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Autore: Misterius Fan    17/09/2019    1 recensioni
Una paladina strappata dal suo mondo e catapultata nel nostro pianeta in un contesto futuristico. E che le vada o no, ne e da tempo diventata la sua guardiana.
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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3.
Ritorno a scuola

 




Uscite di casa, Lyna e Nana presero il servizio trasporto e arrivarono al Settore 21, dove sorgeva la Pure Sky Academy. Seppur sia passata quasi una settimana dall’ultima volta che vi mise piede, per Lyna sembrava passata un eternità. Eppure, il cancello, la costruzione e il fatto di star indossare l’uniforme scolastica, erano i segni inequivocabili che questa era la realtà. E c’era una differenza rispetto alle altre volte: Nana era con lei.
 
L’agitazione stava per sopraffarla ma Lyna, per fortuna, senti la mano di Nana che la stringeva e tutta la preoccupazione svanì. Erano in procinto di varcare il cancello ma trovarono Yukari davanti a esso che corse davanti a Lyna a braccia aperte.
 
<< Lynaaaaa Che sorpresa! >> e nel frattempo le prese le mani, mettendola in agitazione.
 
<< Non mi dica che per tutto il tempo mi ha aspettato davanti all’ingresso? >> Domandò la ragazza con evidenti sensi di colpa.
 
<<  Perché ti senti in colpa? >> rispose lei come se le avesse letto nel pensiero << Ero preoccupata per te! Pensavo che non saresti mai più tornata e invece eccoti qui! Inoltre lo faccio da prima che tu arrivassi >>
 
<< In effetti Yukari ti ha accompagnato il tuo primo giorno, no? >> intervenne Nana
 
Lyna, di fatto, si ricordò la cosa e il senso di colpa svanì. Ma poi ripensò ad un fatto curioso
 
<< Il secondo giorno invece non c’era. Le e successo qualcosa? >>
 
<< Si…..febbre! >> rispose la prof.ssa imbarazzata.
 
<< Dai Lyna, andiamo >> concluse Nana e le tre entrarono nell’istituto.
 
Arrivati in classe, con fare energico, Nana aprì la porta e si espresse come una celebrità sul tappeto rosso a tutta la classe:
 
<< Ehilà come butta? >>
 
<< Sempre a urlare ai quattro venti vero? >> rispose Natsuki mezzo assordato e tutti, Junko compresa, si misero a ridere.
 
<< Ahahahah, spiritoso come sempre eh? >> rispose lei in tono di sfida << Comunque, guardate chi è ritornata >> e voltandosi in direzione di Lyna, rannicchiata dietro la porta, l’ha incoraggiò<< su entra >> e la ragazza entrò un po’ timidamente.
 
<< Ehm, ciao >> e l’intera classe, dopo il silenzio di stupore iniziale, si precipitò davanti a lei chiedendole domande su domande con fare preoccupato, e Lyna non poté fare a meno di risentirsi in colpa, ma per fortuna entrò Yukari per placare le acque
 
<< Ok, basta così. Siate comprensivi con lei, poverina, che ne ha passate di cotte e crude >>
 
<< In effetti ha ragione, anche perché mi rovinate i capelli con tutto questo fracasso >> disse Cecille con il suo classico sarcasmo.
 
<< Sempre a fare la disonesta sentimentale vero? >> le rispose Nana con fare da presa in giro
 
<< Non sono una disonesta e solo che…. >> e non riuscì a formulare altro. A quanto pare la domanda l’ha presa alla sprovvista << C.c.c. comunque, b.b..b bentornata Takahashi >> concluse lei in preda alla balbuzie.
 
<< Grazie di cuore a tutti. Ancora una volta, mi affido a voi >> concluse Lyna sfoggiando un sorriso radioso, seppur con una lieve lacrima uscitagli di sfuggita, che ammalio tutti i presenti
 
Le ore passarono e, concluse le lezioni, arrivò l’ora di pranzo, e Lyna decise di andare in mensa poiché non aveva il pranzo per se. Ma durante il tragitto si imbatté… nel teppista. Lo aveva incrociato solo due volte: la prima quando doveva andare in bagno e gli aveva involontariamente urtato, mentre la seconda e ultima volta fu al funerale di Tea. In entrambe le occasioni non poté vederlo per bene o rivolgergli la parola. Ora lo poteva vedere meglio: Alto più di Lyna (quest’ultima a malapena gli raggiungeva il mento), muscoloso, capelli e occhi blu e una cicatrice sul volto.
 
<< Ah…. sei tornata, Takahashi >> gli rivolse il ragazzo con un tono severo.
 
<< Già…. Rieccomi qua, ecco… >>
 
<< Lyna >> urlò Nana dietro di lei prima che, a grande velocità, si frappose fra i due << Sato, se hai fatto qualcosa a Lyna giuro che…. >>
 
<< Nana aspetta >> la interruppe lei  << Non so che e successo ma non ti preoccupare >>
 
<< Sei sicura? >> le chiese lei, ma sempre sulla difensiva << E la verità, Sato? >>
 
<< Si, e la verità >> rispose lui con fare quasi seccato << Ora, se volete scusarmi… >> e il ragazzo se ne andò
 
<< Non sembra un tipo ben accolto a giudicare dalla tua reazione, vero Nana? >>
 
<< Akira Sato. Un tipo in gamba negli studi ma dal pessimo carattere. Su di lui corrono parecchie voci negative quali capo di teppisti, venditore di stupefacenti e roba ancora peggiore.  Volte salta pure la scuola per giorni o, addirittura, per settimane. Perdona la scenata di prima >>
 
Le due ragazze, istintivamente, misero su quanti metri possibili lontano da lui. Lyna, tra l’altro, nutriva una brutta sensazione su di lui. Qualcosa di parecchio sinistro. Lo stomaco la riportò alla realtà e, insieme a Nana, andò in mensa a pranzare. Nana, Junko e perfino Cecille, le raggiunsero al loro stesso tavolo.
 
Fu l’arrogante Cecille Ikeda a prendere la parola:
 
<< Ehi Takahashi, certo che eri molto attenta a letteratura. Te la sei fatta addosso per la fifa? >> e a Lyna venne un brivido. Avevano infatti letto una poesia tedesca che fece rabbrividire Lyna, specialmente per il titolo che lei ricollegava a qualcosa che vide in passato e che le vece venire la nausea per giorni.
 
<< Immagino che non hai amici per via di questo tuo lato snob >> rispose lei con fare seccato
 
<< Comunque >> continuò la snob, ma con un tono più cordiale << Volevo ringraziarti per aver fatto cacciare via quei teppisti? >>
 
<< Teppisti? >> e a Lyna, dopo aver fatto mente locale, gli ritornò in mente di quando diede il ben servito a dei brutti ceffi in bagno << Ah, quelli che ho sistemato in bagno qualche giorno fa? >>
 
<< Ah, quelli? >> intervenne Junko << Loro erano un gruppo di teppisti che si divertiva a maltrattare gli studenti più giovani e riuscivano a farla in barba al consiglio degli studenti perché il precedente presidente era pagato da loro per non far trapelare nulla. Ma dopo che una studentessa li aveva visti malridotti nel bagno delle ragazze, per via di Lyna, corse a sporgere denuncia e alla fine, complice noi 4, riuscimmo a smascherarlo e la direzione lo fece espellere insieme alla sua banda.
 
<< Quindi, senza volerlo, >> continuò Natsuki << hai contribuito a rendere questa scuola migliore. Certo che sei una specie di miracolo ambulante lo sai? >>
 
<< Già, un vero Angelo discesa dal cielo >> concluse Cecille con fare poetico.
 
A tutti questi complimenti Lyna era imbarazzata, ma anche molto felice di aver dato una mano alla scuola. Questo le diede nuovo coraggio. Ma non poté ripensare a quei teppisti che, nonostante tutto, erano venuti al funerale di Tea. E non per burlarsi della responsabile della loro espulsione, ma per sincero cordoglio. Ora, pensò Lyna, era meglio cambiare discorso e gli balzò in testa la recita
 
<< Per lo spettacolo che mi dite? >>
 
<< Ah, vuoi saperlo vero? >> rispose Cecille, in quanto una dei protagonisti << Potrei anche anticiparti la storia ma non mi pare il caso. Magari potrebbe farlo Nana, visto che ha scritto tutto lei >>
 
<< Me l’ha già raccontato che aveva scritto la storia >> rispose lei per controbattere << Ma preferirei tenermi la sorpresa per quando la vedrò in atto >>
 
<< Comunque Takahashi, tieni >> e porse a Lyna un biglietto << Un biglietto in tribuna d’onore per lo spettacolo. Consideralo il mio regalo di bentornato da parte mia e del consiglio degli studenti! >>
 
<< Dovevi proprio disturbarti? >>
 
<< Smettila di lamentarti e prendi! >> e dopo averle dato il biglietto se ne andò.
 
<< Non farci caso, Lyna. Non lo vuole ammettere ma e felice che tu sia tornata >> la consolò Nana
 
<< Speriamo >> concluse Lyna
 
Ma senza farsi vedere, Cecille sorrise al pensiero che Lyna era tornata
 
I giorni passavano tranquilli e Lyna  riusciva pian piano a legare con un bel po’ di persone a scuola, da compagni di classe e non. A quattro giorni prima dello spettacolo Lyna stava tornando dalla biblioteca quando vide Cecille passarle davanti.
 
<< Ah… ciao Cecille >> e fece per andarsene subito ma quest’ultima l’afferrò per la manica dell’uniforme
 
<< Senti Takahashi: puoi accompagnarmi in bagno? Vorrei parlarti un minuto >>
 
Entrate in bagno Lyna prese subito la parola
 
<< Se hai in mente di farmi uno scherzo ti conviene ripensarci >>
 
<< E ti pare che io sia capace di abbassarmi a tali bassezze? Ti leggi troppe cose brutte, secondo me >> le rispose la ragazza irritata << Comunque e per un’altra cosa >>
 
Lyna percepì della preoccupazione da parte di Cecille e la sua prossima frase confermò le sue sensazioni
 
<< Quel giorno dovrai difendermi dall’assassino di attrici che ultimamente gira a piede libero >> e Lyna la guardò basita per non afferrava quello che intendeva dire << So che tu sei Angel, così come Nana, Junko e Natsuki che sono, rispettivamente, Fairy, Ogre e Crow. Mia madre lavora all’area legge ed è la consulente del loro team di difesa >>
 
Ovviamente Lyna rimase sorpresa da queste rivelazioni ma Cecille non le diede tempo di rispondere perché continuava a parlargli e con voce sempre più impaurita.
 
<< Quando ho saputo dell’assassino, ho avuto paura. E ne ho ancora. Però non voglio farmi vedere in quel modo o l’operazione di cattura fallirà. Anche tu hai avuto a che fare con un assassino, ovvero quello di tua madre, ed e per questo motivo che mi sto confidando con te… >> e nel frattempo la prese per le spalle, appoggiò la sua testa nel petto di Lyna e cominciò a tremare << Per cui….. trova quell’assassino e metti fine alle sue stragi. Uccidilo se necessario ma fallo sparire >>
 
Lyna, senza pensarci due volte, le strinse i fianchi e le rispose dolcemente
 
<< Lascia fare a me, allora. Ti prometto che catturerò, o eliminerò quell’assassino così sarai al sicuro. Sei la prima persona a cui lo dico ma, da quando Tea e morta, ho giurato che nessuno ucciderà mai più le persone che conosco >>
 
Rimasero così per un paio di minuti, poi se ne andarono.
   
 
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