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Autore: Sarah_lilith    28/10/2019    3 recensioni
Lan Zhan ha passato tredici lunghi anni ad aspettare che la sua vita tornasse serena come quando Wei WuXian era accanto a lui. Sa che il dolore non scemerà mai via del tutto, ma spera che il suo cuore guarisca almeno un pò, permettendogli di respirare senza provare il desiderio di morire.
Suo fratello gli diceva che nulla cura il passato come il tempo, e che nessuno poteva rubargli l'amore che era destinato a trovare. Ora non dice più nulla, perché l'amore che aveva trovato, non era stato risparmiato dalla Morte.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dodicesimo anno - Cicatrici


Quando giunse alle rovine del villaggio, Lan Zhan si fermò per un’attimo a prendere fiato e calmare il battito frenetico del suo cuore. Il rombo del sangue che gli scorreva nelle vene e l’affanno che gli spezzava il respiro lo assordavano, ma aveva ancora della strada da fare e non poteva permettersi di arrivare in ritardo.

Riprese a correre, senza osare sguainare Bichen per salirci, dato tutti i talismani oscuri che ancora decoravano la zona. Avrebbe potuto attivarli per sbaglio, usando la sua energia spirituale, e allora non avrebbe davvero saputo cosa fare.

L’aura maligna di quel posto non l’aveva mai attaccato, nemmeno prima della morte di Wei WuXian. Quell’unica volta in cui era andato lì per visitare il suo caro amico, nonostante le rassicurazioni dello stesso, gli avevano quasi tremato le gambe per lo sforzo di non fuggire via. 

L’energia demoniaca di quel luogo era talmente soffocante da non poterla sopportare per più di poche ore. Sembrava che una coltre di nuvole nere si fosse stanziata con dimora fissa sul picco della montagna, creando una fitta nebbia maligna che bloccava il respiro di chiunque vi si avvicinasse.

Non capirà mai davvero come aveva fatto Wei Ying a viverci.

Quando finalmente si fermò di nuovo, aveva raggiunto la sua meta prima dell’ora del tramonto, quindi in perfetto orario. 

Si trovava in uno spiazzo erboso al centro esatto del territorio di Yiling, circondato da alberi scuri e secchi, i rami spogli protesi verso il cielo nuvoloso. Sotto i suoi piedi, la terra sembrava morta.

La cenere cha ancora ricopriva la zona gli si era appiccicata alla veste, rendendo fumoso il bianco candido che la distingueva dalla divisa delle altre scuole. Anche l’aria pareva grigia e pesante come il resto dell’ambiente.

Incurante dell’evidente possibilità di sporcarsi ulteriormente gli abiti ormai non più immacolati, Lan WangJi si sedette elegantemente a terra, assumendo una posa educata a composta mentre appoggiava le ginocchia al suolo e scostava la veste per sistemarsi in una posizione adatta. Perfino nella solitudine di una landa deserta manteneva un’atteggiamento compito.

Passarono i minuti, poi le ore, eppure la Seconda Giada del Clan Lan rimase immobile, le mani sistemate l’una sull’altra sulle cosce e lo sguardo dorato rivolto all’orizzonte rossastro. 

Quando finalmente giuste il calar del sole, col buio che ormai si apprestava a divorare il paesaggio, la statua umana in cui si era trasformato riprese vita. Allungando le braccia afferrò il suo guqin e lo accarezzò lievemente come si potrebbe fare con la figura addormentata di un caro amico. Poi, cominciò a suonare.

La canzone che scelse non era tra le sue preferite, perché conteneva un’esagerato numero di glissandi 1 e lui sinceramente propendeva più per le melodie pure, ma aveva un significato simbolico. 

Si trattava della prima che aveva sentito suonare a Wei WuXian, un giorno in cui lo aveva sorpreso a frugare nella sua stanza alla ricerca di un posto dove nascondere il vino.

Quando lo aveva visto nei suoi alloggi si era subito agitato, l’anima in subbuglio mentre pensava a come cacciarlo dalla propria camera e nel contempo rimproverarlo per quella malsana idea. Ma non ci era riuscito.

Poco prima che facesse un passo in avanti, rivelando la sua presenza, Wei Ying aveva perso interesse per le assi del pavimento e per le giare del Sorriso dell’Imperatore e si era diretto sorridente verso il suo scrittoio. Inizialmente Lan WangJi aveva pensato avrebbe sbirciato tra i suoi appunti, invece si era sorpreso del vedere le mani candide del giovane afferrare il suo guqin e dirigersi con passo spedito verso il letto.

Sedutovisi sopra, aveva incrociato le gambe e ci aveva poggiato sopra lo strumento per stare più comodo, pizzicando la prima corda e producendo la stessa nota per un paio di volte, variandone l’intensità coi polpastrelli della mano sinistra che scorrevano sulla sommità del telaio chiaro. Vederlo prendere confidenza con qualcosa di così vicino a lui aveva fatto vibrare il cuore del discepolo dei Lan. 

Infine il più giovane aveva sorriso e si era esibito in una perfetta esecuzione di una ballata tipica della sua città natale che ovviamente Lan Zhan non conosceva.

L’aveva trovata esotica ed intrigante, però, anche se molto semplice. C’era qualcosa che la distingueva dalle molte melodie che la Seconda Giada del Clan Lan aveva sentito nella sua vita, come un suono nascosto alla fine di ogni nota.

Se la sarebbe ricordata per sempre, così come avrebbe ricordato la loro canzone, WangXian, e tutto quello che riguardava Wei Ying.

Andare avanti, pensò, non significa dimenticare le ferite passate, ma costruirvici intorno la vita.

Continuò a suonare, lasciando scorrere i ricordi come acqua sulla sua pelle, percependoli ma non cercando di afferrarli inutilmente. Si era deciso a superare il lutto, anche se non c’era riuscito fino in fondo.

Almeno il giorno della sua morte, però, voleva ricordarlo a modo suo, cercando di stargli vicino come poteva. Seduto al centro della sua terra, suonando una melodia che aveva ascoltato da bambino, quasi sperando che davvero la sua anima potesse esserne attratta, da qualche parte del mondo.

Le ore passarono senza che le sue dita si stancassero di riprodurre note che gli portavano alla mente il ricordo di Wei WuXian, anche dopo che incominciarono a sanguinargli e dovette asciugare il liquido rossastro con la manica della sua veste, ormai ridotta ad uno straccio grigio e scarlatto.

Il dolore non è nulla, perché passa, si ripeteva. Il ricordo, invece, si prolunga nel tempo e non tramonta mai.

Quando giunse il mattino, Lan Zhan fermò le dita che ancora scorrevano sulle corde bagnate di sangue e alzò lo sguardo. Difronte a lui, quasi senza fare rumore, era nato un fiore, unico segno di vita in quella landa bruciata e ricoperta di morte.

Una peonia bianca 2, fragile e bellissima.

A Lan WangJi vennero le lacrime agli occhi, mentre la ammirava sbocciare coi petali chiari rivolti al cielo rosso e giallo tinto dall’alba. Aveva ancora il cuore troppo debole per quei ricordi lontani.

Perché certe zone della nostra anima sono più fragili di altre, e il suo punto più debole era una ferita aperta tenuta coperta da un semplice nastro rosso.

 

 

 

 

ANGOLINO D’AUTRICE
1. glissandi: detti anche glissati (dal francese glisser, “scivolare”) consistono nell'innalzamento o nell'abbassamento costante e progressivo dell'altezza di un suono, ottenuti a seconda dei vari strumenti in diversa maniera.
2. peonia bianca: questa pianta tradizionale rappresenta la fama e la ricchezza. Quelle bianche, per di più, simboleggiano le ragazze giovani, spiritose e belle (Wei Ying sei tuuu?). Curiosità: è il fiore ideale per festeggiare il dodicesimo anno di matrimonio ;) Dodicesimo capitolo… comprendi?


Sono felice che stiate continuano a leggere e a commentare, perché posso capire che vi sta piacendo e sinceramente ci sto mettendo l’anima, quindi va bene. Non ho più una vita da quando ho scoperto Mo Dao Zu Shi, mi serve conforto.
La storia è quasi giunta al termine, manca un solo capitolo… sto per piangere. Mi sono affezionata molto alla mia versione di Lan Zhan, talmente tanto che non voglio lasciarlo andare :(
Sinceramente non so se il prossimo aggiornamento avrà senso, perché l’ultimo capitolo è un pò diverso, per così dire. Insomma, c’è l’incontro con Wei Ying appena reincarnato, ma dopo c’è un salto temporale che non porta da nessuna parte… in pratica, un casino! Spero che vi piaccia, davvero.
Come al solito, ditemi se ci sono errori e grazie per aver letto.

Baci a tutti, Sarah_lilith

   
 
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