Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ Not Even The Time To Say Goodbye Ƹ̵̡Ӝ̵̨̄Ʒ
La
prima cosa che Nickel
avvertì al proprio risveglio fu un forte indolenzimento al
processore,
immediatamente seguito da un senso di pesantezza diffuso in tutto il
corpo.
“Cosa…
cosa succede? Non riesco a muovermi…”
Cercò
di aprire i sensori ottici e, quando ci riuscì, la
prima cosa che vide era il cielo coi colori tipici
dell’imbrunire. Cercò di
fare mente locale: nelle ultime memorie a sua disposizione le pareva di
ricordare che fosse ancora giorno.
Ricordare
solo quello però non era abbastanza, doveva fare di
meglio, e soprattutto doveva capire da cosa derivasse la sua
immobilità
forzata.
“C-che…
come ci sono finita sotto questo masso?!”
allibì.
Era
quella la causa: un sasso più grosso di lei bloccava
tutto il suo corpo, braccia incluse, dal petto in
giù.
Cercò
di rimuoverlo, purtroppo senza risultato.
“Forse
devo chiamare qualcuno, se sono vicina alla Peaceful
Tiranny… Sì!” esultò, dopo
essersi guardata attorno “Posso provare a chiamare
Spectra, forse in due riusciamo a muovere questo coso. Sempre che
riesca a
sentirmi…”
«S-Spectra!»
Nessuna
risposta, forse aveva parlato troppo piano.
Oh,
ma com’era finita lì sotto?!
«Spectra!...»
Ancora
nulla, e stavolta era sicura di essersi fatta sentire.
“Forse
è rientrata, forse si è messa a dormire di
nuovo”
pensò “O magari ascolta la musica. Un momento:
perché ho pensato
‘rientrata’?... giusto! Ora ricordo! Tarn le aveva
detto che poteva aprire il
portello e mettersi a leggere vicino all’ingresso, lei dopo
un’oretta l’ha
fatto, si è messa a leggere uno dei suoi libri. Mi ha anche
letto una fiaba,
benedetta ragazza. Poi però io l’ho lasciata sola
perché… perché?”
Cercò
nuovamente di spostare il masso. Niente da fare.
“Ho
sentito un rumore” ricordò “Vero!
Sì! Ho sentito un
rumore che mi ha fatta pensare che una parte dell’astronave
avesse avuto un
cedimento o qualcosa del genere e poi… e poi non ricordo
più…”
«Spectra!
Spectra, aiutami!»
Ancora
una volta nessuna risposta.
Nella
testolina dolorante di Nickel iniziò a farsi strada un
dubbio.
“E
se il rumore non fosse stato causato da un cedimento,
quanto piuttosto da qualcuno? Ma no, è improbabile, la
Peaceful Tiranny è stata
messa in un posto isolato e in ogni caso dovrebbero essere pazzi per
avvicinarsi! Pazzi!”
Voci
in lontananza. Erano familiari.
«…
nemmeno un uovo di lilleth, vi rendete conto? Ieri le
avevo promesso di portargliene uno».
«Prometti
uova senza neanche sapere se qui ci sono uccelli,
Helex, ti rendi conto?! E comunque non sarebbe arrivato fino alla
nave».
«L’avrei
messo dove metto al caldo la gente, Tess, lì non si
sarebbe toccato!»
Sembrava
che il resto della DJD fosse in dirittura d’arrivo,
per fortuna.
«TARN!»
gridò «TESS! KAON!»
Avrebbe
voluto aggiungere un “Aiuto, sono sotto un sasso”
ma
non ci fu bisogno: già solo sentendola gridare non avevano
impiegato molto a
rendersi conto che c’era qualcosa che non andava, dunque
erano corsi
immediatamente sul posto.
«Helex,
Vos, Tesarus, controllate il perimetro attorno alla
nave e l'interno. Non entrate dentro prima di aver controllato la
presenza di
trappole esplosive» ordinò Tarn.
«Come
hai fatto a finire qui sotto?!» le domandò Kaon
appena
raggiunse Nickel e le tolse di dosso il masso.
«Non
ne ho idea, è quello il problema»
barcollò Nickel,
vittima di un capogiro nel tentare di rialzarsi «So solo che
negli ultimi
ricordi che ho era giorno e che adesso invece non-»
«Ecco
com’è successo. Tarn, le hanno sparato»
sentenziò Kaon,
staccandole di dosso uno strano dischetto magnetico che, essendo fatto
per
robot di grossa stazza, occupava quasi tutta la schiena «Non
è roba che noi
abbiamo nella nave ma questi cosi possono atterrare un transformer
della stazza
di Tesarus per quasi un’ora».
«Allora
è normale che lei sia rimasta incosciente per tanto
tempo. Capisco» comprese Tarn «Quel che non capisco
invece è il resto. Le hanno
sparato ma la Peaceful Tiranny è ancora qui, non sembra
danneggiata e dalla
breve scansione che ho fatto non ho rilevato altri segnali vitali oltre
ai
nostri, il che significa che non ci stanno aspettando dentro per
tentare di
ucciderci. Ma allora cosa-»
Spectra.
Si
era appena reso conto di cos’aveva detto: non c’era
traccia di alcun segnale vitale oltre ai loro.
«TARN!»
urlò Helex,
raggiungendolo di corsa.
In
mano, sporco e rovinato come se fosse stato calpestato
dopo che era caduto a terra, aveva uno dei due libri di fiabe di
Spectra.
«Era
a terra vicino al portello. Lilleth allora
è-»
Tarn
non gli lasciò finire la frase, gli strappò il
libro di
mano e corse nella Peaceful Tiranny. Vos e Tesarus erano
già entrati senza
conseguenze, quindi non c’erano trappole da temere.
Raggiunse
i propri appartamenti, aprì la porta di scatto e
trovò subito quel che cercava, ossia l’altro libro
di Spectra. Era ancora sulla
sua cuccetta, il suo zaino vicino a essa.
«Non
se n’è andata di sua volontà»
mormorò «Non avrebbe
lasciato a terra quel libro, non avrebbe lasciato qui
tutto».
Non
avrebbe neanche potuto chiamare chissà chi perché
venisse
a prenderla: era stata sotto la sua sorveglianza costante dal giorno
dell’imprevisto in poi, non si era avvicinata ai computer di
bordo.
Posò
il libro rovinato vicino all’altro.
“L’hanno
portata via”.
Il
pugno che tirò contro la parete metallica fu di violenza
tale da penetrarla come se fosse stata fatta di gelatina che si ruppe
in mille
pezzi quando il Decepticon strinse il pugno attorno al metallo e lo
strappò.
“L’hanno
portata via”.
Era
previsto e accettabile poter perdere qualcuno in certe
azioni di guerriglia, era previsto e accettabile poter perdere qualcuno
durante
le missioni; perdere qualcuno che invece non era previsto perdere era
inaccettabile.
Dopo
essersi concesso qualche secondo per ritrovare un po’di
calma, Tarn uscì dai propri appartamenti. Tutta la squadra
era rientrata nella
Peaceful Tiranny.
«Aggiornamenti?»
«C’è
un piccolo danno alla nave vicino al punto dov’era
Nickel. Ho trovato qualche frammento di materiali che mi hanno fatto
pensare a
un segnalatore, una cimice o qualcosa di simile» disse Kaon
«Non possiamo
ricavarne nulla però, come ho detto si tratta di frammenti,
l’hanno distrutta».
«Qualcuno
ci seguiva» concluse Tesarus
«Quand’è che hanno
attaccato quella roba? Per quale ragione? L’astronave sembra
a posto, non è
stato spostato niente, non manca niente. A parte la
bambina».
«Le
cose sono due: o volevano noi ma avendola trovata lì
indifesa hanno preso lei, cosa che trovo improbabile, o il ritrovamento
di Kaon
e la sparizione di Spectra sono strettamente collegati ed era proprio
lei che
stavano cercando. Il fatto che non abbiano toccato nulla e che abbiano
messo
fuori gioco Nickel, con tanto di masso per evitare che nel caso in cui
si
riprendesse desse l’allarme prima del nostro ritorno,
suggerisce questo» disse
Tarn «Filmati di sorveglianza utili ne
abbiamo?»
La
risposta era sì, doveva esserlo. Doveva poter vedere chi
era il colpevole di un simile affronto, o i colpevoli, così
da poter dare loro
un nome e un volto oltre che un posto assicurato nella sua
personale
lista di morti che camminavano.
«Metto
Nickel in camera sua e controlliam-»
«No,
Kaon» lo interruppe Nickel «Voglio vedere
anch’io chi mi
ha colpita».
Il
suo desiderio venne compreso e accontentato.
I
filmati di sorveglianza partivano da quando Tarn e gli
altri avevano lasciato la nave. Tutti videro Nickel stare sempre
assieme a
Spectra per un’ora, le videro assieme sedute sul portello
aperto, vicino
all’ingresso -“Non posso neanche dire che non mi
abbia dato retta” pensò Tarn-
e poi videro Nickel lasciarla sola.
Riuscirono
a vedere Nickel che veniva colpita e cadeva, poi…
«Eccolo!»
esclamò Helex «Ma
è-»
«Nascosto.
Corpo e testa coperti. Maledizione!» sbottò
Nickel,
vedendo il tizio metterle addosso il masso.
«E
subito dopo è andato a prendere lei» disse Tarn,
osservando impotente Spectra venire afferrata alle spalle da mani nere
grosse
almeno quanto quelle di Helex «Non ha potuto fare niente. Il
fatto che sia
fuggito subito dopo comunque dimostra che era qui proprio per prendere
lei,
forse andarsene dal pianeta e mettere più distanza possibile
tra noi e loro».
Vos
disse qualche frase nel proprio linguaggio antico.
«Il
fratello? Può avere senso» convenne Tarn
«Ma allo stesso
tempo, nel caso in cui tu abbia ragione, mi chiedo come sapesse che lei
era con
noi» questo perché quando avevano preso Spectra
non sembrava esserci anima viva
lì attorno «Come e quando abbia attaccato alla
Peaceful Tiranny quella cimice,
come si sia procurato quest’ultima e, soprattutto,
perché prendere Spectra alle
spalle. Immagino che non avremo troppo presto né la conferma
alla tua ipotesi,
né una risposta alle mie domande. Ormai potrebbero essere
ovunque».
Nessuno
fece commenti.
«Dovrò
cercare di ripulire e riparare quel libro. Credo
che Spectra gradirà trovare tutto a posto quando
tornerà qui con noi».
«Quando…
cosa?» domandò Tesarus.
«L’Universo
è piccolo e i lilleth tornano sempre al nido,
come si suol dire».
«Sempre
se qui e allora sarà ancora viva!»
«È
sopravvissuta a noi, Tesarus» gli ricordò Tarn
«Può
sopravvivere a qualunque cosa. Qualunque».
.:: In un
punto indefinito della galassia ::.
«Ripeti
dopo di me, sorellina…»
«Ma
l’ho già fatto, Spectrus!»
«Ma
non mi hai convinto! Ripeti dopo di me: “giuro che non mi
metterò più a inseguire cyberfarfalle,
cybergatti, dexi-scoiattoli,
helio-hamsters, porcineacons, lilleths, luponoidi, ienabots e qualsiasi
altro
animale in posti che non conosco minimamente”.
Ripetilo».
«“Giuro
che non mi metterò più a inseguire cyberfarfalle,
cybergatti, dexi-scoiattoli, helio-hamsters, porcineacons, lilleth,
luponoidi,
ienabots e qualsiasi altro animale in posti che non conosco
minimamente”»
ripeté Spectra «I lilleth però sono
cari-»
«Mannaggia
NO!
No!»
la interruppe
Spectrus «Non tanto da metterti a girare in posti sconosciuti
per stare dietro
a loro. Ti sei resa conto in mezzo a quale gente ti ha portato il fatto
di aver
inseguito una cyberfarfalla?!»
«Sì»
disse Spectra dopo un’esitazione «Direi di
sì».
L’astronave
su cui si trovavano lei e suo fratello le
risultava sconosciuta, perché Spectrus se l’era
procurata appena tre settimane
prima, così le aveva detto. Gli oggetti presenti nella
vecchia astronave, quelli
che lei e suo fratello avevano portato via da casa, c’erano
comunque tutti,
cosa che contribuiva a rendere l’ambiente un
po’più “familiare” per
lei.
Oltre
a essere nuova, la nave in questione era ben più grande
di quella con cui erano partiti e assai più veloce. Nelle
ore trascorse del suo
salvataggio avevano sicuramente fatto molta strada.
Spectrus
fece un sospiro nervoso. «Ecco. Hai idea di come io
mi sia sentito in questo periodo?» le prese una mano
«Hai idea di quanto mi sia
preoccupato all’idea che tu fossi con quei mostri assassini?
Ho temuto che
potessero triturarti o fonderti da un momento
all’altro!»
«Mi
dispiace» mormorò Spectra, notando che i sensori
ottici
azzurri del fratello sembravano veramente lasciar trasparire una certa
angoscia.
«…
e avrebbero potuto! Di sicuro hanno pensato più volte di
farlo, se non hanno messo in pratica la loro idea è stato
solo perché Tarn
cercava di riempire la tua povera testolina con tutte quelle porcate
inutili su
“Towards Peace”, ed è una fortuna che
fosse soddisfatto dei risultati, perché
se non fosse stato così ti avrebbe uccisa lui per
primo».
«Lui…
lui e qualcuno degli altri sembrava essersi affezionato
un po’. A modo suo» ribatté Spectra
«Secondo me adesso sono anche preoccupati
e-»
«“E”
non ti deve importare» la interruppe Spectrus «Se
davvero si preoccupano è solo perché hanno perso
qualcuno che li assecondava,
non per te come persona. Sono mostri, mostri pazzi e fanatici, niente
di più.
Ti rendi conto dell’assurdità di quello che fanno?
Al di là dell'ammazzare i
traditori, ammazzano anche la gente che segue religioni varie, questo
mentre
loro sono i primi a vedere Megatron come l'unico vero dio e seguire i
pezzi
della sua biografia come se fossero precetti. È
così, dovresti saperlo bene
ormai».
Su
quel punto Spectra non poté far altro che dargli ragione.
«Questo è vero».
«C’è
di buono solo che, essendo riuscita a sopravvivere e
sistemarti in modo decente anche col peggio del peggio, non dovresti
avere
alcun problema con le future missioni» disse il mech
«I soggetti da cui intendo
mandarti sono tenere e ingenue fanciulle, in confronto a quelli
là. Sei ancora
dell’idea di darmi una mano, giusto?»
Spectra
annuì con convinzione. «Sempre,
Spectrus!»
Non
gli avrebbe mai detto di no, non lo avrebbe fatto prima,
tantomeno l’avrebbe fatto ora, dopo aver saputo che lui non
l’aveva abbandonata
e l’aveva salvata nonostante fosse stata presa da soggetti
piuttosto
pericolosi.
«Sapevo
di poter contare su di te. Esperienze del genere non
bastano a piegare una Specter. In ogni caso d’ora in poi
faremo in modo che la
DJD ci resti a distanza, molto a
distanza. Abbiamo
entrambi buone ragioni, tanto più che io
probabilmente sono già nella loro famosa
Lista».
«A
dire il vero no, non fino a oggi» lo contraddisse la
giovane «Quando l’ho letta non ho visto il tuo nome
lì sopra».
«Ah
no?...»
Spectra
annuì. «C’erano tanti nomi, la maggior
parte con il
simbolo dei Decepticon vicino, ma non c’era il tuo e- dove
stai andando?»
Spectrus,
dopo pochi secondi, tornò con due cubi di energon
extra forte. «Brindiamo al tuo ritorno e al fatto di non
trovarci in posti
scomodi!»
«Ma
io non sono ancora adulta, non dovrei bere questo».
«Uno
non ti ucciderà. Beviamoci sopra, ti
dico!»
Spectra
non poté evitare di pensare al fatto che Tarn avrebbe
disapprovato del tutto molti aspetti di quella situazione,
dall’energon extra
forte, al tipo musica -“Let the
bodies hit the FLOOOOOOOOOR!”-
all’ambiente di per sé che, senza di lei, era
vivibile e
pulito ma non propriamente ordinato.
Aveva
la sensazione che se anche fossero passati secoli,
millenni o di più, non avrebbe mai dimenticato il mese
passato in compagnia di
quei mostri.
In
compagnia della DJD.
In
compagnia di chi le aveva insegnato tanto e le aveva detto
di non definirsi mai più
“stupida”.
Ora
però era con il suo fratellone, era a casa
-perché ormai
casa era ovunque fosse anche lui- ed era tutto quel che contava, tutto
quel che
avrebbe sempre contato: era al sicuro, lo era per davvero, al cento per
cento.
O
comunque questo era quel che avrebbe creduto per molto,
molto tempo…
Chiunque sia arrivato a leggere fin qui merita i miei più sentiti ringraziamenti e merita anche di vedere il mio disegno di Spectra (adulta) :)
Che dire? Spero che questa breve storia vi abbia intrattenuti :)
Alla prossima,
_Cthylla_
(...stavo per firmare con "_Dracarys_", come al solito. Mi abituerò mai?)