gli occhi neri del corpo di sua sorella, purtroppo.
«Beh, ha senso… e a me fa solo piacere averti qui, speriamo che Goku non faccia il cinema adesso…» sospiro, mentre apro la porta.
«Bentornato fratellon…» esclama Goku, che indossa la sua solita maglia dei dinosauri che gli ha regalato Lazuli tempo fa, prima di interrompersi e scappare a nascondersi. È sempre problematico per lui aver a che fare con sconosciuti e, ovviamente, la vista del corpo di Chichi l’ha un attimo spaventato.
«F-fratellone, ti sei dato alla vita criminale?!» sussurra, spiandomi da dietro la porta socchiusa della cucina.
«Non mi sono dato a niente…» sbuffo, appoggiando le chiavi sul tavolino all’ingresso.
«Goku-kun ha… ha visto in un film che quelli come te li chiamano gigolò!» ribatte, mentre Lazuli, al mio fianco, solleva impercettibilmente un sopracciglio e stringe un pugno.
«Eh?! E come saresti arrivato a questa conclusione?!»
«Hai portato a casa un’altra ragazza! Continui a portare qui ragazze ultimamente, fratellone!»
«Cosa?!» sibila Lazuli, incenerendomi con lo sguardo, prima di guardare mio fratello e regalargli un sorriso da attrice consumata. «Chi sono le ragazze che ha portato a casa il tuo fratellone?» gli chiede, dolcemente. «So che ti chiami Goku-kun, io sono la sorella minore di Lazuli-san, comunque, e mi chiamo Chichi Gelo!»
«P-piacere di conoscerti, Chichi-chan…» sussurra Goku, abbassando la testa e arrossendo un poco. «G-goku-kun conosce solo Lazuli-san, Bulma-san e la piccola Videl-chan».
«Sicuro che non ha portato qui nessun’altra il tuo fratellone?»
«S-sicuro…».
«Ok, sono proprio felice di conoscerti, Goku-kun! La mia sorellona mi ha parlato bene di te! Trovo bellissima la tua maglietta!» gli sorride, prima di guardarmi di sbieco. «Ti è andata bene, stavolta» bisbiglia, ghignando.
«G-grazie Chichi-chan, sei molto gentile!» accenna un sorriso Goku, aprendo del tutto la porta della cucina. «Lui è Balzar, mentre il piccolino è Beerus» aggiunge, indicando i nostri gatti.
«Chichi resterà qui da noi per un po’, si è trasferita a Fujisawa per lavoro da Yokohama» spiego a mio fratello.
«Goku-kun la conosce già perché l’ha vista in televisione e pensa che sia la più brava delle Sweet Bullet!» esclama, sorridendo felice.
 
 
«Te la sei presa proprio comoda, eh? Stavi per caso pensando a me?» mi domanda Lazuli, accennando un sorriso malizioso, mentre mi avvicino a lei con addosso solo i boxer e mi passo un asciugamano tra i capelli bagnati.
Mi sono appena fatto la doccia e adesso l’ho raggiunta in salotto, dove si è seduta sul divano a guardare la televisione, mentre Goku è andato in camera sua a finire i compiti che gli aveva preparato Bulma. Ultimamente mi dà una mano anche lei a seguirlo, soprattutto per farlo studiare decentemente.
«Non c’è minuto che non ti pensi, Là» le sorrido provocante, guardandola intensamente negl’occhi. «Soprattutto sotto la doccia».
«Ok, ok…» sospira. «Sei proprio un maiale senza speranza… e poi com’è possibile che sei sempre mezzo nudo?!»
«Ti dispiace forse?» le domando con voce roca.
«N-non ho detto questo, scemo…» sibila, arrossendo lievemente e distogliendo lo sguardo da me.
«Sei adorabile, lo sai?» le sorrido dolcemente, facendola arrossire ancora di più.
«Rad, ti ricordi la prima volta che sono venuta qui? Mi avevi fatto toccare le tue cicatrici…» sorride, con un velo di malinconia nel tono della voce, mentre osserva il mio petto.
«Già, mi avevi fatto eccitare in effetti!» rido, per provare a tirarla su di morale. Deve essere terribile quello che sta vivendo, anche se lei cerca di non darlo a vedere per mostrarsi forte. «Vuoi accarezzarmi il petto anche adesso?»
«E perché dovrei farlo?!» sbotta, distogliendo di nuovo lo sguardo dal mio. «Smettila di fare il cretino e fila a vestirti! Non vorrai mica che Chichi ti veda mezzo nudo! Potrebbe spaventarsi per le tue cicatrici, lei non è come me!»
«Secondo me sei gelosa» alludo, per toccarla nel suo orgoglio.
«E perché dovrei?! Ho detto solo che potrebbe spaventarsi perché è ancora una bambina!»
«A me tua sorella non sembra una bambina…» ribatto con nonchalance, mentre mi appoggio l’asciugamano sulla testa e osservo la reazione della mia ragazza.
«Sì che lo è!» sbotta, irritata.
«Mi ricordi un attimo chi di noi due ha litigato con questa bambina?»
«Piantala con queste ovvietà! Io… io volevo solo che fosse onesta con sé stessa. Ma a quel punto dovevo esserlo anch’io!»
«Hai ragione, Là. Secondo me sei stata brava» le sorrido, sollevandole il mento tra indice e pollice per guardarla negl’occhi. «Adesso che vi siete dette tutto non potrete che chiarirvi e ricominciare daccapo, sono certo che andrà tutto bene».
 
«Che palle… sembra essere il mio destino dormire per terra in un futon…» bofonchio, rigirandomi a notte fonda nel letto provvisorio in cui sto cercando di dormire nel salotto di casa mia.
Alla fine Chichi è arrivata davvero e ora sta dormendo nel mio letto insieme a Lazuli, anche se tra di loro non si parlano ancora. In effetti è stato imbarazzante a cena, per fortuna c’era Goku che non sa nulla di tutta questa storia dello scambio di corpi e del loro litigio, e quindi ha parlato tutto il tempo di Lazuli e i suoi programmi televisivi, ma anche del gruppo idol di Chichi che, a quanto pare, gli piace molto. Ha vinto subito la timidezza con un’altra ragazza, sono fiero di lui e mi sembra che stia migliorando molto in questo senso.
La soluzione migliore era organizzarci così per dormire, non potevo certo stare io nel letto matrimoniale con Lazuli nel corpo di sua sorella e allo stesso tempo mandare Chichi sul divano o per terra in questo futon. Quindi va bene così, anche se immagino che non sia il massimo per loro dover dormire nello stesso letto dopo quello che si sono dette solo qualche ora fa. Magari si chiariranno prima, così. Chi può dirlo?
Sento improvvisamente una porta socchiudersi e un rumore di passi leggero che si avvicina sempre di più. Sorrido dolcemente, mentre guardo Lazuli sdraiarsi in silenzio accanto a me e fissarmi intensamente attraverso gli occhi neri del suo nuovo corpo. Il suo profumo fresco mi avvolge. La sola presenza della sua anima mi fa martellare il cuore nel petto. È tutto così simile a quella notte in cui abbiamo avuto la nostra prima volta un mese fa, proprio qui. Tutto così simile, eppure anche così diverso.
Lazuli è intrappolata in un corpo che non è il suo, ma le vibrazioni della sua anima arrivano chiaramente al mio cuore. Lei è qui vicina a me, anche se stavolta si tiene a distanza, come a non volere contatti.
Accenna un sorriso, ma è un sorriso malinconico. Un sorriso che mi strazia il cuore.
«Ehi» sussurro.
«Ehi» mi risponde a sua volta. I suoi occhi mi sembrano lucidi.
«Non riesci a dormire, Là?»
«No…».
«Nemmeno io…».
«Ti spiace se… se resto un po’ qui con te, Rad?»
«Puoi restare quanto vuoi» le sorrido. «Anche per sempre, se ti va».
Lei mi sorride a sua volta e allunga un mano verso la mia, stringendola.
«Non avevi proibito ogni tipo di contatto tra noi?»
«Sì, ma adesso mi va così. È un problema?!» ribatte lapidaria, fulminandomi con un’occhiataccia.
«No, no! A me fa solo piacere!» ridacchio. «Vuoi anche farlo come l’altra volta, per caso?»
«Son…».
«Uhm?»
«Non costringermi a tagliarti la testa» sibila. «Non dire mai più una cosa così stupida».
«Uffa, io volevo solo farti ridere…» piagnucolo.
«Lo so, scemo» sbuffa, prima di restare in silenzio, pensierosa, senza mollare la mia mano.
«Avete parlato un po’?»
«No».
«Lei non ti odia davvero, si sistemerà tutto» provo a rassicurarla. «Ne uscirete più forti».
«Lo… lo so» ribatte con voce strozzata, come se si stesse sforzando di non piangere. «Io… io ho paura, Rad. Rivoglio la mia vita… rivoglio… rivoglio te» aggiunge, con il volto improvvisamente rigato di lacrime.
Sento improvvisamente il mio cuore andare in frantumi. Provo una terribile tristezza e uno straziante senso di impotenza. Sapevo che stava soffrendo, ma non pensavo a tal punto. Sono solo un coglione, possibile che non abbia saputo aiutarla di più?! Rassicurarla di più?!
Mi avvicino a lei a la abbraccio con un gesto istintivo. La stringo forte a me, in silenzio, facendole premere la sua testa contro il mio petto.
‘Fanculo alle regole, a questo corpo che non è il suo. Dentro c’è la mia Là, e la sua anima sta male. Ha bisogno di me.
Le accarezzo lentamente i lunghi e lucidi capelli neri, le faccio sentire il battito del mio cuore. Lei mi lascia fare, si lascia cullare da me. Io mi sento meglio vicino a lei, stretto a lei.
È lo stesso anche per te, Là? Spero di sì, perché mi uccide vederti in queste condizioni.
«Stai tranquilla adesso, una soluzione la troviamo» le sussurro in un orecchio, prima di darle un bacio sulla testa e continuare ad accarezzarle i capelli. «Finché siamo insieme, noi possiamo uscire da ogni casino. Hai capito?! Lascia fare a me, ci vorrà qualche giorno, ma ti giuro che ci penso io a sistemare le cose. Ti fidi di me?»
Lei non parla, non si sposta. Annuisce col capo, spingendolo ancora di più contro il mio petto.
Continuo ad accarezzarla, non smetto di cullarla finché non la sento smettere di singhiozzare. Finché il suo respiro non diventa regolare. Finché non mi rendo conto che si è addormentata tra le mie braccia.
Mi alzo e la prendo in braccio come una principessa, fino ad adagiarla delicatamente nel mio letto accanto a Chichi, che sembra non essersi accorta di nulla e che sta dormendo rannicchiata su sé stessa sotto le lenzuola.
Prima di uscire dalla mia stanza sorrido, guardando queste due sorelle addormentate una accanto all’altra. Sembrano due bambine viste così, due bambine che avrebbero potuto e voluto volersi bene, probabilmente, se non fosse stato per i loro genitori. Due vittime della sconsideratezza degli adulti che non hanno mai smesso di soffrire per questo.
Le guardo e sorrido di nuovo, perché penso davvero che ce la potranno fare a diventare delle brave sorelle. Non sarà facile, ma essersi gridate in faccia quelle cattiverie potrebbe essere davvero un punto di partenza per loro. Così come vivere qualche giorno nei panni dell’altra potrà aiutarle a conoscersi davvero reciprocamente, anche se magari non saranno in grado di parlarsi e dovrò essere io a fare da tramite.
È così complicato essere sorelle? Probabilmente sì, dev’essere diverso dall’avere un fratello come me. Ma Lazuli ce la farà, lei ce la fa sempre. Lei è la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto, non solo la ragazza che amo. È un esempio, e quando lo capirà anche Chichi tutto si sistemerà. Bisogna solo essere forti e cercare di essere positivi, per il momento.
 
 
6 settembre
 
Oggi è sabato, finalmente, anche se questo sarà un weekend impegnativo pur senza la scuola. Domani, infatti, Chichi dovrà girare quel famoso spot nei panni di Lazuli che tanto la preoccupava sin dal primo giorno in cui si è ritrovata nel suo corpo.
Gli ultimi tre giorni sono stati particolarmente intensi, ma almeno così non c’è stato molto tempo per pensare a farsi prendere dal panico. Io ho fatto del mio meglio per provare a seguire ed aiutare sia Lazuli che Chichi nei rispettivi impegni e nelle sfide da affrontare vivendo l’una la vita dell’altra, oltre ad andare ovviamente a scuola e al lavoro di sera. Tra di loro ancora non si parlano, quando siamo tutti insieme fanno quasi finta di non vedersi. Anche se in realtà non siamo quasi più stati tutti insieme, visto che alla fine Chichi ha deciso di stabilirsi da sola a casa di Lazuli e la mia ragazza dorme sempre da me. Io fingo di dormire nel futon in salotto finché Goku non va a dormire, per poi andare in camera mia per stare con Lazuli. Anche se ovviamente non abbiamo contatti fisici, è bello e rassicurante poter dormire insieme e stare vicini. È il nostro modo di dirci che andrà tutto bene.
Ho visto Lazuli lavorare sodo e l’ho anche sentita cantare nelle prove che ha fatto in casa insieme a Goku che la aiutava con i video. Sembra si stia affezionando molto a Chichi, anche se non sa che in realtà in quel corpo c’è Lazuli. Ma mi fa piacere lo stesso, perché anche la vera Chichi mi ha chiesto molte cose sul conto di mio fratello. Sembrerebbe quasi che le piaccia, per qualche motivo. Di sicuro non lo giudica male per quello che gli è capitato e non lo considera nemmeno uno stupido. Ha ragione, e anche per questo ho cominciato a stimare Chichi. Per questo e perché ho visto quanto si stia impegnando nel vivere al massimo la vita di sua sorella. Ha detto di odiarla, eppure l’ho vista impegnarsi al massimo in un’intervista in cui ha dovuto fingersi lei e su un set fotografico per una rivista di moda. Ammetto che se l’è cavata bene, anche se devo dire che secondo me si sforza troppo di imitare Lazuli. Forse per abitudine, forse per ammirazione o magari per un eccesso di zelo per cercare di compiacerla. Non lo so, secondo me nelle fotografie non è uscita molto naturale, ma penso possa andare bene per questa volta. Nessuno ci farà caso, probabilmente me ne accorgo solo io perché amo Lazuli e conosco tutto di lei e delle sue espressioni e posture. Quel che è certo è che sembra un po’ rigida nelle sue pose e i suoi occhi di ghiaccio appaiono decisamente spenti, velati di tensione e tristezza. Mi fa male vederla così. Appare decisamente innaturale ai miei occhi, ma so bene che la sofferenza che sta provando è reale.
Sono anche andato  vedere una prova aperta al pubblico di qualche canzone che si vedrà al prossimo concerto delle Sweet Bullet, e devo dire che Lazuli è stata meravigliosa anche a ballare nella coreografia con le altre quattro ragazze. Mi chiedo come abbia fatto a imparare tutti i passi e anche i testi delle canzoni in così poco tempo… ma non dovrei stupirmi, lei è davvero un fenomeno in tutto quello che fa. Potrebbe davvero fare anche la idol se lo volesse, cantare e ballare al tempo stesso non sembra essere un problema per lei. È davvero splendida su quel palco, sembra quasi rubare la scena alle altre nonostante sia defilata nella coreografia e il ruolo centrale spetti a una certa Juvia-chan, la più votata e apprezzata dai fans nell’ultimo periodo e per questo scelta dall’agenzia come frontgirl per il prossimo concerto.
Lazuli è un esempio, davvero. È stata instancabile in questi giorni, tra scuola, prove, palestra e altre prove fatte a casa in privato per recuperare il terreno in un campo che non era il suo. Lei se la sta cavando alla grande secondo me, credo che potrà beneficiarne davvero anche l’immagine di Chichi nel suo lavoro se continuerà così. E mi chiedo se Chichi ne sarà davvero contenta o se si sentirà umiliata anche per questo motivo.
Che situazione del cazzo, entrambe stanno dando il massimo per l’immagine dell’una e dell’altra, ma non sono in grado di prevedere come reagiranno a giochi fatti.
Per Chichi è stato probabilmente più facile per adesso, aveva detto sin dall’inizio che l’intervista e il servizio fotografico non la preoccupavano più di tanto. La vera prova per lei sarà girare questo spot televisivo di domani. Il copione è breve, ma ciò che la preoccupa è saper sorridere davanti alla telecamera esprimendo ciò che esprime Lazuli. La capisco quando dice così, perché in effetti non potrà mai esprimere le sue stesse emozioni nonostante abbia il suo corpo. Perché certe vibrazioni, secondo me, vengono emesse solo dall’anima. E la sua anima non è quella della mia Lazuli. Spero solo che non faccia sciocchezze e che magari dopo tutto questo troverà la forza di chiarirsi con sua sorella. Lazuli è orgogliosa e non vuole fare il primo passo, ma Chichi è forse peggio di lei in quanto a essere una testona. 
Io mi ritrovo in mezzo come un coglione, sballottato a destra e a sinistra dalle due sorelle. Dalla mia ragazza e dalla mia… come potrei definirla? Cognatastra, magari, dato che è la sorellastra di Là? Bah, in ogni caso lo faccio volentieri e le tengo d’occhio, cercando di capirci qualcosa di più e di trovare una soluzione per sistemare le cose.
 
«Hai fatto il bravo gattino, Beerus?»
La voce melodiosa di Videl mi distoglie dai miei pensieri e mi fa voltare verso di lei, intenta a prendere il braccio quello che ormai da un mese e mezzo è diventato il nostro secondo gatto. Da quel giorno in cui anche lei è comparsa improvvisamente nella nostra vita. Lei, così simile alla Videl che conoscevo io ma che allo stesso tempo ha sei anni di meno. Non ho quasi più avuto modo di pensare all’assurdità di questa situazione e se anche la sua presenza con queste fattezze possa essere legata alla Sindrome della Pubertà. Può essere invece che sia solo un caso clamorosamente assurdo che questa ragazzina abbia lo stesso nome e cognome e l’identica fisionomia della Videl Satan che oggi dovrebbe avere diciotto anni.
Ho smesso quasi di pensarci, ormai, per evitare di andare fuori di testa. Anche Lazuli è sempre rimasta abbastanza tranquilla su questa situazione, mentre Bulma non ha saputo trovare una spiegazione logica o almeno plausibile. Videl, nel frattempo, è ormai di casa qui con la scusa di Beerus. A quanto pare non è ancora riuscita a trovare il coraggio di parlarne con i suoi genitori, ma per me non è un problema.
«Videl-chan, giurami che non mi hai raccontato una bugia quando mi hai detto di non avere una sorella maggiore» le chiedo, all’improvviso.
«Te lo giuro, Radish-san! Io sono figlia unica!» mi sorride dolcemente, piegando leggermente la testa e facendo ondeggiare i suoi codini laterali neri.
Sorrido a mia volta sospirando. Cazzo, il suo sorriso è davvero uguale a quello della Videl che in qualche modo mi ha salvato e mi ha cambiato la vita due anni fa. I suoi occhi, i suoi capelli… tutto!
«Però ogni tanto penso che mi piacerebbe avere una magnifica sorella maggiore!» aggiunge candidamente, stringendo a sé Beerus per coccolarlo.
«Anche Goku-kun sarebbe felice di avere una magnifica sorellona!» esclama mio fratello, seduto davanti a Videl sul pavimento, sollevando a sua volta Balzar, seppure un po’ a fatica. Ma quanto cazzo è ingrassato quel gatto?!
«E da quando tu vorresti una sorellona?! Che novità è questa?!» gli chiedo, stupito e divertito dalle sue parole. «E smettila di dar da mangiare senza senso a Balzar, sta diventando un tacchino! Lo sai che è un pozzo senza fondo e mangia come una fogna!»
«Urcaaa! A Goku-kun non sembra ciccione Balzar!» sbotta, mentre il nostro gatto miagola come a volergli dare manforte. «E comunque Goku-kun desidera una sorellona da quando ha conosciuto Lazuli-san! Ma dovrebbe essere anche più grande di te, fratellone, perché Goku-kun deve restare il tuo unico fratellino minore!»
«Allora è perfetta Lazuli, direi!» gli rispondo, ridendo e scompigliandogli i capelli.
 
«Non dovresti essere così tesa per le riprese dello spot che dovrai fare domani…» sospiro, osservando Chichi intenta a sorridere forzatamente e a scattarsi selfie col cellulare con la cover con le orecchie da coniglio fucsia. Continua a sorridere, mettersi in posa, scattarsi foto e verificare se il suo sorriso è uguale a quello di Lazuli. Così, in loop da quando siamo saliti insieme su questo vagone del treno semivuoto. Io sto andando al lavoro per il pranzo, mentre lei deve fare una breve intervista nei panni di sua sorella maggiore per un giornale. Oggi, tra l’altro, uscirà in edicola anche la rivista di moda col servizio fotografico che ha fatto qualche giorno fa.
«Che voto dai a questo sorriso?!» mi domanda, agitata e nervosa, ignorando totalmente le mie parole e piazzandomi davanti alla faccia il telefono.
È un sorriso forzatissimo, tremendamente innaturale. Dovrebbe sorridere e basta, non pensare a sorridere come farebbe Lazuli. Ma non posso dirle che secondo me è un disastro quel sorriso, forse non farei altro che peggiorare le cose. Il sorriso di Lazuli e ciò che esprime è inimitabile, probabilmente è anche per quello che ha così tanto successo. Non c’è nessuna luce che brilla negli occhi di ghiaccio di Chichi. Ma non posso essere duro con lei, non devo minare ancora di più le sue poche certezze in un momento che la rende particolarmente tesa come l’avvicinarsi delle riprese di questo spot.
«Non faresti meglio a chiederlo direttamente a Lazuli? Mandale un messaggio, no? Le farebbe piacere…» provo a buttare lì.
«Nessuno ha fatto il suo nome!» sbotta Chichi, abbassando lo sguardo e tornando a guardare il cellulare , triste e irritata al tempo stesso.
«Io non ci capisco molto di recitazione, ma secondo me dovresti pensare a sorridere e basta» provo a spiegarle, guardando il paesaggio che sembra correre veloce fuori dal finestrino. «Devi essere te stessa, non lei. Se riuscirai a esserlo andrà tutto bene».
«Io… io sono già me stessa!» sbuffa, irritata, prima di alzarsi e dirigersi verso l’uscita del vagone. «Io scendo qui!»
 
Quando poco dopo arrivo al “Kame House”, trovo Lunch seduta al tavolo del magazzino destinato al personale intenta a leggere proprio la rivista di moda uscita oggi su cui troneggia in copertina Lazuli. O meglio, Chichi nel corpo di Lazuli, visto che è stata lei a sostenere quel servizio fotografico.
«Ciao senpai!» esclama Lunch, sorridendomi felice. Ormai abbiamo trovato il nostro equilibrio come amici, si vede che sta bene quando passiamo del tempo insieme e che si diverte a scherzare con me e anche con Vegeta. Mi fa piacere vederla così, come mi rende felice vederla a scuola con Mai, Lucy e tutto il suo gruppo di amiche. È molto cambiata da quando l’ho conosciuta, ma è cambiata in meglio, senza smettere di essere sé stessa. La considero sul serio una buona amica.
«Ciao piccola kohai» sbadiglio, passandole davanti e sfilandole la rivista dalle mani. «Com’è uscita Là nelle foto?» le chiedo distrattamente, guardando alcune immagini di sfuggita. Così a prima vista mi sembra che se la sia cavata, anche se un occhio attento come il mio nota subito delle differenze con la unica e inimitabile Lazuli Eighteen. Ma credo che per questa volta possa andare.
«Ehi, ridammelo! Stavo leggendo, non te lo presto mica!» sbotta lei, alzandosi in piedi all’improvviso e colpendomi con un calcio nel sedere, prima di sfilarmi la rivista dalle mani e rimettersi seduta.
«Ahia, cazzo…» impreco. «Dovresti smetterla di prendermi a pedate nel culo…».
«La smetterò solo quando tu la finirai di fare o dire cose stupide!» ribatte, guardandomi male. «E comunque… comunque Eighteen-senpai è sempre perfetta in tutto quello che fa, anche in queste foto!» aggiunge tutta d’un fiato, arrossendo vistosamente.
«Già…» sorrido. «Tu tieniti pure la versione cartacea di Là allora, tanto io dopo mi rivolgerò direttamente a quella in carne ed ossa!»
«Senpai…».
«Uhm?»
«A volte dici delle cose da voltastomaco!»
 
Lunch finisce il turno al termine dell’ora di punta del pranzo, e così mi ritrovo da solo a finire di sparecchiare e sistemare gli ultimi tavoli. C’è ancora qualche cliente qua e là, ma ormai è quasi pomeriggio.
«Buongiorno» dico distrattamente, non appena sento aprirsi la porta del locale.
Non sentendo risposta mi volto in automatico in quella direzione e un sorriso si dipinge automaticamente sul mio volto. Lazuli accenna un sorriso, sembra sollevata nel vedermi. I suoi occhi neri appaiono determinati, ma anche tristi. Preoccupati, soprattutto. Fatico ad abituarmi a vederla nel corpo di Chichi, ma tutti i sentimenti che emettono la sua anima e il suo cuore li sento distintamente.
«È bellissimo vederti, Là» le dico, mentre la faccio accomodare a un tavolo e le passo la lista. «Non pensavo che avresti fatto in tempo. È successo qualcosa?»
«Pensavo di mangiare un boccone prima della lezione di canto. Ho appena finito con la palestra e le lezioni di danza. Sono sfinita…» risponde freddamente, mentre il cellulare che aveva appoggiato sul tavolo comincia a vibrare ininterrottamente e sul display si accavallano le notifiche di diversi messaggi che continuano ad arrivarle.
«È il telefono di Chichi quello, giusto?» le chiedo, ben sapendo che si sono scambiate anche i cellulari, per forza di cose.
«Sono arrivati altri messaggi da parte di sua madre… ne avrà mandati cinquanta o sessanta da stamattina. Io non le rispondo neanche» sbuffa, facendo scorrere il dito sullo schermo. «”Mi raccomando, non arrivare tardi alle prove!”. “Saluta tutti quelli dell’agenzia quando li incontri, devi tenerteli buoni!”. “Non mostrarti disponibile con Juvia, il posto centrale della coreografia deve diventare tuo!”. “Non parlare troppo con le altre del gruppo, siete rivali prima di tutto”. “Ricordati la coreografia della nuova canzone”. “Torna a casa subito, non ti ho dato il permesso di andartene!”. “Non dimenticarti le lezioni di canto dopo”. “Riprova i nuovi passi di danza, il centro del palco dovrà essere tuo nel prossimo singolo” e via dicendo… sembra una pazza…» sospira Lazuli, dopo aver letto ad alta voce alcuni dei messaggi ricevuti.
«Non è che sembra pazza, lo è…» confermo. «È assillante, invadente… come può tua sorella sopportare ogni cazzo di giorno tutto questo?!»
«Non è così diversa da com’era mia madre» ribatte Lazuli con fare distaccato, concentrata sul menù. «Probabilmente a mio padre piacevano donne che vivono di ossessioni. Prendo questo».
«Uhm… spaghetti al pomodoro e basilico» scrivo sul taccuino. «Ottima scelta, ti porto anche una bottiglietta d’acqua?».
«Grazie».
«A proposito di tua sorella, stamattina stava provando le espressioni facciali per le riprese dello spot di domani».
«Non mi sembra di averti chiesto qualcosa di lei» ringhia Lazuli, incenerendomi con lo sguardo.
«Pensavo fossi venuta anche per sapere di lei».
«Sono qui per vedere il mio ragazzo. Vedi di non farmi passare la voglia» ribatte lapidaria, distogliendo lo sguardo dal mio con un gesto di stizza.
«Se è per quello, quando sei davanti a me, io ho sempre voglia…» le alito roco, abbassandomi verso di lei.
Tutto ciò che ricevo in cambio è un’ennesima occhiataccia e un pestone clamoroso sul piede che mi fa imprecare.
«Piantala di fare il cretino o me ne vado. Dovresti fare i salti di gioia visto che sono qui».
«Infatti sono tremendamente eccitato, mia regina!»
«Rad…».
«Ok, ok… a parte gli scherzi, sono davvero felice di passare un po’ di tempo con te. Mi sei mancata stamattina, Là» le sorrido dolcemente.
Anche lei accenna un sorriso che mi fa battere il cuore.
«Se hai qualche consiglio per Chichi, posso riferirglielo» aggiungo, guardandola fissa nei suoi occhi neri. «Non devi mentire con me, so che un po’ sei preoccupata per lei. Non se la stava cavando molto bene con i sorrisi, comunque…».
«Lei ti ha detto che ha bisogno dei miei consigli?» sibila, distogliendo lo sguardo dal mio con aria truce. È adorabile, anche quando fa la stronzetta orgogliosa.
«No».
«Allora niente. Si arrangerà da sola. Mica hai detto anche tu che non è più una bambina, ormai?»
«Là, lo so che sei preoccupata davvero per lei» le sorrido di nuovo. «Sei fantastica, lo sai?» aggiungo, facendola sussultare e arrossire lievemente.
«Chichi se la caverà alla grande» risponde, guardandomi intensamente negl’occhi. «Da piccola ha studiato anche lei, come me, recitazione in una compagnia teatrale. Se si ricorderà ciò che ha imparato, non avrà problemi».
«Già».
«Io sono sua sorella maggiore, nonostante tutto. Devo avere fiducia in lei».
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: un capitolo di transizione, tutto sommato, anche se abbiamo un primo approccio più o meno diretto tra Goku e Chichi in questa storia, almeno. Vediamo le due sorelle alle prese con gli impegni dell’altra, con Lazuli che sembra avere tutto sotto controllo e Chichi che mostra invece qualche timore in vista dello spot che deve girare. Cosa dite, andrà tutto bene in queste riprese?
Conosciamo indirettamente un po’ di più anche la mamma di Chichi, e non c’è bisogno di aggiungere altro direi.
Rivediamo Lunch e anche Videl-chan, a tal proposito ci tengo a ringraziare subito Misatona che ha realizzato un disegno stupendo di Videl-san (quella diciottenne) mentre indossa la divisa scolastica del Liceo Minegahara. Ci voleva un bel disegno di Videl, a questo punto tra i personaggi più o meno ricorrenti credo manchino solo la gentile e intelligente studentessa Marion, le tre amiche di Lunch prese da Fairy Tail (Lucy, Erza e Mira) e la giornalista Husky. Se qualcuno vuole cimentarsi a realizzare anche loro ne sarò onorato!
Per il resto, Lazuli fa la stronzetta orgogliosa, come dice Rad, ma si vede che è preoccupata in realtà per la sua sorellina. E anche per sé stessa, e a tal proposito spero vi sia piaciuto il suo momento di debolezza emotiva di notte con Rad.
 
“«Ti spiace se… se resto un po’ qui con te, Rad?»
«Puoi restare quanto vuoi» le sorrido. «Anche per sempre, se ti va».”
 
Ci tenevo a citarvi queste due righe, anche se non so se abbia molto senso autocitarsi per un autore ;-)
Però, rileggendo il capitolo, è come se queste due righe buttate lì in un anonimo capitolo 30 fossero una sintesi di tutto “Remember me”, secondo me. Voi cosa ne pensate?
 
Bene, ringrazio di cuore tutti voi che continuate a seguire con passione questa long e chi mi lascia sempre un suo parere. Siete il più bell’incentivo per andare avanti a scrivere e io vi ringrazierò sempre! Grazie anche a chi legge in silenzio, ma, se apprezza ciò che legge e mi dà sempre una possibilità ogni settimana, per me è motivo di orgoglio!
 
Il prossimo capitolo si intitola “Complesso di inferiorità” e succederanno tante belle cose, a partire dall’esito delle riprese dello spot con Chichi nei panni di Lazuli. Conosceremo anche Piiza-san, la manager di Lazuli per ora solo accennata (vi ricordo che Piiza sarebbe la manager di Mr Satan in Dragon Ball Z), oltre a rivedere dopo tanto tempo la giornalista Husky, ve la ricordate nei primi capitoli? Non l’avevo citata a caso prima! ;-) Ci sarà poi spazio per Vegeta e, soprattutto, per Marion. Siete pronti a rivederla in scena? Vi mancava?
In tutto questo, riusciranno a fare dei passi avanti l’una verso l’altra Là e Chì? Per saperlo vi aspetto mercoledì 18 settembre, visto che settimana prossima sarò via e non riuscirò ad aggiornare!
Grazie ancora, a presto!
 
Teo
 
 
 
 

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