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Autore: Fede883    25/10/2019    2 recensioni
Volere è potere? Certe volte pensiamo che magari certe cose ci possano risultare difficili inizialmente poi capiamo che non è così. Questa è una storia autobiografica di un evento accaduto alcuni anni fa quando praticavo karate nella piccola palestra del mio paese alle porte di Bologna. Una storia di sport, di karate ma anche e sopratutto di sacrifici. Volere è potere in tutti i sensi basta solo crederci.
Genere: Generale, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spesso parlo sempre delle soddisfazioni che mi da il mio lavoro o il canto ma oggi  vi voglio parlare della mia più bella esperienza sportiva. Il giorno che presi la cintura gialla di karate:
Parto dal fatto che il giallo è uno dei miei colori preferiti ma da quando mi iscrissi a karate io volevo quella cintura, la volevo con tutto me stesso senza se e senza ma. All'inizio l'esame mi sembrava impossibile , difficile e impegnativo come poche cose avevo fatto... Nella mia immaturità di allora volevo evitare il tutto, starmene a casa ma la mia allenatrice di karate mi spronò a fare l'esame, credeva in me e nelle mie potenzialità e diceva che ero un ragazzo intelligente e che non mi dovevo abbattare alle prime difficoltà.
Così armandomi di tanta pazienza mi feci aiutare da lei a impararlo e da altre persone che frequentavano la palestra. Grazie alla mia buona memoria riuscii a imparare il tutto in fretta , non mi bastava, volevo fosse perfetto l'esame. Il giorno prima era un sabato e rinunciai anche se a malincuore ad una uscita con i compagni di classe:" Devo studiare ragazzi, domani pomeriggio ho l'esame di karate, è molto importante per me". Così un intero sabato pomeriggio a casa a provare e riprovare il kata e il kihon che avrei dovuto eseguire... Poi arrivò finalmente il giorno dell'esame. Nervoso e spaventato a morte arrivai li davanti ai miei insegnanti  pensanndo:" Caspita Fede, tirala giù sta palestra, fai vedere chi sei, come quando canti". Esame perfetto con qualche piccolo errorino ma molto buono, i vetri della palestra ancora per il mio kiai. Presi la cosa che tanto desideravo, mi misi a piangere come un cretino, ci ero riuscito, la cintura gialla era mia...Ho stretto la mano al mio Sensei dicendomi che era molto orgoglioso di me e del mio impegno, la mia allenatrice che da subito aveva creduto in me si emozionò e ci lascammo andare ad un grande abbraccio liberatorio.
Alla sera mi arrivò un messaggio di una mia compagna di classe:" Lambi come è andato l'esame di karate?". Io:" Passato ragazzi, sono tanto felice". E lei:"Grandissimo, domani festeggiamo alla grande". Il giorno dopo mi trovai in classe pasticcini, pizzette e Coca Cola per me e la frase sulla lavagna che mai potrò dimenticare:" Il nostro Lambi è cintura gialla di karate". Io ovviamente piansi dalla gioia perchè sapevano quanto ci tenessi all'esame.
Non sarò diventato cintura nera e certe cose avrei dovuto e potuto farle meglio nel karate ma sono felice di aver preso la mia cintura gialla... Una delle più belle soddisfazioni della mia vita e di cui vado molto orgoglioso.  

Spazio autore: Di solito non metto lo spazio autore nei miei scritti ma questa volta faccio una piccola eccezione, questo testo è stato pubblicato nel giornalino della squadra locale di calcio del mio paese (Anzola Dell'Emilia - Bo) ed è nato come post per la bacheca di Facebook.
   
 
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