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Autore: Neko    31/07/2009    2 recensioni
Non si gioca con il destino delle persone, nè di un intero villaggio. Ci possono essere delle conseguenze sia gradite che spiacevoli. C'è sempre una punizione per chi osa interferire con lo scorrere del tempo, ma qualsiasi cosa possa essere, quello a cui si può andare incontro non è niente, se ciò per cui si è compiuto un tale gesto porta a ciò che si è desiderato per anni. L'ultimo sogno di un uomo che ormai ha perso le speranze.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 18: La situazione si complica

 

Nonostante il suo allenamento con NARUTO era terminato, Naruto non si sentiva ancora pronto per usare il suo nuovo potere in battaglia.

Aveva ancora paura di non averne pieno possesso e di essere ancora in grado di uccidere tragicamente qualcun altro.

Il ragazzo passava tutte le giornate al solito campo di allenamento per migliorarsi, tanto che le volte con cui si vedeva con Sakura erano diminuite.

La ragazza si lamentava di questo fatto, ma allo stesso tempo aveva deciso di lasciarlo fare…di concedergli il tempo necessario per farlo sentire più sicuro di se.

Sapeva del problema di Naruto e cioè che ora non sapeva come allenarsi.

Non avendo più una persona che non poteva morire con l’utilizzo di quel potere, il ragazzo non sapeva esattamente come migliorarsi.

Aveva usato i suoi cloni, ma non servivano a molto.

Un giorno Sakura, portando un pranzetto al biondo, provò a proporgli di allenarsi con lei, ma il ragazzo reagì male e si arrabbio con lei per l’assurdità della sua richiesta.

Quel giorno i due litigarono pesantemente.

Naruto aveva agito impulsivamente e anche in modo pesante, tanto che Sakura reagì in malo modo rispondendogli a tono.

Per due giorni i due non si sentirono.

Naruto aveva probabilmente esagerato con la sua reazione, ma la sola idea di farle del male, gli aveva fatto perdere la ragione.

Sakura dal canto suo, mentre si gettava sul suo letto incavolata nera con il biondo, penso a quanto accaduto e il perché.

Lei non era un jinchuuriki e non aveva mai ucciso nessuno prima.

Essa non capiva cosa potesse provare il ragazzo. Lei voleva solo essergli d’aiuto e lui l’aveva ringraziata urlandole contro.

Strinse a se il cuscino per attenuare la rabbia e alcune lacrime cominciarono a uscire dai suoi occhi color smeraldo.

Non le era mai capitato di litigare con Naruto, non in quel modo almeno.

Il ragazzo aveva sempre cercato la sua compagnia, tanto da essere soffocante, ma invece quel giorno le aveva addirittura detto di andarsene.

Quello che le faceva più rabbia era il fatto che non capiva il perché di un tale comportamento. Aveva solo chiesto se voleva una mano da lei. Poteva semplicemente dirle di no…non si sarebbe offesa.

Baka! Perché ti sei comportato così? “ pensò asciugandosi una lacrima con il dorso della mano

“Non mi sarebbe accaduto niente, il tuo potere può fare male solo alle persone cattive…allora perché? Perché non hai voluto il mio aiuto? Sei un baka!”

La ragazza continuò a rimuginarci su per diverso tempo, prima di addormentarsi.

I giorni successivi i due non si salutarono neanche.

Sakura aveva avuto la tentazione più volte di chiarire, ma quando cercava di incrociare lo sguardo con Naruto, vedeva che esso abbassava la testa e le passava accanto fingendo di non vederla.

 

Il ragazzo era addolorato per quanto successo e per questo non riusciva nemmeno a guardare in faccia la rosa. Per distrarsi cercava di allenarsi ancora di più, ma l’allenamento con i cloni non era molto efficace. Non riusciva a creare illusioni con se stesso dato il suo chakra buono. Anche se si era macchiato di una colpa grave, il “suo” occhio lo catalogava ancora fra i buoni.

Non sapendo come fare, si buttò a terra a pensare, fu in quel momento che sentì la voce di Kyuubi che l’aveva contattato mentalmente.

“Ehi pivello, ti sei già arreso?”

“Non mi seccare, non ne ho proprio voglia!”

“Nervosetto eh? la colpa è il litigio con la tua ragazza?” chiese la volpe

“Anche il potere che mi hai concesso influisce molto!” disse seccato il ragazzo.

“Se vuoi una mia opinione, hai ancora bisogno di allenamento!”

“ma va? Non me n’ero accorto!” disse ironicamente

“Ho una soluzione. Hai bisogno di un chakra cattivo per allenarti no? bhè…il mio di certo è catalogato fra i cattivi!”

Naruto si mise a sedere sgranando gli occhi

“Cosa vuoi dire?”

“Semplice, allenati con me!”

Il ragazzo sussultò

“E come? Dovrei  farti uscire!”

“L’idea era appunto questa, non ho intenzione di fare la volpe dispettosa. Solo aiutarti a controllare il tuo potere!”

“non capisco perché dovresti farlo e poi…non potrei farti uscire!” disse il ragazzo.

“Devi solo fidarti di me…le altre preoccupazioni, lasciale perdere!” disse la volpe facendo riflettere il ragazzo.

Esso, dopo qualche minuto di dubbi, sorrise “D’accordo! Mi fido di te Kyuubi, mi hai sempre aiutato…solo non fare brutti scherzi! Cosa devo fare per evocarti?”

 

La volpe gli spiegò come fare. Non era complicato. Funzionava esattamente come la tecnica del richiamo, solo che non  aveva bisogno di nessun contratto da firmare e i sigilli da fare con le mani erano diversi.

Naruto attuò la tecnica e davanti a lui comparve una “piccola”  volpe (di statura normale) con una coda sola.

“non sembri tanto pericoloso, assomigli in modo incredibile a una volpe comune!”

“Non sfottere o aumento la mia massa corporea e ti schiaccio come un formica!” lo minacciò Kyuubi mostrando i denti.

A Naruto vennero i brividi e portando le mani in avanti cercando di far calmare la volpe disse

“Scusa, scusa non volevo offenderti, ma dire che sei molto carino così!”

“Ripetilo se ne hai il coraggio!” disse la volpe mostrando al ragazzo i suoi artigli.

Il biondino cominciò a scappare inseguito da Kyuubi.

Si inseguirono per diversi minuti e fu Naruto a fermare tutto.

“Dai, ora basta giocare, gli allenamenti ci aspettano!” disse determinato il ragazzo.

La volpe tossi e si ricompose “D’accordo, ma tendo a precisare che non stavo giocando!”

 

Per i due giorni successivi il ragazzo si allenò duramente. Non tornava nemmeno a casa a dormire. Si addormentava direttamente sul posto, con accanto Kyuubi.

Aveva deciso di lasciarla fuori dalla sua prigionia. Se l’era meritato, non facendo male a nessuno e aiutandolo, nonostante dovesse ricordare cose brutte del suo passato.

 

La mattina del terzo giorno Naruto si svegliò e si ritrovò davanti il viso arrabbiato di Tsunade.

Il ragazzo spaventato si mise a sedere di scatto, facendo volare il povero Kyuubi che dormiva sulla sua pancia.

Baa-chan, mi ha fatto spaventare!” disse strofinandosi gli occhi.

“Ti ho fatto spaventare eh…è questo è solo l’inizio della mia sfuriata!” lo rimproverò la donna indicando la volpe.

“Che diavolo ci fa lei qui?” chiese severamente

Naruto si girò in direzione di Kyuubi

“Si sta pulendo il pelo mi sembra!”

“Fai poco lo spiritoso. So bene che non è una volpe comune. Questa è Kyuubi. Come ti è saltato in mente di farla uscire dal tuo corpo. Ma dico, hai minimamente pensato alle conseguenze delle tue azioni? Se tentasse nuovamente di attaccare il villaggio!”

Kyuubi la guardava con occhi socchiusi e infastiditi.

“Non sono stupido Baa-chan! So quel che faccio!” disse il ragazzo intervenendo in difesa della volpe.

“Con le ultime tue azioni, hai dimostrato il contrario!” disse facendo arrabbiare il ragazzo.

“Se intendi dire quello che ho fatto alla prigione, mi sembra di sentirmi già abbastanza in colpa, senza che mi ci faccia sentire anche tu. Per quella visione che ho creato a NARUTO…bhe se l’è cercata. Ammetto ho agito di impulso, ma come lui ha agito senza pensare quando gli ho fatto rivivere la morte di Sakura, anche io ho perso la testa quando mi ha fatto vedere la morte di Sakura…reale o finzione che fosse!” disse stringendo i pugni.

“E che mi dici del litigio con Sakura? Sapete che il destino vi augura un bel futuro e voi litigate per…per non  so nemmeno cosa? Magari a causa sua!” disse indicando la volpe.

Kyuubi ringhiò, in fondo era vero, la colpa era sua, lei aveva donato il potere a Naruto.

Naruto si arrabbiò tantissimo a quelle accuse, tanto che guardò la donna con risentimento

Kyuubi non centra niente con il litigio di Sakura e se non sa di cosa sta parlando, le conviene tenere il becco chiuso!”

Tsunade sgranò gli occhi, Naruto non le si era mai rivolto in quel modo, ma lei non cedette.

“Non mi interessa, l’argomento principale era la liberazione della volpe e voglio che tu la faccia sparire immediatamente!” ordinò

Naruto la fissò e scosse lentamente la testa

Naruto!” lo chiamò la donna con una vena pulsante sulla testa.

“Ok, come vuoi tu, me ne vado! Volevo solo aiutare Naruto…ora che lo fatto posso anche tornarmene a “casa” disse seccata la volpe, ma Naruto la fermò.

“No, non hai fatto niente di male e quindi non vedo il motivo per cui debba sparire!”

“Non ha fatto niente? e la distruzione di Konoha?” gli ricordò Tsunade.

“ Mi sembra che abbia già pagato abbastanza. Se deve continuare a pagare, allora anch’io devo pagare per gli omicidi commessi!” disse Naruto.

“Tu non l’hai fatto di tua spontanea volontà!”

“Nemmeno io se per questo! Sono stato solo una pedina. mi hanno ordinato di attaccare Konoha e non ho potuto tirarmi indietro!” gli ricordò la volpe.

“colpevole o no, non posso fidarmi di te!” disse Tsunade guardando storto la volpe

Naruto ponendo fine al discorso disse “Bhe veda di accettarlo, perché io non ho nessuna intenzione di obbedire ai tuoi ordini!”

 

Sakura bussò alla porta dell’appartamento di Naruto.

Era stata messa al corrente di quanto accaduto quella mattina con Naruto, dalla sua maestra.

Tsunade era furibonda per la presunzione del ragazzo e chiese a Sakura di intervenire.

Se neanche lei fosse riuscito a destarlo dal suo proposito, l’hokage si sarebbe vista costretta a prendere dei seri provvedimenti.

Sakura-chan!” disse il ragazzo sorpreso.

La ragazza aveva la testa china “Posso entrare?”

Il ragazzo la fece accomodare, ma per un lungo periodo nessuno dei due fiatò.

Naruto, io…

“Mi dispiace!” la farmò Naruto

Sakura alzò la testa di scatto sorpresa.

“Non dovevo mandarti va in malo modo quel giorno, ma mi hai chiesto una cosa impossibile!”

Sakura lo guardava stupito. Gli sembrava di vedere un nuovo Naruto davanti…ma era cosi già da qualche giorno.

Naruto, non riesco a capire. Perché la mia richiesta ti ha sconvolto tanto? Non potevi farmi del male, lo sai che il mio chakra…” non riuscì a terminare a causa dello sguardo fisso di Naruto su di lei.

“ti sbagli. Non so come, ma potrei anche eliminare persone innocenti. NARUTO non me l’ha detto chiaro e tondo, ma me lo ha fatto intendere. Non avendo il pieno controllo dei miei poteri, non volevo rischiare di ucciderti per un mio errore. Per questo mi sono scaldato tanto.”

Silenzio.

Sakura era a testa china

“Lo so che ho agito davvero male, sono stato uno stupido e di questo ti ho chiesto scusa ma…

“ma io ho fatto pressione su un punto che ti ossessiona da quel giorno. Mi dispiace. Non lo sapevo. Dovrei essere io a scusarmi!” disse Sakura con le lacrime agli occhi.

I due si guardarono per un po’ finchè non intervenne Kyuubi.

Bleah, che scena ridicola. Facciamo che ognuno di voi perdona l’altro e la facciamo finita? Mi sta venendo la nausea!”

Disse Kyuubi saltando su letto facendo spaventare Sakura.

“Tranquilla, non ti mangio!” la rassicurò la volpe.

M-mi hai preso alla sprovvista!” disse Sakura “So che non sei pericolosa. Cioè lo sei  quando lo vuoi, ma vedendo Kyuubi del futuro penso che tu non sia una minaccia!”

“Oh grazie tante!”

“Pericoloso? Lui? ma se sembra un gatto di casa. Accarezzagli la testa e vedi come gradisce!”

Sakura fece come il suo ragazzo le aveva detto e Naruto si mise ad accarezzargli sotto il mento.

In un primo momento Kyuubi gradì le coccole, ma ricordando che doveva mantenere un certo comportamento dignitoso, morse la mano di Naruto e allontanò quella di Sakura.

“ricorda che sono pur sempre un demone!” disse Kyuubi ringhiando a Naruto e aumentando la sua massa corporea e il numero di code a due.

 

Quando l’atmosfera si calmò, Sakura disse a Nruto il vero motivo della sua presenza a casa sua.

“Quindi ti ha mandato Tsunade. Non mi interessa, Baa-chan  non avrà quello che vuole. Dato che Kyuubi e stata sigillata nel mio corpo, credo di avere voce in capitolo!”

Sakura non sapeva cosa fare. Non era riuscito a convincerlo ad annullare la tecnica del richiamo e inoltre da una parte anche lei era d’accordo a lasciare kyuubi libera. Non essendolo veramente in caso di pericolo, Naruto avrebbe potuto richiamare a se il chakra lasciato libero per dare la possibilità alla volpe di manifestarsi.

“Non ho paura delle conseguenze del mio gesto!” disse Naruto determinato.

Con la richiesta di Sakura, il ragazzo andò nell’ufficio di Tsunade.

“Vedo che non hai intenzione di obbedirmi.” Disse la donna vedendo entrare il ragazzo con la volpe accanto.

Naruto la fissava in modo serio e determinato, con le braccia conserte, mentre Sakura spostava lo sguardo dal compagno alla maestra preoccupata.

Infine Tsunade perdendo la pazienza disse

“In tal caso mi vedo costretta a punirti! Naruto Uzumaki…sei dimesso dai tuoi incarichi ninja!”

 

 

  
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