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Autore: _Atlas_    11/09/2019    3 recensioni
A volte non serviva a niente rifugiarsi in laboratorio, i pensieri si aggrovigliavano tra loro negandogli la lucidità e l'ansia prendeva a tormentarlo senza lasciargli scampo.
A volte, da solo, pensava di non farcela.

Raccolta incentrata su alcuni temi importanti della vita di Tony Stark, con la presenza di personaggi fondamentali per il suo percorso.
[Dal post-Iron Man 3 ad Avengers: Endgame]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Demons'
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8.


Second Chances
 
 



 
L’acqua gelida del rubinetto si posò salvifica sulla sua pelle, mentre con forza sfregava tra le mani una generosa dose di sapone. Anche quando furono pulite continuò a sciacquarle più volte con vigore, scorticandosi la pelle fragile intorno alle unghie e trattenendo appena il respiro quando questa iniziò a bruciare.
Prima di asciugarsi guardò a lungo il palmo chiaro delle sue mani, riconoscendo le linee imprecise che vi erano disegnate e qualche vecchia cicatrice che si era procurato in missione.
Sospirò con sollievo. La cenere era scomparsa.
A volte la percepiva tra le dita; granelli impercettibili che mutavano forma e diventavano piombo ogni volta che provava ad allontanare da sé quella sensazione appiccicosa e di tensione. Granelli invisibili ai suoi occhi ma così concreti per la sua mente, tanto che a volte ne era spaventato e si trovava di riflesso a chiudere la mano in un pugno, forse nella speranza di riuscire a trattenere ciò che aveva perso.
L’acqua allora ripuliva il senso di colpa dalle sue dita, senza però sciogliere il nodo d’ansia al centro del suo petto.
Incrociò di sfuggita il proprio riflesso allo specchio, prendendo atto della propria stanchezza senza però obbligarsi a tornare a letto, né a trascinarsi in laboratorio. D’altra parte, riposare gli era sempre stato impossibile e scappare non aveva ormai più senso.
Tornò comunque in camera da letto, sorridendo sovrappensiero nel vedere Pepper raggomitolata sotto le lenzuola, lieto che si fosse finalmente addormentata dopo essere rimasta sveglia per ore. Per sicurezza, si avvicinò alla culla a lato del materasso, sperando che anche Morgan avesse preso sonno e mordendosi il labbro quando invece si accorse che era di nuovo sveglia e con gli occhi puntati su di lui. 
Le sfiorò il viso in una carezza, iniziando a cullarla per farla addormentare ma rinunciandoci quasi subito non appena iniziò ad emettere gridolini e a muoversi agitata. La prese quindi in braccio, riuscendo per miracolo a non svegliare Pepper, e se la poggiò al petto cercando di farle riprendere sonno.
Talvolta temeva di averle trasmesso la sua sfortunata tendenza a passare le notti in bianco, ma Pepper lo aveva rassicurato su quanto quei problemi fossero all’ordine del giorno per una bambina di appena tre mesi, così si limitava a passare quelle ore insonni con la neonata tra le braccia, rifugiandosi in un contatto che sembrava mettere a tacere le grida dei suoi pensieri.
Anche adesso, nella penombra della stanza, la cenere era tornata ad essere un pensiero lontano, quasi inafferrabile.
Gli occhi di Morgan si posarono vispi sul suo viso, scrutandolo con attenzione e rivolgendogli di tanto in tanto uno sguardo sorridente, e Tony si sentì infinitamente piccolo nel realizzare quanta potenza e quanta vita potessero essere contenute in un corpo così minuto e fragile. A volte, con orgoglio immenso, riusciva a credere che quella forza fosse in grado di superare quella di qualsiasi altro essere umano, o supereroe, presente nell’Universo. Era stata lei, dal primo istante, a salvare l’invincibile Iron Man dalla sua personale sconfitta, ed era stata lei a porgere una seconda possibilità a lui e a Pepper, permettendo loro di andare avanti.
Continuò a cullarla lentamente, stringendo il suo corpo tra le braccia senza il timore di sentirlo svanire sotto il suo tocco; le sfiorò i capelli, scuri e sottili come i suoi, e li lasciò scorrere tra le dita, allontanando qualsiasi altro ricordo giungesse a interferire tra loro e quel gesto rassicurante.
Sorrise, sciogliendo il nodo d’ansia che gli opprimeva il torace, e per un po’ tornò a respirare.
 
 
 
 
 
 
 

NdA
Buonasssera!
Aspettavo il momento migliore per mettere la parola fine anche a questa raccolta, così eccomi qui, con il capitolo conclusivo.
Sin dall’uscita di Endgame ero sicurissima del fatto che anche Morgan si sarebbe meritata un posto da queste parti, in un modo tutto suo e in perfetto stile Stark. Restava solo capire come inserirla – ho scartato almeno una decina di scene alternative – e questa mi è sembrata la scelta migliore, visto che sto comunque sto portando avanti un’altra raccolta incentrata su lei e Tony.
Spero che questo finale sia stato di vostro gradimento e ringrazio tutte le persone che hanno seguito e commentato la storia in questi mesi, in particolare  T612 e Shilyss.
Un ringraziamento speciale va come sempre alla mia _Lightning_, per la pazienza con cui ha sopportato (e sopporta) i miei scleri pre pubblicazione, le mie crisi esistenziali e tante altre cose carine&coccolose. In omaggio per te una mia foto distorta <3
 
Grazie ancora per tutto il supporto, per me significa molto <3
 
 
_Atlas_
   
 
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