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Autore: _SlimShady_    07/10/2019    0 recensioni
"Realizzò che tutto l'amore del mondo non aveva alcun valore, che la condanna dell'essere umano era quell'assurda consapevolezza di essere così facilmente sostituibili."
Al di là del cuore, al di là del tradimento, non ci sono altro che consapevolezza e dolore.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Al di là del cuore


 
 
La notte era calata e piccoli cerchi infuocati si stagliavano all'orizzonte. Erano luci traballanti, lontane, segno di vita, di un luogo, di storie.
E in quell'atmosfera così pittoresca, nel particolare silenzio che segue il calar del sole, si udì il calpestio delle ruote di una macchina, e il fruscio del vento che ne accarezzava le porte.
Alla guida avrebbe potuto esserci chiunque, ma il buio, come si sa, annulla ogni identità, mescola i confini dei paesaggi, e si diverte ad alimentare l'immaginazione.
Ma a lei, piccola anima in pena, di quella misteriosa compagnia importava ben poco. 
A lei, forse, non sarebbe importato mai più di nulla.
E infatti se ne stava lì, su quell'altura solitaria, a piangere e canticchiare un vecchio motivetto, uno di quelli che fanno un lungo viaggio e poi tornano a trovarti, con prepotenza, carichi di anni e di ricordi. Aveva un paio di scarpe nella mano destra, in quel momento non avrebbe saputo identificarne il colore, complici anche i fari della vettura che le offuscavano gli occhi, mettendo in risalto il suo passo stanco, lento, quasi nostalgico. 
A volte, le prendeva una risata amara, dello stesso colore del buio, che ben presto si trasformava in un pianto disperato.
Chiunque, vedendola, le avrebbe dato della pazza: se ne stava lì, a rimettere insieme i pezzi del suo cuore, con i piedi nudi immersi nel verde. 
A dir la verità, sperava da un momento all'altro di essere risucchiata in quel baratro tanto profondo, che per l'occasione si era vestito di fiori e di foglie.
Non avrebbe urlato, non si sarebbe opposta.
Eppure, mentre guardava l'orizzonte, si accorse con terrore che il terreno sotto di lei non sarebbe mai franato , che il tempo non avrebbe perso alcun rintocco.
Tutto avrebbe continuato, normalmente, a seguire il suo corso.
Fu in quel momento che si lasciò cadere al suolo, dolcemente, e con lei caddero tutti i sogni e le speranze, i sacrifici, le immagini di una vita che non sarebbe mai stata più la stessa.
Nella sua testa, l'eco di una singola frase.
"Ti ho tradita, perdonami".
Realizzò che tutto l'amore del mondo non aveva alcun valore, che la condanna dell'essere umano era quell'assurda consapevolezza di essere così facilmente sostituibili.
Così dannatamente soli.
E si sentiva ferita, distrutta, ridotta a brandelli...mortalmente colpita. Non si capacitava della facilità con cui lui l'aveva messa da parte, di come fosse riuscito a cancellare interi anni in uno schiocco di dita, quasi come se la loro unione non fosse mai esistita, come se loro non fossero mai stati...niente.
Il Niente che lui aveva lasciato dietro di sé, pugnalandola a suon di baci nascosti, messaggi cancellati, sparizioni improvvise.
Ma ormai era inutile pensarci, la notte era calata e piccoli cerchi infuocati si stagliavano all'orizzonte. Erano luci traballanti, lontane, segno di vita, di un luogo, di storie.
E in quell'atmosfera così pittoresca, nel particolare silenzio che segue il calar del sole, si udì il calpestio delle ruote di una macchina, e il fruscio del vento che ne accarezzava le porte.
Alla guida avrebbe potuto esserci chiunque, ma il buio, come si sa, annulla ogni identità, mescola i confini dei paesaggi, e si diverte ad alimentare l'immaginazione.
Ma a lui, piccola anima in pena, di quella misteriosa compagnia importava ben poco. 
A lui, che ne se stava immerso nei suoi pensieri , sarebbe rimasto solo il rimorso delle lacrime di quella donna che aveva tanto amato, in un modo così sbagliato, e che aveva perso, per sempre.
  
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