Capitolo 9 La grottaJess navigava da ore e cominciava a sentire la stanchezza,
Capitolo 9 La grotta
Jess navigava da ore e cominciava a sentire la
stanchezza, non solo per il viaggio in mare,ma anche per tutto ciò
che aveva passato prima e soprattutto della maledizione: non le
era mai pesato l’essere insensibile a tutte le sensazioni
umane, ma avere un tale gioiello tra le mani e non poterne usare
l’effetto era insostenibile. Improvvisamente notò una
minuta figura stagliarsi all’orizzonte; prese il
cannocchiale e scrutò la macchia scura, un sorriso appena
accennato le spuntò volto: l’Isla de Muerta era in vista!
La piccola imbarcazione navigò fino alla grotta e vi entrò.
Sistemò la barca e si avviò verso il tesoro. Tutto quell’oro
che luccicava alla luce della luna era uno spettacolo
meraviglioso; Jess prese la borsetta di pelle e ne tirò fuori il
medaglione. Sapeva che bastava toccarlo per qualche secondo per
eliminare la maledizione; infatti dopo un paio di istanti delle
sensazioni antiche la pervasero “Da quanto tempo non mi
sentivo così?” sentì il battito del proprio cuore nel
petto e sorrise.
Raggiunse il baule dell’oro di Cortez, fece passare la mano
su tutto quei luccicanti ma allo stesso tempo sinistri dobloni
chiudendo gli occhi “Eppure i miei sensi non sono ancora
attivi come un tempo…Forse sono semplicemente atrofizzati,
servirà un po’ di tempo.”
Improvvisamente un verso di Jack (la scimmia) la fece allarmare;
alzò gli occhi e si trovò davanti chi non avrebbe mai più
voluto incontrare…
-W-Warren…-
-Jess, da quanto tempo! Mi sei mancata tesoro…-un sorriso
sadico sul viso dell’uomo di fronte a lei.
L’uomo era circondato da una folta schiera di uomini, ma
Jess non se ne accorse nemmeno: i suoi occhi erano sbarrati sulla
figura scura al centro. Warren era un bell’uomo: aveva
capelli neri, corti, all’in su a mo’ di cresta, gli
occhi scuri, magnetici, una leggera barbetta che però non
stonava, il fisico muscoloso e ben proporzionato. (Un figo
insomma…NdS). Indossava una camicia beige mezza aperta,
pantaloni scuri e il capello da capitano in testa.
-Allora? Non mi saluti nemmeno?…- Sfoderò la sua faccia da
cucciolo (comincia veramente a piacermi ‘sto tipo…sarà
che l’ho preso da Colin Farrell…NdS), Jess sapeva
quanto fosse falsa.
-L’unico saluto che potrei darti è un pugno tra i denti,
brutto bastardo!!!-
-Tesoro, dovresti essere più femminile…-
-Vaffanculo!- (Jess comincia ad assomigliarmi…NdS) –Come
fai ad essere qui?-
-Mi ha aiutato un tuo “amico”…-
-???-
James Peke fece un passo avanti mostrandosi alla pirata.
-Tu…QUESTI NON ERANO I PATTI- La rabbia dirompente di Jess
si mostrava attraverso i suoi pugni serrati e il rossore del suo
viso-
-La prima a non stare ai patti sei stata tu non consegnandomi la
Perla Nera, e il capitano Black mi ha fatto un’offerta
migliore…-
-Maledetto!!! Non immaginavo tu fossi così doppio-giochista.
Allora dov’è Elizabeth?-
Un mugolio la fece sussultare: Elizabeth era imbavagliata e
legata, tenuta ferma da uno della ciurma di Black. Jess fissò a
lungo la ragazza, con gli occhi lucidi
-Elizabeth…mi dispiace così tanto, spero che mi potrai
perdonare…-
Poi tornò a fissare Warren e James, il solito viso impassibile
tornò su di lei, sorrise calma.
-Allora immagino che sei qui per me Warren…per uccidermi
forse?-
-Oh tesoro, no. Io ti amo, voglio tornare con te-
-Mpf…Sei ossessionato…
Eppure non ho visto le vostre scialuppe fuori dalla grotta-
-Le abbiamo nascoste dietro una pietra-
-Ma che intelligenti…-
Fu solo un istante: Jess estrasse un pugnale dalla sua cintura e
lo lanciò verso il pirata che teneva prigioniera Elizabeth
infilzandolo nel cuore. Tutti ne rimasero sorpresi, così Jess ne
approfittò per correre dall’altra ragazza e la liberò in
fretta orinandole di andarsi a nascondere. Gli altri pirati
infine erano partiti all’attacco; lei ne fece fuori un paio
di deboli, ma non ce l’avrebbe mai fatta da sola.
-FERMI!!!!- Tutti si fermarono stupiti a guardare Warren, che
aveva urlato –Lei è solo mia…- Si avvicinò sfoderando
la spada.
Jess sorrise nuovamente preparandosi in difesa.
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Nel frattempo la Perla Nera aveva attraccato.
Jack era preoccupato: da un lato dell’isola, nascoste c’erano
due navi pirata, una era di Warren Black.
Jack, Will e parte della ciurma erano entrati nella grotta,
lasciarono le scialuppe e corsero nella direzione in cui
provenivano rumori di spade.
Ciò che si trovarono davanti fu una schiera di pirati e Jess che
stava davanti ad uno di essi, con la spada stretta in pugno.
-WILL!!- Elizabeth corse incontro al suo amato abbracciandolo.
-Stai bene per fortuna.-
-Sì- Si baciarono dolcemente…(-________- =La Siz che fuma d’invidia
“Ma xkè scrivo queste cose? Ç_______Ç Orly…”
NdS)
Jack intanto diede l’ordine di attaccare le ciurme di Black
e Peke; i pirati silenziosi attaccarono alle spalle gli altri,
impegnati a guardare lo scontro tra Warren e Jess, uccidendone
una parte poi iniziò il vero combattimento.
La battaglia tra Jess e Warren si fece più lento: entrambi si
erano distratti per guardare l’arrivo di Jack Sparrow; però
riprese subito a pieno ritmo. Jess attaccava con forza mentre
Warren sembrava più calmo e distaccato.
Infine, con un ultimo attacco, Jess infilzò lo stomaco del
nemico, eppure questi rimase in piedi e la guardò divertito.
-Ah Tesoro, sei così ingenua…
-Tsk…sei maledetto anche tu-
-Già, mentre ti aspettavamo ne ho approfittato, invece i miei
uomini, per paura, non hanno voluto e guarda il risultato…-
Jess si guardò intorno e noto i numerosi corpi ricoperti di
sangue, le spade degli uomini di Jack bagnate di rosso; vide poi
suo fratello, mentre ritirava la spada dal cuore del capitano
James Peke, incontrò per un attimo i suoi occhi ma subito volse
lo sguardo.
-Avanti tesoro, tu non puoi uccidermi. Non puoi ora come non hai
potuto un anno fa…mi ami troppo!-
Jess rise –Oddio…-si asciugò una lacrima scesa per il
ridere –Warren mi hai sempre fatto tanto ridere…Forse
è vero, un tempo ti amavo, ma ora io ti odio dal profondo del
mio freddo cuore, comprendi?-
-Jess…-
-Tu hai ucciso Bill, hai torturato me e mi hai ingannato insieme
a quel cane di Peke ed è per questo che morirai!-
-Parli come se tu fossi una santa…mi sembra che anche tu hai
ingannato delle persone guidata dal denaro-
-Sì, io sono anche peggiore di te: tu sei guidato dalla pazzia!
Ma il punto della questione è che tu, maledizione o non
maledizione, ora morirai!!!-
-Vedremo!-