Giulia era stanca di quella situazione così decise si fare un cambiamento drastico.
Nel 1792 divorziò da suo marito e si trasferì a casa dello zio materno Michele Blasco.
Nel giro di poco tempo la notizia era sulla bocca di tutti i milanesi.
Ma a Giulia non importava, era abituata agli scandali.
In quegli anni aveva conosciuto un nobile cordiale e molto colto, Carlo Imbonati.
Giulia decise di pensare a lei, e si lasciò tutto alle spalle.
Andò in Francia con Carlo.
Giovanni rimase a Mirabello e fu solo un errore di gioventù dal quale aveva avuto quel figlio bastardo lasciato in un collegio a Merate.
Fino al 1805 Carlo fu la sua felicità ma dopo la sua morte, riscoprì quell'istinto materno e l'amore per il figlio Alessandro lontano da anni.
Rimase con lui e la sua famiglia fino alla sua morte nel 1841.
Mentre Giovanni morì molti anni prima nel 1818.
Si sentì una nullità fino alla fine ma nullità non era.
Lui ignorò la sua più grande creazione, quel figlio così straordinario, uno dei più grandi scrittori d'Italia.
Nel 1792 divorziò da suo marito e si trasferì a casa dello zio materno Michele Blasco.
Nel giro di poco tempo la notizia era sulla bocca di tutti i milanesi.
Ma a Giulia non importava, era abituata agli scandali.
In quegli anni aveva conosciuto un nobile cordiale e molto colto, Carlo Imbonati.
Giulia decise di pensare a lei, e si lasciò tutto alle spalle.
Andò in Francia con Carlo.
Giovanni rimase a Mirabello e fu solo un errore di gioventù dal quale aveva avuto quel figlio bastardo lasciato in un collegio a Merate.
Fino al 1805 Carlo fu la sua felicità ma dopo la sua morte, riscoprì quell'istinto materno e l'amore per il figlio Alessandro lontano da anni.
Rimase con lui e la sua famiglia fino alla sua morte nel 1841.
Mentre Giovanni morì molti anni prima nel 1818.
Si sentì una nullità fino alla fine ma nullità non era.
Lui ignorò la sua più grande creazione, quel figlio così straordinario, uno dei più grandi scrittori d'Italia.