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Autore: Jack2700    02/11/2019    1 recensioni
Un guizzo mentale, e il direttore si ritrovò in piedi sulla cerchia di mura esterna sul lato ovest, di fronte al paesaggio appena rischiarato dal pallido sole del pianeta. Riusciva a vedere con chiarezza tutta la valle che li separava dal grande lago tanto amato dai ragazzi nel periodo caldo, e le rupi dei monti dai quali si aveva una vista mozzafiato della struttura.
“Là in fondo.” La voce di Clara risuonò alle sue spalle, alzandosi sopra le imprecazioni di Martha, i bisbigli preoccupati di Camilla e il parlottare concitato di Drake e Walker, impegnati già a elaborare strategie.
Una voce profonda rimbalzò tra le rocce: “Eccomi! Come promesso....”
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi, già perfettamente sveglio, come al solito. Davanti allo specchio ripassò velocemente la lezione del giorno, dopodiché si recò in classe. L'aula era già piena di ragazzi e ragazze dai dieci ai vent'anni, che parlavano, ridevano e schiamazzavano, ma quando entrò, scese un religioso silenzio.
“Buongiorno a tutti! Io sono Jack, direttore della Base e vostro insegnante”. Tutti gli occhi erano puntati su di lui “Ci sono domande prima di iniziare?” Cenni di diniego. “Quindi poss..?”
Fu interrotto da una scossa nel pavimento, e dall’acuto suono della sirena d’emergenza dell’accademia.
“Jack, è lui!” disse una voce femminile nel suo auricolare “è appena atterrato” “Arrivo”
“Ragazzi, nelle vostre stanze. Ora. Blindatele, siete autorizzati a difendervi in caso di necessità. Andate!”  La nota di urgenza non sfuggì agli studenti, i quali corsero alla porta, dileguandosi concitati.
Un guizzo mentale, e il direttore si ritrovò in piedi sulla cerchia di mura esterna sul lato ovest, di fronte al paesaggio appena rischiarato dal pallido sole del pianeta. Riusciva a vedere con chiarezza tutta la valle che li separava dal grande lago tanto amato dai ragazzi nel periodo caldo, e le rupi dei monti dai quali si aveva una vista mozzafiato della struttura.
“Là in fondo.” La voce di Clara risuonò alle sue spalle, alzandosi sopra le imprecazioni di Martha, i bisbigli preoccupati di Camilla e il parlottare concitato di Drake e Walker, impegnati già a elaborare strategie.
Una voce profonda rimbalzò tra le rocce: “Eccomi! Come promesso....”
Le ombre all’imboccatura della valle si addensarono in una figura completamente nera, tranne che per gli occhi, risplendenti di bianco. La figura di un Immortale, se non fosse per i colori invertiti.
“Blacken.” Uscì dalle labbra di Jack, come un'imprecazione, il nome di colui che avrebbe dovuto affrontare di lì a poco sul campo di battaglia, in una lotta che avrebbe deciso il destino della Base, se non dell’intero pianeta.
“....fratello” terminò con una nota di soddisfazione perversa il losco avversario.
Quella parola raggelò il centinaio di Sìltren già pronti a combattere, sgomenti per il rapporto tra il loro leader e il nemico più formidabile che avessero mai dovuto fronteggiare. Ma lo dimenticarono in fretta, data la comparsa, dalle valli secondarie, dell'esercito di Blacken: orde di Caduti, guerrieri traditori della propria causa, condannati a seguire il primo condottiero che li richiamasse dalle Lande Tetre dell'Altro Mondo, insieme a Profondi, creature elementali di enormi forza e ferocia, nemici dei Sìltren dall'alba dei tempi.
“Non cerca lo scontro diretto con noi, ci vuole indebolire” Drake si era avvicinato all'orlo delle mura.
“Dovremo passare su tutto il suo esercito. Ce la faremmo in pochi minuti noi sei soli, ma ci annienterebbe come nulla subito dopo” rincarò Walker. “Potremmo combattere corpo a corpo aiutando i nostri, per poi affrontarlo come si deve.” Il suggerimento di Martha fu approvato da tutti loro, e senza indugiare oltre si misero alla testa delle loro truppe, pronti a guidarli nel bagno di sangue.
“Carica.” mormorò Jack. Il grido fu ripetuto dai suoi fratelli e sorelle, e come un sol uomo, si riversarono nella valle ad una velocità sovrumana. Il tetro esercito non rimase impassibile, e avanzò a sua volta. La privazione di volontà era evidente: volti inespressivi, ritmo cadenzato per le  molte migliaia di spiriti reincarnati, senza possibile scampo al massacro imminente.
“Dovrete polverizzarli per fermarli! Non c'è altro modo, continuerebbero a combattere, non sono vivi!” la voce di Clara superò il frastuono.
Si arrivò allo scontro frontale. L'indescrivibile fragore fu sentito fino ai sotterranei della Base, dove gli studenti pensavano a come assistere allo scontro senza rischiare la vita.
I maestri combatterono in prima linea, Jack avanti a tutti con le sue spade gemelle, Clara arretrata col suo arco. Combattevano con emozioni totalmente differenti: Walker era dispiaciuto di falcidiare così tante anime col proprio bastone. Drake gioiva della battaglia, Martha era rassegnata mentre si faceva strada a colpi di frusta nell'esercito nemico. Camilla intanto abbatteva i pochi arcieri col suo boomerang.
Ma l'esercito oscuro non vacillò, tenuti in piedi dalla volontà di Blacken.
Provarono ad accerchiare i condottieri avversari, ma ciò permise agli abitanti della Base di dimostrare la loro supremazia: poterono eliminare centinaia di nemici prima di essere individuati come minaccia reale, ma anche allora fu evidente la differenza tra un Caduto e un Sìltren: fiammate, fulmini, acqua e ghiaccio, raffiche di vento eliminarono chiunque si avvicinasse troppo a quell'esiguo drappello di guerrieri. Grazie a quest’azione, rimase soltanto Blacken a fronteggiare il gruppo di Sìltren.
“Tornate indietro. Lui è nostro.” Obbedirono tutti senza esitazioni all'ordine del direttore, mentre quest'ultimo guardava fisso il loro avversario, con un ghigno in faccia. -Iniziamo! pensò.
Un lampo di pensiero, e i maestri si liberarono dei vincoli materiali dei loro corpi, rivelando la loro forma di Immortali: figure umane ma indistinte, come viste attraverso un vetro satinato; totalmente risplendenti di bianco, a esclusione degli occhi, del colore corrispondente al loro potere natìo.
Altre parole sarebbero state superflue: l’assalto cominciò in un istante, ad una rapidità tale che nemmeno gli occhi dei Sìltren riuscivano a seguire. Blacken era come assediato da un'unica, ben collaudata macchina per uccidere, ma non sembrava accusare nessun colpo, anzi: Walker improvvisamente venne proiettato verso la Base, ritrasformandosi data la perdita di coscienza, e fermandosi solamente a pochi metri dalle mura. Sgomenti per l'inaspettata sconfitta del loro insegnante, gli studenti si affrettarono a chiamare dei guaritori, che si misero subito al lavoro per rimettere in piedi il loro colonnello.
Lo scontro intanto si inferocì, ma a nulla valsero gli sforzi congiunti degli Immortali. Blacken parava o schivava ogni singolo colpo, ma non contrattaccava, e ciò insospettiva i suoi avversari. “Mi sono annoiato a sufficienza.” In una frazione di secondo l'Immortale Inverso era scomparso, per poi mettere fuori gioco tutte e tre le ragazze contemporaneamente. Drake fece l'errore di caricarlo da solo, ma era sfiancato dal combattimento prolungato. Riuscì a colpire Blacken con la punta del suo spadone, dimenticando l'inutilità delle armi fisiche contro gli Immortali, ricevendo in cambio un colpo tremendo, che lo affossò nel terreno sassoso, senza più energia, né coscienza.
Un sorriso beffardo comparve sul volto sereno di Blacken quando si girò verso il fratello ansante.
Jack aveva un'aura di scariche elettriche, generate involontariamente dalla sua rabbia. “Questa me la paghi!” ringhiò. Mise le mani a terra, e cominciò a parlare velocemente in una lingua dimenticata.
Blacken scoppiò a ridere: “Che fai, preghi? Nessun dio ti può salvare!” Concentrato com'era a sbeffeggiare l'avversario, non si era accorto del disegno comparso sotto i suoi piedi, e che continuava ad infittirsi al ritmo della cantilena del fratello.
Qualche decina di metri più indietro Clara si stava riprendendo, e subito si precipitò a curare Drake, il più vicino a lei e sicuramente quello messo peggio dei suoi compagni.
Blacken, stanco di aspettare, si lanciò contro Jack, schiantandosi contro le sue difese magiche. Spiazzato dal fatto di essere stato respinto, ci mise un secondo di troppo per notare Drake, nuovamente in piedi. Placcato, venne rilanciato nel cerchio disegnato a terra proprio nel momento in cui Jack terminava l'incantesimo.
Quelle che sembravano catene di pura energia lo avvolsero, costringendolo in ginocchio e impedendogli ogni movimento.
“Non sei l'unico ad essere migliorato, fratello. Quello è un sigillo. L'ho scoperto nelle rovine di Luxor, ed è pensato per trattenere le forze primordiali dell'universo. Non hai speranze di uscirne.”
Blacken strattonò i vincoli, provò a teletrasportarsi, ma invano. Preso dalla disperazione, tornò “umano”, rivelando un ragazzo di circa vent'anni, olivastro, con occhi e capelli corvini, ma solo per un momento, data la repentina ritrasformazione.
“E non è finita. Sto cercando di liberarti dalla Stella Nera.” A quelle parole, il viso di Blacken divenne inespressivo, e una voce non sua gli uscì dalla bocca: “Anche se mi cacciate, io esisterò comunque, e per sempre. E prenderò un nuovo ospite” “Se ci riesci” Le parole di Drake fecero sorridere l'entità, e l'Immortale Inverso riprese il controllo di sé.
Il sigillo entrò in azione rilucendo intensamente: una sfera, risplendente di luce oscura, si separò da Blacken, lasciandolo esanime.
Mentre Jack prendeva in spalla Blacken e lo trasportava verso la Base, dalla quale stava arrivando Walker zoppicando, e Clara aiutava le sorelle a rialzarsi, Drake si avvicinò al sigillo. Fu questione di un attimo.
Jack si girò di scatto, a occhi sgranati, per vedere l’Immortale del fuoco venir risucchiato dalla Stella Nera, e scomparire con essa in un fragore assordante, lasciando dietro di sé un'area di terra bruciata, e cinque Immortali sgomenti.


--Angolo autore--
Ciao, e grazie di essere passati! 
Questa storia sarà complicata, contorta, con un sacco di personaggi, molta azione, magia, pianeti, tecnologia, superpoteri e tanto altro.
Cercherò di aggiornarla il più possibile, quindi dateci un occhio di tanro in tanto!
Grazie ancora, e alla prossima!
Jack
   
 
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