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Autore: Teo5Astor    15/10/2019    15 recensioni
Un mistero accomuna alcuni giovani della Prefettura di Kanagawa, anche se non tutti ne sono consapevoli e non tutti si conoscono tra loro. Non ancora, almeno.
Radish Son, diciassettenne di Fujisawa all'inizio del secondo anno del liceo, è uno di quelli che ne è consapevole. Ne porta i segni sulla pelle, sul petto per la precisione, e nell'anima. Considerato come un reietto a scuola a causa di strane voci sul suo conto, ha due amici, Vegeta Princely e Bulma Brief, e un fratello minore di cui si prende cura ormai da due anni, Goku.
La vita di Radish non è facile, divisa tra scuola e lavoro serale, ma lui l'affronta sempre col sorriso.
Tutto cambia in un giorno di maggio, quando, in biblioteca, compare all'improvviso davanti ai suoi occhi una bellissima ragazza bionda che indossa un provocante costume da coniglietta e che si aggira nel locale nell'indifferenza generale.
Lui la riconosce, è Lazuli Eighteen: un’attrice e modella famosa fin da bambina che si è presa una pausa dalle scene due anni prima e che frequenta il terzo anno nel suo stesso liceo.
Perché quel costume? E, soprattutto, perché nessuno, a parte lui, sembra vederla?
Riadattamento di Bunny Girl Senpai.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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35 – C18
 
 
5 ottobre
 
«Ciao Là, ho finito presto gli allenamenti oggi!» annuncio, appoggiando il borsone da calcio sul pavimento dopo essere entrato in casa sua usando il mio mazzo di chiavi per farle una sorpresa. «Sei sola?»
«Sì, mia sorella è a casa tua con Goku. Dice che devono studiare insieme» risponde lei, seduta sul divano, accennando un sorriso e appoggiando sul tavolino il copione del film che sta girando. È molto impegnata ultimamente, le riprese di questo nuovo film saranno lunghe e richiedono molto studio anche da parte sua, dato che è la protagonista assoluta. C’è molta attesa e se ne parla molto in tv, sulle riviste e su internet, ma Lazuli sembra semplicemente carica per questo progetto. Non sente la tensione. Lei è di ghiaccio, del resto.
«Vanno proprio d’accordo quei due, passano tanto tempo insieme o sbaglio?» le sorrido a mia volta.
«Non sbagli… magari si piacciono, chi può dirlo?» ribatte maliziosa.
«Per me è solo meglio se ci garantiscono un po’ di privacy» le rispondo roco, avvicinandomi e baciandola intensamente sul divano. «Come va col copione?»
«Bene…» sibila, soffiando delicatamente sulle mie labbra che sanno di lei. «Mi piace la parte della ragazza-cyborg progettata per conquistare la Terra».
«Chi ha ideato questo film non poteva che pensare a te per il ruolo della protagonista… hai bisogno di una mano con lo studio?» le chiedo in un sussurro, mentre si mordicchia il labbro inferiore.
«Magari dopo…» sospira, tirandomi verso di sé e baciandomi avidamente.
 
Din don
 
«Merda…» bofonchio, sollevandomi da lei, irritato e decisamente eccitato. «Chi è che rompe i coglioni? Tua sorella?»
«Non credo…» sbuffa Lazuli. Cerca di ricomporsi sistemandosi velocemente la gonna e i capelli, mentre si dirige verso il videocitofono. «È la mia manager… non ho idea di cosa voglia» mi spiega, aprendo la portineria e dirigendosi verso l’ingresso.
«Avevi un appuntamento con lei?»
«Veramente no…» sbuffa, stizzita.
Sul tavolino del salotto, accanto al copione di Lazuli, noto un disegno che rappresenta due bambine che si tengono per mano, circondate da fiori e da cuori colorati. Una, la più alta, ha i capelli biondi, mentre l’altra è mora. Sorrido, mentre leggo cosa c’è scritto sopra il disegno, con una calligrafia infantile un po’ incerta: “Sorellona, un giorno vorrei lavorare ancora insieme a te”. Il tutto è firmato da Chichi, che specifica anche che aveva sei anni.
«E questo?» chiedo alla mia ragazza.
«Quella ficcanaso di mia sorella ha voluto che guardassimo di nuovo insieme la scatola dei ricordi» risponde, distaccata. «Mettilo sotto il copione e fatti gli affari tuoi» ringhia, mentre apre la porta e fa entrare la sua manager dal pianerottolo.
«Lazuli-san, scusa se mi sono presentata qui all’improvviso, ma abbiamo un problema da risolvere» esclama, entrando in casa trafelata e stringendo tra le mani una cartelletta piena di fogli. «Ah, ci sei anche tu. Meglio così» aggiunge, squadrandomi seria attraverso i suoi occhi verde chiaro. Indossa un elegante tailleur rosa con camicetta bianca e porta sciolti i suoi lunghi e ondulati capelli rossi. L’avevo già intravista alle riprese dello spot in cui Chichi era nel corpo di Lazuli e in qualche altro lavoro di Là, ma non le avevo mai rivolto la parola.
«Rad, lei è Piiza-san, la mia manager» dice Lazuli, chiudendo la porta.
«Radish Son, piacere di conoscerla» esclamo, inchinandomi leggermente. «Grazie per quello che fa per Lazuli» aggiungo, facendo lievemente arrossire la mia ragazza, che si schiarisce la voce infastidita.
«Sicura che è un bravo ragazzo? A me non convince molto…» domanda sospettosa Piiza-san, avvicinandosi a me e squadrandomi sospettosa.
«È tutt’altro che un bravo ragazzo» ghigna Lazuli, incrociando le braccia sotto il seno.
«Il mio pregio è la bellezza» sorrido sghembo in faccia a Piiza-san, che sgrana gli occhi stranita.
«Il suo pregio è la stupidità…» sbuffa Lazuli, passandomi accanto e mollandomi uno scappellotto sulla nuca sotto lo sguardo attonito della sua manager. «Ha anche molti altri pregi, forse troppi… non te li elenco perché altrimenti si monta la testa».
Guardo dritto negli occhi Piiza-san e allargo le braccia, sollevando ritmicamente le sopracciglia. «Sono bello, intelligente e simpatico. Un genio, insomma» aggiungo, picchiettandomi il dito indice sulla tempia e facendo sciogliere la mia interlocutrice, che scoppia a ridere.
«Non dare corda a quel cretino o non ce la caviamo più…» sospira Lazuli, sedendosi sul divano e accavallando le gambe. «Siediti pure, cos’è successo?»
«Ho già sentito il regista e il produttore del film, sono d’accordo con me. Dopodomani devi fare una conferenza stampa con loro».
«E perché? Ho già tante cose da fare ed è presto per promuovere il film…».
«Devi farla subito perché abbiamo un problema…» sospira Piiza-san, porgendo il suo telefono a Lazuli.
Guardo anch’io, e resto basito nel vedere due fotografie mie e di Lazuli insieme nella home page di un sito di gossip.
In un’immagine siamo e lei con l’uniforme scolastica, mentre camminiamo sul marciapiede mano nella mano, presumo dopo la scuola. Ma l’attenzione di Lazuli si sofferma sull’altra fotografia, che zoomma per mettere bene a fuoco il dettaglio che anche lì siamo mano nella mano. Peccato che quella era Chichi quando aveva ancora le sue sembianze e che eravamo bagnati fradici, visto che per colpa sua avevamo appena fatto un inaspettato bagno in mare notturno. La mia ragazza mi incenerisce per un istante con lo sguardo, prima di riprendere il suo consueto aplomb e tornare a guardare la sua manager.
«Mi dispiace, in questi ultimi due mesi abbiamo cercato di non avere troppi atteggiamenti intimi in pubblico. Spero di non aver creato problemi alla produzione del film con queste notizie di gossip» si alza in piedi Lazuli, accennando un inchino.
«Spiace molto anche a me, non volevo creare problemi a nessuno. Abbiamo cercato di stare attenti, ma non è nemmeno corretto che non possiamo vivere la nostra storia alla luce del sole» intervengo, accennando anch’io un inchino.
«A me basta che venga garantita la giusta privacy a Rad e alla sua famiglia» riprende Lazuli.
«E a me interessa che lei non abbia problemi per il film… è perfetto per lei quel ruolo, sono certo che al cinema farà incassi record!»
«Mi avete fatto disperare in questi due mesi, anche se non ve l’ho mai detto…» sorride dolcemente Piiza-san, guardandoci e scuotendo la testa. «Ma si vede che state bene insieme. Siete una bella coppia».
«In che senso ti abbiamo fatta disperare?!» sbotta Lazuli, guardandola di sottecchi.
«Nel senso che non siete stati molto attenti quando uscivate insieme e che ho dovuto passare gli ultimi due mesi a scandagliare social e siti vari per far cancellare o smentire qualsiasi immagine associata a voi…» sbuffa Piiza-san, di nuovo seria. «Non volevo che notizie di gossip potessero eventualmente compromettere l’ingaggio per questo film».
«E perché stavolta hai lasciato correre?» le chiedo. «Una di quelle immagini è anche abbastanza datata, nel frattempo».
«Perché ormai il contratto è firmato e le riprese sono a buon punto. Inoltre, già due mesi fa, pensavo che, giunti a questo punto, notizie di gossip su Lazuli-san non avrebbero fatto altro che aumentare la pubblicità gratuita intorno al suo nuovo film!»
«E cosa ne pensano il regista e il produttore?» chiede Lazuli, senza battere ciglio, mentre legge l’intestazione della notizia che recita: “Scandalo Lazuli Eighteen! Chi è il ragazzo al suo fianco?!
«Li conosci anche tu, sono due brave persone. Ora che ti conoscono e ti apprezzano dal punto di vista professionale ti sosterranno sempre. Secondo me sono solo contenti a livello pubblicitario» sorride Piiza-san.
«Anch’io sono contento, almeno non dovremo più nasconderci!» esclamo.
«Lo penso anch’io, mi era seccato molto farvi quella richiesta due mesi fa» conferma la manager. «Ma, se tutto andrà bene alla conferenza, ogni cosa si risolverà per il meglio anche per voi».
«Allora vedrò di sistemare tutto quanto…» fa spallucce Lazuli, restituendo il telefono a Piiza-san con indifferenza.
 
«Sono tornata, sorel… ehm, Lazuli-san!» esclama Chichi, entrata in casa in quel momento, correggendosi dopo aver notato la presenza di Piiza-san. «Ciao Rad, ho fatto studiare Goku-kun anche se non ne aveva voglia, come sempre».
«Sicura che avete solo studiato?!» alludo, guardandola maliziosamente e facendola arrossire.
«Piantala di fare il cretino!» sbraita, isterica, prima di arrossire nuovamente ricordandosi della presenza anche della manager di Lazuli, che lei ha conosciuto nei giorni in cui ha dovuto impersonare la sorella. «Mi scusi! Sono Chichi Gelo, piacere di conoscerla!» si inchina.
«Ti avevo riconosciuta, lo sai? Sei Chichi-chan delle Sweet Bullet, giusto? Io sono la manager di Lazuli-san» le sorride Piiza-san. «Non sapevo foste amiche» aggiunge, voltandosi verso la mia ragazza.
«Per un po’ Chichi-chan resterà a vivere qui a casa mia» liquida la questione Lazuli. «Ecco, ora che ci siamo tutti colgo l’occasione per parlarti di una cosa che ho pensato con lei».
«Cioè?» domanda la manager.
«Vorremmo provare a fare un paio di lavori insieme, uno nel mio campo e uno nel suo» spiega Lazuli, scrutando Piiza-san. La manager annuisce lentamente, sembra molto interessata alla proposta. «Uno spot e una canzone in coppia potrebbero andare bene».
«Lazuli-san, sicura di saper cantare e ballare come una idol? E tu, Chichi-chan, come te la cavi con la recitazione?»
«Ce la caviamo bene, non preoccuparti. E avremo tempo per prepararci» interviene Lazuli, serissima, mentre Chichi deglutisce nervosamente il nulla. Sembra emozionata e anche colpita dalla forza con cui sua sorella maggiore ha voglia di lavorare con lei. Non posso che sorridere ripensando a quel disegno regalato da Chichi a Lazuli dieci anni fa. «Tu procurati uno spot che sia adatto per tutte e due, poi accordati con la sua agenzia, per favore. Chichi-chan non vuole uscire dalle Sweet Bullet, ma solo realizzare un singolo insieme a me» continua Lazuli, che appare davvero professionale quando si tratta del suo lavoro. È fantastica.
«Penso… penso che se facessi una canzone insieme a un’attrice del calibro di Lazuli Eighteen, anche le Sweet Bullet ne trarrebbero beneficio a livello di popolarità» si inserisce timidamente nella conversazione Chichi.
«Lo penso anch’io» annuisce Piiza-san. «Lazuli-san, questo sarebbe il tuo esordio assoluto in campo musicale, sicura di volerlo fare?»
«Sì» si limita a rispondere freddamente lei.
«Stai già girando questo film che accrescerà di sicuro la tua popolarità, non sei obbligata a farlo».
«Voglio mettermi in gioco in campo musicale solo per realizzare una canzone con lei, non per popolarità o soldi» sibila Lazuli, facendo diventare gli occhi lucidi a Chichi.
«Allora vedrò cosa posso fare» sorride Piiza-san, alzandosi. «Tu intanto pensa a prepararti al meglio per la conferenza stampa, la sala sarà di sicuro gremita di giornalisti. Poi domani ci sentiamo con calma per preparare alcune risposte».
«Non ce n’è bisogno, sistemo io tutto…» sbuffa Lazuli, accompagnando alla porta la sua manager.
«Dovresti dar retta alla tua manager ogni tanto e lasciarti aiutare, Lazuli-san» le sorride Piiza-san, dandole una carezza sui capelli. «Ci sentiamo presto allora, Chichi-chan!» aggiunge. «E tu, Radish Son, vedi di non far mai soffrire Lazuli-san e di non farmi pentire di averti dato la mia benedizione!»
 
«Non sapevo avessi una conferenza, sorellona… è per il film?» domanda ingenuamente Chichi, non appena Lazuli chiude la porta di casa alle spalle della manager. «E cos’è che devi sistemare?»
«I casini che avete fatto voi due» sibila la mia ragazza senza guardarla, camminando verso di me a passo di carica e mollandomi un ceffone sulla guancia che mi fa finire di nuovo seduto sul divano.
«Ahia, cazzo! Ma cosa ho fatto?!» protesto, massaggiandomi la faccia.
«Lo sai benissimo cosa hai fatto, scemo!» sbotta lei, incrociando le braccia sotto il seno e voltandosi. «E comunque lo so che ti piace farti picchiare da me».
«C-cosa… cosa è successo?!» balbetta Chichi, avvicinandosi.
«Che avevo detto niente smancerie e niente tenersi per mano quando tu eri nel mio corpo!» sbotta Lazuli, puntando il dito contro il petto della sorella. «Mi auguro vi siate limitati a tenervi per mano quella sera, altrimenti tu farai una brutta fine!» aggiunge, girandosi minacciosa verso di me e puntando i suoi occhi di ghiaccio fiammeggianti nei miei.
«Un sito di gossip ha pubblicato una nostra foto di quando eri caduta in mare e stavamo aspettando il taxi…» sbuffo. «Più un’altra foto in cui ero con lei sul serio, almeno…».
«S-sorellona… n-non è come pensi! Non ho mai avuto intenzione di fare nulla con lui!» grida Chichi, tremante come una foglia. «N-non mi permetterei mai, sorellona! E poi… poi nemmeno mi piace! È un maiale senza speranza!»
«Grazie eh…» sbuffo ancora. «Comunque anch’io non mi metterei mai con un’isterica come te!» le faccio la linguaccia per provocarla.
«Tu! Stupido…» ringhia Chichi, interrompendosi giusto per mettermi le mani al collo.
«Ahia! Basta!» provo a divincolarmi, facendo scoppiare a ridere Lazuli.
«Lo so che non avete fatto niente, mica sono scema!» sorride la mia ragazza, mentre Chichi molla la presa al mio collo e io ne approfitto per tirarle la coda, beccandomi in cambio un pugno in testa. «Però non ho ben capito come siete finiti in mare».
«Ecco, io…» sospira mestamente Chichi, abbassando la testa, in cerca delle parole giuste.
«Lei era triste dopo il concerto ed è scivolata in acqua mentre passeggiava sulla battigia al buio» intervengo in suo aiuto, ricevendo in cambio uno sguardo colmo di gratitudine. «Ho dovuto fare il bagno anch’io per dare una mano a questa stupida».
«Sarà…» fa spallucce Lazuli, voltandosi non molto convinta. «Almeno non mi avete rovinato la mia canotta dei Raptors quella sera».
 
 
7 ottobre
 
«Sono profondamente dispiaciuta per tutto il clamore che si è venuto a creare a causa mia» dice Lazuli, inchinandosi leggermente verso la platea gremita di giornalisti, cameramen e fotografi, prima di prendere posto al centro del tavolo posizionato sul palco della conferenza tra il regista e il produttore del suo nuovo film. Alle loro spalle campeggia un grande striscione che riporta il titolo del film, “Mirai World – C18”, e il sottotitolo, “Una ragazza cyborg alla conquista del mondo del futuro”.
Osservo compiaciuto la bellezza della mia ragazza dallo schermo del televisore di casa mia, da dove sto seguendo la conferenza stampa in diretta insieme a Goku. Indossa una camicetta bianca che evidenzia le sue forme, infilata in un paio di jeans aderenti. Completano il suo look degli stivaletti rossi dal tacco molto alto e, ovviamente, la sua immancabile mollettina nera glitterata a forma di coniglio tra i capelli. È meravigliosa. E non lo penso solo perché la amo, ma perché quando appare sullo schermo è come se rubasse la scena a tutti senza farlo apposta. Sembra fatta per quel mondo di dominio pubblico, lei così riservata, selvatica e gelosa della sua privacy. È un paradosso, ma nessuno può fare a meno di guardarla.
«Può dirci di lui?» domanda un giornalista, mentre la telecamera si sposta sulla platea, dove, tra gli incessanti flash prodotti dai fotografi, riconosco Husky Hasuka e Piiza-san in prima fila, una accanto all’altro. La manager di Là sembra un po’ tesa, mentre Husky appare rilassata e compiaciuta. Immagino abbia un asso nella manica, lei ne sa una più del diavolo.
«Quando è nata la vostra relazione?» chiede nel frattempo una giornalista, stringendo tra le dita una biro, mentre il vociare nella stanza si fa sempre più convulso.
«Perché eravate bagnati nei pressi della spiaggia, di notte?» chiede un giornalista con la barba e dei sottili occhialini rettangolari, con aria severa. Ci mancava solo il professorone del cazzo, oggi.
«Lui è un ragazzo di un anno più giovane di me che frequenta la mia stessa scuola» prende la parola Lazuli, senza battere ciglio, riportando il silenzio nella sala conferenze. «Qualche mese fa si è dichiarato davanti a tutti e da quel momento sono stata molto felice» aggiunge, arrossendo leggermente.
«Sembrate molto legati voi due, non è vero Lazuli-san?» le chiede Husky, osservandola con aria furba, fasciata in un tailleur scuro che la fa apparire più seria di quanto in realtà sia. «Scommetto che quel capellone è proprio un ragazzo speciale, a giudicare dal fatto che sembri un po’ in imbarazzo a parlare di lui».
«Certo che è speciale» accenna un sorriso Lazuli, ritrovando il suo consueto aplomb e puntando i suoi occhi di ghiaccio in quelli di Husky. «E sfido chiunque a non essere un po’ teso a parlare del proprio primissimo ragazzo davanti a così tante telecamere e in diretta televisiva» prosegue, serissima, facendomi battere il cuore all’impazzata. Ci teneva a dire al mondo che sono speciale e che sono anche stato il suo primo ragazzo. Deglutisco il nulla, mentre sprofondo con la schiena nel divano. In sovraimpressione continua a scorrere la scritta: “News: in arrivo il nuovo film di Lazuli Eighteen”. Ma ora non penso al film e nemmeno al gossip, penso soltanto a quanto cazzo sono stato fortunato a incrociare la mia strada con quella di Là. Ad andare proprio in quella biblioteca quel giorno di inizio maggio, quando lei era invisibile agli occhi di tutti e vestita da coniglietta.
«Per rispondere al perché eravamo bagnati, come avete visto in quella foto diventata di dominio pubblico, posso dirvi che si era trattato di uno scherzo di un nostro amico, tutto qua» sorride in modo del tutto naturale, mentre intravedo in prima fila Piiza-san annuire lentamente e cominciare a rilassarsi. «Eravamo andati al concerto delle Sweet Bullet e un nostro amico ci ha dato appuntamento subito dopo. Quando l’abbiamo raggiunto ha pensato bene di bagnarci con una pistola ad acqua».
Ha ideato una storia semplice, ma convincente. E non ha mentito sul concerto, facendo tra l’altro indirettamente pubblicità a Chichi e le Sweet Bullet. Penso che ci tenesse anche a questo, e secondo me ha fatto benissimo.
«Finendo col parlare dei miei rapporti interpersonali invece che del film, ho causato fin troppi problemi al regista e a tutti i membri del cast. Perché dovremmo essere qui a parlare del film, non di me» riprende Lazuli, voltandosi prima a destra e poi a sinistra in direzione del regista e del produttore, che tuttavia le sorridono bonariamente. Sembrano brave persone, entrambe sulla cinquantina.
«In realtà il produttore è al settimo cielo, gli stai facendo risparmiare un sacco di soldi in pubblicità!» prende la parola il regista, un uomo brizzolato e decisamente grasso, facendo ridere l’intera platea.
«Allora ci tengo a dirvi ancora una cosa sul mio ragazzo» torna a parlare Lazuli, sorridendo meravigliosamente a favore di telecamera come è tanto brava a fare. I suoi occhi sembrano essere un po’ lucidi, come se fosse commossa. «È stato lui a spingermi a tornare in questo mondo. Se non fosse stato per lui, non credo che mi sarei mai più ritrovata davanti a una telecamera. Ci tengo a dedicare a lui la mia parte in questo film».
«Penso che tutti i tuoi fans saranno grati al tuo ragazzo, da adesso in poi! Io per prima!» le fa l’occhiolino Husky, alzando la mano per riprendere la parola.
«Ecco, a tal proposito» riprende la parola Lazuli, alzandosi in piedi e stringendo il microfono con entrambe le mani. «Siete liberi di informarvi sulla mia vita privata, ma il mio ragazzo non fa parte del mondo dello spettacolo ed è giusto che possa continuare a vivere la sua vita tranquillo con la sua famiglia. Posso chiedervi cortesemente di rispettare la sua privacy?»
«Penso che tu possa stare tranquilla, Lazuli-san. I giapponesi sono persone d’onore e i giornalisti rispetteranno le tue volontà» interviene il produttore, un uomo alto e magro con capelli corti e sottili baffetti neri, ricevendo un applauso dalla platea.
«Grazie di cuore» accenna un inchino la mia ragazza. «Resterete comunque informati periodicamente su questo argomento, ma le uniche notizie da considerarsi ufficiali saranno quelle della mia agenzia e di Husky Hasuka, che ha la mia fiducia da tempo» aggiunge, prima di tornare a sedersi, mentre le telecamere indugiano per un attimo sulla mia amica giornalista che sorride compiaciuta. Lo sapevo che aveva un asso nella manica, la conosco fin troppo bene ormai. «Ora penso che si possa parlare del film, un progetto a cui tengo tantissimo».
«Cosa significa la sigla “C18” nel titolo?» chiede un giornalista.
«C18 sono io» sorride enigmatica la mia ragazza, mentre le brillano gli occhi per l’eccitazione. «O meglio, il personaggio che interpreto: il cyborg numero diciotto, l’ultimo prodotto di uno scienziato pazzo che sogna di conquistare il mondo attraverso una ragazza dotata di una forza spaventosa dopo essere stata resa un’androide».
Nel pubblico si alza un forte brusio, mentre ricominciano gli scatti dei fotografi e i reporter prendono appunti freneticamente.
«La storia è ambientata in un mondo futuro non molto lontano dal nostro, diciamo tra i diciassette e i vent’anni da oggi» interviene il produttore. «Ci sarà molta azione e sarà impossibile non restare col fiato sospeso fino alla fine».
«Lazuli-san, avrai parte robotiche al posto del tuo corpo?» domanda una giornalista.
«Rispondo io a questa domanda» prende la parola il regista, che evidentemente sa bene cosa è possibile spoilerare o meno. «C18 è un cyborg che appare esattamente come una ragazza qualunque, come Lazuli Eighteen che avete ora davanti ai vostri occhi. Ha solo dei circuiti nel cervello, una forza e dei poteri inesauribili e una bomba accanto al cuore» aggiunge, scatenando di nuovo i commenti all’interno della sala.
«Allora Lazuli Eighteen sarà il villain di questo film?»
«C18 è stata programmata per uccidere, ma nessuno può in realtà prevedere cosa sarà in grado di fare in questa storia» sorride enigmatica Lazuli. «Quel che è certo è che lei è un personaggio speciale e, come tale, farà anche cose speciali. Fidatevi, vi piacerà».
 
«Wow! Lazuli-san è straordinaria!» esclama Goku, seduto sul divano accanto a me, stringendo tra le mani il quaderno che gli avevo preso due anni fa non appena ero stato dimesso dall’ospedale.
«Già…» gli sorrido, scompigliandogli i capelli con la mano e alzandomi dal divano, mentre Balzar e Beerus, sdraiati accanto a mio fratello, mi osservano con fare annoiato. «Lazuli dà sempre il massimo in tutto quello che fa!»
«Anche Goku-kun ce la metterà tutta!» proclama lui, stringendo un pugno prima di cominciare a scrivere sul suo quaderno. «Per il fratellone, per Lazuli-san e per Chichi-chan!»
«Là è un esempio per tutti, non dimenticartelo mai. Parla anche con Chichi-chan dei tuoi progetti, vedrai che saprà ascoltarti e darti buoni consigli. Dopo penso che passerà di qui» gli sorrido di nuovo. «Ora vado al lavoro».
 
«S-sei stata fighissima, Lazuli-san!» esclama Lunch, piuttosto imbarazzata, non appena si ritrova davanti la mia ragazza, appena arrivata al “Kame House” dopo la conferenza stampa. Mi piace quando mi fa queste sorprese. «N-non vedo l’ora di vedere il tuo film!» aggiunge, paonazza. «Il senpai è… ah, è già qui! Beh, ora devo andare a sistemare dei tavoli!»
«Ti farò avere qualche biglietto del cinema, allora» accenna un sorriso Lazuli, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Smetterà mai di imbarazzarsi quando parla con te?» sospiro, avvicinandomi alla mia ragazza e facendole l’occhiolino.
«È tutta colpa tua, stupido» sibila. «A me quella primina non fa né caldo e né freddo, soprattutto da quando non crea più problemi».
«Dai, non fare la dura» le sorrido. «Lo so che sotto sotto ormai ti sta quasi simpatica».
«Diciamo che la tollero, tutto qua» sbuffa, dirigendosi verso un tavolo libero. «Soprattutto finché continua a starti alla larga» aggiunge, guardandomi con fare minaccioso. «Portami un panino con insalata e pomodori, sto morendo di fame. Per favore».
«Agli ordini, mia regina e mia dea. Poi tra una quarantina di minuti stacco e ce ne torniamo a casa».
 
«È un sollievo che tutto si sia risolto così facilmente» dice Lazuli, stringendo forte la mia mano e appoggiando la testa contro la mia spalla, mentre camminiamo sul marciapiede diretti verso il nostro quartiere. «Di sicuro mi hanno dato una bella mano anche il regista e il produttore».
«Quello è vero, ma sei stata soprattutto tu a gestire la conferenza in maniera impeccabile» ribatto, dandole un bacio sulla testa. «Oltre ad apparire professionale, eri anche tremendamente carina. Sono davvero fortunato ad averti come ragazza» aggiungo, sorridendo a questa sera piena di stelle. «Sai, Là, grazie a te mi sento il ragazzo più felice del mondo».
«Mi pare ovvio, non è da tutti poter ricevere le attenzioni di Lazuli Eighteen» scherza lei, stringendo però più forte la mia mano. «Ma ti ricordo che quando riprenderò le riprese del film dovremo stare per un po’ senza vederci. Ed è una cosa che mi fa sempre male».
«Lo so, e fa male anche a me. Ma lo penso lo stesso» ribatto, fermandomi e guardandola dritta nei suoi splendidi occhi di ghiaccio. «Questa è la vita che abbiamo scelto, e io sono davvero il ragazzo più felice del mondo» aggiungo roco, avvicinando inesorabilmente le mie labbra alle sue. «Grazie a te. Solo grazie a te».
«Devi sapere una cosa, Rad…» sussurra Lazuli, accarezzandomi la bocca col suo respiro caldo e avvolgendomi col suo profumo fresco. «È probabile che io sia innamorata di te più di quanto tu non lo sia di me».
«Questo è tutto da vedere…» sospiro, accennando un sorriso e passandole delicatamente la lingua sul labbro inferiore.
«Pensala come vuoi…» sibila lei, avvicinando la sua lingua alla mia. «Ma adesso stai zitto e pensa a baciarmi».
 
 
15 ottobre
 
Sbuffo, rientrando a tarda sera nella portineria del mio palazzo. È stata una giornata pesante tra scuola, allenamenti e lavoro. Soprattutto, è stato il terzo giorno di fila senza poter vedere Lazuli, che per fortuna tornerà stanotte dalle sue riprese del film.
Mi manca molto, sono felice che domani voglia venire a scuola anche se avrà potuto dormire solo poche ore. Dice che ha voglia di stare con me e che ha anche delle lezioni importanti, oltre al fatto che dovrà fare già numerose assenze in questo periodo. Non vedo l’ora davvero di vederla e poterle stare vicino.
Mi trascino stancamente verso la casella della posta e la apro, notando che c’è una busta bianca al suo interno. “Per Radish-kun” recita l’intestazione, mentre la apro, piuttosto allibito. Non ci sono francobolli, qualcuno deve averla imbucata a mano.
All’interno c’è un semplice biglietto bianco, con scritto sopra una sola frase. Ma quella frase basta e avanza per farmi sgranare gli occhi. E per farmi sfuggire di mano la busta, che si adagia sul pavimento in un fruscio sinistro. Un fruscio simile al sospiro di un fantasma.
Un fantasma del passato.
 
 
 
 
 
 
Note: bene, chiudiamo con un bel mistero, come spesso accaduto in questa storia… chi avrà scritto quella lettera? E perché Rad reagisce così?
Nel frattempo abbiamo scoperto che Lazuli interpreterà il personaggio di C18 in un film che la porterà lontana da Fujisawa ripetutamente, come alcuni di voi avevano immaginato. La storia tra lei e Rad diventa di dominio pubblico, anche se per fortuna è andato tutto bene alla conferenza stampa.
In tutto questo vediamo che Lazuli e Chichi hanno deciso di fare insieme un paio di lavori, dite che ce la faranno? Vi piace come idea?
Goku, tra l’altro, sembra molto determinato a dare una svolta alla sua vita… e ci torneremo già nel prossimo capitolo su questo punto, spero vi ispiri la cosa.
Mi è piaciuta molto la piccola parte in cui parlano Lazuli e Lunch, ma soprattutto quella immediatamente successiva in cui Rad e Là camminano verso casa e si dicono a vicenda un paio di frasi che, almeno a me, li ha fatti apparire dolcissimi. Non posso che sperare sia piaciuta anche a voi quella parte!
 
Ringrazio tutti voi che ci siete sempre e mi fate sentire il vostro supporto! Spero che vi piacerà questo nuovo arc in cui stiamo entrando e possiate continuare a voler bene a questi personaggi. Ci sono ancora tante cose da dire e da fare in questa long, per me è un onore sapervi ancora qui quasi nove mesi dopo aver pubblicato il primo capitolo!
Grazie di cuore poi ad Alice Liddel per il suo dolcissimo ritratto di Là. Per me è un onore e un piacere poter postare insieme a questa storia i vostri disegni e, in questo caso, abbiamo un esordio assoluto!
 
Bene, il prossimo capitolo si intitola “La lettera misteriosa”, quindi a questo punto siete liberi di elaborare le teorie che volete e su chi volete, anche a giudicare dalla reazione del nostro Rad. Avrà anche molto spazio Goku e ci sarà l’esordio assoluto nella storia per un personaggio maschile collegato a lui… chi sarà mai?
Vi do anche un altro piccolo spoiler perché la ritengo una scena adorabile: Là e Bulma si batteranno il pugno chiuso, un po’ come fanno spesso Rad e Vegeta. Se qualche artista vuole riprodurre la scena sarebbe semplicemente una figata. ;-)
Ci vediamo mercoledì prossimo!
 
Teo
 
 

20191011-180820>

   
 
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