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Autore: nutellah    14/09/2019    6 recensioni
[ storia ad oc | iscrizioni sempre aperte | AU | sci-fi ]
Dal testo: 
Il preside continuò: «In un mondo in difficoltà, la nostra scuola rimane un punto di riferimento per i ragazzi che credono, che hanno speranze, che hanno voglia di fare, e noi, personale della scuola, abbiamo il dovere di mantenere la rotta, di non perdere la bussola, di dare il buon esempio. Non importa se facciamo fatica, non importa se abbiamo strumenti carenti, non importa se mancano delle cose, non importa. Per noi, cari Alunni, contate Voi, contano le Vostre speranze, conta il Vostro futuro.»
Genere: Azione, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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超大国高校
Chō taikoku Kōkō

 
26 Aprile 2019, ore 07:59, Inazuma Cho, Chō taikoku Kōkō, cortile.

Shindou Takuto sedeva su una delle panchine della Chō taikoku Kōkō in compagnia di Elinor Lancaster ed Aurora Parisi; la prima era intenta a messaggiare con il suo amico Tyler che, la sera prima, aveva preso un aereo che l’aveva riportato in Inghilterra, mentre la seconda stava sfogliando il libro di matematica in vista dei primi compiti che, con il trascorrere del tempo, iniziavano ad avvicinarsi.
«Quasi dimenticavo che quest’anno le vacanze della Golden Week
1 inizieranno in anticipo.» disse il ragazzo, leggendo l’e-mail che quella mattina tutti gli studenti della Chō taikoku Kōkō avevano ricevuto.
«Sì, quest’anno lo Showa Day2 è di lunedì, quindi la scuola resterà chiusa già da domani.» confermò Aurora, chiudendo il libro e riponendolo con cura nella propria borsa.
«In momenti come questi mi sento felicissima pensando al fatto che mi sono trasferita qui in Giappone.» commentò Elinor, con aria soddisfatta.
Kariya Masaki, che proprio in quel momento stava passando affianco la panchina su cui sedeva il trio, alzò gli occhi al cielo. «Certo, però solo in momenti come questi, visto che passi la metà del tuo tempo a farneticare in inglese su quanto ti manchi il tuo adorato Tyler.» biascicò sottovoce.
Elinor scattò in piedi e, indispettita, lo trattenne per un braccio. «Scusami, Kariya-kun, sei forse geloso?»
«Eh?» borbottò confuso il minore, fermandosi di colpo senza guardarla in faccia.
«Non credere che non ti abbia sentito.» lo ammonì la rossa, voltandolo verso di lei rivolgendogli un’occhiata gelida.
Takuto ed Aurora si sorrisero, complici. «Mi spiace, tesoro, ma Rel-chan ha un orecchio bionico.» commentò l’italiana, mostrandosi compiaciuta della chimica fra i due.
«Pff.» sbuffò l’azzurro, allontanandosi a passi rapidi dai tre.

 
26 Aprile 2019, ore 09:10, Inazuma Cho, Chō taikoku Kōkō, ufficio del preside.

Raimon Natsumi percorse rapidamente i corridoi della Chō taikoku Kōkō per raggiungere l’ufficio dove suo padre l’aveva convocata con urgenza. Appena entrata nella stanza, trovò l’uomo seduto sulla propria poltrona, rivolgendo le spalle verso la porta.
 «Buongiorno, papà. Scusami per il ritardo, ma ho avuto un contrattempo lungo la strada.» si giustificò la ragazza, avvicinandosi al preside Raimon.
«Natsumi-chan, devo darti una brutta notizia.» tagliò corto l’uomo, voltandosi; un’espressione preoccupata era dipinta sul suo viso.
«Cos’è successo?» chiese timidamente Natsumi, stupita.
«Otonashi Haruna3 e Kino Aki4 mi hanno appena informato che ieri sera Megane Kakeru è stato ucciso.» spiegò l’uomo, con una tale freddezza da farlo sembrare apatico.
La rossa si mantenne al bordo della scrivania, per evitare di cadere. «Cosa?» riuscì a biascicare, senza fiato.
Raimon Souichirou le strinse una mano. «Tesoro, vorrei davvero lasciarti qualche minuto per metabolizzare la notizia, so che eravate davvero ottimi amici; tuttavia, non posso farlo, perché c’è dell’altro.» proseguì.
Natsumi si sedette di fronte a lui e, socchiudendo gli occhi, deglutì. «Vai avanti.»
«Questa mattina ho ricevuto una lettera il cui mittente è sconosciuto. Chiunque abbia scritto questa lettera si è identificato come il colpevole dell’omicidio.» disse il padre, porgendole una lettera sulla cui busta non c’era scritto nulla.
«Mio Dio, non posso crederci.» mormorò la rossa, riuscendo a stento a reggere l’oggetto. Suo padre attese qualche secondo, poi si alzò, le si mise davanti e le poggiò le mani sulle spalle.
«Natsumi-chan, ho bisogno che voi tutor lavoriate per riuscire a risalire alla provenienza di questa lettera.» disse tutto d’un fiato. Sua figlia lo guardò in silenzio, cacciando le lacrime indietro.
«Papà, non so come faremo.» rispose, con aria affranta. «Questa settimana è la Golden Week, chiunque sia stato a mandarti questa lettera sa che domani la scuola chiuderà e che per questo motivo non potremo lavorare per trovarlo, così avrà modo di allontanarsi dalla città.»
«Figlia mia, dobbiamo fare il possibile. Parlerò io con i tuoi colleghi, sono certo che capiranno.» insistette l’uomo, sospirando.
Natsumi fece spallucce. «Se lo dici tu.»
L’uomo annuì e, dopo qualche istante, le sue labbra si poggiarono sulla fronte della ragazza. Subito dopo, si rialzò e, voltandosi a guardare oltre la finestra del suo ufficio, proseguì: «Non voglio che gli studenti sappiano di quanto abbiamo discusso, lasciamo che almeno loro si godano le vacanze.»

 
26 Aprile 2019, ore 16:21, Inazuma Cho, Chō taikoku Kōkō, sala studio.

Aurora si avvicinò con passi leggiadri al banco dove sedeva la sua migliore amica. «I miei genitori hanno prenotato un volo last minute, domani partiranno ed andranno in Italia a far visita a mio fratello.»
Elinor la squadrò per qualche minuto in silenzio. «Intendi dire che sarai sola a casa?» le chiese.
«Beh, sì.» rispose la castana, alzando le spalle. «Ed hanno, ovviamente, dato una settimana di ferie a Camille.»
La rossa sorrise maliziosamente alla compagna. «Stai pensando a quel che penso io?»
«Ovviamente, tesoro!» confermò Aurora, tirando a sé una sedia dal banco dietro di lei e sedendosi. «Noi dobbiamo ordinare solo il cibo, per il resto parlerò più tardi con Minamisawa-san, come sempre.»
Elinor chiuse il libro che stava leggendo e, dalla sua borsa, prese il cellulare. «Va bene, sweetie. Creiamo un gruppo su iBlater?»

 
26 Aprile 2019, ore 17:03, Inazuma Cho, Chō taikoku Kōkō, cortile.

“Elinor Lancaster ha creato il gruppo “PARTY | 28 Aprile”
Elinor Lancaster ha aggiunto 57 persone.
Elinor Lancaster: Good morning, guys.
Aurora Parisi: Ciao a tutti. Domenica sera avrò casa libera, pertanto ho deciso di organizzare una festa a cui siete tutti invitati. Sentitevi liberi di portare con voi i vostri amici o partner. L’orario è da definire e, appena possibile, vi inoltrerò il mio indirizzo (per coloro che non lo conoscessero).
Elinor Lancaster: Un cenno di adesione sarebbe gradito.”

Shindou Akiko lesse silenziosamente i messaggi che aveva ricevuto su iBlater.
«Io non capisco, Asami-chan.» commentò, con aria incerta e spegnendo il cellulare.
«Cosa, Aki-chan?» chiese la compagna, scrutandola con interesse.
«Ieri Aurora-chan era sull’orlo di una crisi di nervi, mentre adesso organizza feste come se niente fosse.» spiegò la prima, scuotendo il capo con aria dubbiosa.
Kirino Asami scrollò le spalle. «Beh, immagino abbia risolto i suoi problemi, no?»
«Non so. Sono un po’ in pensiero.» disse Akiko, portandosi un dito al labbro.
«Dai, non preoccuparti. Pensiamo ad altro.» cercò di rincuorarla la compagna, stringendole una mano.
«Sì, hai ragione, scusami. Hai sentito che Akane ha chiesto a Ryuunosuke di vedersi questo pomeriggio?» domandò l’altra, sorridendo con malizia.
«Davvero? Mi fa piacere per lui.» convenne Asami.
«Ci credo! Ora, forse, non avrà più mire su mio fratello e tu potrai farti avanti!» proseguì Akiko, facendo avvampare l’amica.
«Non dire sciocchezze!» esclamò questa, dandole un colpo sul braccio.
Akiko sorrise, scuotendo il capo. «Ti conosco troppo bene!»

 
26 Aprile 2019, ore 17:32, Inazuma Cho, Chō taikoku Kōkō, cortile.

Fei Rune camminava lungo il cortile della Chō taikoku Kōkō guardandosi intorno; avvistata la persona che cercava, le si avvicinò rapidamente.
«Ehi, tu!» esclamò per fermarla.
«Uhm... parli con me?» chiese Shirami Lisi, girandosi con aria incerta.
«Sì, tu. Shirami Lisi, giusto?» chiese il ragazzo, indicandola con l’indice.
«Ehm, sì.» rispose la ragazza, imbarazzata. «Hai bisogno di qualcosa?»
«Sei la ragazza con cui mi sono scontrato l’altro giorno.» proseguì l’altro.
«Sì, direi di sì. C’è qualche problema?» chiese nuovamente la bionda, arrossendo leggermente.
«No. Ho sentito cos’hai fatto in missione, volevo semplicemente congratularmi con te.» spiegò Fei, sorridendo dolcemente.
Lisi sospirò, sollevata. «Oh, grazie allora.»
«Beh, volevo anche presentarmi.» continuò il ragazzo, porgendole la mano. «Sono Fei Rune, sono in 1-C.»
«Piacere. Beh, tu sai già il mio nome, no?» rispose la ragazza, stringendogli la mano e sorridendo.
«Eh, sì.» convenne il verde. «Posso permettermi di invitarti ad una festa?»
«Una festa?» fece Lisi, spiazzata dalla domanda del ragazzo.
«Sì. La migliore amica di una mia amica ha una villa enorme, ed i suoi genitori saranno fuori per la Golden Week, quindi ha organizzato una festa da lei questa domenica.» spiegò lui.
«Ah, capisco.» rispose la bionda, squadrandolo. «Beh, non credi possa essere un problema? Io non la conosco e, soprattutto, ho appena conosciuto te.»
«Ma no, tranquilla. Aurora-chan è una delle ragazze più brave della Chō taikoku Kōkō, specialmente se le piaci.» cercò di convincerla Fei.
Lisi sorrise dolcemente. «E se non le piacessi?»
«Beh, dubito tu possa non piacerle. Comunque, se ti senti a disagio a venire con me, visto che ci siamo appena conosciuti, puoi portare un amico con te. Spiegherò la situazione alle mie amiche.» insistette il verde, per l’ennesima volta.
«Sei molto gentile, Fei-kun. Ti farò sapere.» si limitò a rispondere la ragazza.
Quando fece per allontanarsi, Fei la trattenne per un braccio. «Beh, domani non si viene a scuola e non saprei come parlarti, quindi mi lasci il tuo numero?»

 
26 Aprile 2019, ore 17:45, strada di Inazuma Cho.

Incamminandosi verso casa, Aurora notò da lontano una capigliatura a lei nota. Si avvicinò rapidamente alla persona in questione e, con dolcezza, disse: «Ciao, tesoro.»
«Cerchi qualcosa, Miss Italia?» le rispose Kōtei Akira, con aria di sfida. L’italiana sorrise per il soprannome.
«Volevo proporti una tregua.» disse, porgendogli la mano.
Akira la osservò, alzando un sopracciglio. «Alzi la bandiera bianca?»
«In un certo senso, sì. Mi sei simpatico.» spiegò la castana, facendo spallucce.
«Capisco. Beh, potrei accettare.» convenne il ragazzo, stringendole la mano. Aurora si limitò a mormorare un «Fantastico.» ed a continuare a camminare affianco al ragazzo.
«Visto che non ti allontani, immagino che questa non fosse l’unica cosa che avevi da dirmi.» disse lui, con un sorriso sfacciato.
«Volevo invitarti ad una festa che sto organizzando a casa mia questa domenica.» confermò l’italiana, facendo spallucce.
Akira tacque qualche secondo. «E perché vuoi invitare proprio me?»
Aurora sorrise dolcemente, sollevando l’indice ed il medio della mano destra. «Beh, ci sono due motivi. Primo: ho invitato mezza scuola; secondo: come ti ho già detto, mi sei simpatico.»
Il ragazzo l’osservò per qualche secondo, per poi tornare a guardare dinanzi a sé. «Ci penserò, Miss Italia.»
La castana prese un foglietto dalla propria borsa e glielo porse. «Ti lascio l’indirizzo, così quando avrai finito di pensarci, potrai anche venire.»

 
26 Aprile 2019, ore 19:45, parco di Inazuma Cho.

Mentre sedeva su una panchina del parco cittadino, Kurosawa Ryuunosuke non riusciva ancora a capacitarsi del fatto che Yamana Akane gli avesse chiesto di incontrarsi in privato; solo nel momento in cui la ragazza gli si parò davanti, riuscì a capire che forse non si trattava di un sogno.
«Ciao, Akane-chan.» disse, alzandosi di scatto e porgendole un mazzo di fiori. «Questi sono per te.»
Akane prese il mazzo di fiori ed arrossì leggermente. «Grazie.»
Avvertendo la situazione d’imbarazzo che era andata a crearsi, Ryuunosuke le porse un braccio. «Beh, camminiamo un po’.» la incitò.
La biondina annuì, mormorando un «Sì, sì.» ed avvicinandosi al ragazzo.
Dopo qualche minuti di passeggio, il ragazzo prese coraggio. «Posso chiederti perché mi hai chiesto di uscire?» le chiese, con aria incerta.
«Beh, ecco... volevo chiederti scusa.» mormorò Akane, imbarazzata.
«Chiedermi scusa? Per cosa?» domandò Ryuunosuke, aggrottando le sopracciglia.
Akane sospirò. «Per gli innumerevoli rifiuti nei tuoi confronti e per le varie volte in cui ti ho ignorato.»
Il ragazzo la fissò per qualche istante, poi fece spallucce. «Non preoccuparti, non c’è motivo di scusarsi.»
«Invece sì, c’è. Ho sbagliato spesso, e tutto questo perché ho sempre creduto che tu volessi solamente prenderti gioco di me.» spiegò la ragazza, fermandosi lungo un vialetto del parco e mettendosi faccia a faccia con Ryuunosuke.
«Cosa ti ha fatto cambiare idea?» chiese lui con curiosità.
«Beh, durante la missione ho visto una parte di te che non avevo mai visto.» rispose lei, arrossendo.
Il ragazzo sorrise. «Sono felice che tu abbia cambiato idea.»

 
27 Aprile 2019, ore 11:23, Inazuma Cho, bar Shokuzen sake.

«Mi dispiace averti chiamato all’improvviso.» disse Elinor rivolgendosi a Fujiwara Haru che stava prendendo posto di fronte a lei.
«Stai tranquilla.» la rassicurò lui, prendendo un menù del bar ed analizzandolo rapidamente. Dopo aver scelto cosa ordinare, si rivolse nuovamente alla compagna. «Di cosa hai bisogno, dunque?»
«Beh, ecco… Fuji-senpai, mi chiedevo se tu potessi fungere da dj alla festa di domani sera.» spiegò Elinor, stringendosi nelle spalle. «So che sei un appassionato di musica, e penso tu sia una delle pochissime persone che abbia buon gusto.»
«Rel-chan, non so se il mio buon gusto corrisponda alle vostre aspettative riguardo una festa.» spiegò lui, sorridendo.
«Non preoccuparti di questo.» fece la rossa, muovendo la mano con un gesto teatrale. «Puoi mettere qualsiasi musica tu voglia, a patto che sia adatta al contesto.»
«Mmh.» mormorò lui, scuotendo il capo con un sorriso. «Va bene, dai.»
«Grazie, Fuji-senpai!» esclamò Elinor, entusiasta. «Non so come ringraziarti!»
«Beh, diciamo che c’è qualcosa che puoi fare.» fece Haru, cogliendo l’occasione.
«Ossia?» chiese la ragazza, incitandolo a proseguire.
Haru sorrise malizioso. «Mi farebbe davvero piacere se tu passassi la serata della festa con Kariya-kun.»

 
28 Aprile 2019, ore 21:06, strada di Inazuma Cho.

Un uomo sulla cinquantina, dai capelli corvini, sedeva al sedile del guidatore di un auto nera. «Signorina, potrebbe indicarmi l’indirizzo della villa della sua compagna?» chiese con cortesia a Shirami Lisi che, dal sedile posteriore, gli porse un fogliettino. Affianco a lei, un ragazzo dai capelli rosso fuoco guardava fuori il finestrino dell’auto con aria assorta.
«Cosa succede, Yuu-senpai?» chiese Lisi, sistemandosi i lunghi capelli ambrati che, per l’occasione, aveva lasciato ricadere sciolti sulla schiena.
«Sai quanto odi vestirmi in abiti eleganti.» spiegò Miyamoto Yuuki, facendo spallucce. La minore sorrise.
«Dai, non lamentarti. Finalmente stasera potrai conoscere qualcuno della Chō taikoku Kōkō.» cercò di rincuorarlo.
«Beh, sì.» convenne lui. «Anche se so che mi hai chiesto di venire perché avresti avuto troppa vergogna a passare tutta la serata con Fei.»
«Smettila!» esclamò lei, avvampando. In pochi minuti, raggiunsero la villa di Aurora Parisi che, nel quartiere, risultava essere la più rumorosa.

 
28 Aprile 2019, ore 21:19, Inazuma Cho, villa Parisi, salone.

Kirino Ranmaru si fece largo fra la folla di ragazzi che occupavano il salone di villa Parisi e raggiunse la ragazza che era appena arrivata. «Ori-chan! Eccoti!»
Ogawa Kaori sorrise dolcemente al ragazzo che l’aveva salutata. «Ranmaru-kun, ciao.» Il ragazzo si fermò, incerto su cosa fare; la ragazza prese coraggio e poggiò le labbra sulla sua guancia sinistra. «Sono felice di vederti. Non avevo mai visto questa casa così affollata.»
«Aurora-chan ha organizzato una festa assurda.» confermò il rosa, leggermente imbarazzato dal gesto dell’altra.
«Vorrei salutare Aurora ed Elinor, le hai viste?» domandò lei, prendendo il cellulare dalla propria pochette.
«Beh, sì.» rispose Ranmaru. «Aurora è in cucina con Minamisawa, mentre Elinor è in giro con Kariya.»
Kaori alzò gli occhi al cielo. «E perché Aurora è con Minamisawa?»
«È la prima volta che vieni ad una festa organizzata da lei?» domandò il rosa, sorridendo.
«Sì.» confermò la ragazza dai capelli lilla, curiosa per la domanda. «Perché?»
«Metà istituto aspetta le feste di Aurora perché sono le uniche in cui circola anche l’alcool.» spiegò Ranmaru, prendendola per mano ed incamminandosi verso la cucina. «E colui che provvede a portarlo è Minamisawa, che ha un fratello maggiore che è suo complice.»
«Sono un’associazione a delinquere, insomma.» fece Kaori, facendo ridacchiare l’altro. Entrati in cucina, Aurora sedeva sull’isola della sua cucina e, affianco a lei, Minamisawa Atsushi versava intere bottiglie di alcolici in alcuni erogatori. «Ehi, Aurora-chan.»
«Ori-chan!» esclamò l’italiana saltando giù dall’isola e correndo ad abbracciarla. «Sono così felice di vederti!»
«Anche io sono felice di vederti.» fece la compagna, per poi rivolgere un’occhiata infastidita ad Atsushi. «Non sapevo che avessi un’associazione a delinquere per animare le tue feste.»
Aurora scoppiò a ridere, prese due bicchieri, li riempì e li porse alla coppia; poi, ne prese un terzo e lo riempì per sé. «Brindiamo a voi!»
Ranmaru la squadrò, incerto, per poi rivolgersi al viola che, alle spalle della castane, aveva appena finito di riempire l’ennesimo erogatore. «Minamisawa-san, ha già bevuto?»
Il viola fece spallucce. «Sono qui dalle sei. Ha insistito tanto, diceva di averne bisogno per poter sopravvivere a quanto sarebbe potuto succedere stasera.»
«Cazzo, Minamisawa-san, ma sei stupido?» sbottò Kaori, prendendo l’amica per un braccio. «Ti sembra normale lasciarla bere prima ancora della festa? Se toccherà altro alcool, rischierà di stare male.»
«Senti, Ogawa-chan, so bene cosa faccio.» ribatté il viola, avvicinandosi alle due ragazze. «È la prima volta che vieni ad una nostra festa, e visto che non lo sai ti informo che non è mai successo niente.»
«Smettetela di litigare.» fece Aurora, mettendosi fra i due. «Un bicchiere in più o un bicchiere in meno non mi cambieranno la vita. Volevo semplicemente brindare in onore di due miei amici. Adesso, se avete finito di discutere e decidere per me, me ne vado.»

 
28 Aprile 2019, ore 21:43, Inazuma Cho, villa Parisi, salone.

Lilith Rose Kurosawa entrò nel salone di villa Parisi accompagnata da suo cugino Ryuunosuke e dal suo migliore amico Amemiya Taiyou. La festa era già iniziata da un po’ visto che moltissimi ragazzi erano già lì e si stavano scatenando sulle note della musica proposta da Fujiwara Haru; seduti su un divano, notò esserci Elinor Lancaster e Kariya Masaki, pertanto si avvicinò rapidamente per stuzzicarli.
«Non sapevo ci fosse del feeling fra voi.» disse, con un sorriso malizioso dipinto sul volto.  Elinor alzò lo sguardo e la scrutò per qualche secondo.
«Non pensavo t’interessasse ciò che faccio.» fece, alzandosi ed avvicinandosi alla ragazza. «Non ci parliamo da anni.»
«C’è sempre un buon momento per ricominciare.» rispose Lilith Rose, porgendole la guancia destra; la compagna ricambiò il gesto, baciandola a destra e sinistra.
«Vi prego di non includermi nei vostri intrighi di corte.» disse Masaki, roteando gli occhi. Elinor si voltò e gli rivolse un’occhiataccia.
«Effettivamente, non avevo intenzione di includerti. Ti dispiacerebbe andare a prendermi un drink?» rispose, tagliente. L’azzurro si alzò controvoglia ed andò verso la cucina della villa. Lilith Rose non poté fare a meno di sorridere.

 
28 Aprile 2019, ore 22:37, Inazuma Cho, villa Parisi, corridoio.

Kirino Asami girava per i corridoi della villa alla ricerca di un bagno in cui potersi risistemare il trucco. Vagando, si ritrovò a Shindou Takuto che aspettava all’esterno di una stanza.
«Ciao, Takuto-kun.» lo salutò, avvicinandosi rapidamente.
«Ciao, Asami-chan.» rispose lui, sorridendole. «Come stai? Ti stai divertendo?»
«Abbastanza.» confermò la rosa, gettando una fugace occhiata verso la porta chiusa davanti la quale il ragazzo era fermo. «Chi c’è qui dentro?»
«Aurora-chan si è sporcata ed è venuta a cambiarsi.» spiegò lui. «Mi ha chiesto di assicurarmi che nessuno entrasse.»
Asami annuì, con aria delusa. «Beh, sapresti indicarmi dov’è il bagno?»
Improvvisamente, la porta della stanza di Aurora si spalancò, lasciando che la ragazza uscisse. «Tesoro, è lì, in fondo al corridoio.»
La rosa la scrutò incerta, indispettita per l’intromissione. Takuto, notando il suo cambiamento d’umore, tentò di rivolgerle un sorriso, ma fu inutile dato che la minore si dileguò senza rivolgere il minimo sguardo ai due.
«Se l’è presa?» domandò Aurora, aggrottando le sopracciglia.
Takuto scosse il capo. «Presumo di sì.»
La castana sospirò, affranta. «Ultimamente faccio del male a chiunque mi circondi.»

 
28 Aprile 2019, ore 23:10, Inazuma Cho, villa Parisi, salone.

Kōtei Akira si fece largo fra i ragazzi che ballavano nel salone della villa e raggiunse la postazione da dove Haru stava mixando le canzoni; dopo avergli chiesto di abbassare il volume e di porgergli un microfono, si avviò verso il centro della stanza.
«Ho una proposta.» affermò, catturando l’attenzione di tutti i presenti. «Facciamo un gioco, “Obbligo o verità”.»
«Che siamo, alle elementari?» esclamò Lilith Rose Kurosawa, suscitando l’ilarità generale. Akira le rivolse uno sguardo truce.
«No, Barbie Albina.» le rispose, infastidito. «Ovviamente, per animare la situazione, tutti coloro che faranno o diranno quanto richiesto, dovranno bere un intero drink. Altrimenti il divertimento dov’è?»
Lilith Rose lo osservò, incuriosita dalla sua proposta. «Allora io ci sto.»
«Bene.» fece l’altro, soddisfatto. «Tutti coloro che vogliono partecipare possono venire fuori. Giocheremo lì.»
«Che stronzata.» commentò Masaki, rivolgendosi ad Elinor.
«Concordo.» convenne lei, bevendo un sorso del suo drink. «Se ho voglia di bere, vado di là e mi riempio il bicchiere.»
«Già.» mormorò l’azzurro, osservando i ragazzi che uscivano fuori. Improvvisamente, notò un ragazzo sconosciuto entrare. «Cazzo.»
Elinor si girò verso di lui, stupita. «Che ti prende?»
«Rel-chan, chi è quello?» chiese il ragazzo, alzandosi rapidamente.
«Non ne ho idea, sarà venuto con qualcuno.» rispose la rossa, imitandolo.
«Cazzo.» si limitò a rispondere Masaki, guardandosi intorno.
«Posso sapere cosa succede? Perché continui ad imprecare?» domandò Elinor, prendendolo per le spalle.
«Senti, dobbiamo trovare il modo per mandare via quel ragazzo.» spiegò frettolosamente lui, prendendola per la mano ed incamminandosi verso le scale della villa.
«Perché?» chiese nuovamente la ragazza, non trovando un senso alle sue parole.
«Ho percepito i suoi pensieri, vuole fare una cazzo di strage!» urlò l’azzurro, fermandosi all’improvviso di fronte a lei.
«Sei ubriaco?» domandò, incredula.
Masaki digrignò i denti. «Perché non mi prendi sul serio per una volta?! Sono serio, non sono ubriaco!»
Elinor respirò profondamente e si guardò intorno. «Okay, mi fiderò di te. Ma cosa possiamo fare?»
L’azzurro le lasciò la mano. «Cercherò di farmi aiutare per allontanarlo, tu vai a cercare Aurora e fai presto, visto che anche quel tizio la stava cercando.»

 
28 Aprile 2019, ore 23:24, Inazuma Cho, villa Parisi, primo piano.

Elinor vagò per tutta la villa freneticamente, alla ricerca dell’amica. Le parole di Masaki l’avevano spaventata e dubitava potessero essere uno dei suoi soliti scherzi. Dopo meno di un quarto d’ora di ricerche, Aurora spuntò dalla sua stanza.
«Rel-chan?» la chiamò, preoccupata per il modo in cui la chiamava.
«Aurora-chan, thanks God, sei qui!» esclamò la rossa, stringendola forte a sé.
«Cosa succede?» domandò l’italiana, sciogliendo l’abbraccio.
Elinor non riusciva a trovare le parole. «Io... io non lo so, stavo parlando con Kariya-kun e...»
«E...?» la incitò a parlare la compagna; d’improvviso, dal piano inferiore s’udirono delle urla. «Cosa sono queste urla?» domandò, incamminandosi verso le scale.
«Fuck. No!» esclamò la rossa, trattenendola per un braccio. «Resta con me.»
«Cristo, Elinor, parla! Cosa cazzo sta succedendo?» sbottò l’italiana, in preda al panico.
Elinor trasse un respiro profondo. «Qualcuno è venuto qui con l’intenzione di fare una strage di ESPer.»


1 La Golden Week è un periodo di feste primaverili fra il 29 aprile ed il 5 maggio; quest'anno, è stata festeggiata dal 27 aprile al 6 maggio.
2 Lo Showa Day è un giorno in cui si 
celebra l'imperatore Hiroito e si ricorda l'importanza che ha avuto per il Giappone nella storia contemporanea.
3 Otonashi Haruna è capace di radioestesia.
4 Kino Aki è capace di chiaroveggenza.


Angolo dell'autrice.
hiiii~
Sono tornata con un capitolo più lungo del solito per farmi perdonare per la lunga assenza. Scusatemi, ma sono stata molto impegnata!
Allora, ve lo aspettavate un risvolto del genere?
Mi rendo conto che la mia oc compaia molto in questo capitolo, ma spero possiate capire che essendo lei l'organizzatrice della festa, in un certo senso doveva occuparsi di tutto! Nel prossimo capitolo, vedremo finalmente gli ESPer in azione, anche se sarà "illegale". Ma non vi anticipo nulla!
Vi piace come sto gestendo i vostri oc? Che dite?
Adesso vado, ci sentiamo quanto prima. Spero possiate pazientare!
Un abbraccio,
Michela.
   
 
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