Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Believer98    11/09/2019    0 recensioni
Storia nata per rimediare alla severità di zia Row con Draco e i Serpeverde.
Serie di tre storie, ognuna dedicata a un anno di Draco ad Hogwarts. Questa prima è dedicata al suo quinto anno. Seguiranno "Draco Malfoy e L'Ordine del Basilisco", e infine "Draco Malfoy e il Segreto di Salazar Serpeverde".
---
Dove gli eroi non sono i protagonisti, dove i Serpeverde non sono quello che sembrano.
Dove non esiste il "ragazzo cattivo" ma esistono persone che vagano fra il nero e il bianco, nessuno è totalmente bianco e altrettanto nessuno è completamente nero (eccetto Voldemort, il male assoluto).
Dove Draco inizia a ricordare i dettagli più oscuri del suo passato, un passato che credeva di aver rimosso.
---
DracoxGinny
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Serpeverde, Sorelle Black | Coppie: Bill/Fleur, Draco/Ginny, Harry/Luna, Ron/Hermione, Severus/Narcissa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

8. Ancora tu



Il giorno seguente i membri della Squadra d’Inquisizione, dopo una serie di tentativi falliti mentre cercavano di catturare i membri del gruppo segreto, si erano seduti sotto un albero vicino al Lago Nero. Alcuni studiavano, altri semplicemente se ne stavano a oziare.
Erano quasi tutti membri della Squadra della Umbridge, tranne Astoria che si era seduta accanto a sua sorella, anche se un membro era assente.
« Ragazzi, avete visto Pansy? » domandò Blaise, che alla piccola mora era molto affezionato e non si vergognava di dimostrarlo.
« Non mi preoccuperei fossi in te » mormorò Theo, concentrato come non mai su un libro di Erbologia. Blaise gli assestò una gomitata e il moro sollevò gli occhi e si affrettò ad aggiungere « Starà sguazzando da qualche parte », ironicamente.
« Certe volte sei proprio insensibile. »
« Sono un Serpeverde » replicò Theodore, con aria annoiata.
« Pansy è troppo distratta » intervenne Draco, mettendo da parte il proprio libro di Pozioni, prima di stendersi, braccia incrociate dietro la testa. « Oh sì, senti da che pulpito » commentò Theo.
Draco si rimise a sedere, indignato. « Come prego? »
Sia Astoria che Theodore gli lanciarono un’occhiata attenta, ma Theo non ci provò neanche a ripetere e quindi Draco tornò a rilassarsi. Lo scambio di battute si chiuse in quella maniera, fino a quando Blaise non si decise a interrompere il silenzio, che lui odiava.
« Ragazzi » sussurrò.
Draco spalancò un occhio bruscamente. « Perché ora sussurri? »
« Shhh » fece Blaise, il dito puntato davanti alla faccia. Sembrava pronto a confidare un segreto di massima rilevanza.  « Volevo invitarvi a casa mia per il pranzo di Natale, voi e i vostri vecchi. Ho invitato anche Pansy e i suoi genitori. »
Theodore rispose con un’alzata di spalle. « Chiederò a mio padre. »
« Perché sussurriamo? » domandò Draco, che ancora faticava a capire il punto.
« Perché mamma non sopporta la signora Greengrass. Insomma, non vorrei essere costretto a invitare anche loro. » Il dito di Blaise era puntato contro le sorelle Greengrass, ma effettivamente la signora Zabini non aveva un bel rapporto neanche con i padri di Tiger e Goyle. Era una donna molto particolare, la madre di Blaise, e non aveva peli sulla lingua.
« Chi altro ci sarà? » chiese Theo a disagio. In realtà lui odiava le feste troppo affollate, tra cui c’è gente che neanche conosci. Preferiva un luogo tranquillo e gli amici più stretti a riempire il vuoto con chiacchiere e risate, nulla di più perfetto. Invece il suo amico Blaise pensava il contrario: quest’ultimo preferiva le feste affollate, colme di musica e di caos. Quello era il suo ambiente, il caos.
« Piton. »
Il biondo sollevò un sopracciglio. « Hai invitato il mio padrino? »
« Il nostro professore » precisò Blaise. « E poi … ci saranno Krum e suo padre » aggiunse con un’espressione che sembrava imbarazzata.
Allora Draco e Theo per poco non si strozzarono. Quello di cui stava parlando Blaise era Viktor Krum, il più grande Cercatore del mondo.
Draco era quasi un suo fan in effetti, e anche Theodore che non impazziva per il Quidditch ammirava molto il campione di cui tutti parlavano. Viktor Krum era un celebrità.
« Cosa ci fa un Cercatore famoso a casa tua? »
« I genitori di Krum si sono lasciati e ora mia madre si sente con suo padre. » Gli occhi di Blaise si spostarono sul lago e i suoi amici capirono subito i suoi pensieri. « Ovviamente è un segreto, non ditelo a nessuno. » Draco e Theodore si scambiarono uno sguardo. Sapevano bene che Blaise non sopportava quando sua madre portava degli uomini nuovi a casa. Ora questo.
Probabilmente Blaise temeva che i due avessero iniziato a sentirsi mentre lui era ancora sposato, il che avrebbe attirato solo brutte voci su sua madre.
Inoltre la madre di Krum  non era una donna molto tranquilla, era una bulgara, e Blaise non voleva che la signora Zabini subisse ritorsioni per una stupida relazione.
Comunque i suoi due migliori amici, da bravi Serpeverde quali erano, non riuscirono a evitare un poco di ironia. « Già, che schifo trovarsi una celebrità come fratello » scherzò Draco.
« Non si sono ancora sposati. »
« La vita è davvero dura quando puoi vivere sotto il tetto di Viktor Krum » continuò Theo, rincarando la dose.
« Avete finito di prendermi in giro? » sbottò Blaise, attirando gli sguardi scioccati dei presenti. Draco e Theodore si guardarono e non riuscirono a soffocare una risatina. « Sapete cosa? Inizio a studiare, che è meglio. »
« Sarebbe ora dopo venti minuti che siamo qui. » Theo sollevò un sopracciglio e riprese il suo libro, mentre Blaise apriva il proprio, nuovo di zecca, quasi mai toccato.
« Mai visto un libro tanto nuovo » commentò Draco con un ghigno.
« Non ti ho sentito. » Ora il ragazzo di colore si concentrava sulla lettura della prima pagina.
Sul prato calò un lungo e pacifico silenzio, interrotto solo dallo sfogliare delle pagine. E, nonostante Blaise odiasse stare zitto, finalmente aveva trovato il proprio equilibro.
Stavolta toccò a Theo il ruolo di disturbatore. Proprio mentre Draco stava per rimettersi a studiare, il moro si schiarì la voce e sussurrò: « Devo dirvi una cosa. »
« Torniamo a sussurrare. »
« Ad agosto ho ascoltato una conversazione fra mio padre e quello di Goyle. » Improvvisamente gli altri due Serpeverde si fecero attenti, Draco subito assorto e Blaise semplicemente felice di chiudere il libro. « Non vi ho detto niente fino a ora perché credevo avesse poca importanza, ma adesso mi sorge un dubbio. Insomma mio padre parlava di un oggetto importante che si trova al Ministero, voi ne sapete qualcosa? Tuo padre cosa ha detto, Draco? »
« Non entro mai nello studio di mio padre » gli ricordò Draco cripticamente. « Un oggetto importante … Posso provare a chiedere. »
« Non esagerare » lo ammonì il moro. Non gli piaceva molto il signor Malfoy e ultimamente Draco si era fissato con alcune domande, ci mancava solo che facesse arrabbiare suo padre.
Draco stava per replicare, quando Blaise ridacchiò. « Guardate chi si vede » mormorò divertito, indicando un punto davanti a lui. Draco seguì il dito del suo amico e notò subito i due piccioncini che percorrevano tranquillamente il bordo del Lago Nero. Ginny Weasley e Michael Corner.
Draco storse il muso e li osservò mentre passeggiavano, distratti e ignari di avvicinarsi sempre di più al covo delle Serpi.
« Seguitemi » Draco intimò ai suoi migliori amici, e fece un cenno anche a Tiger e Goyle. Theodore sospirò contrariato, ma alla fine tutti e cinque si avvicinarono alla Grifondoro e al Corvonero.
Astoria e Daphne, invece, rimasero sedute con Millicent Bulstrode, anche se Astoria sembrò spiare ogni movimento dei ragazzi.
« Guarda un poco chi si vede » disse Draco a voce alta, ormai vicinissimo ai due fidanzatini. Corner gli rivolse uno sguardo scocciato e si bloccò di colpo; Ginny invece si fermò due passi più avanti. La sua espressione non traspariva fastidio o preoccupazione, e segretamente Draco se ne compiacque.
« Se permettete noi staremmo facendo una passeggiata » disse Ginny, il tono molto calmo.
« E noi vi interrompiamo » replicò il biondo con un sorrisino soddisfatto. Dopodiché si voltò verso il maschio della coppia, ma non di certo quello che portava i pantaloni. « Hai bisogno di farti difendere dalla ragazza, Corner? »
« Non ho bisogno di essere protetto. »
« Che uomo coraggioso » lo sbeffeggiò il Serpeverde. « Sicuramente hai conquistato la donzella grazie allo sfoggio della tua virilità. »
« Non sono una donzella. »
« Non sono affari tuoi. » Il viso di Michael aveva iniziato ad arrossirsi, tuttavia il ragazzo non dava segni di cedimento. Nonostante ciò, Draco aveva notato la distanza che cercava di mantenere il Corvonero, il suo corpo in rigida posizione difensiva, i suoi muscoli facciali tesi. Non si preoccupava neanche, istintivamente, di pararsi davanti a Ginny.
« Dimmi Corner, ti spavento o semplicemente resti lì perché ti hanno lanciato un incantesimo? »
« Perché improvvisamente dai fastidio a me, Malfoy? »
« Non si risponde a una domanda con una domanda » replicò prontamente il biondo.
Ginny sbuffò. « Andiamo, lasciaci stare. »
Theodore, intanto, non desiderava altro che uscire da quella situazione. I toni usati avevano iniziato a metterlo a disagio. « Mi sto annoiando » decise di inventare come scusa, prima di mormorare: « Non ci sono persone più interessanti da infastidire? »
« Ti ho visto fare una pozione rosa quando doveva essere verde, Corner, che neanche Paciock è un simile disastro in Pozioni. » Draco, ovviamente, non ascoltò il suo migliore amico, anzi lo ignorò a tal punto da riprendere la provocazione. « Sicuro di essere un Corvonero? »
« Non hai nulla di più brillante per prendermi in giro, Malfoy? »
Solo allora Blaise decise si dar manforte a Theodore. « Possiamo andarcene? » Quella discussione non stava portando proprio da nessuna parte.
Tuttavia Draco continuò a ragionare, alla ricerca di qualcosa da spiattellare in faccia a quella specie di irritante Corvonero che si credeva più intelligente di lui. « Lo sai che alla tua ragazza non piaci davvero, a lei piace ancora Potter. »
Bingo. Il nuovo argomento fece irrigidire sia Ginny che Michael, e il Serpeverde intuì brillantemente che quello doveva essere stato il tema della loro scorsa litigata.
« Tuttavia lei sta con me » osservò Michael, a braccia conserte.
« Poverina. »
« Possiamo lasciar perdere? » sibilò Ginny, lanciando uno sguardo fugace al biondo.
Michael, però, non sembrava dello stesso avviso. « Pensa alla tua di ragazza, lei sì che è una povera malcapitata. » Improvvisamente aveva colto la provocazione di Draco e ora voleva vincere quella discussione, voleva avere ragione – come sempre, cosa che Ginny non sopportava di lui. Non si preoccupava neanche per lei.
« La mia ragazza? » Draco ci mise un poco a capire che il moro faceva riferimento ad Astoria, e subito dopo si chiese chi gli avesse messo in testa un’idea così sciocca, dato che lui non stava assolutamente con Astoria.
« Almeno io sono abbastanza maturo da iniziare una relazione seria. »
La Grifondoro si agitò nella propria posizione. « Michael, ti prego. »
« Ehm … io vorrei tornare a studiare » ammise Blaise, a disagio.
« Sì, una relazione serissima, ovvio. Intanto com’è baciare una ragazza mentre questa pensa a un altro? »
« Basta così » sbottò Ginny, interrompendo il loro assurdo battibeccare, e lanciò degli sguardi assassini ad entrambi, prima di rivolgersi definitivamente al Serpeverde. « Draco, per favore, Michael mi accompagnava urgentemente in infermeria. Lasciaci passare. »
Lo chiamò per nome, non Malfoy come faceva di solito in pubblico, e questa cosa che non sfuggì ai presenti, eccetto Draco stesso. Il ragazzo aveva appena notato il polso sinistro che Ginny reggeva con la mano destra, come fosse ferita. Ecco perché andavano in infermeria. E lui e i suoi amici gli stavano bloccando il passaggio. Improvvisamente realizzò che così faceva solo del male a lei, in tutti i sensi. “Era questo che voleva?” si chiese. La risposta era un più che ovvio … no.
« Vai pure Corner, ma pensa a ciò che ti ho detto. »
Michael, ancora diffidente perché Ginny aveva chiamato il Serpeverde per nome, sembrò ricordarsi della propria ragazza e del suo polso slogato. Così prese Ginny per il braccio buono e la scortò velocemente verso il castello. Prima di allontanarsi con il Corvonero, però, lei lanciò uno sguardo di gratitudine a Draco.  
Tiger e Goyle sbuffarono e si allontanarono, annoiati dalla discussione infruttuosa, che non li aveva divertiti e neanche era sfociata in una vera e propria rissa. Un vero insuccesso.
Theo e Blaise, invece, rimasero accanto a Draco, confusi e incerti su cosa dire. « Aveva un senso questa sceneggiata? » domandò il primo, scuotendo il capo. Il giovane Malfoy non rispose ma continuò a fissare il terreno, pensando alla spiegazione che avrebbe potuto dare per la sua debolezza. Tuttavia, come notò alla domanda di Theodore, i suoi amici non era incuriositi tanto dal motivo per cui aveva lasciato andare quei due, quanto dal perché avesse deciso di prendersela proprio con il noioso e innocuo Michael Corner.
« Torniamo a studiare » incitò, alla fine, Blaise.
E Draco concordò con un sospiro.

 

Impossibile far finta di niente quando invece ci si ritrovava davanti a un Grifondoro con il muso lungo. Grazie a Merlino, Ginny Weasley non era mancina e di conseguenza era ancora in grado di scrivere. Altrimenti come minimo Minerva McGranitt avrebbe obbligato Draco ad aiutarla anche in nella scrittura.
Il ragazzo lanciò uno sguardo di sbieco alla rossa, seduta poco lontana da lui, mentre lei ricopiava i suoi appunti su un quaderno. L’altra mano, quella sinistra, era delicatamente appoggiata sopra il banco, il polso fermo in una fasciatura.
Draco non aveva ancora scoperto come si era fatta male. Che me ne frega di cosa si è fatta, si rimproverò mentalmente, prima di tornare a leggere il proprio libro di Trasfigurazione.
Quando la McGranitt fece la sua solita uscita e i due rimasero soli, sia Ginny che Draco iniziarono a sentirsi inspiegabilmente in imbarazzo.
Il ragazzo fu abbastanza saggio da decidere che quel silenzio spinoso andava interrotto.
Così osservò gli appunti della ragazza. Difesa contro le Arti Oscure. E Draco sapeva che Ginny era molto brava in Difesa, proprio come il suo amato Sfregiato, e quindi non gli avrebbe mai chiesto aiuto. Comunque voleva capire i sentimenti di lei nei suoi confronti dopo quella mattina, così inventò una richiesta assurda per un presunto problema in Trasfigurazione.
« Weasley? Ieri la professoressa McGranitt ci ha dato un compito basato su una lezione del quarto anno. Potresti rinfrescarmi la memoria sui tipi di Evanescenza? Il libro qui non ne parla. » La ragazza non rispose, anzi non lo degnò di uno sguardo. « Ginevra? Dannata piattola, devo ricordarti per caso che se non mi aiuti rimarremo bloccati insieme un mese in più? È questo ciò che vuoi? »
In un battibaleno l’espressione apatica della ragazza si convertì in un ghigno divertito. « Chiedimelo per favore e forse ti aiuterò. »
« Neanche morto » gridò il Serpeverde e un silenzio tombale cadde nella stanza per più di mezz’ora mentre i due ragazzi trafficavano con libri e piume come se niente fosse.
Perché dovrei chiedere per favore? Non devo nemmeno sentirmi in colpa per stamattina, pensò tra sé e sé.
Dopo una decina di minuti, finalmente, Draco si decise a usare quelle due parole disgustose. « Dannata piattola … Per favore? » fece tra i denti.
« Non ho sentito » trillò Ginny, più simile a sua madre che mai.
« Per favore » sbottò lui, ormai sopra il limitare della pazienza. La Weasley scoppiò a ridere con gusto e gli si avvicinò con il proprio libro di Trasfigurazione per spiegargli i vari di tipi di Evanescenza che Draco, segretamente, ricordava ancora benissimo. Nella vicinanza i capelli rossi di lei gli sfiorarono più volte il volto, inebriando il ragazzo con il delicato profumo alla vaniglia.
Le braccia scoperte dei due studenti erano appoggiate fra di loro, e Ginny iniziava a sentirsi davvero strana mentre parlava. In effetti un paio di volte dovette fermarsi e rimettere in ordine i concetti che fino a poco prima ricordava benissimo. Ora invece era confusa, scombussolata.
La pelle di Draco era fredda, ma morbida. Emanava un profumo forte, qualcosa di simile al muschio di quercia, ricordava il sottobosco. Non ci aveva mai fatto particolarmente caso prima di allora.
Anche Draco si sentiva strano, doveva ammetterlo, e non riusciva neanche a far finta di ascoltare. Erano troppo vicini. Potter è proprio un fesso, si disse, quando ti puoi permettere qualcosa e non cerchi di prendertela, devi essere idiota per forza.
Finito di spiegare, Ginny sorrise soddisfatta e si rimise dritta. « Ecco fatto, non era tanto difficile e un grazie mi basterà. »
« Vuoi anche un grazie? »
« Non dici mai grazie, tu? »
« Non ne ho mai avuto il bisogno » borbottò lui, sinceramente. « Noi Malfoy otteniamo sempre tutto, senza chiedere e senza ringraziare. »
Ginny sbuffò e fissò il banco, mentre pensava alle parole appena pronunciate da Draco. « Ti comporti come se tutto ti fosse concesso. » Ecco il problema.
« Cosa vuoi dire? »
« Mi preoccupi, in un certo senso » ammise lei, sforzandosi di guardare il ragazzo negli occhi. Non voleva ricominciare a litigare, non voleva rompere quella stramba – ma piacevole - tregua che si era creata fra di loro. Non era amica di Draco, non era Blaise o Theodore che stavano sempre con lui, tuttavia sentiva di dovergli parlare chiaramente. « Un giorno ti renderai conto che non puoi ottenere tutto ciò che vuoi solo perché sei tu, che essere Purosangue non ti rende migliore di Hermione o di altri ragazzi. Mi dispiace pensare che quando lo capirai sarà troppo tardi. »
Draco si sentì stizzito da quelle parole; strinse un pugno e guardò altrove. Gli mancava solo una filippica da parte di una Grifondoro su ciò che credeva di sapere. « Non sai di cosa parli. »
« Neanche tu, sai solo ciò che ti ha detto tuo padre, e non ti preoccupi neanche di andare oltre. »
Stavolta Draco stava davvero per risponderle male, e lo avrebbe fatto, se solo non fosse entrata Minerva McGranitt annunciando la fine della punizione.
Almeno ebbe il tempo di sbollire il nervosismo mentre camminavano in mezzo ai corridoi, in assoluto silenzio.
Fu Ginny a interrompere il silenzio, quando Draco deviò traiettoria e si allontanò dai Sotterranei. « Non vai a dormire? »
« Sono un Prefetto, io. E poi Pansy ha fatto troppe ronde da sola ultimamente. »
Ginny seguì il ragazzo e non per il piacere di seguirlo, quanto perché i suoi di dormitori erano in quella direzione. « Pochi punti tolti a noi Grifondoro? » indagò ironicamente, alle spalle di Draco.
« Non più della barca di punti che vi toglieremo quando beccheremo il vostro gruppetto segreto » scherzò il biondo, con un ghigno divertito sulla faccia. « Notte, Ginevra » salutò quando giunse il momento di separarsi.

La ronda prevista da Draco mancava di una tappa, la Torre di Astronomia. Aveva sentito che lì spesso si radunavano coppiette del sesto e settimo anno. Per sua fortuna avrebbe potuto trattarsi di Grifondoro o di Tassorosso.
Invece i Corvonero non gli stavano troppo antipatici, anzi, a parte quello sfigato di Michael Corner, non aveva proprio nulla contro di loro.
Stava salendo i primi gradini verso la cima alla Torre, quando per poco non inciampò in qualcosa di estremamente piccolo. Un elfo domestico.
« Stai attento » sbottò Draco, indignato, senza muovere un passo. Ci volle tempo prima che tornassero a galla i ricordi di un esserino tutto pelle e ossa che gironzolava per Villa Malfoy, indossando nient’altro che una lurida tunica, troppo lunga rispetto alla sua altezza, tanto che il piccolo elfo rischiava spesso di inciampare e di ruzzolare a terra. « Noi ci conosciamo » dichiarò Draco, prima ancora di rendersene conto.
« Dobby era elfo domestico a casa dei signori Malfoy e Dobby ricorda del piccolo Draco. »
« Dobby » Draco ripeté il nome, lentamente, e capì di averlo sentito tante volte dato che gli risuonò davvero familiare. « Tu sei quello che è stato liberato da Potter? »
« Harry Potter ha reso Dobby un elfo libero » confermò il piccolo elfo con un sorrisino sulle labbra. Quella felicità fece sentire Draco risentito e, allo stesso tempo, refrattario nei confronti della creatura.
« Potrei commuovermi » borbottò, sarcastico. « In tal caso non abbiamo nulla di dirci. »
Dobby smise di sorridere e rimase immobile a guardarlo, senza neanche battere ciglio. Nei suoi occhi c’era quella che Draco avrebbe potuto definire consapevolezza. « No, sono passati quei tempi, e ora Draco Malfoy è troppo grande per ricordare l’altalena sotto alla Grande Quercia. »
« Altalena … Grande Quercia … di che diamine stai parlando? » Draco era confuso e provò, ma non riuscì, a capire il momento di cui Dobby stava parlando.
« L’ho detto che Dobby ricorda. » Il piccolo elfo riprese a camminare e fece per andarsene; prima, però, si voltò un’ultima volta verso il Serpeverde. « Ci rivedremo » disse soltanto, e infine sparì dietro un angolo.
Altalena … Grande Quercia … Improvvisamente Draco riuscì a ricordare un luogo.
Una piccola collina ricoperta da erbacce secche e, in cima ad essa, torreggiava una quercia, enorme e florida. Salendo e avvicinandosi alla quercia, si scorgeva una vecchia altalena con delle funi legate ai rami dell’albero. Un divertimento babbano.
Draco ricordò di esserci salito su quella giostra, ricordò di essere stato spinto da qualcuno e di essersi divertito, e infine ricordò di essere stato trascinato giù bruscamente.
Una brutta ansia gli avvinghiò il petto e lo costrinse ad aumentare il passo, mentre saliva gli ultimi gradini in cima alla Torre di Astronomia.
Non avrebbe mai immaginato di trovare una determinata persona lì su; infatti fu stupito quando vide una ragazza appoggiata al parapetto, i lunghi capelli rossi che ondeggiavano nel vento e, ovviamente, un vago profumo di vaniglia che aleggiava nell’aria.
« Non ci posso credere, ancora tu, Weasley. »





Piccole note:
Eccomi tornata, come promesso, dopo aver finito di lavorare.
Come sempre ringrazio chi segue, preferisce o ricorda la storia. Anche grazie a Scretly_S, c_underwater, artumes a   e Moony097 che mi hanno fatto sapere cosa ne pensavano durante il corso di questa storia, con consigli e complimenti.
Non mi dilungo troppo, anche perché a questo capitolo seguirà un capitolo più breve che pubblicherò presto, prestissimo.
Vi lascio solo un piccolo appunto.
 

Cosa succede a Draco? Ciò che sta vivendo Draco è perturbante, un trigger. Mi spiego. In psicologia, esperienze drammatiche possono causare un “danno” e il nostro cervello procede a una “rimozione” degli eventi traumatici, per tutelarci dal danno.
I trigger fanno emergere un ricordo vago e impreciso. Una parola, un odore, un suono, qualsiasi cosa può scatenare il ritorno del trauma, annientando le difese che la persona aveva costruito per evitare di rivivere quel dolore.

 

Il rapporto di Draco con suo padre? Draco è cresciuto in un ambiente di amarezza, suo padre era arrabbiato perché il Signore Oscuro aveva fallito.
Immagino Lucius come un uomo frustrato, che non poteva mostrare al mondo il suo dispiacere per il fallimento, e cosa fa un uomo represso, costretto a nascondersi dietro una maschera? Si sfoga su ciò che trova. In questo caso penso che lui si sia impegnato davvero a formare Draco secondo i propri ideali, in un certo senso era tutto ciò che gli restava da fare di “maligno”.
Nessuno nega che Lucius voglia bene a Draco, non lo nego per quanto riguarda i libri, né tantomeno riguardo alla mia fan fiction. Solo che molte volte l’amore è tossico, malato.
Riassunto: nei libri non si parla di violenza fisica, è una mia invenzione che però non ritengo tanto improbabile rispetto ai personaggi che ci sono stati presentati.


  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Believer98