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Autore: Ashla    21/09/2019    2 recensioni
ULTIMO AGGIORNAMENTO: 05/05/2024 (più che aggiornamento è una domanda/proposta per chi ancora bazzica nel fandom)
Storia interattiva
"Il progetto Arcadia è solo una menzogna.
X.A.R.E è fuori controllo ed è una minaccia che deve essere fermata.
Per questo ho spento il supercomputer, ma non è ancora finita: non finirà mai se io sarò in circolazione.
Loro mi cercheranno, ci cercheranno.
Ho fatto molti errori nella vita ma creare X.A.R.E è stato il peggiore, ho creduto nelle favole e ora il mondo è in pericolo..."
Un supercomputer, un mondo virtuale e otto giovani guerrieri pronti a difendere la Terra...
(Storia ripubblicata)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Assestamento

 
 
 
«Io entro, tu se vuoi vai dalle altre. Vedi quel cerchio azzurro? Mi teletrasporterà dentro».
«Kath ne sei convinta?»
«Sì, è un posto sicuro».
Qualche secondo dopo la ragazza si ritrovò all’interno della torre: le pareti erano piene di schermi mostranti formule complicate, sul pavimento candido, seguendo il disegno circolare della stanza, erano disposti 5 cerchi dal perimetro colorato, Kathryn era dentro ad una di colore azzurro.
La rossa fece un passo in avanti, comparve un fascio di luce al centro della stanza mostrando così un ulteriore schermo, la ragazza si avvicinò cauta.
«La mano».
Una voce maschile, calma e profonda parlò, la ragazza si fermò sorpresa poi capì: doveva essere un suo ricordo così fece quanto il suo passato le suggeriva.
Quando abbassò la mano dallo schermo, questo lampeggiò un paio di volte poi comparve una tastiera su di esso.
«Vedi piccola, il Code Arcadia serve per attivare o disattivare la torre, così facendo accendi o spegni la connessione ad Internet che permette di collegarsi al mondo reale e di interagire con esso, soprattutto con le apparecchiature elettriche. Anche X.A.R.E può farlo ma il suo è il Codice X.A.R.E».
Kathryn scosse la testa e cominciò a digitare il Code Arcadia, una volta finito le schermo divenne verde, lampeggiò e poi si spense insieme a tutti gli altri lasciandola nel buio.
All’improvviso una forte luce la investì e lei chiuse gli occhi di scatto.
Quando li riaprì si ritrovò in un piccolo cortile dietro ad una casa di dimensioni modeste, qualcuno canticchiava dietro di lei, si girò: una bambina dai folti capelli rossi si dondolava lentamente su un’altalena, appesa al ramo di un albero, mentre faceva ballare una bambola di pezza al ritmo della melodia.
Una risata dolce, la porta che dava al cortile si aprì e un uomo e una donne ne uscirono sorridenti, la piccola alzò gli occhi lilla e li guardò subito imitata da Kathryn con il cuore a mille.
«Eccolo il mio uragano!»
A parlare era stato il signore dai capelli rossi screziati di grigio, che, con un gran sorriso ,si era avvicinato alla bambina e l’aveva presa in braccio.
«Papà! Mamma! Alice ha imparato a ballare!»
La piccola mostrò fiera la bambola ai genitori che sorrisero.
«Ma che brava la nostra Alice!»
«Proprio brava, ma ora, uragano mio, abbiamo una cosa bellissima da dirti!»
La scena mutò all’improvviso e Kathryn si trovò stesa supina su una morbida trapunta azzurra, si girò sul fianco destro sentendo dei rumori: doveva trovarsi nella cameretta di un bambino, per terra, su un morbido tappeto colorato, c’erano costruzioni e macchinine, un grande peluche era accanto ad una piccola libreria.
«Ailla! Ailla! No nanne, gioco, gioco!»
Due occhioni azzurri verdastri la fissarono.

 
 
«Ailla! Ailla! No nanne, gioco, gioco!»
«Kathryn, svegliati!»
La ragazza aprì gli occhi incrociando quelli verdi acqua di Fey, il suo amico sospirò sollevato aiutandola a sedersi prima di venir spinto via da Roxanne che la abbracciò forte.
«Ci hai fatto preoccupare!»
Anita ed Eden si unirono all’abbraccio mentre gli altri sorridevano felici.
«Scusate, ma che è successo? Non ricordo».
Poco dopo Kathryn entrò nello scanner per tornare su Arcadia: Anita le aveva spiegato tutto ed Eden, con l’approvazione di molti, aveva aggiunto che il suo malore non poteva essere solo un caso e che dovevano indagare, così la rossa aveva deciso di tornare su Arcadia sicura che lì avrebbe trovato le risposte che cercava.
«Pronta? Virtualizzazione».
Kathryn chiuse gli occhi ma non successe nulla, li riaprì confusa.
«Non è possibile! Non riesco a virtualizzarti…è comparso un messaggio: si può andare ad Arcadia solo una volta al giorno!»
«Che cosa!?»
 
 
19:30, bar Eleven
 
 
«Aitor allora vieni alla mia prossima partita?»
«Solo se tu vieni alla mia Rox».
Il difensore della Raimon sorrise alla vista del finto broncio da offesa che aveva fatto l’amica, lei andava sempre a guardarlo e lui lo sapeva bene.
«E dimmi, devo portare anche lui? Pensaci un attimo…magari vista la tua bravura, che ne so, ti regalerebbe dei fiori?».
Un sorriso malizioso comparve sulle labbra del più piccolo; i cellulari di entrambi squillarono segnalando l’arrivo di un nuovo messaggio, Aitor guardò la notifica e sogghignò mentre Roxanne lo guardava confusa.
«Parli del diavolo…»
Il ragazzo mostrò all’amica il messaggio e ridacchiò vedendola sorridere.
 
iBlater-gruppo Arcadia, nuovo messaggio da Sol: ragazzi, Arion mi ha raccontato…
 
Roxanne prese il proprio cellulare e aprì l’applicazione per leggere il resto della frase; Arion, il giorno della scoperta di Arcadia, aveva creato un gruppo in modo da poter comunicare eventuali novità a chi conosceva l’esistenza del mondo virtuale e, in particolare, per poter informare Sol che si trovava fuori città*.
 
Sol: Ragazzi, Arion mi ha raccontato tutto, state bene? È una storia veramente assurda!
Riccardo: Siamo sani e salvi, domani capiremo cosa fare.
Aitor: Alla fine non è successo nulla di terribile, ci hanno pensato le ragazze a sistemare X.A.R.E
Sol: Grandi ragazze!
Aitor: Esatto, pensa che Rox ha pure distrutto due paguri (quelli che fanno paura a Fey) u.u
Sol: Bravissima Rox, sei un mito!
 
«Beh, forse non servirà invitarlo alla partita per conquistarlo. Che fai, non rispondi?»
Roxanne, rossa come un peperone, tirò una bustina di zucchero addosso all’amico che scoppiò a ridere.
«Quando fai così…»
«Quando faccio così cosa? Ti sto aiutando… io!»
 
Rox: Non è niente di speciale, lo hanno fatto anche Eden e Anita.
 
«Rox, sei un caso perso».
 
 
21:OO, villa Di Rigo
 
 
Le dita di Riccardo si muovevano veloci sui tasti del piano producendo una melodia che riempiva la stanza.
Anita, dal divano, guardava il pianista immersa nei suoi pensieri mentre Gabi, seduto sulla poltrona, ascoltava l’amico con gli occhi chiusi; quando il numero nove finì di suonare, il difensore lo guardò.
«Sei bravissimo Riccardo, vero Eny?»
«Sì. Mi è piaciuto molto questo brano ma sei tubato, vero Riccardo?»
Il padrone di casa, che in principio aveva sorriso alla ragazza facendola arrossire lievemente, sentendo le ultime parole si rabbuiò e, sotto lo sguardo attento dei due fratelli, sfiorò con le dita i tasti con aria pensosa.
«Sì, tutto quello che è successo oggi è stato…allarmante, spaventoso. Qui non si tratta più di salvare il calcio dal Quinto Settore o da gente proveniente dal futuro. È qualcosa di più grande, molto più grande».
Anita annuì e Gabi guardò il pavimento.
«Anita, tu che ne pensi? Tu hai combattuto oggi».
Alla domanda del pianista la ragazza scosse la testa prima di rispondere cauta.
«Questa è una situazione difficile ma possiamo affrontarla».
«Come?»
«Insieme. Non è questo lo spirito della Raimon?»
 
 
OO:30, appartamenti Windsor
 
 
Kathryn si mise a sedere sul letto: non riusciva a dormire.
Ogni volta che chiudeva gli occhi le ritornavano in mente i suoi genitori e quella voce infantile la continuava a tormentare chiamandola.
Silenziosamente sgusciò fuori dalla sua stanza e si diresse verso la cucina per prendere un bicchiere d’acqua, tornando indietro passò davanti alla camera di Arion e sorrise sentendolo russare lievemente ma, improvvisamente, si incupì.
Si fermò davanti alla camera di Fey che, all’interno, si agitava sussurrando parole incomprensibili per lei che stava dietro la porta chiusa.
Un grido strozzato, le molle scricchiolarono, segno che il ragazzo si era seduto di scatto, e poi silenzio.
Kathryn si avvicinò per bussare ma, all’ultimo, si fermò e tornò in camera sua.
 
 
La mattina seguente, Raimon
 
 
Nel cortile principale, Eden, seduta all’ombra, aspettava Gabi e Riccardo sfogliando una rivista di Vogue, qualcuno le si avvicinò.
«Ciao».
La ragazza alzò gli occhi e si ritrovò a fissare Michael che guardava, con fare disinteressato, verso il cancello principale.
«Ciao, aspetti qualcuno?»
«Può darsi, immagino che lo stesso valga per te».
La ragazza annuì facendogli spazio accanto a sé, lui si sedette.
«Dimmi un po’…dov’eri finita ieri? Tu e le tue amiche siete scomparse».
Eden guardò la pagina della rivista, non poteva farsi scoprire: il segreto di Arcadia doveva rimanere tale.
«Ti ringrazio ma non ci serve la babysitter, in ogni caso eravamo sul retro a cercare aiuto».
Il ragazzo la scrutò con aria indecifrabile poi sbuffò.
«Allora, vi siete spostate prima che ci andassi io. Quando sono andato sul retro non c’era nessuno».
«Probabile, sì. Molto probabile».
Il silenzio calò tra i due ed Eden, fingendo di leggere, lo guardava di sottecchi cerando di capire se sospettasse qualcosa.
«Sarà…»
La ragazza stava per ribattere quando Riccardo e Gabi li salutarono, interiormente la ragazza gioì.
«Ciao cari! Ora scusami Michael ma dobbiamo ripassare per storia, ciao».
L’attaccante si accigliò guardandoli mentre si allontanavano: c’era qualcosa di strano, se lo sentiva.
 
 
Quel pomeriggio, laboratorio sotto la torre: salottino
 
 
«Allora?»
I ragazzi si erano radunati, come ormai d’abitudine, nella stanza di fronte a quella del super computer e aspettavano notizie, Fey li guardò uno ad uno.
«Non possiamo spegnere il super computer».
A quella frase ci furono varie reazioni di sorpresa e il ragazzo aspettò che tutti si calmassero prima di continuare.
«Kathryn è connessa ad Arcadia, se spegnessimo tutto lei…sì, beh…»
Silenzio.
Tutti guardarono i due, sperando che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto.
«Scusatemi, se Fey non avesse trovato questo posto sarebbe stato meglio per tutti».
«Ma che dici Kath! Così tu saresti intrappolata su Arcadia».
La rossa fece per ribattere ad Anita ma Eden la bloccò con un cenno della mano.
«Preferiamo averti qui».
«Esatto, abbiamo sconfitto X.A.R.E una volta, lo rifaremo fino a quando non troveremo un modo per scollegarti da Arcadia!»
Tutti annuirono in direzione di Roxanne che sorrise incoraggiante a Kathryn.
«La cosa positiva è che abbiamo informazioni utili! Kathryn, a te l’onore».
Fey sorrise alla rossa che cominciò a raccontare: alla fine del quaderno avevano trovato, scribacchiato in fretta e furia, un programma che permetteva d’inserire degli upgrade, ovvero dei mezzi di trasporto; a sentire ciò gli occhi di Anita, appassionata di videogiochi, brillarono per la felicità.
«E poi…questa devi dirgliela tu Fey, è un’idea tua! Fey?»
Il ragazzo, seduto su una poltrona con gli occhi chiusi, sobbalzò e la guardò confuso chiedendole di ripetere.
«Scusate, mi ero distratto. Vorrei programmare lo scanner dell’arcipelago facendogli fare continui controlli alla zona per eventuali torri attive che saranno subito segnalate al mio palmare. Così saremo preparati».
Tutti i presenti si guardarono meravigliati, quello sarebbe stato molto utile per la loro lotta, entusiasti si misero a parlare tra di loro e nessuno notò l’ultra evoluto mentre si massaggiava la fronte con aria dolorante.
«Allora è deciso! Combatteremo X.A.R.E!»
 
 
 
*Io non so dove “sia” l’Istituto Galattico che frequenta Sol ma, per l’organizzazione del torneo, non deve essere in città. Probabilmente sarà nei paesi/città vicini…perché mi faccio storie del genere ora?

 
Angolo dell’autrice malata pure sta volta
 
 
Ciao, sono tornata!
Allora che ne pensate?
Questo capitolo è, sostanzialmente, un capitolo di passaggio, all’inizio doveva essere l’inizio di una nuova avventura ma sarebbe stato un po’ lungo e con troppi salti temporali!
Spero di rendere bene i personaggi, ho sempre paura! Ditemi voi ma, soprattutto, ditemi se avete richieste!
Sto gestendo bene i vari rapporti che le nostre OC hanno tra di loro e co gli Inazumiani? Avete qualche richiesta?
In questo capitolo ho parlato troppo di Kathryn? Spero di no, ho tagliato un sacco di parti per non farlo: tra cui Kathryn con il pigiama di Silvia u.u (Aitor mi ha contagiata).
Io vi ringrazio enormemente per il supporto che mi state dando, mi sento super motivata!
Ora io vi lascio ma vi ricordo che se volete mandarmi eventuali prompt io sono qui!
Ciao!
Aiko
   
 
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