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Autore: alessandroago_94    24/10/2019    4 recensioni
Raccolta di sei componimenti poetici classificata terza al Contest “My favourite things”, indetto da fiore di girasole sul Forum di Efp (a pari merito con Nebbia come inchiostro, di Blackjessamine).
Genere: Introspettivo, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Componimento II

COMPONIMENTO II

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima di inoltrarmi nel bosco

ho vissuto tra gli Uomini.

Nella loro società basata su Leggi scritte

e violenze verbali inaudite.

Ho visto padri disconoscere figli,

ma anche nonni allontanare i nipoti;

c’è forse qualcosa di più brutale

di far del male al proprio stesso sangue?

 

Tra gli Umani, avevo amici.

Tendevo loro una mano al momento del bisogno,

ma quando ho avuto difficoltà

mi hanno abbandonato.

Non erano veri amici.

Non erano vere amiche.

 

Quando ho detto che volevo andarmene

il Padre ha alzato l’indice contro di me,

la voce come il rombo di un tuono sull’Olimpo;

che tu sia maledetto, Figlio!

Tu hai idee perverse, non sei come noi Umani,

tu sparirai nel buio di quel bosco da cui sei attratto!

 

Sono rimasto sconvolto da cotanta aggressività

da parte di chi mi ha generato.

 

Allora ho iniziato a credere di essere io

quello sbagliato.

 

Sì, io, un errore in questo mercato Umano,

dove si compra e si vende,

c’è chi viene e chi va,

ma sempre tutto resta inalterato.

Nulla cambia nella sua sostanza.

 

Ho provato ad avere altri amici,

ma è finita male.

Ho iniziato a desiderare di morire,

di sbranare le mie carni.

 

Vendersi, come altri Umani hanno fatto,

hanno venduto le loro anime alle divinità

del denaro e dell’arroganza,

hanno reso pietraie i loro cuori;

non puoi entrarci, non puoi camminare

su quei sentieri pieni di sporgenze

taglienti e aguzze,

che sono calvario e sofferenze.

 

Non sono come loro, voglio andarmene,

urlavo di notte nel mio letto,

svegliandomi madido di sudore.

Il mio cuore stava diventando a sua volta di pietra.

 

Ma cosa potevo saperne io,

io, che non sono nato nemmeno da un gesto d’amore?

Cos’è l’amore, prima di tutto?

Due corpi che si avvinghiano frenetici

o due cuori che si rendono fertili a vicenda?

 

Ho pianto tante volte

anche se non volevo.

Ho sanguinato tante volte

ferito dalle pugnalate dei miei simili.

Poi, un giorno, una cometa.

Apparsa nel cielo, così, dal nulla.

Io non la conoscevo.

Ho scelto di seguire la scia dell’ignoto.

 

Sono così diventato un Re Magio,

colui che non ha casa,

straniero tra gli Umani.

Ho svegliato il mio placido destriero

dal suo torpore

ed ho affrontato le insidie del bosco.

 

Il Padre non mi ha trattato da Figlio.

L’Uomo non mi ha trattato da Fratello.

Non appartengo all’Umano,

appartengo al Creato,

e per questo il mio viaggio è iniziato.

 

Il bosco,

il suo buio che mi è sembrato eterno,

poi ti ho conosciuto,

poi sono giunto alla tua radura interiore.

 

Tutto questo perché ho inseguito una cometa,

la tua,

che mi ha incitato ad affrontare il buio

di ciò che non si conosce.

 

 

 

   
 
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