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Autore: hikaru83    09/10/2019    5 recensioni
Questa raccolta era nata per una challenge che poi è stata chiusa in anticipo, ho quindi deciso di mantenere le storie e lasciarla come un luogo dove raccogliere one-shot più o meno brevi nate da una parola che mi ha ispirato o mi è stata suggerita.
Le storie saranno probabilmente slegate tra loro, e quando ci saranno ship saranno o Johnlock o Mystrade, non ho mai scritto su altre coppie e non credo proprio inizierò ora, se dovesse succedere state sicure che queste due non verranno separate! Ovviamente non ho idea del genere dell'intera raccolta perchè scrivo grazie all'ispirazione che i prompt dati mi danno, diciamo che in genere io sono da finali felici.
Spero che questo esperimento vi piacerà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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E rieccomi dopo un bel po' in questa raccolta. Questa breve storia è nata tutta per colpa di Izumi e la nostra chat di Whatapp dove non facciamo altro che peggiorare la nostra seria "malattia" per Martin e non solo. Perchè sclerare in compagnia fa sempre bene.
Buona lettura!





Punto Fermo
 

 
Sherlock pensava spesso. Sempre per la verità.

Il suo cervello non era in grado di non farlo, non poteva non rimuginare, catalogare, capire, creare tesi e antitesi – spesso contemporaneamente, per lo stesso argomento – analizzare fin nel più piccolo dettaglio ogni cosa, ogni persona.

Non riusciva proprio a fermare la sua mente.

Anche quella notte era così. Analizzava la scena accaduta solo poche ore prima, quel bosco, quella figura mostruosa, quel mastino che altro non era che la rappresentazione delle paure che tutti, dentro se stessi avevano, persino lui.

Se si soffermava sulla cosa faticava ad ammetterlo eppure era così. Eppure la sua parte razionale in quel caso lo aveva abbandonato.

Sapeva che quello che aveva visto non poteva essere reale, questo sì. Però... però l’aveva visto.

Con i suoi occhi!

I suoi sensi – proprio i suoi! – quelli su cui faceva affidamento sempre, quelli che erano la sua forza e la sua certezza, lo avevano forviato, ingannato.

E lui, aveva permesso loro di farlo.

Tutti loro l’avevano permesso.

Tutti... no, non proprio tutti.

Uno solo tra loro era rimasto fermo al suo posto. Uno solo tra loro non si era spostato di un millimetro. Uno solo tra loro aveva sparato, senza alcuna esitazione, senza alcuna paura se non quella per i compagni.

La paura non per la sua vita ma per quelli che erano con lui.

John.

John il soldato.

John che gli rimaneva accanto, nonostante tutto.

Lo aveva ingannato, lo aveva drogato – o almeno mentre lo faceva credeva fermamente che era drogato quello che gli stava preparando –  lo aveva usato come cavia, e chissà quante altre cose aveva fatto senza nemmeno accorgersene. Eppure John era lì, con lui, per lui, sempre.

Quella notte davanti a quella visione spaventosa tutti si erano mossi.

Sherlock stesso si era spostato di lato, lui che tra le sue visioni credeva di aver visto anche Moriarty e che ora cercava di capire se quello che avevano davanti fosse un'altra visione o una vera bestia. Questo caso gli aveva tolto la certezza granitica sui propri sensi. Tanto che doveva avere una conferma di ciò che aveva davanti agli occhi prima di agire.

Il giovane Knight aveva cercato riparo dietro a John, persino Lestrade si era avvicinato a lui lasciando andare il dottor Frankland e permettendogli di fuggire, anche se la sua fuga non era certo stata la sua scelta migliore.

John no.

John era rimasto fermo, aveva solo alzato il braccio, preso la mira e sparato.

John era al centro della scena, immobile, un porto sicuro in mezzo alla tempesta.

Ma del resto, non era questo forse, quello che John era sempre?

Tendeva a dimenticarlo Sherlock, a scordare che quell’uomo – quel dottore – risoluto ma gentile, giusto e a volte così ingenuo, era in realtà anche un soldato. Un soldato che, come tutti i soldati in guerra aveva ucciso, e superato cose che la maggior parte della gente non avrebbe mai visto e subìto.  Un uomo che non aveva paura della morte, non sembrava aver paura di nulla se non di non essere abbastanza per proteggerlo.

Perché alla fine tutto si riduceva a quello.

John lo proteggeva da chiunque, anche da quella parte di Sherlock medesimo che lo portava in pericolo spesso.

John che ora, nella notte, si volta nel sonno e lo stringe a se, riportandolo indietro da ogni pensiero, da ogni elucubrazione . John che pareva essere l’unica calma che il suo cervello non solo sopportava ma apprezzava e desiderava.

John, pensò – mentre, con un sorriso, si lasciava accogliere da quell’abbraccio possessivo carico del profumo che era solo suo – che era l’unico punto fermo della sua vita.



Fine


Note: come ho detto è nata tutta per colpa di Izumi e di una gif che mi ha mandato, e che non sono in grado di mettere qui (perchè con ste cose sono terribile) dove si vedeva appunto la scena in cui John spara, al centro della scena e tutti si muovono attorno a lui. Scena presa ovviamente dal secondo episodio della seconda stagione "I mastini di Baskerville"
Spero che la mia interpretazione vi sia piaciuta.
  
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