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Autore: Selian    30/07/2009    3 recensioni
"18 anni appena compiuti.
E forse la mia condanna non mi permetterà nemmeno di raggiungere i 20.
[..]
Ormai sono una persona importante.
Le guardie mi chiamano scherzosamente "Bloody Mary"..
Simpatici vero?
[..]
E così mi portò nel "cortile" assieme a gli altri carcerati..
Questa prigione è un pò "particolare" in fatti di esecuzioni..
Come dire..la vecchia e cara sedia elettrica, e le vecchie e care iniezioni di cianuro, sono state riposte nel dimenticatoio a prendere polvere..
Ma come, non lo sapete?
I vampiri sono a capo del mio penitenziario, come in quelli della maggior parte del mondo..
Ed i licantropi (come anche altri vari tipi di demoni) sono le "guardie carcerarie"..
Almeno nel mio carcere era così[..]"
Una vita d'inferno per chi l'inferno non se lo merita..
Almeno, non completamente.
°° E' LA MIA SECONDA FF, SPERO CHE PIACCIA ^^°°
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7

" Là dove i sussurri persuadono..
Là sei tu, mio amato immortale.."

(Mary, il tuo Oleandro bianco)

Due righe, scritte sul muro spoglio della mia cella.
Due righe per il mio amore perduto.
Due righe per lui..

Guardai le mie mani tremare, appannate dalle lacrime che, copiose, coprivano i miei occhi.
Era da ore che non facevo altro che piangere..
Perchè?

Le ricacciai indietro con convinzione.
Sarei stata forte.
.
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.
.

- Vendetta?- chiese Jason appoggiandosi con la schiena al muro, accanto alla finestra.

Un'altro ghigno invase il mio volto, deformandolo.
Il mostro in me ora era libero, niente più catene.

- Esattamente.- risposi, ricomponendomi e sedendomi alla mia scrivania- Eppure dovresti conoscere la magia nera, Jason..- dissi guardandolo di lato, con un sopracciglio alzato ed un mezzo sorriso.

Le sue labbra formarono una "o" muta, collegando i fatti.
Poi sorrise anche lui, perfido.

- Capisco..- disse cattivo, poi si mise seduto sopra la scrivania, osservandomi con occhi maliziosi- Ecco cos'era tutta quella fretta del sangue, e di quelle orrende erbe..Sei un genio, lo sai?- disse ridendo gutturalmente, gettando la testa all'indietro- Siamo LIBERI!!!!- continuò urlando l'ultima parola.

Esatto, avevo annullato la magia che mi teneva incatenato al volere del generale, ma avrei dovuto pagare un certo prezzo.
Non me ne importava nulla, se era per lei, avrei accettato anche di ardere tra le fiamme dell'inferno.

Oltretutto, avendo liberato me stesso, avevo anche liberato Jason, che era sotto il mio influsso.
Ora eravamo tornati ad essere i mostri narrati nelle storie dell'orrore che gli umani temevano più dei loro simili, di loro stessi.

Ora, eravamo noi.
.
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.
.
.

Sono le quattro del pomeriggio, è ora della mia uscita giornaliera, della mia ultima ora d'aria in cortile.
E Jay mi apre la porta, ma c'è qualcosa di diverso in lui..
I suoi occhi sono sempre stati così..scuri?

Poi c'era qualcosa nel suo atteggiamento, nel suo portamento, che era così selvatico, così..animalesco.

Decisi di sorvolare, non volevo tartassarmi di domande adesso.
Appena uscita al sole, mi beai della sensazione del freddo vento che mi sferzava i capelli, inumidendoli.

Poi, involontariamente alzai il viso verso l'ufficio di Samuel, come avevo sempre fatto, da tre mesi a questa parte.

Ciò che mi colpì è che lui era proprio lì, ad osservarmi.
Ed i suoi occhi, si potevano scorgere benissimo nella penombra del suo studio, erano di un cremisi abbagliante..

"La cosa più starordinaria di te..è quando ti guardo e tu mi restituisci lo sguardo..allora tutto quanto diventa non proprio normale perchè mi sento più forte e più debole allo stesso tempo..mi sento emozionata e allo stesso tempo terrorizzata.
La verità è che non so più cosa provo..se non amore."

(Anonimo)
.
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.
.

Lei mi sta guardando, dal centro del cortile, con quei suoi occhi forti.
Mi scruta l'anima.
So di avere degli occhi abbaglianti in questo momento, intravedo il mio riflesso sfocato alla finestra.
Sono color cremisi, della stessa tonalità di quando sono in balia della frenesia.

Devo calmarmi, oramai mi ero abituato che a bloccarla vi erano le catene mentali del generale, devo tornare a controllarmi.
Ma è così bella, così attraente, così..buona.
Non riesco a distogliere lo sguardo da lei.
Per evitare di distruggere la finestra e piombarmi nel cortile, mi morsi il labbro facendolo sanguinare.
Mossa sbagliata.

Mi voltai immediatamente, tenendo chiuse con le mani le tende dietro di me, poggiandone poi una sul viso a coprirmelo a metà.
Dalla parte opposta vi era l'antico specchio d'argento che vi avevo fatto installare apposta per potermici specchiare, ed il mio riflesso è qualcosa di maledettamente terrificante.

Lì si rispecchia il mostro, l'essere nascosto sotto spoglie mortali, una bestia alata ammantata di nero, con due occhi abbaglianti ed un ghigno perfido a deturparne il viso.
Mi avvicino, mentre la bestia aldilà dello specchio resta immobile, a fissarmi con sguardo divertito.

- Ti stai divertendo, vedo..- gli dissi nella mia lingua..

Continuò a ghignarmi contro, irritandomi.

- Oh, non sai quanto, razza di idiota..- rispose lui con voce proveniente dall'inferno, ridendo in modo orrendo.

Smisi di guardarlo, e con un gesto della mano scacciai quella terribile immagine di me stesso che avevo sottomesso secoli orsono.
Mi ritrovai a guardarmi allo specchio, il me stesso che avevo deciso di essere esternamente, e vidi i segni della frenesia devastare il mio viso.

Il volto era smagrito, malaticcio quasi.
Mi diressi alla mia velocità al tavolo al centro della stanza, sopra vi erano varie sacche di sangue per trasfusione.

Ne afferrai una e la versai in un bicchiere.
Ne bevvi dei sorsi avidi.

La scena sarebbe risultata disgustosa a chiunque..
Sangue che cadeva in terra o che gocciava ai lati della mia bocca finendo all'interno della camicia.
I miei canini che mordevano il bicchiere, incrinandone il cristallo.
I miei occhi divenuti completamente rossi, color sangue.

Il mostro in me era pronto ad agire.
Ma mi ripromisi di attendere la notte, quando sarebbe arrivato quel dannato generale.

Ghignai nuovamente.
Nessuno mi avrebbe trattenuto, nessuno.

"Noi siamo le scelte che facciamo; perciò ogni nostra scelta caratterizza la nostra esistenza.."
(Anonimo)
.
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.
.

La sera è il momento della giornata che da sempre preferisco, il tramonto mi trasmette tranquillità, pace.
Quella pace che cerco da sempre.

La cena mi venne servita in cella.
Non potevo uscire.

La mia vita si stava per concludere, e provai una strana ansia all'altezza dello stomaco.
Si era contorto completamente..

Risultato?
Niente appetito.

Mi trovai ad osservare la mia cena.
Era una minestrina di verdure, con un tozzo di pane.

Uno schifo dall'inizio alla fine..
Si stava concludendo proprio male questa giornata.

Allontanai il vassoio, con il mio ultimo pasto, da me e mi portai i ginocchi al petto, stringendoli con le braccia, poggiando la schiena al muro.
La luna non ci sarebbe stata stanotte ad osservarmi, troppo stanca di tutte le morti avvenute sotto il suo cielo.
Povera luna.
.
.
.

- Mary? Vieni, è ora di andare..- disse Jason aldilà dell'inferriata, con sguardo altrove.

Mi alzai dalla mia posizione accovacciata, stiracchiandomi.
Non mi ero accorta di essermi addormentata.

Sbadigliai sonoramente, posandomi una mano davanti la bocca spalancata.

- Che ore sono?- chiesi finendo con l'ennesimo sbadiglio.
Ero tremendamente stanca.

- Sono le undici e mezza, manca un quarto d'ora ancora..mi è stato chiesto di portarti ora..- disse continuando a non guardarmi in viso.
Lo guardai, passandogli accanto, aveva gli occhi lucidi e completamente neri, tutto l'occhio era occupato da una patina nera.

- Ma cos'hai..?- chiesi continuando a guardarlo da poco più in basso, ma non ottenni risposta.

Posò semplicemente i suoi pozzi neri nei miei, provocandomi la sensazione di aver scoperto l'importanza e la bellezza della natura, un'odore di foresta ed erba bagnata invase i miei polmoni, saziandoli.
Non mi trovavo di fronte ad un demone o ad un mostro, ma ad un essere naturale appartenente alla natura.
La natura era parte del suo essere, e lui ne era parte integrante a sua volta.

Rimasi incantata da tali sensazioni, sentendomi come..completa.

Mi accompagnò in silenzio fino alla porta della sala d'esecuzione, non l'avevo mai vista e provai una certa inquietudine durante il breve tragitto.
Ma quando me la trovai di fronte fu tutt'altra sensazione ad invadermi.

Provai paura e pace contemporaneamente.
La stanza era dalla forma ovale allungata, con pavimento e soffitto bianco, mentre al posto dei muri vi era un'intera vetrata con dei posti a sedere al di fuori.
Erano tutti vuoti tranne due.

Su uno vi era seduto Jason, con espressione ansiosa e un pò furente.
Accanto vi era un'ometto di mezza età, stempiato e grassoccio.

Mi fece venire in mente un porcellino d'india.

Aveva un'espressione tutt'altro che triste o furente, sembrava un bambino al circo, in trepida attesa dell'inizio dello spettacolo del domatore di leoni.
Dunque, quello doveva essere uno dei superiori di Samuel..

Ma perchè c'era solo lui?

Lasciai perdere i miei pensieri quando vidi entrare il "leone".
Rimasi incantata da tutta quella bellezza racchiusa in un solo essere.

Indossava abiti eleganti, come se dovesse andare ad un ballo di gala d'inizio ottocento.

Indossava un lungo mantello nero dai ricami in raso rosso.
Un paio di lunghi pantaloni neri, alti fino alla vita, con sopra una vaporosa camicia dalle maniche a sbuffo con ricami in pizzo.
Il colletto alto e stretto, a cingere quel meraviglioso collo.
I capelli legati in una bassa coda, a lasciar cadere qualche ciocca ribelle ondulata davanti allo splendido viso.
Talmente bello da sembrare una visione.

Si tolse l'ingombrante mantello dal grande colletto, e lo gettò in terra in un gesto teatrale.
Rimasi incantata da tanta bellezza, quando poi mi si avvicinò fece un'inchino, portandosi il braccio destro all'altezza del cuore e porgendomi la mano sinistra con espressione tranquilla, perfetta, abbagliante.

Io l'afferrai con la mia mano destra, titubante, insicura.
Quando sentì stringere la mia mano nella sua capì che non sarei più tornata indietro..

" E' spettacolare come tu riesca
a parlare bene al mio cuore
senza dire una parola, tu puoi illuminare il buio.. [..]"

( Ronan Keating - When You Say Nothing At All)

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Ed ecco il settimo e penultimo capitolo ^^
Mamma mia, il prossimo sarà parecchio forte in fatto di tema trattato..insomma sarà un pò cruento XD..
Spero che vi piaccia ^^

Al prossimo cap!!!

RINGRAZIAMENTI:

vigife: Mi ha fatto piacere che ti sia piaciuto l'incontro con la sorellina, non hai idea di quante volte l'abbia cambiato XD
Spero che anche questo ti piaccia ^^

ale_9038: XD Tranquilla, mi ha fatto piacere che anche se di fretta tu abbia lasciato il commento ^^
Baci

_New_Moon_: XD spero che con questo capitolo abbia dissolto un pò di tuoi dubbi xDD
Per il lieto fine..chissà?? non posso anticipare nulla xD
Baci al prox cap, che sarà l'ultimo!!

nikoletta89: Ecco il capitolo di spiegazione, spero che anche questo ti sia piaciuto XD
Ora Samuel ha spiegato cosa combinerà..più o meno!! XD
Al prox!!! Baci

Bene, questo era il penultimo cap, ora manca l'ottavo ed ultimo cap!!!
E' un genere che non ho mai provato (Cioè descrivere cose cruente XD), quindi spero che piaccia anche il prox!!!! XD
Ps. La parte in grassetto doveva essere scritta in symbol, ma dato che nn ho il programma adatto me lo da normale T_T scusate >_<

Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiii T_L_V
  
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