Serie TV > Distretto di polizia
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Autore: Denise9194    08/09/2019    0 recensioni
Mauro e Germana li ho sempre adorati dal primo momento.
Sono una coppia eccezionale.. Mi hanno trasmesso tante emozioni.
Il loro finale mi ha intristito molto😔 e quindi ho deciso di rimediare e dare un degno finale a questa serie TV che ho sempre amato e che mi ha appassionato.. E un degno lieto fine ai miei personaggi preferiti..
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mauro Belli
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sto entrando nella camera di Paula, il medico le ha detto di riposare. Ci sono dei poliziotti davanti la porta della stanza. La sorvegliano, non deve assolutamente scappare, appena si riprende verrà tradotta in carcere. Riconosco le due sentinelle,sono colleghi. Li convinco a prendere un caffè e a riposare per un po', dopo la nottata. Gli assicuro che avrei vegliato io la donna al loro ritorno, così mi accingo ad entrare. Riposa beata, me fa na rabbia, se penso a mia moglie devastata dalla perdita del nostro bambino. Vorrei farle del male. La odio con tutto me stesso. Sento la stessa rabbia di quando ho scoperto chi era l'assassino della mia migliore amica Angela. Ho scelto di fare sto mestiere per migliorare il mondo, per aiutare quelli che amo. E invece mi da solo problemi. Metto in pericolo la mia famiglia, invece di proteggerla. Vorrei ucciderla. Per la prima volta in vita mia, sento di non voler agire per giustizia, ma per vendetta. Sono condannato e lo so, dopo questo gesto, la mia vita è finita. Ma voglio vendetta, non mi ridarà cosa mi ha tolto, ma starò tranquillo sapendo che mai più farà del male a chi amo. Beffardo il destino, sto per porre fine alla vita di una donna, che un tempo amavo. Ora sento solo repulsione alla sua vista. Ho la pistola puntata contro Paula. È questione di un attimo, devo solo premere il grilletto. Sudo freddo, le mie mani e la mia fronte sono fradicie. Ma quando sto per commettere una vera follia. Sento una voce.. - Fermati Mauro! - Dice la voce di mia moglie. Mi giro di scatto. È proprio lei. Cammina con la flebo attaccata. - Che ci fai qui Germà? Devi riposare. - le dico. - Abbassa quella pistola, Mauro, non sei un assassino. Non ho sposato un criminale, ma un uomo dal cuore grande e puro. Un uomo che ha la mole di un gigante, ma che è tenero come un bambino. Un uomo che sa amare e perdonare, che è un padre stupendo e marito meraviglioso. Un uomo di stato, fedele alla divisa che indossa, per cui rischia ogni giorno di lasciarmi vedova. Ma che crede in ciò che fa. Nelle istituzioni, nella legge, nella giustizia. - conclude. Mi guardo, inorridito dal mio gesto e mi inginocchio ai suoi piedi. Mi prendo la testa tra le mani. - Cosa sono diventato? - sussurro piangendo. - Amore mio, tutti vacilliamo a volte, basta fermarsi in tempo. Non ti condanno, per cosa volevi fare, anzi ti capisco. Ma non è la soluzione, perché la sua morte, sarebbe stata la tua condanna e la mia. Perderci per sempre. - gli sussurro tra le lacrime. - Come fai a guardarmi Germana? Devo essere un mostro ai tuoi occhi... - le dico afflitto. - Mai penserò questo di te, Mauro. Il dolore ci annienta, non siamo lucidi. Ma affrontiamolo insieme. Io ho bisogno di te. - ti alito sul viso. Ti asciugo le lacrime e ti bacio. - Te farai scoppià un braccio, ti sei alzata con le flebo, ma come hai fatto a sapere che ero qua. - chiedo. - Ero andata a fare un controllo, ho sentito dei poliziotti parlare del mio incidente, che erano dispiaciuti per la perdita dei coniugi Belli. E che volevano tornare prima possibile dalla brasiliana, perché avendoti lasciato solo con lei, non erano tranquilli. - mi spiega. - Mi sono precipitata e sono arrivata in tempo, per fortuna! - esclama tirando un sospiro di sollievo. - Sarei perso senza di te, lo sai vero? Mentre ti faccio la domanda ti attiro a me, sono orfano del tuo sapore da troppo tempo. Mi contraccambi e ti prendo in braccio. Voglio uscire fuori da qui immediatamente. Ti riporto nella tua stanza, ti rimbocco le coperte come una bambina. -Mauro, ho bisogno di te, niente più colpi di testa ok? E ricordati sempre che ti amo ! - esclama Germana. -Mai più amore mio, te lo giuro, stai tranquilla. Ti amo da morire anch'io ! - le sussurro. Adesso però Devi riposare e riprendere forze, perché voglio portarti a casa, il prima possibile. Mi siedo accanto al tuo letto e ci addormentiamo con le mani strette l'una nell'altra. Nel tardo pomeriggio, arrivano i nostri figli e il decimo a farti visita. Per quanto la situazione non sia delle migliori, almeno saperti viva è una gioia. Verrai dimessa tra qualche giorno, per fortuna. Intanto qualcun altra ha conti in sospeso. E un interrogatorio al decimo a cui essere sottoposta. Paula viene dimessa. Voglio portarla in galera di persona. Quindi appena Luca mi avvisa. Mi precipito. - Mauro... - mia moglie mi chiama. - Dimme Germà... - sono in sospeso. - Ti aspetto! - mi dice. Torno indietro e la bacio davanti tutti. Poco mi importa dei colleghi, dei miei figli, di mio padre che ci osservano. Sono innamorato di mia moglie, ogni giorno della mia vita, glielo dimostrerò. Le accarezzo il viso, come faccio sempre ed esco. - Tranquilla Germana, non è solo! - esclama Roberto. - Stategli accanto, ve ne prego. - imploro. Tutti i colleghi di Mauro, gli vanno dietro. Resto sola con Tiberio, Francesca e i bambini. Francesca si offre di portarli a casa, le sono grata, per tutto ciò che fa. Mi stringe una mano e mi dice che le piace farlo. Saluto i miei tesori e resto sola, con mio suocero. - Figlia mia, come ti senti. - dice Tiberio. - Sono in ansia, papà. Preoccupata per Mauro. - rispondo onestamente. - Che è successo? Qualche cosa che non so.? - chiede apprensivo. - Non dirglielo, ok? Resta tra me e te. Tiberio annuisce e glielo racconto. - Povero figlio mio, a che punto è arrivato. - commenta tiberio. - Credo fermamente che si sarebbe fermato comunque. Anche senza il mio intervento. Sarebbe tornato in sé per tempo. I suoi occhi erano impauriti, non da assassino. Magari avermi ascoltato, ha fatto sì che ragionasse di più. - concludo. - Meglio così, sei la benedizione da a vita mia, Germana. C'è volevi te, per tenere a bada, quella testa calda de Mauro. - conferma Tiberio. Ridiamo insieme, delle sue parole. Mi sento molto affaticata. E mi chiede di dormire, veglierà lui sul mio riposo. Lo abbraccio forte e gli sciocco un bacio sulla guancia. Lentamente i miei occhi si chiudono e cado in un sonno profondo e senza sogni.
   
 
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